V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E |
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Inserito il - 29/04/2010 : 10:01:54 Cari amici, il nostro recente tour archeologico in Sardegna si è concluso nel migliore dei modi, grazie anche ai vostri preziosissimi consigli. In attesa di condividere con voi immagini e filmati panoramici, volevamo informarvi di un piccolo "scoop" archeologico riguardante una tomba ipogea nei dintorni di Bonorva. Qui di seguito il comunicato che abbiamo preparato e che [a parte pochi esempi all'estero] è stata sostanzialmente ignorata dai numerosi quotidiani locali e nazionali che abbiamo contattato:
*** Le meraviglie sigillate di Sardegna
La Sardegna è un'isola italiana nota tra gli archeologi soprattutto per i suoi nuraghes - antiche torri che ricordano in qualche modo i broch scozzesi, ma più numerose ed elaborate. Sull'isola si possono trovare molte altre antiche meraviglie: dalle cosiddette "tombe di giganti" alle "domus de janas" (case delle fate - tombe scavate nella roccia) come ai pozzi sacri preistorici. La Sardegna è quindi una regione veramente incredibile per qualunque appassionato di monumenti antichi. Ma alcuni dei suoi esempi più eccezionali potrebbero rimanere nascosti per secoli dopo essere stati scoperti e scavati [dagli archeologi]. Come vi raccontiamo in questa storia. All'inizio di aprile abbiamo fatto un giro archeologico in Sardegna e una sera ci siamo trovati a soggiornare nell'agriturismo Sas Abbilas, in una meravigliosa valletta isolata nei pressi di Bonorva (Sassari) e di un sito archeologico importante, Sant'Andrea Priu. Il proprietario, Antonello Porcu, ci ha mostrato delle splendide immagini che ritraggono spirali rosse da 70cm dipinte sulle pareti di una cella laterale di una tomba preistorica che è stata oggetto di scavo un anno e mezzo fa. E ci ha raccontato la storia della cosiddetta "tomba della scacchiera". I terreni del signor Porcu sono situati a fianco di una zona denominata Tenuta Mariani dove già nel 2002 era stata identificata una necropoli preistorica. Nel 2007 il Comune di Bonorva ottiene un finanziamento per effettuare un censimento dei siti archeologici dell'area e la cooperativa che ha l'appalto si avvale della competenza dell'archeologo Francesco Sartor per la Sovrintendenza archeologica di Nuoro e Sassari. Dopo la prima fase di censimento, l'anno successivo è la volta di una campagna di ricerca e scavo, sempre guidata da Francesco Sartor. Diverse settimane dopo l'inizio dei nuovi lavori, l'archeologo dichiara di non avere trovato ancora nulla, ma il signor Porcu nota che per diversi giorni di seguito gli scavatori scendono dalla collina ricoperti di polvere di roccia. Allora il fratello del signor Porcu si rivolge direttamente in sardo (com’è noto una lingua molto diversa dall'italiano) agli scavatori, chiedendo: "La scrofa ha fatto i maialetti?" Al che loro rispondono (sempre in sardo): "Sì, e dovresti vedere quanti, e che belli!" Questa è la prova che qualcosa di importante era stato trovato sulle colline di Mariani. Dopo qualche giorno, il signor Porcu e il fratello si recano sul posto e trovano, al di sotto di un telone di protezione sistemato dagli scavatori, un dromos con un prospetto architettonico scavato nella roccia che conduce ad una grande tomba con tre celle laterali. La tomba è decorata con disegni d'ocra rossa brillante, con protomi taurine scolpite nel lato maggiore della camera principale e con un tetto alto circa 1,70m scolpito come se fosse composto da assi in legno, dipinte alternativamente in blu scuro e bianco. Ma l'elmento visuale più eccezionale della tomba è una serie di grandi spirali rosse dipinte in una cella laterale: un totale di sette spirali, molte delle quali interconnesse tra loro. La qualità delle antiche pitture è straordinaria, e su una volta è dipinta anche una figura