V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E |
nio84 |
Inserito il - 20/11/2008 : 23:41:17 Gli indipendentisti Sardi di Irs hanno divulgato la notizia secondo cui sarebbe prossima la realizzazione di una centrale nucleare a Porto Torres. Come hanno fatto notare la Sardegna ha tutti i requisiti necessari per la costruzione, bassa densità di popolazione, è una regione non sismica, ed infine il sardo ha sempre ubbidito al padrone... Ma noi Sardi cosa ci guadagniamo dal nucleare? Niente! Ci usano, come al solito. Vogliono che la Sardegna diventi il “granaio” energetico della penisola. Ma è ora di dire BASTA AI SOPRUSI!
Dobbiamo stare con gli occhi bene aperti, in quanto la centrale nucleare dovrebbe sorgere dove ora è presente già un altra centrale, che necessita solo dell'adeguamento al nucleare, quindi c'è la possibilità che facciano tutto senza far sapere niente.
Non vengano a dire che le centrali nucleari danno energia pulita, senza inquinare, è tutto falso, una centrale nucleare, si inquina poco l'aria, ma di tutto il resto non se ne parla? Spiego rapidamente il funzionamento di una centrale, allora supponiamo di avere una grossa “pentola a pressione”, dove noi andiamo ad inserire una barra di uranio, questo materiale ha la capacità di scaldarsi rapidamente, dopo pochi minuti dall'inserimento della barra, questa a temperature elevatissime inizia a generare materiali che non esistono in natura e sono tutti radioattivi, questi si attaccano alla “pentola” e dovranno in seguito essere smaltiti, anche la barra di uranio dopo 2 anni finisce il suo processo energetico e va sostituita, tutti questi materiali vanno smaltiti, e sono ancora tutti radioattivi, il pianeta Terra impiega 150 mila anni a smaltire la loro radioattività!
Quindi più danni che vantaggi, solo per continuare questa politica energetica sbagliata, che ingrossa solo il portafoglio alle multinazionali.
Sardi svegliamoci e iniziamo far sentire la nostra voce. Ribelliamoci o non diventeremo mai un Isola Felice. |
15 U L T I M E R I S P O S T E (in alto le più recenti) |
DedaloNur |
Inserito il - 15/05/2011 : 23:47:13 | ma l'espressione del Popolo Sardo vale qualcosa? finché non prenderemo coscienza di noi stessi, noi sardi valiamo quanti il due di picche ... cioè niente! |
temo sia vero soprattutto in questo caso. teniamo a mente un paio di fattori:
l'Italia ha disperato bisogna di energia. in Italia nessuno vuole centrali nel proprio giardino. quindi neppure i politici, troppo attenti alle loro poltrone e quindi agli umori dei loro elettori
c'è un territorio che presenta molte caratteristiche ideali sia da un punto di vista tecnico-geologico che politico perchè come dicevo, permette la costrzuione delle centrali senza provocare l'effetto nimby.
questo territorio è la Sardegna.
di fronte a questa miscela di interessi strategici e opportunià politiche la Sardegna è soccombente, perchè tutto, ma proprio tutto, sembra volgere a farla soccombere dinanzi all'interesse generale", o se si vuole alla dittatura della maggioranza.
siamo un piccolo popolo affatto ininfluente elettoralmente parlando. Se le leggi della stessa Democrazia ci affossano, allora rimane solo l'indipendenza.
del resto perchè avrebbero già costruito il SAPEI se non per trasportare dalla Sardegna all'Italia, l'energia di più centrali nucleari come suggeriscono i video?
mi sà che si preparano a farci diventare la batteria nucleare d'Italia.
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Turritano |
Inserito il - 15/05/2011 : 22:04:36 | DedaloNur ha scritto:
Oggi (e domani) è il giorno del referendum, nella speranza che gli Eja per quel che possa valere prevalgano, .......... ma in caso di incidente nucleare, noi sardi, dove scappiamo?
