V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E |
pollo mannaro |
Inserito il - 01/03/2012 : 17:14:39 La promozione di siti archeologici in Sardegna: analisi di depliants in lingua inglese Tesi di laurea di Valeria Manca
I linguaggi specialistici rappresentano una varietà d’uso della lingua; essi possiedono tutte le caratteristiche lessicali, fonetiche, morfosintattiche e testuali tipiche della lingua comune, ma si differenziano da essa per un uso quantitativamente diverso di alcune di queste convenzioni.
Per chi si interessa di (o lavora nella) promozione turistica a sfondo archeologico, potrebbe essere una lettura sulla quale riflettere, anche (e soprattutto) non essendo d’accordo col contenuto del lavoro.
Consultabile qui: http://www.issuu.com/110elode/docs/valeria.manca |
15 U L T I M E R I S P O S T E (in alto le più recenti) |
Trambuccone |
Inserito il - 10/03/2012 : 18:49:22 | Per domo/domos è difficile da spiegare all'estero.
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Meno di quanto pensi...
T. |
pollo mannaro |
Inserito il - 10/03/2012 : 18:18:13 | Trambuccone ha scritto:
Pant! Pant! Una corsa fino a pag 45... L'attenzione si focalizza sulla spiegazione o meno dei "tecnicismi" usati nel testo. Cosa possibile solo sulle brochures, in genere, scritte in microscopico.
Quanto ai tecnicismi... ahia! Ancora si trovano "piattabande" dove per motivi cronologici (e statici!) non ci possono essere.
Oppure ancora, domus (latino) invece di domo/domos (indigeno).
Per l'inglese preferirei "dry stone walling" e "rock-cut tombs".
E per ora mi fermo. Meglio che non vada a razzolare nel mio archivio..
T.
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Rock cut tombs è correntemente utilizzato nelle pubblicazioni scientifiche. Per domo/domos è difficile da spiegare all'estero.
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Trambuccone |
Inserito il - 08/03/2012 : 23:54:44 Pant! Pant! Una corsa fino a pag 45... L'attenzione si focalizza sulla spiegazione o meno dei "tecnicismi" usati nel testo. Cosa possibile solo sulle brochures, in genere, scritte in microscopico.
Quanto ai tecnicismi... ahia! Ancora si trovano "piattabande" dove per motivi cronologici (e statici!) non ci possono essere.
Oppure ancora, domus (latino) invece di domo/domos (indigeno).
Per l'inglese preferirei "dry stone walling" e "rock-cut tombs".
E per ora mi fermo. Meglio che non vada a razzolare nel mio archivio..
T. |
pollo mannaro |
Inserito il - 08/03/2012 : 16:22:15 | Trambuccone ha scritto:
Oggi non ho avuto tempo di proseguire la lettura. Però più avanti posso riportare qualche (!) amenità letta sui pieghevoli presi qua e là. Un archivio messo su in circa ventitrè anni...
T.
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E allora? |
Trambuccone |
Inserito il - 07/03/2012 : 00:38:37 Oggi non ho avuto tempo di proseguire la lettura. Però più avanti posso riportare qualche (!) amenità letta sui pieghevoli presi qua e là. Un archivio messo su in circa ventitrè anni...
T. |
pollo mannaro |
Inserito il - 05/03/2012 : 07:12:58 | Trambuccone ha scritto:
Magari domani mi racconti cosa ha detto di sbagliato su Atlantide... Potrebbe essere interessante...
T.
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Come no: mi ha detto che scrivevano in nuragico! |
Trambuccone |
Inserito il - 05/03/2012 : 00:06:59 Magari domani mi racconti cosa ha detto di sbagliato su Atlantide... Potrebbe essere interessante...
T.
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Trambuccone |
Inserito il - 04/03/2012 : 23:36:48 No, il tono e il sorriso a 64 denti sottintendeva che era stata trovata. (!)
