V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E |
pimobalare |
Inserito il - 02/04/2012 : 02:33:24 INCASTONATO NEL SUGGESTIVO CENTRO STORICO , E PERLA RARA E PREZIOSA DEL GRAZIOSO PAESE DI AGGIUS…….(CARATTERISTICO CENTRO ABITATO DELLA GALLURA , CHE CONSERVA INTATTE LE ANTICHE TRADIZIONI DEL NORD SARDEGNA) ….. ECCO CHE SI PROSPETTA DINNANZI AI NOSTRI OCCHI IL <M.E.O.C.>: -MUSEO ETNOGRAFICO OLIVIA CARTA CANNAS-
Il M.E.O.C. è il più grande museo etnografico in Sardegna, esso è ubicato in un'antica costruzione del centro storico di Aggius. E' articolato su due livelli, si compone di ben 19 ambienti espositivi ed accoglie a livello permanente, la “mostra del tappeto aggese”. Il percorso equivale ad una vera immersione nella storia e nella cultura Gallurese (esso ripercorre infatti un arco temporale che va dal 1600 circa ai giorni nostri..con tracce di arcaiche pratiche che si affacciano addirittura al -Neolitico- (basti pensare ai grezzi mortai in granito il cui utilizzo si perde nella notte dei tempi…..) Sono queste, testimonianze preziose di come si svolgesse, in passato, la vita negli stazzi, quando in Gallura, l’uomo e la donna, pariteticamente si spartivano lo “scettro del comando”, il “dominio” rispettivamente: nei campi -lui-, tra i raccolti e gli armenti e dentro le mura del focolare domestico - lei-. Tutti I pezzi sono da considerarsi originari e rari: gentilmente donati al Museo dai legittimi proprietari, rivivono ora al M.E.O.C., per la gioia di tutti coloro che hanno il piacere di visitare queste meraviglie
L’esposizione si apre attraverso la fedele ricostruzione della “tradizionale casa aggese/gallurese” e di tutta l’oggettistica legata alle svariate attività che caratterizzano “ l’economia domestica”; entriamo in quella che è la vecchia “casa”, o “senda” (ricchezza, proprietà..) o “stazzu”(casale, fattoria, masseria)….. ************
*Ad accoglierci, di fianco al focolare domestico (la ciminea…)cuore di ogni abitazione, l’invisibile e immaginaria figura di una donna, forse di mezza età, moglie, madre e padrona della casa: simbolo e collante di unione familiare; colorano la stanza padelle e casseruole, piatti e tegami; vicino al caminettol’immancabile braciere (lu brasjieri…)
*Di fianco, la classica sedietta impagliata (la catriedda…)
*..e subito entriamo nella tipica camera da letto; la ricostruzione è perfetta e minuziosa: i mobile d’epoca sono originari,poi i cuscini, le lenzuola, le sottili camiciole da notte, la culla, vari suppellettili e gli antichi, preziosi, costosissimi tappeti lavorati a mano;
*..questi ultimi, di rara bellezza,sono cuciti con parsimonia unicamente da mani femminili: la striscia larga spetta alla madre, quella stretta alla figlia (strisciolina dalla lavorazione più semplice e dai caratteri ripetitivi), per far sì che la tradizione si tramandi, di generazione in generazione, da madre in figlia.. e non vada perduta.
*Proseguiamo con la visita immergendoci in altre sale espositive, ciascuna dedicata ad una particolare mansione della quotidianità; la sala della lavorazione del pane….con gli strumenti da lavoro: i timbri, le ceste e cestini (li canestri e li canistreddi…) le pale, i setacci per la farina (li siazzi..)
*Segue la stanza della lavorazione della lana, con un vero telaio e altri macchinari atti ad avvolgere e annodare a spirale il filo, preparandolo per la tessitura… ma anche le successive fasi, comprese l'orditura e la colorazione dei filati con le erbe tintorie.
e a seguire la stanza della lavorazione delle semenze, granaglie e farine e farinacei, con mortai e pestelli.. caratteristici e dalle valenze arcaico-neolitiche le macine in granito, interessanti anche le forme a -barchetta- dei pesalatte in legno, che richiamano le linee prestigiose e cerimoniali delle barche egizie...
