V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E |
Folkettara Dilettante |
Inserito il - 09/06/2015 : 11:13:01 All.interno della discussione sul canto a chitarra volevo inserire un tema che, nonstante il titolo, può allargarsi a tutta la musica iiitradizionale sarda: il rapporto folk e disabilità. Lo spunto mi viene dal fatto che nella musica trad. di altri paesi europei e non i musicisti disabili hanno avuto un certo ruolo (ad esempio il blues acustico ha molti esempi dichitarristi non vedenti vissuti più o meno negli anni '30). Potrei fornire altri esempi in questo senso, ma non vorrei allontanarmi troppo dallo spunto iniziale. Mi piacerebbe sapere se anche la musica tradizionale sarda ha avuto musicisti e cantadores disabili. Mi auguro he per voi non sia un argomento troppo difficile come dibattito. Unfatto curioso è che uno strumento di tradizione celtica come la ghironda è stato utilizzato da molti disabili. Saluti da Paola |
15 U L T I M E R I S P O S T E (in alto le più recenti) |
Grodde |
Inserito il - 16/06/2015 : 14:09:26 inquinare si solito è "imbinare", inquinamento sarà "imbinamentu?! non ci ho mai pensato
alcuni altri suggerimenti
arringraziu è Campidanese, in Logudorese è "ringrazio" comu sembra più Corso che Sardo, di solito è "comente" in Logudorese o "comenti" in Campidanese ottoghentu mi suona strano, in Sardo le centinaia hanno il plurale maschile o femminile come in Latino "ottichentos, ottighentos o ottichentas, ottighentas" a seconda se il numero è riferito a un soggetto maschile o femminile, es: 800 uomini = ottichentos homines, 800 donne = ottichentas fèminas fianta è in Campidanese, in Logudorese di solito è "fin, fuin, fun" la frase "niunu àteru poete" non è proprio sbagliata, nessuno si dice in effetti "niunu o nisciunu" ma in questo caso non mi suona, io avrei usato "per unu àteru poete" (per unu = nessuno, alcuno, dal Latino " vel unus") il tempo verbale nella stessa frase "aìat o haìat" mettendoci l'H come in Latino, in effetti non mi suona bene col verbo al passato indicativo, io l'avrei dettà usando l'imperfetto congiuntivo
"chi per unu àteru poete hèpat faeddadu", certe costruzioni verbali in Sardo sono diverse dall'Italiano, noi usiamo molto il congiuntivo presente o passato come avveniva in Latino o come avviene anche in Spagnolo, del tipo :
non andarci (infinito + ci) = no bi andes (bi = vi,ci + congiuntivo presente, 2a persona singolare) non farlo (infinito + lo) = no lu fèttas (lu + congiuntivo presente) non fatelo (presente indicativo + lo) = no lu fettèdas (letteralmente "non lo facciate")
anche la frase "ma deo poto m'isballiare."
la costruzione giusta è "ma deo mi potto isbagliare"
saludos! |
Su foristeri |
Inserito il - 16/06/2015 : 14:05:08 | Grodde ha scritto:
ho dato una lettura alla poesia di Murenu, sas isporchizias de Bosa, certo che ce l'aveva proprio con loro, gliene ha cantate di tutti i colori , mi sono chiesto quali fossero queste isporchizias a cui si riferisse, poi ragionandoci mi sono ricordato che in passato Bosa era famosa per le concerie, c'erano decine di impianti per la concia delle pelli, e le pelli conciate a Bosa erano molto famose per la qualità e venivano esportate ovunque, lo svantaggio però era che le concerie scaricavano i residui della lavorazione direttamente nel fiume, la puzza doveva essere indescrivibile, doveva sentirsi a km di distanza nell'entroterra se soffiava il maestrale, mi ha colpito anche l'uso del termine "isporchizias" è altamente inusuale trovare un italianismo in una poesia della metà dell'800, solitamente sporcizia in Sardo si dice "bruttura", da bruttu = sporco
ciao Folkettara, se hai bisogno di suggerimenti con le traduzioni chiedi pure, il Sardo non è cosi complicato come sembra, il problema è destreggiarsi tra una variante e l'altra, ma se hai una conoscenza di una allora si può iniziare a capirci qualcosa con le altre, con la frase in Campidanese te la sei cavata bene, ti faccio un esempio invece del tuo post tradotto in Logudorese che suona cosi :
Gonariu, no ischìa chi puru "no mi jamèdas Maria" fit una poesia de Murenu... anzis, boltas medas mi suzzedìat de la cunfundere cun sa versione "a gosos" de barones sa tirannia" Comente m'haìsti nadu ind'un àteru arrejonu Murenu est unu de sos poetes piùs impittados in sa musica tradizionale sarda, oltra a Mossa, a sos gadduresos Pes e Alluttu e ad àteros chi no m'ammento su nòmene. Iscusa si deo no t'happo rispostu in Sardu, ma custu arrejonu pro a mie est cumplicadu meda e deo happo a chircare paràulas medas in sos vocabularios pro tradùere su chi happo nadu in anti
saludos!
