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Nota Bene: Ales - Piccolo centro della Sardegna centrale. Situato ai piedi del Monte Arci su una depressione naturale attraversata da un fiume (ora incanalato), ha sempre rivestito un ruolo determinante nell'economia della Marmilla ospitando scuole, sedi di importanti enti pubblici e privati, di forza pubblica e uffici vari. E' probabilmente la più piccola sede Vescovile d'Italia . Il paese è noto a livello internazionale soprattutto per aver dato i natali ad Antonio Gramsci.



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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
shardanaleo Inserito il - 21/09/2007 : 08:03:31
caro p.pAOLO, la memoria l'ho rinfrescata.... ti faccio i migliori auguri e un consiglio: NON contare troppo sulla presenza (ufficiale almeno) degli ARCHEOBUONI... se possono queste cose le evitano. preoccupandosi magari di inviare qualche loro... discepolo a sentire...
Quanto al disco di festo, già in passato ti dissi che è come parlare di Atlantide: esistono 7000 libri, tutti con opinioni diverse e tutti con "la scoperta del secolo". Non fraintendermi, non voglio annullare il tuo entusisamo e dubitare della tua scoperta, ma proprio sul disco di festo, nel giro di un mese mi sono scontrato con ben TRE studiosi che affermano di averlo decifrato. UN padre francescano di iglesias, uno studioso che parteciperà a un convegno sui PdM e P. P. Saba.
Comunque sia, il più contento sono proprio io, considerando che descrissi il disco di festo nei miei libri, anticipandone il dibattito. E vedere che intorno ad esso vi è tanto interesse, mi fa solo piacere.
In bocca la lupo quindi e... tieni duro! vedrai che le critiche e .. gli insulti nenache tanto velati, arriveranno puntuali. ma se arriveranno devi solo essere contento, perchè il sistema più usato dagli ARCHEOPATENTATI è quello di IGNORARE.
SHAR

"SOS SHARDANA RIBELLES KI NEMOS PODET BINKERE" (RAMESSU II)
www.shardana.org
14   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
Ammutadori Inserito il - 30/09/2007 : 16:37:26
Ciao a tutti,
per quanto riguarda Monserrato, ho saputo tramite il comune che la zona che dice PPaolo nel PUC viene preservata da possibili costruzioni. Non hanno sentito però parlare di eventuali scavi archeologici futuri....

Saludi e Trigu
http://www.contusu.it
http://www.3stops.com
http://www.contusantigus.org
http://www.flickr.com/photos/amuttau/
Pier Paolo Saba Inserito il - 24/09/2007 : 12:50:12
Ciao Leonardo....
dopo la conferma di Ammutadori... ci ritroveremo a Monserrato nella data prefissasta, con vero piacere. Già, a Monserrato, o Pauli Pirri, se preferisci... Hai perfettamente raggione circa l'invenzione del nome che è stato coniato ad HOC, quando, allora, è stata consacrata la chiesa in onore della Madonna del Mont Serrat, nome d'origine spagnola come possiamo vedere... ma la cosa abberrante che mi da più fastidio è quanto scritto dal Casalis, che pona la nascita Di Monserrato tra l' XI ed il XIII secolo, E.V.,senza che si fosse degnato di effettuare una benchè minima perlustrazione del territorio.... ma, credo di averscoperto il motivo:
Dunque, Il Prof Casalis, giunto a Monserrato, come è tipico della gente Campidanese, è stato ospitato con tutti gli onori e, durante la permanenza, prima della perlustrazione programata, S'esti abburresciu, al punto tale che ha dimenticato complettamente il motivo della sua visita in questo paese. Insoma si è ubbriacato del buon vino monserratino, tanto da perdere il lume della ragione... dimentico, quindi dell'opera da compiere e per di più terrorizzato dalle zanzare e dallo spetro della malaria che imperversava, allora,nella piana ancora malsana intorno a Monserrato e non solo.
Questa è la verità plausibile che lo ha tenuto lontano, dall inoltrarsi in un territorio per lo più paludoso e mal sano... Quando ne scrisse la "STORIA"... ovviamente, la dovete inventare di sana pianta.

Ecco la Verità:


MONSERRATO
Pauli – Pirri




MONSERRATO
Una straordinaria scoperta Archeologica
Rivoluziona la datazione storica già attribuita dal Casalis.