geometrica rarissima nelle tombe sarde: un motivo a scacchiera bianca e nera - qualcosa probabilmente di unico in un sito apparentemente databile al Neolitico recente e riferibile alla cultura di San Michele di Ozieri (3800 a.C. – 2900 a.C.). Dopo la sua visita alla tomba, il signor Porcu si reca dal sindaco di Bonorva, informandolo della straordinaria scoperta effettuata sul loro territorio. Il sindaco, stupito, dichiara di non essere stato informato dall'archeologo della scoperta, né di avere ricevuto comunicazioni ufficiali dalla Sovrintendenza. La fine di questa storia? Dopo circa 4 mesi di scavi la Sovrintendenza decide di sistemare un enorme blocco di pietra di fronte all'unico ingresso della tomba; si fa quindi una colata di cemento e si ricopre l'intera zona con uno spesso strato di terra, sigillando nuovamente il sito, probabilmente per sempre. Ciò viene fatto per "preservare la tomba da eventuali saccheggiatori". E la tomba e il suo prezioso contenuto, così scompaiono. Una sorte condivisa anche da altre tombe dell'area, tra cui quella denominata "Sa Pala Larga" nella quale è stata trovata un'incredibile protome taurina scolpita e una serie di spirali a creare una sorta di "albero della vita". Il sindaco di Bonorva, Mimmino Deriu, da noi intervistato, ha dichiarato che, nonostante la cronica mancanza di fondi, crede nel grande valore del patrimonio archeologico dell'area e si sta impegnando a valorizzarlo, in particolare con la riapertura del locale Museo archeologico situato in un ex convento e con il recentissimo accordo (del 7 aprile scorso) con l'Ente Forestale per la gestione tecnico-economica di tutela, conservazione e valorizzazione, anche ai fini turistici, proprio della Tenuta Mariani, dove si trova la necropoli sigillata. Abbiamo anche contattato Luisanna Usai, archeologa della Soprintendenza per i Beni Archeologici per le province di Sassari e Nuoro e responsabile dell'area di Bonorva, per sapere se c'è un progetto di riapertura della tomba e la possibilità di rendere visitabile la necropoli. L'archeologa ha esposto molto chiaramente il proprio punto di vista sulla questione: "Non voglio che si parli di questa cosa, non mi interessa che si sappia. Noi della Soprintendenza siamo chiamati soprattutto alla tutela dei siti: le pitture sono labili e quindi la tomba rimane chiusa". E ha concluso affermando che "Il canale per far conoscere questo tipo di scoperte lo scegliamo noi della Soprintendenza". Ora, fermo restando che siamo pienamente d'accordo sull'assoluta necessità di preservare la tomba dalle mani di saccheggiatori e tombaroli, la sua chiusura ci sembra abbia un senso solo in una prospettiva a breve termine. Anche perché testimonianze locali affermano come altre tombe sigillate nella zona - tra cui la già citata Sa Pala Larga - stiano soffrendo di pesanti infiltrazioni d'acqua che ne compromettono le pitture: il rimedio sembra quindi avere un effetto opposto a quanto auspicato. Confermando il nostro rispetto per la Soprintendenza e i suoi archeologi, a partire da Luisanna Usai, che sappiamo essere un'ottima e capace professionista, non siamo tuttavia d'accordo né con i metodi applicati né con questo atteggiamento di chiusura: se si chiamano 'beni culturali' è evidente che siano un patrimonio nazionale, di tutti. La tutela è una cosa, l'occultamento a tempo indefinito - per quanto motivato da princìpi di preservazione - e' un'altra. George Nash, archeologo del Dipartimento di Archeologia ed Antropologia dell’Università di Bristol ed esperto mondiale di arte preistorica, da noi contattato ha commentato: "Lo straordinario stato di conservazione di questo esempio di arte preistorica è paragonabile per importanza alle immagini dipinte all’interno della camera dell’Oracolo dell’ipogeo di Hal-Saflieni a Malta. Questa scoperta è di importanza internazionale e dovrebbe essere condivisa