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Nota Bene: Nella penisola di Sinis, lungo la costa che va da Is Arutas a San Giovanni, si trovano alcune antiche cave di arenaria carbonatica utilizzate già in epoca romana e localizzate in riva al mare per un più agevole trasporto del materiale su imbarcazioni. Scavate con la tipica tecnica a grandi riquadri e soggette all'erosione dei venti e del mare, attualmente sono parzialmente sommerse. Di interesse turistico è, non lontana dalla torre costiera di Seu, la così detta “Sala da ballo” che presenta un pavimento particolarmente liscio racchiuso da pareti verticali.



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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
trakkadda Inserito il - 17/09/2010 : 10:39:27
Ciao a tutti, sono nuovo in questo forum e quindi penso che non mi conoscete ancora. Il motivo per cui apro questa discussione è per sentire le varie opinioni su questa protesta e spiegare a chi non lo sapesse il motivo scatenante...
Io sono uno studente universitario di 27 anni(qualcuno di troppo)ma da sempre ho dato una mano a mio padre che di lavoro fa proprio il pastore quindi credo di poter avere una certa cognizione di causa.
Da un bel po' di anni c'è un braccio di ferro con gli industriali del latte per il prezzo al litro del latte ovino, solo che nelle varie assemblee che decidono il prezzo annuale del latte i pastori siedono come comparse e contano come il due di picche. Il sindacato più grande che li rappresenta ovverosia la Coldiretti diciamo che non ha tutelato al massimo gli interessi dei suoi iscritti al punto che molti di loro e posso citare quelli del mio paese che vive di pastorizia hanno deciso di abbandonare il sindacato, ma torniamo alla protesta in se. Credo che saprete tutti che in quest'ultimo mese sono stati creati numerosi disagi alla popolazione sia nelle proteste di Olbia che in quella di Cagliari, quello che non so è se ne siano state spiegate le ragioni alle persone a cui venivano creati i disagi stessi. Purtroppo si è dovuti ricorrere a queste proteste diciamo dure perché in dieci anni di moderazione non si è arrivati a nulla. Il problema è che il prezzo del latte non cresce mentre tutto quello che sta intorno non fa altro che lievitare, il prezzo di mangimi concimi e robe varie aumenta non solo nell'arco di un anno ma anche nell'arco di alcuni giorni...a parte questo negli ultimi anni il settore ha avuto dei miglioramenti tecnologici come mungitrici elettriche, refrigeratori e un'altra serie di aiuti che però portano ad aumentare il costo di produzione. Gli allevatori sembra che non debbano migliorare la loro produzione perché il prezzo troppo basso del latte impedisce appunto di apportare delle modifiche sostanziali alle aziende.
Molte persone mi diranno, giustamente, che il settore però riceve molti aiuti dalla comunità europea e questo è vero. Il fatto è, per come la vedo io, che con gli aiuti che arrivano oggi si e domani non si sa una persona non può permettersi di ragionare a lungo termine, sarebbe decisamente meglio se quei soldi invece che da aiuti comunitari etc arrivassero direttamente dalla produzione delle aziende.
Ogni anno sento che le industrie sono in crisi e non riescono a vendere il prodotto e la cosa la potrei capire se non vedessi che passano a ritirare il latte fino a fine agosto quando le pecore non hanno una produzione decente di latte sia dal punto di vista quantitativo ma soprattutto da quello qualitativo(un latte veramente immangiabile che io non berrei mai), e se non sapessi che ogni anno gli industriali comprano una certa quantità di formaggio da alcune cooperative...
L'altro giorno ho letto anche un bell'articolo che mi spiegava una serie di cose e che ha confermato alcune voci che giravano dicendo che alcuni degli industriali(tra cui uno che sarebbe il vice-presidente del consorzio di tutela del pecorino sardo, mentre il fratello è vice-presidente del consorzio che ne certifica la qualità)avevano delle aziende agricole e di trasformazione gigantesche in Romania e producevano del simil-pecorino sardo(alcune malelingue parlano di importazione di latte dalla Romania e trasformato in Sardegna, ma sono solo voci).http://www.corriere.it/economia/10_...02aabe.shtml
Un'altra situazione diciamo divertente riguarda la macellazione degli agnelli(l'agnello sardo DOP) perché gli allevatori vendono agli industriali l'agnello in base al peso della carne o al peso da vivo ma che si riferisce sempre alla percentuale della carne. Il bello è che oltre alla suddetta carne loro ottengono gratis anche le interiora che poi vendono nei mercati e le pelli degli agnelli, che sicuramente non avranno dei prezzi esagerati, ma per le quantità che se ne ottengono hanno un valore consistente...
A parte questo, e qui posso parlare in prima persona, da qualche anno è necessario mettere nelle orecchie degli agnelli da macello delle targhette identificative per garantirne l'origine che l'allevatore paga a una ditta che le produce(tra l'altro negli ultimi quattro anni abbiamo avuto tre tipi di targhette diverse che ti obbligavano a ricomprare ogni anno anche la pinza)e sapete che fine fanno? Assolutamente non è che permettono al consumatore di sapere da dove arriva la carne che mangia, ma vengono buttate insieme alle orecchie degli agnelli al momento del macello. Tra l'altro nella nostra azienda quest'anno abbiamo comprato della targhette DOP e sapete cosa è successo? Hanno fatto la stessa fine delle altre e i nostri agnelli hanno avuto lo stesso timbro di quelli che non avevano le targhette DOP! Questo a cosa fa pensare? Beh se uno fosse paranoico direbbe che buttando le targhette identificative è possibile mettere insieme ai nostri agnelli quelli che vengono da altri paesi...
Sicuramente mi son scordato qualcosa, ma non appena mi verrà in mente correggerò il mio errore, mi auguro che ne venga fuori una discussione con punti di vista differenti ma sempre mirata a essere costruttiva...
ciao a tutti
Giovanni
15   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
PeppeLuisiPala Inserito il - 28/12/2010 : 22:18:01
Messaggio di Turritano

