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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
ziama Inserito il - 16/05/2008 : 20:04:30
http://www.bellasardegna.it/Cultura...da_Lussu.htm

"L'avvenire della Sardegna" di Emilio Lussu
Chi si prendesse la pena di leggere tutti i discorsi pronunziati dai rappresentanti sardi al Parlamento, da quello subalpino a quello nazionale a poco prima del fascismo. E quel secolo è spiegato dal secolo che lo precede, ancora più meschino, tolta la parentesi rivoluzionaria popolare della fine del XVIII secolo che la illumina per un attimo.

Perché la Sardegna, ha vissuto un periodo così lungo di vita meschina? E perché è ancora così arretrata, secondo la mia personale esperienza la regione più arretrata d'Europa?

Certo, il presente di ogni paese è legato al suo passato, né io mi propongo un saggio storico-politico sull'Isola. Mi sforzo solo di cercar d' intranale fino ai primi decenni del secolo, si farebbe una visione abbastanza completa della vita
civile dell' Isola durante il periodo dall'unificazione navedere di cosa potrà essere l'Isola nell'avvenire.
Noi sardi, tutti io credo, soffriamo di complessi che sono certamente in gran parte atavici. Noi conosciamo bene il nostro stato e vediamo le nostre debolezze; li confessiamo a noi stessi, ma non amiamo che gli estranei li facciano propri. E il fatto che la nostra regione è un' isola -La Sicilia non lo è affatto- a scarsa popolazione, in cui la malaria ha dominato per millenni e per millenni i matrimoni sono avvenuti prevalentemente tra
sardi, pesa molto sulla nostra psicologia e sul nostro carattere. Per cui un po' tutti nazionalisti o internazionalisti, borghesi, intellettuali o proletari, abbiamo dentro di noi qualcosa di caratteristico che ci fa simili prodotti della stessa specie. Tranne quei sardi « aria del continente» che, usciti dall'Isola giurano di non rimettervi più piede, e pensano e parlano della propria terra col sussiego e il distacco del parente ricco di fronte al resto della famiglia rimasta povera.
Ma questa unità psicologica non ci ha mai unito, né ci unisce tuttora. Poiché la disunione è la prima nostra impronta. Noi siamo tutti, e i nostri figli lo saranno certamente meno di noi, malamente individualisti, con tutti i guai che l'individualismo, questo orgoglio mal piazzato comporta. È che ci sentiamo d'essere una nazione mancata, senza ancora avere la piena coscienza o senza voler riconoscere che così doveva essere né poteva essere diversamente, che un' isola così piccola, rispetto alle grandi isole degli altri mari, con questa sua posizione nel Mediterraneo, non poteva in nessun secolo vivere indipendente e sovrana.
Questa nostra ostinazione a non voler ammettere la fatale sconfitta collettiva come popolo ci ha offerto solo la rivincita d'un ripiegamento sulla personalità del singolo.
Considerazioni, queste, attorno a cui l'attenzione di parecchi tra noi gira da trent' anni. Considerazioni, che non sono sempre comuni ai più dei concittadini delle due città principali. Le sole città che possano chiamarsi tali.
Ma la reale popolazione cittadina, quella cioè maggiormente arricchita di elementi non sardi nei secoli, è in Sardegna inferiore al 10% dell'intera popolazione. Ne deriva che la restante parte dei sardi, approssimativamente
il 90%, è direttamente sensibile a queste considerazioni, le quali peraltro rifuggono dalla pretesa di assumere rappresentanza ufficiale.

