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Nota Bene: Ales - Piccolo centro della Sardegna centrale. Situato ai piedi del Monte Arci su una depressione naturale attraversata da un fiume (ora incanalato), ha sempre rivestito un ruolo determinante nell'economia della Marmilla ospitando scuole, sedi di importanti enti pubblici e privati, di forza pubblica e uffici vari. E' probabilmente la più piccola sede Vescovile d'Italia . Il paese è noto a livello internazionale soprattutto per aver dato i natali ad Antonio Gramsci.

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[quote]Messaggio di [red]Tharros[/red]
[br]Partenza ore 07.00

Tempo meteo qualche nuvola

Alba a Capo Caccia. 
Il sole sta nascendo dietro  Punta del Giglio e noi stiamo guardando Cala Inferno dalla scogliera. La notte è passata tranquilla e questa mattina presto siamo stati svegliati dagli stridii dei gabbiani che ci stanno tutt’ora volando sopra. Volteggiano e poi calano improvvisamente con delle picchiate sul mare della Cala come se stessero giocando. Alcuni minuti fa, il sole non era ancora sorto, abbiamo visto un gruppetto di cinghiali passare tranquilli in mezzo ai camper parcheggiati. L’Isola Foradada sta facendo il suo ingresso in questa giornata sfiorata dall’ aurora che sta lentamente illuminando lo spazio intorno e contrasta sempre più sullo sfondo di un mare quasi immobile. Se prima era tutto indistinto nel colore e nelle forme adesso si cominciano a distinguere il verde dei cespugli di mirto e lentisco, le rocce bianche e nere intorno. Il sole che nasce si specchia nel mare di Porto Conte e la punta di Tramariglio contorna il mare nero di Cala Calcina. Per noi, un nuovo giorno, un nuovo viaggio.
Non partiamo subito, risaliamo lungo la scogliera fino a vedere la grotta che attraversa l’Isola Foradada. Si è alzata un vento leggero e sotto di noi le onde si infrangono sulla scogliera.  
E’ ora di metterci in viaggio. Oggi non andremo lontani la nostra meta se non ci sono variazioni è [url="http://www.paradisola.it/vacanze/provincia_sassari/alghero.asp"]Alghero[/url] ma tra qui ed Alghero visiteremo alcuni siti nuragici e alcune spiagge.
La prima nostra prima meta è un bar qualsiasi per la seconda colazione e la lettura del giornale. Lasciato il bar ci avviamo sulla strada che porta ad Alghero e ci fermiamo per una visita al nuraghe Palmavera.
Se non è indispensabile preferiamo non avere una guida che ci porti in giro per il sito, e qui non è indispensabile. Il nuraghe Palmavera sembra che sia stato anche un porto commerciale. Ha una torre centrale in calcare mentre la parte aggiunta a posteriori è in arenaria. Circondato da un villaggio di capanne circolari e rettangolari è uno dei nuraghe meglio tenuti anche se, come in altri ci sono tracce di maldestri restauri fatti con uso di cemento.
Lasciato il nuraghe andiamo a visitare due spiagge abbastanza famose: la spiaggia del Lazzaretto e la spiaggia delle Bombarde. La prima chiamata è cosi denominata a causa della presenza in tempi andati di un lazzaretto del quale si vede ancora l’omonima torre; la seconda, la spiaggia delle Bombarde è una spiaggia che offre al turista svariati confort e attrezzature balneari.
Fertilia, il paese a pochi passi è un borgo che ha avuto la sua espansione negli anni 30’ perché arrivarono dal continente Ferraresi e dopo la grande guerra profughi Giuliani. Vicino a Fertilia, sulla parte opposta della strada si trovano i resti di un ponte costruito dai romani che serviva per collegare le due sponde dello stagno di Calich. Appena fuori Fertilia inizia, sulla destra verso Alghero il Lido di san Giovanni, la spiaggia degli Algheresi, come lo è il Poetto per i Cagliaritani.
Facendo una larga deviazione ad U ritorniamo indietro e andiamo a visitare le tombe ipogeiche o necropoli Anghelu Ruju.
E sicuramente il sito di Domus de Janas più importante della Sardegna. E’ costituito da circa 40 ipogei artificiali sparsi su una discreta area.
Dopo le Domus de janas ci avviamo verso S. Maria la Palma per andare al lago Baratz, l’unico lago naturale della Sardegna, gli altri, di una certa superficie sono laghi artificiali.