Sono rimasto in dubbio se inserire questa discussione in "La Sardegna che mi piace" o al contrario nella "La Sardegna che non mi piace. Alla fine ho deciso per la prima, perché chi difende il suo lavoro e la propria esistenza (sua e della categoria a cui appartiene) ha il sacrosanto diritto, sancito dalla Costituzione, di protestare e far conoscere agli altri la situazione. E questo mi piace
E' doveroso riferire e commentare questo episodio, l'ultimo di una lunga catena, che riguarda tutti i Sardi, non foss'altro perché interessa una delle basi della economia della nostra Sardegna

Cito un dispaccio tratto dal "Corriere della Sera" (internet) di oggi 28 Dicembre 2010

(ANSA) - ROMA - 'Aver impedito ai pastori sardi di manifestare e' stata una brutale forma di repressione che viola diversi principi della Costituzione', ha detto l'avv. Nino Marazzita. Anche l'ex presidente della sezione tributaria della Cassazione, Enrico Altieri, ha affermato: 'mi sembra una prassi alquanto anomala che mi lascia perplesso'. Mentre il segretario nazionale Fnsi Franco Siddi ha detto: 'quanto accaduto e' di una gravita' assoluta. Offro ai cittadini sardi la sede Fnsi per una conferenza stampa'.
Non mi piace invece, e lo trovo stupido è vergognoso, impedire che gli appartenenti ad una categoria in gravissima crisi, possano democraticamente manifestare per far conoscere, a chi di dovere e alla opinione pubblica "nazionale" (?), il proprio disaggio

