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Sassarese

Stampato da: Forum Sardegna
URL Discussione: http://www.gentedisardegna.it/topic.asp?TOPIC_ID=6708
Stampato il: Oggi

Discussione:


Autore Discussione: Turritano
Oggetto: Sassarese
Inserito il: 20/03/2008 19:30:10
Messaggio:

Voglio proporre questa discussione che a me sembra interessante (ci mancherebbe!), anche se per la verità, non sono molto ottimista su una grande partecipazione, perché ho visto che qui i Sassaresi sono molto pochi. So però che alcuni (specialmente nel Sud) fanno un po' di confusione fra Sassarese, Gallurese e Logudorese, quindi potrebbe essere l'occasione per saperne un pochino di più. Per un amante della Cultura Sarda non sarebbe male.

Il Sassarese, da alcuni definito “lingua” (secondo me “arbitrariamente”) è una variante della Lingua Sarda e fa parte, insieme al Gallurese, del “gruppo Sardo-Corso. Si parla, oltre che nella cosiddetta “Turritania” (zona fra Sassari e Porto Torres), anche a Stintino, Sorso, fino a Castelsardo e Valledoria, (dove comincia il Gallurese) e anche in gran parte della Nurra.
Tutti sanno che il sassarese (come persona) ha un carattere per così dire “cionfraiolo”, cioè ha un’innata tendenza allo scherzo, però allo stesso tempo è anche serio e sensibile e questo si riflette nelle canzoni.
Chiunque può inserire altre canzoni, sempre in Sassarese, Gallurese, Corso e/o commentarle.
Traduzioni non ne faccio, perché qualcuno di voi mi ha detto che sarebbe inutile, “sempre sardo è, e quindi si capisce benissimo”. Può darsi, fatte voi. Di certo, parlato, la *pronunzia è tanto complicata che un “non sassarese” non capirebbe nulla. Qui dico solo che “fiaschi” non si pronunzia come in italiano, perché in sassarese lo ”sch” ha tutto un suono particolare, impossibile da scrivere.
Tutti possono fare domande, senza imbarazzo, io risponderò sempre, nei limiti del possibile.
Come prima canzone non potevo non pubblicare “Farendi in Turritana”.
E’ una canzone molto nostalgica, con appena qualche vena di “humor sassarese” ed è, forse, la più classica delle canzoni sassaresi.

FARENDI IN TURRITANA

Eu m’ammentu di ri tempi antigghi, di gandu si fazìa ra ziminàdda,
Farendi lungu Turritana, cun lu prufùmmu di ru tataréu.
Abàni chi li tempi so ciambàddi e no si fàzini più di ghissi ghosi…

Drommi drommi Cicita drommi, la ghitérra no po’ sunà!
*Fiaschi di binu, ziminu e ciògga
Rabanella e trullallà!

M’amméntu chi mi soggu innamuraddu, di *Frantzischina femmina assai bedda,
ma eu, pa tinìmmi piu impusthànti, vi r’aggiu dicchiaràdda in italianu
e l’àggiu dittu: “ascorta mio ber fiore, io t’amo tanto quant’ è grande il cuore!”

Drommi drommi Cicita drommi, la ghitérra no po’ sunà!
*Fiaschi di binu, ziminu e ciògga
Rabanella e trullallà!

Faràbami a ru mari in tumbarélla, Abbacurrenti a *rinfrischàtzi un poggu.
Poniami ru binu in li vizìni e li giggiòni a drentu a ra padédda
Dabboi giobanotti e signorini, fazìani un coru a bogarédda

Drommi drommi Cicita drommi, la ghitérra no po’ sunà!
*Fiaschi di binu, ziminu e ciògga
Rabanella e trullallà!

N.B

P.S. se qualcuno me lo chiedesse, farei la traduzione e un breve commento.


ViaTurritana

Risposte:


Autore Risposta: Barbaricina
Inserita il: 11/04/2006 22:47:53
Messaggio:

Pasqua si avvicina, chissà se mammina mia ha voglia di farle???? in più aggiunge anche la scorza di arancio.....


Autore Risposta: Agresti
Inserita il: 11/04/2006 22:52:22
Messaggio:

E' vero ci si mette anche l'arancia grattuggiata

_______________________________________________________________________________________________
Cantu pane carasau e fattu fattu cannonau dae su casu'e su pastore, sas seadas lean colore in su mare 'e Muravera, sas launeddas sonan tottu unpare in trullalléra.


Autore Risposta: Nuragica
Inserita il: 20/03/2008 22:54:09
Messaggio:

Bella discussione Turritano...
Ho sempre pensato che il sassarese fosse molto simile al gallurese
mentre associavo il logudorese al nuorese..
Da trexentesa/campidanesa posso dirti che comprendo molto di piu' il
logudorese , ma a grandi linee mi pare di aver capito anche la tua bella poesia..