Scoperta Archeologica “casuale” avvenuta 50 anni fa ad opera dall’autore del presente articolo, nativo Monserratino che vuole segnalare l’importanza del ritrovamento del sito scoperto a suo tempo, onde valorizzare Monserrato sotto il profilo storico che, data la scoperta effettuata a suo tempo e segnalata alla Soprintendenza Archeologica di Cagliari, mai pubblicata, forse per ovviare alla sistematica demolizione (vedi: Tombaroli) dell’area interessata, che presume un’ampia estensione di notevole importanza, desunta dalla presenza di un’ area sepolcrale a ridosso della strada romana lastricata in conci calcarei e solcata dal passaggio evidente di mezzi di trasporto su ruote che hanno inciso profondamente lo stesso lastricato; queste tracce così evidenti denunciano un traffico notevole su quest’arteria, rivelando così l’importanza della zona, ed evidenziando soprattutto un insediamento molto più antico di quanto lo stesso Casalis nella sua storia su Monserrato (Padulis – Pauli = “Palude” luogo paludoso) che vuole Monserrato, come una :

<< piccola borgata di contadini e pastori, che in seguito all’espansione demografica ed al decentramento antropico seguente alla fine delle incursioni mussulmane tra l’XI° ed il XIII° secolo, ha iniziato a popolarsi stabilmente e quindi a rappresentare una entità sociale a se stante abitata ininterrottamente, non più stagionalmente, in occasione di alcune attività agricole. >>

La scoperta, quindi, smentisce clamorosamente quanto affermato fin ora dal Casalis, ponendo Monserrato su un piano di tutto rispetto entro una rivalutabile cronologia che vuole assegnare agli antichi abitanti di questo luogo il giusto riconoscimento, una storia molto più antica di quanto non si fosse supposto fin ora.

La radice storica delle genti che popolavano questo sito, attesta che Monserrato preesisteva all’ epoca romana; dalle tracce di opsidiana rinvenute in superficie, quali frammenti di punte di frecce, raschietti, un asceta votiva in pietra verde, e resti di pasto di conchiglie del tipo Mure, nell’area che era situata a monte dell’attuale ubicazione, per l’ovvia considerazione dove l’immensa palude che le ha dato il nome attuale, evidentemente si estendeva, con molta probabilità, fino alla collina dove era situata allora.

La dislocazione di questo antico centro abitato posto sulla collina di “Terra Teula –Tegula ! (?) -“, attraversato dalla larga strada che si inerpicava sul lieve declivio, collegava tra loro gli altri centri abitati permettendo scambi commerciali ed il passaggio delle truppe romane che da “Karalis” controllavano tutto il territorio sotto la loro giurisdizione; Quartu- Quartucciu, Selargius e paesi limitrofi, Dolianova, Donori e Ussana, fino a Sestu altro importante centro di snodo militare e commerciale, lungo la direttiva che ramificava per l’area sulcitana con Decimo – Decimomannu- e Monastir che si apriva verso l’Oristanese.

Monserrato, forse “TEGULA” (?) nell’antica denominazione, dal nome della collina di natura argillosa quindi adatta alla fabbricazione delle tegole, che nell’area del rinvenimento si riscontrano (perlomeno allora, nel periodo della scoperta della necropoli situata al margine della strada come costumanza romana dell’epoca), in superficie, piuttosto numerose, insieme con alcune “sigillate”, in pratica con il marchio di provenienza e fabbricazione; Embrici di copertura sepolcrale piuttosto numerosi e resti umani integri ed altri posti in giare o anfore di tipi diversi, panciute o a siluro, con evidenti resti di cremazione, denotano l’importanza del sito.


L’importanza di questo rinvenimento è per Monserrato fonte d’orgoglio, in quanto permetterà di scrivere una lunga pagina di storia antica che inorgoglisce i cittadini; oggi più che mai importante è l’obbligo di rivedere i piani d’estensione urbanistica, che volgendo lo sguardo verso l’area in tema, rischia di cancellare inesorabilmente un documento storico che attesta l’importanza di questo centro, rispetto all’umile origine che le era stata attribuita a suo tempo.