tra i ricercatori di arte preistorica. L’aver sigillato il monumento rappresenta un crimine contro la comprensione delle vere origini del Neolitico dell’Europa meridionale". Ci chiediamo quanti monumenti eccezionali siano stati trovati, scavati e sigillati nuovamente negli anni da parte degli archeologi in Sardegna, senza che nessuno - tranne pochi addetti ai lavori - ne venisse a conoscenza . Per diffondere la consapevolezza dell'esistenza di questo posto veramente speciale, ci auguriamo che lettere e messaggi inviati direttamente al sovrintendente archeologico di Sassari e Nuoro (Dott. Bruno Massabò - Soprintendenza per i Beni Archeologici per le province di Sassari e Nuoro, Piazza Sant'Agostino, 2 - 07100 Sassari, Italia; tel. +39 079 2067402, e-mail bmassabo@arti.beniculturali.it) possano convincere la Soprintendenza ad adoperarsi per l'apertura al pubblico della necropoli dell'area Mariani, in modo da condividere la sua straordinaria bellezza con il resto del mondo. Nel frattempo, vogliamo condividere con voi la meraviglia di questo sito, pubblicando le immagini della tomba riprese dal signor Porcu, reperibili all'indirizzo www.stonepages.com/scacchiera
Paola Arosio e Diego Meozzi Stone Pages ***
Potete anche scaricare il nostro comunicato in formato pdf. Vi preghiamo di dare massimo risalto alla notizia, facendola circolare tra tutti i possibili interessati.
Grazie! |
15 U L T I M E R I S P O S T E (in alto le più recenti) |
Ammutadori |
Inserito il - 21/05/2010 : 08:52:38 Sito non consentito2010/05/la-gguerra-degli-idioti-stone-pages.html |
Stone Pages |
Inserito il - 07/05/2010 : 19:50:27 Come anticipato, ieri è stato pubblicato l'articolo sulla tomba della scacchiera sul trimestrale britannico di archeologia Past Horizons.
Per chi ha installato Flash nel proprio computer e mastica un po' di inglese, il nuovo numero della rivista si può consultare online partendo da qui (l'articolo inizia a pag.14).
A brevissimo altre novità su questo fronte. |
DedaloNur |
Inserito il - 07/05/2010 : 08:35:38 | Aschy ha scritto: Però ciò non significa che mi arrendo e isso la bandiera bianca.
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ovviamente non intendevo dire questo... so bene che gli appassionati come voi non si "arrendono". ciao |
Aschy |
Inserito il - 07/05/2010 : 00:24:05 | DedaloNur ha scritto: io non sono per l'intervento purchè sia, ma sinceramente questo pensiero mi pare paralizzante. Cosa devo intendere per consapevolezza? un generale e cosciente senso di valore e attaccamento alle nostre antichità tale che tutti, dall'alto in basso collaborino con profitto, per il bene comune?
Sarò pessimista, ma questo genere di coscienza non credo sarà mai possibile e senz'altro non lo è a breve termine, cioè per i prossimi 30 anni, perchè può nascere (se non è utopia) con una sorta di palingenesi generazionale.
nel frattempo, che si sia pro o contro l'apertura occorre decidere, schierarsi e perorare.
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per quanto mi riguarda sai bene che io sono propenso a far conoscere a più persone possibili le nostre ricchezze patrimoniali siano sardi o non sardi (per me non c'è distinzione). Io di fatto ho messo in rete più di 11.000 foto archeologiche gratuitamente e senza avere altro interesse che mettere la conoscenza a disposizione di tutti.
Penso però che ci siano molte persone che per voi per pigrizia, per ignoranza, per menefreghismo, ecc.. non agisce attivamente a questa causa.
Quello che ho chiamata scarsa consapevolezza si riferisce principalmente a queste persone.
Dico solo che finchè saremo in poche persone a "combattere" queste battaglie, difficilmente riusciremo ad ottenere qualcosa. Però ciò non significa che mi arrendo e isso la bandiera bianca.
Io, come igiemme e tholoi abbiamo evidenziato un aspetto importante da non trascurare, tutto quà.