Chi scrive ricorda i vecchi tempi, quando con gli amici si incontrava per fare la ziminata ,( si mangiava lo zimino in gruppo) Lo zimino dovrebbe essere un cibo fatto con le interiora degli animali ( Ultimamente vietato al commercio a causa di alcune norme comunitarie)
Dice che comunque ora i tempi son cambiati..

poi c'è il ritornello abbastanza facile da interpretare..

Dormi dormi Cicitta... la chitarra non puo' suonare
Fiaschi di vino , ziminu, lumache ( monachelle??) ravanelli e trullala'..

Ricorda quando si innamora di Francesca.. donna molto bella
e di quando per sentirsi piu' importante le fece la dichiarazione d'amore in italiano.

Farabami .......Tumbarella
Ricorda quando si andava al mare per rinfrescarsi un po'
e si metteva il vino li vizzini e gli gnocchi dentro la padella.

Questo è quanto ho capito leggendo.. sicuramente non avrei capito nulla se avessi ascoltato la canzone anzichè leggerla..

Non conosco il significato delle parole evidenziate in blu...

Ho azzeccato qualche cosa??
io direi che sarebbe il caso di tradurre.. almeno per i non sardi..


Autore Risposta: ziama
Inserita il: 20/03/2008 22:57:11
Messaggio:

Turritano....ma chi l'ha detto che si capisce anche senza traduzione?
Io ci ho provato....ma non funziona!!
Interessante comunque questa discussione.
Io ho sempre sentito parlare in Logudorese o Barbaricino o Campidanese (anche se l'ultimo e' l'unico che capisco!).
Forse perche il Sassarese e' molto piu limitato come "espansione" e quindi capita raramente di incontrare qualcuno che lo parla....
Ad ogni modo, mi traduci il pezzo per cortesia?
La memoria visiva e' tra le piu potenti ma per poter "ricordare" ho prima bisogno di capire!!


Autore Risposta: annika
Inserita il: 20/03/2008 23:05:50
Messaggio:

Anch'io trovo interessante questa discussione....c'e' sempre da imparare....
e' vero quel che dici... che si fa' confusione dei vari dialetti......(parlo per me)....

La canzone ...a parte qualche parola...l'ho trovata comprensibile....nella lettura...
forse in parlato avrei avuto qualche difficolta' in piu'......

vai Turritano......!!!


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 20/03/2008 23:18:11
Messaggio:

Bella discussione Turritano...
Ho sempre pensato che il sassarese fosse molto simile al gallurese
mentre associavo il logudorese al nuorese..
Da trexentesa/campidanesa posso dirti che comprendo molto di piu' il
logudorese , ma a grandi linee mi pare di aver capito anche la tua bella poesia..

Grazie Nuragica.
Il Nuorese non è altro che una variente del Logudorese.
Quello che hai capito è praticamente esatto.
La traduzione delle parole evvidenziate è:
Farabami ... = scendevamo
Tumbarella = un tipo di carrozza a due ruote tirata da un cavallo
li vizini = recipienti per metter il vino (o l’acqua), ma non erano dei veri e propri fiaschi
Aggiungo anche che Abbacurrenti (oggi si dice Platamona) era un toponimo logudorese = acqua corrente, perché c’era un canale che metteva in comunicazione lo stagno di Platamona con il mare.
P.S. la canzone (a scanso di equivoci) non è mia, io l'ho solo pubblicata
appena possibile invierò la traduzione integrale.
Turritano


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 20/03/2008 23:20:03
Messaggio:

annika ha scritto:

Anch'io trovo interessante questa discussione....c'e' sempre da imparare....
e' vero quel che dici... che si fa' confusione dei vari dialetti......(parlo per me)....

La canzone ...a parte qualche parola...l'ho trovata comprensibile....nella lettura...
forse in parlato avrei avuto qualche difficolta' in piu'......

vai Turritano......!!!

In parlato, te lo assicuro, non ne avresti capito una parola!


Autore Risposta: annika
Inserita il: 20/03/2008 23:28:32
Messaggio:

Turritano ha scritto:

annika ha scritto:

Anch'io trovo interessante questa discussione....c'e' sempre da imparare....
e' vero quel che dici... che si fa' confusione dei vari dialetti......(parlo per me)....

La canzone ...a parte qualche parola...l'ho trovata comprensibile....nella lettura...
forse in parlato avrei avuto qualche difficolta' in piu'......

vai Turritano......!!!

In parlato, te lo assicuro, non ne avresti capito una parola!