.......installare centrali nucleari in una terra più lontana possibile dal continente (quale se non la Sardegna?) in modo da non allarmare e intaccare le riserve di voti detenute dai politici nazionali in Continente.
i motivi che devono indurre a temere il nucleare sull'Isola, sono gli stessi che rendono la soluzione Sardegna, la più auspicabile possibile per i continentali.
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Sacrosanto Dedalo, sacrosanto Comunque, per il referendum sembra che un po' dapertutto in Sardegna si sia già raggiunto il 33 %, cioè il quorum è stato superato . in questo caso, credo che la vittoria dei contrari al nucleare in Sardegna sia scontata ... ma l'espressione del Popolo Sardo vale qualcosa? finché non prenderemo coscienza di noi stessi, noi sardi valiamo quanti il due di picche ... cioè niente! Turritano |
DedaloNur |
Inserito il - 15/05/2011 : 18:23:23 Oggi (e domani) è il giorno del referendum, nella speranza che gli Eja per quel che possa valere prevalgano, posto due video sulla strategia del governo, per installare centrali nucleari in Sardegna.
la strategia governativa per facilitare l'installazione di centrali nucleari in Sardegna - nei video - è riassunta in questi 5 punti:
- creare consenso - sfruttare la drammatica crisi industriale nel Sulcis, per nobilitare il nucleare (l'Alcoa chide infatti energia a basso costo) - tenere nascosta la mappa dei siti italiani, adatti per l'installazione delle centrali, tra i quali siti, figurerebbe il porto industriale di Oristano - la creazione di SAPEI - il collegamento dell'elettrodotto da Porto Torres a Latina.
http://www.youtube.com/watch?v=iCeE...ure=youtu.be http://www.youtube.com/watch?v=KqUl...ature=fvwrel
concludo con la domanda con cui i video concludono: ma in caso di incidente nucleeare, noi sardi, dove scappiamo?
Questa deve essere la nostra paura principale, e deve essere opposta all'appetito politico di installare centrali nucleari in una terra più lontana possibile dal continente (quale se non la Sardegna?) in modo da non allarmare e intaccare le riserve di voti detenute dai politici nazionali in Continente.
i motivi che devono indurre a temere il nucleare sull'Isola, sono gli stessi che rendono la soluzione Sardegna, la più auspicabile possibile per i continentali. |
maurizio feo |
Inserito il - 26/03/2011 : 07:36:47 Concettualmente, un articolo sugli effetti pediatrici delle radiazioni si correla ad un articolo tedesco sugli stessi problemi.
Non essere troppo sulle difensive con chi non ti è nemico.
Ho postato due interi articoli, ed in inglese, proprio per dimostrare quanto questo metodo (copia/incolla) possa essere privo di garbo e fastidioso: sono contento che anche tu lo confermi... spero che serva perché nessuno lo usi più. |
sonos |
Inserito il - 25/03/2011 : 20:17:05 Vi porto un esempio pratico di cosa vuole dire consumare meno energia attraverso l'efficienza energetica ed una progettazione ponderata: la sede della Naturalia-BAU a Merano (quindi non proprio in un luogo a clima caldo). http://www.naturalia-bau.it/media/3...asaclima.pdf Spingendo sul risparmio e l'efficienza energetica, le nuove centrali nucleari programmate sarebbe inutili. |
sonos |
Inserito il - 25/03/2011 : 20:11:33 | maurizio feo ha scritto:
Quest'ultimo è almeno uno degli articoli a cui probabilmente si riferisce Sonos (chiedo scusa per avere usato anche io il terrorismo "copia / incolla": lo ho fatto solamente per permettere di comprendere quanto esso sia fastidioso e ringrazio a Sonos per non avervi fatto ricorso. In Inglese, poi, spero che riesca a rompere le b****e molto di più.) |
Mi pare che gli articoli inseriti non siano inerenti lo studio tedesco (non è necessaria la relazione ma almeno non correliamola con un mio intervento).
