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Nota Bene: Capoterra. Ugolino di Guelfo della Gherardesca, immortalato da Dant Alighieri nei canti XXXII e XXXIII dell'Inferno, ebbe per qulache tempo in feudo la villa di Capoterra, che però venne presto ceduta ai Genovesi, dopo la sconfitta patita dai Pisani alla Meloria nel 1284.



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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
maurizio feo Inserito il - 07/12/2010 : 18:55:08
Qui:
http://www.larp.com/hoplite/BAarmor.html#shields
ho trovato qualche interessante tentativo di riprodurre proprio lo scudo rappresentato in molti bronzetti sardi. E' tutto scritto in Inglese, ma contiene molte figure e dà molti spunti, che mi piacerebbe discutere con altri appassionati.
Ad esempio, ho trovato interessante l'umbome centrale riprodotto sperimentalmente non in metallo, bensì in due strati conici concentrici di cuoio...
11   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
maurizio feo Inserito il - 17/12/2010 : 21:05:12
Sì, sono senz'altro d'accordo con te, circa l'esistenza di scudi di legno.
Io credo che ve ne fossero di tutti i tipi: di legno, di solo cuoio e di vimini (poi completati in vario modo). Credo che tutti possedessero la tracolla per essere portati addosso senza mani (già gli scudi egizi dell'antico regno mostravano questo utile accessorio).
Come tutte le cose in materiale prontamente deperibile nel clima sardo, non ci sono giunti: tra queste, il propulsore, che è naturalmente molto più antico.
Sono anche d'accordo con te circa la valutazione dei bronzetti. Possono essere più o meno fedeli a seconda delle capacità e del tempo che l'artigiano dedicava loro. Infatti, alcuni sono bruttissimi e sommari, mentre altri sembrano piuttosto curati: è su questi ultimi che si basano coloro che li pretendono copie precise ed in scala.
Le teorie di Pisu, che ha scritto moltissimi strafalcioni nel suo ultimo libro e li ha ripetuti nella sua presentazione itinerante in giro per la Sardegna, cercando di giustificarli con "l'utilità della discussione" per migliorare l'opera (come se scrivere documentandosi prima e correggere attentamente le bozze dopo fossero un'attività marziana) non mi convincono affatto. Ma Pisu non ha alcuna esperienza nel campo delle ricerche bibliografiche e nessuna nel campo sperimentale. Non conosce il Metodo scientifico (e si vede) anche se è - conosciuto personalmente - una bravissima persona e certamente non è uno che ha bisogno di pubblicare libri per guadagnare... Chissà perché lo fa? Solo passione, unita forse anche alla spinta che riceve dalle persone che ha intorno...
E' sicuramente convincente nella parte della sua opera in cui descrive quello che conosce bene, essendo parte della sua specifica (ed ottima) preparazione di Capitano di Marina Mercantile: le stelle, l'orientamento a mezzo di esse, etc etc.
Neanche io - come te - credo che una nave come quella potrebbe navigare in modo convincente, perché chi ha fatto quegli oggetti (votivi?) non era un marinaio, ma - più probabilmente - un "fanatico", cioé un addetto al tempio (addetto al Fanum), che forse non aveva neanche mai navigato, ma che sicuramente non avrebbe mai saputo costruire un'imbarcazione vera.
Un fenomeno analogo si verifica per gli ex-voto etruschi: quando rappresentano gli organi interni - per rendere o chiedere una grazia - non rappresentano mai organi umani (che l'artigiano non ha mai visto) bensì organi di animali da cortile...
Non si può valutare l'estensione delle conoscenze anatomiche e mediche degli etruschi giudicando da quegli ex-voto, come non si può valutare la marineria sarda da quelle navi...
Bidus Inserito il - 17/12/2010 : 19:24:57
Ripensandoci e come lo scudo di Lessà dimostra, credo non si debba escludere che gli scudi nuragici venissero costruiti anche con tavole. Prima parlavo, sparando una sciocchezza come al solito, di improbabili chiodi che invece venivano utilizzati eccome.
Scartabellando tra le illustrazioni dei guerrieri di McBride ho visto uno scudo cotruito con quella tecnica a intreccio: è uno scudo ittita, rettangolare però. Devo ricontrollare, ma è probabile che ne troverò altri.

