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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
Paradisola Inserito il - 31/03/2011 : 18:25:29
Idee per sviluppo zone interne della Sardegna e o quantomeno per evitare lo spopolamento

Ne avete? e quali sono?

Io come Paradisola pensavo di offrire la presenza gratuita nella sezione vacanze del nostro sito a quelle strutture delle zone interne che si sono distinte per qualità e per impegno nella promozione del proprio territorio, se avete avuto esperienze positive in questo senso e volete consigliarne qualcuna sono qui

evitiamo di dire che non c'è niente da fare
15   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
gluca Inserito il - 19/07/2011 : 18:44:34
Paradisola ha scritto:


Abbiamo aggiornato l'articolo con i riferimenti di legge..
http://www.paradisola.it/articoli/t...li-incentivi
[/quote]

Paradisola sei grandissimo!!
grazie tantissime
Tharros Inserito il - 19/07/2011 : 14:38:04
pimobalare ha scritto:

Sarebbe bello creare nelle zone interne una sorta di "villaggio-agri-turistico": i clienti interagiscono attivamente con l'ambiente circostante, aiutando nella coltivazione dei campi o nella cura degli animali, nella preparazione delle conserve e della pasta fatta a mano(sempre più spesso negli agriturismi si mangia cibo in scatola!), nella cottura delle pietanze; i proprietari faticherebbero di meno e i turisti, senza obbligo di partecipazione, darebbero una mano, allontanandosi dalla solita routine e imparando i "segreti dell'arte e della cucina sarda", godendo dei bei paesaggi , respirando aria buona e mangiando il "frutto delle lore gratificanti "fatiche". (Con l'ultima parola mi sono giocata tutti i consensi!!!)


Molti nemici...molto onore!!
Paradisola Inserito il - 19/07/2011 : 13:33:56
gluca ha scritto:

Salve a tutti, mi chiamo Gianluca, da Sassari
sapete aiutarmi? almeno voi?
non riesco a trovare il testo di legge riguardante gli aiuti a chi intende trasferirsi e ristrutturare la casa in un piccolo comune.
Sono fortemente interessato e desidero informarmi dettagliatamente. Ho cercato nel sito della regione Sard nel sito del consiglio regionale ma ... niente! Forse sono io che non riesco a trovarlo.

Qualcuno di voi potrebbe gentilmente postare qui in link della legge?
Vi ringrazio infinitamente

gianluca


Abbiamo aggiornato l'articolo con i riferimenti di legge..
http://www.paradisola.it/articoli/t...li-incentivi
lorson Inserito il - 18/07/2011 : 23:07:13
...in effetti, il primo pregio di un agriturismo dovrebbe essere quello di offrire prodotti del luogo, se non proprio fatti sul posto.
Io, quando sono in giro, chiedo sempre e solo prodotti del posto.
La fettina panata o gli spaghetti al sugo posso mangiarli a casa mia ma
la zuppa cuata no (a onor del vero mia moglie la fa ottima e, visto che ci sono, io faccio girare il maialetto tanto bene che alla fine è contento pure lui).
l.
pimobalare Inserito il - 18/07/2011 : 22:58:04
Quella che evidenzi è una spiacevole situazione legata ai prodotti alimentari: una categoria delicatissima, sottoposta a miliardi di regole e norme che a volte si contraddicono vicendevolmente o seguono le ..correnti di mercato; non vi sono però norme che impediscano agli agriturismi la produzione artigianale degli gnocchetti o dei salumi, dei sott'olio e sottaceti, dei liquori e via di seguito(anzi sarebbe cosa gradita).
lorson Inserito il - 18/07/2011 : 22:12:40
..vai a chiedere agli agriturismi dell'Ogliastra che non possono servire i Culurgiones fatti in casa ma devono usare quelli confezionati!
Qualche tempo fa così si è espressa la Regione, c'era sui giornali isolani.
l.
pimobalare Inserito il - 18/07/2011 : 20:43:57
Sarebbe bello creare nelle zone interne una sorta di "villaggio-agri-turistico": i clienti interagiscono attivamente con l'ambiente circostante, aiutando nella coltivazione dei campi o nella cura degli animali, nella preparazione delle conserve e della pasta fatta a mano(sempre più spesso negli agriturismi si mangia cibo in scatola!), nella cottura delle pietanze; i proprietari faticherebbero di meno e i turisti, senza obbligo di partecipazione, darebbero una mano, allontanandosi dalla solita routine e imparando i "segreti dell'arte e della cucina sarda", godendo dei bei paesaggi , respirando aria buona e mangiando il "frutto delle lore gratificanti "fatiche". (Con l'ultima parola mi sono giocata tutti i consensi!!!)
gluca Inserito il - 18/07/2011 : 17:20:27
[quote]Paradisola ha scritto:

Lo spopolamento dei paesi dell'interno della Sardegna avanza, i sardi si inurbano sempre più nelle aree metropolitane lungo la costa, dove è più facile trovare un lavoro e realizzarsi, ovvero emigrano all'estero. Il risultato però è sempre lo stesso, che buona parte della ricchezza culturale della Sardegna rischia così di scomparire.

Un primo tentativo di porre una argine a questo triste fenomeno arriva la Regione Sardegna, durante le votazioni del «collegato» alla Finanziaria, l’aula ha infatti approvato un comma proposto dal Psd’Az, primo firmatario Paolo Maninchedda che prevede aiuti per coloro i quali trasferiscono la propria residenza (acquisto e ristrutturazione della casa) e/o attività artigianale (commerciale e professionale) da paesi più grandi di 5 mila abitanti a comuni con meno di mille abitanti. Ovvero un tanto per ogni nuovo nascituro (o adozione) a chi già risiede in tali comuni.

Nel dettaglio:

Contributo per ogni nuova nascita o adozione pari a 1.500 euro per il primo figlio e a 2.000 euro per ciascun figlio successivo;
Stanziamento di 2 milioni di euro per l’acquisto, la costruzione e la ristrutturazione di immobili (prima abitazione) in favore di chi vi trasferisce la residenza per almeno dieci anni;
Stanziamento di 5 milioni di euro in favore di coloro che avviano o trasferiscono l’attività artigianale, commerciale o professionale per almeno cinque anni. Le agevolazioni possano essere estese, con Accordi di programma, ai Comuni con popolazione superiore ai 1.000 abitanti.


Salve a tutti, mi chiamo Gianluca, da Sassari
sapete aiutarmi? almeno voi?
non riesco a trovare il testo di legge riguardante gli aiuti a chi intende trasferirsi e ristrutturare la casa in un piccolo comune.
Sono fortemente interessato e desidero informarmi dettagliatamente. Ho cercato nel sito della regione Sard nel sito del consiglio regionale ma ... niente! Forse sono io che non riesco a trovarlo.

Qualcuno di voi potrebbe gentilmente postare qui in link della legge?
Vi ringrazio infinitamente

gianluca
DedaloNur Inserito il - 08/07/2011 : 17:07:04
http://palermo.repubblica.it/dettag...voro/1820142

Maxi fabbrica di pannelli solari a Catania
previsti almeno 600 posti di lavoro
CATANIA - Enel Green Power, Sharp e StMicroelectronics hanno firmato un accordo per realizzare a Catania la più grande fabbrica di pannelli solari d'Italia. L'impianto avrà una capacità produttiva iniziale di 160 megawatt all'anno e richiederà un investimento totale di 320 milioni di euro. L'impianto di Catania, uno stabilimento industriale esistente che verrà conferito da Stm, produrrà in particolare pannelli a film sottile a tripla giunzione.

Enel Green Power, l'unità dell'Enel per le energie rinnovabili, e Sharp hanno siglato poi un'ulteriore intesa per lo sviluppo congiunto di campi fotovoltaici. L'accordo fa seguito alla lettera d'intenti del maggio 2008 tra Enel Green Power e Sharp per lo sviluppo di una partnership strategica nel settore del fotovoltaico, a cui si è unita successivamente la StMicroelectronics.

La produzione della fabbrica catanese sarà destinata a soddisfare la domanda dei più promettenti mercati del solare della regione Emea (Europa, Medioriente e Africa) con particolare riguardo all'area mediterranea, nella quale Enel Green Power e Sharp contano già su un'importante rete di vendita. Anche Enel.si parteciperà alla commercializzazione, offrendo i pannelli sia direttamente, sia attraverso la propria rete in franchising.

