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 Salvatore Niffoi ...collodoro

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
Tharros Inserito il - 16/03/2008 : 18:50:51
Un libro che va letto. Come in tutti i suoi libri Niffoi regala, almeno a me, quella che solitamente viene chiamata " Sospensione dell'incredulità". Ho la sensazione di girare fra la gente che lui descrive tanto bene ed i paesaggi che leggendoli diventano dei quadri. Non saprei dire se è il migliore di quelli letti o meno ma, sicuramente, visto l'argomento che tratta, molto attuale. Buona lettura
13   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
annika Inserito il - 02/05/2008 : 21:27:51
Allora avevo ragione ..quando dicevo che Niffoi...seppur apprezzabilissimo scrittore....stava diventanto troppo "prevedibile".....

Intanto la copia di "Collodoro" che acquistai in aereoporto....non l'ho mai iniziata....appena messo piede in Sardegna
l'ho regalata...e non l'ho letta.Quindi non posso esprimere alcun giudizio.
Grazie Adelasia..sei molto preziosa.........
Adelasia Inserito il - 02/05/2008 : 18:27:28
A me non è piaciuto, il libro di Niffoi. Autore di innegabile talento, lo scrittore oranese pare abbia lasciato che un certo suo lirismo, a volte quasi arabescheggiante, con quelle nuvole che “se ne stavano appese in cielo a dondolare …” venga implacabilmente travolto da un cupo barocco spesso onirico, spesso pesante da seguire.
Non mi piace poi il soffermarsi compiaciuto su certe ruvide descrizioni volutamente sgradevoli (troppe interiora e altro), né lo scambio italiano-sardo e viceversa senza arricchimento alcuno ("impuddile" per alba e Acquasanta per "Abbasanta").

Poco importa la collocazione temporale della stesura del testo: si tratta comunque di un’opera della maturità, non risalente a un’età acerba.

Certo, personalmente sono a priori lontana dalla passione verso una certa letteratura sudamericana che pure è universalmente apprezzata: tanto per intenderci le magie più o meno sonnolente di Marquez su di me non hanno sortito alcun effetto, ma mi colloco tra chi ritiene che non abbiamo lasciato indifferente lo scrittore oranese…

“Collodoro” divide Oropische in buoni e cattivi, quasi senza mediazione: tra i buoni Collodoro, tra i cattivi (anzi pessimi e viziosi) il prete e il maresciallo (lombrosianamente con il labbro spaccato da una cicatrice rosa “che somigliava a una blatta”); per loro una parabola ascendente e discendente.

Le storie di vita dei personaggi di Oropische viaggiano parallelamente, si intersecano e si allontanano per poi intrecciarsi in una sorta di epica giornata di protesta realmente avvenuta negli anni ‘90 ( la Pratobello di Orani, che aveva visto Niffoi in prima linea) contro l’esproprio di terreni situati appunto nell’agro di quel Comune e destinati a discarica. Il paese di Orani allora si ribello’ e la popolazione, compatta, occupò quella che nei piani dei politici locali doveva diventare la futura pattumiera della Provincia. Per quanto gli animi fossero piuttosto accesi e vi scapparono diverse denunce, la manifestazione mi risulta essere stata sostanzialmente pacifica, contrariamente a quella del libro. Identica la conclusione: la popolazione la spuntò, e alla grande.

Le descrizioni di Niffoi ( steariche, lampade a carburo, vitture…) paiono rimandare a una collocazione temporale ben più indietro nel tempo, non fosse che spuntano fuori i riferimenti alla Comunità Montana a scompensare un po’…pertanto che bella consolazione quella luna che era “un lobo azzurro di pervinca che iniziava a salire leggero come una bolla di sapone".
annika Inserito il - 18/03/2008 : 13:56:53
Io l'ho acquistato proprio ieri in aereoporto.....
iniziero' oggi la lettura.....287 pagine.....da gustare....
Bobbore Inserito il - 18/03/2008 : 13:30:38
Io avevo letto tutti i suoi libri editi "Maestrale" da emigrato alle Canarie, grazie ai miei amici della libreria di via tiziano a Cagliari, che mi rifornivano ogni mia puntata in Sardegna di un pò di autori sardi. Sono invece rimasto un pò indietro con le edizioni di Adelphi.
Venerdì ha presentato il libro a Bergamo e sono andato a conoscerlo. Confermo che è una persona molto affabile ed alla fine si è intrattenuto a lungo con tutti i presenti che gli hanno fatto domande e chiesto di firmare il libro, ed a molti diceva che se passavano dalle sua parti di andare a trovarlo ad Orani, che la sua casa da buon barbaricino era sempre aperta. A me poi ha fatto aspettare fino alla fine. Siamo rimasti io, lui e la giornalista che presentava l'incontro. L'ho ringraziato per come mi ha fatto sentire vicino la mia terra negli anni di "esilio" (da isolano in un'altra isola: Gran Canaria) ed abbiamo parlato a lungo da buoni sardi, scoprendo che avevamo amici in comune (uno su tutti l'insuperabile Gavino Sale) e, da un aneddoto raccontato alla presentazione, che oltre ad avere in comune il luogo di nasciata di mia madre, anche il soprannome della sua famiglia era uguale a quello della mia bisnonna materna.
Ci siamo fatti una passeggiata al centro di Bergamo e mi ha raccontato di come stampò il suo primo romanzo (che scrisse mentre, dopo la denuncia seguita alla rivolta contro la discarica, rimase a casa per due anni e mezzo senza il lavoro). Praticamente lo stampò grazie a degli amici e a qualche imprenditore o commerciante che gli comprarono "sulla parola" chi 200 chi 300 copie per regalarli ai clienti.
Grazie anche a loro, oggi la Sardegna può vantare un grande scrittore oltre che un grande "balente": come ha detto lui, nella vera accezione del termine: un uomo di grande valore o se preferite di grandi valori.
Nuragica Inserito il - 16/03/2008 : 23:05:18
Grazie Campi... Mi toccada a du comprai...
campidano Inserito il - 16/03/2008 : 22:53:07
Eccone un piccolo ...assaggio:



