V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E |
Preziosa |
Inserito il - 13/04/2011 : 16:54:53 L’Associazione Culturale “Giudicato di Torres” È lieta di invitare la S.V. al convegno “Usi e Costumi durante il Medioevo in Sardegna : fonti storiche dati archeologici e divulgazione attraverso la rievocazione” Che si terrà a Porto Torres il giorno 16 Aprile 2011 ore 9.30 Presso la sala del Museo del porto in Porto Torres |
15 U L T I M E R I S P O S T E (in alto le più recenti) |
Istranzu |
Inserito il - 22/04/2011 : 13:19:55 Il tenore della sua risposta è già molto meno aggressivo di quello della precedente, e questo significa che ha letto con attenzione quanto le ho scritto. Comprendo perfettamente la sua amarezza e la collera sia per delle critiche (non a lei ed al suo lavoro ma alla giornata, per farne lo spunto di una riflessione) che per l'assenza di chi doveva istituzionalmente esseci almeno per un saluto, e questo va in sintonia con la mia decisione di non lavorare nel nord Sardegna, con mio sommo rammarico perchè amo visceralmente questa isola tanto da averci speso negli ultimi 20 anni tanto denaro e tanta fatica per ricerche e pubblicazioni. Dato che di me conosce a quanto pare cosa dicono le malelingue, per tentare di bilanciare la situazione le dò alcune informazioni scientifiche su di me. Ho infatti curato nel tempo il settore del vetro ed ho pubblicato tutto il possibile per il periodo dal XIV al XX secolo sia su Archeologia Postmedievale che lei conosce sia sugli atti dei convegni nazionali e internazionali dell'IAHV che forse non conosce. Inoltre ho pubblicato in Italia ed all'estero tutto quanto attiene alla pesca del corallo nell'antichità identificando una nuova facies di materiali, le pietre ed i piombi degli attrezzi utilizzati dal IV secolo aC a oggi, avendone come feedback richieste di collaborazioni importanti all'estero (Germania, Catalogna, Israele, USA, Inghilterra). é pronto da anni un libro da pubblicare al riguardo ma non mi decido mai a portarlo da Carlo Delfino che me lo ha chiesto in quanto ci sono sempre cose da aggiungere, come sempre. Inoltre ho fatto (non come volontario o subalterno, ma come responsabile) molti scavi e/o ricerche su relitti; fra i più importanti, per la Sardegna il relitto delle saliere di Capo Carbonara, quello del Tigre a Cala Barca Isola Piana, il relitto di Coscia di donnacon un grosso carico di marmi; per la Toscana il relitto a Pelichet 47 (come si usava dire negli anni 80) e quello del "galeone" a Capel rosso (in effetti un brulotto spagnolo) all'Isola del Giglio, il relitto delle catinelle di Santa Manza (Corsica), unico carico navale conosciuto di ceramica di Montelupo. Ho evidentemente molto lavorato in equipes sia nazionali che internazionali, ad esempio sul relitto arcaico del Campese con Mensun Bound, del quale ho curato a posteriori lo studio delle ancore di pietra, quello di Giglio Porto con anfore africane, il relitto di Porto vecchio in Corsica e potrei continuare ma penso basti, per toglierle l'idea che non sono solo "appassionato" del settore ma ci sono dentro fino al collo.
Per il resto non ho avuto ancora il tempo di controllare il nome Virdis e dove l'ho letto, le farò sapere, mentre per le altre osservazioni ribadisco anche io che le riflessioni e i commenti da me fatti non tendevano assolutamente a denigrare nè chicchessia nè il lavoro faticosamente svolto per organizzare il convegno. E' però un fatto che c'era pochissima gente, anche io ci sono rimasto male dato l'importanza dei contributi e dei relatori, che conosco e mi conoscono, e che in parte ho rivisto nei giorni seguenti, e nessuno ce l'aveva su con me, anzi abbiamo anche avuto scambi di informazioni e promesse di collaborazioni reciproche. Ed è anche acclarato che spesso non ci sono fondi per pubblicare quanto detto, e perciò io nel dubbio spesso fotografo le slides presentate per rivederle con calma a casa e leggere le informazioni con calma, a dimostrazione di quanto mi interessino le cose dette e mostrate. Nel caso Della sua amica Colombi non ho fotografato altro che la presentazione, in quanto ciò che diceva era (per me) scontato. Non inutile, ma già risaputo da me e ritengo anche da altri presenti.
Per finire, io non ho mai avuto l'idea di colpire alle spalle o di denigrare o di fare commenti malevoli come detto sopra ad abbundantiam; le riflessioni me le sono fatte, e mi creda se le dico che dall'esterno si ha una visione totalmente diversa di quella che si ha dall'interno: certo lei ha avuto il peso dell'organizzazione, ed io le ho solo scritto quali a mio giudizio erano state le cose positive e negative, senza scadere nel tutto buono o tutto cattivo e senza usare termini spregiativi. Circa il commento malevolo sulla Dr. Colombi (che non conosco affatto nè so chi sia suo marito) io avevo scritto esattamente questo: "A meno che fosse moglie di qualcuno (così mi è stato perfidamente suggerito alle mie domande sul perchè della relazione)". Noti che ho scritto "perfidamente". Non le dirò pro bono pacis chi me lo ha detto, ma potrebbe anche essere la stessa persona che le ha suggerito alcune malevolenze su di me. Io certo non me lo sarei permesso! Infatti ho avuto parole di elogio sia per lei che per tutti gli altri! Il commento della Dr. Colombi è stato molto pacato anche se mi ha scambiato per un "cultore della materia" non conoscendoci a vicenda. Il suo invece è stato così violento, oltraggioso ed offensivo nei modi e nei termini usati (rilegga per favore cosa ha scritto, non le si addice) che dapprima ho pensato di non risponderle, poi ho riflettuto sulla mia e sulla sua età ed ho deciso che questa cosa andava chiarita per il bene di tutti, e le ho scritto una risposta pacata, a cui ora aggiungo questa. In soldoni lei ammette che c'erano state delle diverse indicazioni sul luogo del convegno, e il fatto che io abbia scritto di una conventicola, ahimè è quello che siamo, rari nantes in gurgite vasto. Non si avvilisca per le belle e vere cose di cui ha scritto sopra, io ci sono purtroppo abituato e la mia fortuna è solo quella di poter fare tranquillamente a meno dei favori delle soprintendenze, tanto che tanti anni fa rifiutai il trasferimento a quella di Firenze nonchè un concorso a cattedra vinto col massimo del punteggio alla fine degli anni settanta. Spero solo di rivedersi da qualche parte in modo più sereno.
