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Nota Bene: La Tomba I o Tomba dei Vasi Tetrapodi di Santu Pedru, nella strada provinciale tra Alghero e Uri , e' il primo ipogeo preistorico Sardo ed il primo del Mediterraneo ad aver restituito una "stratigrafia". Cioè una successionedi strati di riempimento intatti che ne attestano diversi momenti di uso. La tomba , preceduta da un lungo corridoio scoperto, ha un'anticella semicircolare, una grande cella centrale sostenuta da pilastri scavati nella trachite e varie celle secondarie . La cella principale presenta corna taurine scolpite ed una finta porta.
Sino alla scoperte di questo bellissimo monumento , databile alla cultura prenuragica di Ozieri ( 3200 a.C.) , si riteneva che queste grandi tombe fossero nuragiche e fossero contemporanee agli etruschi. La denominazione dell'ipogeo si deve alle grandi ciotole a quattro piedi , della cultura del Vaso Campaniforme , che restitui', i "vasi tetraposi" appunto.



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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
cisto Inserito il - 16/04/2007 : 01:01:25
Probabilmente meno nota perchè non è segnalata appropriatamente e sopratutto per la vicinanza di un sito ancora più importante come è quello di Tharros, ma nonostante questo ritengo invece che la necropoli Fenicio -Punica di San Giovanni Sinis sia di un grande pregio archeologico e di importanza culturale molto importante sopratutto per la grande mole di reperti che in sito si sono trovati e per il fatto che purtroppo lo stesso stia andando in via di demolizione per l' azione erosiva che interessa oramai gran parte della necropoli e che stà oramai sensibilmente ma inesorabilmente scomparendo l' azione del mare ogni tanto porta alla luce nuovi e interessantissimi reperti che gia negli anni sessanta a seguito di una grande campagna di scavo aveva messo in luce tantissimo materiale interessante dal punto di vista storico , in visione le tombe a pozzo tipiche del periodo fenicio, con scaletta laterale d' ingresso e cella di inumazione successiva, ma la suggestione del paesaggio e del sito riporta indietro il pensiero ...e il tramonto che vediamo oggi è uguale a quello che videro gli abitanti di questo angolo di Sardegna tanto ma tanto tempo fa.

Prima di arrivare alla Chiesa di san Giovanni si gira a destra







Parte visibile dal crollo di una parete di roccia




Il Mare, un grende compagno di avventure e l' inconfondibile torre di San Giovanni





Il Colore dell' imbrunire




Ancora necropoli, un po più all' interno addirittura fra le case




questa invece lato mare




L' imbrunire





i colori della sera sulla necropoli








Parte è già ....sott' acqua










insomma un bellissimo sito archeologico da non perdere e una spiaggia di sabbia bianca da ....... vivere.



15   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
alfonso Inserito il - 23/04/2007 : 09:47:48
Tranquillo, non hai perso niente. Tozzi continua a contrabbandare un'autentica sciocchezza scientifica, paragonando le domu de janas sarde (prenuragiche = III millennio) con le tombe etrusche a camera (= I millennio) che appartengono a tutt'altro ambito culturale. Tra l'altro ci si dimentica che le tombe nuragiche sono completamente diverse, sia quelle dell'epoca dei nuraghi, le tombe dei giganti, sia quelle dell'età del Ferro (I Millennio) che sono scavate nella terra a forma di semplice pozzetto con sepoltura individuale.
Ci sono invece contatti tra Nuragici e Villanoviani (gli antenati degli Etruschi), abbastanza stretti sia dal punto di vista economico, a loro probabilmente interessava il nostro rame a noi il loro stagno, ma anche culturali e politici. Ciò significa anche scambio di gruppi nuragici che vanno a stabilirsi in etruria, abbiamo qualche dato funerario, e di villanoviani che probabilmente vengono qui. Ma niente invasioni o migrazioni di massa.
alfonso
alfonsostiglitz@libero.it
marino Inserito il - 22/04/2007 : 19:54:35
Scusate, mi sono perso una puntata di gaia, nella quale si parlava degli etruschi, pare fossero originari della sardegna, l'etronia in toscana fu invasa dai sardi? e' possibile? qualcuno potrebbe farmi un riassunto? ringrazio in anticipo
cisto Inserito il - 22/04/2007 : 12:21:54
Ringrazio Alfonso per la puntualità la competenza e la chiarezza dell' intervento, ho apprezzato molto ma sopratutto ho imparato molto .... Grazie.