Sul testo in inglese, avrei preferito una sintesi (o una traduzione in italiano) completata dal link verso il testo in lingua originale, l'inglese lo capisco ma potrebbero esserci amici del forum che non hanno avuto la possibilità e la fortuna di studiare questa lingua straniera, quindi si poteva fare questa gentilezza. |
maurizio feo |
Inserito il - 25/03/2011 : 18:25:31 Si obietterà, perché si può sempre obiettare, se si vuole.
Ma facciamolo serenamente.
Nell'assicurare Nio 84 che voterò per il suo programma politico, quando e se vorrà presentarlo, faccio notare che l'attuale situazione vede modificato (e credo in modo sostanziale e definitivo) il programma inizialmente stilato. E anche deprecabile, posso aggiungere: inorridisco al pensiero di una centrale nucleare italiana in cui i dipendenti sono davanti alla macchina del caffè (quelli che non sono tifosi di calcio), davanti al televisore (c'è il derby Roma Lazio) o assenti per malattia (perché hanno un secondo lavoro occasionale privato), mentre il nocciolo sta fondendo...
Sono per ora bloccate le Centrali Italiane (malgrado gli strani precedenti accordi ventilati con la Francia). Probabilmente non si mancherà (sarebbe troppo stupido non farlo!) di riattivare l'incoraggiamento economico per i programmi energetici "alternativi".
Con buona pace di Margherita Hack, che se ne intende molto di stelle e proprio niente di diplomazia ed ha perso una splendida occasione ler tacere, quando ha affermato che l'unico posto in Italia in cui mettere le centrali sarebbe la Sardegna e tutti i Sardi le hanno ricordato quanto i suoi sfinteri siano molto più adatti... Margherita Hack sarebbe un altro bel nickname: peccato che sia già in uso da parte della proprietaria (che in realtà è maga magò di Walt Disney!)...
Quindi il motivo iniziale del post viene meno, credo. Non viene meno lo spirito che anima l'IRS, naturalmente, ma questo è un altro discorso. E non iniziate a provocare con domande del tipo: "IRS: Internal Revenue Service?". Sarebbero fuori luogo e di cattivo gusto. |
jomaru |
Inserito il - 25/03/2011 : 18:07:54 | maurizio feo ha scritto:
Alla fine credo sia chiaro che, - se ne parliamo con calma e razionalità e - senza asfissiarci con i copia/incolla di articoli che ognuno di noi sa bene come procurarsi sull'Internet, possiamo arrivare alla composizione soddisfacente del problema contingente... Infine, senza togliere nulla a Nio84, che ci ha proposto inizialmente il tema, vorrei concludere che non è mai bene impostare un argomento in termini "politici": è proprio questo l'atteggiamento che io desisdero contrastare. Che ognuno di noi si metta il distintivo di un partito e spenga il cervello non è mai utile alla buona conclusione della conversazione, o alla composizione dei contrasti in una discussione. Si finisce con il rappresentare male e nel modo più sfavorevole la posizione della controparte, usando proprio lo stesso sistema utilizzato biecamente dai politici e dai mezzi di comunicazione. E anche con l'offendere l'intelligenza di tutti gli altri con alcune frasi un po' eccessive. Il che non porta davvero a nulla...
Ma se - nonostante le mie ultime asserzioni ed il mio invito a razionalità e serenità - qualcuno vorrà egualmente affermare che io non capisco (possibilmente mettendolo in carattere grande ed in grassetto, per maggiore grazia), oppure che si devono chiudere i reparti di Radiologia e Medicina Nucleare degli ospedali perché emettono radiazioni pericolose, pazienza... Vorrà dire che proprio non mi sono spiegato.