Appunto !!!
so che ai vari "suoni"....bisogna farci l'orecchio......
vale un po' per tutte le lingue.........
Grazie comunque !!!


Autore Risposta: Nuragica
Inserita il: 20/03/2008 23:28:36
Messaggio:

Grazie Turritano ora il quadro della situazione è piu' chiaro.


Autore Risposta: Nuragica
Inserita il: 20/03/2008 23:36:30
Messaggio:

Turritano, hai parlato del logudorese e sassarese come di due lingue
facenti parte del gruppo sardo-corso.
Ci puoi delucidare in merito??
Qualche anno capitai per caso in un forum corso gallurese, ed ogni tanto mi affacciavo a sbirciare molto divertita del fatto che scrivevano quasi uguali.. Fino ad allora ero convinta che i corsi parlassero un dialetto derivato dal francese... Ma candu mai!! sardu schiettu
Mi pare di aver letto da qualche parte che i corsi siano oriundi galluresi.. è cosi'??
Non vorrei andare fuori tema ...


Autore Risposta: ziama
Inserita il: 20/03/2008 23:39:12
Messaggio:

Grazie...io capivo alcune parole, quelle piu simili al Campidanese o all'Italiano comunque.
Parecchie comunque erano per me intraducibili e incomprensibili.

Es:
ru tataréu
Abani
ghissi ghosi
ciògga
rabanella

Giusto per citarne alcuni delle prime righe.
Vai che finisce che imparo pure il sassarese ora!!


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 20/03/2008 23:44:18
Messaggio:

annika ha scritto:

Appunto !!!
so che ai vari "suoni"....bisogna farci l'orecchio......
vale un po' per tutte le lingue.........
Grazie comunque !!!

e' vero, vale per tutte le lingue, ma io voglio dire che, rispetto alle altre varianti della Linga Sarda (Logudorese-Campidanese e Gallurese) la pronunzia differisce molto, si potrebbe somigliare un pò al Logudorese parlato nei paesi vicini a Sassari.


Autore Risposta: ziama
Inserita il: 20/03/2008 23:49:53
Messaggio:

Turritano...ma la pronuncia con la S che assomiglia ad un suono simile a SSHHH e' tipico della variante sassarese o piuttosto del logudorese?
Nella poesia che hai riportato mi viene difficile immaginare che ci sia un suono simile nel sassarese.
E' una mia convinzione totalmente errata?


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 20/03/2008 23:52:39
Messaggio:

Nuragica ha scritto:

Turritano, hai parlato del logudorese e sassarese come di due lingue
facenti parte del gruppo sardo-corso.
Ci puoi delucidare in merito??
Qualche anno capitai per caso in un forum corso gallurese, ed ogni tanto mi affacciavo a sbirciare molto divertita del fatto che scrivevano quasi uguali.. Fino ad allora ero convinta che i corsi parlassero un dialetto derivato dal francese... Ma candu mai!! sardu schiettu
Mi pare di aver letto da qualche parte che i corsi siano oriundi galluresi.. è cosi'??
Non vorrei andare fuori tema ...
Voglio dire che la Lingua Sarda, come base è una ma suddivisa in tre varianti: Logudorese, Campidanese e Sassarese/Gallurese. Sassarese e Gallurese sono molto simili (però differiscono molto nella pronuncia) e fanno parte del Gruppo Sardo/Corso, cioè sono varianti "border line", di confine. piano piano spiegherò perché.
Turritano


Autore Risposta: agip
Inserita il: 21/03/2008 08:14:38
Messaggio:

Ciao Turritano

Bella discussione

come lo avevo già detto io sono originario di Porto Torre. Da l'età di 11 anni non ho più sentito parlare il sassarese solo un po durante le vacanze. E possibile avere la traduzione della canzone, ai il cantante?



.


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 21/03/2008 10:06:09
Messaggio:

Bella discussione.. grazie!!1 come vedi è partecipata... benchè non sassarese di origine.. ma accudiddu.. anch'io sono felice di partecipare... alcuni linguisti discutono sul fatto se il sassarese sia un logudorese italinizzato( per via delle origini iraliane del corso) o un corso logudoresizzato ( sembtrano parolacce ...) aldilà di tutto sono innegabili i rapporti con il logudorese... ti dirò che mi è capitato di spiegare alcune parole del sassarese che parlava un vecchui ortolano,, incoprensibili per il nipote ,che parlava il sassarese attuale... percvhè conosco il sardo... esempio " ti dundu che canna di luscia.." luscia???? booh!! logudorese lussia = contenitore di canne per il grabo .. anche orriu::: Comunque è una bellissima parlata... molto espressiva e simpatica...e non è volgare come dicono,... come tutte le lingue .. diventa volgare se parlata volgarmente...