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C'è anche nella poesia : Bosa centru de bruttesa...
Unu saludu mannu a su grodde. |
Folkettara Dilettante |
Inserito il - 16/06/2015 : 09:58:06 | Grodde ha scritto:
ho dato una lettura alla poesia di Murenu, sas isporchizias de Bosa, certo che ce l'aveva proprio con loro, gliene ha cantate di tutti i colori , mi sono chiesto quali fossero queste isporchizias a cui si riferisse, poi ragionandoci mi sono ricordato che in passato Bosa era famosa per le concerie, c'erano decine di impianti per la concia delle pelli, e le pelli conciate a Bosa erano molto famose per la qualità e venivano esportate ovunque, lo svantaggio però era che le concerie scaricavano i residui della lavorazione direttamente nel fiume, la puzza doveva essere indescrivibile, doveva sentirsi a km di distanza nell'entroterra se soffiava il maestrale, mi ha colpito anche l'uso del termine "isporchizias" è altamente inusuale trovare un italianismo in una poesia della metà dell'800, solitamente sporcizia in Sardo si dice "bruttura", da bruttu = sporco
ciao Folkettara, se hai bisogno di suggerimenti con le traduzioni chiedi pure, il Sardo non è cosi complicato come sembra, il problema è destreggiarsi tra una variante e l'altra, ma se hai una conoscenza di una allora si può iniziare a capirci qualcosa con le altre, con la frase in Campidanese te la sei cavata bene, ti faccio un esempio invece del tuo post tradotto in Logudorese che suona cosi :
Gonariu, no ischìa chi puru "no mi jamèdas Maria" fit una poesia de Murenu... anzis, boltas medas mi suzzedìat de la cunfundere cun sa versione "a gosos" de barones sa tirannia" Comente m'haìsti nadu ind'un àteru arrejonu Murenu est unu de sos poetes piùs impittados in sa musica tradizionale sarda, oltra a Mossa, a sos gadduresos Pes e Alluttu e ad àteros chi no m'ammento su nòmene. Iscusa si deo no t'happo rispostu in Sardu, ma custu arrejonu pro a mie est cumplicadu meda e deo happo a chircare paràulas medas in sos vocabularios pro tradùere su chi happo nadu in anti
saludos!
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per Grodde: Ciau Grodde! Deo t.arringraziu pro sa traduzione de su urtimu messarzu meu! Deo no ischìa chi Morenu fit unu "ecologista" comu si diat a narrer oe... Jae in s'ottoghentu bi fianta custos problemas de "inquinamentu (perdona su "italianismu", ma no recesso de agattare unu àteru modu de narrer in sardu)? Mi paret chi niunu àteru poete aiat faeddadu de problemas de s'ambiente, ma deo poto m'isballiare. Saludos |
Grodde |
Inserito il - 15/06/2015 : 15:23:23 ho dato una lettura alla poesia di Murenu, sas isporchizias de Bosa, certo che ce l'aveva proprio con loro, gliene ha cantate di tutti i colori , mi sono chiesto quali fossero queste isporchizias a cui si riferisse, poi ragionandoci mi sono ricordato che in passato Bosa era famosa per le concerie, c'erano decine di impianti per la concia delle pelli, e le pelli conciate a Bosa erano molto famose per la qualità e venivano esportate ovunque, lo svantaggio però era che le concerie scaricavano i residui della lavorazione direttamente nel fiume, la puzza doveva essere indescrivibile, doveva sentirsi a km di distanza nell'entroterra se soffiava il maestrale, mi ha colpito anche l'uso del termine "isporchizias" è altamente inusuale trovare un italianismo in una poesia della metà dell'800, solitamente sporcizia in Sardo si dice "bruttura", da bruttu = sporco
ciao Folkettara, se hai bisogno di suggerimenti con le traduzioni chiedi pure, il Sardo non è cosi complicato come sembra, il problema è destreggiarsi tra una variante e l'altra, ma se hai una conoscenza di una allora si può iniziare a capirci qualcosa con le altre, con la frase in Campidanese te la sei cavata bene, ti faccio un esempio invece del tuo post tradotto in Logudorese che suona cosi :