Arrivati al lago che sono quasi le 13 ci fermiamo in una piazzola per il pranzo e per fare un po’ di siesta. Oggi è una giornata tranquilla; ogni tanto, anche per prendere fiato facciamo di queste tappe di pochi chilometri soprattutto per aver agio di visitare con una certa attenzione cose che hanno un interesse rilevante.
Dopo pranzo facciamo una passeggiata aggirando il lago. Camminiamo in una bellissima pineta. Non abbiamo incontrato nessuno e forse perché non parlavamo molto abbiamo potuto osservare alcuni animali che abbiamo colto all’improvviso. Alcuni caprioli, una volpe e due tassi con tre tassini al seguito.
Non avevo con me la digitale, avevo scaricato tutte le batterie, e mi sono perso l’occasione di avere delle immagini.
Partiamo dal lago e ritorniamo verso Alghero. Ci fermiamo al lido per fare il bagno e starcene sulla spiaggia per qualche ora. Il tempo si è un po’ guastato, il sole va e viene ma poco importa, almeno non piove. Approfittiamo anche per farci una doccia, in spiaggia ce ne sono diverse a pagamento e poi, verso le 18 andiamo ad Alghero e parcheggiamo il van nel parcheggio lungo il porto. Gira voce, ma non è certo, che fino a domani non si sposti di qui.
Alghero o Alguer, in catalano, città magica, a volte pare irreale. Non tanto di giorno quando se ne possono ammirare i particolari dei vicoli con l’acciottolato, le case con le ringhiere in ferro gli archi medioevali, architetture che vanno dal gotico-catalano al rinascimentale. I palazzi, come quello della Curia di epoca cinquecentesca, la chiesa dedicata a S. Maria la cui costruzione risale alla seconda metà del 500’ con parti più nuove di epoca ottocentesca. Numerose chiese arredano il centro di Alghero, quella della Misericordia del 500’, San Michele del 600’ e di S. Francesco della seconda metà del 300’ e restaurata a cavallo degli anni 70’ e 80’; verso la fine del 500’ fu restaurata a causa di un crollo.
I vari palazzi, Palazzo Doria, Palazzo Ferrera, Palazzo del Veguer…
Durante il giorno i vicoli sono percorsi da turisti che si soffermano ad ammirare le vetrine che espongono lavorazioni in oro ma soprattutto è il corallo ad attirare l’attenzione per il suo colore rosso vivo. La lavorazione del corallo è una parte fondamentale dell’ economia Algherese, tanto è vero che un ramo di corallo è posto al centro dello stemma cittadino.
Il lungomare è la passeggiata di ampio respiro, classica,  con la sua veduta sul mare e su Capo Caccia e Punta del Giglio, le barchette colorate sotto i bastioni, le torri come S. Giacomo, de la Polveriera e la torre de Castilla. Lo sguardo corre dal Lido di S. Giovanni fino a Fertilia mentre sulla parte verso la città le varie costruzioni militari si susseguono una dopo l’altra, il convento di S. Chiara, la chiesa di Nostra Signora del Carmelo e molte ville di stile liberty.
Di notte Alghero da il meglio di se. Le stradine illuminate con discrezione i giochi di luci e di ombre che incorniciano finestre, portali. Percorrendola si ha la sensazione che se dovessimo incontrare qualche caballeros con la sua lama di Toledo al fianco e accompagnati da  senoritas vestite alla moda la cosa sarebbe del tutto naturale perché altro, da questa città non ci si può aspettare.
Usciti dalla città sul lungo mare lo percorriamo da piazza Sulis fino al porto con molta calma. Gelaterie, ristoranti bar il mercato notturno con i pittori locali che mettono in mostra i loro quadri quasi tutti dedicati al mare o alla città.
Non mancano ovviamente gli onnipresenti cinesi, i giocolieri di strada i piccoli gruppetti che suonano. Ad un angolo ci fermiamo ad ascoltare un duo con launeddas e fisarmonica che cantano canzoni sarde attorniati da un gruppo molto vasto di pubblico e bambini che, seduti per terra si gustano un gelato.
Sono le due di notte, piano piano la città si è svuotata dei passanti. Ritornando verso il van ripercorriamo le strade del centro cittadino ormai silenzioso. Solo qualche gruppetto di ragazzi sosta ancora seduto su dei gradini ma le loro voci sono basse, quasi impercettibili, come se anche loro fossero stregati da questa città. 
I passi nei vicoli hanno un eco che quasi ci fa camminare in punta di piedi per non disturbare coloro che dormono e magari anche qualche fantasma che, come nelle classiche leggende inglesi, può aver eletto a dimora qualcuno di questi antichi palazzi
che ormai caballeros e senoritas non abitano più.
Buona notte.

