V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E |
Anna Agostini |
Inserito il - 12/03/2011 : 17:26:11 Questa mattina in edicola ho trovato il numero di "Itinerari e luoghi" di marzo 2011 dove è pubblicato un articolo sull'Ogliastra. Ho subito pensato: finalmente si parla non solo di mare, ma di uno splendido interno della Sardegna! In realtà l'articolo contiene sì notizie e spunti interessanti, ma mi è apparso, consentitemi il termine, un' autentica "sveltina": ritengo si potesse scrivere molto ma molto di più sulla spettacolare zona dei tacchi dell'Ogliastra. Mi piacerebbe conoscere il parere degli altri "paradisolani". Grazie e ciao Anna |
4 U L T I M E R I S P O S T E (in alto le più recenti) |
Jean Claude |
Inserito il - 18/11/2011 : 15:45:26 Abbiamo chiuso il numero in ritardissimo e fino a metà prossima non riusciremo a inserirlo (non me ne sono dimentica ) |
Jean Claude |
Inserito il - 26/10/2011 : 17:05:39 Scusate se "riesumo" questo vecchio post, però non potevo farne a meno.
Questa mattina mi sono alzato e digitando "itinerari e luoghi" mi imbattuto in questo post. Leggendolo avrei potuto farmi l'idea che questi mattacchioni di Itinerari e luoghi siano la solita rivista generalista che ha realizzato un articolo superficiale, per un pubblico che non capisce niente.
Per fortuna visto che a Itinerari e luoghi ci lavoro, sono andato a rinfrescarmi la memoria e mi sono preso il nostro numero di Marzo 2011 e mi sono guardato l'articolo in questione. Penso che qualsiasi utente o moderatore di questo forum, come di qualsiasi altro forum o blog, sia liberissimo di esprimere quasiasi opinione sulla nostra rivista, per fortuna esiste la libertà di opinione e il sacrosantissimo diritto di poterla esprimere. In base allo stesso diritto di opinione mi permetto anche io di esprimere la mia.
| Messaggio di Anna Agostini
In realtà l'articolo contiene sì notizie e spunti interessanti, ma mi è apparso, consentitemi il termine, un' autentica "sveltina": ritengo si potesse scrivere molto ma molto di più sulla spettacolare zona dei tacchi dell'Ogliastra.
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Felicissimo che tu abbia trovato spunti e notizie interessanti, faccio un po fatica a capire cosa si intenda per "sveltina" se pensavi forse di trovare in 12 pagine di articolo tutta l'Ogliastra purtroppo ce ne vorrebbero almeno 10 volte tante e probabilmente mancherebbe ancora qualcosa. Pensiamo di aver trattato una piccola porzione di territorio, presentando tre itinerari e descrivendoli e parlando del territorio circostante. E' il "format" della nostra rivista. Poi come scritto sopra sei liberissima di pensarla come vuoi se non piace liberissimi di non piacere. Pensiamo nel caso specifico di aver trattato un territorio poco "considerato" fra le solite mete della Sardegna, fornendo un taglio originale, in un periodo inconsueto (marzo) per visitare la Sardegna.
| maurizio feo ha scritto:
Nessuno (o quasi) legge più.
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| maurizio feo ha scritto: Tieni presente che le pubblicazioni quali quella che tu hai citato (che mi guardo bene dall'acquistare, sia chiaro questo fatto!), ritengono che la capacità di concentrazione del cervello italiano medio sia appena sufficiente a guardare due figure e leggere tre righe di didascalie!
