V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E |
Agresti |
Inserito il - 09/01/2007 : 22:52:48 Tratto da l'Unione Sarda scritto da Eduardo Blasco Ferrer
Come molti lettori sapranno il Maestro della Linguistica sarda, il bavarese Max Leopold Wagner, visitò frequentemente le Barbagie, e in particolare quella da lui stesso battezzata di "Fonni-Ollolai", per scoprire le voci sarde più arcaiche, mantenutesi saldamente nel centro montano sin dal tempo delle prime conquiste romane.
Tra il 1905 e il 1927 Wagner, spesso viaggiando senz'alcuna comodità, prese nota accuratamente di voci e locuzioni caratteristiche di Fonni, Orgosolo, Oliena e meno sistematicamente degli altri centri barbaricini, di cui egli lasciò tracce insicure nel suo magistrale Dizionario Etimologico Sardo.
Di Mamoiada sono pochissime le testimonianze dirette,essendo la maggior parte delle attestazioni di seconda mano. Nel Maestro restò perciò un ragionevole pium desiderium quello di colmare tale lacuna mediante il lavoro di allievi e colleghi suoi.
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Pro s' annu novu ti cherjo augurare chi mai ti tocchete perunu male. t'isplendana sempere su sole ei sa luna e t'accumpanzete sa bona vortuna. Buon 2007. |
10 U L T I M E R I S P O S T E (in alto le più recenti) |
Rita Niffoi |
Inserito il - 18/07/2012 : 16:44:01 Non è proprio così, il mio vocabolario si trova a Orani nella Cartolibreria Soru e a Nuoro alla Liber di via Deffenu e alla Libreria Mondadori di Via Tola; Soru in caso di richiesta lo spedisce anche. E' comunque vero che non è inserito nella grande distribuzione, avrei avuto la possibilità di farlo ma è un testo diciamo di nicchia, in questa maniera è come un passaparola prima di tutto fra gli Oranesi, poi fra gli appassionati di limba sarda e così via. Devo dire che sono soddisfatta degli apprezzamenti ricevuti, che vanno aldilà del previsto. Certo conosco GB, e ho stima per lui! |
Gonariu |
Inserito il - 18/07/2012 : 00:34:04 Hai ragione Rita, il tuo dizionario del sardo di Orani me lo sono procurato tramite un collega oranese (conosci Giancarlo Ballore ?), in libreria non l'ho visto mai. |
Rita Niffoi |
Inserito il - 02/07/2012 : 22:09:58 Sicuramente si può reperire a Mamoiada, c'è un sito di appassionati di lingua e cultura locali, ora non ricordo l'indirizzo web ma sarà certamente facile da rintracciare. Spesso questi dizionari sono solo a diffusione locale (ne so qualcosa), è troppo costoso mandarli in giro con i distributori e risulta più conveniente spedirli a chi è interessato |
robur.q |
Inserito il - 02/07/2012 : 22:00:52 | Rita Niffoi ha scritto:
Dizionario etimologico del barbaricino di Mamoiada, ed. Devilla 2006, stampato a cura del comune di Mamoiada e presentato nel 2007.
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non si trova da nessuna parte, ho setacciato i siti specializzati italiani e stranieri ma niente; non si trova neppure nelle biblioteche OPAC della casa editrice, nessuna traccia, magari è fallita |
Rita Niffoi |
Inserito il - 02/07/2012 : 16:25:23 Dizionario etimologico del barbaricino di Mamoiada, ed. Devilla 2006, stampato a cura del comune di Mamoiada e presentato nel 2007. |
robur.q |
Inserito il - 01/07/2012 : 22:50:41 non lo conoscevo: non si trova da nessuna parte nè sembra esistere la casa editrice ufff, l'etimologia è una mia passione |
Gonariu |
Inserito il - 20/06/2012 : 10:17:27 Ho letto stamattina questo argomento, e volevo chiedere se qualcuno mi può dare il titolo e la casa editrice del dizionario di Mamoiada scritto da Giovanni Moro che in libreria non ho mai visto (per comprarlo si trova solo a Mamoiada ?). Ringrazio anticipatamente chi mi vorrà rispondere. |
carol |
Inserito il - 18/01/2007 : 16:09:21 conosco molto bene il sig giovanni moro e devo dirvi che si tratta di una persona carismatica e nello stesso tempo pacata racconta della sua vita come se fosse un romanzo.....ha vissuto per tanti anni solo in una zona ghiacciata della norvegia.....e proprio li che ha intrapreso l'amore per gli studi e per la sua amata mamojada...purtroppo non ho potuto partecipare alla presentazione del libro però ieri sera a mamojada in occasione dei fuochi di sant antonio ho assistito ad una delle più belle storie di quelle che si perdono nella notte dei tempi dove raccontava il perchè del fuoco e cosa simboleggiava, non solo l'apertura ufficiale del carnevale ma sopratutto il rito propiziatorio di un inverno che non doveva essere troppo rigido sia per gli animali ma anche per la campagna......... |