Thr.
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V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E

Tharros

Inserito il - 02/11/2007 : 10:55:29

Partenza ore 07.00

Tempo meteo qualche nuvola

Alba a Capo Caccia.
Il sole sta nascendo dietro Punta del Giglio e noi stiamo guardando Cala Inferno dalla scogliera. La notte è passata tranquilla e questa mattina presto siamo stati svegliati dagli stridii dei gabbiani che ci stanno tutt’ora volando sopra. Volteggiano e poi calano improvvisamente con delle picchiate sul mare della Cala come se stessero giocando. Alcuni minuti fa, il sole non era ancora sorto, abbiamo visto un gruppetto di cinghiali passare tranquilli in mezzo ai camper parcheggiati. L’Isola Foradada sta facendo il suo ingresso in questa giornata sfiorata dall’ aurora che sta lentamente illuminando lo spazio intorno e contrasta sempre più sullo sfondo di un mare quasi immobile. Se prima era tutto indistinto nel colore e nelle forme adesso si cominciano a distinguere il verde dei cespugli di mirto e lentisco, le rocce bianche e nere intorno. Il sole che nasce si specchia nel mare di Porto Conte e la punta di Tramariglio contorna il mare nero di Cala Calcina. Per noi, un nuovo giorno, un nuovo viaggio.
Non partiamo subito, risaliamo lungo la scogliera fino a vedere la grotta che attraversa l’Isola Foradada. Si è alzata un vento leggero e sotto di noi le onde si infrangono sulla scogliera.
E’ ora di metterci in viaggio. Oggi non andremo lontani la nostra meta se non ci sono variazioni è Alghero ma tra qui ed Alghero visiteremo alcuni siti nuragici e alcune spiagge.
La prima nostra prima meta è un bar qualsiasi per la seconda colazione e la lettura del giornale. Lasciato il bar ci avviamo sulla strada che porta ad Alghero e ci fermiamo per una visita al nuraghe Palmavera.
Se non è indispensabile preferiamo non avere una guida che ci porti in giro per il sito, e qui non è indispensabile. Il nuraghe Palmavera sembra che sia stato anche un porto commerciale. Ha una torre centrale in calcare mentre la parte aggiunta a posteriori è in arenaria. Circondato da un villaggio di capanne circolari e rettangolari è uno dei nuraghe meglio tenuti anche se, come in altri ci sono tracce di maldestri restauri fatti con uso di cemento.
Lasciato il nuraghe andiamo a visitare due spiagge abbastanza famose: la spiaggia del Lazzaretto e la spiaggia delle Bombarde. La prima chiamata è cosi denominata a causa della presenza in tempi andati di un lazzaretto del quale si vede ancora l’omonima torre; la seconda, la spiaggia delle Bombarde è una spiaggia che offre al turista svariati confort e attrezzature balneari.
Fertilia, il paese a pochi passi è un borgo che ha avuto la sua espansione negli anni 30’ perché arrivarono dal continente Ferraresi e dopo la grande guerra profughi Giuliani. Vicino a Fertilia, sulla parte opposta della strada si trovano i resti di un ponte costruito dai romani che serviva per collegare le due sponde dello stagno di Calich. Appena fuori Fertilia inizia, sulla destra verso Alghero il Lido di san Giovanni, la spiaggia degli Algheresi, come lo è il Poetto per i Cagliaritani.
Facendo una larga deviazione ad U ritorniamo indietro e andiamo a visitare le tombe ipogeiche o necropoli Anghelu Ruju.
E sicuramente il sito di Domus de Janas più importante della Sardegna. E’ costituito da circa 40 ipogei artificiali sparsi su una discreta area.
Dopo le Domus de janas ci avviamo verso S. Maria la Palma per andare al lago Baratz, l’unico lago naturale della Sardegna, gli altri, di una certa superficie sono laghi artificiali.
Arrivati al lago che sono quasi le 13 ci fermiamo in una piazzola per il pranzo e per fare un po’ di siesta. Oggi è una giornata tranquilla; ogni tanto, anche per prendere fiato facciamo di queste tappe di pochi chilometri soprattutto per aver agio di visitare con una certa attenzione cose che hanno un interesse rilevante.