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Preziosa |
Inserito il - 22/04/2011 : 06:36:41 Istranzu Ribadisco i concetti rimarcati sopra. Quello che lei ha scritto non è stato da me frainteso, tutte le persone presenti alla giornata e che hanno letto i suoi commenti hanno interpretato allo stesso modo. Fino a prova contraria è lei che si è permesso di dire, a meno che io non sappia più leggere, che una relatrice è stata invitata in quanto moglie di.. commento totalmente fuori luogo e di pessimo gusto... il nomignolo metal detector da me rimarcato nella risposta stava a sottolineare che spesso se ci si basa sulle malelingue come ha fatto lei si incorre in critiche a persone senza cognizione di causa, utilizzando tale soprannome ho voluto solo farle capire quello che lei ha fatto in riferimento ad una relatrice.. il plauso all'organizzatrice contrasta poi con la parte iniziale del suo commento, dove insisteva sulla scarsa organizzazione (DIVULGAZIONE) dell'evento, destinato secondo lei a pochi eletti (CONVENTICOLA). Lavoro gratuitamente dal 2006 per organizzare eventi culturali di massima divulgazione, cosa che spesso non avviene da parte di chi per la tutela e valorizzazione del patrimonio è profumatamente pagato. Credo che un fondamentale punto di riflessione sia la totale assenza di funzionari delle due soprintendenze, che almeno per dovere istituzionale, visto che si trattava della settimana della cultura patrocinata dal ministero dei beni culturali, potevano intervenire almeno per un saluto. Ben diversa la realtà dei fatti!!! Tali enti, inseriti come collaboratori dell'evento ed invitati allo stesso, non solo non hanno aderito, ma si sono dissociati dall'evento chiedendo al ministero di non essere inseriti in locandina. Questa la triste realtà dei fatti. Ci son persone che come me si fanno in quattro per valorizzare il territorio gratuitamente, altre che il patrimonioo lo nascondono sotto il cemento. Allora mi chiedo..Porto Torres sta morendo, l'amministrazione sta cercando risorse alternatiive.. riuscirà nell'impresa? Perchè io vedo la diretta responsabile del nostro patrimonio con l'ascia della morte in mano.. Io stessa, dopo anni di sacrifici a studiare nel settore, avendo presentato un progetto, mi trovo impossibilitata nell andare avanti con le ricerche perchè mi viene negato l'accesso agli archivi..mi viene detto negli archivi non c'è nulla, abbiamo perso la richiesta..e altre strxxxxxx... intanto dopo un anno dalla prima richiesta, due mesi dalla seconda, avendo riprotocollato tutto...sto ancora aspettando... però finchè c'è da lavorare gratis nei cantieri, seguire lavori di restauro o altro, spiegare anche agli addetti pagati tutta la terminologia legata al degrado e alle strutture murarie..la dott.ssa Marongiu va bene.. Riflettiamo!!! Forse, in occasione della settimana della cultura, la riflessione fatta dalla Dott.ssa Colombi era la più adeguata. Ma solo chi ama veramente il proprio patrimonio può capire il vero significato delle cose..il giusto valore..della cultura..e del patrimonio...ad oggi..purtroppo gestito da pochi burocrati a proprio piacimento.. Se si vuole fare un commento o una critica che sia fatta con cognizione di causa e facendo una attenta riflessione di tutti gli aspetti... |
Preziosa |
Inserito il - 22/04/2011 : 05:58:42 Alcune foto della giornata
https://www.facebook.com/media/set/...001457506898
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Istranzu |
Inserito il - 21/04/2011 : 13:37:20 Dimenticavo però di dire alla Dr. Elena Marongiu alias Preziosa che chi scrive è uno dei firmatari della Carta di Siracusa il 10 marzo 2001 insieme ad altri archeologi subacquei ed a giuristi di tutto gli stati del bacino mediterraneo. Questo fondamentale documento ha dato la basi per la convenzione unesco dello stesso anno per la difesa del patrimonio culturale marittimo del Mediterraneo; la convenzione è stata ratificata come legge dallo stato Italiano solo nel 2009. Cordialmente auguro uguali e più alti successi nel lavoro a Preziosa che essendo ancora molto giovane (rispetto a me) certo li avrà in futuro! |
Istranzu |
Inserito il - 21/04/2011 : 13:23:46 Ho letto con una certa amarezza le parole di Preziosa, alla quale era andato il mio plauso per l'organizzazione del convegno. Non voglio alimentare sterili polemiche nel ribattere i punti in questione, ma mi necessita puntualizzare che il signor metaldetector Mario Galasso come malignamente mi si appella ha fatto la sua prima pubblicazione nel settore archeologico (tralasciando quelle in altri settori) nella Forma Maris Antiqui XI-XII (1975-1981) dell'Istituto internazionale di studi liguri (Un carico navale del II secolo all'Isola del Giglio, i cui materiali sono stati da me pubblicati e quindi musealizzati da decenni), ed a quella sono seguite un centinaio circa di pubblicazioni, di cui molte relative alla Sardegna. Dato che in genere lavoro all'estero (ultima campagna di scavo in Corsica, relitto delle catinelle a Santa Manza, di cui sono responsabile per il carico) è probabile che qui non ne arrivi neanche l'eco. Il metal detector è ed è stato costantemente utilizzato da molti anni secondo metodologie ormai pianificate in scavi ufficiali e un mio collega ne ha fatto oggetto di lezioni all'università di Siena (domandare al prof. Marco Valenti per le lezioni tenute da Alessio Salvini) e costantemente viene utilizzato in molte attività di ricerca da colleghi della soprintendenza toscana; per le altre non so, ma all'estero è una prassi costante, come quella di utilizzare altri strumenti elettronici come scan sonar e georadar, ma evidentemente qui si preferisce farne a meno. In Sardegna l'ho utilizzato in scavi di Marco Milanese e solo fino all'inizio dello scorso decennio, gratis e da volontario perchè mi spiaceva che si perdesse tanto materiale numismatico nella terra di risulta grazie alla disattenzione di qualche studente. Quindi grazie per l'"appassionato" che mi conforta nella mia passione per questo lavoro anche in età avanzata, ma invito chiunque a consultare ad esempio Archaeogate che è un website sponsorizzato dal Ministero e digitare il mio nome per leggere alcuni miei lavori scientifici. Circa le offese nella risposta che leggo alle mie tranquille osservazioni, de minimis non curat praetor. Le osservazioni erano solo tese a far sapere che sempre c'è qualcosa da migliorare e del resto il tenore generale era di plauso. Ma mi spiace che la pur sempre simpatica e brava Preziosa non abbia colto