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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
Turritano Inserito il - 31/05/2010 : 21:06:46
Mi sono accorto che manca un’ apposita discussione per parlare di un problema più o meno comune in tutta la Sardegna. La decadenza dell’uso della Lingua Sarda: è un fatto reale o solo un’opinione? Su cosa ci basiamo per farci i nostri pareri? Dov’è che questo eventuale problema è più diffuso e dove meno? Quali sarebbero le cause?
Per rispondere a queste domande, apro questa nuovo spinoso dibattito, cominciando col trasportare dei post da altre discussioni, a mio avviso, meno adatte
:::::::::
musthayoni ha scritto:

. Turritano .. Robur .. Donovan .. Giuseppe .. avete per caso una distribuzione geografica della popolazione .. con i relativi valori percentuali .. classificata secondo le diverse varianti linguistico-dialettali esistenti nell'isola .. per conoscerne meglio l'incidenza distributiva ? .. è probabile che ne abbiate già parlato .. ma io al momento non ne ho conoscenza .. grazie e ciau ..

Scusa il ritardo, Mustha, ma la mia risposta è negativa. Comunque dovresti essere più preciso: con la domanda "avete per caso una distribuzione geografica della popolazione .. con i relativi valori percentuali .." ti riferisci ai sardofoni o ai residenti totali delle varie zone della Sardegna? io posso darti i dati approssimativi della provincia di Sassari, Gallura e zone limitrofe ma, se vuoi sapere la percentuale di parlanti sardo, la questione si fa più delicata. Ti avviso che, in genere, questa percentuale è molto bassa fra i giovani (specialmente donne), ciò significa che sa Limba è in effettivo pericolo di estinzione e l'ottimismo in proposito mi sembra fuori luogo. Inutile cullarci sul passato: i tempi cambiano e le usanze pure. "Nanneddu meu, su mundu e gai, a sicutera no torra mai"
Dobbiamo darci da fare e subito, se vogliamo invertire la tendenza di questo abbandono e l'unico rimedio è il riconoscimento de l Sardo come lingua ufficiale, in regime di bilinguismo in Sardegna, ma per far ciò si deve lavorare per un codice unitario per tutti i Sardi. Altrimenti l'uso del Sardo alla pari dell'italiano negli atti ufficiali, è impossibile, cioè si ritorna a parlare all'uso indispensabile di una LSC, che peraltro è già stata codificata e, senza voler sopraffare nessuno: è già tranquillamente in uso, con buona pace di chi non ne vede l'utilità e si illude che se ne possa fare a meno senza nefaste conseguenze.
Mi accorgo di aver deragliato un pochino e di essere andato OT. Invito perciò, a parlare di LSC, nella discussione apposita: forse qualcuno non sa di preciso come sia organizzata e discuterne fa sempre bene
Turritano
___________

Thilicar ha scritto:
non sara' una LSC a mettere freno a quello che tu vedi come un abbandono della lingua sarda...hai fatto un esempio dei giovani e delle donne in genere,che non parlano in sardo,forse nelle grandi citta' sara' cosi'..ma nei piccoli centri ,ti garantisco,che il sardo viene parlato correntemente un po' da tutti,e chi magari e' restio ad esprimersi in sardo,lo capisce comunque benissimo.
voglio farti un esempio io..la citta' di carbonia,creata negli anni '30 dal regime fascista,come tu ben saprai,si riempi' di minatori provenienti da tutta italia,cio' porto' in breve tempo ad un confronto tutt'altro che positivo dal punto di vista sociale..per anni e anni ci furono furibonde risse tra gli abitanti della citta' con genti dei paesi limitrofi..i sardi venivano presi in giro per la lingua ,le abitudini,i mestieri..il tempo ha lenito queste diatribe,e oggi ti posso dire che figli di toscani,siciliani,campani,abruzzesi,laziali,etc.etc..parlano in sardo.sara' una controtendenza,non lo so,rispetto a quello che tu dici..ma e' anche questa realta' dei fatti...comunque ,proviamo anche questa..noi il sardo gia' lo parliamo,se poi lo addottano anche nell'apparato amministrativo pubblico,ben venga..poi tireremo le somme...alla faccia del prof menagramo e de kinni si oiri mali