Monserrato ha diritto di portare in evidenza le proprie radici storiche culturali che, per troppo tempo sono rimaste sepolte sotto la coltre del tempo, è dovere dell’ Amministrazione locale non trascurare un opportunità che arricchiranno la stessa, mentre i cittadini tutti ringrazieranno ed elogeranno un tempestivo intervento della stessa, che si adopererà con sollecitudine dopo questa segnalazione da tropo tempo trascurata ed anzi lasciata cadere nell’oblio, per mera ignoranza, o forse per interessi privati…

Sarebbe un vero peccato abbandonare un progetto di ricognizione sul territorio per promuovere un saggio dell’area interessata, ove far sorgere un cantiere di scavo che arricchisce Monserrato, sia sotto il profilo storico culturale, sia dando l’opportunità d’inserimento al lavoro con un simile cantiere di scavo archeologico, a molti giovani disoccupati che, numerosi purtroppo, si trovano a spasso nel “mio Paese, si !, perché sono Monserratino, e orgogliosamente mi vanto di esserlo seppur assente dalla mia città natale, che mi manca. Sporadicamente, quando torno a casa, vedo quanto si è estesa nonostante la riduzione dell’area territoriale molto più vasta allora, e che è stata letteralmente svenduta da Cagliari, prima che riconquistasse la meritata Autonomia.

Monserrato è oramai una bella cittadina, e che dal nucleo storico della mia fanciullezza, si è esteso in lungo e in largo, colmandola come un uovo; data la presenza di numerosissimi cittadini , onorari e non, che l’hanno preferita ad altri centri, contribuendo così a renderla una ridente città che vanta Poeti, Musicisti, Pittori e Scultori di fama, immersa in una miriade di attività che la rendono pregevole ed invidiata rispetto ad altre. Monserrato è un luogo di gente semplice, ma attiva, che merita il rispetto che si è conquistata con l’ingegno è l’arguzia.

Pier Paolo Saba

Contatti:
E-mail: psabap@libero.it

Tel. Cell:
329 0857587 / 389 6880736


SHRD.
shardanaleo Inserito il - 24/09/2007 : 07:57:54
P. Paolo: MONSERRATO è uno dei tanti nomi fasulli appiopati ai luoghi sardi dagli scrivani piemontesi IGNORANTI ( o da scrivani sardi SERVILI e IGNORANTI). il nome vero di tale borgo è LO STESSO di tanti altri luoghi di residenza storici dei PdM che avevano le stesse caratteristiche. Molti ancora oggi tengno il vecchio nome, che magari ha perso (per noi moderni) il significato.
Gli antichi appordi dei PdM erano di solito presso
- un promontorio o penisola con approdo riparato dai venti.
- con Un fiume che sfociava (possibilmente parzialmente navigabile.
- con degli stagni per la riproduzione del pesce,
- con delle saline
- con una vasta pianura interna.
Beh! io di questi luoghi ne ho visitato in tutto il mediterraneo, africa compresa, sono tutti uguali a gurdarli senza le opere d'ingegneria moderne. non solo, ma alcuni hanno tenuto gli antichi nomi di LUOGO LAGUNARE:
- YAM SUPH. egitto, Laghi amari (acque morte, paludi, stagni...), dove passò Mose
- AIGUE MORTES (acque morte, stagni, paludi...), Camargue. Un paesaggio identico a quello della piana di fronte a Monserrato
- PAULI, Monserrato (il suo vero nome: palude, stagno, acque morte, laghi amari...)
PAULI ha queste caratteristiche? Ceeerrrtooo!
PROMONTORIO: sella del diavolo
APPRODO: Marina piccola, S. Elia
SALINE: beh!... grazie a Dio!
LAGHI AMARI: stagno MOLENTARGIUS
FIUME: oggi non è più tanto visibile, infatti si chiama ancora RIU MORTU!
PIANURA INTERNA: La seconda pianura delo stoato italico: CampiDANu.
naturlamente un'infinità di altri luoghi hanno le stesse caratteristiche e risultano essere stati sede dei PdM: SOLKI, THARROS, KARALIS, BOSA, KORRA-KORNUS, NORA, ANTAS, TURRIS, OLBIA, FERONIA...

A dicembre (il 15/12) il comune di MONSERRATO-PAULI ha invitato L. Melis a una conferenza su queste cose...
SHAR


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Pier Paolo Saba Inserito il - 23/09/2007 : 23:40:26
Due pagine addietro, scrissi....:
<Nel prossimo intervento vorrei proporre il caso Monserrato (CA), per il quale chiedo Lumi a Kigula ed a voi tutti, nel caso siate in grado di fornirmi dati sulla sua origine e su eventuali rinvenimenti archeologici.>

Ebbene chiuso "temporaneamente" l'argomento su: NAVIGANTI, OSSIDIANA, ecc, argomento da discuttere nella conferenza stampa.... Invoco ancora una volta aiuto, circa il caso MONSERRATO, in quanto sono alla ricerca di materiale che permetta di stabilire una datazione certa della sua origine, dal momento che non sono riuscito di reperire alcun che, in tema.