ti voglio trascrivere un canto, molto più antico che hai proposto- e che trovo adattoalla settimana santa :

Nostrha Signora a pientu
i li vennari di masthu ( oppure . di la bena di la rosa/ edda mamma dururosa )
avviseddi un bonu mastrhu
pa ficchilli be' li giodi
pa dalli più durori
pa dalli più tuimentu
Nostrha Signora a pientu...
molto poetica vero??? fai le dovute correzioni... io non rispetto il detto : sassaresi di li biddi, fabiddeddi in liga bostrha e siumpieddi la nostrha... ci provo!! saluti e auguri


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 21/03/2008 10:26:28
Messaggio:

Altro che errori di sassarese!!! ne ho commessi in italiano!!! chiedo scusa...ma il senso si capisce...Turritano, scusa, sei sicuro che la parola sia vizzini e non mizzini.????logudorese ...mesina .. dal latino mesus indicava contenitori per liquidi , specie di botticelle in legno , un po' allungate e con foro nel lato lungo... sono saccente.. lo sa ma sono vecchio!!!


Autore Risposta: Nugoresu
Inserita il: 21/03/2008 11:17:56
Messaggio:

Salve, per quanto riguarda le varianti sarde, anche leggendo i vari siti, a quanto pare le uniche di maggior rilievo che costituiscono la lingua sarda sono il logudorese-nuorese e il campidanese.
relativamente al gallurese e sassarese (tralasciando l'algherese, l'arborense e il tabarchino), pare appartengono alle varianti corse sopratutto per il gallurese, per cui vengono considerati dialetti sardi solo geograficamente ma hanno caratteristiche linguistiche sintattiche, grammaticali e in buona parte lessicali di tipo còrso/toscano e quindi nettamente differenti ed è per questo motivo che alcuni studiosi considerano il gallurese e sassarese come facenti parte non della lingua sarda ma dell'insieme dei variegati dialetti italiani


Autore Risposta: Petru2007
Inserita il: 21/03/2008 13:35:53
Messaggio:

babborcu ha scritto:
Turritano, scusa, sei sicuro che la parola sia vizzini e non mizzini.????logudorese ...mesina .. dal latino mesus indicava contenitori per liquidi , specie di botticelle in legno , un po' allungate e con foro nel lato lungo... sono saccente.. lo sa ma sono vecchio!!!


Si dovrebbe essere proprio "mizzini", altrimenti non ha un gran senso la frase. Probabilmente si tratta di un errore di battitura sulla tastiera...
In effetti si ha la "mizzina manna" circa 30 litri e la "mizzina minori" circa una ventina di litri.

In una versione su disco di qualche anno fa addirittura tale parola era stata sostituita da "ghintini" = cantine.


Autore Risposta: Donovan
Inserita il: 21/03/2008 15:18:46
Messaggio:

Catta! Bedda chistha idea d' ischrivì e faviddà di lu Tattaresu! E poggu mi piazi a me!
Eu no soggu di Thàtari, mapperò soggu isthudiendi inogghi e aggiu imparaddu carchi cosa a fortza di vidè li video di Ashpirina e di l' intendì da l' amigghi di Thàtari... Ischuseddimi tutti canti li tataresi si fotzu errori...è solu pà pruvà...


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 21/03/2008 15:27:29
Messaggio:

babborcu ha scritto:

Altro che errori di sassarese!!! ne ho commessi in italiano!!! chiedo scusa...ma il senso si capisce...Turritano, scusa, sei sicuro che la parola sia vizzini e non mizzini.????logudorese ...mesina .. dal latino mesus indicava contenitori per liquidi , specie di botticelle in legno , un po' allungate e con foro nel lato lungo... sono saccente.. lo sa ma sono vecchio!!!

Caro Babborcumi, pari chi tzi semmu imagliaddi tutt'e dui
se è per quello, errori ne ho fatto anch'io: l'ho scritta a memoria ed era tardi! Infatti è proprio "mizini" (plurale di "mizina", una specie di botticella allungata, come dici tu) però sempre con una sola zeta;
inoltre ho scritto anche "t'amo tanto quanto..." invece la parola esatta è "t'amo forte quanto ..."
Ciao
Turritano


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 21/03/2008 16:03:36
Messaggio:

Donovan ha scritto:

Catta! Bedda chistha idea d' ischrivì e faviddà di lu Tattaresu! E poggu mi piazi a me!
Eu no soggu di Thàtari, mapperò soggu isthudiendi inogghi e aggiu imparaddu carchi cosa a fortza di vidè li video di Ashpirina e di l' intendì da l' amigghi di Thàtari... Ischuseddimi tutti canti li tataresi si fotzu errori...è solu pà pruvà...