.....Ne ha sempre avuti parecchi di guai, Antoni Sarmentu. Prima e dopo quel terribile giorno di settembre (una di quelle giornate «odorose di cisto e pane appena sfornato») in cui è salito al santuario della Madonna di Gonare a chiederle la grazia di trovare un marito per la figlia e di fermare il tumore che gli sta consumando la moglie. D’improvviso, al momento della comunione, dal cielo carico di nubi sono caduti chicchi di grandine grossi come ghiande e un fulmine, penetrato nella chiesa, ha colpito proprio lui, Antoni, riducendolo come «uno stoppino bruciato» e lasciandogli alla base del collo, laddove c’era la catenina con la medaglietta di battesimo, «un sottile ricamo». È da quel giorno che a Oropische tutti lo chiamano Collodoro. Ma il fulmine (o forse la Madonna stessa) gli ha lasciato un altro dono, più inquietante e più segreto: il temibile potere di guardare dentro la testa della gente, e di vedere i loro peccati. A cominciare da quelli del parroco, don Basiliu, che di tutti i peccatori del paese è il più abietto e il più infido: tant’è che non esiterà ad allearsi con chi in cambio di soldi e potere vuole «trasformare Oropische in una pattumiera». Ma il giorno in cui è previsto l’esproprio delle terre di Monte Piludu destinate ad accogliere la discarica, l’intero paese – «donne, uomini, bambini e vecchi, armati di quarti di pecora, lombi di cavallo, maialini, sanguinacci, trecce di interiora, concali di bue, roncole, accette, pattadesi affilate come rasoi, ferri lunghi e corti, bisacce piene di esplosivo, rotoli di miccia...» – si metterà in marcia contro funzionari, carabinieri, speculatori. E sarà una battaglia memorabile.
Ancora una volta Niffoi ci riempie di meraviglia, squadernandoci davanti agli occhi un mondo sapido e variopinto, in cui si muovono, con le loro manie, le loro follie e la loro strabocchevole umanità, i suoi indimenticabili personaggi. ........


....Quelli stanno preparando una brulla mala!”. Un brutto scherzo, già. Il sindaco di Orospiche, piccolo centro barbaricino di “anime che non ridono”, si è messo d’accordo con il governo nazionale, alcuni imprenditori insieme alla connivenza interessata del prete del paese per ospitare una discarica di rifiuti che viene dal “continente”, in un luogo considerato sacro dagli abitanti della zona. Suona familiare? Il tema piuttosto attuale dei rifiuti, esatto. Solo che il nuovo romanzo di Salvatore Niffoi, Collodoro (Adelphi) non nasce per cavalcare l’onda. Il libro è stato scritto tanto tempo fa, richiama vicende realmente accadute in Sardegna ed era già in programma da tempo. Si tratta di un caso, quindi. E comunque nel libro non c’è solo questo. C’è il senso dell’“ineluttabilità del male”, c’è il tema della memoria - che viene devastata, che va conservata -, c’è il solito sguardo pessimista, cupo ma anche empatico verso un microcosmo sociale che l’autore conosce fin troppo bene. C’è la proliferazione di storie e di personaggi che vanno ad arricchire una galleria ormai sterminata di uomini e donne, di una umanità che sa essere sfiancata, sguaiata, vitale, disperata, grottesca, colorata.
Nuovo libro di Niffoi quindi. Ma nuovo solo fino a un certo punto, perché Collodoro è il primo romanzo dato alle stampe dallo scrittore di Orani, in edizione autoprodotta, una decina di anni fa. Tuttavia il romanzo è stato oggetto di una revisione radicale, pur mantenendo intatto il nucleo solido della storia che rispondeva all’esigenza primaria di affrontare il nodo delle vicende biografiche che vengono richiamate nello stesso romanzo. La lotta comunitaria/ambientalista che oppose Niffoi e altri contro la “monnezza” che veniva dal Continente. Quella “lotta memorabile” che nel libro oppone la comunità intera contro l’esproprio del Monte Piludu che avrebbe dovuto ospitare la discarica. Non a caso il romanzo lo si avverte fin da subito molto più sentito e personale del solito. Il protagonista del libro è Antoni, un ceramista che il giorno in cui decide di assecondare il suo male di vivere con “tre metri di fune” (chiamato dalla stessa Voce presente in Redenta) viene invitato dalla Madonna ad andare al tempio di Gonore per assistere ad un miracolo. Lì viene colpito da un fulmine, che gli lascia in ricordo due regali: un tatuaggio marchiato nella carne (“la maglia filigranata della collana si era impressa nella sua pelle lattiginosa”) da cui deriva il soprannome Collodoro e la capacità di entrare nel cuore delle persone scorgendone i peccati. Tra tutti i peccatori (e sono tanti) il peggiore è Don Basiliu, parroco – tra le altre cose – dedito ai piaceri della carne (molto gustosa ad esempio la storia della “vocazione”). Tra i personaggi va anche ricordato Liscoi, figlio di Antoni, “meccanico filosofo che sapeva di Schopenhauer e carburatori”, un “disperato ottimista” in cui Niffoi sembra un po’ riconoscersi..........