shardanaleo Inserito il - 22/04/2007 : 10:08:36
Per un parere degli studiosi a livello internazionale sui POPOLI DEL MARE. SEA PEOPLES, LES PEUPLES DE LA MER, LOS PUEBLOS DEL MAR, vedere il 2° CONVEGLNO MONDIALE sul matriacrcato svoltosi in USA a fine del 2005... http://www.second-congress-matriarc...irnbaum.html al capitolo SEMITIC-SHARDANA..
SHAR

"SOS SHARDANA RIBELLES KI NEMOS PODET BINKERE" (RAMESSU II)
www.shardana.org
Paradisola Inserito il - 20/04/2007 : 09:33:46
Alfonso mi accodo ai ringraziamenti di Adelasia e Cisto..Grazie!!..le tue spiegazioni accompagnate da chiari riferimenti geografici e temporali sono mooolto interessanti..
alfonso Inserito il - 20/04/2007 : 09:21:25
Rispondo a Cisto
Conosciamo il rapporto conflittuale tra le varie componenti sarde e i romani perché per l’epoca abbiamo testi storici che ci hanno riportato le notizie, traendole generalmente da annali e da atti pubblici; per l’epoca, invece, dei primi insediamenti Fenici e della fondazione di città (per intenderci tra fine IX e VII sec. a.C.) non possediamo, purtroppo, fonti scritte salvo qualche iscrizione che, però hanno carattere votivo e, quindi, sono poco utili da questo punto di vista. Abbiamo però dati archeologici che ci permettono di inquadrare, in modo ancora generico ma in rapido approfondimento, lo stato dei rapporti tra i nuragici e i Fenici.
All’epoca, parliamo dei primi secoli del I millennio a.C., i nuragici avevano una struttura sociale e territoriale profondamente diversa da quella dell’età del Bronzo (II millennio a.C.), non più basata sui nuraghi, abbandonati da secoli o riutilizzati trasformandoli in strutture di tipo diverso, talvolta di tipo cultuale. In quest’epoca abbiamo il pieno sviluppo del sistema dei pozzi sacri, di villaggi con capanne di tipo rettangolare pluricellulari (a più camere) e un’organizzazione sociale di tipo gentilizio, che viene avvicinata a quella contemporanea del resto del Mediterraneo. È l’epoca del pieno sviluppo economico, acceleratosi in modo eclatante con l’epoca precedente (Bronzo finale = XII-X sec. a.C.); è il momento per intenderci dei bronzetti e delle statue.
I primi insediamenti stabili dei Fenici presentano due tipologie: lo stabilirsi di nuclei, magari di artigiani e commercianti, all’interno di fiorenti villaggi nuragici, come nel caso di S. Imbenia (Alghero) o di s’Urachi (San Vero Milis), nei quali è evidente una fase di coabitazione pacifica e di reciproca influenza, quantomeno nelle tecniche artigianali e nel gusto artistico. L’altra tipologia è, invece, quella della fondazione di città in luoghi non abitati da nuragici (Sulci) o su villaggi nuragici abbandonati da secoli (Tharros); un modello che ripete quello di Cartagine. Ovviamente nelle vicinanze c’erano insediamenti nuragici, ma separati.
Questa convivenza pacifica ha un termine nella prima metà del VII sec. a.C. Infatti S. Imbenia muore come insediamento e anche nell’oristanese abbiamo tracce simili; ad esempio il villaggio nuragico di su Cungia’ ‘e funtà (Nuraxinieddu) viene abbandonato nello stessa epoca, abbandono testimoniato da un vasto incendio, mentre a s’Urachi scompaiono tutte le tracce nuragiche mentre l’insediamento continua a esistere esclusivamente come fenicio.
Si può quindi ipotizzare che nella prima metà del VII sec. sia avvenuta qualcosa che ha cambiato radicalmente la natura dei rapporti: il mondo nuragico è entrato in crisi probabilmente a causa dell’estendersi delle città fenicie che acquisiscono i terreni a loro utili per il sostentamento e per la loro maggiore dinamicità economica. Una parte del mondo nuragico si adatta a queste nuove realtà, partecipando probabilmente alla vita fenicia mentre un’altra parte, quella più interna, pur adeguando i propri modi di vita a quelli fenici mantiene una sua autonomia politica e territoriale sino a età romana, come ad esempio gli Iliensi, stanziati nel Marghine.
P.S. Quanto a Wolley, scriveva 80 anni fa, fu un grande ma lasciamolo nei libri di storia dell’archeologia. L’invasione dei popoli del mare (ammesso che sia mai avvenuta, e i dubbi sono sempre più forti tra gli studiosi che se ne occupano da decenni) non distrusse Tiro che, anzi, al pari delle altre città fenicie trasse giovamento dalla crisi di Ugarit. È da lì che nasce l’espansione oltremare dei Fenici e di Tiro in particolare.
alfonso
alfonsostiglitz@libero.it
shardanaleo Inserito il - 19/04/2007 : 17:40:07
Il coinvolgimento non riguarda solo l'Orient express e la grande Agata...ma UDITE, UDITE anche il leggendario inimitabile LAWRENCE D'ARABIA! Che tempi! allora si che l'archeologia era affascinante! e gli ARCHEOBUONI ERANO DAVVERO archeofantstici!
Comunque Wooley scoprì Ur e altre città mesopotamiche e trovò per primo le tracce del Diluvio.. si. egli è considerato uno dei PADRI dell'archeologia ufficiale... scusa se è poco!
SHAR

