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Nota Bene: Un immenso patrimonio culturale e tradizionale Sardo è il canto a poesia o gara poetica. La sua origine (non della gara ma dell'improvvisazione) si perde nella notte dei tempi. La gara vera e propria sul palco, pare sia nata a Ozieri nel settembre 1896 in occasione della festa in onore della Madonna del Rimedio. L'ideatore fu Antonio Cubeddu, famoso poeta locale nato a Ozieri nel 1863 e deceduto a Roma nel 1955 all'età di 92 anni. Fino ad allora la poesia era cantata o recitata nelle feste paesane, senza un palco, una giuria, un compenso economico e senza un invito ufficiale dagli organizzatori. In un ambiente prettamente maschile, cercarono fortuna, esibendosi sul palco anche due donne, Caterina Porcu di Ossi e Maria Farina di Osilo.



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 Pinuccio Sciola: censimento delle opere

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
Verosardo Inserito il - 13/03/2012 : 15:01:55
Pinuccio Sciola è certamente il più grande scultore sardo vivente, sicuramente un artista di grande rilievo internazionale, per le sue opere, il suo pensiero e la sua attività divulgativa.
Ha esposto lungamente in tutta Europa e in mezzo mondo, ma grandissima parte della sua produzione artistica è fortunatamente qui in Sardegna.
Sono tanti i comuni che possono orgogliosamente esporre un’opera di Sciola, sculture o murales che siano.

Voglio lanciare una proposta:

riuscirà il popolo di Paradisola a effettuare un censimento (possibilmente anche fotografico) delle opere di Sciola esposte in Sardegna?

Postate qui le opere di sciola che vi è capitato di documentare, se non avete una foto date indicazioni che permettano di cercarla.
Io direi di segnalare:
• Comune
• Sito (piazza, edificio etc….)
• Ricorrenza o evento o commemorazione (es. Monumento ai caduti o cippo commemorativo)
• Se possibile anche la data

Sono convinto che amanti dell'arte e della cultura della nostra Isola, gironzoloni e curiosi come siamo, riusciremo a creare un censimento che potrà diventare la base di un catalogo dei lavori di Sciola che (mi risulta) ad oggi non è stato fatto.

Quindi ... dai!!! conto sul popolo di Paradisola e delle autorevoli persone che lo governano, gli utenti, il sindaco, i moderatori e infine lui, The Boss; per realizzare un'altra delle iniziative straordinarie di cui è stato capace Gente di Sardegna.
AJò!!!!
15   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
lorson Inserito il - 14/10/2013 : 17:30:12
.... con sommo dispiacere dei presenti, sabato il Maestro non era a Vespolate, trattenuto a Firenze per la mostra delle suo opere (ubi major, minor cessat!).
Spero di incontrarlo a Novara a fine mese.
(l'invito ad altri eventuali paradisolani è sempre valido)

Intanto gustatevi questi tre semi in bella mostra nella piazza del municipio di Vespolate





l.
lorson Inserito il - 09/10/2013 : 22:19:20
...a confermare quanto anticipato da Pimo:



...un vero scempio
l.
lorson Inserito il - 04/10/2013 : 11:51:07
......forse è OT ma chiedo se ci sarà qualche altro paradisolano, oltre me
..eventualmente contattatemi, grazie e....scusate l'intrusione ma sarò contento di poter conoscere di persona il Maestro



l.
pimobalare Inserito il - 03/10/2013 : 14:20:57
Purtoppo, tra le opere di Sciola ne "salutiamo definitivamente " una: < il murale di Pinuccio Sciola in piazza Repubblica a Cagliari è andato nel paradiso delle opere d’arte distrutte....>

pimobalare Inserito il - 29/09/2013 : 15:00:36
Rieccomi.. :)
purtroppo nn ho ANCORA.. avuto modo di visitare il luogo personalmente, dunque rimando giusto qualcosa trovato in rete:
siamo in territorio di Berchidda, nel versante mio opposto del Monte Limbara.. ..
..precisamente nel museo all'aperto <Arte e Natura>, un Museo/percorso naturalistico culturale..
<Il progetto, che vuole essere un contributo alla valorizzazione e alla promozione del patrimonio ambientale e paesaggistico del Monte del Limbara, consiste nella realizzazione di opere d'arte inserite nel contesto ambientale del luogo - fiumi, laghi, boschi, radure e sentieri - nel rispetto degli equilibri naturali della foresta. Le opere, create da artisti locali, nazionali e internazionali, con materiali ed elementi naturali quali ferro, legno, pietre, vengono inseriti nei percorsi naturalistici e didattici del Parco, in modo tale da dar vita ad un vero e proprio museo all'aperto, unico in Sardegna, similmente, comunque a iniziative analoghe portate avanti in altri Paesi Europei, quali la Francia, la Spagna e la Germania e la Svezia.>Pongo in risalto per il censimento l'opera del Pinuccio Sciola -Transito-, (2001, roccia granitica e ferro)
> da http://web.tiscali.it/timeinjazz/pages/pavsem.htm
lorson Inserito il - 21/08/2013 : 23:06:39
.....lorson è tornato
..ecco un seme del maestro posto sulla via G. Deledda a Tortolì:


..anche qui manca la targa, ignoro se sia mai stata messa.
l.
nibberu Inserito il - 04/06/2013 : 09:41:37
ciao, con questo mio primo messaggio vi censisco le opere di Sciola presenti a Pattada:
si tratta di varie sculture posizionate nella piazza dei Poeti di Sardegna e nel vicino slargo di piazza S'Enighedda, le sculture furono posizionate tra il 2000 e il 2003 (non ricordo bene l'anno preciso) in occasione della ristrutturazione delle due piazze: fu ripristinato il selciato (impedradu) e il nome della piazza passò da "XXIV maggio" al migliore e più adeguato "dei poeti di Sardegna".
All'ingresso della piazza dei Poeti di Sardegna vi sono due grandi sculture rappresentanti i simboli maschile e femminile, alle loro spalle una scultura che fu incisa in loco da un collaboratore di Sciola e una piccola fontana-vasca (mai entrata in funzione purtroppo). Nello slargo s'Enighedda al centro abbiamo una fontana (con tagli simili alle pietre sonore) circondata da 3 altre sculture.
Ecco le foto in vari link che ho trovato:
piazza poeti: http://www.panoramio.com/photo/69964702
s'enighedda - fontana: https://www.facebook.com/photo.php?...079757221175

ultima notizia: una ventina di anni fa per il progetto "la pietra e il ferro" del comune di Ozieri Pinuccio Sciola partecipò cosi: http://www.comune.ozieri.ss.it/piet...o/sciola.htm

ciao
Verosardo Inserito il - 17/01/2013 : 12:11:21
Turre ha scritto:

A Ittiri, Piazza Simula - Abbellita con diverse sculture di Sciola, dei portici che sembrano dei dolmen, risalenti a circa 20 anni fa.....
poi c'è anche il seme della Solidarietà, ma non so dove lo abbiano collocato...non chiedetemi foto, non so postarle..ciao


Grazie Turre, puoi mandarle via mail all'amministratore, con preghiera di pubblicazione
Turre Inserito il - 27/12/2012 : 14:57:49
A Ittiri, Piazza Simula - Abbellita con diverse sculture di Sciola, dei portici che sembrano dei dolmen, risalenti a circa 20 anni fa.....
poi c'è anche il seme della Solidarietà, ma non so dove lo abbiano collocato...non chiedetemi foto, non so postarle..ciao
Verosardo Inserito il - 13/12/2012 : 12:58:23
Ciao a tutti, mi rifaccio vivo per rendervi partecipe di un bellissimo articolo della scrittrice MICHELA MURGIA che ho tratto dal numero di Luglio 2012 dalla rivista "Tottus in pari" informazioni sul mondo dell'emigrazione sarda.