L'unità è sempre mancata a noi sardi. « Centu concas centu berrittas » è un nostro proverbio ancora corrente, e « pocos, locos y mal unidos » è il noto giudizio spagnolo. Questo è un grosso problema per noi.
Io sono nato in un piccolo villaggio di montagna, tra quelli che la civiltà romana conobbe per ultimi. Villaggi-stato di cacciatori-pastori predoni, con leggi consuetudinarie rigide sulla vita in comune, sulla pastorizia,
sulla caccia e sulle rapine, contro i quali i romani, a difesa delle pianure agricole del vasto Campidano di Cagliari, collocarono posti militari che, diventati villaggi, esistono ancora. E nella mia infanzia ho conosciuto gli ultimi avanzi di una società patriarcale comunitaria, senza classi, in cui i «patrimoni» più vistosi erano stati ottenuti con matrimoni fra i figli unici, eredi di due famiglie.
Con ogni probabilità, la continuazione della stessa società che, con lievi sovrastrutture, dall'epoca nuragica resistette a tutte le civiltà dominanti, fino alla piemontese. Noi ragazzi del villaggio, sempre tutti scalzi alla marniera antica (i ragazzi mettevano la prima volta le scarpe pochi anni prima dell'età in cui a Roma i giovani cittadini lasciavano la pretesta) ci organizzavamo per far delle spedizioni provocatorie o di rappresaglia contro i ragazzi dei villaggi vicini , oltre la vallata, dei quali parlavamo con la, stessa certezza di superiorità e con lo stesso disprezzo
con cui i ballila e gli avanguardisti del regime si riferivano, ai loro tempi gloriosi, alla Francia, all' Inghilterra, all'Unione Sovietica o all'America......................(Continua)


15   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
Ladybug Inserito il - 05/05/2010 : 16:27:01
Giuseppe Inserito il - 13/08/2009 : 12:27:30
Donovan ha scritto:

E' meglio che non esprima il mio parere su Emilio Lusso (così amava firmarsi durante la carriera universitaria). Ha avuto la possibilità di rendere indipendente la Sardegna con tutto il popolo dietro, sarebbe potuto diventare il nostro eroe nazionale e invece si è cagato addosso.

Grazie, Turritano, per la tua chiarezza.
Vorrei che ne parlassimo ancora anche in altra sede oltre che in un forum che rischia di restare tra noi (pochi).
Tuttavia vorrei che rientrasse nel discorso anche Donovan che ho già citato un'altra volta e mi è parso troppo sintetico anche se chiaro.
Glielo chiedo come una cortesia personale, se non altro.
Vorrei che fornisse qualche altro argomento, vorrei che ci dicesse le sue fonti, i suoi informatori, le sue letture, le sue esperienze, le sue argomentazioni storiche e politiche, come abbiamo fatto noi. Come abbiamo tentato di fare noi.
Se io non lo avessi fatto abbastanza (e ho citato le mie fonti di informazione, ma non tutte) sono disposto a riprovare.
Devo aggiungere, per correttezza e completezza, che ho conosciuto personalmente sia Enrico Endrich sia Emilio Lussu e le rispettive pubblicazioni. Bisognerebbe leggere anche cosa ha scritto Paolo Pili e cito ancora Gian Giacomo Ortu.
Devo aggiungere ancora che, a mio modestissimo parere, sulle vicende sarde dei due dopoguerra e del Partito sardo d'Azione è calato un velo di silenzio e di misconoscenza, ad opera dei fascisti e degli antifascisti. Tutti avevano qualcosa da nascondere.
Ha contribuito a fare luce, come si suo dire, l'opera storica di Girolamo Sotgiu che andrebbe riletta e più conosciuta.
In ogni caso, sarà utile per tutti, e per la verità, parlarne ancora.
Vi saluto.
Giuseppe.
Turritano Inserito il - 12/08/2009 : 19:35:37
[quote]Giuseppe ha scritto:

Amici …..
credo che siamo rimasti, tutti, io e voi, entro l'argomento del forum ed entro i limiti di una corretta e civile discussione. Speriamo che continui, speriamo che se ne parli di più, anche nelle scuole, di questi argomenti.
L'argomento era "Emilio Lussu" e non poteva che suscitare diversi (e contrastanti ) pareri. L'uomo, il politico, il pensatore, lo scrittore era difficile, controverso, complesso, ragionatore ed emotivo, popolare e impopolare insieme: forse sono queste le due anime di cui parla Turritano.
…………..
Il discorso continua (se credete).
A più tardi.
Giuseppe
Io ci sono … e allora continuiamo
No Giusè, non è esattamente a quello che mi riferisco, parlando delle “due anime” di E. Lussu.
Intendevo questo:
1) Lussu prima maniera, cioè l’Ufficiale di un esercito in guerra;
2) Lussu seconda maniera, cioè il Lussu del dopoguerra. Il politico.
Il primo Lussu era un pensatore fra i suoi soldati. Sardo fra i Sardi. Colui che dopo tanto tempo ha scosso la coscienza dei suoi compatrioti, facendo da coagulo fra loro nel momento in cui i sardi dell’esercito italiano (raccolti nei reggimenti della Brigata Sassari), a diretto confronto con i “continentali”, si rendevano conto della differenza, dell’enorme solco che c’era fra loro. Si rendevano conto che erano diversi (per lingua, usanze, tradizioni) Per la prima volta, dopo i tempi di Giò Maria Angioi i sardi acquistavano di nuovo coscienza di se stessi.
Il secondo Lussu, il borghese del dopoguerra è colui che, entrato in politica, rinnegò praticamente molti dei pensieri “prima maniera” (e diciamolo nudo e crudo: L’Indipendenza della Sardegna), per entrare nel circuito dei partiti italiani.
Ecco, in breve, che cosa intendevo.
Che nelle scuole si dovrebbe parlare di questi argomenti sono d'accordissimo.
Turritano

Giuseppe Inserito il - 12/08/2009 : 17:39:47
Amici Ziama, Turritano, Antas, Sonos,
credo che siamo rimasti, tutti, io e voi, entro l'argomento del forum ed entro i limiti di una corretta e civile discussione. Speriamo che continui, speriamo che se ne parli di più, anche nelle scuole, di questi argomenti.
L'argomento era "Emilio Lussu" e non poteva che suscitare diversi (e contrastanti ) pareri. L'uomo, il politico, il pensatore, lo scrittore era difficile, controverso, complesso, ragionatore ed emotivo, popolare e impopolare insieme: forse sono queste le due anime di cui parla Turritano.
Ecco i diversi e contrastanti pareri su di lui.
Anche perché diverse sono le conoscenze e, se mi consentite (ma è necessario), sono diverse le esperienze personali ed anche l'età di chi ne discute. Qualcuno ha assistito ai suoi comizi e ai suoi discorsi di partito, altri hanno letto i suoi interventi parlamentari, chi ha letto "Marcia su Roma" e chi ha letto "Il cinghiale del diavolo" e chi la teoria dell'insurrezione.
Mi direte, "cosa c'entra l'età?"
Infatti, non significa affatto che i più vecchi hanno più saggezza e, quindi, hanno sempre ragione. Qualche volta (lo dice il più vecchio di tutti) è vero il contrario.
Mi permetto di ricordare, su Lussu, l'Opera Omnia (1° volume) pubblicata da Aìsara e curata da Gian Giacomo Ortu. Ricordo anche di aver già segnalato il libro rievocativo di Enrico Endrich. Andando oltre (se possibile) i rossomori dell'indimenticabile Giuseppe Fiori.
Il discorso continua (se credete).
A più tardi.
Giuseppe
ps. Vorrei che anche Donovan rientrasse nella discussione.
Turritano Inserito il - 11/08/2009 : 23:36:10
Per Giusepe e Sonos
sonos ha scritto:

(Le opinioni) tutte da rispettare.
Una frase che implica una solida e radicata conoscenza della nostra vita politica del Novecento.
Per una migliore comprensione mia e dei nostri amici lettori del forum, potresti specificare (in sintesi se possibile) le due "anime"?...

Per restare nel topic, una chiara ed esauriente risposta a Giuseppe, ma anche a tutti noi, sarebbe davvero gradita.
Non ho difficoltà a modificare la mia opinione su fatti e persone (c'è sempre da imparare e spazio per migliorarsi), ovviamente solo dopo l'illustrazione di argomentazioni dotate di solide basi.

Sì, è vero: le opinioni sono tutte da rispettare, specialmente se sono in buona fede e non (come a volte succede) senza basi e solo per partito preso o mera ripicca.
Credo che così faremo una bella e sana discussione
Turritano
sonos Inserito il - 11/08/2009 : 23:22:20
Turritano ha scritto:

Opinioni...