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Maurizio non posso che essere d'accordo con te e ritengo i tuoi interventi un esempio di equilibrio e ragionevolezza. |
maurizio feo |
Inserito il - 25/03/2011 : 18:03:52 Per Ziama, che legge l'inglese e per chi desiderasse eventualmente approfondire senza drammatizzare: http://world-nuclear.org/info/inf06.html
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jomaru |
Inserito il - 25/03/2011 : 17:47:23 | maurizio feo ha scritto:
Elevated childhood cancer incidence proximate to U.S. nuclear power plants. From: Archives of Environmental Health | Date: 2/1/2003 | Author: Chang, Carolyn; Dave, Amie; Feinberg, Elyssa; Frimer, Marina; Mangano, Joseph J.; Sherman, Numerous reports document elevated cancer rates among children living near nuclear facilities in various nations. Little research has examined U.S. rates near the nation's 103 operating reactors. This study determined that cancer incidence for children < 10 yr of age who live within 30 mi (48 km) of each of 14 nuclear plants in the eastern United States (49 counties with a population > 16.8 million) exceeds the national average. The excess 12.4% risk suggests that 1 in 9 cancers among children who reside near nuclear reactors is linked to radioactive emissions. If cancer incidence in 5 western states is used as a baseline, the ratio is closer to 1 in 5. Incidence is particularly elevated for leukemia. Childhood cancer mortality exceeds the national average in 7 of the 14 study areas. IONIZING RADIATION poses a significant health risk to fetuses, infants, and children. Pelvic X-rays delivered to pregnant mothers raise cancer risk during childhood, (1,2) and increased background radiation is associated with elevated cancer levels among exposed children. (3-5) Ingestion of fission products is also linked with elevated childhood cancer levels. Temporal increases in leukemia and other cancers have been documented among children living near sites where large-scale atomic weapons tests were conducted in the 1950s and 1960s. (6-9) Thyroid cancer incidence rose sharply among children living in Belarus (especially the Gomel region) and the Ukraine after the 1986 accident at the Chernobyl plant. (10-12) Elevated thyroid cancer incidence in children in Belgium and northern England after the Chernobyl accident has also been reported. (13,14) Childhood cancer is the most commonly used measure for evaluating health risks for persons living near nuclear installations. The young are more susceptible to radionuclides than adults because (a) a given dose is proportionally larger for a fetus or child than for an adult, (b) the fetus and young child are undergoing rapid cell growth and division during these life stages, and (c) the child undergoes increasing tissue differentiation in the maturation process. Reports on childhood cancer near various nuclear plants in the United Kingdom have found higher than expected rates. (15-25) Most studies focus on leukemia, a condition that may be initiated by bone- and bone-marrow-seeking radioisotopes such as strontium-89 and -90, and barium-140. These fission products are not found in natural background radiation, but are exclusively byproducts of nuclear weapons explosions and nuclear reactor operations. Elevated childhood cancer incidence rates proximate to nuclear facilities have been reported in Canada, (26) France, (27) Germany, (28) and the former Soviet Union. (29) Some of these reports conclude that a causal relationship exists between radiation exposure and childhood cancer risk, whereas others suggest only a statistical association. Still other reports on childhood cancer near nuclear installations have shown no risk from proximity to nuclear sites. There are few studies of childhood cancer rates near nuclear facilities in the United States--the site of 103 of the world's 435 nuclear power reactors. The nation's 1st nuclear weapons reactor commenced operation in 1943; the 1st nuclear power reactor achieved initial criticality in 1957. The studies that have been conducted have been small in scope, with mixed results. Johnson (30) found an excess of cancer incidence (25 observed vs. 16 expected) in the period 1969 to 1971 among children 0-14 yr living < 13 mi (21 km) from the Rocky Flats weapons processing facility. Data from Hatch et al. (31) show that cancer cases in the area < 10 mi (16 km) from the Three Mile Island complex rose from 34 to 47 cases for children 0-24 yr in the 5 yr after the 1979 accident. Goldsmith reported excess leukemia mortality for children 0-9 yr in the 4 counties closest to the Oak