Se vorrete darmi una mano, vi saro davero grato. Grazie anticipate.

Pier Paolo Saba

SHRD.
Pier Paolo Saba Inserito il - 23/09/2007 : 18:22:55
Salve Edoardo - Sardo -

HA SCRITTO:
L' uso dell' ossidiana non è mai smesso, ancora oggi si producono ottime lamelle per bisturi! per quanto riguarda la Sardegna il suo uso è documentato anche in piena età nuragica, con dei particolari microliti emisferici, forse elementi di falcetti...

Rispode SHRD - Pier Paolo Saba.
Sono a conoscenzaz del fatto che l'ossidiana è in uso (sopratutto in America) come bisturi.... e chhe la sua presenza sia documentata è un dato di fatto..... grazie per le preciasazioni ed aprofondimenti... quali i falcetti e microliti usati, ed usabili, in diverse maniere. Mi fa piacere annunciarVi che il sottoscritto è uno scultore e pittore, che con l'ossidiana e diverse pietre dure nostrane... realizza delle pregevoli MICROSCULTURE per gioielleria... a dimostraione che l'uso di questa splendida materia non è mai cessato....

In quanto a BAKIS ed alla coerente volontà di non andare oltre, se non su un blog specifico.... sono d'accordo anch'io perchè come lui avrei da dirne altre.... su "Naufraghi?" e Ossidiana.

Buona serata

Pier Paolo

SHRD.
EdoSardo Inserito il - 23/09/2007 : 12:38:15
L' uso dell' ossidiana non è mai smesso, ancora oggi si producono ottime lamelle per bisturi! per quanto riguarda la Sardegna il suo uso è documentato anche in piena età nuragica, con dei particolari microliti emisferici, forse elementi di falcetti...
Pier Paolo Saba Inserito il - 23/09/2007 : 11:32:50
BAKIS a scritto:

Mi chiedo io, se questi, per così dire naufraghi,conoscevano la metallurgia, i minerali metallici,visto che “si accorgono” che questa terra ne è ricchissima, sembra certo da come leggo che sapessero anche lavorare detti metalli, allora a che serviva loro l’ormai inutile detto oro nero Ossidiana ??????????

Intervento di Shardanaleo:

toh! Una domanda PERTINENTE!
L'errore che spesso facciamo è quello di raccontare la storia antica dei Sardi senza tener conto di periodi storici. Ora se l'OSSIDIANA è datata (il periodo in cui fu usata... per mancanza di... metalli) 6000-5000 a.C. e gli "Atalnditei" sono sbarcati in Sardinia(!?) allora... ma che razza di atlantide tecnologica era? e perchè si è continuato a usare l'ossidiana fino al 2000 a.C.? Fino a quando cioè i Popoli del Mare hanno introdotto l'uso del BRONZO?... BOH?
Ma questi Atlantidi... da dove arrivavano, se davvero abitarono la Sardinia? Allora esisteva una ATALNTIDE! E se così è... perchè continuare a SOSTENERE che Atlantide era la sardinia? Io, onestamente non ci capisco più niente!
SHAR

Risposte da Pier Paolo Saba:

Carissimi interlocutori.

A BAKIS ho risposto in maniera esauriente, pertanto invito l'amico LEO... a leggere questa risposta chiarificatrice e passo a puntualizzare alcuni aspetti sulle datazioni storiche..... Dunque:

**Per una migliore intesa della personale IPOTESI dove Atlantide era la patria primigenia degli SHRD, che vediamo approdare in Sardegna già prima dell'immane catastrofe che la sprofondò nell'oceano, queste genti, abili navigatori, commercianti e temibili guerrieri, Ribattezzarono EX NOVO la Tirrenide o Poseidonia (così chiamata, successivamente, dai greci), La Nuova Atlantide, in memoria della loro patria scomparsa.... La Sardegna non era quindi l'ATLANTIDE di Platone, bensì la terra che "ospitandoli" dopo la sciagura che li investì, avendo una serie di caratteristiche molto simili alla loro patria d'origine, viste la caratteristiche morfologiche (dell'Isola - continente ). allora, quì si fermarono sfruttando tutte le risorse che vi trovavano....