Turritano



...e su "" custode "" mannu de sas regulas democraticas ite fine at fatu ???
No est ch'est andadu a sa 'idda sua a regoller arga ???
Chissai poite no s'est intesu nudda...
Turritano Inserito il - 28/12/2010 : 20:28:26
Sono rimasto in dubbio se inserire questa discussione in "La Sardegna che mi piace" o al contrario nella "La Sardegna che non mi piace. Alla fine ho deciso per la prima, perché chi difende il suo lavoro e la propria esistenza (sua e della categoria a cui appartiene) ha il sacrosanto diritto, sancito dalla Costituzione, di protestare e far conoscere agli altri la situazione. E questo mi piace
E' doveroso riferire e commentare questo episodio, l'ultimo di una lunga catena, che riguarda tutti i Sardi, non foss'altro perché interessa una delle basi della economia della nostra Sardegna

Cito un dispaccio tratto dal "Corriere della Sera" (internet) di oggi 28 Dicembre 2010

(ANSA) - ROMA - 'Aver impedito ai pastori sardi di manifestare e' stata una brutale forma di repressione che viola diversi principi della Costituzione', ha detto l'avv. Nino Marazzita. Anche l'ex presidente della sezione tributaria della Cassazione, Enrico Altieri, ha affermato: 'mi sembra una prassi alquanto anomala che mi lascia perplesso'. Mentre il segretario nazionale Fnsi Franco Siddi ha detto: 'quanto accaduto e' di una gravita' assoluta. Offro ai cittadini sardi la sede Fnsi per una conferenza stampa'.
Non mi piace invece, e lo trovo stupido è vergognoso, impedire che gli appartenenti ad una categoria in gravissima crisi, possano democraticamente manifestare per far conoscere, a chi di dovere e alla opinione pubblica "nazionale" (?), il proprio disaggio

Turritano
trakkadda Inserito il - 20/09/2010 : 16:36:17
Riporto un link di una discussione interessante che mi è stata segnalata da un mio amico e che parla della nostra discussione...
http://www.qualeformaggio.it/index....ta&Itemid=10
shardan68 Inserito il - 20/09/2010 : 16:29:12
Scusate io non sono del settore ma mi pare che abbiate ragione un po' tutti :
- i prezzi pagati siano assurdamente bassi con rincari favolosi lungo la filiera sino alla distribuzione l'ultimo;
- ci sia una certa incapacità di smerciare e commercializzare il prodotto autonomamente;
- mi spiegate perchè se io voglio comprare latte di pecora invece di latte vaccino non lo trovo?
- ci sia un certo timore di essere sciacciati dal mercato
- ma fondamentalmente ci sia una fortissima mancanza di informazione e preparazione da parte dei pastori e degli allevatori in genere.
Sbaglio nel ritenere che non ci sia attualmente una reale organizzazione e capacità di concertare l'azione dei pastori Sardi in modo da ottenere condizioni meno assurde dai caseifici e maggiore informazione dalla regione e dalle istituzioni Europee?
Tra l'altro notizie come il latte congelato dal Brasile per fare la ricotta o quella che diventa blu o queste notizie sul pecorino con denominazione Sarda forse prodotto in Romania sono boomerang contro il mercato sardo.
trakkadda Inserito il - 20/09/2010 : 16:27:40
Per prima cosa mi scuso con Nevathrad e con tutti coloro che hanno letto il mio messaggio che non era assolutamente costruttivo per quanto riguarda la discussione.
Tornando al discorso in se per prima cosa spiego perché il latte ovino non è commerciabile come quello bovino per il semplice motivo che è molto più grasso quindi molto più difficile da bere, non è assolutamente la stessa cosa. A me personalmente piace, ma a tante persone che conosco e sono la maggioranza no.
Facciamo un discorso riguardante le aziende agricole in questi anni, negli ultimi 20-30 diciamo, almeno partendo dalle radici potremo ricostruire le origini del problema.
Il costo del latte ovino pagato dalle industrie una trentina di anni fa era di circa 1200 lire. Negli anni successivi si è partiti con la riammodernazione delle aziende con la costruzione di strutture per il ricovero del bestiame, mungitrici elettriche, minicaseifici e tutte queste seppur con dei finanziamenti hanno portato le aziende a spendere dei soldi che si dovevano recuperare con le annate successive. Tutto ciò porterebbe anche se non tenessimo conto del debito precedente a un aumento cospicuo del prezzo del latte visto che sono aumentate le spese di produzione del prodotto stesso. Tutto ciò porta a una dipendenza da chi ti garantisce i soldi sicuri e qui certamente la maggior parte del torto sta dalla parte dei pastori che non hanno capito il momento e la situazione. Sta di fatto che ora molte imprese sono indebitate e non possono permettersi di spendere altri soldi che servono solo per andare avanti per modificare la loro produzione.
Pia Inserito il - 20/09/2010 : 14:21:08
Dico la mia esperienza: io vivo in Piemonte, a Torino. La mia famiglia compra il latte direttamente in cascina a Venaria. C'è un distributore automatico e ci serviamo da soli. Questo latte è buono e genuino e costa molto meno di quello della Centrale. Inoltre, se si vogliono altri prodotti caseari si suona il campanello e arriva il negoziante (formaggio fresco, ricotta, budino...). prodotti buoni, genuini e a buon prezzo.
Il latte è esclusivamente delle mucche che "abitano" nelle stalle dietro la cscina.
Esempio riuscitissimo di filieracorta, anzi, cortissima.
Nevathrad Inserito il - 20/09/2010 : 13:11:18
trakkadda ha scritto:

Abbiamo due idee diverse della situazione...c'è poco da fare...
Tutto quello che tu dici son belle parole ma mi spieghi come fare? Chiamando tutti quanti slowfood? Telefonando tutti quanti in Trentino? Per parlare della soluzione di un problema è necessario conoscere bene tutti gli aspetti e non li conosco nemmeno io che ci vivo dentro alla questione...
Leggendo te sembra che i pastori siano una massa di beoti senza orgoglio e senza dignità che non riescono ad avere nemmeno idee banali se non l'istinto primitivo alla sopravvivenza e vanno sempre a piangere sulle spalle di qualcun altro, ma se tu hai questa idea di certo non te la posso far cambiare io...

Trakkada non prenderti la libertà di travisare le cose che ho detto dando un’interpretazione che ti fa comodo… non ho l’abitudine di nascondermi dietro espressioni che hanno altro valore oltre il significante. Inoltre puoi ironizzare quanto vuoi su Slowfood e Trentino e sulle cose che dicevo, ciò non toglie che altrove, laddove si siano ingegnati e impegnati, abbiano avuto risultati brillanti e li stanno mantenendo e questo è un dato incontrovertibile.


Ti posso assicurare che a dispetto dell'immobilismo di cui parli tante cose si stanno muovendo, ma tutto quello che c'è attorno lotta per incrementare l'immobilismo e far fallire certi progetti.