Ridge and Hanford nuclear weapons installations in the 1950s and 1960s, but not in the 1970s. (32) Enstrom (33) found no excess cancer mortality near the San Onofre plant, but Johnson (34) documented that myeloid leukemia deaths among local children increased after the plant began operation. Jablon et al. (35) reported a significant excess of leukemia incidence in children ages 0- 9 yr who lived in 5 counties near 4 nuclear plants in Connecticut and Iowa, but no excess incidence for other childhood cancers, and no excess childhood leukemia/cancer deaths. The Jablon report compared cancer incidence near the Connecticut and Iowa plants with rates for each respective state, and compared cancer mortality with national rates. Cancer incidence and mortality for children < 10 yr in local counties exceeded state and national standards for each of the 4 areas. Moreover, the proportion of excesses for incidence and mortality was very similar (Table 1). The Surveillance, Epidemiology and End Results (SEER) program of the U.S. Centers for Disease Control and Prevention collects data on 5 states and 4 metropolitan areas with established tumor registries, covering about 1/10 of the U.S. population. The SEER data show that, from 1998 to 2000, cancer incidence in children < 15 yr was 14.83 per 100,000, the highest since SEER was formed in 1973. From 1975 to 2000, cancer rates in children rose 31.7% for all types of cancers, and 39.6% and 49.6%, respectively, for leukemia and brain/other nervous system cancers, which make up over half of childhood malignancies. (36) The increasing trend in childhood cancer incidence has spurred considerable debate on its etiology; the U.S. Environmental Protection Agency has suggested that environmental pollutants are 1 potential cause. (37) Since the completion of the Jablon study, which included data only through 1984, many states have established cancer registries. Our study uses data from some of those registries to determine cancer incidence for children < 10 yr who live within 30 mi (48 km) of a nuclear plant in the eastern United States.
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Grazie Maurizio, questi documenti aggiungono importanti dati da tenere in considerazione per cercare di capire l'incidenza del rischio.
Il Bundesamt fuer Strahlenschutz, ha ufficialmente ammesso che i bambini che vivono vicino alle centrali nucleari sviluppano tumori e leucemia con maggiore frequenza di quanti ne vivono lontano [9]: “Il presente studio conferma che in Germania esiste una correlazione fra la distanza della residenza dal piu vicino impianto nucleare al tempo della diagnosi, e il rischio di sviluppare il cancro (in particolare: leucemia) prima del 5' anno di vita. Questo studio non e' in grado di affermare quali fattori di rischio biologici potrebbero spiegare questa relazione. L'esposizione alle radiazioni ionizzati non e' stata ne' misurata ne' modellizzata. Sebbene i risultati precedenti possano essere riprodotti dallo studio attuale, lo stato della conoscenza radiobiologica ed epidemiologica non consente di concludere che le radiazioni ionizzanti emesse degli impianti nucleari tedeschi in funzione ne siano la causa. Questo studio non puo chiarire in modo conclusivo se la selezione o la casualita abbiano avuto un ruolo.Ogni spiegazione possibile deve essere guidata dai principali ritrovamenti dello studio KiKK – cioe che l'aumento di rischio sia direttamente collegato alla vicinanza ad impianti nucleari. Percio e' utile esaminare quegli aspetti della normale operativita degli impianti nucleari che potrebbero comportare aumenti di esposizione e rischi. Questi comprendono: •#61472;radiazione diretta, cioe raggi gamma e neutroni, dal nucleo del reattore; •#61472;“skyshine”, radiazione da neutroni del reattore riflessi all'indietro verso la terra da atomi di N, C e O. •#61472;radiazione elettromagnetica dalle linee ad alta tensione vicino agli impianti nucleari; •#61472;emissioni di vapore acqueo da torri di raffreddamento dalla meta' circa delle 16 stazioni nucleari tedesche; •#61472;emissioni radioattive verso l'ambiente. Gli aumenti di tumori potrebbero anche essere causati da una combinazione dei fattori di cui sopra, cosi come ci potrebbero essere interazioni fra esposizioni ambientali tuttora da comprendere. Per esempio, ci potrebbero essere effetti sinergici fra radiazione ed agenti chimici che potrebbero aumentare i rischi di tumore.
In Italia abbiamo parecchio tempo per discutere, non mancheranno quindi ulteriori documenti in materia e potremo valutare anche il comportamento delle prime centrali di III generazione.
