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Nota Bene: L'unico capo del costume sardo confezionato con seta non importata dal continente e' la benda della veste femminile di gala di Orgosolo, detta " su lionzu".
Ancor oggi alcune donne si dedicano all'allevamento del baco da seta , che appartiene ad una varietà speciale, detta "Orgosolo" , i fili vengono tinti in trama con lo zafferano, che conferisce un bellissimo colore giallo ocra al caratteristico indumento.



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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
Adelasia Inserito il - 14/11/2008 : 22:28:38
Lorenza, una gentile lettrice dei “Racconti di Adelasia”, mi scrive che le piacerebbe conoscere la storia delle donne della Sardegna dei Giudicati: non tanto quella di Eleonora, precisa, ma di quelle donne i cui nomi e le cui vicende sono ben più oscure e comunque meno note.

La sua richiesta mi ha fatto riflettere: già, a parte Eleonora ed Adelasia, che spesso vengono citate, chi erano le donne dei giudicati, quale sorte ebbero, quale fu la loro storia?

Chi erano quelle figlie, mogli, compagne, madri – sarde o con legami in Sardegna – delle quali non abbiamo mai sentito parlare o che emergono sporadicamente nella nostra memoria con quei nomi improponibili: Marcusa, Prunisinda, Agalbursa, Preciosa, Timbora, Sibilla....?

Cosa sappiamo, chi e cosa ci hanno raccontato su di loro?
15   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
CodicediSorres Inserito il - 12/01/2009 : 00:12:48
Comunque, relativamente al tema della presente discussione, io forse conosco il nome di un'altra donna vissuta all'epoca dei giudicati. Alle superiori ci avevano mostrato un'estratto di un condaghe, nel quale era citato il nome di una certa Susanna De Thori, o anche De Zori, appartenente ad una famiglia di proprietari terrieri. Visse forse agli inizi del 1100, e tra vari riferimenti c'è poi anche il nome del marito, e delle donazioni elargite. Però credo che nei documenti giudicali siano esistite molte donne chiamate Susanna De Thori, anche quasi contemporanee tra loro, dato che già allora molti cognomi erano ramificati, o cmq iniziavano a esserlo. Il nome Susanna era abbastanza diffuso in epoca giudicale, per ciò che so.
CodicediSorres Inserito il - 12/01/2009 : 00:04:10
Adelasia ha scritto:


Inoltre grazie alla interessantissima segnalazione di Grodde: una "abatissa", e che "abatissa"! Ne conosci altre?


Con curiosità ho letto, qualche giorno fa, che nel periodo che trattiamo esistevano diversi monasteri femminili (benedettine, mi pare) con tanto di energiche badesse.

Don Antonio Francesco Spada, nel suo documentato e interessante libro "Storia della Sardegna Cristiana e dei suoi Santi", oltre al già citato monastero femminile di S. Pietro in Silki (il più antico e importante), menziona quello che sorse a Zuri- nella valle del Tirso- retto dalla badessa Sardinia de Lacon, probabilmente la potente vedova del giudice di Arborea Pietro II.

Sarebbe stata proprio Sardinia, raffigurata nell'architrave del portale della Chiesa di San Pietro di Zuri, a commissionare il bellissimo edificio, presumibilmente affiancato al monastero.


Molto interessante questa notizia relativa alla probabile esistenza di un antico monastero sito nella Valle del Tirso, proprio nella zona dove dovrò fare le mie ricerche genealogiche. Sapevo dell'esistenza dell'antica chiesa, ma non sapevo della possibile esistenza di un monastero contiguo, molto antico.
Adelasia Inserito il - 11/01/2009 : 22:03:51

Inoltre grazie alla interessantissima segnalazione di Grodde: una "abatissa", e che "abatissa"! Ne conosci altre?


Con curiosità ho letto, qualche giorno fa, che nel periodo che trattiamo esistevano diversi monasteri femminili (benedettine, mi pare) con tanto di energiche badesse.

Don Antonio Francesco Spada, nel suo documentato e interessante libro "Storia della Sardegna Cristiana e dei suoi Santi", oltre al già citato monastero femminile di S. Pietro in Silki (il più antico e importante), menziona quello che sorse a Zuri- nella valle del Tirso- retto dalla badessa Sardinia de Lacon, probabilmente la potente vedova del giudice di Arborea Pietro II.

Sarebbe stata proprio Sardinia, raffigurata nell'architrave del portale della Chiesa di San Pietro di Zuri, a commissionare il bellissimo edificio, presumibilmente affiancato al monastero.

Ela Inserito il - 20/11/2008 : 11:25:04








E grazie anche ai contributi di Esmeralda, Preziosa ed Ela.
Sarebbe importante ampliare la conoscenza delle donne che avete citato...