Già, come molte in questa discussione (comunque tutte da rispettare)
Giuseppe ha scritto:
Amico e Master Turritano,
ho letto (e apprezzato e condiviso) molti dei tuoi interventi. Come si dice dalle mie (e dalle tue) parti: "Portas pistoccu in bertula". Insomma, hai mangiato a lungo pane e storia patria.
Io ho impiegato un po' di tempo riflettendo sulla tua frase
"Io non l'ho letto, ma nessuno al mondo potrà mai smentire le due "anime" di Lussu."
Una frase che implica una solida e radicata conoscenza della nostra vita politica del Novecento.
Per una migliore comprensione mia e dei nostri amici lettori del forum, potresti specificare (in sintesi se possibile) le due "anime"?...

Per restare nel topic, una chiara ed esauriente risposta a Giuseppe, ma anche a tutti noi, sarebbe davvero gradita.
Non ho difficoltà a modificare la mia opinione su fatti e persone (c'è sempre da imparare e spazio per migliorarsi), ovviamente solo dopo l'illustrazione di argomentazioni dotate di solide basi.
Turritano Inserito il - 11/08/2009 : 20:48:03
Opinioni.
Sia detto senza acrimonia , l'indipendenza, quando un popolo ce l'ha, se la tiene stretta. Non la butta nelle braccia di nessuno, convenienza o no, la libertà e l'orgoglio, per chi lo sente, sono i beni più preziosi. Andate a chiederlo a Cipro e a Malta, tanto per fare due esempi senza uscire dal Mediterraneo.
L'argomento è molto interessante, ma qui mi fermo, perché siamo un pò fuori topic
Turritano
PS: comunque, se occorre, sono disposto a continuare civilmente la discussione
Ciao
sonos Inserito il - 11/08/2009 : 20:08:26
Non sono un esperto di Lussu (ho letto i suoi scritti più famosi e la biografia di Giuseppe Fiori), nè del sardismo o di storia sarda ma mi ritrovo nelle parole di Arceo
arceo ha scritto:

Cara Ziama, io non conosco molto della vita di Emilio Lussu ma credo che chi lo definisce traditore ne sappia anche meno di me.
Emilio Lussu credo sia stato un uomo coraggioso e non certamente un cagabandiere, come qualcuno vuole affermare oggi. Più volte rischiò la vita per la "patria" che anche allora, come oggi era, l'Italia e non il regno di Sardegna. Fu un convinto e attivo avversario del Fascismo
rischiando la vita contro il regime che lo perseguito anche all'estero.
Basterebbe che qualcuno leggesse gli interventi del deputato Lussu in Parlamento il quale, insieme a pochi altri ebbe il coraggio di affrontare il regime fascista. Molti di questi furono processati ed incarcerati e anche assasinati.
Noi oggi stiamo, forse, vivendo in una democrazia che è opera anche di quelli che quella battaglia contro il fascismo l'hanno combattuta in un periodo in cui combattere quella battaglia poteva significare morte certa.

Secondo me oggi, come ai tempi di Lussu, l'indipendenza della Sardegna non è semplicemente conveniente, soprattutto economicamente.
Preciso che io mi sento sardo ed italiano, non vedo l'Italia come una nazione straniera od uno stato oppressore; più che l'indipendenza vedrei meglio una vera e forte autonomia (dalla sua istituzione purtroppo rimasta solo sulla carta!). Già odiernamente la maggior parte delle tasse (mi pare il 70%) dovrebbero tornare nell'isola, se poi non accade (e non è accaduto) è soprattutto colpa dei sardi e dei politici da loro eletti.
L'identità di un popolo non si decreta esclusivamente con l'avere uno stato indipendente, ci sono diverse forme per "identificarsi".
Mi ha anche colpito, negativamente, il fatto di non considerare un "vero sardo" chi non ha il sangue al 100% isolano: la sardità si misura col DNA o con la conoscenza di un popolo?
Ribadisco la mia limitata conoscenza della storia sarda, ma il giudicato di Arborea, nel momento di massima espansione, non aveva stretti legami con gli spagnoli ed i genovesi? Parlare di periodo in cui eravamo "indipendenti" mi pare un pò azzardato.
Concordo col pensiero di Giuseppe (se ho ben compreso): non tutti abbiamo le stesse conoscenze, spiegare compiutamente le proprie frasi non sarebbe male, anzi lo troverei davvero istruttivo.