questo aspetto ed abbia invece pensato ad un attacco frontale. Circa le foto che io sempre faccio ai convegni, puntualizzo che quando si parla e si mostra in pubblico qualcosa, foto o oggetto, questo non comporta il divieto di fotografarlo per uso personale e per memento, fermo ovviamente restando il copyright eventuale ed il divieto di farne uso commerciale o di pubblicazione senza citare la fonte. Circa la dr. Colombi nulla da dire circa la sua preparazione professionale che la onora, ma confermo la mia personale idea che il tema da lei trattato sarebbe stato ideale per un altro tipo di convegno, non per questo che focalizzava il territorio. Circa il nome Virdis i casi sono due: o ho errato confondendo con De Montis e Virga sardischa o l'ho letto in un annuncio del convegno, dovrò controllare prima di essere certo che l'errore l'abbia commesso io o l'estensore dell'annuncio letto. Certamente mi duole essere andato via alle 17,30, perdendo due interessanti momenti del convegno, ma avevo compreso che non vi fossero più relatori e dovevo in ogni caso rientrare per altri impegni di lavoro (si, lavoro ancora a 70 anni). L'archeologia per me è una professione, non un divertissement, ed il fatto che l'abbia fatto per decenni non deve aver disturbato nessuno, salvo qualcuno per l'appunto nella zona di competenza della Soprintendenza locale. Dico qualcuno perchè ho amici stimatissimi anche lì, ma ho preferito lavorare all'estero da molto. Non a caso tanti anni fa a Francesco Nicosia nel suo ufficio sassarese dissi: "Caro Francesco, a sessant'anni i miei amici li scelgo da me e tu non sei più fra questi", mi girai e me ne andai. Almeno io non gli ho mai nascosto ciò che pensavo di lui nel corso di una amicizia durata 30 anni dai tempi in cui era ispettore della soprintendenza toscana e veniva nella mia barca. Non a caso nel 1984 chiese al Ministero il mio distacco presso la sua Soprintendenza dall'ufficio in cui allora lavoravo come funzionario. Non a caso nel lontano 1982 Pertini mi dette la croce di cavaliere per particolari benemerenze nel settore dei beni culturali (su proposta di Spadolini, fra l'altro ma principalmente per una mia azione propedeutica allo scavo di Piazza della Signoria, lo sanno bene in soprintendenza a Firenze). Penso che basti per fare un pò di luce sui miei trascorsi di "appassionato", e poi devo buttare giù due righe per le mie relazioni relative al convegno sull'anfora di Empoli (ott.2010) e a quello prossimo di Marburg in Germania (23-25 giugno pv), sulla navigazione mediterranea fino all'VIII secolo aC. Ci sarebbe stato tanto da dire sulle puntualizzazioni di Preziosa ma è meglio smetterla qui, penso che il mondo è suo, non dei vecchi arnesi come me, che peraltro pare sia stato citato indegnamente sulla Kleine Pauli Wissova per l'archeologia subacquea a quanto mi dice l'amico Hanz Martin del DEGUWA. |
Preziosa |
Inserito il - 19/04/2011 : 11:37:57 Sabato scorso si è tenuto il Convegno “Usi e Costumi durante il Medioevo in Sardegna: fonti storiche, dati archeologici e divulgazione attraverso la rievocazione” promosso dall’Associazione Culturale di Volontariato Giudicato di Torres In Occasione della XIII SETTIMANA DELLA CULTURA con il patrocinio del MIBAC e del Comune di Porto Torres.
I lavori sono stati aperti dal Moderatore Giancarlo Pinna. Le autorità presenti, il Sindaco Beniamino Scarpa, l’Assessore ai beni archeologici Francesco Porcu e Don Mario, parroco della Basilica di San Gavino intervenute per un breve saluto, hanno sottolineato l’importanza di manifestazioni culturali di questo tipo, rimarcando il fatto che, in un momento difficile dal punto di vista delle opportunità lavorative, è il patrimonio culturale e archeologico la strada alternativa per l’economia e la vita della città. E sono quindi importantissime le attività promosse e realizzate dalle associazioni locali come l’Associazione giudicato di Torres. E’ seguita l’introduzione dell’associazione GIUDICATO DI TORRES, che ha spiegato il perché della giornata ed introdotto l’argomento. I regni Giudicali, sviluppati in maniera autonoma durante un momento di isolamento della Sardegna, fanno parte della nostra identità culturale. Usi e costumi intesi quindi come società, cultura, identità di un particolare momento storico. Questo analizzato attraverso il contributo dei relatori presenti in funzione di storici ed archeologi, ma soprattutto divulgato. L’obiettivo quindi del convegno era quello divulgativo come sottolineato durante due relazioni della sessione pomeridiana. Primo intervento è stato quello tenuto dal Dott. Alessandro Soddu , Ricercatore di Storia medievale presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Sassari, dove insegna Storia medievale e ha insegnato Esegesi delle fonti storiche medievale Diplomatica speciale. La sua relazione dal titolo “E' mai esistita una "Nurra Felix" nel Medioevo? “ è stato un vero e proprio momento di riflessione, con percorso a ritroso. Il ricercatore infatti è partito dallo stato attuale della Nurra, territorio arido quasi spopolato, ma che nel Medioevo così non era. Attraverso un’attenta analisi delle fonti infatti è emersa la presenza di diverse chiese nel territorio, grazie alla presenza di ordini religiosi quali i cassinesi, benedettini, cistercensi, fino agli ordini ospitalieri. E’ stata poi analizzata la presenza di almeno tre castelli. Una Nurra quindi popolata, con la presenza di numerosi villaggi, abbandonati poi per una serie di motivi anch’essi oggetto di un’attenta riflessione. Peste, carestie, guerre e probabilmente anche dei fenomeni naturali giunti a noi soto forma di leggenda, come quella del Lago di Baratz. Il secondo intervento è stato esposto dal Dott. Franco G.R. Campus specializzando in archeologia tardo-antica e medievale presso l’Università La Sapienza di Roma, Dottore di Ricerca in Storia medievale presso l’Università di Cagliari. Il suo intervento dal titolo “Strade e luoghi di preghiera. Il pellegrinaggio nel Giudicato di Torres” ha analizzato il fenomeno del pellegrinaggio partendo dal contesto europeo, quello del grandi pellegrinaggi verso Gerusalemme, Tours e Compostela, rappresentanti non solo di un sentito momento religioso, ma divenuti veri e propri momenti di strategia economica e politica. E’ stata poi ricostruita la figura del pellegrino, il suo abbigliamento, ed infine le caratteristiche degli itinerari. All’introduzione generale è poi seguita una dettagliata analisi del pellegrinaggio in Sardegna attraverso le