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Nota Bene: IL TRENINO VERDE è un piccolo treno turistico che attraversa le zone più selvagge della Sardegna. Viaggia per luoghi dove la natura è ancora intatta, foreste e laghi, coste e siti archeologici. Viaggierai su eleganti carrozze d'epoca per raggiungere le piccole stazioni di fine Ottocento.



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 Petizione per le spiagge sarde

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
diesis Inserito il - 02/07/2009 : 07:33:49
Le Nostre spiagge devono essere privatizzate senza controllo e senza
rispetto nè delle persone (che non vogliono e/o non possono pagare) nè
dell'ambiente?
O devono restare un bene libero e accessibile a tutti?

Solo un minuto per legegere queste righe...
Un saluto a tutti!

SEGNALAZIONE:

Hanno già chiuso la spiaggia di Tuarredda a Teulada...stanno costruendo
un albergo e la spiaggia diventa privata.

E' GIA' INACESSIBILE DA OGGI !

Fai girare



Con la deliberazione n. 24/24 del 19 maggio 2009 la Giunta regionale ha
emanato le nuove norme di indirizzo per il rilascio delle concessioni
demaniali con finalità turistico-ricreative o il rinnovo delle esistenti
in favore delle strutture ricettive ed ha avviato la peggiore
privatizzazione delle spiagge della Sardegna. Potenzialmente
più di 40 mila ettari di spiagge sarde potranno finire in concessione
a strutture ricettive.

Le associazioni ecologiste Amici della Terra e Gruppo d'Intervento
Giuridico hanno inoltrato, il 29 maggio 2009, un ricorso al Presidente
della Regione autonoma della Sardegna, alla Commissione europea ed al
Ministro dell'ambiente finalizzato ad ottenere la revoca o l'annullamento,
per manifesta illegittimità e per evidente lesione degli interessi collettivi
alla fruizione delle spiagge. Infatti, la citata deliberazione Giunta regionale n.
24/24 del 19 maggio 2009 ha evidente contenuto programmatico ed ha
effetti diretti ed indiretti sugli ambienti costieri isolani, ma non
c'è stato alcun preventivo e vincolante procedimento di valutazione
ambientale strategica - V.A.S., necessario in tutti i casi simili, né
una valutazione di incidenza, visto che interessa potenzialmente
numerosi siti di importanza comunitaria - S.I.C. Conseguentemente,
alla Commissione Europea è stato richiesto di valutare il
provvedimento regionale ai fini della verifica del rispetto della
normativa comunitaria in materia di valutazione ambientale strategica
(direttiva n. 2001/42/CE) e di salvaguardia degli habitat naturali e
semi-naturali, della fauna e della flora (direttiva n. 92/43/CEE ed
allegati), ai sensi dell'art. 226 del Trattato CE.

Ma in questi giorni, su questo ed altri blog e siti internet, su
Facebook, in tanti modi diversi, numerose persone hanno chiesto di
partecipare direttamente alla battaglia sacrosanta per la difesa delle
nostre spiagge. Promuoviamo, quindi, la petizione per la difesa della
pubblicità delle spiagge in Sardegna, contro forme più o meno
striscianti di privatizzazione che porterebbero i comuni mortali, in
primis quei sardi che dovrebbero beneficiare di quel pubblico uso del
demanio marittimo e delle spiagge in particolare, rimarranno confinati
negli spazi residui, nelle riserve per gli indigeni sulle spiagge.

Ecco il testo:



alla Commissione europea,

al Presidente della
Regione autonoma della Sardegna,

i sottoscritti cittadini italiani,


premesso che

- con la deliberazione n. 24/24 del 19 maggio 2009 la Giunta regionale
della Sardegna ha dettato norme generali di programma per le concessioni
demaniali delle spiagge a fini turistici in favore degli esercizi
ricettivi che prevedono addirittura fino a 9 metri quadri di concessione
per ogni camera;

- con questi criteri, secondo stime necessariamente approssimative,
potranno essere concessi ad alberghi ed altri servizi ricettivi più di
40 mila ettari di spiagge sarde, oltre alle altre concessioni in favore
di stabilimenti balneari, ecc. rendendo sempre più difficile e penalizzato
l'accesso pubblico alle spiagge per i residenti ed i turisti, senza alcuna
valutazione degli impatti sull'ambiente costiero;

