V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E |
antonellodibiase |
Inserito il - 17/01/2008 : 00:47:15 …..ad Alghero, quando ero bambino con i miei amichetti, terrorizzati ma allo stesso tempo affascinati e atteggiati a “veri uomini”, ci raccontavamo le storie sui morti, mostri, fantasmi, streghe….ma il re della discussione era lui…il PRUBUNARU…..che la sera, quando rientravamo a casa dai giochi, ci faceva sbattere il portone e salire di corsa le scale per paura di trovarcelo…..alle spalle che ci seguiva…. ….succedeva che durante le notti di luna piena ad un calzolaio, che lavorando sempre piegato sviluppava la gobba della licantropia, gli crescevano i peli lunghissimi dappertutto, gli diventavano gli occhi rossi, gli si allungavano le unghie e i denti mutavano animalescamente……. Non potendo restare a casa per un fortissimo dolore lungo la schiena, con i capelli scompigliati e la bava alla bocca, usciva di casa e ululava , accompagnato da un branco di cani anch’essi ululanti. Lui era la figura principale dell’infernale muta e guai, dolori e spavento a chi lo vedeva….quante persone sono state seguite dal mostro…….a qualcuno i capelli sono diventati bianchi dallo spavento…..altri sono morti aggrediti o dallo spavento…e se ti mordeva o ti graffiava con le unghie avvelenate, pure tu diventavi un prubunaru…… Per esorcizzarlo bisognava fare una cosa semplice, un gesto che indicasse una croce, con due forchette era meglio, allora scampavi il pericolo perchè potevi neutralizzare l’influsso della luna piena nei suoi confronti, oppure stordirlo, o addirittura ucciderlo….. ………Una notte di luna piena un lupo mannaro si era nascosto in un campanile di una chiesa di Alghero e si era messo a scampanare all'impazata, allora è arrivato il parroco che è riuscito a stanarlo, domarlo e ammazzarlo…...l'amico narratore ci aveva anche indicato l’ecclesiastico capace di tal gesto……loro sono immuni dai poteri del licantropo…. Uno dei metodi per curarlo consisteva nel pungergli la gobba, sempre meglio con una forchetta, e fargli uscire il sangue nero, così guariva e tornava felice e beato alla vita normale….. Quante volte ci siamo raccontati queste storie, romanzando su basi popolari preesistenti, mutando un po’ il corso degli avvenimenti fantastici e i personaggi, come il parroco….. Però la base è rimasta sempre la stessa….un calzolaio….la gobba…..la metamorfosi…..i cani….gli ululati……il terrore della gente….le conseguenze relative ad una sua aggressione…..la croce……… il toccasana della puntura sulla gobba....un po' le forchette. Non rammento di qualche formula orale da pronunciare, forse il padrenostro, ma è un ricordo vago, che si perde....... nelle notti di luna piena.
…..e da voi cosa succedeva durante il plenilunio??? Raccontate com’è nella vostra tradizione e nei vostri ricordi, facciamo di questo post il mito delle nostre paure infantili…..viva, anzi riviva, il caro vecchio lupo mannaro………uno dei personaggi IN della narrativa horror, dei fumetti, dei film, delle leggende; un personaggio universale!
….fuori, in giardino, sento uno strano movimento e i miei cani sono inquieti….un ululato??....non sarà mica…aiu..
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8 U L T I M E R I S P O S T E (in alto le più recenti) |
noesis81 |
Inserito il - 13/09/2013 : 16:09:26 Per quanto riguarda il discorso del lupo mannaro... Ho aspettato un pochino prima di rispondere a questo topicbperchè ho voluto prima documentarmi in merito, ed effettivamente è una figura molto strana che non sembrerebbe appartenere alla cultura sarda. Come, infatti, diceva Petru, in Sardegna il lupo non è mai esistito. Vedo piuttosto questa leggenda come un' "importazione" da altre culture: in Sicilia, ad esempio, la figura del lupo mannaro è nota e radicata nel tempo, nonostante questi animali sull'isola si siano estinti a metà degli anni 30, ahimè. Oppure, e questa si tratta di una mia idea personale, in tempi moderni potrebbe essere stata trasformata l'immagine del cane in quella più "spaventosa" (passatemi il termine ^_^ ) del lupo... Dal momento che le streghe (comprese quelle di Villacidro) avevano la possibilità di trasformarsi in diversi animali, tra cui appunto i cani!