I bronzetti anche secondo me lasciano molto spazio all' immaginazione, sono dei pupazzetti sproporzionati e di fattura non raffinatissima, perciò l'interpretazione è apertissima. Ripensavo alle teorie di Pisu secondo cui le navicelle sarebbero dei modellini in scala. Sono convinto che non fossero solo delle lampade ad olio, ma rappresentassero le imbarcazioni che i nuragici - sardi dell'epoca così siamo più d' accordo - realmente usassero, tuttavia venivano riprodotte dallo scultore in modo sommario.
Una delle cose che lasciano maggiormente perplesso è quella specie tralicciatura presente in molte navicella sulla quale è posto albero. Qualcuno ne ha replicato un modello più grande in legno. Una struttura del genere in mare aperto non potrebbe reggere più di qualche ora.
A mio modesto parere se non si tratta di un vezzo dello scultore, quel tipo di natante era utilizzato per la navigazione sugli stagni e forse sui fiumi.
maurizio feo Inserito il - 17/12/2010 : 13:35:41
Peccato avere lasciato cadere questo argomento, che considero potenzialmente interessantissimo...
Mi sarei aspettato qualche altro contributo sulle "difese passive" di guerrieri, cacciatori ed arcieri. Mi sarei aspettato che qualcuno si pronunciasse sull'esistenza (ipotetica) del propulsore in Sardegna. Avrei molto gradito che poi si passasse a parlare degli archi (semplici, composti) e della possibile presenza della dragona, oltre che del parabraccio.
Sinceramente: mi aspettavo qualche partecipazione in più, intendendo con questo più prolungata e da parte di più persone...
Forse la cosa non interessa davvero a molti.
Forse, i pochi a cui interessa non vogliono regalare il frutto del proprio lungo lavoro ad altri osservatori interessati.
Ma, sinceramente, credo che si possa sempre scrivere senza dire troppo, in modo da non rivelare i propri segreti, conquistati faticosamente...

In questi giorni, mi sono dato da fare con vari cestini natalizi, valutandoli come robustezza, immaginandoli coperti di pelli (e con quella maniglia al centro, da coprire esternamente con un umbone). Devo ammettere che pur essendo solamente cestini, alcuni sarebbero già abbastanza robusti da funzionare come scudi... Mi sono preso qualche strana occhiata dagli inservienti, però mi sono ulteriormente convinto circa la correttezza della mia tesi...
maurizio feo Inserito il - 08/12/2010 : 14:25:52
Grazie. Mi famolto piacere il tuo commento, perché so che viene da chi ha esperienza pratica (che io devo qui ripetere di non avere affatto, per chiarezza). So che, soltanto attraverso elucubrazioni teoriche, si possa anche arrivare a conclusioni magari accattivanti, ma totalmente sbagliate! Ognuno secondo la propria inclinazione: c'è chi ci vede la trigonometria... Mentre io credo che non possa esserci commistione alcuna tra un pratico e semplice strumento di difesa ed una scienza elitaria (forse ancora inesistente, tra l'altro!): specialmente attraverso una rappresentazione simbolico-votiva come un bronzetto!!!
Prima di rivolgersi ad altri dettagli, vorrei indicare dove si possono vedere belle immagini dello scudo di Clonbrin, che tra l'altro è bellissimo!
il sito è:
http://www.bronze-age-swords.com/cl...n_shield.htm
(spero d'averlo scritto correttamente).
Lessa Inserito il - 08/12/2010 : 13:54:52
Esatto Maurizio...tutto giusto. D'altronde lo puoi ben vedere anche nelle foto (che già conoscevi visto che me le avevi commentate), vecchie ormai di due anni.
La ricerca è la base di tutto.
Nel gruppo di cui faccio parte (non è mio nel senso che l'ho creato io) questo lavoro è stato portato avanti in modo encomiabile da Antonello Fadda (oltre che dal sottoscritto).
Non ci siamo mai preoccupati di dover mettere per iscritto il nostro lavoro rievocativo, assolutamente gratuito per chiunque voglia ascoltare (e guardare).
Forse abbiamo pensato (a torto) che già il fatto di aver resa fisica qualcosa che abbiamo pensato e studiato fosse un modo per dire "guardate cosa abbiamo elaborato! Nessun altro ci aveva pensato. Dateci un giudizio!"
maurizio feo Inserito il - 08/12/2010 : 13:17:30
In particolare, so che il cuoio può essere lavorato in modo da restringersi, modellarsi su forme ed indurirsi molto. Queste sue particolarità furono sfruttate per produrre scudi fatti interamente in cuoio, (già prima dell'uso del bronzo), che in seguito riuscirono a paragonarsi con successo anche alle prestazioni degli scudi in metallo...
Credo che il gruppo di Lessà ed il suo gruppo di ricerca conoscano bene anche questa tecnica, perché vedo che avevano già prodotto indipendentemente lo scudo sardo con umbone in cuoio (l'intuizione deriva sempre dalla ricerca che sta a monte: lo so e gliene rendo atto).
La lavorazione implica l'uso di acqua calda, di forme o stampi lignei, di conservanti della pelle e lucidanti (cera d'api). Il peso dello strumento, alla fine, è solamente quello del cuoio: un unico pezzo di pelle di bue trattata per il piatto dello scudo, più i due pezzi rappresentati da maniglia e tracolla). Pertanto si tratta di uno strumento molto leggero e maneggevole. Se n'è trovato uno in Inghilterra (Clombrin, 1908: adesso è al Museo Nazionale di Dublino), risalente al Bronzo e recante segni di aggressione con armi: probabilmente non se ne sono trovati altri per via di una scarsa conservazione del cuoio stesso nel clima Europeo. Io personalmente non escluderei affatto che questo tipo di scudo fosse conosciuto anche dai nuragici e dai loro predecessori...
Lo scudo del bronzetto è invece composto da diverse parti.
Perché questo?
La mia impressione/idea/ipotesi è che si trattasse di un tentativo di usare materiale più leggero ancora (o almeno altrettanto leggero) e più maneggevole a costruirsi, che fosse anche - entro certi limiti - riparabile e pertanto risultasse di vita più lunga e più versatile. Sarebbe così composto:
1)Il supporto di base: un tipo di vimini o altro materiale intrecciabile, a formare una specie di "cestino piatto", con al centro un buco ed una maniglia, per impugnarlo (da qui la necessità dell'umbone centrale sporgente all'infuori). Questa componente può essere anche realizzata da una donna, essendo l'intreccio prevalente competenza/esperienza femminile. Può essere preparato in anticipo sulla bisogna ed essere conservato sempre pronto. Al momento giusto, può essere ricoperto di pelle rapidamente ed umbonato, senza bisogno di concia particolare, con l'uso di pochissimo materiale.
2) Vari pezzi di cuoio più leggero e sottile dello scudo di cuoio integrale, che possono essere facilmente sostituiti quando danneggiati, in quanto sono fissati con pochi chiodi passanti, di cui si vede la pesante capocchia all'esterno, mentre all'interno - con tutta probabilità - stanno delle corregge in cuoio che li legano saldamente all'intreccio.
Il vantaggio di tale (ipotetico) scudo mi sembra già evidente: è leggero, in quanto il metallo in esso è pochissimo; è costruibile in tempi brevi; è riparabile e quindi "dura di più".
Che ne dite? Dove sono i punti deboli che non vedo?
Non ho trovato articoli scritti da ricercatori italiani.
Lessa Inserito il - 08/12/2010 : 11:34:42
Dopo quasi due anni di rievocazione nuragica...e uno di studio, prima di riuscir a tirare su roba fisicamente indossabile...beh, senza voler sembrare presuntuoso...diciamo di si
Posso affermare con sicurezza, "scudo all mano" ( ) che quanto ho letto fin'ora è stato già pensato e messo in pratica da diverso tempo.