«Ci sono molti motivi per essere soddisfatti: sono almeno millecento i dipendenti che, secondo le indicazioni fornite alle organizzazioni sindacali dai vertici di STMicrolectronics, dovrebbero lavorare nel nuovo impianto etneo St-Enel-Sharp per la produzione di impianti fotovoltaici». Lo affermano Angelo Mattone e Matteo Spampinato, segretari provinciali di Uil e Uilm, chiedendo a «St e ai suoi soci una convocazione urgente per conoscere il progetto industriale e avere conferma dei dati occupazionali». Sul numero dei posti di lavoro però non sono arrivate conferme ufficiali da parte delle aziende che metteranno su la struttura catanese. In ogni caso si parla di almeno seicento dipendenti.


Il governo della Sicilia, Raffaele Lombardo, esprime «viva soddisfazione» per l'accordo siglato da Enel Green Power, Sharp e St Microelettronics. «Il governo - sottolinea Lombardo - ha seguito fin dal suo nascere questo importante progetto, assicurando tutto il supporto necessario alla realizzazione dell'iniziativa». La Sicilia, «regione baricentrica nel Mediterraneo - aggiunge Lombardo - è il luogo ideale per la realizzazione di questo tipo di impianti energetici, potendo usufruire di condizioni climatiche e ambientali particolarmente favorevoli e di tecnici specializzati nella lavorazione del silicio».

e la Sardegna?
DedaloNur Inserito il - 27/06/2011 : 16:27:57
spargi ha scritto:
Da ultimo ma non meno importante è che le fonti da energia rinnovabile possono creare business ma per pochi e non per molti e bisogna considerare la reale efficienza delle varie rinnovabili che non è argomento da poco.

In realtà questo dipende da noi e dall'idea di sviluppo che abbiamo in mente. Se cioè, rimaniam fermi all'idea che tutto sia ambientalmente impattante e controproducente, non faremo nulla.

così come, non faremo nulla se guarderemo con diffidenza alle rinnovabili pensandole come la fonte di ricchezza di pochi e non delle comunità.
avevo discusso proprio degli effetti di queste due "diverse visioni" in questo post:
http://www.gianfrancopintore.net/in...na&Itemid=34

si tratta di abbandonare il modello Ulassai, e abbracciare il modello Peccioli.

in questo forum avevo segnalato quest'altro caso:
http://www.gentedisardegna.it/topic...PIC_ID=17206
centrale solare costruita tra l'altro da Sardi (il che ci da un idea del fatto che le capacità da noi ci sono e che andrebbero sfruttate pure qui..). il caso val Sabbia è esemplare almeno quanto dquello di Peccioli:

perchè come riporta l'articolo:
Fatto sta che il 28 dicembre l'impianto era finito. Pronto per essere allacciato alla rete elettrica. E da allora fornisce energia per 7,8 milioni di kilowatt all'anno. Il che consente un ricavato annuale di circa 5 milioni di euro: «Uno e otto lo diamo alla banca per restituire il mutuo, uno e qualcosa se ne va per la gestione e l'assicurazione e due tornano ai comuni che non pagano più un centesimo per tutta l'illuminazione pubblica. Tutti soldi di risparmio sulla partita corrente. Quella che toglie il sonno ai sindaci», ride Ermano Pasini. «Abbiamo fatto o no un affarone?».

Peccioli, e Val Sabbia costituiscono esempi di come, amministratori lungimiranti e votati al bene comune possano fare molto per favore la crescita interna.

certo, se davvero la Sardegna fosse mortalmente lacerata da gelosie intestine che precludono addirittura l'apertura di esericizi commerciali, è finita: perchè iniziative in grande come quelle di Peccioli e val sabbia, necessitano di collaborazione a tutti i livelli.

ma io non penso in generale che il problema della Sardegna, siano la ripicca e la invidia tra bidde. Credo che si presentassero dei progetti concreti e capaci di portare ricchezza diffusa, queste faide, cederebbero il posto alla collaborazione: un utile comune fa gola a tutti.

P.s.
ovviamente la produzione di energia non è finalizzata a se stessa. permette di incamerare utili, abbassare le tasse, e reinvestire gli utili, magarnelle stesse infrastrutture, creando ulteriore occupazione ed economia.

