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Nota Bene: I PIRICCHITTOS di Ittiri ( Sassari ) si differenziano da tutti gli altri dolci omonimi della Sardegna anche per la loro forma "ad osso di morto".
Sono costituiti da una friabilissima pasta di farine scelte e ben miscelate e sono ricoperti da una rete di glassa candida ( sa cappa).
Anticamente erano il dolce tipico della ricorrenza dei defunti ed, in particolare, venivano offerti, assieme a melagrane e frutta secca, nella questua " a su mortu " che i bambini effettuavano per uso antico bussando alle case di parenti, amici e vicini.



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 Il riso sardonico

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
Adelasia Inserito il - 22/04/2008 : 00:05:00
Racconta Timeo, storico greco vissuto tra la metà del 200 e del 300 a.C., che gli abitanti della nostra isola sacrificavano a Crono i vecchi ultra settantenni facendoli precipitare dai dirupi. Avevano un sorriso forzato, mentre si recavano nel luogo della loro morte….un riso così particolare, innaturale, che darà connotazione al cosiddetto “riso sardonico”.
Lo contestò Polibio, storico altrettanto illustre, che accusò Timeo di aver esagerato non poco, raccontando della Sardegna.

Pare comunque che tali riti, frequenti nel mondo antico, potessero essere legati semplicemente a questioni di sopravvivenza: chi non era in grado di lavorare, di produrre, metteva in serie difficoltà la comunità. La morte era pertanto necessaria e inevitabile: precipitando dal dirupo oppure, come riporta Natalino Piras in “Brujas", bevendo il veleno estratto dalle radici di euforbia, che provocavano una sorta di ghigno facciale.

Secondo alcuni studiosi il riso sardonico era invece legato al ghigno degli stessi figli che dovevano “accabare”i padri: un sorta di riso forzato, amaro….o il tentativo maldestro dei padri che cercavano di apparire in qualche modo rassicuranti.

Diatribe e ipotesi a parte, è certo che la Sardegna conserva ancora riti e toponomi che paiono riecheggiare frammenti di tali vicende: secondo Pittau, ma non è il solo, i mamuthones rievocherebbero il “sacrificio dei vecchi”; così i dirupi "Su poggiu de su becciu" a Urzulei, "Babbaieca" a Gairo..
Frammenti di storia…o di leggende?

8   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
teodelux Inserito il - 13/09/2008 : 19:53:13
"Su poggiu de su becciu" a Urzulei, "Babbaieca" a Gairo..
Frammenti di storia…o di leggende?


a teulada c' è un dirupo molto alto che si chiama "su strumpu de is ominis mottusu" chissà che non abbia a che vedere proprio con questo....
babborcu Inserito il - 18/08/2008 : 12:22:13
La leggenda del geronticidio... è diffusa anche attrualmente presso molte popolazioni , soprattutto pastorali d'europa,,, e potrebbe essere un ricordo dell'eliminazione degli " inutili" delle società con problemi di sopravvivenza (pensate alle donne schimesi abbandonate quando i loro denti, utilizzati per la concia delle pelli ( eliminare il grasso) si consunano e quindi non sono più utili)


anche nel logudoro esistono dirupi o voragini ove si dice che venissero buttati bimbi nati malformati ( sa pelcia de sas criduras) o i vecchi o le donne adultere ( Mammuscone)


credo che l'erba sardonia....sia citato da qualche fonte classica... comunque le notizie di queste fonti sono evidentemente esagerate e romanzate... un fonte antica aserisce la presenza in sardegna di donne con due pupille per occhio, io cui sgurado aveva effetti malefici...
noesis81 Inserito il - 17/08/2008 : 18:47:30

questa è l'oenanthe crocata
loulunes Inserito il - 17/08/2008 : 10:02:44
Quoto noesis81.....questa è la versione che anch'io conosco, illustratami prima dalla mia prof. di Botanica a lezione e confermata in seguito da prof. Ignazio Camarda durante un'escursione al Monte Spada. Lungo un rigagnolo d'acqua trovammo vari esemplari di Oenanthe crocata L. purtroppo non ho foto del periodo avendo dovuto formattare il pc. Comunque alcuni studiosi non sarebbero d'accordo con questa tesi riferendo invece l'appellativo di herba Sardonia ad altra pianta ovvero al Ranunculus sceleratus L.
Ciussssssssss



