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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
Nuragica Inserito il - 29/03/2011 : 18:48:38
Emergenza profughi, sette centri sardi per cinquecento tunisini
Tempi brevi per l’arrivo degli esuli di Lampedusa. Non sono profughi libici ma clandestini: è polemica. Affitti e indennizzi per i Comuni.
In 500 saranno divisi tra Erula, Giave, Torregrande, Gesico, Senorbì, Monastir e Fluminimaggiore
Mentre è giunto il rifiuto formale di Portoscuso e Sassari.

Cosa ne pensate????



http://lanuovasardegna.gelocal.it/s...sini-3801745


15   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
Tharros Inserito il - 10/04/2011 : 12:10:03
maurizio feo ha scritto:

Si tratta di una situazione polisfaccettata, nella quale è difficile dipanare un unico filo che conduca ad un'unica meta...
Ci sono i profughi, ma anche i profittatori che colgono l'occasione ed i terroristi in missione e chissà che cosa altro, che nessuno di noi s'immagina.
Proviamo a pensarci insieme (magari sbagliando...).
E' per lo meno strano che dopo decine e decine di anni di totale passività, le popolazioni di così tanti paesi 'arabi' (intendendo "di fede islamica" ed in genere retti da tiranni, despoti, teocrazie, comunque certamente non democrazie) si stiano solo oggi agitando, ribellando (o chissà che cosa altro stanno facendo), prendendo finalmente ma improvvisamente coscienza civile del proprio insoddisfacente stato. Di colpo si accorgono di vivere su terre piene di petrolio, ma senza essere compartecipi di questa ricchezza, anzi restando poveri e senza speranza. Di colpo si accorgono che chi li governa "non ha diritto" di governarli, non è stato eletto dal popolo, non si comporta correttamente... Di colpo, dopo nascita e morte d'intere generazioni di beduini passivi ed obbedienti alle figure più bieche, tutto il Magrehb e quasi tutto il Mashrek, più altri paesi con essi confinanti, sono cresciuti, hanno visto la luce della Giustizia e della Democrazia?
In seguito a che cosa, esattamente, accade ciò?
Perché proprio adesso ed in sincronia?
Barehin, Yemen, Tunisia, Libia, Egitto, Siria?
Non sembra un fatto "orchestrato"?
Ma chi sarebbe mai il direttore d'orchestra, in questa ipotesi?




E' possibile che sia orchestrato. Tutti insieme e nello stesso momento; parlare di casualità o coincidenze non sembrerebbe logico.

Certo che per certe situazioni non si può far a meno di pensare che anche la sardegna è stata, e per certi versi lo è ancora, come posso dire, soggiogata ad interessi esterni che l'anno privata delle sue ricchezze ( i boschi, per esempio) O i grandi e criticabili interventi turistici che all'Isola hanno dato ben poco...
maurizio feo Inserito il - 10/04/2011 : 11:47:12
Si tratta di una situazione polisfaccettata, nella quale è difficile dipanare un unico filo che conduca ad un'unica meta...
Ci sono i profughi, ma anche i profittatori che colgono l'occasione ed i terroristi in missione e chissà che cosa altro, che nessuno di noi s'immagina.
Proviamo a pensarci insieme (magari sbagliando...).
E' per lo meno strano che dopo decine e decine di anni di totale passività, le popolazioni di così tanti paesi 'arabi' (intendendo "di fede islamica" ed in genere retti da tiranni, despoti, teocrazie, comunque certamente non democrazie) si stiano solo oggi agitando, ribellando (o chissà che cosa altro stanno facendo), prendendo finalmente ma improvvisamente coscienza civile del proprio insoddisfacente stato. Di colpo si accorgono di vivere su terre piene di petrolio, ma senza essere compartecipi di questa ricchezza, anzi restando poveri e senza speranza. Di colpo si accorgono che chi li governa "non ha diritto" di governarli, non è stato eletto dal popolo, non si comporta correttamente... Di colpo, dopo nascita e morte d'intere generazioni di beduini passivi ed obbedienti alle figure più bieche, tutto il Magrehb e quasi tutto il Mashrek, più altri paesi con essi confinanti, sono cresciuti, hanno visto la luce della Giustizia e della Democrazia?
In seguito a che cosa, esattamente, accade ciò?
Perché proprio adesso ed in sincronia?
Barehin, Yemen, Tunisia, Libia, Egitto, Siria?
Non sembra un fatto "orchestrato"?
Ma chi sarebbe mai il direttore d'orchestra, in questa ipotesi?