Beh, se così “tante cose” si stanno muovendo, allora prova a dirci (visto che finora non lo hai fatto) quali e che risultati hanno avuto, dato che non ne abbiamo contezza, non credi?
Poi, vedi? subito dopo ti sei dato la risposta da solo… bella, pronta, vaga e demagogica. Come da copione.
trakkadda Inserito il - 19/09/2010 : 17:53:38
Abbiamo due idee diverse della situazione...c'è poco da fare...
Tutto quello che tu dici son belle parole ma mi spieghi come fare? Chiamando tutti quanti slowfood? Telefonando tutti quanti in Trentino? Per parlare della soluzione di un problema è necessario conoscere bene tutti gli aspetti e non li conosco nemmeno io che ci vivo dentro alla questione...
Leggendo te sembra che i pastori siano una massa di beoti senza orgoglio e senza dignità che non riescono ad avere nemmeno idee banali se non l'istinto primitivo alla sopravvivenza e vanno sempre a piangere sulle spalle di qualcun altro, ma se tu hai questa idea di certo non te la posso far cambiare io...
Ti posso assicurare che a dispetto dell'immobilismo di cui parli tante cose si stanno muovendo, ma tutto quello che c'è attorno lotta per incrementare l'immobilismo e far fallire certi progetti.
Nevathrad Inserito il - 19/09/2010 : 17:07:46
Purtroppo quello che tu recepisci come forte è solo la cruda verità, sempre che per impietosià tu intenda il dirti le cose che penso senza peli sulla lingua o senza parole consolatorie…
Chiedendo se conosciamo o abbiamo capito i motivi e il senso della protesta dei pastori e le loro problematiche, hai intenzione di parlare proprio di aria fritta, la qual frase non ha significato di cosa da poco ma di discorso inutile… Non preoccuparti degli industriali, perché per loro ce ne sarà sempre… preoccupati di cosa può fare un pastore per se stesso. Sono anni che si affronta la questione sempre con la stessa chiave di lettura e partendo sempre dalla cima dell’iceberg… il prezzo del latte al produttore. Senza mai dare al problema un taglio diverso.
Poi tutto quello che sta prima e poi porta a questo serissimo problema… eeeh!!! Che importanza ha…! l’importante è che si parli del prezzo! Per fugare qualsiasi dubbio non voglio minimizzare o considerare non importante questo aspetto, beninteso ma, purtroppo per voi, è quello meno influente nella sequenza delle cose. È come prendersela con chi ha fabbricato un paio di scarpe con tacco da 12 centimetri perchè si sono rotte, tralasciando di aver fatto proprio con quei tacchi due chilometri a piedi e pure in una strada dissestata. Ti è stato chiaro il paragone?
Se non si modificherà la sequenza dei passaggi tra il produttore/pastore e il produttore/industriale, svincolandosene in parte (o meglio ancora se fosse del tutto) il problema non lo risolverete mai. E quei passi per fare i cambiamenti in azienda che tu dici non si fanno dall’oggi al domani, ve li stanno suggerendo da anni ma niente è stato fatto per cambiare. E la vostra risposta è sempre quella che tu stesso hai scritto. In fondo, perché farsi carico di rischi gestionali quando c’è chi sovvenziona, compra e magari pure risarcisce…Mai inizierete a contare sulle vostre forze e mai uscirete dalla broda… E una certezza che ho, è questa e pure lapalissiana… se non lo farete voi, nessuno lo farà al vostro posto.
trakkadda Inserito il - 19/09/2010 : 00:08:27
Ciao Neva, mai e poi mai mi permetterei di dubitare dell'obiettività o della buona fede delle dichiarazioni di chi non conosco, però gradisco anche che non si prenda quello che dico io per aria fritta...
L'esempio riportato mostra che qualcuno ha scelto una strada ma non è che ora tutti gli allevatori si devono mettere a produrre in proprio perché dietro le industrie ci sono tante persone che ci lavorano e non è che devono essere mandate tutte a spasso. Le industrie devono continuare a vivere e andare avanti se fosse possibile addirittura crescere e quindi necessitano di gente che fornisca loro la materia prima, non è che tutti coloro che danno il latte sono delle sanguisughe statali che non hanno un minimo spirito imprenditoriale, prima di fare le produzioni da soli sono necessari dei cambiamenti nell'azienda che non si fanno dall'oggi al domani.
Quello che io intendevo fare, ed era il senso della discussione per come la volevo mettere io, era spiegare la protesta dei pastori e capire se la gente sa per cosa protestano, e non è che protestano per avere più contributi ma per venir pagati a prezzo di mercato....perché se il nostro formaggio costa di più di quello fatto da aziende del continente il nostro latte è pagato di meno?
Parlare delle cose da fare per risolvere i problemi senza conoscere la situazione delle aziende è diciamo esagerato, è come se io mi mettessi a dire il perché non funzionano che ne so alcune parti del settore pubblico suggerendo che bisogna fare chissà che cosa se non so poi quali sono i veri problemi...tutto qui!
Ripeto il senso del discorso che volevo fare io era quello di capire se le persona sanno il perché di tutti questi disagi, poi io posso parlare per me e per la mia azienda mica per tutti i pastori sardi...non mi arrogherei mai un compito simile!
Nevathrad Inserito il - 18/09/2010 : 19:24:18
Se mi chiedi questo, significa che non hai colto l’ironia e non hai badato alla faccina che ride…?
Comunque sia, trakkada se qualche altra persona è passata di qui si è trovata d’accordo con me, compreso l’esempio pregnante e proprio del territorio portato da Tzinnigas, significa che in fondo ho fatto un’analisi condivisibile del problema. Non solo, ma che due donne dimostrino una capacità di analisi maggiore in un argomento sempre al maschile la dice lunga…
Voglio dirti un’ultima cosa e poi veramente non ho intenzione più di partecipare al discorso, per le ragioni che ho detto in un precedente post.
Il fatto che io non sia coinvolta in prima persona non toglie efficacia ai miei ragionamenti, anzi… aumenta il livello di obiettività.
Un pastore sardo è forse meno intelligente o meno operoso di uno abruzzese o toscano o siciliano o altoatesino? No, vero? E allora questo non è un merito… è un’aggravante!!!
Basta col continuare a pensare come è lo stato attuale, questo non serve più, altrimenti si discute sempre di aria fritta, lo sappiamo tutti come è la situazione oggi… bisogna muoversi e pensare a nuove strategie e, soprattutto, applicarle senza aspettarsi interventi dal deus ex machina del momento.
Ma probabilmente, se non si vogliono vagliare aspetti importanti di questo settore economico, significa che è più conveniente la stasi e più produttivo rimanere nel circolo vizioso di “Oh come sono tapino, oh come sono povero…!” e in questo caso non c’è rimedio assistenziale che valga o che tolga dalla povertà intellettuale.
trakkadda Inserito il - 18/09/2010 : 11:51:59
Nevathrad ha scritto: Infatti so perfettamente di essere brava e forse anche uin po' (ma solo un po', senza esagerazioni eh!) informata e (forse) anche dotata di cervello tutto mio...

