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Nota Bene: L'ossidiana - detto anche l'oro nero della Sardegna, è un vetro vulcanico la cui formazione è dovuta al rapido raffreddamento delle lave.
Ha contribuito a far nascere e crescere i primi commerci oltremarini della Sardegna, che hanno portato contatti con popoli lontani, utili al formarsi di una notevole civiltà.



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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
Barbaricina Inserito il - 20/12/2006 : 21:38:15








(Informazione presa dal pannello esposto al Museo del Costume di Nuoro.)

Sos Thurpos


“Sos Thurpos” sono una schiera di venti-trenta uomoni adulti, robusti, forti e pronti, che animano una manifestazione folkloristica a carattere istituzionale ed ereditario.
Infatti sono sempre le stesse persone che ogni anno, per il carnevale, si producono in questa spettacolare e caratteristica processione
Gli elementi del gruppo, che mano a mano vengono a mancare, vengono sostituiti con i figli o con altri discendenti del clan, i nuovi membri imparano il passo e il rituale dagli anziani del gruppo.
Tutti vestono allo stesso modo, sotto il lungo e pasante cappotto col cappuccio di orbace nero “su gabbanu”, anticamente portavano il costume tradizionale, che più tardi fu sostituito dall’abito di velluto marron, con i pantaloni “a s’isporta”, i gambali e gli scarponi.
Tutti i “thurpos” hanno il viso annerito con fuliggine, ottenuta dal sughero bruciato, tanto da essere irriconoscibili.
Sopra “su gabbanu”, a tracolla, si portano delle grosse funi “su reinacru”,
o una cinta di pelle da cui pendono campanelle bronzee e campanacci,
“picarolos, brunzos, tintinnos, metallas e grillinos”.
Appesa alla cinta dei pantaloni, portano una zucca piena di vino e un bicchiere ricavato da un corno di bue.
La maschera iniziava il primo pomeriggio del 17 gennaio e terminava a notte inoltrata.
Ognuno dei componenti del gruppo ha un compito specifico.
Apre la sfilata una coppia di “boes” seguita da un bovaro
“su boinarzu”, armato di pungolo, i “boes” camminano a passo lento e pesante, affiancati, ciascuno con un braccio sulle spalle dell’altro “a coddu ‘ettadu”, oppure uniti tra loro da un giogo ligneo “su juale”.
Talvolta tirano l’aratro di legno (anticamente trainavano anche il carro).
Il loro atteggiamento è docile e sottomesso.
Quando però, puntano la vittima prescelta tra il pubblico, si fermano, emettono dei muggiti abbassando la testa, e si muovono con il passo caratteristico del bue che sta per caricare (il piede sinistro resta fermo, mentre il destro viene sfregato sul terreno con un movimento da davanti verso dietro, poi il piede viene sollevato e si ripete tutto).
Con uno scatto improvviso vanno verso la persona designata, cogliendola di sorpresa, essa viene bloccata dai “boes” con le funi e legata da “su boinarzu”.
Dietro i “thurpos” sta il contadino “su massaiu”, che sparge della crusca “bilinzone”, a mò di semina, attingendola un sacchetto appeso al collo.
Seguono altri due o tre “thurpos” “infocadores” dotati di fune, che aiutano i compagni nell’impresa.
Alla vittima i “thurpos” offrono del vino, ma questa non viene liberata se prima non ricambia l’invito.
L’ultimo giorno di carnevale la compagnia dei “thurpos” si reca nelle case degli amici, parenti, conoscenti.
Dopo essersi fatti riconoscere, eseguono in cerchio l’antica danza de “su passu torrau” e cantano:

Dadennos carchi cosa
o s’ovu o sa pudda,
non no che ‘ochedas chi nudda.
Ca semus in frearzu
Si nò sartizza, lardu.
Ca es carrasecare
Carchi cosa nos dade,
sia frisca o sicca,
o lardu o sartizza.
Dadennos su consolu
o casu o casizzolu .
Non pedimus arriccu /
casu vriscu o siccu