Dopo pranzo facciamo una passeggiata aggirando il lago. Camminiamo in una bellissima pineta. Non abbiamo incontrato nessuno e forse perché non parlavamo molto abbiamo potuto osservare alcuni animali che abbiamo colto all’improvviso. Alcuni caprioli, una volpe e due tassi con tre tassini al seguito.
Non avevo con me la digitale, avevo scaricato tutte le batterie, e mi sono perso l’occasione di avere delle immagini.
Partiamo dal lago e ritorniamo verso Alghero. Ci fermiamo al lido per fare il bagno e starcene sulla spiaggia per qualche ora. Il tempo si è un po’ guastato, il sole va e viene ma poco importa, almeno non piove. Approfittiamo anche per farci una doccia, in spiaggia ce ne sono diverse a pagamento e poi, verso le 18 andiamo ad Alghero e parcheggiamo il van nel parcheggio lungo il porto. Gira voce, ma non è certo, che fino a domani non si sposti di qui.
Alghero o Alguer, in catalano, città magica, a volte pare irreale. Non tanto di giorno quando se ne possono ammirare i particolari dei vicoli con l’acciottolato, le case con le ringhiere in ferro gli archi medioevali, architetture che vanno dal gotico-catalano al rinascimentale. I palazzi, come quello della Curia di epoca cinquecentesca, la chiesa dedicata a S. Maria la cui costruzione risale alla seconda metà del 500’ con parti più nuove di epoca ottocentesca. Numerose chiese arredano il centro di Alghero, quella della Misericordia del 500’, San Michele del 600’ e di S. Francesco della seconda metà del 300’ e restaurata a cavallo degli anni 70’ e 80’; verso la fine del 500’ fu restaurata a causa di un crollo.
I vari palazzi, Palazzo Doria, Palazzo Ferrera, Palazzo del Veguer…
Durante il giorno i vicoli sono percorsi da turisti che si soffermano ad ammirare le vetrine che espongono lavorazioni in oro ma soprattutto è il corallo ad attirare l’attenzione per il suo colore rosso vivo. La lavorazione del corallo è una parte fondamentale dell’ economia Algherese, tanto è vero che un ramo di corallo è posto al centro dello stemma cittadino.
Il lungomare è la passeggiata di ampio respiro, classica, con la sua veduta sul mare e su Capo Caccia e Punta del Giglio, le barchette colorate sotto i bastioni, le torri come S. Giacomo, de la Polveriera e la torre de Castilla. Lo sguardo corre dal Lido di S. Giovanni fino a Fertilia mentre sulla parte verso la città le varie costruzioni militari si susseguono una dopo l’altra, il convento di S. Chiara, la chiesa di Nostra Signora del Carmelo e molte ville di stile liberty.
Di notte Alghero da il meglio di se. Le stradine illuminate con discrezione i giochi di luci e di ombre che incorniciano finestre, portali. Percorrendola si ha la sensazione che se dovessimo incontrare qualche caballeros con la sua lama di Toledo al fianco e accompagnati da senoritas vestite alla moda la cosa sarebbe del tutto naturale perché altro, da questa città non ci si può aspettare.
Usciti dalla città sul lungo mare lo percorriamo da piazza Sulis fino al porto con molta calma. Gelaterie, ristoranti bar il mercato notturno con i pittori locali che mettono in mostra i loro quadri quasi tutti dedicati al mare o alla città.
Non mancano ovviamente gli onnipresenti cinesi, i giocolieri di strada i piccoli gruppetti che suonano. Ad un angolo ci fermiamo ad ascoltare un duo con launeddas e fisarmonica che cantano canzoni sarde attorniati da un gruppo molto vasto di pubblico e bambini che, seduti per terra si gustano un gelato.
Sono le due di notte, piano piano la città si è svuotata dei passanti. Ritornando verso il van ripercorriamo le strade del centro cittadino ormai silenzioso. Solo qualche gruppetto di ragazzi sosta ancora seduto su dei gradini ma le loro voci sono basse, quasi impercettibili, come se anche loro fossero stregati da questa città.
I passi nei vicoli hanno un eco che quasi ci fa camminare in punta di piedi per non disturbare coloro che dormono e magari anche qualche fantasma che, come nelle classiche leggende inglesi, può aver eletto a dimora qualcuno di questi antichi palazzi
che ormai caballeros e senoritas non abitano più.
Buona notte.