Inoltre incrociamo le dita perché la scienza ci levi dall'impaccio e ci conduca verso nuovi orizzonti, come quello della "fusione fredda" per esempio, che potrebbe già rappresentare una svolta epocale, se supportata dai risultati dei test in corso.
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maurizio feo |
Inserito il - 25/03/2011 : 17:33:39 Alla fine credo sia chiaro che, - se ne parliamo con calma e razionalità e - senza asfissiarci con i copia/incolla di articoli che ognuno di noi sa bene come procurarsi sull'Internet, possiamo arrivare alla composizione soddisfacente del problema contingente... Infine, senza togliere nulla a Nio84, che ci ha proposto inizialmente il tema, vorrei concludere che non è mai bene impostare un argomento in termini "politici": è proprio questo l'atteggiamento che io desisdero contrastare. Che ognuno di noi si metta il distintivo di un partito e spenga il cervello non è mai utile alla buona conclusione della conversazione, o alla composizione dei contrasti in una discussione. Si finisce con il rappresentare male e nel modo più sfavorevole la posizione della controparte, usando proprio lo stesso sistema utilizzato biecamente dai politici e dai mezzi di comunicazione. E anche con l'offendere l'intelligenza di tutti gli altri con alcune frasi un po' eccessive. Il che non porta davvero a nulla...
Ma se - nonostante le mie ultime asserzioni ed il mio invito a razionalità e serenità - qualcuno vorrà egualmente affermare che io non capisco (possibilmente mettendolo in carattere grande ed in grassetto, per maggiore grazia), oppure che si devono chiudere i reparti di Radiologia e Medicina Nucleare degli ospedali perché emettono radiazioni pericolose, pazienza... Vorrà dire che proprio non mi sono spiegato. |
maurizio feo |
Inserito il - 25/03/2011 : 17:14:48 Sì, Ziama: il rischio c'è e nessuno qui lo nega, io per primo. La situazione non è affatto rosea. Che i bambini ed i feti siano i più esposti è verissimo: infatti, la prima cosa che si chiede ad una donna in ogni radiologia del Mondo è: "Le risulta di essere incinta?".
Potrei portarti anche articoli che negano la pericolosità di impianti in cui tutto funziona alla perfezione: ma sarebbero articoli autoincensanti e narcisiti e non convincerebbero affatto chi è nel pieno di una crisi isterica incontrollabile... Io stesso ho visto con orrore persone che cercavano - senza ricetta - ioduro di potassio in farmacia a Roma, dove attualmente il rischio nucleare è certamente assente (anche se del tutto indipendente da responsabilità e volontà italiane).
Il mio intervento è volto esclusivamente a evitare le reazioni scomposte dettate dalla "paura del buio" più che da un motivo reale. Ecco perché ho provocatoriamente parlato delle dighe.
I rischi vanno sempre visti nella giusta prospettiva: che cosa fai se un ladro ti svaligia la casa: smetti di abitare?
Ecco perché affermo che i comportamenti e la rigorosità del pensiero logico sono importanti: perché vedo intorno a me molte reazioni affannate ed ansiose, prevalentemente irrazionali.
Per concludere, non sono certamente a favore di questo nucleare, la cui pericolosità è evidentemente stata sottovalutata. Ma sono certo che identificare tutto ciò che possiede in sé l'aggettivo "nucleare" è un procedimento irrazionale. La ricerca sul nucleare veramente pulito che un giorno ci sarà sicuramente, non s'identifica con Baal Zebub. La ricerca va condotta, non demonizzata ed interrotta. In ultima analisi, Ziama: ho visto molta manipolazione strumentale e politica in questi giorni. E' un atteggiamento che esiste ovunque, ma in Italia ne facciamo purtroppo un'arte. Questo è un altro atteggiamento che dovremmo riconoscere sempre e ripudiare con fermezza.
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maurizio feo |
Inserito il - 25/03/2011 : 16:57:34 Quest'ultimo è almeno uno degli articoli a cui probabilmente si riferisce Sonos (chiedo scusa per avere usato anche io il terrorismo "copia / incolla": lo ho fatto solamente per permettere di comprendere quanto esso sia fastidioso e ringrazio a Sonos per non avervi fatto ricorso. In Inglese, poi, spero che riesca a rompere le b****e molto di più.)