Viene quasi in mente la tesi di Oriana Fallaci, che parlava di una vera e propria forma d'invasione aggravata e continuata, molto aggressiva nella sostanza e nei sicuri risultati finali (la conquista reale, con lo spiazzamento della popolazione originale, che possiede, a differenza degli invasori, un tasso di crescita zero), ma non certo nella forma, in quanto operata da "supplici" (uso il riferimento letterario appositamente).

Chi conosce la Storia, sa bene che qualche cosa del genere è avvenuto - con differenze in fondo non eccessive - diverse volte nella Storia, a più riprese, in disparati ma numerosissimi luoghi differenti del Mondo. Gli episodi hanno ricevuto descrizioni e nomi differenti dagli storici e dai cronisti. (Personalmente, trovo curioso che gli si dia spesso appellativi che hanno a che fare con l'acqua, ma questa è una considerazione personalissima, che non spero affatto sia condivisa da altri...)

A mio vedere, la difficoltà principale e maggiormente preoccupante - oggi - sta nell'indecisionismo, nell'inerzia e nella scarsa collaborazione tra i paesi europei.

L'indecisionismo, in questo caso, non è solo del Governo Italiano, purtroppo distratto da fatti boccacceschi ed interessi faziosi, in una continua lotta per conquistare un potere che poi il vincitore userà solamente per interesse personale... Anche molti paesi stranieri occidentali sono imbarazzati nel dovere da una parte combattere un tiranno islamico che aggredisce il proprio popolo, mentre di fatto dall'altra continuano a tenere regolari rapporti diplomatici con altri tiranni della stessa fede islamica.
Non trovo giusto litigare sui dettagli più piccoli.
Vorrei tanto che si cercasse (specialmente da parte di chi prende le decisioni operative!) una corretta e distaccata visione d'insieme...
Gio Inserito il - 10/04/2011 : 01:33:19
Quei tunisini NON sono profughi e neanche dei disperati affamati in quanto sono pimpanti e bene in carne. Semplicemente vogliono un guadagno maggiore ma senza un permesso di lavoro non hanno diritto di rimanere. In Italia e in Sardegna in particolare il lavoro manca anche agli indigeni e questi clandestini finiranno perciò nelle maglie delle organizzazioni criminali.



Pia Inserito il - 09/04/2011 : 21:44:30
da METRO dell' 8 aprile 2011

Chi c'era racconta di una vera e propria gara di solidarietà. Cittadini che si sono avvicinati alle reti di recinzione del centro di accoglienza, offrendo generi alimentari e vestiti ai 700 profughi tunisini appena sbarcati. Gli appelli sono proseguiti su Facebook. C'è chi si è messo a chiacchierare con loro, chi ha applaudito alla notizia della concessione dei permessi temporanei. In serata, invasione pacifica del quartiere di Sant'Avendrace. E' successo ieri a Cagliari.

GIAMPAOLO ROIDI
Tharros Inserito il - 09/04/2011 : 20:47:56
dany ha scritto:

Gio ha scritto:

La Sardegna è la regione italiana con meno stranieri (percentuale del 3% a confronto di un 15-17 % delle regioni del Nord). Non potete perciò lamentarvi.

Mi verrebbe da dire ... e chi se ne frega se nelle altre regioni ci sono più stranieri ... ma non lo dico , và ... me lo tengo per me . Intanto però , se me lo consenti , mi lamento e anche molto visto che in Sardegna serve tutto tranne qualche migliaio in più di persone allo sbando . Verranno giustamente accolti ( ci mancherebbe altro ) ma poi ? Queste persone non si rendono conto che scappano da una nazione per arrivare in un'altra peggio di quella che lasciano .


Dany...mi auguro proprio che l'italia, per quanto mal messa, non sia proprio come la Tunisia la Libia o altri stati africani...Credo che l'unica cosa che ci accomuna all'Africa in questo periodo sia ...il caldo!!!
dany Inserito il - 09/04/2011 : 19:18:47
Gio ha scritto:

La Sardegna è la regione italiana con meno stranieri (percentuale del 3% a confronto di un 15-17 % delle regioni del Nord). Non potete perciò lamentarvi.