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DedaloNur |
Inserito il - 06/05/2010 : 21:09:33 | Aschy ha scritto: Mi sa che senza una reale consapevolezza non si può andare da nessuna parte...
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io non sono per l'intervento purchè sia, ma sinceramente questo pensiero mi pare paralizzante. Cosa devo intendere per consapevolezza? un generale e cosciente senso di valore e attaccamento alle nostre antichità tale che tutti, dall'alto in basso collaborino con profitto, per il bene comune?
Sarò pessimista, ma questo genere di coscienza non credo sarà mai possibile e senz'altro non lo è a breve termine, cioè per i prossimi 30 anni, perchè può nascere (se non è utopia) con una sorta di palingenesi generazionale.
nel frattempo, che si sia pro o contro l'apertura occorre decidere, schierarsi e perorare. |
tholoi |
Inserito il - 06/05/2010 : 17:51:47 | igiemme ha scritto: Scusami Tholoi, sono un po’ nuovo del forum e qualche neologismo non mi è familiare: in questo caso “quotare” è sinonimo di approvazione? Perché a me le 1867 firme raccolte mi paiono assai pochine..
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Si igiemme è sinonimo... ...e anche si igiemme dal 2007 a oggi, 1867 non sono niente... La media in tre anni è 1,7 firme al giorno! |
igiemme |
Inserito il - 06/05/2010 : 17:45:22 | Dedalonur ha scritto:
Bhe Stonepage, han sollevato il caso da appassionati a loro volta. Un qualsiasi altro continentale avrebbe fatto spallucce. |
| Maurizio feo ha scritto:
Essere oppure no sardi o continentali conta proprio niente: questo è un patrimonio dell'umanità, ne dobbiamo essere tutti convinti. |
Non volevo dire che i “continentali” sono più bravi di noi: la frase era dovuta alla considerazione che se il sig. Porcu aveva avvisato il Sindaco e questi si è poi attivato per valorizzare l'area (come risulta dal resoconto iniziale del sig. Meozzi) è presumibile che se ne sia parlato in Giunta ed in Consiglio comunale. Voglio dire che mi sembra plausibile che la comunità bonorvese sapesse della scoperta, ma non mi pare (ripeto che non sono a conoscenza dell’intera vicenda) abbia avuto quell’atteggiamento interventista che sta invece animando questo forum.
Anche loro potevano “agganciare” gli organi di stampa regionali per rendere nota la cosa o creare una petizione via web o altro ancora. Va bene che è un patrimonio dell’umanità ma se hanno l’orgoglio e l’onore di ospitare questa “eccellenza” potrebbero anche accollarsi l’onere di creare un movimento d’opinione per valorizzarla.
| Tholoi ha scritto:
Ma signori vi prego non costringetemi a quotarvi ! |
Scusami Tholoi, sono un po’ nuovo del forum e qualche neologismo non mi è familiare: in questo caso “quotare” è sinonimo di approvazione? Perché a me le 1867 firme raccolte mi paiono assai pochine..
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Aschy |
Inserito il - 06/05/2010 : 15:06:47 | tholoi ha scritto: Ma signori vi prego non costringetemi a quotarvi !
Questa petizione http://www.petitiononline.com/mod_p...d.cgi?orolio è attiva dal 2007, guardate quante sono le firme ! Non vorrei dire una castroneria, ma se non ricordo male c'era un numero da raggiungere forse intorno alle 2500 firme, correggetemi se sbaglio. Sul mio sito, e su molti altri, l'invito alla firma è sempre presente, proprio in questi giorni sto riservando lo spazio in homepage ad altre iniziative ma qui l'impegno viene mantenuto http://www.neroargento.com/page_vid...io_video.htm
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Fra l'altro dovrebbe esserci anche la mia firma E poi chi si ricorda del clamore suscitato dalla fantastica tomba di sas concas (oniferi) oggetto di vandalismo. Vi consiglio di andare a vedere in che condizioni versa oggi.. E' stata realizzata una porta in ferro ma che è stata piegata e si può entrare comunque.