Gonariu, no ischìa chi puru "no mi jamèdas Maria" fit una poesia de Murenu... anzis, boltas medas mi suzzedìat de la cunfundere cun sa versione "a gosos" de barones sa tirannia" Comente m'haìsti nadu ind'un àteru arrejonu Murenu est unu de sos poetes piùs impittados in sa musica tradizionale sarda, oltra a Mossa, a sos gadduresos Pes e Alluttu e ad àteros chi no m'ammento su nòmene. Iscusa si deo no t'happo rispostu in Sardu, ma custu arrejonu pro a mie est cumplicadu meda e deo happo a chircare paràulas medas in sos vocabularios pro tradùere su chi happo nadu in anti
saludos! |
Folkettara Dilettante |
Inserito il - 15/06/2015 : 14:04:30 @gonariu non sapevo che anche "no mi giamedas Maria" fosse una poesia di Murenu... anzi spesso mi capitava di confonderla con la versione "a gozos" di "barone sa tirannia" Come mi avevi detto in un'altra discussion Murenu è uno dei poeti più utilizzati nella musica tradizionale sarda, oltre a Mossa, ai galluresi Pes e Alluttu e ad altri di cui non ricordo il nome. Iscusa si deu no t'appu rispostu in sardu, però custu argumentu po mei esti medacumplicau e deu app.a circai tanti peràulas in is vocabolarius po tradusi su ki appu nau innantis. Ciau de Paola |
Gonariu |
Inserito il - 15/06/2015 : 13:01:08 Anche se una persona é non vedente ha sempre i suoi preziosi talenti, ognuno di noi é unico ed irripetibile! Murenu é ancora apprezzato per le sue poesie al punto di essere definito "l'Omero dei poveri". Alcune sue poesie, come "No mi giamedas Maria ma mama 'e dolores" ( = "Non chiamatemi Maria ma madre di dolori") di Murenu é tutt'oggi cantata nelle celebrazioni liturgiche della Settimana Santa in Sardegna. Se avesse avuto la possibilitá di studiare e coi mezzi compensativi che ci sono oggi sarebbe arrivato assai molto piú in alto, ma erano altri tempi. |
Folkettara Dilettante |
Inserito il - 14/06/2015 : 22:47:34 Ho parlato di questo vecchio luogo comune anche perché purtroppo in un certo senso l'ho vissuto un po' sulla mia pelle: a parte mia sorella e i miei genitori, i miei parenti (contadini provenienti dal Nordest, cioè dal Friuli) erano convinti che non dovevo neppure studiare... per loro non avevo neppure delle idee... non a caso la mia famiglia non è mai andata d'accordo coi miei parenti friulani, perché pensavano troppo all'antica. Scusate la parentesi autobiografica, ma addirittura immaginavo che fino agli anni '70 del secolo scorso, i disabili tutt'al più potevano solo chiedere l'elemosina agli angoli delle strade... comunque, sono contenta di sapere che c'è stato qualcuno in Sardegna che ha infranto questo vecchio stereotipo del mendicante più delle volte cieco (almeno secondo molti libri di letteratura). Saludos a tottus dae Paola |
Gonariu |
Inserito il - 14/06/2015 : 22:05:04 Sí, di ipotesi ce ne sono alcune, l'ultima che hai detto é quella a cui mi riferivo, ma, come ho detto prima, colla sua linguaccia si doveva esser fatto parecchi nemici e alla fine uno di questi gli ha presentato il conto totale (abbastanza salato). |
Tzinnigas |
Inserito il - 14/06/2015 : 19:32:22 A proposito della sua morte, da qualche parte ho letto che alcuni esperti sostengono la tesi secondo la quale il poeta sarebbe stato ucciso da alcuni Bosani, risentiti per i versi mordaci contro la loro città (Sas Isporchizias de bosa) Altri sostengono che sarebbe stato un esattore di Sassari a far uccidere il Murenu, per vendicare le offese rivolte alla figlia in una ben nota poesia ( Sa libertina)
N.B Le poesie non posso postarle perchè potrei offendere la sensibilità di qualcuno |
Gonariu |