fonti, la toponomastica, le tracce lasciate dai pellegrini nei loro percorsi. Il più famoso pellegrinaggio è stato quello di Gonario di Torres in terrasanta. L’intervento si è concluso con un aspetto molto importante per Porto Torres. La meta più sentita dai pellegrini in Sardegna era verso la nostra Basilica di San Gavino. Gli stessi giudici di Torres Costantino e Marcusa fecero edificare la chiesa di Saccargia dopo un pellegrinaggio presso la nostra basilica. Dai toponimi citati nei documenti è stato quindi possibile ricostruire i due probabili percorsi fatti dai pellegrini per giungere a Torres. Il terzo intervento è stato quello del Dott. Mauro Sanna Dottore di ricerca in Storia medievale a Cagliari, docente a contratto di Diplomatica e Storia della Chiesa a Sassari, La sua relazione dal titolo “Relazioni tra Chiesa e potere nel Medioevo sardo”si è concentra sui rapporti tra il papato e i vari dominatori e sovrani dell'isola tra XI e XV secolo. Il prof. Sanna ha fatto una precisa analisi dei singoli documenti attestanti nel corso degli anni i rapporti della chiesa con la Sardegna già a partire dal XI secolo. A chiudere la sessione del mattino è stato il Dott. Domingo Dettori attualmente Direttore del museo archeologico di Viddalba, che ha seguito il progetto degli scavi di Tergu, per conto dell'Ufficio per i Beni Culturali Ecclesiastici della Diocesi di Tempio Ampurias oltre a diverse campagne di scavo anche presso la Basilica di San Gavino. La relazione dal titolo “La Domo Giudicale di Thergu. Organizzazione e dati materiali” è stata molto importante perché attraverso i dati archeologici è stato possibile ricostruire la vita all’interno di una domo giudicale sotto diversi aspetti, partendo dalle tecniche edilizie della domo stessa, la disposizione degli ambienti, il focolare, le ceramiche da mensa e da cucina, e addirittura alcuni alimenti, ceci, piselli e senape. La sessione pomeridiana è stata aperta dalla Dott.ssa Rossella Colombi, Dottore di ricerca in archeologia ha studiato a Pisa, Roma, Siena, lavorato presso Unesco. La sua relazione dal titolo “Il valore delle cose. La valorizzazione del patrimonio al tempo della crisi globale”, ha proposto una riflessione sui valori attribuiti al patrimonio culturale in rapporto alle scelte politiche attualmente imposte da una crisi finanziaria considerata epocale. Quindi l’analisi ha sottolineato come in un momento così difficile sia proprio la cultura la prima a subire i tagli. La riflessione pertanto si è soffermata sul giusto valore che si da alle cose, ma in questo caso alla cultura, al patrimonio, e alla sua valorizzazione. Sono state analizzate al contrario le opportunità economiche e lavorative che proprio la cultura attraverso una differente strategia politica può offrire. In conclusione l’intervento si è soffermato sulle rievocazioni storiche come mezzo di divulgazione. IL secondo intervento della sessione pomeridiana è stato tenuto dal Dott. Luca Sanna Archeologo medievista e topografo presidente dell’Associazione Castra Sardiniae con relazione congiunta con la Dott. D. Rovina, Funzionario della Soprintendenza per i Beni Archeologici per le province di Sassari e Nuoro, assente per sopraggiunti impegni istituzionali. La relazione dal titolo “Il Castello di Sassari e le difese della città” ha messo in evidenza attraverso le recenti indagini archeologiche il sistema difensivo del Castello di Sassari, la cui prima citazione documentaria risale alla seconda metà del XIII secolo, quando Enzo, figlio dell’Imperatore Federico II, e marito dell’ultima Giudicessa di Torres Adelasia, lascia in eredità il Castrum Sassari. Attraverso una lettura stratigrafica delle strutture emerse nelle diverse fasi così è stato possibile ammirare i resti rinvenuti pertinenti il fossato, le diverse gallerie, le aperture di tiro, grazie anche alla ricostruzione virtuale del castello. Durante gli scavi sono fra l’altro emersi alcuni elementi pertinenti ad armi (balestre) e armature (cotte di maglia) Anche in questo caso si è in attesa di un adeguato progetto di valorizzazione di quanto emerso. E’ seguita la relazione del Prof. Angelo Castellaccio docente ordinario e vicepreside presso la Facoltà di lettere e filosofia dell’Università di Sassari. La sua relazione dal titolo “Economia e società nel Turritano” ha messo in evidenza, attraverso una dettagliata analisi dei documenti medievali quella che era l’economia durante il medioevo nel turritano. E’ stato affrontato il discorso della monetizzazione e degli scambi di merci, con diversi esempi tratti dai condagues, che ha permesso anche di ricostruire il valore ad esempio di un maiale, che corrispondeva a due pecore, piuttosto che di un panno. Cosi ancora il valore dei metalli, dei terreni, con un sempre diretto confronto con l economia attuale. Infine è stato messo in evidenza il ruolo strategico del Porto di Torres per l’economia del territorio. E’ seguito l’intervento del Dott. Giuliano Demontis membro dell’ Ass. Giudicato di Torres, appassionato del periodo medievale nello specifico ha ricostruito attraverso l’analisi delle fonti alcune armi medievali quali una balestra italica e la Virgha Sardischa argomento della relazione presentata. La Virga Sardischa era un arma conosciutissima e temutissima nel medioevo, tanto da essere citata anche in alcuni documenti oltremare (statuti di Asti). Purtroppo i dati archeologici non aiutano nel ricostruire con esatta precisione l’arma. Un frammento della stessa è stato ritrovato presso il villaggio medievale di Geridu, un altro frammento addirittura sembra che sia stato trovato all’interno di una grotta a Pantelleria. Attraverso i dati raccolti comunque il relatore è riuscito, seguendo anche la metodologia del tempo nella forgiatura delle parti metalliche e nella lavorazione dell’asta in legno, a ricostruire quattro esemplari di Virga Sardisca mostrati ai presenti alla conclusione della relazione. L’ultima relazione a conclusione della giornata di studi dal titolo “La rievocazione Storica. Un efficace strumento di divulgazione” è stata tenuta dall’Associazione Giudicato di Torres. Si è brevemente descritta l’attività che l’associazione svolge con l’intento di valorizzare la Sardegna Giudicale attraverso la ricerca storica e scientifica e la successiva divulgazione tramite ricostruzioni e rievocazioni storiche, elaborati multimediali e la promozione di eventi culturali quali convegni documentari, mostre. Per poter fare questo l’associazione concentra le attività nella