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Adelasia Inserito il - 19/04/2007 : 13:08:25
shardanaleo ha scritto:
Sir leonard Wooley, il più grande archeobuono di tutti i tempi, scopritore di Ur ecc... soleva ripetere che "I Popoli del Mare si insediarono in Kanaan e nei porti dei loro compagni kananei e consegnarono loro i SEGRETI della porPora, della navigazione e della scrittura..." Aggiungeva anche che Tiro fu RICOSTRUITA nel 1200 a.C.
ORA: se i fenici arrivavano da kanaan e se Tiro e le altre città furono ri-costruite e ri-popolate dai PdM... CHI erano i cosìdetti FENICI che i Greci videro ARRIVARE in Sardinia nel VIII sec...?
la risposta ognuno la troverà da solo.
SHAR


Shardanaleo, quello che scrivi mi stupisce sempre, indipendentemente dalla risposta che trovo …
Ma...Sir Leonard Woolley? Ah, ma allora entriamo nell’affascinante campo del mistero tout court …
Non era infatti colui che si avvaleva di un assistente (tal Max..boh!..) che divenne il giovane e felice maritino della più grandicella Agatha Christie (conosciuto proprio durante una spedizione a Ur a seguito del nostro Leonard Woolley) la quale ritrovò il senno e l’amore alla faccia del primo marito che l’aveva mollata????
E poi qualcuno osa dire che l’archeologia sia noiosa!!!!!
Scusa la divagazione, Shard, sarò blasfema …ma quando si evoca Woolley più che all’archeologia penso all’Orient Express. Comunque..non ti pare che sia passata un po’ di acqua sotto i ponti da allora? E, con tutto rispetto, non era colui che credeva di aver individuato anche la tracce del diluvio universale???







Adelasia Inserito il - 19/04/2007 : 12:54:40
alfonso ha scritto:

Cara Adelasia seguo sempre il forum, anche se limito i miei interventi.
Per quanto riguarda la pluralità delle necropoli non è un fatto inconsueto ma è legato all'estendersi della città, anche in relazione a diverse funzioni. Faccio l'esempio più complesso, quello di Cagliari.
La necropoli punica urbana per eccellenza è, chiaramente, Tuvixeddu, con oltre un migliaio di tombe a camera ancora oggi visibili.....
.......................................................................................
Quindi la spiegazione della pluralità delle necropoli nasce dalla necessità di una città di crearsi quartieri satelliti per attività industriali (il sale a Cagliari) o per potenziare le attività portuali. A Tharros probabilmente avvenne lo stesso, una grande necropoli a sud e una necropoli legata al quartiere portuale a nord.
Spero di averti chiarito il problema.
alfonso
alfonsostiglitz@libero.it


Davvero grazie, Alfonso. Le tue spiegazioni sono sempre chiare, illuminanti, semplici e coinvolgenti…
Mi ricordi un grandissimo docente che mi ha regalato le chiavi per capire e apprezzare mondi che mi apparivano lontani e incomprensibili.
Gliene sarò eternamente grata, e non solo io!


shardanaleo Inserito il - 19/04/2007 : 08:07:29
Dico che tu stesso hai intuito la risposta, Cisto. NON ci sono notizie di guerre di sardi CONTRO Fenici! Come mai? Come al solitO ti faccio rispondere dalla "Parte avversa"
Sir leonard Wooley, il più grande archeobuono di tutti i tempi, scopritore di Ur ecc... soleva ripetere che "I Popoli del Mare si insediarono in Kanaan e nei porti dei loro compagni kananei e consegnarono loro i SEGRETI della porPora, della navigazione e della scrittura..." Aggiungeva anche che Tiro fu RICOSTRUITA nel 1200 a.C.
ORA: se i fenici arrivavano da kanaan e se Tiro e le altre città furono ri-costruite e ri-popolate dai PdM... CHI erano i cosìdetti FENICI che i Greci videro ARRIVARE in Sardinia nel VIII sec...?
la risposta ognuno la troverà da solo.
SHAR

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cisto Inserito il - 19/04/2007 : 00:30:19
Ringrazio vivamente Alfonso per il suo intervento davvero esaustivo e per le interessanti considerazioni fino qui espresse, approfitto ancora per chiederti se ritieni possibile una convivenza pacifica e di collaborazione fra i Fenici e le popolazioni dei sardi, sulla base di quanto archeologicicamente rinvenuto anche in questo sito di San Giovanni, mi scuso per la mia ignoranza, ma non riccordo grandi battaglie fra i Fenici e i Sardi, cosa invece certa con i Romani, vedi Amsicora a Cornus.