Ps2:
d'accordissimo con qualsiasi genere di turismo capace di creare un flusso turistico ancheall'nterno. ma ripeto: non credo sia questa la medicina.
trakkadda Inserito il - 27/06/2011 : 11:49:48
sarrabus72 ha scritto:

Mhhhh la vedo un pó dura, nei paesini si tende a stroncare sul nasce qualsiasi iniziativa ... anche se forse gente che viene da fuori "potrebbe" avere una possibilitá ... all´incontrario delle persone di paese che vivono fuori e tornano per fare qualche attivita !!

Ci vorrebbe una radicale abolizione della gelosia e dei pregiudizi ... un pó (molto) collaborazione colletiva ... e la situazione potrebbe migliorare !!

concordo al mille per mille, il problema dei paesi piccoli è esattamente quello che hai descritto tu. Conosco molti miei compaesani che una volta "usciti fuori" hanno potuto aprire delle attività che in paese, per il solito motivo della gelosia, nn avrebbero avuto successo...
sarrabus72 Inserito il - 27/06/2011 : 10:05:58
Mhhhh la vedo un pó dura, nei paesini si tende a stroncare sul nasce qualsiasi iniziativa ... anche se forse gente che viene da fuori "potrebbe" avere una possibilitá ... all´incontrario delle persone di paese che vivono fuori e tornano per fare qualche attivita !!

Ci vorrebbe una radicale abolizione della gelosia e dei pregiudizi ... un pó (molto) collaborazione colletiva ... e la situazione potrebbe migliorare !!
spargi Inserito il - 27/06/2011 : 09:24:21
Ciao DedaloNur, la questione che stai sollevando è corretta ma inerente un capitolo diverso di quelle che potrebbero essere le attività per evitare lo spopolamento delle zone interne.
Il mio discorso era riferito alla creazione di un possibile circuito di eventi, siti, ecc., strutturato in maneira completa per dare ai turisti/viaggiatori la possibilità di vivere un'esperienza diversa e unica. Già, perche oggi chi viaggia per piacere in ogni parte del mondo, fa uso di internet e quindi si informa ha due obiettivi: fare un viaggio che presenti esperienze uniche e non replicabili e che il tragitto di viaggio non sia troppo lungo o impervio (questo è per la gran parte dei turisti/viaggiatori); tutti gli altri sono turismi di nicchia per persone consapevoli di quale esperienza andranno a fare e dei tempi di viaggio che potrebbero essere lunghi. Perche ho scritto questo? vedi se si parla del turismo come fonte di sostentamento per zone da ripopolare, è necessario che queste locations che aspirano a flussi turistici di una certa rilevanza si rivolgano al primo target di turismo che ho descritto e non certo a quello di nicchia che non potrà mai rappresentare una fonte di sostentamento stabile per le comunità dell'interno.
Completamente diverso è il tuo discorso che hai indirizzato verso operazioni che potrebbero dare benessere alle comunità locali come ad esempio le energie da fonti rinnovabili o la pastorizia per l'industria del latte e dei formaggi tipici sardi. Partiamo da un presupposto: fare business in aree mal collegate e che sono soggette a numerose altre difficoltà dal punto di vista della composizione del prezzo di una categoria di prodotti è estremamente difficile, soprattutto oggi che siamo in era di globalizzazione, che la ricchezza media della popolazione si è ridotta, o meglio continua ad ampliarsi la forbice fra coloro che hanno tanto (che sono pochi) e i moltissimi che tendono ad avere sempre meno, delle difficoltà che comporta oggi fare lavori che comportano grandi sacrifici (perche nessuno o pochi vogliono fare certi lavori).
Cio detto di esempi che in Sardegna hanno fallito se non con grandi iniezioni di capitali pubblici ne abbiamo molti. La questione è che i capitali pubblici falsano la bontà dell'operazione. Quindi, cosa da noi nelle zone dell'entroterra potrebbe essere, per così dire, sostenibile? Gli investimenti in energie rinnovabili sono una questione delicata perche c'è a torto o ragione chi vuole che la terra non sia utilizzata solo per quello, o perchè dal punto di vista ambientale il progetto può essere fortemnte impattante. Aggiungerei poi che la Regione Sardegna, ad oggi solo a parole ha iniziato un percorso virtuoso e di investimento verso le rinnovabili. Da ultimo ma non meno importante è che le fonti da energia rinnovabile possono creare business ma per pochi e non per molti e bisogna considerare la reale efficienza delle varie rinnovabili che non è argomento da poco. Insomma di criticità ne ho esposte non poche e soluzioni come si chiedeva, pare non ne abbia, però il conmfronto su alcune di questi problemi potrebbe portare a possibili soluzioni percorribili
DedaloNur Inserito il - 26/06/2011 : 12:34:25
ciao Spargi,