Thr.

15 U L T I M E R I S P O S T E (in alto le più recenti)

alamar34

Inserito il - 28/08/2008 : 17:31:08

Che foto spettacolari! quella è la zona che prima di tutte mi ha fatto innamorare della sardegna! io adoro capo caccia!!!

Titti

Inserito il - 28/08/2008 : 14:23:37

burrinka grazie delle bellissime foto, che ricordi bellissimi che ho di alghero e poi i cannoni ..
o tante foto fatte sui cannoni ricordi di gioventu',,,bravissima

Al Capone

Inserito il - 28/08/2008 : 12:56:04

Infatti, non c'è piu'...
...e forse e' meglio che non ci sia!

pippo1

Inserito il - 13/07/2008 : 22:12:22

Lo scorso Giugno la catena con i lucchetti non c'era più...

burrinka

Inserito il - 04/04/2008 : 20:50:54

miss diamante ha scritto:

Bellissime foto, complimenti! Conosco molto bene Alghero come spiaggia preferisco andare al lazzareto, o alle Bombarde, purtroppo il Lido è diventato un carnaio. Di Alghero adoro i vicolo, bellissimi con quei negozi di corallo sono davvero particolari. Come mai non avete fotografato i cannoni?

sono contenta che ci sia qualche foto che vi piace!

miss... basta chiedere...

cmq alghero mi è piaciuta tantissimo, veramente bella!!!!

John tutor

Inserito il - 04/04/2008 : 11:33:20

agip ha scritto:

Alghero è veramente una bellissima città

mi piace molto visitarla la sera. ho il mattino quando si leva il sole

Si Agip...stupenda!!!

agip

Inserito il - 04/04/2008 : 09:02:53

Alghero è veramente una bellissima città

mi piace molto visitarla la sera. ho il mattino quando si leva il sole

UtBlocc

Inserito il - 03/04/2008 : 19:58:06

Bellissime foto, complimenti! Conosco molto bene Alghero come spiaggia preferisco andare al lazzareto, o alle Bombarde, purtroppo il Lido è diventato un carnaio. Di Alghero adoro i vicolo, bellissimi con quei negozi di corallo sono davvero particolari. Come mai non avete fotografato i cannoni?

burrinka

Inserito il - 26/03/2008 : 18:00:26

in giro per Alghero

burrinka

Inserito il - 26/03/2008 : 17:32:03

Da Alghero si prende la s.s.127 bis per Porto Conte, e si procede per circa 12km. : l'area archeologica è sulla destra segnalata da cartelli.

ecco alcune foto