Eppure si è parlato di quella tomba per alcuni giorni anche nei quotidiani sardi (L'unione sarda e la nuova sardegna).
Mi sa che senza una reale consapevolezza non si può andare da nessuna parte... |
tholoi |
Inserito il - 06/05/2010 : 12:52:39 | Aschy ha scritto:
| igiemme ha scritto: Non ultimo ma probabilmente il più importante dei fattori: il disinteresse dei nostri conterranei nei confronti del patrimonio archeologico e quindi della propria storia. Non voglio bacchettare tutti indistintamente, ma sono tanti anni che giro, visito luoghi, fotografo situazioni e mi sto sempre più convincendo che le questioni di cui stiamo discutendo interessino a pochi. Certo c’è questo forum e i suoi partecipanti , ma non sono la punta dell’iceberg: sono l’iceberg. Ho notato che i sardi sono più prodighi ad inviare migliaia di sms per far vincere un festival canoro che firme di solidarietà per salvare un nuraghe in pericolo di crollo.
Non vorrei polemizzarla troppo, e forse esagero non conoscendo tutta la vicenda, ma chi ha sollevato il velo sulla vicenda sono stati dei “continentali” e non l’orgoglioso popolo sardo.
Che fare quindi? Nn lo so, non la vedo bene, forse non siamo preparati a ricevere questa eredità.
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"purtroppo" mi trovi concorde e straquoto tutto, quando ho iniziato a fare le escursioni archeologiche, nel 2008, ero invece un po' più ottimista
A noi (e parlo in modo molto generale) sardi manca la consapevolezza dell'unicità del nostro patrimonio archeologico.
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Ma signori vi prego non costringetemi a quotarvi !
Questa petizione http://www.petitiononline.com/mod_p...d.cgi?orolio è attiva dal 2007, guardate quante sono le firme ! Non vorrei dire una castroneria, ma se non ricordo male c'era un numero da raggiungere forse intorno alle 2500 firme, correggetemi se sbaglio. Sul mio sito, e su molti altri, l'invito alla firma è sempre presente, proprio in questi giorni sto riservando lo spazio in homepage ad altre iniziative ma qui l'impegno viene mantenuto http://www.neroargento.com/page_vid...io_video.htm |
exdedalus |
Inserito il - 06/05/2010 : 12:41:55 qualcuno mi fa notare che
essere ISOLA é un TALENTO
ps- attenzione ai significati |
robur.q |
Inserito il - 06/05/2010 : 11:45:19 | exdedalus ha scritto:
Essere ISOLA non è una scelta, è un privilegio.
…la mia proposta non vuole essere un servizio a qualche politico….. se è vero che i politici li hanno scelti gli elettori, è ancora più vero che chi governa non è la maggioranza,bensì una minoranza con delega di governo. con questo non significa che il suffragio sia abdicazione incondizionata dei poteri individuali….ma è un discorso che porterebbe troppo lontano. Quel che occorre non è “il casino”, ma una volontà, che esprima della coscienza di se atti che mostrino l’ISOLA e i SARDI
ps la foga é data dalla presa diretta!
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beato te che sei cosi ottimista (ma forse anche poco realista) |
exdedalus |
Inserito il - 06/05/2010 : 09:50:23 Solo una chiosa in aggiunta alla mia osservazione precedente.
L’inattuabilità della proposta 6 , non sta tanto nella sua eccessiva stravaganza o ambizione, semplicemente è inattuabile nella ’finalità obiettivo’ , cioè nel porsi la finalità di dare vita a un’organizzazione che unifichi tutti gli sforzi, compresi quelli delle Università, delle scuole, degli studiosi , di tutti coloro, insomma, che si occupano dell'argomento, per studio, per scienza,per curiosità o per interesse. Bisogna recuperare l’antico ruolo dei nomadi pastori che mettevano a disposizione di tutti le proprie conoscenze del territorio: la conoscenza capillare di un territorio è la migliore garanzia di salvaguardia. Insisto su questo concetto perché è la sindrome da continentale che porta a un efficientismo miracolistico e ottenuto per grazia ricevuta, incentrato esclusivamente su singoli volenterosi. Per uscirne con le poche risorse disponibili si deve fare sistema, con buona pace degli archeologi o dei moderni tombaroli: isola che si fa ISOLA.