d'accordissimo sul sistema infrastrutturale. ma io credo anche che per quanto lo si possa favorire, il turismo nelle zone interne non creerà mai livelli occupazionali tali da arrestare lo spopolamento delle zone interne.

bisogna riuscire ad immaginare una politica energetica e industriale in grado di sfruttare, valorizzandole, le risorse dell'interno. anche perchè mi pare, che le grandi industrie energivore del petrolchimico ecc. siano sempre in maggiore difficoltà, ed occorre pensare ad una alternativa.

l'altro giorno ho anche visto un servizio allarmante dul prezzo del latte e sui pastori sardi,che alla ricerca di visibilità si sono sentiti costretti ad andare da Briatore.

io non sono certo esperto, ma un consorzio sardo, modellato su quello del grana padano, non potrebbe raddrizzare le sorti di quel settore? c

he la pastorizia si rafforzi è questione centrale per evitare lo spopolamento interno.

mi piacerebbe sentire cosa pensano gli altri, al riguardo.



spargi Inserito il - 26/06/2011 : 10:02:59
Messaggio di Paradisola

Idee per sviluppo zone interne della Sardegna e o quantomeno per evitare lo spopolamento

Ne avete? e quali sono?

Io come Paradisola pensavo di offrire la presenza gratuita nella sezione vacanze del nostro sito a quelle strutture delle zone interne che si sono distinte per qualità e per impegno nella promozione del proprio territorio, se avete avuto esperienze positive in questo senso e volete consigliarne qualcuna sono qui

evitiamo di dire che non c'è niente da fare


Salve a tutti, è molto che non partecipo a discussioni e come molti altri non ho soluzioni in tasca. Vorrei però dare un risposta iniziale al quesito di Paradisola: al quesito da te posto inerente lo sviluppo delle zone interne per evitarne lo spopolamento, sarebbe prima utile analizzare le cause, che alcuni nei post successivi hanno in parte sottolineato. La RAS pare dal tuo scritto di alcune settimane fa, pensa che con un piccolo sostegno economico a chi decida di stabilirsi in certe aree a bassa densità antropica della regione, erogherà contributi. A mio avviso non è questa la leva che farà propendere, a chi lo desidera, lo spostamento verso zone bellissime ma talvolta con oggettive difficoltà nell'usufruire di servizi anche essenziali per una piccola comunità. Poi se ci sono figli di mezzo è ancora più complicata la questione, già obbligare la mia famiglia a vivere in un ambiente con scarsi servizi, significa chiedere loro sacrifici che forse non dovrebbero sopportare. Allora cosa fare? Qualcuno lo ha scritto e lo condivido : dotare la ns. regione di un sistema viario e di collegamenti al pari di molte altre regioni dell'Italia. I sardi da sempre vivono il problema dell'insularità che divide e non aggrega con il resto d'Europa tanto che ci viene riconosciuto a livello europeo questa difficoltà. La dotazione infrastrutturale di un sistema viario migliore sarebbe il primo passo verso la riduzione dello spopolamento delle aree interne, a cui poi potrebbe seguire un programma strutturato di identificazione di tutti gli eventi che ricondono alle tradizioni, alla storia, all'archeologia e alla natura delle aree dell'entroterra, per poi confezionare ujna serie di iniziative turistiche da diffondere con azioni di marketing efficaci. Oggi avviene che la regione Sardegna decide di partecipare ad una manifestazione fieristica sul turismo in italia o all'estero, percui cosa fà coionvolge un numero "x" di comuni della copsta e dell'entroterra chiedendo loro di fare una sosrta di aggregazione per inviare marreiale pubblicitario della loro area/sito. Non serve a nulla tutto ciò se non ad inviare in giro per il mondo alcune persone di questi comune e della regione. Con quale risultato? a voi le risposte

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