Ben arribiddu, Donovan, a ru mancu no semmu a ra sola, cun Babborcu. Cumprimenti, achì hai ischritu assai bè. Imbagli n'hai fattu (e ga no ni fazi? eu puru ni fozzu!) ma pogghi e minoreddi:
caschi, e no "carchi"
fòzza, e no "fortza" : lu sonu ciamba. Però, femmu una gosa: iscribimmu in italianu, cussì tzi cumprendini tuttigànti!
Turritano

PS lan paraula "tatharesu è logudoresa, in sassaresu si dizi..."sassaresu"


Autore Risposta: ziama
Inserita il: 21/03/2008 16:30:35
Messaggio:

Signori.....
Bellissimo il sassarese...
pero' ci sono tante persone che non lo capiscono, sia tra i sardi che frequentano il forum sia tra coloro che sono iscritti su GDS ma che non essendo sardi avrebbero ancora piu difficolta'!
E' possibile fare un'appendice ai vostri discorsi con una piccola traduzione?
Altrimenti alla discussione potranno solo partecipare coloro che sono avezzi alla lingua e si limiterebbe cosi il numero dei partecipanti!
Visto che parecchi sono interessati all'argomento, non sarebbe giusto alienarli...giusto?

Grazie a tutti!


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 21/03/2008 17:08:23
Messaggio:

Nugoresu ha scritto:

Salve, per quanto riguarda le varianti sarde, anche leggendo i vari siti, a quanto pare le uniche di maggior rilievo che costituiscono la lingua sarda sono il logudorese-nuorese e il campidanese.
relativamente al gallurese e sassarese ...

Salve Nugoresu.
Allora, questo è il mio parere, come ho già detto più volte: la Lingua Sarda e composta da varianti e sottovarianti. Le varianti sono tre: Logudorese, campidanese e Sassarese/Gallurese. Il cosiddetto “Nuorese” (che poi cambia abbastanza da paese a paese) è una sottovariante del Logudorese, nel quale ci sono anche altre sottovarianti. Logudorese e Campidanese (anche questo diversificato in varianti e sottovarianti) costituiscono la BASE de Sa Limba. Il “Sassarese/Gallurese è una variante “borderline”, cioè di confine, cioè mischiata con il Corso che a sua volta e molto influenzato dall’ Italiano (si potrebbe parlare di gruppo sardo-corso. Perché io sono fra quelli che sostengono il Sassarese/Gallurese come appartenente alla Lingua Sarda? Per vari motivi che sarebbe lungo elencare (e il discorso è degno di essere ripreso). Basti sapere che il “Sassarese” ha un lessico composto per oltre l’80% (forse 90%) di termini “sardi”. La grammatica sa d’italiano, ed è influenzata dal Corso (il quale a sua volta, prima della Dominazione Genovese, era parte della Lingua Sarda) ma comunque il Sassarese mantiene qualcosa di sardo anche nella grammatica. Diverso e il caso del “carlofortino”, che è un residuo di “genovese antico”. Per altro i tabarchini sono arrivati abbastanza “recentemente” (1750 circa) e Quel dialetto col Sardo non ha nulla a che fare. Pa l‘aligaresu… parabà, daghemmu pisdhì!!
Saruddi
Turritano


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 21/03/2008 17:14:58
Messaggio:

ziama ha scritto:

Signori.....
Bellissimo il sassarese...
pero' ci sono tante persone che non lo capiscono, ... E' possibile fare un'appendice ai vostri discorsi con una piccola traduzione?
Grazie a tutti!

Sì, Ziama, hai ragione. Anzi, stavo proponendo a Donovan che sarebbe meglio scrivere in Italiano, proprio per i motivi da te elencati. Tranne le canzoni e qualche piccola battuta, naturalmente!
Ciao
Turritano


Autore Risposta: Donovan
Inserita il: 21/03/2008 18:48:53
Messaggio:

Turritano ha scritto:

Nugoresu ha scritto:

Salve, per quanto riguarda le varianti sarde, anche leggendo i vari siti, a quanto pare le uniche di maggior rilievo che costituiscono la lingua sarda sono il logudorese-nuorese e il campidanese.
relativamente al gallurese e sassarese ...