Eravamo nel Wurmiano, allora, periodo medio del glaciale, coevo, tra la fine del Neanderthaliano e l'avvento di Cro Magnon (trentamila anni fa, circa), quando queste genti già altamente progredite incominciarono a viaggiare per mare(gli SHRD) i quali. durante gli approdi trovavano altre genti meno avvanzate culturalmente ai quali apportarono la CIVILTA'. Una civiltà già avvanzata, coltivata e sostenuta per millenni... come infatti la raccontano i Sacerdoti di SAIS, in Egitto....
Furono loro che ridistribuirono, gradualmente, nel tempo ed in ogni luogo ove si reccavano, quella civiltà che, di punto i bianco, esplose poi in maniera eclatante in molte altre terre del mondo di allora... Perchè tanta meraviglia, dunque, caro Leo?

Le datazioni "Storiche" vanno rivoluzionate (come detto oramai , sino alla nausea), pertanto credo di non discostarmi troppo da una possibile Verità (Storica?) che, Lasciami perlomeno sognare.... ma sulla base di una conoscenza che non mi sono inventato ma su dati che, per quanto mi riguarda, sono resi inconfuttabili dalla stessa ricerca scientifica e letteraria che per quanto criticabile, in parte, sono tuttavia le uniche fonti a cui attingere.... fintato che le vecchie radici non verranno definitivamente alla luce dei nostri occhi.

Con simpatia e cordialità .

Pier Paolo Saba


SHRD.
Pier Paolo Saba Inserito il - 23/09/2007 : 10:24:24
Da SHRD... risposta a: BAKIS.

Non volermene caro amico. Evidentemente ti sei soffermato abbastanza fuperficialmente alla lettura della presentazione del sottoscritto, dove è lampante l'uso che se ne facceva dell' Ossidiana, allora.
Questo meraviglioso vetro vulcanico, nero brillante, per le sue peculiari caratteristiche, era ricercatissimo un pò da tutti i popoli, in quei tempi, per ricavarne delle armi ad esempio ed utensili vari; per di più, era uttilizzato per realizzare degli splendidi monilicomposti da sferete dello stesso materiale ed alternato magari da vaghi di cristalli di rocca...
Gli Egizi ne erano letteralmente "innamorati" di questo detto ORO NERO, e lo pagavano caro evidentemente dal momento che con questa materia realizzavano gli OCCHI che incastonavano nelle statue delle divinità, rendendole VIVE, datta la fissità dello sguardo fiero delle figure ieratiche delle divinità e dello stesso Faraone a loro assimilato.

Con le caratteristiche, quindi, che presenta l'ossidiana e per gli svariati usi a cui è applicabile, è chiaro quanto fosse preziosa e, per questo che l'esportazione della stessa perdurò lunghi millenni.

I minerali metalliferiri, che gli SHRD scoprirono in Sardegna, furono una vera manna ed essendo abili "maestri" fusori, tra gli altri metalli, esportavano l'argento altretanto caro agli Egizi, ancora una volta, da contraporre all'ORO di cui erano ricchissimi; Oro dedicato al SOLE e l'Argento dedicato alla LUNA. L'Argento SARDO.

Abbiamo forse dimenticato la descrizione fatta da Platone della Città Stato, capitale di ATlantide?
Essa era interamente rivestita di Bornzo E Oricalco ( lega ottenuta dalla fusione della Pirite, Argento e Oro, in prercentuali tali da renderne un metallo inossidabile e splendente, quanto mai.)

Dalla versione di Platone, dunque, si evince la maestria di quelle genti nella lavorazione ed uso dei metalli.... Perché dubitare quindi, che, giunti in Sardegna e fermatisi in pianta stabile dopo la catastrofe, essi presero a sfruttare le risorse locali che poi distribuivano in tutto il mondo di allora?

Bene! Con la speranza di aver soddisfatto la TUA curiosità... non mi rimane che aspettare ulteriori commenti ai quali risponderò puntualmente.