Perchè non hai detto a quella che è capitata a te di dedicarsi allo studio degli...equini?
T. |
pollo mannaro |
Inserito il - 04/03/2012 : 23:30:01 | Trambuccone ha scritto:
Ma come fai a sapere questa cosa??? Effettivamente lo scorso 12 agosto, tra le altre amenità che ti risparmio, sono stata sussiegosamente informata che la scrittura nuragica non è stata ancora decifrata! (???) Non puoi comprendere la mia immensa delusione...
T.
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Beh, non aveva proprio tutti i torti, visto che non esiste!! Per me, il top è stato una guida che mi ha detto di essersi stancata di raccontare sempre le stesse cose, quindi preferiva parlare di Atlantide!! Cosa che ha fatto... male!
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Trambuccone |
Inserito il - 04/03/2012 : 22:56:36 | devono o no essere istruite per l'uso di un particolare linguaggio e per la comunicazione di contenuti condivisi, o possono dire ciò che gli passa per la testa?
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Devono, devono, o almeno dovrebbero. Quella che ho incocciato io, nonostante l'altisonante badge, no.
Chi l'ha istruita???
T. |
Trambuccone |
Inserito il - 04/03/2012 : 22:16:28 Ma come fai a sapere questa cosa??? Effettivamente lo scorso 12 agosto, tra le altre amenità che ti risparmio, sono stata sussiegosamente informata che la scrittura nuragica non è stata ancora decifrata! (???) Non puoi comprendere la mia immensa delusione...
T. |
pollo mannaro |
Inserito il - 04/03/2012 : 21:43:22 | Trambuccone ha scritto: [...]per guide turistiche si intendono pubblicazioni, non persone fisiche . T.
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Certo, verissimo! Il mio ragionamento andava avanti comprendendo il cursus per diventare guide: devono o no essere istruite per l'uso di un particolare linguaggio e per la comunicazione di contenuti condivisi, o possono dire ciò che gli passa per la testa? In alternativa: se una guida ti illumina sulla scrittura nuagica delle tavolette di Tricottu sei contenta? |
Trambuccone |
Inserito il - 04/03/2012 : 18:36:39 Beh, ogni disciplina ha il suo linguaggio. Però devo farti notare che fin dove ho letto (pag 27) per guide turistiche si intendono pubblicazioni, non persone fisiche . Ma questa è effettivamente un'altra storia. Vedrò se più avanti ne accenna.
T. |
pollo mannaro |
Inserito il - 04/03/2012 : 11:54:50 | Trambuccone ha scritto:
Sorprendente la chiarezza con cui viene delineato che cos'è il "linguaggio specialistico" T.
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Sì, ma non solo: specialistico nel senso della comunicazione, cioè “specialmente” indirizzato alla condivisione di un messaggio ben preciso. Avendo avuto non poche esperienze con guide professioniste, un’osservazione particolarmente azzeccata. Spesso la guida comunica ciò che piace a lui/lei, mentre sarebbe il caso di pensare ad una sorta di “programma”, come avviene con l’istruzione, in cui il docente è libero di insegnare all’interno di una proposta condivisa.
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Trambuccone |
Inserito il - 02/03/2012 : 23:12:37 Sorprendente la chiarezza con cui viene delineato che cos'è il "linguaggio specialistico" e chi ne è destinatario. In poche righe si sottolinea l'importanza della condivisione di un lessico, il che permette in pochissime parole di farsi capire ed essere capiti. Sinteticità. Chi non ha questa capacità resta fuori dalla "koinè", precludendosi, quindi qualsiasi tipo di comunicazione in entrata e in uscita.
| A mio modesto parere è questione di "dosare" a seconda delle capacità ricettive medie dei riceventi. Il che non è esattamente facilissimo da individuare.
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Mi autocito, poichè mi pare una cosa abbastanza importante. spero di trovarne traccia proseguendo la lettura... T. |