Salve Nugoresu.
Allora, questo è il mio parere, come ho già detto più volte: la Lingua Sarda e composta da varianti e sottovarianti. Le varianti sono tre: Logudorese, campidanese e Sassarese/Gallurese. Il cosiddetto “Nuorese” (che poi cambia abbastanza da paese a paese) è una sottovariante del Logudorese, nel quale ci sono anche altre sottovarianti. Logudorese e Campidanese (anche questo diversificato in varianti e sottovarianti) costituiscono la BASE de Sa Limba. Il “Sassarese/Gallurese è una variante “borderline”, cioè di confine, cioè mischiata con il Corso che a sua volta e molto influenzato dall’ Italiano (si potrebbe parlare di gruppo sardo-corso. Perché io sono fra quelli che sostengono il Sassarese/Gallurese come appartenente alla Lingua Sarda? Per vari motivi che sarebbe lungo elencare (e il discorso è degno di essere ripreso). Basti sapere che il “Sassarese” ha un lessico composto per oltre l’80% (forse 90%) di termini “sardi”. La grammatica sa d’italiano, ed è influenzata dal Corso (il quale a sua volta, prima della Dominazione Genovese, era parte della Lingua Sarda) ma comunque il Sassarese mantiene qualcosa di sardo anche nella grammatica. Diverso e il caso del “carlofortino”, che è un residuo di “genovese antico”. Per altro i tabarchini sono arrivati abbastanza “recentemente” (1750 circa) e Quel dialetto col Sardo non ha nulla a che fare. Pa l‘aligaresu… parabà, daghemmu pisdhì!!
Saruddi
Turritano



Ebbè Turrità...personalmente non mi trovi d' accordo con questa catalogazione, piuttosto che parlare di Lingua sarda quando si parla di Sassarese e Gallurese parlerei di Lingue della Sardegna.
Linguisticamente il sardo basa la propria particolarità sulla base dell' incrocio di tre caratteristiche fondamentali:

- L' articolo derivato da Ipsum e non da Illum (caratteristica presente solo nel dialetto catalano di Maiorca)
- Il plurale che si forma con la S finale (coma Spagnolo, Francese, Portoghese)
- Il futuro che si forma con la costruzione AER + A + INFINITO (tutte le altre lingue neolatino lo fanno all' inverso: canterHO, canterHAI, canterHA, per fare un esempio)

Di queste caratteristiche fondamentali il sassarese ne condivide esclusivamente l' ultima e solo parzialmente, così come il corso. Purtroppo, e qui sta il punto, se si ignorano queste differenze tra le varianti sardo-corse ed il sardo si devono ignorare anche quelle tra l' italiano (o lo spagnolo) e la lingua sarda propriamente detta. Le differenze lessicali o la U finale non hanno grande importanza de questo punto di vista.

Il Sasserese ed il Gallurese sono due dialetti di origine corsa installatisi in Sardegna. Infatti, se noti, i termini più legati ai contesti prettamente colloquiali sono tipicamente corsi (Fradeddu, Figlioru, Suredda corrispondenti ai corsi Frateddu/Fratellu - Figliolu - Suredda/Surella).
Come sia avvenuto storicamente non è ancora chiarissimo, ma comunque è sufficiente sentire un po' di Corso del sud (Suttanacciu) per rendersi conto della somiglianza.
Le differenze rispetto alla radice originaria Corsa sono dovute proprio al tempo che questa lingua ha passato in Sardegna: nel caso del Sassarese ha accumulato una mole lessicale e fonetica logudorese veramente impressionante, dovuta alla costante immigrazione dai paesi che circondano Sassari che la rende discretamente comprensibile ai logudoresi dopo un po' lasso relativamente breve di tempo; nel caso del Gallurese questo è ugualmente avvenuto ma in misura molto più lieve e questo spiega perchè sia decisamente più ostica da capire per un logudorese, per non parlare dei campidanesi...

Chiaremente, e ci tengo a sottolinarlo, il mio non è un discorso tendente a dare un giudizio di valore, è semplicemente definire cosa sia la Lingua Sarda. Anzi, proprio considerando questo trovo veramente straordinaria la realizzazione nella città di Sassari di un vero e proprio "Bilinguismo Naturale" tra il Sassarese ed il Sardo, che nonostante tutto sopravvive tutt' oggi.


Autore Risposta: ziama
Inserita il: 21/03/2008 18:55:40
Messaggio:

Turritano.....
so che e' un lavoraccio scrivere in due lingue (doppio lavoro) ma sarebbe davvero bello continuare anche a scrivere in sassarese, con la dovuta traduzione ovviamente!
Come dicevo prima, la maniera migliore per imparare e' tramite la memoria visiva (.
Sarebbe davvero bello se si potesse fare....ma sta a voi decidere, visto il carico di lavoro!!!


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 21/03/2008 22:51:42
Messaggio:

ziama ha scritto:

Turritano.....
so che e' un lavoraccio scrivere in due lingue (doppio lavoro) ma sarebbe davvero bello ...

Traduzione della canzone
FARENDI IN TURRITANA (nota anche come “DROMMI DROMMI…”)


SCENDENDO IN VIA TURRITANA (o “DORMI DORMI...)