Nuragica Inserito il - 16/03/2008 : 22:35:01
Marialuisa ha scritto:

Nuragica guarda un po' che ho scovato :

"Nuovo libro di Niffoi quindi. Ma nuovo solo fino a un certo punto, perché Collodoro è il primo romanzo dato alle stampe dallo scrittore di Orani, in edizione autoprodotta, una decina di anni fa. Tuttavia il romanzo è stato oggetto di una revisione radicale, pur mantenendo intatto il nucleo solido della storia che rispondeva all’esigenza primaria di affrontare il nodo delle vicende biografiche che vengono richiamate nello stesso romanzo."

Forse si tratta di quella pubblicazione di cui parlava Agresti .


Eccolo.. Mi sa di si Maria Luisa credo che Agresti parlasse proprio di questa edizione..
Quindi edizione autoprodotta.. ci aveva visto bene..
Nuragica Inserito il - 16/03/2008 : 22:25:20
Era una curiosita' Maria Luisa..
Ho trovato la discussione in cui Agresti ne parla come di un libro scritto nel 1997
Ecco qui il link
http://www.gentedisardegna.it/topic...OPIC_ID=4763
Marialuisa Inserito il - 16/03/2008 : 22:23:04
Nuragica guarda un po' che ho scovato :

"Nuovo libro di Niffoi quindi. Ma nuovo solo fino a un certo punto, perché Collodoro è il primo romanzo dato alle stampe dallo scrittore di Orani, in edizione autoprodotta, una decina di anni fa. Tuttavia il romanzo è stato oggetto di una revisione radicale, pur mantenendo intatto il nucleo solido della storia che rispondeva all’esigenza primaria di affrontare il nodo delle vicende biografiche che vengono richiamate nello stesso romanzo."

Forse si tratta di quella pubblicazione di cui parlava Agresti .
Marialuisa Inserito il - 16/03/2008 : 22:18:13
Nuragica , credo sia l'ultima fatica del nostro .
Figurati che è dato come vincitore del Campiello , pare sia bellissimo .
Nuragica Inserito il - 16/03/2008 : 22:13:20
Marialuisa ha scritto:


Impossibile che sia stato pubblicato da Riflessioni .
Niffoi ha un contratto con Adelphi e Collodoro era in libreria- come prima uscita - il 5 marzo .

Grazie Maria Luisa..
Lo chiedevo perchè un utente di Paradisola scrisse che Collodoro
era il primissimo libro scritto da Niffoi. Quindi avevo pensato ad un edizione rivista e pubblicata dalla Adelphi.

P.S.
Mi pare l'avesse detto Agresti.. Confermi Agre??
Marialuisa Inserito il - 16/03/2008 : 22:09:51
Nuragica ha scritto:

Giovedi' scorso Niffoi era a Milano per la presentazione di questo libro.
Per motivi di lavoro non ho potuto partecipare alla conferenza. Peccato!!
Dei miei amici sardi che ci sono stati hanno detto che è una persona molto cordiale, si è intrattenuto a lungo con loro anche dopo la presentazione.
Leggero' al piu' presto il suo libro.

P.S.
Qualcuno di voi sa se questo libro era gia' stato edito da Riflessioni??


Impossibile che sia stato pubblicato da Riflessioni .
Niffoi ha un contratto con Adelphi e Collodoro era in libreria- come prima uscita - il 5 marzo .
Nuragica Inserito il - 16/03/2008 : 21:27:47
Giovedi' scorso Niffoi era a Milano per la presentazione di questo libro.
Per motivi di lavoro non ho potuto partecipare alla conferenza. Peccato!!
Dei miei amici sardi che ci sono stati hanno detto che è una persona molto cordiale, si è intrattenuto a lungo con loro anche dopo la presentazione.
Leggero' al piu' presto il suo libro.

P.S.
Qualcuno di voi sa se questo libro era gia' stato edito da Riflessioni??

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