Elena dopo la morte del marito Costantino di Gallura,rimase l'erede di Gallura ed Innocenzo III propose, anzi le impose, come marito un proprio cugino di nome Trasamodo, uomo saggio e virtuoso."...sposo, sotto tutti i rispetti...ideale!!!" scriveva il papa.Era assai attempato, è vero, ma ciò non avrebbe dovuto avere importanza.Quando però Trasamondo sbarcò in Gallura, lo attendeva un'amarea sorpresa: Elena si era sposata, senza perdere tempo con , un giovane appartenente ad una potente famiglia pisana.
Il papa dapprima protestò scomunicando Pisa ed il Visconti. poi dovette accettare il fatto compiuto:ma anche Elena morì e divenne padrone del suo giudicato il marito Lamberto......e quì si intreccia la storia con Benedetta figlia di Guglielo di massa che sposò prima Barisone II coerede del giudicato di Arborea e si univano così i giudicati di Cagliari e di Arborea, ma arrivarono a cagliari i fratelli Ubaldo e Lamberto Visconti marito di Elena(mandati dai pisani) e spadroneggiarono nei due giudicati senza riguardo alcuno verso Benedetta.Alla morte di Barisone II e di Elena di Gallura ,Benedetta fu costretta a giurare che avrebbe sposato Lamberto Visconti, ma questo strapotere preocupò il papa che si oppose al matrimonio tra i due.....
Ci avete capito qualcosa? E' una storia molto intrecciata.....ma volevo solo parlare di Elena e Bendetta!!!!
babborcu Inserito il - 20/11/2008 : 09:31:06
mi sovviene un nome ...donna marcusa de lacon.... e la madre di un giudice di torres che gli curo' una forma di depressione ( vaneggio??)
e una sorella di eleonora che credo ando' sposa ad un " principe estero", innumerevoli sono poi le " serve - schiave " citate come oggetti di scambi e compravendita , al pari dei maschi2 nei condaghi... divertitevi medievisti


io vi so dire forse come vestivano: lunghe tuniche di stoffe forestiere o nostrane ( pannu albu, intintu, lentu, pisentinu, albache ed il preziosissimo ciclatone ) una veste preziosa era il cunduni o cunduri, che dovrebbe essere una sopravveste legata ad una veste di sotto detta rocca... collegata con il rocchetto della moda italiana ( anch'esso una sorta di tunica) nel capo portavano le bende bianche, particolarmente le vedove... nino di gallura, a detta di dante, si lamenta del nuovo matrimonio di sua moglie (parla anche di sua figlia) con un visconti di milano ( la vipera che il milanese accampa) dicendo espressamente. poscia che cambiò le biance bende... forse potrebbe indicare che cambiò un modo di abbigliatrsi, un po' antiquato sardo per mode foreste!! ciao...
Adelasia Inserito il - 19/11/2008 : 23:36:55
Turritano ha scritto:

non me ne viene in mente neanche una....
Turritano


Eppure sono certa che almeno una ti verrebbe in mente: bosana, determinata e legata alla basilica di Saccargia.....


Inoltre grazie alla interessantissima segnalazione di Grodde: una "abatissa", e che "abatissa"! Ne conosci altre?

E grazie anche ai contributi di Esmeralda, Preziosa ed Ela.
Sarebbe importante ampliare la conoscenza delle donne che avete citato...
Adelasia Inserito il - 19/11/2008 : 23:18:54
monivale ha scritto:

Turritano ha scritto:

Senza offesa, Monivale, ma credo che in questa discussione voglia parlare delle "Donne del tempo dei Giudicati", donne Sarde naturalmente, non donne francesi, italiane o spagnole.

Turritano



probabilmente hai ragione tu, è solo che ha scritto anche con legami in sardegna e ho pensato che potesse essere utile....


Hai pensato bene e sei comunque utile, monivale, grazie. E' corretto ciò che hai inteso sulle donne "comunque con legami in Sardegna": non è un caso che abbia citato anche Timbora, la catalana moglie di Mariano IV d' Arborea nonchè madre di Eleonora, che immagino a fianco del Giudice anche contro la sua famiglia d'origine.

Contestualmente è corretta l'interpretazione di Turritano: nel 1414 l'epoca dei Giudicati era- ahimè e ahinoi - finita, e con essa tutti i progetti degli Arborea e dei Sardi che speravano in loro.
monivale Inserito il - 16/11/2008 : 14:44:09
Turritano ha scritto:

Senza offesa, Monivale, ma credo che in questa discussione voglia parlare delle "Donne del tempo dei Giudicati", donne Sarde naturalmente, non donne francesi, italiane o spagnole.
“Leonora Manriquez de Lara, moglie di Berengario III della famiglia dei Carroz, signori delle terre del feudo di Bonorcili….”, non credo che fosse Sarda e, di sicuro, nel 1414 l'epoca dei Giudicati era già finita.
Tanto più che tu stessa dici: "Il feudo fu il dono di nozze che il re fece a questi sposi per le nozze nel 1414". Allora:
1) quale "re"? certamente un re spagnolo, non Sardo.
2) nei giudicati non esistevano i "feudi"...!
Posso sbagliarmi e, se sbaglio, pago pegno
Saluti
Turritano



probabilmente hai ragione tu, è solo che ha scritto anche con legami in sardegna e ho pensato che potesse essere utile. va be, come non detto. ciao
Grodde Inserito il - 16/11/2008 : 13:55:34
avendo leggiucchiato qualcosa del Condaghe di Santu Pedru de Silki e qualcosa di quello di Santu Nigola de Trullas, mi viene in mente Maximilla, badessa dell'omonimo monastero (Silki) nel XI° secolo circa (abatissa in Sardo, cosi come scritto nel Condaghe).
All'epoca pare che fosse una donna di grande influenza e potere, sia a livello economico che politico, il monastero infatti aveva possedimenti in tutto il territorio del giudicato di Torres. C'è da dire poi che in quel periodo la chiesa Sarda conservava ancora la liturgia e un carattere molto Bizantino, che venne abbandonato poi nel XIII° secolo circa quando i Giudici accettarono la supremazia del Papa sulla Chiesa Sarda; pertanto come nella migliore tradizione Bizantina la chiesa tendeva sempre ad essere strettamente legata al potere politico. Infatti dal punto di vista formale i Giudici governavano ancora l'isola per conto dell'Imperatore d'Oriente, ed erano di fatto i rappresentanti dell'imperatore in Sardegna (anche se i contatti con Costantinopoli si erano persi da un paio di secoli), per la chiesa Bizantina infatti l'Imperatore era quasi una figura religiosa, l'Isapostolo (uguale agli Apostoli), l'Unto del Signore che governava per volontà divina, e questo faceva si che potere politico e religioso fossero strettamente legati.


Condaghe de Santu Nigola de Trullas
http://www.sardegnacultura.it/docum...01174021.pdf
Esmeralda Inserito il - 16/11/2008 : 13:09:47
Vi erano anche le sorelle di Giorgia, Prezioca e Caterina. Quest'ultima secondo il "Condaghe di San Gavino" ritorovò i corpi dei Santi Martiri Turritani Gavino, Proto e Gianuario.
Preziosa Inserito il - 16/11/2008 : 10:57:51
C'era Giorgia di Torres, sorella del Giudice Comita, citata nel Condaghe di San Gavino. Essa fu la committente per l'edificazione della cattedrale di Nostra Signora del Regno, presso Ardara, nonchè del palazzo giudicale della capitale di Torres.
Donna d'arme, inoltre, combattè contro Baldo di Gallura, guerra che paradossalmente portò alle nozze tra i due antagonisti.
Il condaghe, come discusso in altri topic, è ritenuto fonte attendibile da alcuni storici, mentre altri sostengono il contrario.
Vero è che esiste una "lunetta istoriata", ubicata nel portale romanico della Basilica di San Gavino di Porto Torres, che rappresenta le vicende sopra narrate.
Nellina Inserito il - 16/11/2008 : 10:14:22
E nel Giudicato di Cagliari?
Ela Inserito il - 16/11/2008 : 08:25:57
C'erano anche ELena sorella di Barisone di Arborea che andò in sposa a Costantino di Gallura (Barisone cercava di isolare il giudice di Torres stringendo legami appunto con Costantino di Gallura) e Pellegrina sorella di Costantino di Gallura che andò in sposa a Barisone....
Benedetta figlia di Guglielmo di Massa (padrone di 1/4 del giudicato di Arborea) che gli successe alla sua morte nel 1214
Turritano Inserito il - 15/11/2008 : 19:43:06
Senza offesa, Monivale, ma credo che in questa discussione voglia parlare delle "Donne del tempo dei Giudicati", donne Sarde naturalmente, non donne francesi, italiane o spagnole.
“Leonora Manriquez de Lara, moglie di Berengario III della famiglia dei Carroz, signori delle terre del feudo di Bonorcili….”, non credo che fosse Sarda e, di sicuro, nel 1414 l'epoca dei Giudicati era già finita.
Tanto più che tu stessa dici: "Il feudo fu il dono di nozze che il re fece a questi sposi per le nozze nel 1414". Allora:
1) quale "re"? certamente un re spagnolo, non Sardo.
2) nei giudicati non esistevano i "feudi"...!
Posso sbagliarmi e, se sbaglio, pago pegno
Saluti
Turritano
monivale Inserito il - 15/11/2008 : 13:41:12
Bene, raccoglierò informazioni su Leonora Manriquez de Lara, (mio nick nel mio blog medievale), moglie di Berengario III della famiglia dei Carroz, signori delle terre del feudo di Bonorcili che comprendeva il mio paese, Terralba, e molti altri. Il feudo fu il dono di nozze che il re fece a questi sposi per le nozze nel 1414. Sarò più precisa in questi giorni. Ciao

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