Io mi ricordo dei tempi antichi, di quando si faceva la ziminata,
scendendo lungo Via Turritana con il profumo della coratella .
adesso che i tempi son cambiati e quelle cose non si fanno più…

Dormi dormi Cicita dormi, la chitarra non può suonare.
Fiaschi di vino, zimino e lumache
ravanelli e trullallà!

Mi ricordo che mi ero innamorato di Franceschina, una ragazza molto bella,
allora per farmi più importante, le ho fatto la dichiarazione in italiano
e le ho detto:”ascorta mio ber fiore, ti voglio bene forte quanto è grande il cuore!”

Dormi dormi Cicita dormi, la chitarra non può suonare.
Fiaschi di vino, zimino e lumache
ravanelli e trullallà!

Scendevamo al mare in “tumbarella”, ad Abbacurrente per rinfrescarci un poco
mettevamo il vino nelle botticelle e gli gnocchi dentro la padella.
Dopo, giovanotti e signorine, facevano un coro a bassa voce (in sordina)

Dormi dormi Cicita dormi, la chitarra non può suonare.
Fiaschi di vino, zimino e lumache
ravanelli e trullallà!




Note: “bogaredda” sarebbe più corretto dire “bozaredda” ( in sordina).
“Ziminu” che a Sassari NON E’ DI PESCE, si tratta di un “miscuglio di interiora di vari tipi” :
(“ lu parasàngui” = diaframma; “carrisàbidda”= pancreas; “li ricciolini” =intestino tenue; “lu fidarizzu”= il colon; “lu cannaguru”= intestino retto; “l’ipiena”=milza; “lu figgaddu”= fegato ecc.)
“ziminadda” da “ziminu”, quindi zimino cotto alla griglia.
”Ciogga” = lumache, in genere era la “giogga minudda” = lumachine;
“trullallà” espressione di allegria spensierata che si aveva nelle gite o nelle feste fra amici o fra famiglie.
“vi r’aggiu dichiaradda in italianu: Ascorta mio ber fiore: io t’amo forte Quanto è grande il cuore”. La frase è romantica, ma è chiaramente un sassarese italianizzato da chi non sapeva parlare bene l’italiano, da notare: la sostituzione della “elle” con la “erre”, tipica del sassarese e la parola “forte” mentre in italiano avrebbe dovuto dire “molto” (a proposito, non senza imbarazzo devo dire che, nella canzone in sassarese, ho sbagliato: ho scritto “tanto” in vece di “forte”, chiedo scusa!).
“Tumbarella” : tipo di carrozza.
“Abbacurrente” toponimo logudorese in piena zona sassarese (ce ne sono molti altri!), adesso si chiama “Platamona”.


Autore Risposta: ziama
Inserita il: 21/03/2008 22:56:35
Messaggio:

Belllissssimmmoooo!!!!!!!!!!!

Grazie davvero!

Pensa che io quando leggevo "zimino" lo associavo a "ziminera" che da noi e' il caminetto e quindi mi immaginavo un gruppo di gente seduta intorno a un focolare!!!
CESSSS ..gnurante!!!!


Autore Risposta: Nuragica
Inserita il: 21/03/2008 23:06:40
Messaggio:

ziama ha scritto:

Belllissssimmmoooo!!!!!!!!!!!

Grazie davvero!

Pensa che io quando leggevo "zimino" lo associavo a "ziminera" che da noi e' il caminetto e quindi mi immaginavo un gruppo di gente seduta intorno a un focolare!!!
CESSSS ..gnurante!!!!


Ziama.. veramente l'avevo tradotto anche io.. o no ti fidasa de is trexentesasa?? o no ddas liggisi??


Autore Risposta: ziama
Inserita il: 21/03/2008 23:08:26
Messaggio:

No, Nuragica...e' che della Trexentesa non mi fido....brutta razza quella!!
Non si dice TREXENTESI IMPICCA-BABBU??


Autore Risposta: Nuragica
Inserita il: 21/03/2008 23:09:37
Messaggio:

ziama ha scritto:

No, Nuragica...e' che della Trexentesa non mi fido....brutta razza quella!!
Non si dice TREXENTESI IMPICCA-BABBU??
No ziama funti is tataresusu impicca babusu


Autore Risposta: Petru2007
Inserita il: 21/03/2008 23:19:06
Messaggio:

Turritano ha scritto:
“vi r’aggiu dichiaradda in italianu: Ascorta mio ber fiore: io t’amo forte Quanto è grande il cuore”.


Turrità, in un'altra versione ho riscontrato "sore" (sole) invece di "cuore"; può essere?


