Nota Bene: Risale agli anni immediatamente successivi al 1860, una delle prime raffigurazione del treno e della ferrovia in Sardegna. La si trova nella tavola intitolata "Mih! Su caminu de ferru" , eseguita all'acquerello da Simone Manca di Mores per illustrare i costumi di Ploaghe.
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V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E
jacumu
Inserito il - 10/05/2008 : 21:07:55
12 U L T I M E R I S P O S T E (in alto le più recenti)
Asinella80
Inserito il - 15/10/2008 : 22:43:21
Nuragica ha scritto:
Bravo Soru che ammette i suoi errori... Concordo sulle perplessita' che ha Albertina sulla lingua sarda comuna.. deu seu nascia chistionendi su trexentesu e mancai mi praxinti totus is'attras variantis.. Sigu a chistionai trexentesu finzasa a candu crepu...
Ammettesse i suoi errori e si dimet... Quanto sarei contenta.....
UtBlocc
Inserito il - 15/10/2008 : 12:04:58 A me fa rideresembra quasi una presa per i fondelli.
carlton
Inserito il - 10/10/2008 : 14:13:42 Il messaggio originale contiene soltanto due link ai filmati youtube relativi al discorso di Soru, questi:
Inserito il - 09/10/2008 : 22:49:26 io non riesco a leggere niente....
nio84
Inserito il - 23/06/2008 : 17:51:27 Raramente sono d'accordo con Soru... comunque bravo, chiunque si batta per diffondere la lingua sarda ha la mia stima
A chent'annos Frades Semper Sardos
Turritano
Inserito il - 15/05/2008 : 20:17:42
Donovan ha scritto:
Nuragica ha scritto:
Bravo Soru che ammette i suoi errori... Concordo sulle perplessita' che ha Albertina sulla lingua sarda comuna.. deu seu nascia chistionendi su trexentesu e mancai mi praxinti totus is'attras variantis.. Sigu a chistionai trexentesu finzasa a candu crepu...
Ed è esattamente ciò che dobbiamo fare tutti, soprattutto farlo fare alle nuove generazioni. Uno standard scritto unico (che non per forza deve essere la LSC) non entra in conflitto con i singoli dialetti, anzi gli dà valore perchè li mette in relazione tra loro su un piano più alto. Il "salto mentale" che si deve fare è quello di non avere la pretesa che lo la forma grafica sia totalmente coerente col parlato, così come accade con l' italiano. Questo è certamente il sistema migliore per poter avere ad esempio un quotidiano totalmente scritto in sardo, dei libri scritti in sardo, dei programmi informatici scritti in sardo, dei film sottotitolati in sardo etc etc etc: si può collaborare meglio e soprattutto si facilita enormemente la lettura da parte del destinatario. Naturalmente questo è valido soprattutto per chi lo standard lo imparerà a scuola, non tanto per i più "grandetti". Per il resto si continua a parlare e a pensare col proprio dialetto e soprattutto lo si può insegnare senza il patema d' animo che possa in qualche modo minare alla base l' istruzione dei propri figli, proprio perchè inserito in un sistema comune che lo possa valorizzare. E' questa la chiave di tutto, bisogna soltanto riuscire ad immaginarlo.
Quoto e naro: kena fagher nuddha sa limba morit luego, cun totas sas variante suas! Turritanu
P.S. ma ite b'intrat custhu arrejonu cun sos libero de Sardigna?
Donovan
Inserito il - 14/05/2008 : 16:26:02
Nuragica ha scritto:
Bravo Soru che ammette i suoi errori... Concordo sulle perplessita' che ha Albertina sulla lingua sarda comuna.. deu seu nascia chistionendi su trexentesu e mancai mi praxinti totus is'attras variantis.. Sigu a chistionai trexentesu finzasa a candu crepu...
Ed è esattamente ciò che dobbiamo fare tutti, soprattutto farlo fare alle nuove generazioni. Uno standard scritto unico (che non per forza deve essere la LSC) non entra in conflitto con i singoli dialetti, anzi gli dà valore perchè li mette in relazione tra loro su un piano più alto. Il "salto mentale" che si deve fare è quello di non avere la pretesa che lo la forma grafica sia totalmente coerente col parlato, così come accade con l' italiano. Questo è certamente il sistema migliore per poter avere ad esempio un quotidiano totalmente scritto in sardo, dei libri scritti in sardo, dei programmi informatici scritti in sardo, dei film sottotitolati in sardo etc etc etc: si può collaborare meglio e soprattutto si facilita enormemente la lettura da parte del destinatario. Naturalmente questo è valido soprattutto per chi lo standard lo imparerà a scuola, non tanto per i più "grandetti". Per il resto si continua a parlare e a pensare col proprio dialetto e soprattutto lo si può insegnare senza il patema d' animo che possa in qualche modo minare alla base l' istruzione dei propri figli, proprio perchè inserito in un sistema comune che lo possa valorizzare. E' questa la chiave di tutto, bisogna soltanto riuscire ad immaginarlo.
Nuragica
Inserito il - 14/05/2008 : 15:16:43 Bravo Soru che ammette i suoi errori... Concordo sulle perplessita' che ha Albertina sulla lingua sarda comuna.. deu seu nascia chistionendi su trexentesu e mancai mi praxinti totus is'attras variantis.. Sigu a chistionai trexentesu finzasa a candu crepu...
Albertina
Inserito il - 14/05/2008 : 15:03:04 Sono d'accordo con il Presidente Soru sul fatto che il miglior modo per salvaguardare una lingua sia il suo uso. Penso, però, che l'uso di una lingua non possa essere imposto. Sulla Lingua Sarda Comune ho le mie perplessità, perché non tutela le varianti, crea pericolose forzature e non risolve il problema della comunicazione in una società che continuamente si deve confrontare con lingue e culture diverse.
afabica
Inserito il - 11/05/2008 : 21:57:14 ci ho impiegato un po........
annika
Inserito il - 10/05/2008 : 21:45:38 Grazie Jacumu........ In questo contesto devo dire un "Bravo Soru".............!!!!!! mi sei piaciuto......