V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E |
kolipo |
Inserito il - 13/06/2009 : 15:08:49 Salve amici paradisolani! posso chiedervi un favore? ho bisogno del Vostro aiuto.... sto facendo una ricerca sul Museo della Vita e delle Tradizioni Popolari di Nuoro, per quanto riguarda il problema di come vengono esposti gli oggetti d'uso quotidiano che non avevano come destinazione normale le pareti, i piedistalli, le bacheche del museo ecc.
mi potete raccontare le vostre esperienze in questo museo, sia negative che positive e se avete consigli anche da dare all'istituzione museale!
grazie in anticipo a tutti! |
3 U L T I M E R I S P O S T E (in alto le più recenti) |
kolipo |
Inserito il - 15/06/2009 : 15:41:16 grazie mille! Come sempre di grande aiuto :) |
babborcu |
Inserito il - 14/06/2009 : 10:56:18 carissimo, credo che per ilnormale visitatore, sia quello che conosce un po' l'isola, sia lo straniero, sia sardo.. la visita a quel museo sia un'esperienza positiva e unica.. quegli oggetti, in qualsiasi modo siano esposti, hanno una tale forza, non solo estetica, che si impongono.. e sono tanti e di enorme interesse.. io provo sempre una grande emozione e mi fermerei per ore a "studiare questo o quel reperto" i problemi espositivi del materiale etnografico sono molti, il taglio da conferire,, ha causato diatribe di ogni genere fra studiosi e intelllettuali... un tempo vi erano ( tagliando i concetti con l'accetta) due scuole .. una che faceva capo ai paesi dell'est soprattutto che voleva la ricostruzione degli ambienti,, e l'altra occidentale ed italina che li voleva esposti come reperti appunto,, avulsi dal contesto,.. talora in modo asserttico.. su questi concetti sui sovrappone poi quello della conservazione.. dei presidi atti a consentire la fruizione senza danni di un materiale molto deperibile e delicato... la scuola slava sino al 1920 circa imperava in italia.. vedi la gtrande mostra dell'11. i primi allestimenti del museo arti e trad italiane a roma con i suoi cortei di battesimo, osterie ecc poi si è imposto il secondo metodo... nuovo allestimento.. in sardegna ancora di più ( con eccezioni) anche perchè il proliferare di mostre di amatori che costantemente tentavano una ricostruzione ,, il caso della culletta dove non manca mai il bambolotto vestito è un classico.. v ha portato vvq cercare "distanze" ora il museoi di nuoro mostra una contraddizione da una parte una struttura architettonica che vorrebbe riprodurre e riproporre, dall'altra la gran parte dell'esposizione un po' asettica.. poi" contraddetta dalle sale del carnevale.. i concetti di base penso siano i segg. :
riprorre qualcosa come "vivo" per comunicare meglio .. ma facendo un "falso"?
o rinunciare ad una comunicazione immediata, per evitare il falso.. usando altre categorie di comunicazione ,,, esempio: l'accostamnto di diversi gioielli ,per consentire di apprezzarne analogie e differenze , evitando di piazzarli sui costumi ??? il fatto è che la gran parte di quelle cose è stata raccolta in tempi passati,, sono decontestualizzati,, a volte se ne ignora provenienza e dati importanti ( sono i relitti di un naufragio) come fare a riportarli nel loro contesto..
problema pratico poi: in tempi di vacche magre.. come affrontare un riallestimento codtosissimo.. penso che il museo debba essere modificato man mano,, senza violentare un allestimento che ormai e' storicizzato,, ma aggiungendo notizie, immagini, foto, filmati soprattutto con mezzi multimediali..
scusa se stono satto sintetico.. ma ho cercato di riassumere una situazione complessa e articolata.. buoni studi!!!!
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carlavito |
Inserito il - 13/06/2009 : 15:20:29 Ci siamo stati un paio di anni fa ci sembrava disposto bene non darei un giudizio negativo, ci si fa una bella idea dei vestiti popolari della zona per l'esposizione delle maschere preferisco il museo di maoiada perchè ti fanno vedere un video e poi una interessante visita guidata sulla loro storia;
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