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exdedalus |
Inserito il - 06/05/2010 : 00:05:08 Ston Pages, ha scritto Continuate così - noi vi terremo informati tempestivamente su ogni novità riguardante questo straordinario sito.
DedaloNur ha sritto
qualcosa del genere in effetti c'è gia. ma non credo riscuota gli applausi degli archeologi, anzi decisamente no.
Commento
Tutto ciò é prerogativa dei grandi sacerdoti e delle religioni…
Io sono solo una piccolissima minorità e dispongo solo di tempo e qualche competenza.
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DedaloNur |
Inserito il - 06/05/2010 : 00:00:28 mi pare che si possa continuare a riflettere sulla falsariga di questi 2 commenti http://www.galileonet.it/multimedia...-vedremo-mai
# Inserito il 3 maggio 2010, 21:24 da boicheddu | Leggo stupito il vostro articolo. Se è più che lecito pubblicare le opinoni di due ottimi dilettanti, sarebbe altrettanto doveroso domandarsi se coloro che sono preposti alla conservazione siano impazziti o meno (ad esempio chiedendo a loro!). L’avete fatto? Avete una dichiarazione, una spiegazione? Potreste ad esempio chiedervi (ed è strano che non l’abbiano fatto i due dilettanti, peraltro esperti) come mai in Francia tutte le nuove scoperte di cavità dipinte (paleolitico e/o neolitico) siano chiuse al pubblico proprio per motivi di conservazione (le pitture antiche su base lapidea si deteriorano rapidamente). Dunque la richiesta di pubblica fruizione è una sciocchezza, ed uno dei metodi per preservare la tomba (data la mancanza cronica di fondi) è proprio quella di tenerla sigillata garantendo la conservazione del microclima. Quanto alle pretese infiltrazioni di acqua salmastra, si tratta di un’ulteriore sciocchezza (in quella zona non ve ne sono!), e conoscendo la serietà del vostro sito mi fa specie un articolo di questo tenore. Cordiali saluti, Boicheddu Segurani # Inserito il 5 maggio 2010, 12:28 da gustavo |
vorrei capire: se in effetti in francia le tombe sono sigillate,( e non ho alcun motivo per dubitarne), sono occultate?
Se si parla di tombe in francia credo sia verosimile ritenere che lì hanno continuato a mantenere sigillate le tombe tuttavia rendendone pubblica la scoperta. Non si potrebbe imitare questa scelta anche in Sardegna?
Vorrei capire se l'archeologia sarda comprenda bene il discrimine tra il ri-sigillare e preservare un bene, e l'occultamento di una scoperta. Sono due misure ben diverse nella sostanza.
per fortuna, l'occultamento è gia stato definito un crimine contro la conoscenza da parte dell'archeologo di Bristol così non devo precisarlo io.
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DedaloNur |
Inserito il - 05/05/2010 : 23:51:31 | exdedalus ha scritto: Organizzare dei gruppi di volontari per il censimento, il rilievo , lo scavo, la classificazione e la catalogazione.
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qualcosa del genere in effetti c'è gia. ma non credo riscuota gli applausi degli archeologi, anzi decisamente no. Tuttavia io voglio un attimino pensare più in piccolo (anche se apprezzo molto le tue proposte..) e per adesso vorrei sondare un attimo gli umori con un articolo pubblicato sulla stampa sarda, nuova sardegna e unione.
dopo si tireranno le somme sul da farsi ancor meglio. Con un campagna e un interesse martellante prima o dopo dovrebbero arrivare anche i segnali dalla politica..;
occorre costanza, quindi sideve sperare anzitutto che questo non sia solo un interesse emotivo...come hai detto tu, ....mirtopiras da affresco... |
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