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Okay giustissimo lamentarsi che la gente non legga più, però se per primo parli di qualcosa che non hai né visto, né letto, tirando conclusioni e sentenze mi pare "poco carino" da un po l'idea che tu ti sia adeguato all'andazzo generale di non leggere, anzi pare quasi che tu ne faccia un vanto. Sei liberissimo di pensare che la nostra sia una rivista orrribile, uguale a tutte le altre, ce ne faremo una ragione. Sei liberissimo di farlo senza neanche averla vista. Così come mi sento libero di fartelo notare. Sicuramente è vero che moltissime riviste trattino il pubblico come una massa informe e priva di capacità intellettive. Allo stesso modo esistono anche riviste e case editrici che lavorano in modo approfondito. Non per fare l'oste che difende la qualità del suo vino, ma se in 20 anni di pubblicazioni Itinerari e luoghi, con alle spalle non una grossa casa editrice ma un piccolo editore indipendente riesce a superare come vendite tante riviste "blasonate" è proprio perchè esiste un pubblico che premia il nostro lavoro. Abbiamo un pubblico che non solo la legge, apprezzando il taglio fruibile della rivista più simile a una guida che a un periodico, ma che lo usa per viaggiare mettendo in pratica quanto proposto. Mi capita spesso di "Googlare" il nome della testata e trovo in forum di viaggiatori molti apprezzamenti da parte di chi viaggia e la usa, che ci usa come esempio di prodotto editoriale che si distingue dalla massa di altri nostri "concorrenti" per i contenuti e il taglio proposto. Nel vostro forum ho trovato un piccolo esempio: http://www.gentedisardegna.it/topic...PIC_ID=10754
Moltissime testate partono da un servizio fotografico, talvolta comprato da un'agenzia. Da lì un redattore che se va bene è stato in passato sul territorio, ma che più spesso reperisce notizie da internet realizza il pezzo. Ogni nostro articolo è invece realizzato appositamente per noi, un fotoreporter (talvolta un fotografo e un giornalista) sta sul territorio una o due settimane realizzando due o più itinerari che poi vengono descritti dettagliatamente. Tralascio poi il lavoro di un mese che viene fatto in redazione per la cartografia e tutto il resto ma essere descritti come una rivista che tratta il proprio pubblico come una massa di analfabeti mi lascia perplesso, sopratutto se chi esprime questo giudizio lo fa a priori senza manco essersi guardato l'articolo in questione. Sicuramente abbiamo realizzato articoli che ci piacciono di più sulla Sardegna, ma è sicuramente nella media qualitativa della nostra testata.
Comunque visto che si sta parlando di qualcosa che non c'é entro le prossime due settimane metteremo il suddetto articolo on line, così non dovrai pagare "l'obolo" di 3 euro per doverlo leggere, vi posterò il link. Poi accoglieremo con serenità qualsiasi critica visto che tutto è perfettibile.
Mi scuso anticipatemente se ti sentissi offeso non era certamente quello il mio intento . Volevo semplicemente difendere il lavoro di persone che si impegnano per fornire ogni mese un prodotto che riteniamo ben curato. |
maurizio feo |
Inserito il - 25/03/2011 : 12:28:25 Cara Anna: ma che cosa pretendi?
Siamo ancora drammaticamente fuori stagione.
Gli Italiani pensano sì è no a quelle due o tre notizie di cronaca alle quali i mezzi di comunicazione di massa politicamente addomesticati li costringono a pensare.
Nessuno (o quasi) legge più.
In Sardegna, al presente, vanno solamente i camionisti perché obbligati ed i cacciatori per depauperare ulteriormente la fauna insulare (sar manos siccas!).
E tu - fresca fresca - vieni qui adesso e ci parli di religione! (lasciamo stare il termine sveltina, che è passato di moda ormai da tempo e che tradisce semmai la nostra anagrafe)!
Tieni presente che le pubblicazioni quali quella che tu hai citato (che mi guardo bene dall'acquistare, sia chiaro questo fatto!), ritengono che la capacità di concentrazione del cervello italiano medio sia appena sufficiente a guardare due figure e leggere tre righe di didascalie!
Però dal tuo articolo traspare la malattia Sardegna ed il sogno ti si legge negli occhi (ebbene sì: traspare dalle tue parole...): per questi motivi ti voglio bene incondizionatamente e ti rispondo (un po' così, a caso), condividendo io stesso il tuo stesso mal di Sardegna. Ciao, M
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Anna Agostini |
Inserito il - 21/03/2011 : 15:01:02 up.... Allora non l'ha letto proprio nessun altro...
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