Dateci qualche cosa / o l’uovo o la gallina, / non mandateci via senza niente.
Poiché siamo in febbraio / se non salsiccia, lardo.
Poiché è carnevale / dateci qualcosa, / sia fresca o secca / o lardo o salsiccia.
Dateci il conforto, / o formaggio o caciocavallo.
Non chiediamo ricotta / formaggio fresco o secco.
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15   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
cat-erpillar Inserito il - 09/02/2009 : 14:32:05
ciao petru, non sono daccordo sulla tua "datazione" di urthos e buttudos di fonni, ho quasi 40 anni e li ho sempre conosciuti così comele conoscono da sempre i miei genitori, son sicuro che lo avrai letto da qualche parte ma posso assicurarti che è inesatto
Petru2007 Inserito il - 07/02/2009 : 18:07:54
Anche qui puoi trovare qualche immagine delle maschere ottanesi...

http://www.catturalasardegna.it/thu...php?album=41
Adelasia Inserito il - 07/02/2009 : 16:49:29
kiarissima ha scritto:

Ciao a tutti,mi sono appena iscritta.Sto leggendo il forum e trovo molto interessanti alcuni vostri interventi.Volevo sapere se qualcuno mi puo' aiutare ad avere informazioni in piu' sul carnevale di ottana. Sara' il mio argomento di tesi a luglio.


Ciao Kiarissima.
Intanto dai uno sguardo qui:

http://www.gentedisardegna.it/topic...ms=,merdules

http://www.gentedisardegna.it/topic...ms=,merdules
Tzinnigas Inserito il - 06/02/2009 : 18:04:53
kiarissima ha scritto:

Ciao a tutti,mi sono appena iscritta.Sto leggendo il forum e trovo molto interessanti alcuni vostri interventi.Volevo sapere se qualcuno mi puo' aiutare ad avere informazioni in piu' sul carnevale di ottana. Sara' il mio argomento di tesi a luglio.


Ciao Chiara Benvenuta nel Forum... troverai certamente chi può aiutarti... ma forse dovevi iscriverti nello spazio Presentazioni.
kiarissima Inserito il - 06/02/2009 : 17:59:00
Ciao a tutti,mi sono appena iscritta.Sto leggendo il forum e trovo molto interessanti alcuni vostri interventi.Volevo sapere se qualcuno mi puo' aiutare ad avere informazioni in piu' sul carnevale di ottana. Sara' il mio argomento di tesi a luglio.
Bakis Inserito il - 15/02/2007 : 18:37:16
Non scherzo quando dico che ogni paese ha, come il costume, o aveva, smarrita nel tempo,la sua maschera che attualmente le ricerche stanno portando alla ribalta ovunque.
Sicuramente in tempi lontani, ora dimenticati, il carnevale era forse una fase dell’anno in cui tutto o quasi era permesso sotto il travestimento con legami ancestrali a divinità, anche di burlarsi di loro in un collettivo inebriamento.
Sarà l’abbardende,la malvasia,il cannonau o il vermentino ma ovunque in sardegna durante una sfilata di maschere,le nostre maschere, subentra uno stato di ,come dire,tarantolati , la stanchezza sino alla fine non ha il sopravento in loro.

Bakis Inserito il - 13/02/2007 : 18:13:41
Questa delle maschere etniche sarde, che ormai sono come le parlate locali,ogni paese ha la sua … Che e quella originale !
A maggio a Sassari la cavalcata, a febbraio (tra non molto) la carnevalata sarda.
Petru2007 Inserito il - 13/02/2007 : 00:04:02
Nuragica ha scritto:






Credo non sia molto facile rispolverare maschere e rilanciarle,
in quanto se son state abbandonate precedentemente significa che la tradizione non era poi cosi' radicata. Comunque se è vero che sono esistite anche se a livello circostritto ad un unico paese è giusto che se ne parli e si tenti di "reinserirle in societa'"

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... vegno del loco ove tornar disio



Perfettamente d'accordo con te su tutto. Il problema è però come "reinserirle in società". Per intenderci meglio: si vuole veramente riscoprire la cultura e le tradizioni di un popolo, o costruire un prodotto commerciale da portare in giro ad ogni occasione per pubblicizzare la nostra isola? In entrambi i casi vi sono degli aspetti positivi.
Nuragica Inserito il - 12/02/2007 : 23:17:43
Petru2007 ha scritto:


Sarà anche bello il continuo proliferare di "nuove maschere", però ogni anno quelle che scompaiono nel dimenticatoio probabilmente sono in numero maggiore...