Nuragica |
Inserito il - 09/01/2007 : 23:53:16 Grazie Agre.. notizia interessantissima, mi piacerebbe sentire il parere di Sarvadore e di qualche altro
____________________________________________________________ ... vegno del loco ove tornar disio
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Agresti |
Inserito il - 09/01/2007 : 23:01:37 Oggi possiamo dire che tale desiderio è stato colmato, direi senza remore, da un suo allievo indiretto, cresciuto nella Linguistica attraverso le assidue letture degli scritti del Maestro e la sperimentazione su campo Giovanni Moro, plurilaureato in materie linguistiche, in effetti non soltanto ha studiato con passione gli scritti linguistici di Wagner e dei suoi epigoni, cosa non sempre facile, ma ha avuto l'accortezza di seguire il consiglio che lo stesso Maestro dava ai suoi colleghi coetanei, quando sottolineava la necessità assoluta di combinare lo studio a tavolino con l'inchiesta in loco.
Conoscere la lingua dall'esperienza diretta coi parlanti sempre rivelato un compito delicato ma affascinante, che ha coinvolto nella storia della Dialettologia sarda una folta pattuglia di studiosi, da Gino Bottiglioni ai tempi di Wagner fino a Heinz Juergen Wolf e Peter Koch, di Bonn e Tubinga, negli ultimi anni, con esiti sempre positivi per la ricostruzione della storia della lingua, che rappresenta in fin dei conti lo scopo precipuo della ricerca dialèttologica.
Il Dizionario Etimologico del Barbaricino di Mamoiada costituisce, in questo contesto, un notevole contributo alla ricostruzione della lingua sarda attraverso i secoli nel centro montano. In esso il lettore troverà centinaia di attestazioni riguardanti tutte le componenti storiche che si son succedute sull’Isola di Gramsci, dal latino al greco bizantino, dal toscano medievale al superstrato iberoromanzo, nonché infine italiano recente.
Di particolare rilevanza l'accumulo, inedito e ricchissimo, di testimonianze iberiche, catalane e spagnole, che insieme aiutano a capire l'influsso profondissimo delle due lingue nei centri più distanti dalla capitale e meno accessibili, Moro censisce con cura e scaltrezza filologica molte strutture che avrebbero sorpreso Wagner, perché ritenute tipiche del
Campidano, dove la forza di coagulazione del catalano è stata fortissima, e assenti in genere nei centri barbaricini, refrattari alle innovazioni propalate da Meridione.
Ma ciò sembra non essere il caso per Mamoiada, che così mostra una posizione di "ponte" fra Campidano e Logudoro (si pensi soltanto a cadira o lezzu per sedia e brutto). Moltissime, e molto gradite agli studiosi della cultura locale, le locuzioni idiomatiche ripescate nel Dizionario, le quali servono incontestabilmente a meglio capire l'andamento complessivo storico-antropologico della comunità (es. sèdere a làdinu "sedere per terra scompostamente", con un derivato di LATINUS che significava già in età post-classica "accessibile, non complesso").
Giovanni Moro ha sfruttato mezzo secolo per completare un'opera che era stata già abbozzata agli inizi degli anni ottanta come tesi di laurea diretta a Sassari da Massimo Pittau e dal sottoscritto e che meritò la lode. Nella prefazione l'Autore fa omaggio d'un bello e sincero spaccato autobiografico, dal quale il lettore guadagnerà il ritratto d'un emigrato mamoiadino che ha sempre sognato e amato la madrepatria, che ha riempito gli spazi di tempo passati in terre lontane a rendere viva una memoria storica in fase di deperimento, donando ai Sardi il bel regalo qui illustrato, che verrà presentato ufficialmente per volontà del Comune a Mamoia dal giorno 13 gennaio alle ore 16.
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Pro s' annu novu ti cherjo augurare chi mai ti tocchete perunu male. t'isplendana sempere su sole ei sa luna e t'accumpanzete sa bona vortuna. Buon 2007. |
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