riproduzione di abiti storici, armi e armature, utensili metallici. Fra le attività associative il tiro con l’arco storico, i giochi e le danze medievali e del primo rinascimento per i pochi documenti noti, che hanno portato ad estendere di qualche decennio il periodo di studio del quale l’associazione si occupa. Un'altra tematica sviluppata è quella delle pietanze medievali, delle spezie e delle erbe selvatiche studiate queste ultime anche come erbe curative. L’associazione ha poi spiegato perché ha deciso di dedicarsi al mondo delle rievocazioni storiche. Con questo termine s’intende chiaramente la ricostruzione fedele di vicende storiche realmente accadute, attraverso studi accurati affinché sia ridotto al minimo l’anacronismo delle vicende che si vanno a divulgare scegliendo un mezzo recepibile dal più ampio pubblico, che può facilmente immedesimarsi nel medioevo. La rievocazione storica quindi può essere definita uno dei massimi mezzi di divulgazione della propria storia e della propria identità culturale, perché attraverso questo strumento le persone, dai bambini agli anziani possono letteralmente immergersi in quelli che erano gli usi, i costumi di un tempo, intesi nella globalità del termine, così i mestieri e le arti, così l’alimentazione e la musica. Nel descrivere la rievocazione storica si è poi voluto puntualizzare su alcune manifestazioni, che se pur svolte con abiti medievali, sono solo manifestazioni di spettacolo o folkloristiche, e nulla hanno a che fare con la rievocazione storica. Spesso ci si trova a dover trovare un compromesso usufruendo di finanziamenti pubblici o contributi dei commercianti e quindi arricchire le rievocazioni anche con momenti di spettacolo, la cosa importante in questo caso è precisare al pubblico quelli che sono i momenti prettamente storici e quali quelli di spettacolo. Ad intervenire e apportare il suo contributo durante l’ultima relazione è stato il Presidente del Gruppo Sagittarii Vagantes, associazione con la quale il Giudicato di Torres collabora già da un paio d’anni. Così è stata descritta l’esperienza di ricostruzione svolta dal gruppo, riportando l’esempio di come si ricostruisce una pergamena, e di come è stato possibile realizzare i mangani ed il trabucco presenti oggi presso il castello di Castel Sardo. Al termine della serata sono state tratte le Conclusioni dal moderatore Giancarlo Pinna, che durante l’arco della giornata è stato abilissimo anche nell’ integrare con elementi storici locali i diversi interventi. E’ stato infine aperto un interessante dibattito, utile momento di confronto per tutti i presenti. |
gallosu |
Inserito il - 19/04/2011 : 10:11:55 A proposito della Virga Sardischa cosa è stato detto?
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CodicediSorres |
Inserito il - 18/04/2011 : 18:09:03 Per Preziosa: Grazie per la risposta. |
Preziosa |
Inserito il - 18/04/2011 : 14:31:34 In risposta a quanto scritto dal signor Galasso la Dott.ssa Colombi mi ha chiesto cortesemente di pubblicare la sua risposta così come segue:
Gentile Signore,
ho colto, tra le sue osservazioni, alcuni elementi di perplessità, che non mi sorprendono, ma anzi mi inducono a riflettere sull’efficacia della comunicazione. Troppo spesso infatti si dá per scontato il livello di informazione del pubblico, mentre il contenuto dell’esposizione dovrebbe essere comprensibile per ogni tipo di uditore, anche per quello meno informato o sensibilizzato. L’argomento che ho trattato nel mio intervento può sorprendere ancora non solo gli appassionati della materia archeologica e storica, ai quali mi sembra che Lei appartenga, ma anche gli addetti ai lavori o specialisti. Il fatto è che in Italia esiste ancora una differenza marcata tra attività di ricerca, da un lato, e valorizzazione (e gestione), dall’altro, pur essendo ormai la norma che gli archeologi e gli storici si muovano indifferentemente in entrambi i settori. In tutto il mondo gli studiosi dell’antichità non si limitano ad approfondire i temi delle proprie ricerche, ma partecipano attivamente al dibattito sull’etica e la funzione sociale della professione. Poiché il nostro paese è fortemente arretrato su questo fronte, non mi sorprende che la consapevolezza del pubblico sia praticamente nulla. Comprenderà, a questo punto, quanto sia ancor più necessario introdurre elementi di analisi e di riflessione di questo tipo nel dibattito scientifico. E’ evidente d’altra parte il legame che unisce ricerca–valorizzazione-divulgazione con il coinvolgimento di professionalità e competenze differenti. Personalmente ritengo che i convegni siano un’occasione preziosa di confronto, di scambio e di arricchimento. Porre domande, esporre il proprio punto di vista stimola il pensiero critico ed è istruttivo per tutti. Credo che avrebbe fatto meglio, al momento, a richiedere qualche dato in più, qualche informazione supplementare, non tanto sul mio curriculum scientifico o sul mio stato civile, quanto sull’argomento specifico così attuale e cruciale. Avrei risposto con piacere alle sue domande, se me ne avesse rivolte, fornendoLe anche una bibliografia specifica, dato che considero la curiosità intellettuale segno di intelligenza e vivacità. Mi permetto infine di ricordarLe che è profondamente scorretto riprodurre senza autorizzazione materiali utilizzati dai relatori durante i propri interventi, come le immagini proiettate su schermo, dal momento che si tratta in genere di materiali originali o inediti. È buona regola chiedere direttamente al relatore il consenso a riprodurre o utilizzare i materiali da lui presentati, facendoseli eventualmente dare dalle sue stesse mani. Mi rendo conto che anche questa è un’informazione di cui forse non tutti sono a conoscenza, in special modo coloro che non hanno familiarità con congressi, convegni, riunioni scientifiche. Ma sono sicura che le potrà tornare utile qualora voglia partecipare ad altri eventi del genere.
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Preziosa |
Inserito il - 17/04/2011 : 23:42:49 | CodicediSorres ha scritto:
Sopra è stato nominato uno studioso di cognome Virdis. È possibile sapere il nome personale di tale studioso? Mi pare che non è presente nel manifesto, volevo verificare se è il ricercatore a cui avevo pensato io. E inoltre volevo sapere se in tale convegno è stato affrontata, anche se non direttamente, la questione dello stato servile nel centronord Sardegna, nel periodo compreso tra 1100 e 1200, specie in relazione alle entità monastiche.