noesis81 Inserito il - 16/08/2008 : 19:49:37
Io invece ne conosco un'altra... E cioè che il nome venga da una pianta simile al sedano che cresce in Sardegna (ed è il prezzemolo del diavolo.. nome scientifico OENANTHE CROCATA o SARDONI(C)A ): coloro che la assaggiano vengono colpiti da uno spasmo involontario che li uccide...ridendo!!
Era un'erba che veniva usata per accellerare la morte dei vecchi per ridurre le loro sofferenze: la risata frozata in realtà è dovuta all'effetto dei veleni contenuti all'interno della pianta e che provocando la chiusura delle labbra metteva in mostra i denti della persona che la ingeriva, trasformano così il suo viso in una maschera beffarda.
Tranquillo Inserito il - 23/07/2008 : 21:59:40


Mmmmmm... ma non è che avete sbagliato sezione?

Non andrebbe messo su "Gastronomia sarda"????????????






PlatinozkoSudurrak Inserito il - 23/07/2008 : 20:26:50
Il riso sardonico penso che fosse legato allo stile di vita dei sardi e alla conformazione dei muscoli facciali. Ho avuto modo di vedere una carta di identità di mio nonno (morto negli anni '60) e nella foto aveva un riso sardonico evidentissimo, che ne io ne mio padre e i suoi fratelli hanno, credo a causa del miglioramento dello stile di vita, quindi una migliore alimentazione e tutto il resto.
asia Inserito il - 22/04/2008 : 00:43:42
Quando Odisseo di nascosto sbarca a Itaca dopo vent'anni, si traveste da povero per spiare senza destare sospetti la situazione che si è creata nella sua reggia e preparare il suo vero ritorno. Quando finalmente è arrivato il momento, nel XXII libro, si alza in tutto lo splendore della sua vigorosa ferocia davanti ai Pretendenti intrappolati nella sala del banchetto e inizia la mattanza urlando: «non credevate che tornassi, non avete avuto timore della nemesi!», e alla proposta di risarcimento avanzata da Eurìmaco «nemmeno se mi pagate tutti i beni paterni e altri ... fermerò le mie mani dalla strage». Ciò che l'eroe deve compiere, sotto l'impulso di una possessione cogente, è una nemesi, una vendetta sacra, una pena che non può essere commutata e alla quale si è tenuti per mondarsi da certe gravi offese.
Ciò che il sardanio riso amaro di Odisseo prepara e pregusta contro i nemici che lo vogliono spogliare di tutto sé stesso è una nemesi.
Il riso-sorriso silenzioso sardanios nella Odissea è collegato in modo intimo e essenziale con il furore della morte imminente e la nemesi.

Durante il banchetto prima della strage, i Pretendenti poco dopo l'oltraggio contro il non riconosciuto re mendico sono presi, per opera di Atena, da un riso inconsulto che li acceca e riempie i loro occhi di lacrime: «l'animo voleva il pianto» (XX, 345).
Ci troviamo di fronte a una espressione elementare, primordiale, radicale, indotta da una possessione magica.

Il riso sardonico è una delle forme più elementari e arcaiche di riso. Per questo motivo il nome di sardonico, che comporta una ideologia retrostante, è una delle interpretazioni più radicali e penetranti della natura del fenomeno del riso. In fondo, è una interpretazione delle scaturigini e dell'impulso primario sul quale poggia e dal quale prende senso il comico teatrale.
Il riso sardonico è sempre collegato con la vendetta e la morte. Lo è sia per Odisseo sia per il leggendario Talo, «uomo di bronzo», che quando i Sardi tentarono di invadere l'isola di Creta li distrusse con il suo abbraccio infuocato ridendo malvagiamente, da cui «riso sardonico».
Riso dei Sardi o per i Sardi (lo stesso Talo viene a Creta dalla Sardegna), ma sempre riso di morte.

http://www.atopon.it/Antropologia/C...sosardo.html






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