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Marcello79 |
Inserito il - 23/08/2013 : 12:44:32 "quando una persona era in agonia" mi fa pensare all'accabadora!! :-)
| murta ha scritto:
da noi si raccontava : il carro della morte. si svolgeva la notte...............quando una persona era in agonia......... non aveva un orario preciso.....ma quando tutti stavano dormendo........... nella strada del poveretto si sentiva uno stridere di ruote del carro ed il rumore cupo degli zoccoli dei buoi......... che rieccheggiavano anche nelle vie adiacenti........... i cani non emettevano un lamento.......... qualcuno che era di sonno leggero si affaciava alla finestra..........ma niente...............stava li per un pò ad osservare ed a sentire..... ma niente....................poi quando si rintanavano nel loro letto.................. ecco che............ stridio di ruote...........zoccoli.............. il carro passava per ben tre volte di fronte alla casa del poveretto............ al terzo passaggio del carro.......l'anima veniva caricata sul carro.............e il poveretto smetteva di soffrire.........
murta
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Petru2007 |
Inserito il - 24/01/2008 : 14:27:23 Strane tutte queste leggende con protagonisti i lupi, soprattutto considerando che in Sardegna il lupo non è mai esistito....
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Barbaricina |
Inserito il - 24/01/2008 : 05:27:26
| Messaggio di mallygiorgia
Secondo la leggenda,il lupo Pampanaro era colui che essendo nato nella notte di Natale,aveva voluto emulare il Signore.Cosi',ogni anno,questi esseri puniti da Dio per la loro azione blasfema,nel periodo natalizio,avevano la brutta sorte di tramutarsi in licantropi. Infatti,nelle notti di luna,precedenti la viglia,assumono l'identita' di uomo-bestia e vagano per le campagne sarde,aggredendo tutti colori che incontrano sulla loro strada. Denudatisi dai loro indumenti,ricoperti da folta peluria e da fogliame,vagano per i boschi ululando a pieni polmoni. Spesso citati nei racconti popolari,erano l'incubo dei bambini. Il lupo Lampanaro non e' altro che il lupo mannaro che ha origine nella notte dei tempi ed e' presente in tutte le storie dell'area mediterranea. Viene anche citato dal poeta latino Petronio,nella cui opera Satirycon,narra di un macabro rendez-vous tra i suoi protagonisti e un lupo mannaro,in una notte di luna piena in un desolato cimitero..... Altro che i film di Dario Argento o i betsellers di S. King.....mally
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| Tranquillo ha scritto:
| Messaggio di mallygiorgia Denudatisi dai loro indumenti,ricoperti da folta peluria e da fogliame,vagano per i boschi ululando a pieni polmoni.
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A Bologna li chiamano i... Lucio Dallanaro!!!!
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| ziama ha scritto:
| Messaggio di mallygiorgia
...di uomo-bestia e vagano per le campagne sarde....Denudatisi dai loro indumenti,ricoperti da folta peluria e da fogliame,vagano per i boschi ululando a pieni polmoni. .....mally
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Maahhh...non e' che ci veda poi tanta differenza col resto degli uomini......
SARDEGNA!!!!! DOVE LA LEGGENDA DIVENTA REALTA'!!!!!!!!!!!
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| veronzica ha scritto:
Io sono sempre stata incuriosita dalla storia del Boe Muliache.... ne sapete qualcosa??
Veronzica...
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murta |
Inserito il - 18/01/2008 : 01:41:56 da noi si raccontava : il carro della morte. si svolgeva la notte...............quando una persona era in agonia......... non aveva un orario preciso.....ma quando tutti stavano dormendo........... nella strada del poveretto si sentiva uno stridere di ruote del carro ed il rumore cupo degli zoccoli dei buoi......... che rieccheggiavano anche nelle vie adiacenti........... i cani non emettevano un lamento.......... qualcuno che era di sonno leggero si affaciava alla finestra..........ma niente...............stava li per un pò ad osservare ed a sentire..... ma niente....................poi quando si rintanavano nel loro letto.................. ecco che............ stridio di ruote...........zoccoli.............. il carro passava per ben tre volte di fronte alla casa del poveretto............ al terzo passaggio del carro.......l'anima veniva caricata sul carro.............e il poveretto smetteva di soffrire.........
murta
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antonellodibiase |
Inserito il - 18/01/2008 : 01:07:28 | cedro del libano ha scritto: Racconti belle storie Antonello,anche se ti sembrano sbiadite dai ricordi ,le racconti ugualmente bene e in modo che trasporta la fantasia-
Mi sembra di vedere questi bambini terrorizzati che corrono armati di forchette.
Un modo per sdrammatizzare il terrore e di introdurre una vena ottimistica in chi ascolta.
(Su prupunaru viene da polpo?),al mio paese non l'ho mai sentito,si raccontava piuttosto di cogas e de su carru de nannai che sfrecciava nel cielo aspettando di portarsi
via le anime dei morti.
Teh,dicevano i grandi ,quanto si sentiva un tuono a ciel sereno ,sta passando su carru de nannai,chissa chi deve morire?
E li' tutti a guardarsi con le facce stravolte con la paura che toccasse a loro.I cani che ululavano poi completavano il quadro di terrore.