Anche nel cosiddetto "mondo scientifico" esistono evidentemente pareri contrastanti, regolarmente basati su risultati scientifici che indicano in direzioni differenti.
Quello che io affermo - e ripeto con forza, se necessario - è che dobbiamo usare il cervello per produrre Programmazione, Organizzazione ed altre produzioni che competono a quest'organo... Altro tipo di produzione (ad esempio, antropotossine di varia qualità e natura) competono ad altri organi e non possiedono alcuna utilità nel problema specifico che stiamo affrontando.
Non vedo alcun motivo di litigare su un principio generale simile al seguente: al momento, questo nucleare non è ancora sicuro, specialmente se una popolazione tecnologica, civile ed organizzata come quella giapponese non è riuscita a renderla ancora tale. Fino a qui, credo sia facile seguire la linea di pensiero e possibilmente condividerla... Incoraggiato da questo confortante ed incoraggiante commento, tento di procedere e svilupparlo ancora un poco... Ci sono buoni motivi per rivalutazione, pausa e riflessione, attuazione di tutti gli altri tipi di produzione d'energia e anzi massimo sviluppo dei metodi "rinnovabili", "eco compatibili" "non inquinanti" etc etc. Ma ritirarsi e rinunciare alla ricerca sul cosiddetto "impiego pacifico del nucleare" sarebbe un errore. Vado a spiegare questa mia affermazione: Nella Storia dell'uomo, i paesi che hanno commesso errori simili a questo, sono stati puniti dalla Storia stessa. La frase: "chi non conosce la Storia è destinato a ripeterla" si applica benissimo qui, chiunque ostrega ne sia stato l'autore... Posso fare qualche esempio: nel periodo precedente allle grandi esplorazioni marine (circa 1200 dopo Cristo) la Cina era molto più avanzata del resto del Mondo intero e possedeva una flotta mostruosamente grande e potente, con navi enormi e con capacità di coprire percorsi che gli altri non s'immaginavano neppure. Ma ci fu quello che oggi chiameremmo un "rimpasto" o un "ribaltone" nel Governo Cinese. Pochissime persone decisero la direzione che un popolo di milioni di persone dovevano prendere (altra cosa piuttosto criticabile, che però esula dall'argomento del post). Siccome il contatto con i barbari occidentali avrebbe ineluttabilmente corrotto la civiltà cinese, si decise di interrompere la navigazione, distruggere la flotta più grande ed importante del globo e chiudersi finalmente in se stessi. Il risultato lo vediamo, oggi. Le Grandi Esplorazioni furono iniziate trecento anni dopo dagli Occidentali e furono da essi completate. Il mondo oggi non parla neo-cinese: parla lingue di derivazione Indoeuropea, proprio per questo motivo. Se vi pare poco, accomodatevi.
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Nostalgia |
Inserito il - 25/03/2011 : 16:44:50
| sonos ha scritto:
Io non mi limito a guardare in un'unica direzione, i sistemi di produzione energetica alternativi alle centrali nucleari esistono, sono più economici e tempisticamente più rapidi: si chiamano efficienza e risparmio energetico uniti a produzione da vere fonti rinnovabili ed ecologicamente meno impattanti. Si ridurebbero anche i rischi d'insorgenza dei tumori in generale, cosa comunque che il nucleare non può garantire.
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Straquoto !!
Ma conosci il detto.. non c'è peggior sordo... ??
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ziama |
Inserito il - 25/03/2011 : 16:37:33 Maurizio,
se non ho capito male e se il mio inglese non mi inganna, si sono riscontrati piu tumori nelle prossimita' delle miniere di uranio piuttosto che nelle prossimita' delle centrali nucleari, dove l'incidenza dei tumori non e' ne' aumentata ne' diminuita? I termini tecnici mi fregano!
Ps...riletto... Got it. So at the end, it seems the risk is real and proven.
Thanks. |
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