Mi verrebbe da dire ... e chi se ne frega se nelle altre regioni ci sono più stranieri ... ma non lo dico , và ... me lo tengo per me . Intanto però , se me lo consenti , mi lamento e anche molto visto che in Sardegna serve tutto tranne qualche migliaio in più di persone allo sbando . Verranno giustamente accolti ( ci mancherebbe altro ) ma poi ? Queste persone non si rendono conto che scappano da una nazione per arrivare in un'altra peggio di quella che lasciano .
Tharros Inserito il - 09/04/2011 : 18:33:22
Sicuramente ci sono molte ragioni....ragionevoli in quello che hai scritto Maurizio. Concordo anche sul fatto che l'Isola sia piuttosto maltrattata dalla politica, ma non è l'unica regione. Se in molte regioni, come diverse al nord, sembra che per i profughi non ci sia accoglianza lo dobbiamo solo a quella politica di parte dettata dalla lega che con gli atteggiamenti e le continue provocazioni non piace e, questa è una opinione personale, li considero degli scellerati. Dubito che le cose cambieranno fino a quando questi poco rappresentativi signori riusciranno a dettare la loro legge ed essere considerati da chi senza di loro sarebbe allo sbando.
maurizio feo Inserito il - 09/04/2011 : 17:44:41
Gio: il lamento - ammesso che tale sia - va compreso meglio. Il tuo commento mi spinge a spiegarlo meglio, in ogni evenienza.

Intanto ti ringrazio per avermi inclusi nel novero dei sardi, con quel "vi" finale: a me fa piacere (mi considero un 'sardo onorario', nominato tale da numerosi e veri amici sardi e sancito definitivamente dal numeroso parentado, altrettanto sardo, della moglie), ma so che a qualche particolare sardo potrà anche dare fastidio.

Vado a spiegare:
1) La "bassa stagione" turistica, Pasqua inclusa, sta andando malissimo, in Sardegna: tutto il sistema di ricezione è al collasso e non può restare in attività, a queste condizioni.
2) Questo ha riflessi negativi sull'occupazione stagionale, che potrebbe ridurre i numeri, lancinanti in Sardegna, della disoccupazione cronica.
3) La "politica" italiana sembra avere individuato proprio nella Sardegna, anche in quest'occasione, l'ennesimo target di discarica utile sempre disponibile. E' un atteggiamento ormai abituale di scarso rispetto, che i sardi cominciano a non sopportare più. Non gli dò torto.
4) Buona parte - per fortuna non proprio tutta - dell'economia isolana si regge sul turismo e sul suo indotto.
5) Come credi che reagirà suddetto turismo, alla notizia che - per pura ipotesi - 10.000-15.000 profughi magrebino saranno l'estate prossima nelle località balneari sarde? Se tu sai già quale sia l'impatto ambientale di una massa non facilmente gestibile, puoi immaginarlo da te.
Ti faccio presente che i turisti che vanno in Sardegna maltrattano l'ambiente abitativo e naturale della Sardegna, che ad ogni nuova fine stagione appare sempre più boccheggiante. Ma stiamo parlando di gente che ha un'alta considerazione di sé, potendosi permettere, con i propri discreti redditi, gli elevati costi del turismo nell'isola. Pensi che gli accampati ed i tendopolati senza risorse si comporteranno meglio delle distruttive cavallette turistiche?
Non hanno un solo motivo per farlo.
Al loro posto, non lo farei neanche io...

Questo forse spiega il perché del (possibile) lamento che tu identifichi e che per ore non c'è.
Ma - se le cose proseguono per questa scervellata strada - spiegherà anche manifestazioni piuttosto pepate e fenomeni d'intolleranza anche peggiori, che fortunatamente, fino ad oggi, non ci sono mai state, in Sardegna.
E la colpa sarà di un Direttivo Nazionale debole, che non si sarà opposto con sufficiente determinazione - in campo europeo e mondiale - per risolvere una crisi che non è solamente Italiana, nè tantomeno Sarda, ma vede tutto il coro internazionale comportarsi esattamente come se lo fosse...
Gio Inserito il - 09/04/2011 : 15:55:40
La Sardegna è la regione italiana con meno stranieri (percentuale del 3% a confronto di un 15-17 % delle regioni del Nord). Non potete perciò lamentarvi.
maurizio feo Inserito il - 09/04/2011 : 14:11:49