Oggi nessuno ci crede piu' -
La cultura ,la televione.,internet hanno distratto l'animo della gente e la morte è stata rinchiusa dalle illusioni offerte dalla tecnologia
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| barbaricina ha scritto: Antonello ...
hai un modo di raccontare le storie veramente unica ... questa versione mi piace, anche perchè, volendo c'era un metodo per farlo guarire ...
ho chiesto alla memoria di casa (mamma )... ricorda qualche cosa de su lupu... ma non che raccontavano...
però si ricorda che una delle paure infantili che avevano... erano le macchine .... siccome ne passava una ogni cent'anni.... (parole sue) ... ne avevano paura... per far correre i bambini a casa ... dicevano ... "arribbada sa macchina bi bi" (bi bi era il clacson )
un'altra paura l'ha chiamata "mardi de Mordai" .... "Arribbada sa mardi de Mordai" .. era la frase.... praticamente quando era buio... sentivano rumore di catene ... la gente si rinchiudeva in casa per paura... gli artefici di tutto erano degli uomini (armati appunto di catene) ...e ne approfittavano per rubare.... questi però non sono "lupi" ... ma delle "volpi" ... l'avevano studiata bene .... sfruttando le paure popolane...
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Molto belle le spiegazioni sintetiche di Cedro del libano (dal paese di Punt????) e Barbaricina.
Vi ringrazio entrambe per i complimenti...mi piace rispolverare certe storie ascoltate e "vissute" cercando di raccontarle il più fedelmente possibile.
Prubunaru in Algherese significa proprio lupo mannaro, mi risulta anche in Sassarese, e non c'entra con il polpo (animale a me simpaticissimo).
Le versioni di alcuni spauracchi dei vostri paesi sono straordinarie...."su carru de nannai", il tuono, i cani che ululavano, come nello stile narrativo di un regista dell'horror gotico di alto livello..........poi "mardi de mordai", le catene (luogo comune nelle storie di fantasmi di tutto il mondo, sino a....su voe corrus d'attalzu....) che "nascondevano" gli "homovulpis" proprio furbi.......e "sa macchina e bi bi", testimoniata da graffiti trovati in molte rocce vicino Seulo, antichi come l'uomo......appartenenti alla cultura de "su carrettu e'fogu....."
Grande la fantasia horrorifica del nostro popolo.....
Non perdiamo questi racconti, ricordiamoli con piacere, riesumando divertiti la paura , eterna rispetto alla tecnologia, che ci terrorizzava durante la nostra infanzia..........poi se siamo vicini ad un camino che proietta ombre in movimento, con una candela che illumina fiocamente chi scrive, fuori il vento, la pioggia, i lampi, i tuoni e il clacson di una macchina che s'è persa......i cani non possono che abbaiare "scatenati"......
Recuperiamo i nostri "terrori", rivisitati con lo spirito adulto ma rivivendo le senzazioni che ci hanno sinistramente accompagnato durante le notti tanti anni fa.....divertirsi delle vecchie paure fa bene, e.....meno male che loro ci sono sempre. Non facciamo così...riavviciniamoli.............
Che la vostra notte sia.......................buia e tempestosa |
Barbaricina |
Inserito il - 17/01/2008 : 20:38:04
Antonello ...
hai un modo di raccontare le storie veramente unica ... questa versione mi piace, anche perchè, volendo c'era un metodo per farlo guarire ...
ho chiesto alla memoria di casa (mamma )... ricorda qualche cosa de su lupu... ma non che raccontavano...
però si ricorda che una delle paure infantili che avevano... erano le macchine .... siccome ne passava una ogni cent'anni.... (parole sue) ... ne avevano paura... per far correre i bambini a casa ... dicevano ... "arribbada sa macchina bi bi" (bi bi era il clacson )
un'altra paura l'ha chiamata "mardi de Mordai" .... "Arribbada sa mardi de Mordai" .. era la frase.... praticamente quando era buio... sentivano rumore di catene ... la gente si rinchiudeva in casa per paura... gli artefici di tutto erano degli uomini (armati appunto di catene) ...e ne approfittavano per rubare.... questi però non sono "lupi" ... ma delle "volpi" ... l'avevano studiata bene .... sfruttando le paure popolane...
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cedro del Libano |
Inserito il - 17/01/2008 : 08:42:31 Racconti belle storie Antonello,anche se ti sembrano sbiadite dai ricordi ,le racconti ugualmente bene e in modo che trasporta la fantasia-
Mi sembra di vedere questi bambini terrorizzati che corrono armati di forchette.
Un modo per sdrammatizzare il terrore e di introdurre una vena ottimistica in chi ascolta.
(Su prupunaru viene da polpo?),al mio paese non l'ho mai sentito,si raccontava piuttosto di cogas e de su carru de nannai che sfrecciava nel cielo aspettando di portarsi
via le anime dei morti.
Teh,dicevano i grandi ,quanto si sentiva un tuono a ciel sereno ,sta passando su carru de nannai,chissa chi deve morire?
E li' tutti a guardarsi con le facce stravolte con la paura che toccasse a loro.I cani che ululavano poi completavano il quadro di terrore.
Oggi nessuno ci crede piu' -
La cultura ,la televione.,internet hanno distratto l'animo della gente e la morte è stata rinchiusa dalle illusioni offerte dalla tecnologia
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