Cordialmente


Pier polo Saba

SHRD.
kigula Inserito il - 23/09/2007 : 10:11:31
Trambuccone ha scritto:

Vengo volentieri anche io......se ci fai sapere la data della conferenza.
X Kigula
Non credo che si possano define "boschetto" i quattro cespugli che circondano il Nuragadena...
E neanche a Riu Mulinu...a meno che ti voglia avventurare a cercare la porta Sud...
Conosci il Labia? O il Contras de Ozzastru?O Lu Brandali -S. Teresa?
Li si che ci vuole il gomitolo di spago per tornare indietro....!
Ciao
T.



A Riu Mulinu a parte ciò che è stato pulito recentemente per i turisti le frasche ci sono eccome.
E così a Nuragadena, che se non è stato pulito recentemente non era così visibile e facile da raggiungere.
Per me anche quello è un po' di boschetto. O forse è il termine boschetto che è improprio, ma a quel punto ricordiamoci che boschi veri nella zona di Olbia non ce n'è... (eccetto Monte Pinu)
Conosco i due nuraghi che mi citi perchè li ho studiati per la mia tesi di laurea, come lu Brandali. Anche li tante belle frasche...
Per quanto riguarda Lu Brandali mi pare avessero dato una bella ripulita.
shardanaleo Inserito il - 23/09/2007 : 09:16:35
Mi chiedo io, se questi, per così dire naufraghi,conoscevano la metallurgia, i minerali metallici,visto che “si accorgono” che questa terra ne è ricchissima, sembra certo da come leggo che sapessero anche lavorare detti metalli, allora a che serviva loro l’ormai inutile detto oro nero Ossidiana ??????????

toh! Una domanda PERTINENTE!
L'errore che spesso facciamo è quello di raccontare la storia antica dei Sardi senza tener conto di periodi storici. Ora se l'OSSIDIANA è datata (il periodo in cui fu usata... per mancanza di... metalli) 6000-5000 a.C. e gli "Atalnditei" sono sbarcati in Sardinia(!?) allora... ma che razza di atlantide tecnologica era? e perchè si è continuato a usare l'ossidiana fino al 2000 a.C.? Fino a quando cioè i Popoli del Mare hanno introdotto l'uso del BRONZO?... BOH?
Ma questi Atlantidi... da dove arrivavano, se davvero abitarono la Sardinia? Allora esisteva una ATALNTIDE! E se così è... perchè continuare a SOSTENERE che Atlantide era la sardinia? Io, onestamente non ci capisco più niente!
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Bakis Inserito il - 22/09/2007 : 20:40:33
Precisando di aver letto solo oggi e non tutto/i gli interventi di P.P.Saba ma di essermi limitato solo ad una prima iniziale e superficiale guardatina mi sono per adesso soffermato su questo passo:

“Intanto vediamo uno degli audaci gruppi di naviganti Atlantidei che seguendo le rotte che li conduceva verso le coste europee, entrati nel Mediterraneo attraverso lo stretto di Gibilterra, si trovano improvvisamente innanzi ad una immensa terra ammantata di verde, cosi lussureggiante e di folgorante bellezza…, s’accostano, e approdano in questa sorta di paradiso dove scoprono che è abitata da uomini che vivono in caverne e palafitte; ben presto si accorgono che questa terra è ricchissima di minerali pregiati, argento, rame, piombo e tra questi scoprono l’ossidiana, il detto oro nero, che esporteranno poi in tutto il mondo allora conosciuto.

Mi chiedo io, se questi, per così dire naufraghi,conoscevano la metallurgia, i minerali metallici,visto che “si accorgono” che questa terra ne è ricchissima, sembra certo da come leggo che sapessero anche lavorare detti metalli, allora a che serviva loro l’ormai inutile detto oro nero Ossidiana ??????????

shardanaleo Inserito il - 22/09/2007 : 19:13:32
X Pieir Paolo; gratias per averm,i citato benevolmente. Non c'è nessun fraintendimento. io ti ho solo detto quanto è la realtà. Vedi, il 2 novembre sono a Mamoiada per una convegno durante CORTES APERTAS. So che anche lì uno dei relatori parlerà... indovina un poco: DEL DISCO DI FESTO! Oltre che parlare della Scrittura "Nuragica" e dei shardana... io ti ho detto quale è la verità attuale riguardo queste ricerche. ma non te la prendere, cosa dovrei dire io allora, che ogni volta che visito il mio editore trovo sempre un NUOVO LIBRO SUI SHARDANA di nuovo autore... ... che ci vuoi fare? ormai è divetata una moda. per quanto rigurad ail DISCO di NEBRA, ricorderai cheio li riporto entrambi su "Shardana I pPrincipi di Dan" e ora che mi sovviene ... una cosa in comune ce l'hanno!!!! Ho capito, ma non la dirò qui per non rovinare la tua sorpresa!... ma ho capito! E se sei a CORTES APERTAS a Mamoiada, vedrai che parlerò anche di questa cosa (marginalmente) perchè la mia relazione s'intitola: "L'astronomia degli Antichi Popoli del Mare"... e i due dischi sono citati perchè.....
Salude a tue. Leo

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Pier Paolo Saba Inserito il - 22/09/2007 : 10:12:10
Innanzi tutto, Buongiorno a tutti!