P.S. mi piacerebbe vedere meno acrimonia e litigiosità nella discussione, oltre il rispetto delle idee altrui (sacrosanta) vorrei anche il rispetto delle persone
Giuseppe Inserito il - 11/08/2009 : 17:54:18
Turritano ha scritto:

Io non l'ho letto, ma nessuno al mondo potrà mai smentire le due "anime" di Lussu.
Turritano

Amico e Master Turritano,
ho letto (e apprezzato e condiviso) molti dei tuoi interventi. Come si dice dalle mie (e dalle tue) parti: "Portas pistoccu in bertula". Insomma, hai mangiato a lungo pane e storia patria.
Io ho impiegato un po' di tempo riflettendo sulla tua frase
"Io non l'ho letto, ma nessuno al mondo potrà mai smentire le due "anime" di Lussu."
Una frase che implica una solida e radicata conoscenza della nostra vita politica del Novecento.
Per una migliore comprensione mia e dei nostri amici lettori del forum, potresti specificare (in sintesi se possibile) le due "anime"?
Anch'io di anime ne ho conosciuto due e forse più. Ma, mi pare, non in contrasto tra loro, piuttosto in sintonia con una visione "troppo" avanzata per quegli anni (Venti, Trenta, Quaranta). Chi avrebbe voluto Lussu fermo al sardismo primigenio del primo dopoguerra (al solo e validissimo "Forza Paris") non poteva che riflettere (non sempre favorevolmente) su quei discorsi incomprensibili (allora) di "Giustizia e Libertà" e fratelli Rosselli, ecc. ecc.
Il Congresso del "Due Palme" ha messo a nudo le "due anime" non di Lussu ma del Partito sardo d'Azione.
Infatti, subito dopo andò nel governo e nel potere regionale.
Come adesso, d'altra parte.
Ma, questa è un'altra storia. Anzi, una brutta storia.
Adesso vorrei conoscere il tuo pensiero.
Grazie.
Giuseppe
Giuseppe Inserito il - 13/11/2008 : 18:01:55
Turritano ha scritto:

Io non l'ho letto, ma nessuno al mondo potrà mai smentire le due "anime" di Lussu.
Turritano

Ho conosciuto Endrich. Era un fascista pulito, onesto, colto. Un grande amministratore e un grande avvocato.
Spero che gli eredi (la figlia Anna) ristampino quel libro che merita d'essere letto assieme a "Marcia su Roma e dintorni" e a qualche altro libro di buoni autori. Fra questi consiglio Paolo Pili.
Gradirò i vostri pareri.
Saluti
Turritano Inserito il - 13/11/2008 : 17:54:24
Io non l'ho letto, ma nessuno al mondo potrà mai smentire le due "anime" di Lussu.
Turritano
Giuseppe Inserito il - 13/11/2008 : 16:44:14
Turritano ha scritto:

Donovan ha scritto:

E' meglio che non esprima il mio parere su Emilio Lusso (così amava firmarsi durante la carriera universitaria). Ha avuto la possibilità di rendere indipendente la Sardegna con tutto il popolo dietro, sarebbe potuto diventare il nostro eroe nazionale e invece si è cagato addosso.

Parole sante, Donovan, parole sante. Cosa aggiungere d'altro? un'altra occasione perduta!
Turritano

Arrivo tardi in questa discussione e mi dispiace, anzi mi scuso con gli interlocutori.
Credo che sarà (o sia stata) una sorpresa per
tutti leggere il libro di Enrico Endrich: Cinquanta anni dopo (spero di ricordare bene il titolo) libro fuori commercio, si trova solo nelle biblioteche.
Non è fazioso, non è di parte, ma non è pura cronaca e basta.
Aiuta a conoscere Endrich e aiuta a conoscere Lussu.
Chi di voi l'ha letto mi farebbe un piacere se mi dicesse cosa ne pensa.
Saluti
Giuseppe Inserito il - 12/11/2008 : 08:13:26
feffo75 ha scritto:

Credo possa nascere una bella discussione
non conosco Lussu politico per ragioni mie ,conosco il Lussu soldato (e che soldato),altrettanto non conosco le ragioni dell' indipendenza
quindi sotto con i post