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Per quanto concerne lo studioso citato dal signor Galasso è evidentemente uno dei tanti errori riportati dalla sua scarsa informazione....evidentemente ha voluto unire il titolo dell'intervento sulla Virga al Cognome Demontis.... non trovo altra spiegazione... trovo assurdo che addirittura si parli dell'assenza di qualcuno, che addirittura non era in programma.. Per quanto concerne la seconda domanda, premetto che personalmente, per questioni evidentemente logistiche mi sono dovuta spostare più volte, perdendo alcuni passaggi, quindi prima di rispondere in maniera imprecisa preferisco verificare sulle parti che mi sono persa. In generale della condizione servile ha parlato Prof. Castellaccio in riferimento all'Economia e Società, argomento della sua relazione. PPreferisco dare una risposta precisa domani per questo, così faccio anche il resoconto degli altri interveni. |
Preziosa |
Inserito il - 17/04/2011 : 22:47:47 Finalmente trovo 5 minuti di tempo per rispondere al Signor Metal Detector Mario Galasso o Istranzu che dir si voglia. Ho sempre accettato le critiche che ritengo sempre costruttive, purchè fatte con cognizione di causa e la giusta informazione. Quindi cercherò di commentare punto per punto alcuni passaggi di informazione o "disinformazione" riportati dal signore su citato
| Istranzu ha scritto:
Allora, io c'ero e ho partecipato ai lavori. Cose positive tante per lo spessore degli oratori e la messe di informazioni ricevute. Cose negative: secondo il mio punto di vista diverse, che ora spiego. Anzitutto la cosa si è palesata subito come una conventicola di iniziati, in quanto i presenti erano pochissimi e quasi tutti relatori o del ramo, cioè addetti ai lavori.
Una conventicola di iniziati?? Durante la settimana della cultura sono talmente tante,..dico io per fortuna, le iniziative.. che è ovvio che la gente..il popolo...deve dividersi..l'evento è stato pubblicizzato in ogni modo...non era chiuso agli addetti ai lavori..anche perchè Caro Signor Galasso...gli addetti ai lavori, di passare un sabato a parlare di cose di cui discutono per lavoro tutta la settimana non ne hanno interesse...se si sono messi a disposizione per questa giornata, a titolo gratuito, l hanno fatto proprio per divulgare dei dati ai non addetti...
Di popolo nessuno o quasi, e quindi il progetto di fare un convegno che interessasse la gente di Porto Torres è fallito. Come mai? In primis in quanto le notizie sui media sono state poche e contraddittorie, con 3 indirizzi diversi! O accanto alla Basilica di San Gavino (libretto del MiBAC), o al porto davanti alla Stazione Marittima (ma era sul retro) come da Facebook e sul web o in un altro posto che non ricordo. Inoltre nessun manifesto o locandina, nemmeno all'ingresso della sala convegno!
Partiamo dai mezzi di divulgazione dell'evento che il signo GALASSO può ritrovare nei seguenti link:
http://www.sardegnasolidale.it/comu...degna-1.2320
http://vivisardegna.info/eventi/212...-in-sardegna
http://www.alghero.tv/articoli.asp?id=9466
http://www.kulone.com/IT/Event/2128...-il-Medioevo
http://vivisardegna.info/eventi/212...-in-sardegna
http://www.sardies.org/index.php?op...es&Itemid=44
http://www.sassarinotizie.com/artic..._aprile.aspx
http://www.comune.porto-torres.ss.i...73&Itemid=63
http://www.facebook.com/profile.php...001457506898
http://www.facebook.com/profile.php...539322984725
http://www.gentedisardegna.it/topic...17138#443271
http://ricerca.gelocal.it/lanuovasa...O_SP103.html
http://lanuovasardegna.gelocal.it/c...cato-3969002
oltre chiaramente ai manifesti affissi presso le scuole la biblioteca i locali pubblici.
Passiamo ora all'informazione errata sulle brochure del MIBAC. Sala Gonario Era la prima location, questo a Febbraio ovviamente...2 mesi fa... Su suggerimento del Comune è stata poi indicata una nuova sede, per questioni logistiche ovvero Sala Filippo Canu, indicata nel SIto del MIBAC. Un errore di carattere burocratico_logistico ha voluo che la Sala da un altro ufficio venisse destinata ad altro convegno. Quindi, sempre su invito del Comune, la nuova ed ultima destinazione è stata La Sala Conferenze del Museo del Porto o del Mare. Svelato il MISTERO...
ma credo che locandine, articoli sul giornale e divulgazione attraverso quello che oggi rappresenta il massimo mezzo di divulgazione ovvero internet fosse più che adeguato a porre riparo a degli errori non commessi da chi ha organizzato GRATUITAMENTE l'evento.
Inoltre il convegno era fissato con inizio alle 9.30 e si è visto che le "autorità" (sindaco, assessore e parroco di San Gavino e mi dispiace non sapere chi fossero gli altri) se ne sono beatamente rimasti a chiaccherare fra di loro fuori dall'aula fino alle 10,15, probabilmente aspettando fiduciosi l'arrivo di qualche ritardatario, mentre i pochi a sedere aspettavano pazientemente dentro la saletta.
Lei che è solito frequentare i convegni sa benissimo che di solito iniziano con almeno mezz'ora di ritardo, non che questa sia una giustificazione..ma farci passare per disorganizzati francamente..
Questo ha fatto comprimere un pò qualche relazione, con mio personale dispiacere.
IL tempo previsto per ogni relazione era di 30 minuti, concordato con i relatori in fase organizzativa. Le relazioni hanno avuto durata anche di un ora..nessun taglio, nessun relatore è stato interrotto, addirttura, proprio per lasciare più spazio visti gli argomenti molto interessanti, una relazione è slittata al pomeriggio.... quindi insomma..non mi pare proprio che il suo intervento corrisponda al vero...
Sono poi mancate due relazioni pomeridiane, cioè quella di Virdis e la conclusione sulla rievocazione storica, attinenti entrambi al tema del convegno
Giusto perchè ho invitato personalmente i relatori...e ho realizzato personalmente il programma in locandina...mi spiega chi è questo VIrdis? quando l'ho invitato, e di che doveva parlare..perchè mi sfugge... anche qui..almeno legga prima di fare a sproposito nomi e cognomi... per carità... ma prima di scrivere pensa?Per ciò che concerne l'ultimo intervento sulla rievocazione storica, è stato fatto..era lei che era già andato via.. ma stia tranquillo anche in sua assenza siamo andati avanti comunque... anzi ringrazio il caro amico Gianni Cadoni, presidente del gruppo Sagittarii Vagantes, che è riuscito all'ultimo a venire al convegno, portando anche l esperienza della sua associazione
mentre quella tenuta da Rossella Colombi (Il valore delle cose. La valorizzazione del patrimonio al tempo della crisi globale) era totalmente avulsa dal tema e non si capisce perchè sia stata invitata lei e non qualche altro studioso torrese o dell'ateneo sassarese o altro. A meno che fosse moglie di qualcuno (così mi è stato perfidamente suggerito alle mie domande sul perchè della relazione).
Anche qui..la trovo totalmente disinformato o forse informato male dalla regina del pianeta delle scimmie... Giusto perchè si permette di parlare di una persona senza sapere chii è..allego due righe sul curriculum della Dott.ssa Colombi, che forse supera di gran lunga non solo quello del marito..visto che la definisce moglie di...ma anche di chi evidentemente l ha informata male..