*su una parete piena: spicca l’esposizione di tutti gli oggetti del mestiere del contadino/allevatore…..
*in un angolo i grossi silos : serbatoi di raccolta per frumento e granaglie (quello in sughero caratterizza nello specifico le zone della gallura)
*Eccoci nei giardini esterni, ma comunque al coperto: essi accolgono una rappresentanza del (relativamente) “moderno aratro” d’importazione, ma poco funzionale per smuovere le zolle superficiali delle nostre vallate…
*….tanto da non riuscire a soppiantare il caro vecchio tipico aratro “isolano/gallurese”
*si rientra in spazi chiusi… la seconda ala si apre con la riproposizione degli antichi giochi di strada, ad esempio la riproduzione del tipico cavalluccio in legno (lu cabadducciu), segue uno spazio tutto dedicato agli aromi e profumi della campagna gallurese: i muschi, le pietre granitiche (che caratterizzano i nostri muretti a secco (prevale la tecnica a sacco, inventata millenni fa: utilizzata in molte costruzioni nuragiche, giunta fino ai giorni nostri..)
*ancora i cesti ricavati dalla grezza corteccia dell’albero del sughero, poi le erbe aromatiche e selvatiche tra le quali primeggia l’Elicriso: il sole < elios> e l’oro <chrysos>, (chiamata in gallurese “alba buredda” o “brundedda”…)
è un’erba aromatica con profumo e sapore simile al curry ; la sua nota speziata insaporisce tanti piatti della tipica cucina Gallurese…..
I suoi durevolissimi fiori gialli colorano le nostre colline, sprigionando un intenso profumo; ma la peculiarità dell’Elicriso non si ferma alla cucina: le sue proprietà taumaturgiche e medicamentose ne fanno una cura efficace contro tutti i mali; è altresì un ottimo antizanzare e associato al mirto, anche un buon antibiotico. _____________________________________ _____________________________________
*Ci lasciamo alle spalle i profumi e i colori della Gallura e ci immettiamo in un mondo di tradizioni stilistiche: ad accoglierci in questo bellissimo giro turistico i costumi tipici di Aggius e della Gallura: il classico abito maschile bicolore, in cui prevale obbligatoriamente il colore bianco (colore più facile da lavare con le antichissime tecniche di acido urico, cenere e olio di gomito…), alternato al nero;
le gonne, nei classici costumi femminili possono essere sia a tela unica(la cui semplicità è anche segnale di bassa valenza dell’abito)
..che a balza cioè con trafiletto, che oltre ad abbellire la gonna (faldetta) permetteva di poter rinnovare il terminale dell’abito, facilmente soggetto all’usura, con della tela nuova, senza che si notasse, di volta in volta il rattoppo(l’accunciugnulu..); magnifici nelle forme e nei colori i costumi della festa.
vari costumi a doppia balza e copricapo ..
e ancora corsetti ricamatissimi e vivaci dalle forme lascive…
...(che si dice non coprissero le rotondità dei seni..)o dalla nascosta funzione pus-up, con due cuscinetti che cadendo sulla parte posteriore dei fianchi (li carrucchi..)sollevavano la gonna” volumizzando il tutto”…
*proseguiamo lungo l’esposizione verso la seconda metà della spaziosissima aula…arrivando dinnanzi ad un imponente, gigantesco telaio a muro: una volta che tutto è ben fissato si lavora nella zona bassa, grazie al “rullo scorrevole” ..e al “pettine”…, al suo interno: un’opera astratta ricavata con la tessitura della lana…
*Poco più avanti: altro tipico telaio aggese, con gli strumenti del mestiere e le fusaiole…
*ed ancora: una macchina che ha la facoltà di avvolgere il filo a spirale, rendendolo pronto per affrontare la tessitura…
*Sulle pareti: arazzi di enormi e medie dimensioni accompagnano il visitatore verso un’ampia scalinata che porta ai piani inferiori.