Credo non sia molto facile rispolverare maschere e rilanciarle,
in quanto se son state abbandonate precedentemente significa che la tradizione non era poi cosi' radicata. Comunque se è vero che sono esistite anche se a livello circostritto ad un unico paese è giusto che se ne parli e si tenti di "reinserirle in societa'"

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... vegno del loco ove tornar disio
Petru2007 Inserito il - 12/02/2007 : 23:10:05
Nuragica ha scritto:

[

Gia!!! A quanto pare ogni tanto ne spunta una..
Giusto ieri ho sentito a videolina
che a Macomer è rispuntata la maschera ZENOBIA
grazie alla testimonianza di alcuni ultranovantenni del paese..
Pare che codesta maschera cominciasse a sfilare il giorno di
Sant'Antoni de su fogu e proseguisse per tutto il periodo di carnevale.
Gli artigiani Nino e Marco Enna L'hano riprodotta e sottoposta alla visione dei
"Nonnini" di Macomer, i quali hanno dato l'Ok in quanto a somiglianza
e materiale usato.
Non tutti nel paese pero' sono concordi sull'esistenza reale della maschera..
Stanno nascendo diatribe.. Non sara' mica uno scherzo di carnevale????


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... vegno del loco ove tornar disio

[/quote]

Sarà anche bello il continuo proliferare di "nuove maschere", però ogni anno quelle che scompaiono nel dimenticatoio probabilmente sono in numero maggiore...
Nuragica Inserito il - 12/02/2007 : 20:25:43
Bakis ha scritto:

All’anima delle maschere! Fino a qualche anno si contavano nelle ditta di una mano ora questa proliferazione... Vero è anche il fato che alcuni costumi sono stati tolti dalle tenebre!



Gia!!! A quanto pare ogni tanto ne spunta una..
Giusto ieri ho sentito a videolina
che a Macomer è rispuntata la maschera ZENOBIA
grazie alla testimonianza di alcuni ultranovantenni del paese..
Pare che codesta maschera cominciasse a sfilare il giorno di
Sant'Antoni de su fogu e proseguisse per tutto il periodo di carnevale.
Gli artigiani Nino e Marco Enna L'hano riprodotta e sottoposta alla visione dei
"Nonnini" di Macomer, i quali hanno dato l'Ok in quanto a somiglianza
e materiale usato.
Non tutti nel paese pero' sono concordi sull'esistenza reale della maschera..
Stanno nascendo diatribe.. Non sara' mica uno scherzo di carnevale????


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... vegno del loco ove tornar disio
Bakis Inserito il - 12/02/2007 : 19:26:41
All’anima delle maschere! Fino a qualche anno si contavano nelle ditta di una mano ora questa proliferazione... Vero è anche il fato che alcuni costumi sono stati tolti dalle tenebre!

radiocontro Inserito il - 12/02/2007 : 19:12:03
Salve sono un componente dell'associazione sos colonganos di Austis , chi vuole delle delucidazioni si faccia avanti . A chi non lo sapesse la parola Colonganos significa vestiti di pelle di pecora o di capra , come tutte le maschere tradizionali dell'entroterra sardo con la danza si evocava Dioniso , DIO della fertelità , della vegetazione(perchè portasse una buona annata) , infatti sulla maschera (di sughero) ci sono dei rametti di corbezzolo( in austesu "lione") proprio per questo motivo . Anche i più anziani del paese si ricordano questa maschera o almeno il nome , e a quanto dicono alcuni non era affatto un privilegio essere chiamato "colonganu" , perchè solo i delinquenti o gente nn per bene veniva chimata cosi , poi appunto dopo diversi fatti abbastanza violenti la maschera era stata bandita , rimossa dalla tradizione popolare , però grazie alla testimonianza del gesuita Bonaventura Licheri si può garantire l'effettiva autenticità della maschera , e si è potuta riscoprire nel modo più fedele........................ come si dice "verban volant scripta manent" , nn so quante altre maschere godono di questa autenticità!
Agresti Inserito il - 08/02/2007 : 09:13:39
è vero!! Io ho visto,per caso, la replica domenica pomeriggio..

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La mia religiosità consiste nel sentirmi parte di tutto, anello di una catena che comprende tutto il creato, e quindi nel rispettare tutti gli elementi, piante e minerali compresi, perchè secondo me l'equilibrio è dato proprio dal benessere diffuso in tutto ciò che ci circonda.
F.De André
Petru2007 Inserito il - 07/02/2007 : 23:10:12
L'ho appena visto; in pratica è la continuazione della trasmissione di mercoledì scorso.

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