Mi fa piacere che ci siano persone ottimiste come te, Thilicar, sul futuro della Lingua Sarda. Mi fa piacere scoprire che nel forum c’è un altro amante della Nostra lingua
Però io parlo a ragion veduta, visto il cambiamento che c’è stato (specialmente nell’ultima generazione, anche nei paesi) purtroppo non sono altrettanto ottimista. Spero che a Carbonia e nel Sulcis in genere sia come dici tu, ma nel Sassarese il Sardo, in tutte le sue varianti, si parla sempre di meno. Attenzione, io mi baso sul fatto che i genitori sardofoni, che parlano in “Limba” ai propri figli sono sempre di meno.
È questo che conta nel giudicare lo stato di salute di una lingua, non il numero dei ragazzi che parla nel suo dialetto con altre persone, magari al bar o nella strada.
Turritano
15   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
Gonariu Inserito il - 06/09/2012 : 15:22:50
A Tzinnigas: come ho detto a Rita ieri, ultimamente mi sono fatto prendere dalla mandronia, ma ti farò sapere.
Tzinnigas Inserito il - 06/09/2012 : 08:15:45
Insomma Gonariu, hai finito "le stanze" storiche e devi iniziare "le stanze" dottrinali... "In piedi" attendo di vedere finito il tuo prezioso lavoro!
Gonariu Inserito il - 06/09/2012 : 00:09:39
Rita ha scritto: "Come va la tua traduzione? Non deve essere semplice rendere le emozioni dell'inno originale!"
A dire la verità, sto battendo la fiacca, bisogna che mi rimetta e continui; il fatto è che io cerco di fare tremila cose, poi alla fine non ne faccio neanche una! Comunque quest'estate sto facendo la traduzione dell'Inno Akathistos in campidanese e mi pare che sia arrivato alla strofa 13 (in tutto sono 24 strofe) e mi aiuto col vocabolario italiano-sardo campidanese del Lepori e con quello italiano-sardo campidanese del Cascìu (il quale è di Uras). Una volta che questa traduzione è finita, vorrei darla agli amici della chiesa ortodossa di Quartu S. Elena (patriarcato di Costantinopoli). Contemporaneamente sto cercando di mettere bene una traduzione dell'Inno Akathistos che ha fatto mio padre nel sardo di Orotelli che secondo me ha qualcosa che non va bene, e qui, rispetto alla traduzione in campidanese sono più avanti; mi piacerebbe proporla al nuovo parroco di Orotelli se si farà l'oratorio come pensava l'ex parroco, ma vediamo quanto il nuovo don è ecumenico! penso comunque che una traduzione dell'Akathistos in nuorese ci sta bene, come saprai anche tu dalla storia sarda, la Barbagia è diventata cristiana nel 594 entrando nel cristianesimo orientale!
Oneye Inserito il - 05/09/2012 : 22:53:28
Si , anche così ma più che altro in sardo , ma non è come lo pronunciano i ragazzini per sembrare gaurri , è un suono molto più naturale e si sente , poi è vero che Sestu è diviso in patti sussu e patti jossu ma la differenza fra le parlate non c'è più .
robur.q Inserito il - 05/09/2012 : 21:09:21
Oneye ha scritto:

si , il sestese è abbastanza diverso dalle parlate vicine , il suono "sh" al posto della S intendi quando diciamo "ishradisi" per dire is fradisi o "iscillusu" per is fillusu e simili?