*Un ambiente luminosissimo accoglie il visitatore e una spaziosissima e accogliente sala convegni .. ad arricchire l’ampio salone, in posizione quasi centrale, una moltitudine di piccoli banchi di scuola e sedie, per interagire con le comitive scolastiche e i bambini;.. poi una cattedra, un calamaio e dell’inchiostro: lasciate un segno del vostro passaggio..basta una firma , o un semplice segno con il pennino d'acciaio..o anche solo l'idea di un fiore..
*Il salone ha forma piuttosto irregolare, al suo interno sono state ricavate piccole nicchie o sezioni con singole identità a memoria degli antichi mestieri fra i quali spiccano:
l’angolo del calzolaio (calzulagjiu o ciabattinu…)
*l’angolo della lavorazione del vino (lu inu..)con gli strumenti del mestiere: una base per pressare il vino la cui immagine, con fregi di rimando tradizionalistico, (esteticamente parlando...) richiama a linee di un passato ancestrale…ricorda infatti vagamente le linee che caratterizzano le false porte...o le pietre centrali a stele delle TdG )
*I grossi contenitori per pigiare l’uva, mansione dei giovinetti e occasione di festa e divertimento
*I numerosi arnesi del mestiere, i contenitori, le grosse otri con sportellino
le botti obbligatoriamente doppie, per il trasporto su sella (in coddu a l’asinu…)
*Il fabbro con la sua piccola base da lavoro (la banchitta..)
*La lavorazione del granito…
*Il richiamo al mestiere di falegname…
*La lavorazione del sughero…
*Si è anche riusciti a riprodurre una stanza dalle qualità acustiche pregevoli, che amplificano il tipico canto corale aggese/gallurese a 4 o a 5 voci con falsetto…il falsetto si sente senza che nessuno lo canti..meraviglioso!!
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*Una penultima ala rinnova la memoria del Dannunzio e il suo amore per la terra di Sardegna, il suo legame fraterno con Aggius e la cittadina di Tempio Pausania …alcune testimonianze incorniciate addobbano la parete.. scritti di suo pugno, originari…trattasi della lettera che il D'Annunzio scrisse ad un componente del coro di Aggius, esaltando le doti canore dei cinque cantanti, tra cui spiccava, per armonia e limpidezza, la voce del "galletto di Gallura", Salvatore Stangoni.
*Il “tour” si esaurisce in una sala spaziosissima quanto rara: questa stanza può essere considerata il nucleo fondamentale del museo, quello dedicato all'arte femminile per eccellenza.. la tessitura. E’ un salone ricco di arcaici telai in prezioso e robusto legno; massicci, solidi, ma pratici e scomponibili: è il caratteristico telaio aggese. La collezione era originariamente di pertinenza privata: i telai erano operativi finchè la proprietaria ha lasciato il tutto al museo; ma i macchinari non si fermano: clausola essenziale prevede che i telai possano essere utilizzati dalla progenie e a favore della comunità; nella stanza del telaio alcune signore, abili tessitrici del posto danno una dimostrazione pratica delle varie tecniche di lavorazione e tessitura dei tappeti aggesi. Oltre alla Mostra permanente del tappeto aggese, è attivo anche un laboratorio dove è possibile incontrare le tessitrici, scegliere disegni, colori, misure e farsi realizzare un tappeto “personalizzato” ma aggese doc.