Spero che non te la sia presa, ripeto la mia era solo una considerazione...per fortuna tutti pensiamo con la nostra testa...
Nevathrad Inserito il - 18/09/2010 : 11:35:47
trakkadda ha scritto:

Senza offesa Neva, parlare da fuori è anche facile, siamo tutti bravi così...ripeto senza offesa...

Infatti so perfettamente di essere brava e forse anche uin po' (ma solo un po', senza esagerazioni eh!) informata e (forse) anche dotata di cervello tutto mio...
Lore Inserito il - 18/09/2010 : 11:10:19
neva, ho postato il link della pagina istituzionale per un motivo solo: la politica che ci entra in casa si fa grande di belle parole e poi, i contenuti????????
hai visto che orrore? il programmino dei 10 formaggi diversi siamo noi che lo dobbiamo creare, e la politica non dovrebbe entrarci nulla, i finanziamenti li danno in modo che il pastore sia schiavo dei dettami imposti dalla regione/com. europea, e poi in quella pagina altro non si fa che dare pubblicità ad una società legata alla politica per trarne la sua fetta dei proventi comunuitari....
è vero che chi la realtà la vive a volte si scoraggia e vede tutto brutto, ma io penso che se non alziamo la testa noi che facciamo mangiare le persone, e se non ci mettiemo in testa di volere cambiare, nopn per lucro ma per dedizione al lavoro, allora in testa ci troveremo solo i piedi degli altri, e ci pagheranno il latte di pecora come quello di mucca e i terreni ipotecati per comprare il mangime...
ma non dobbiamo fare mica 'sta vita di me...
quindi ben vengano le proteste, ma non aspettiamoci che i politici capiscano quello che stiamo passando... mentre noi siamo al freddo alle 5 di mattina a mungere e bestemmiare per l'ennesima malattia del bestiame, loro si stanno girando dall'altra parte del letto!!! è inutile che i vari assessori si riempiano la bocca con le parole degli altri, tanto non gli crede nessuno...

trakkadda Inserito il - 18/09/2010 : 10:47:24
Senza offesa Neva, parlare da fuori è anche facile, siamo tutti bravi così...ripeto senza offesa...

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