Grazie a Shardanaleo,Kigula,Ammutadori,Trambuconi, che hanno risposto al''invito alla Conferenza Stampa che terrò in Olbia e, ringrazio anticipatamente tutti coloro che si uniranno a voi, per
l' occasione.

Una puntualizzazione per SHARDANALEO, che ha scritto:
<Quanto al disco di festo, già in passato ti dissi che è come parlare di Atlantide: esistono 7000 libri, tutti con opinioni diverse e tutti con "la scoperta del secolo". Non fraintendermi, non voglio annullare il tuo entusiasmo e dubitare della tua scoperta, ma proprio sul disco di festo, nel giro di un mese mi sono scontrato con ben TRE studiosi che affermano di averlo decifrato. UN padre francescano di Iglesias, uno studioso che parteciperà a un convegno sui PdM e P. P. Saba.>

Credo di essere stato abbastanza chiaro nell' esporre la mia scoperta.... Non si tratta affatto di aver "realizzato" una traduzione del contenuto del DISCO DI FESTO, bensì, di aver trovato un certo numero e tipi dei simboli stampigliati nello stesso e che, SONO PRESSOCHE' IDENTICI a quelli che possiamo vedere (già ampiamente documentati) riferiti alla nostra preistoria .... per intenderci, quella che gli SHRD = Shardana, avevano insegnato alle genti (autoctoni) che trovarono nell'allora (continente) chiamato TIRRENIDE o POSIDONIA, che vivevano nelle caverne e nelle palafitte. Chiaro?

Riguardo al Padre Francescano di Iglesias, autore dell'ultima pubblicazione (Traduzione del Disco in tema) che pretende di "scodellarci" con la sua presunta traduzione, una versione allucinante che non sta in piedi neanche se sorretta da TUBI INNOCENTI, per riferirmi ancora una volta, al caso MONTE d'ACCODDI. L'altro studioso, poi: Tale, Paolo Valente Poddighe, giusto per non far nomi.... al quale riconosco di aver curato attendibilmente buona parte della ricerca storiografica... nel mio libro ho sollevato una "violenta" ma non tropo - critica per le sue "Visioni" fuori luogo... Leggerete come mi esprimo nei suoi confronti, e non solo... mentre della tua persona... lo andrai a scoprire più avanti e sono sicuro che ne sarai contento, nonostante il fraintendimento che si è creato in questo Qui Pro Quò.

Altra sorpresa è, che nella stessa Conferenza verrà citato l'altretanto famoso Disco di Nebra, nel quale è presente un simbolo particolare che è nel DISCO DI FESTO, ed ampiamente visibile nei nostri documenti antichissimi - vedi preistoria già citata, simbolo che comparativamente pur saltando agli
occhi, non è stato, fin ora, considerato.

Per il momento è tutto... mi sono dilungato abbastanza e, doverosamente, ringraziando per l'attenzione sperando di non avervi tediato troppo... vi saluto ....

Nel prossimo intervento vorrei proporre il caso Monserrato (CA), per il quale chiedo Lumi a Kigula ed a voi tutti, nel caso siate in grado di fornirmi dati sulla sua origine e su eventuali rinvenimenti archeologici.

Cordialmente.
Pier Paolo Saba

SHRD.
Trambuccone Inserito il - 22/09/2007 : 00:52:24
Vengo volentieri anche io......se ci fai sapere la data della conferenza.
X Kigula
Non credo che si possano define "boschetto" i quattro cespugli che circondano il Nuragadena...
E neanche a Riu Mulinu...a meno che ti voglia avventurare a cercare la porta Sud...
Conosci il Labia? O il Contras de Ozzastru?O Lu Brandali -S. Teresa?
Li si che ci vuole il gomitolo di spago per tornare indietro....!
Ciao
T.

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