Pinuccio Sciola
ha gli occhi chiari, una testa leonina di capelli bianchi e le stesse mani forti e segnate dei contadini e dei pugili. Quando l’ho visto per la prima volta stava al centro di un parco ed era accomodato con disinvoltura su un dondolo a molla a forma di cavallino dal quale si godeva l’ascolto di uno spettacolo letterario in apparente noncuranza degli sguardi dei curiosi.
L’ho rivisto poi molte altre volte, ma sempre mi torna in mente quella prima immagine di libertà infantile in cui lo colsi senza che mi vedesse: resta per me una chiave indispensabile per capire chi è quest’uomo di settant’anni capace di trarre suoni d’acqua dal calcare e di intuire dentro enormi blocchi di basalto un’anima ferrosa fatta di geometrie nascoste. Pinuccio è uno scultore, dicono. Io penso di no.
Gli scultori maneggiano materiali inerti, mentre lui agisce come se tutto quello che tocca fosse vivo e gli proponesse dialoghi e relazioni. Nel suo sguardo chiaro è presente la stessa capacità di intuire il celato che è propria degli esorcisti e delle levatrici.
Credo dipenda dal fatto che prima di scolpire la pietra Pinuccio era un contadino. Per lavorare la terra ci vuole visionarietà, perché devi credere nei semi e coltivare insieme al solco la speranza che ogni cosa apparentemente piccola possa stupirti, superando la sua apparenza. Uno sguardo del genere è molto utile anche con le persone e Pinuccio lo sa bene, perché quando aveva diciotto anni qualcuno in quel modo ha guardato anche lui.
Non erano anni facili. Chi nasceva nel primo dopoguerra da famiglia numerosa e non abbiente si poteva considerare già fortunato se arrivava a prendere la terza elementare. Pinuccio arrivò sino a lì e poi fece quello che avevano già fatto tutti i suoi fratelli: andò in campagna a lavorare.
A differenza loro Pinuccio, però, aveva una passione: ogni volta che il campo gli lasciava un minuto libero si cercava una pietra, la sceglieva con cura, poi la scolpiva. Basalto. Arenaria. Calcare. Tra una vigna e un oliveto quel ragazzo dalle mani grandi scolpiva tutto quello che trovava.
A diciotto anni ebbe l’opportunità di recuperare un po’ di studio e si iscrisse alle serali per arrivare alla quinta elementare, senza smettere mai di lavorare la pietra, ogni volta che ne aveva il tempo. Sarebbe vissuto così tutta la vita, Pinuccio, contadino di mestiere e scultore a tempo perso, se la scuola d’arte di Cagliari non avesse indetto un concorso artistico per gli allievi delle scuole elementari. I giudici erano gente seria, presidi e artisti, gente che se ne intendeva.
Con i disegni, i gessi e i piccoli pasticci dei bambini delle elementari, si videro arrivare anche un’opera di pietra scolpita con una tale maestria che mai l’avrebbe potuta fare un bimbo. Sbalorditi, andarono al paese di San Sperate a vedere chi fosse lo scultore di diciotto anni che faceva le elementari alle serali e trovarono solo sua madre, perché Pinuccio era in campagna a zappare.
Si fecero mostrare tutte le sue sculture e capirono che quel ragazzo aveva un talento. «Ma quando scolpisce suo figlio, signora?» – dicono che abbia chiesto il rettore della facoltà di Architettura –. E lei pare abbia risposto: «Eh, quando scolpisce... scolpisce quando ha tempo dalla campagna!». Il rettore commentò: «Signora, un giorno suo figlio scolpirà tutto il giorno e quando avrà tempo e voglia forse si curerà di un orto».
Quarant’anni dopo è stata una scultura di Pinuccio a essere scelta come prima pietra di costruzione del Parlamento europeo e decine di sue opere sono esposte nei più importanti musei del mondo o nelle piazze delle grandi città. Le collaborazioni con i grandi architetti non si contano più e le pietre sonanti di Pinuccio – pietre vive simili a menhir che, se sfiorate, diffondono suoni di vetro e di ferro, di legno, e persino simili alla voce umana – sono un’attrazione che ha portato la scultura molto oltre il recinto degli appassionati della pietra e delle sue forme.
Renzo Piano ne ha messa una enorme nel Parco della musica di Roma e quando ci sono stata per lavoro e l’ho riconosciuta ho sentito come un suono dentro.
Un uomo così, nato in un paese dove per definizione non c’è niente, avrebbe avuto l’occasione di vivere altrove con facilità. Invece è rimasto lì. Il mondo lo ha girato in lungo e in largo, le sue opere sono nei luoghi d’arte più prestigiosi, ma già negli anni ’70 Pinuccio ha deciso che San Sperate era il suo catalizzatore e che la sua principale azione artistica sarebbe stata quella di non lasciarlo uguale a come lo aveva trovato.
Ha chiamato artisti che dipingessero i muri del paese con i bambini e le bambine. Ha scolpito sassi con i loro padri e fatto fotografare le loro madri dai più grandi maestri dell’obiettivo che conosceva. Ha costruito installazioni di materiali di ogni tipo con i vecchi e le vecchie.
Ha aperto una scuola di scultura dove vanno a imparare i giovani talenti di tutto il mondo. Ha battezzato la nascita di un festival multiarte che coinvolge tutto il paese, strada per strada, e riempie di bellezza ogni angolo di San Sperate, chiamando a raccolta artisti di ogni disciplina.
Qualcuno di loro si è talmente innamorato di questo modo di stare al mondo insieme che ha scelto di trasferirsi a San Sperate e di viverci e morirci, come ha fatto il grande fotografo di origine argentina Pablo Volta. In quarant’anni di quest’opera Pinuccio ha cambiato il volto della sua comunità fino a farne un laboratorio di artisti che vive in un paese-museo sempre in mutamento, un paese di cui si è accorta anche l’Unesco.
L’altra sera, mentre guardavo Pinuccio suonare le pietre nel suo agrumeto, ho pensato che a volte, davvero, basta un solo uomo con una sola vita a disposizione per fare tutta la differenza che serve.

Michela Murgia

lorson Inserito il - 21/09/2012 : 22:16:07
.....nessuno fa un giro a Cargeghe (SS)?
http://ricerca.gelocal.it/lanuovasa...Z_29_01.html
http://ricerca.gelocal.it/lanuovasa...Z_27_01.html
l.
lorson Inserito il - 01/09/2012 : 21:55:12
...e, per quest'anno, credo di aver finito di contribuire, si torna a casa.

l.
lorson Inserito il - 01/09/2012 : 21:30:59
....c'è un seme anche qui:



..confuso tra l'erbaccia.
...altre opere:



....meno male che non c'erano vigili nelle vicinanze (ho "dovuto" calpestare l'aiuola)

...la targa commemorativa:


l.
lorson Inserito il - 01/09/2012 : 20:24:20
..continuo..



l.
lorson Inserito il - 31/08/2012 : 16:05:57
....altra foto:

..dedica-commento del Maestro.
(scusate l'ombra).
l.

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