- numerose aree costiere sono siti di importanza comunitaria ai sensi
della direttiva "habitat" n. 92/43/CEE e non è stata fatta alcuna
procedura di valutazione ambientale strategica, pur necessaria;
chiedono
- alla
Commissione europea di accertare se con la deliberazione citata
sia stato rispettato il diritto comunitario,

- al Presidente della
Regione autonoma della Sardegna di procedere alla revoca della citata
deliberazione perché palesemente lesiva degli interessi pubblici della
fruizione collettiva delle spiagge e della loro salvaguardia ambientale.



Chiunque può sottoscriverla al seguente
indirizzo:
http://www.firmiamo.
it/perladifesadellapubblicitadellespiaggeinsardegna .



Si ricordano
i contenuti del provvedimento regionale impugnato. Basta che le
spiagge siano lunghe almeno 250 metri lineari (vanno considerati
anche gli scogli?) e che non si superi il 50 % della lunghezza della
spiaggia medesima. Se si tratta di alberghi o villaggi turistici
situati fra gli 800 e i 1500 metri dalla battigia marina, avranno 5
metri quadrati di ombra per ciascuna camera. Se sono entro la fascia
degli 800 metri dalla battigia marina, avranno ben 7 metri quadrati
per ogni camera, se di categoria fino a tre stelle, o, addirittura, 9
metri quadrati d'ombra, se di categoria superiore alle tre stelle. Il
tutto fino ad un tratto di 50 metri lineari lungo la battigia, ed il
resto in profondità. Ad esso si aggiunge lo spazio per torrette di
avvistamento ed altri servizi ed un bonus in più per servizi ludici se
si tratta di strutture ricettive con più di 1500 posti letto. La
concessione demaniale avrà una durata di sei anni (legge n. 494/1993),
anche in assenza del necessario piano di utilizzo dei litorali - P.U.
L., mentre attualmente ha una durata di sei mesi, provvisoria, proprio
in attesa che i Comuni si dotino del P.U.L.

E' evidente che, addirittura, le strutture di lusso e più vicine alla
costa saranno favorite, meglio ancora se hanno speculato. Basti
pensare a che cosa può accadere in presenza di grandi gruppi immobiliari
gestori di complessi turistici: a puro titolo di esempio, il Chia Laguna
Resort, recentemente ai fasti della cronaca per le note vicende
giudiziarie del suo campo da golf abusivo, è formato dall'Hotel laguna,
dall'Hotel Parco Torre Chia, dal Chia Village, dall'Hotel Baia Chia.
Ha ben 582 camere di categoria superiore a tre stelle e 80 di categoria
tre stelle. Si ritroverà, quindi, beneficiario di 5.798 metri quadrati
di concessione demaniale ai quali si sommeranno gli spazi per servizi
ludici, torrette d'avvistamento, ecc. In buona sostanza, circa 6
mila metri quadri di concessione, più di mezzo ettaro di spiaggia. E
gli altri esercizi ricettivi della zona? Li vogliamo lasciare a
secco? Ma quando mai. E chi andrà davvero a verificarne la
legittimità? Ora basta ! Difendiamo le nostre spiagge e la
possibilità di andare al mare per tutti !




Amici della Terra e Gruppo d'Intervento Giuridico
3   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
AloneDiMagia Inserito il - 02/07/2009 : 17:30:37
ll pensiero di tornare a casa e sentirmi ospite mi fa rabbrividire!!!!
diesis Inserito il - 02/07/2009 : 14:33:46
Grazie Anna guarda ho un rabbia!!!! diventeremo ospiti a casa nostra?
Anna Agostini Inserito il - 02/07/2009 : 09:22:37
Ho firmato, ed inviterò tutti quelli che conosco a farlo.
Sulla nostra riviera adriatica da anni non c 'è più possibilità di fruire liberamente della spiaggia, e questa è una cosa che non ho mai accettato. Per questo motivo non la frequento più, ed è uno fra gli altri svariati motivi per cui mi rifugio in Sardegna.
Ciao Anna

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