E intanto:
Altri 1200 migranti tunisini sbarcheranno tra martedì e mercoledì in Sardegna. Approderanno a Cagliari - come i primi 700 arrivati mercoledì e attualmente ancora ricoverati nell'ex base aeronautica di Elmas in attesa dei permessi di soggiorno - in due o tre scaglioni. Ma verranno a mano a mano trasferiti in altre strutture a Cagliari, Monastir, Torregrande e Chilivani
Tharros Inserito il - 08/04/2011 : 17:44:00
Una cosa però reputo ancora peggiore umanamente. Che i nostri politici nemmeno su questo siano in accordo. Tutto per loro è strumentale ed a disposizione per ricorrere ad ogni tipo di denigrazione sia da destra che da sinistra. Sono tutti uguali...non fanno nulla se non reca loro qualche interesse concreto!! E' uno schifo...!!
jomaru Inserito il - 08/04/2011 : 13:28:10
E' un atteggiamento stupido e controproducente, non giustificabile con i comportamenti inaccettabili di alcuni immigrati. E' altresì vero che è necessario un più efficace controllo del territorio che restituisca sicurezza ai cittadini e agli esercenti, spesso abbandonati a se stessi e quindi a rischio esasperazione. Tutti gli italiani e tutti gli stranieri regolari devono saper cementare la convivenza civile, isolando di volta in volta il singolo episodio e fuggendo da tentazioni razzistico-discriminatorie. W le differenze a patto che tutti rispettino le regole.
Tharros Inserito il - 08/04/2011 : 10:13:16
Posso confermare che anche in provincia di Bolzano qualcuno ha tentato di accomunare cani ed extracomunitari, ma per fortuna, senza successo, anzi. Purtroppo su certi argomenti e situazioni esiste un'ignoranza strisciante che a torto od a ragione in qualche modo ed in misura diversa, fa parte delle personei. Fino a questo momento molti non hanno avuto particolari problemi a causa di questa emergenza. Ma io mi pongo una domanda della quale non ho la risposta e della quale forse potrei anche avere paura, magari anche qualcuno di voi...
Se un giorno avessi qualche problema con queste persone sarei capace di discriminare o farei di tutta l'erba un fascio?
Nostalgia Inserito il - 07/04/2011 : 23:54:30
ziama ha scritto:

piccolo off topic...ma non tanto off:



Roma, cartello shock in un bar: "Vietato l'ingresso agli immigrati"


*“Vietato l’ingresso agli animali ed agli immigrati. La direzione”.


Questo il cartello affisso all’esterno di un bar a Montesacro, Roma, che ha suscitato l’indignazione di Abdul Bouja, un marocchino di 45 anni, regolare nella capitale, che lo ha immortalato con una foto e ha denunciato la palese discriminazione al suo avvocato, Giacinto Canzona.
Il fattaccio si è verificato lo scorso 2 aprile quando il marocchino si è recato in un noto bar tabacchi del quartiere Montesacro per acquistare delle sigarette e prendere un caffè. Qui è rimasto folgorato da un cartello posto accanto all'ingresso del locale che gli vietava di fatto l'ingresso, in quanto immigrato. Abdul, indignato, è entrato nel locale e ha chiesto spiegazioni al barista, il quale si è difeso scaricando la colpa sul titolare dell'esercizio commerciale: il cartello è stato affisso in quanto in passato all'interno del bar alcuni extracomunitari si erano ubriacati, dando vita a delle risse. Il marocchino senza acquistare nulla è uscito dal locale e ha scattato con il suo telefonino alcune foto all'insegna, che ha poi mostrato al suo legale.
L'avvocato Giacinto Canzona ha avuto mandato per valutare un'eventuale azione legale contro il titolare dell'esercizio commerciale in quanto ritiene il fatto "altamente discriminatorio per sé e per tutti quegli stranieri che hanno un regolare permesso di soggiorno e che con il loro lavoro contribuiscono alla ricchezza nazionale".

www.ilciriaco.it


Questo è semplicemente vergognoso.


Se il titolare ha avuto dei problemi di ordine pubblico da parte di extracomunitari si deve comportare allo stesso modo come se fossero dei molestatori italiani, senza discriminare in questo modo le persone. Davvero triste.

lorson Inserito il - 07/04/2011 : 22:11:26
maurizio feo ha scritto:

Buona serata!
Prima di andare a dormire, spero che mi includiate nella "manica d'imbecilli"!
Buonanotte...

Spero ci sia un posticino anche per me.
l.

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