http://sardinianwarrior.blogspot.co...ico-Shardana
http://sardinianwarrior.blogspot.co...ico-Shardana

Salude!
Bidus Inserito il - 08/12/2010 : 09:16:07
Lessa', siamo arrivati in ritardo
Lessa Inserito il - 08/12/2010 : 00:56:07
http://www.flickr.com/photos/307795...22158007094/

Forrighesos Inserito il - 07/12/2010 : 23:47:15
Messaggio di maurizio feo

Qui:
http://www.larp.com/hoplite/BAarmor.html#shields
ho trovato qualche interessante tentativo di riprodurre proprio lo scudo rappresentato in molti bronzetti sardi. E' tutto scritto in Inglese, ma contiene molte figure e dà molti spunti, che mi piacerebbe discutere con altri appassionati.
Ad esempio, ho trovato interessante l'umbome centrale riprodotto sperimentalmente non in metallo, bensì in due strati conici concentrici di cuoio...

Grazie Maurizio per l'apertura di questo 3D, interessantissimo, purtroppo ho focalizzato il mio interesse nel prenuragico, onde evitare di scrivere delle castronerie evito interventi a sproposito, seguo con attenzione e curiosità tutti i post degli amici su argomenti che spero quanto prima di conoscere approfonditamente così da poter intervenire attivamente.
Forrighesos
Bidus Inserito il - 07/12/2010 : 23:35:33
Questo è lo scudo rappresentato nel bronzetto del Pigorini di cui parlavi nel topic sul "popolo di bronzo”. Bene, interessante. Ho trovato un modello credibile e funzionale, non più tavolacce pesanti unite con improbabili chiodi.
Interessante anche l'ipotesi umbone in cuoio.
Molto modestamente anch'io ho ipotizzato che quella specie di trifoglio degli scudi più comuni dei bronzetti potevano essere non lame di bronzo ma lembi di cuoio. La cosa mi è stata suggerita recentemente dopo aver visto una mostra sui pellerossa: i loro scudi erano in cuoio robustissimo.

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