Rossella Colombi
Dottore di ricerca in archeologia ha studiato a Pisa, Roma, Siena, Victoria, B.C. (Canada). Lavora come ricercatore indipendente e consulente per le istituzioni pubbliche. Dal 1989 al 1998 ha lavorato presso l’ICCROM (Unesco) ed è stata Project Manager nell’ambito di progetti internazionali promossi dalla Commissione Europea. È docente di Conservazione e gestione del patrimonio culturale in master universitari di II livello, corsi di specializzazione e formazione professionale, sia in Italia che all’estero. Ha presentato un contributo dal titolo ‘Il valore delle cose. La valorizzazione del patrimonio al tempo della crisi globale’, attraverso il quale intendeva una riflessione sui valori attribuiti al patrimonio culturale in rapporto alle scelte politiche attualmente imposte da una crisi finanziaria considerata epocale, in riferimento poi alla divulgazione del patrimonio anche attraverso la rievocazione storica.
Ho provveduto a fotografare tutte le slides in quanto il timore fondato della mancanza di soldi per la pubblicazione degli atti mi aveva indotto a documentare il tutto a futura memoria.
Anche qui, a me risulta che faccia le foto ai power point in tutti i convegni, quindi mi faccia ridere, noi se promettiamo la pubblicazione degli atti e di offrire un resoconto alla città delle manifestazioni culturali che facciamo stia certo che manteniamo la promessa, anzi, la invito ad andare a comprare il libro La Basilica di San Gavino: teorie a confronto, atti del nostro precedente convegno...quindi a mano che non si senta l'OMERO del nuovo millennio, lasci a chi ne ha le capacità il compito di lasciare una memoria scritta delle ardue imprese svolte dall'Associazione di VOLONTARIATO Giudicato di Torres, piuttosto inviti i cari amici che ha a divulgare attraverso pubblicazioni, quello che è il nostro patrimonio...
Infine, ciliegina sulla torta, in contemporanea alle 16 c'è stata la riapertura dopo 7 anni degli scavi dietro l'antiquarium, con visita guidata dalla DR. Boninu qhe qui saluto caramente, e questa è stata una cosa da non fare a chi era interessato come me ed altri a seguire ambedue le manifestazioni. La mancanza di gente non era prevista dagli organizzatori a quanto pare, perchè il buffet è stato estremamente abbondante e ottimo, 2 breaks al mattino e pomeriggio e dinner alle 14. Mancava solo qualche bottiglia di vino, penso volutamente per non addormentare l'uditorio nel pomeriggio, ma questo va bene.
Qui sinceramente mi vine da ridere più che da rispondere..il buffet, era per 40 persone, ovvero i relatori, un eventuale accompagnatore, i rappresentanti delle istituzioni, e gli organizzatori. Chi ha fornito i viveri, in amicizia, ha abbondato nelle dosi, perchè volevamo dare la possibilità a chi eventualmente veniva da fuori, come lei e sua moglie mi pare, fra il pubblico, di mangiare qualcosa durante la pausa..si chiama ospitalità a casa nostra..
Per quanto riguarda gli interventi, sempre bravi tutti gli oratori, in alcuni casi in ansia per non avere tempo sufficiente a mostrare e dire tutto quello che c'era da dire e mostrare. Siamo tutti restati con la curiosità di conoscere la leggenda del Lago di Baratz accennata da Alessandro Soddu, ma speriamo che qualcuno qui ne scriva.
Anche in questo caso..se lei è andato via non significa che non se ne sia parlato..lei si immagini che abbiamo concluso i lavori dopo le 18.30, e alla fine dei lavori abbiamo anche aperto un dibattito...e pensi un pò...il Dott. Soddu ci ha parlato anche della famosa leggenda del Lago di Baratz...mannaggia niente foto delle slide per questo??? come facciamo...
Un plauso a Preziosa (Elena Marongiu) che ha parlato a nome dell'Associazione Giudicato di Torres e che si è fatta sempre in quattro per organizzare e seguire il tutto,
anche qui..io parlo sempre a nome dell'associazione..perchè gli eventi sono organizzati e realizzati con la collaborazione di tutti i componenti...sono sicura che ha amicizie che ci tengono molto di più a mettere in evidenza il proprio nome...anche sul lavoro svolto daglia altri...
e per finire al moderatore con fiocchino e berritta d'ordinanza, noto "rompiballe" di ogni convegno torrese e del circondario sardo e non solo, eccelso moderatore di questa bella giornata, di cui tutti hanno apprezzato il troppo breve excursus sul modo di indossare sa berritta! Ciao, Giancarlo! Ma ci rifaremo con Tore Patatu!