Shardanaleo, tu ? che ne pensi??? A parte che siamo noi (Sardi) il popolo del mare e che abbiamo girato in lungo e in largo per il mediterraneo, cosa che mi piace credere.
pippo1 Inserito il - 18/04/2007 : 21:26:42
Grazie Cisto , anche noi siamo stati a Tharros 2 anni fa ma non sapevamo niente di questo posto che ci hai fatto vedere,,!

Ettore
alfonso Inserito il - 18/04/2007 : 17:20:45
Cara Adelasia seguo sempre il forum, anche se limito i miei interventi.
Per quanto riguarda la pluralità delle necropoli non è un fatto inconsueto ma è legato all'estendersi della città, anche in relazione a diverse funzioni. Faccio l'esempio più complesso, quello di Cagliari.
La necropoli punica urbana per eccellenza è, chiaramente, Tuvixeddu, con oltre un migliaio di tombe a camera ancora oggi visibili. La necropoli è a ridosso della città situata nella piana tra viale Sant'Avendrace e la città mercato, dov'era il porto principale. A un certo punto, diciamo almeno dal IV secolo, ma io penso anche prima (purtroppo non ci sono scavi), compaiono tombe a camera, in numero minore, sul colle oggi dominato dalla Basilica di Bonaria, che fino all'800 era in riva al mare ed era connessa con un ampio golfo che si estendeva sino allo stadio Ampsicora, golfo esistente ancora nella prima metà del '900. Queste tombe erano ovviamente legate a un centro abitato, che ipotizziamo essere un quartiere satellite della città connesso con lo sfruttamento del sale, e con il relativo porto, da vedere nell'area di San Bartolomeo.
Sempre a partire dal IV sec. compare in Viale Regina Margherita una necropoli punica con tombe a fossa e non a camera. Che ci fa? Anche qui dobbiamo notare che la necropoli è situata su un promontorio (il quartiere di Marina) che chiude un golfo che si inoltrava nell'attuale via Sonnino (per intenderci il Banco di Sardegna è costruito su questo golfo), ed era legata a un piccolo abitato che doveva trovarsi a valle del promontorio. Questo golfo era sede di un porto che rimarrà tale in età romana e poi verrà ampliato sino al porto attuale. Perchè un porto qui? Perché a quell'epoca, probabilmente, iniziarono a nascere problemi nella laguna di S. Gilla in progressivo impaludamento, per cui il porto urbano della città mercato di Santa Gilla non era più sufficiente alle necessità. Questo col tempo (II sec. a.C.) provocò addirittura lo spostamento della città verso la zona di piazza del Carmine, e nel porto attuale, cioè al di fuori della laguna.
Quindi la spiegazione della pluralità delle necropoli nasce dalla necessità di una città di crearsi quartieri satelliti per attività industriali (il sale a Cagliari) o per potenziare le attività portuali. A Tharros probabilmente avvenne lo stesso, una grande necropoli a sud e una necropoli legata al quartiere portuale a nord.
Spero di averti chiarito il problema.
alfonso
alfonsostiglitz@libero.it
shardanaleo Inserito il - 18/04/2007 : 17:15:28


Immagine:

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SABATINO MOSCATI uno dei più grandi ARCHEOBUONI italiani sostiene che le città antiche "fenicie" della costa sarda sono in parte sommerse" 8questa è Nora).
Un altro grande, il prof. ACQUARO incaricò iol CNR che rintracciò l'INTERO PORTO SOMMERSO DI THARROS...
non è una mia teoria... ma quella delgi ARCHEOGIUSTI
SHAR

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Adelasia Inserito il - 18/04/2007 : 16:51:20
E' un piacere constatare che almeno ogni tanto Alfonso viene a farci visita!
Mi chiedo e chiedo: la "pluralità di necropoli" fenicio-puniche, per giunta simili e contemporanee ma non vicinissime, è stata segnalata in altri territori o è una particolarità evidenziata solo in Sardegna? Che senso avrà avuto se, come nel nostro caso, pare fossero pertinenti a una sola città?

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