Anche se non richiesto (e chiedo scusa) mi permetto un consiglio:
L'editore Aìsara di Cagliari ha pubblicato nel 2008 Tutte le opere di Emilio Lussu, a cura di Gian Giacomo Ortu, 1° volume, il 2° tra breve.
Oltre le numerose note e citazioni bibliografiche vi è una completa biografia di Lussu, ad opera del curatore G.G. Ortu, noto e stimato storico.
Si può condividere (se si possiede il bagaglio necessario) ma è utile leggere, per poter capire e discutere.
Naturalmente leggerò volentieri il parere di tutti.
Saluti
antas Inserito il - 01/08/2008 : 23:22:37
Scusate l’intromissione ma vorrei dire la mia, anche se il post non era rivolto a me:

ziama ha scritto:

Per il resto...tu rimani delle tue idee, che rispetto ma non condivido....io rimango delle mie, che non sei obbligato a condividere ma quantomeno ad averne lo stesso rispetto.
Se ci riesci.


Rispettare le idee altrui anche se non vengono condivise mi pare un dovere-diritto fondamentale, salvo quando queste vanno a ledere il mio diritto di libertà.


Per quanto riguarda la storia....bohh...ma io ho sempre sentito parlare di citta' fenicie in Sardegna.....
Cosa significa che i fenici non hanno conquistato le nostre terre ma ci hanno solo costruito dei porti?


Esatto non vi è mai stata una dominazione fenicia in sardegna ma una loro forte presenza (in qualche caso anche all’interno, mi pare nel sulcis) con pacifica convivenza.

Quindi chi viene in pace ma "si mischia" col sangue sardo non e' un problema?

E chi ha mai parlato di problemi di “misturo” chiunque venga in PACE è benvenuto.

Allora non e' vero che siamo questa "razza pura" (maaamma che roba brutta...come ai tempi del nazismo!!)....ma siamo un miscuglio di diverse popolazioni....

Si!!! razza “pura umana” il resto è aberrante.

Perche' qualche sarda sotto le loro grinfie c'e' finita comunque.... dai retta a me....e magari pure qualche sardo!!!!

Sicuramente, e anche viceversa.

Da qui il detto de su burrincu sardu!! ahah ahaha che se vai a guardare bene, non e' mica giusto...visto che continuiamo a farci "sottomettere" dallo straniero....
Vuoi vedere che alla fine e' proprio vero che siamo una popolo di "deboli" e di "cagasotto" e lasciamo che gli altri abbiamo sempre il sopravvento???? E' questo il popolo sardo????
Miiiii....per fortuna che io sono italiana allora!![:D


Questo meriterebbe una lunga discussione. Liberissima comunque di sentirti italiana, ci mancherebbe!!

Come si fa a definirsi SARDI?? Ancora non mi hai risposto a quelli che sono i requisiti!!!!!

Non siamo mica ad un concorso; I requisiti sono gli stessi con cui uno si definisce italiano, o spagnolo, o catalano ,basco, irlandese, inglese, scozzese etc.

Per quanto mi riguarda non ho problemi a comunicare con chiunque, e parlare lingue straniere. Mi sento comunque profondamente Sardo per cultura, lingua e storia della mia terra, dove casualmente sono anche nato.

Antas
Turritano Inserito il - 31/07/2008 : 21:15:53
ziama ha scritto:

Lusingata?


Fossi stato dalle mie parti, avrei chiesto un "restraining order"...
Mi sa che tu sei un po' ossessionato/a .....hai mai pensato di farti controllare???

Comunque non hai risposto alla mia domanda (che non era rivolta a te ma a Turritano...ma fai pure!).
Quali sono i requisiti per essere considerati "sardi"...piuttosto che "italiani di Sardegna".

A SI BIRI!!!

volte: il principale requisito per essere considerato Sardo è: essere Sardi, compresi i sardi di "adozione" ma che si sentono Sardi, a volte anche più di molti sardi più o meno auctotoni.
Il motivo? è evidente, comunque l'ho scritto più volte in tanti altri post. Rileggiteli, please.
Turritano
PS: guarda, dopo Bossi, cosa ha combinato il Sindaco di Palermo

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