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detto questo, si è tanto impegnato a fotografare i power point con l'intendo di lasciare ai posteri qualcosa, e non ha assolutamente parlato delle relazioni...il tema del dibattito... lo farò io domani.. grazie a tutti i relatori, ai presenti, alle istituzioni, e a chi ci ha dato una mano alla buona riuscita dell'evento |
CodicediSorres |
Inserito il - 17/04/2011 : 19:46:51 Sopra è stato nominato uno studioso di cognome Virdis. È possibile sapere il nome personale di tale studioso? Mi pare che non è presente nel manifesto, volevo verificare se è il ricercatore a cui avevo pensato io. E inoltre volevo sapere se in tale convegno è stato affrontata, anche se non direttamente, la questione dello stato servile nel centronord Sardegna, nel periodo compreso tra 1100 e 1200, specie in relazione alle entità monastiche. |
Preziosa |
Inserito il - 17/04/2011 : 16:48:13 | Istranzu ha scritto:
Allora, io c'ero e ho partecipato ai lavori. Cose positive tante per lo spessore degli oratori e la messe di informazioni ricevute. Cose negative: secondo il mio punto di vista diverse, che ora spiego. Anzitutto la cosa si è palesata subito come una conventicola di iniziati, in quanto i presenti erano pochissimi e quasi tutti relatori o del ramo, cioè addetti ai lavori. Di popolo nessuno o quasi, e quindi il progetto di fare un convegno che interessasse la gente di Porto Torres è fallito. Come mai? In primis in quanto le notizie sui media sono state poche e contraddittorie, con 3 indirizzi diversi! O accanto alla Basilica di San Gavino (libretto del MiBAC), o al porto davanti alla Stazione Marittima (ma era sul retro) come da Facebook e sul web o in un altro posto che non ricordo. Inoltre nessun manifesto o locandina, nemmeno all'ingresso della sala convegno! Inoltre il convegno era fissato con inizio alle 9.30 e si è visto che le "autorità" (sindaco, assessore e parroco di San Gavino e mi dispiace non sapere chi fossero gli altri) se ne sono beatamente rimasti a chiaccherare fra di loro fuori dall'aula fino alle 10,15, probabilmente aspettando fiduciosi l'arrivo di qualche ritardatario, mentre i pochi a sedere aspettavano pazientemente dentro la saletta. Questo ha fatto comprimere un pò qualche relazione, con mio personale dispiacere. Sono poi mancate due relazioni pomeridiane, cioè quella di Virdis e la conclusione sulla rievocazione storica, attinenti entrambi al tema del convegno mentre quella tenuta da Rossella Colombi (Il valore delle cose. La valorizzazione del patrimonio al tempo della crisi globale) era totalmente avulsa dal tema e non si capisce perchè sia stata invitata lei e non qualche altro studioso torrese o dell'ateneo sassarese o altro. A meno che fosse moglie di qualcuno (così mi è stato perfidamente suggerito alle mie domande sul perchè della relazione). Ho provveduto a fotografare tutte le slides in quanto il timore fondato della mancanza di soldi per la pubblicazione degli atti mi aveva indotto a documentare il tutto a futura memoria. Infine, ciliegina sulla torta, in contemporanea alle 16 c'è stata la riapertura dopo 7 anni degli scavi dietro l'antiquarium, con visita guidata dalla DR. Boninu qhe qui saluto caramente, e questa è stata una cosa da non fare a chi era interessato come me ed altri a seguire ambedue le manifestazioni. La mancanza di gente non era prevista dagli organizzatori a quanto pare, perchè il buffet è stato estremamente abbondante e ottimo, 2 breaks al mattino e pomeriggio e dinner alle 14. Mancava solo qualche bottiglia di vino, penso volutamente per non addormentare l'uditorio nel pomeriggio, ma questo va bene. Per quanto riguarda gli interventi, sempre bravi tutti gli oratori, in alcuni casi in ansia per non avere tempo sufficiente a mostrare e dire tutto quello che c'era da dire e mostrare. Siamo tutti restati con la curiosità di conoscere la leggenda del Lago di Baratz accennata da Alessandro Soddu, ma speriamo che qualcuno qui ne scriva. Un plauso a Preziosa (Elena Marongiu) che ha parlato a nome dell'Associazione Giudicato di Torres e che si è fatta sempre in quattro per organizzare e seguire il tutto, e per finire al moderatore con fiocchino e berritta d'ordinanza, noto "rompiballe" di ogni convegno torrese e del circondario sardo e non solo, eccelso moderatore di questa bella giornata, di cui tutti hanno apprezzato il troppo breve excursus sul modo di indossare sa berritta! Ciao, Giancarlo! Ma ci rifaremo con Tore Patatu!
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!!!??? INDECISA NEL RISPONDERE ORA... visto che sono di fretta.. lo farò più tardi.... |
Istranzu |
Inserito il - 17/04/2011 : 14:32:26 Allora, io c'ero e ho partecipato ai lavori. Cose positive tante per lo spessore degli oratori e la messe di informazioni ricevute. Cose negative: secondo il mio punto di vista diverse, che ora spiego. Anzitutto la cosa si è palesata subito come una conventicola di iniziati, in quanto i presenti erano pochissimi e quasi tutti relatori o del ramo, cioè addetti ai lavori. Di popolo nessuno o quasi, e quindi il progetto di fare un convegno che interessasse la gente di Porto Torres è fallito. Come mai? In primis in quanto le notizie sui media sono state poche e contraddittorie, con 3 indirizzi diversi! O accanto alla Basilica di San Gavino (libretto del MiBAC), o al porto davanti alla Stazione Marittima (ma era sul retro) come da Facebook e sul web o in un altro posto che non ricordo. Inoltre nessun manifesto o locandina, nemmeno all'ingresso della sala convegno! Inoltre il convegno era fissato con inizio alle 9.30 e si è visto che le "autorità" (sindaco, assessore e parroco di San Gavino e mi dispiace non sapere chi fossero gli altri) se ne sono beatamente rimasti a chiaccherare fra di loro fuori dall'aula fino alle 10,15, probabilmente aspettando fiduciosi l'arrivo di qualche ritardatario, mentre i pochi a sedere aspettavano pazientemente dentro la saletta. Questo ha fatto comprimere un pò qualche relazione, con mio personale dispiacere. Sono poi mancate due relazioni pomeridiane, cioè quella di Virdis e la conclusione sulla rievocazione storica, attinenti entrambi al tema del convegno mentre quella tenuta da Rossella Colombi (Il valore delle cose. La valorizzazione del patrimonio al tempo della crisi globale) era totalmente avulsa dal tema e non si capisce perchè sia stata invitata lei e non qualche altro studioso torrese o dell'ateneo sassarese o altro. A meno che fosse moglie di qualcuno (così mi è stato perfidamente suggerito alle mie domande sul perchè della relazione). Ho provveduto a fotografare tutte le slides in quanto il timore fondato della mancanza di soldi per la pubblicazione degli atti mi aveva indotto a documentare il tutto a futura memoria. Infine, ciliegina sulla torta, in contemporanea alle 16 c'è stata la riapertura dopo 7 anni degli scavi dietro l'antiquarium, con visita guidata dalla DR. Boninu qhe qui saluto caramente, e questa è stata una cosa da non fare a chi era interessato come me ed altri a seguire ambedue le manifestazioni. La mancanza di gente non era prevista dagli organizzatori a quanto pare, perchè il buffet è stato estremamente abbondante e ottimo, 2 breaks al mattino e pomeriggio e dinner alle 14. Mancava solo qualche bottiglia di vino, penso volutamente per non addormentare l'uditorio nel pomeriggio, ma questo va bene. Per quanto riguarda gli interventi, sempre bravi tutti gli oratori, in alcuni casi in ansia per non avere tempo sufficiente a mostrare e dire tutto quello che c'era da dire e mostrare. Siamo tutti restati con la curiosità di conoscere la leggenda del Lago di Baratz accennata da Alessandro Soddu, ma speriamo che qualcuno qui ne scriva. Un plauso a Preziosa (Elena Marongiu) che ha parlato a nome dell'Associazione Giudicato di Torres e che si è fatta sempre in quattro per organizzare e seguire il tutto, e per finire al moderatore con fiocchino e berritta d'ordinanza, noto "rompiballe" di ogni convegno torrese e del circondario sardo e non solo, eccelso moderatore di questa bella giornata, di cui tutti hanno apprezzato il troppo breve excursus sul modo di indossare sa berritta! Ciao, Giancarlo! Ma ci rifaremo con Tore Patatu!
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Lessa |
Inserito il - 16/04/2011 : 14:16:00 lontanuccio...mannaggia! |
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