Inserito il - 14/06/2015 : 19:16:00 Concordo con Grodde, anche io non ho mai visto comportamenti scorretti verso i disabili, posso dire di più, nella scuola dove insegno io a Nùoro abbiamo molti alunni disabili e i compagni di classe sono solidali con loro. Da quello che ho capito, è stata una poesia che Murenu ha composto contro una donna che è stata la causa della sua morte. Per il resto, almeno dove sono io (Orotelli) purtroppo non è così, la modernità non ha affatto cambiato la gente rispetto al tempo di Murenu, si è semplicemente sovrapposta, ma il fuoco cova sotto la cenere. |
Grodde |
Inserito il - 14/06/2015 : 18:11:40 ad essere sinceri in Sardegna non ho mai visto comportamenti scorretti nei confronti dei disabili, non so nelle città tipo Cagliari o Sassari, ma nei paesi di solito non ci sono problemi, in paese ci sono alcuni disabili e sono ben voluti da tutti, anche ai tempi della scuola, se c'era una classe con un compagno disabile di solito tutti si facevano in quattro per dargli una mano, suppongo che sia cosi un pò in tutti i paesi, poi bisogna anche tenere conto che l'episodio raccontato da Gonario è accaduto in un'altra epoca, nel 1854, erano altri tempi, altre mentalità, la gente probabilmente non era abituata alla satira e non reagiva bene alle critiche
ciao |
Folkettara Dilettante |
Inserito il - 14/06/2015 : 17:25:51 | Grodde ha scritto:
un classico, hanno lasciato passare del tempo per poi agire
quel modo di dire c'è anche dalle nostre parti nel Logudoro : mantene s'odiu, chi s'occasione no hat a mancare (mantieni l'odio, che l'occasione non mancherà)
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mi viene da pensare che un certo atteggiamento vagamente razzista nei confronti di un disabile c'era anche in quel periodo, perché secondo un vecchio stereotipo, un disabile (anche se solo non vedente, come nel caso di Murenu) non doveva neanche dire quello che pensava... Adesso la storia un po' si ripete e non so se succede anche in Sardegna: si vedono dei filmati in cui dei gruppi di bulli aggrediscono un disabile e questo, purtroppo, mi tocca profondamente, in quanto anch'io sono disabile. Forse anche il canto a chitarra ha avuto molti pregiudizi su disabili chitarristi o cantadores... mi viene una battuta: la Sardegna non ha avuto uno Stevie Wonder del canto a chitarra... ehm scusa il paragone. Ciao da Paola |
Grodde |
Inserito il - 14/06/2015 : 15:50:41 un classico, hanno lasciato passare del tempo per poi agire
quel modo di dire c'è anche dalle nostre parti nel Logudoro : mantene s'odiu, chi s'occasione no hat a mancare (mantieni l'odio, che l'occasione non mancherà) |
Gonariu |
Inserito il - 14/06/2015 : 13:39:59 Ciao Paola, come ti ho detto alcuni giorni fa, Melchiorre Murenu era una linguaccia e sicuramente si era fatto molti nemici che al momento buono gliele hanno fatte pagare tutte ! Tieni conto che nel nuorese, dove abito io, ci sono due detti : "mantene s'ódiu" ( = mantieni l'odio) e "pro sa vinditta b'at semper tempus" (= per la vendetta c'é sempre tempo), aggiungi in piú che la vendetta dalle mie parti é un piatto che si gusta freddo e il quadro sulla fine tragica di Murenu é completo ! |
Folkettara Dilettante |
Inserito il - 12/06/2015 : 15:55:59 mi viene un dubbio a proposito del frammento di Merhiorre Murenu trovato sul sito "cantosardoachiarra.it": si dice che normalmente si canta in ottava, ma per me l'otava è la poesia accompagnata da cori a "tenore". Non vorrei sbagliare, ma l'unico stile che impiegal'ottava (sempre nel canto a chitarra è la "disisperada". quindi immagino che i versi di "sa creazione de Adamu" dovrebbero essere cantati "a sa disisperada", o sbaglio? |
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