un sh lieve anche in italiano come in "shcarpa". Non so se l'amico sestese in questione sia originario di Sestu alta o Sestu bassa!!
A Capoterra e nello slang giovanile dei quartieri popolari di Cagliari è molto più marcato.
Rita Niffoi Inserito il - 05/09/2012 : 17:48:23
Questo suono sh che dite voi è simile a quello di "isci", per caso? (Anche se la nostra pronuncia è comunque dura anche in questo vocabolo, che è l'incitamento all'animale affinchè si fermi).
Rita Niffoi Inserito il - 05/09/2012 : 17:44:12
Grazie Gona', vedrò cosa riesco a trovare. Come va la tua traduzione? Non deve essere semplice rendere le emozioni dell'inno originale!
Oneye Inserito il - 04/09/2012 : 19:24:39
si , il sestese è abbastanza diverso dalle parlate vicine , il suono "sh" al posto della S intendi quando diciamo "ishradisi" per dire is fradisi o "iscillusu" per is fillusu e simili?
robur.q Inserito il - 04/09/2012 : 19:16:39
Mi correggo: ricordo di aver sentito, da un'anziana zia di mia mamma, che era di Barumini, "de chi nou" per sennò-altrimenti; es. accabbadda de ghi nou pigas una surra!!
Pisoni mai intendiu, ma Sestu, malgrado sia vicinissimo a Cagliari, ha molte partcolarità, anche fonetica, mi sovviene la "sh" particolare al posto della "S".
Gonariu Inserito il - 04/09/2012 : 01:16:32
A Rita: non mi sono offeso, sul momento non avevo proprio capito che tu stavi scherzando e non avevo capito il senso delle tue parole; anche perché sia ad Agosto che questi giorni mi sono collegato al forum almeno per vedere di che cosa si stesse discutendo, ma sia perché molti erano in vacanza sia perché io su certi argomenti non avevo niente da dire per mia ignoranza sul sardo (come quello sul corpo umano), ultimamente sono intervenuto poco e niente. Visto che il campidanese inizia a piacerti, leggi la grammatica campidanese di Antonio Lepori che puoi trovare on line digitando su google "grammatica sarda". Quando nel 1999 ho seguito a Quartu il corso di campidanese tenuto da Lepori, ho studiato su questa grammatica e ho capito molte cose sul sardo in generale valide anche per il tuo. Solo che Lepori in questa sua grammatica segue un'ortografia tutta sua che non è spiegata in questa grammatica ma nel suo vocabolario sardo campidanese-italiano; se sei interessata ti invio delle fotocopie delle sue regole ortografiche.
Tzinnigas Inserito il - 03/09/2012 : 19:25:43
Rita Niffoi ha scritto:

A Orani si dice isteddhu/os, quindi è di genere maschile; esiste anche astru/os, più usato in senso figurato, col significato di destino, sorte. Gona', ma ti sei offeso? Era detto in senso scherzoso, se non ci credi leggi il mio vocabolario (autocitazione=autopubblicità).
O zente, il campidanese inizia a piacermi, quante cose nuove per una barbaricina come me!


Bene! A me il nuorese (su cabesusesu) è sempre piaciuto!
Rita Niffoi Inserito il - 03/09/2012 : 17:38:28
A Orani si dice isteddhu/os, quindi è di genere maschile; esiste anche astru/os, più usato in senso figurato, col significato di destino, sorte. Gona', ma ti sei offeso? Era detto in senso scherzoso, se non ci credi leggi il mio vocabolario (autocitazione=autopubblicità).
O zente, il campidanese inizia a piacermi, quante cose nuove per una barbaricina come me!
Gonariu Inserito il - 03/09/2012 : 15:15:52
Rita ha scritto: "Oè Gona', ite is, bandhidandhe?"; che cosa vuoi dire ? Al forum mi sono sempre collegato, finora non ho avuto molto da dire.
A Oneye: anche al paese di mia madre, Sanluri gatto si può dire pisittu o pisõi. per quanto riguarda isteddos, molti anni fa da una parente di Orotelli avevo sentito che istellas sono le stelle molto luminose e isteddos quelle poco luminose. Anche a orotelli istella è femminile.
Oneye Inserito il - 03/09/2012 : 15:03:17
Da noi gatto si dice pisittu o piso'i , sempre maschile , ma molti considerano piso'i un antigoriu e ti prendono in giro se lo dici , dov'è che si dice isteddos per dire stelle ? Da noi istedda è femminile
Rita Niffoi Inserito il - 03/09/2012 : 12:24:05
Oè Gona', ite is, bandhidandhe? In effetti mi ha colpito il fatto che, mentre per noi è inequivocabilmente sa die, non più tardi di ottanta anni fa si usavano indifferentemente tutti e due, su die e sa die, e parlo di scritti oranesi riguardanti novene e preghiere, sia manoscritti che stampati. Su nive è l'unica forma esistente per noi; sa gattu è la forma originaria che indicava maschio e femmina, ora non più, si usa anche il maschile. Occannu, appunto significa quest'anno; l'anno scorso: s'annu colàu; l'anno prossimo: s'annu chi venit; s'annu imbeniente (l'anno che segue). La settimana scorsa: sa chida colada; la prossima: sa chida chi venit, sa chida chi intrat. Peccato per quel "sinunca", non ce l'abbiamo, e non ho una forma diversa tra "se fai questo" e "se non fai questo", ho capito la sottigliezza, mi interessano queste cose. Per esempio, qualche giorno fa spiegavo a una persona la differenza di significato fra tènnere in contu, tènnere a contu, tènnere contu, penso che stia ancora dormendo...

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