Il MEOC ospita: la “Mostra Permanente del Tappeto Aggese” pregiato manufatto famoso in tutta l’isola, ma conosciuto e molto apprezzato in tutta Italia e anche all’estero. Nell’ampia Sala della tessitura si può assistere alla dimostrazione e spiegazione, nei dettagli, di questa anticaca arte con la collaborazione delle tessitrici alla conduzione degli arcaici telai in legno. (Vendita dei prodotti tessuti in loco anche su commissione). Con cadenza annuale viene allestita una “Mostra Temporanea” sui temi della tradizione, del costume, del territorio, dell’arte; è grazie alle donne del paese che il tappeto aggese non smette di essere prodotto, venduto e riconosciuto in tutto il mondo. Un grazie ad Aggius, al museo e ai valenti coordinatori, i quali , tutti insieme, portano avanti una tradizione che, diversamente, sarebbe andata persa.....MEOC - Museo Etnografico Oliva Carta Cannas Via Monti di Lizzu, 6 - Aggius (OT) Orari mostra: 10/13- 15.30/19 - chiuso Lunedi |
15 U L T I M E R I S P O S T E (in alto le più recenti) |
pimobalare |
Inserito il - 08/12/2012 : 12:03:18 No.. ..grazie a Domenico per il lavorone di ripristino..e un grazie speciale, seguito da sempre stima e ammirazione .. rivolto a chi ha segnalato il disguido..grazie a voi |
Paradisola |
Inserito il - 08/12/2012 : 11:38:20 Grazie a Pimobalare per il gran lavoro che ha fatto nel recuperare tutte le foto! |
pimobalare |
Inserito il - 07/12/2012 : 20:50:01 Ho già provveduto a spedire tutti i link a Domenico purtroppo non son riuscita nell'intento con il metodo propostomi .. ho quindi optato per messagg. personale..spero arrivino comunque a destinaz. e leggibili..
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natan |
Inserito il - 07/12/2012 : 20:41:08 sarebbe perfetto xchè ank io vorrei vederle, se possibile, ciao. |
Paradisola |
Inserito il - 07/12/2012 : 15:31:31 grazie a te per la disponibilità! |
pimobalare |
Inserito il - 07/12/2012 : 12:46:45 mi adopero per dotarle nuovamente di indirizzo url e spedirtele al più presto : grazie Domè |
Paradisola |
Inserito il - 07/12/2012 : 10:48:46 Pimo purtroppo le foto sono state eliminate dal server dove erano state caricate, se riesci a rimandarle al sottoscritto info@gentedisardegna.it provvedo a ricaricarle Grazie, Domenico |
pimobalare |
Inserito il - 03/04/2012 : 21:55:40 | Barbaricina ha scritto:
questo museo non l'ho ancora visitato, al prossimo tour gallurese sarà nei miei programmi!!!
grazie Pimo per il reportage...
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è un piacere ... ...grazie a te ciao barbaricina!!! |
lorson |
Inserito il - 03/04/2012 : 21:49:40 ...se resti qualche gg in + ne vedrai di cose (sempre che possa accompagnarti io, altrimenti qualche " cicerone " lo troverai di sicuro l. |
Barbaricina |
Inserito il - 03/04/2012 : 21:08:39 questo museo non l'ho ancora visitato, al prossimo tour gallurese sarà nei miei programmi!!!
grazie Pimo per il reportage...
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DedaloNur |
Inserito il - 03/04/2012 : 00:15:58 | lorson ha scritto:
....all'evenienza..........ma " lu mazzolu " è a Luras l.
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mi sa che mi hai beccato e affondato... |
lorson |
Inserito il - 02/04/2012 : 23:08:55 ....all'evenienza..........ma " lu mazzolu " è a Luras l. |
pimobalare |
Inserito il - 02/04/2012 : 22:54:33 | lorson ha scritto:
..non è che state confondendo Aggius con Luras? l.
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Lorson,può andar bene il mattarello della stanza del pane?? anche sulla "banchitta" (al piano inferiore) mi è parso di vedere qualcosa.. che all'evenienza... |
lorson |
Inserito il - 02/04/2012 : 21:09:56 ..non è che state confondendo Aggius con Luras? l. |
pimobalare |
Inserito il - 02/04/2012 : 20:17:41 attento..forse non rientra nelle inquadrature..ma c'èra anche quello!!! |
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