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 21/03/2008 23:47:16
Messaggio:

Petru2007 ha scritto:

Turritano ha scritto:
“vi r’aggiu dichiaradda in italianu: Ascorta mio ber fiore: io t’amo forte Quanto è grande il cuore”.


Turrità, in un'altra versione ho riscontrato "sore" (sole) invece di "cuore"; può essere?

Può essere. Esistono diverse versioni, per il fatto che in genere queste canzoni si tramandano oralmente.
Turritano


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 21/03/2008 23:54:01
Messaggio:

Donovan ha scritto:

Turritano ha scritto:
Allora, questo è il mio parere, come ho già detto più volte: la Lingua Sarda e composta da varianti e sottovarianti. Le varianti sono tre: Logudorese, Campidanese e Sassarese/Gallurese...



Ebbè Turrità...personalmente non mi trovi d' accordo con questa catalogazione, piuttosto che parlare di Lingua sarda quando si parla di Sassarese e Gallurese parlerei di Lingue della Sardegna.
Linguisticamente il sardo basa la propria particolarità sulla base dell' incrocio di tre caratteristiche fondamentali:


Ci sono varie teorie sul “Sassarese”. Quella da te esposta mi trova d’accordo solo parzialmente. Cerco di essere breve.
Sono d’accordo con te sull’origine “Corsa” del Sassarese (e del Gallurese) e l’ho sempre detto, più volte anche in questo Forum, mentre l’opinione prevalente a Sassari è che il “Sassarese” derivi dal pisano e genovese.
Ma sono, e rimango fra quelli che ritengono il “Sassarese” parte della lingua sarda, seppure “border line”. Ciò significa che sta al confine fra due lingue, ma prevale la componente “sarda”. Infatti tu fai dei giusti riferimenti che evidenziano le differenze, mentre io, da Sassarese a continuo contato con il logudorese dei paesi vicini e vicinissimi a Sassari, mi rendo conto del contrario (io sono bilingue: Logudorese e sassarese): la componente “Sarda” è prevalente.
Non sono assolutamente d’accordo sul paragone fra Italiano e Spagnolo da una parte e Sassarese e Sardo dall’altra. Oltre tutto la prevalenza del “Logudorese” nel “Sassarese” non è dovuta al motivo da te esposto, o per lo meno non credo che sia il motivo più importante. Inoltre, per quanto ne so io, ai logudoresi (tranne per quelli più vicini a Sassari) e più comprensibile il Gallurese del Sassarese, almeno quello parlato. ma questa è solo una questione marginale.
Saruddi
Turritano


Autore Risposta: UtBlocc
Inserita il: 22/03/2008 07:27:54
Messaggio:

O iscù..deo no cumprenno nè su tattaresu ne su galluresu.


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 22/03/2008 09:30:09
Messaggio:

miss diamante ha scritto:

O iscù..deo no cumprenno nè su tattaresu ne su galluresu.

Appuntu, Bonorva, puru si est in provinza de Thathari, est in sa lacona cum cussa de Nugoro.


Autore Risposta: UtBlocc
Inserita il: 22/03/2008 11:18:15
Messaggio:

No cominzese a mesciarecomo istudio ene e poi a daghi so informada già ti attacco


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 22/03/2008 11:40:34
Messaggio:

miss diamante ha scritto:

No cominzese a mesciarecomo istudio ene e poi a daghi so informada già ti attacco

No! Miss, nooh...!
minni soggu tuttugantu trimulendi!


Autore Risposta: UtBlocc
Inserita il: 22/03/2008 16:40:48
Messaggio:

abà mi soggu arrabbiendi davveru
gai si narada un tataresu?


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 22/03/2008 17:36:12
Messaggio:

miss diamante ha scritto:

abà mi soggu arrabbiendi davveru
gai si narada un tataresu?

Si sei arrabbiadda... la goda a mossi!
a me inveci mi sei fendi affutà!
Turritano
(mì che sto scherzando, mì!)

P.S. "davveru" non esiste, si dovrebbe dire "avveru"!


Autore Risposta: UtBlocc
Inserita il: 22/03/2008 18:09:48
Messaggio:

Comunque il sassare lo capisco abbastanza, c'è mio cognato che parla solo e sempre in sassarese.


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 22/03/2008 18:15:17
Messaggio:

miss diamante ha scritto:

Comunque il sassare lo capisco abbastanza, c'è mio cognato che parla solo e sempre in sassarese.

e lo scrivi anche "quasi" bene!
Ciao
Turritano


Autore Risposta: ecovip
Inserita il: 22/03/2008 19:10:46
Messaggio:

Salve a tutti e...buona Pasqua visto che ormai ci siamo quasi.Ho letto con piacere i vostri interventi perchè da 0 a 22 anni sono stato sassarese anch'io e lo sono ancora nello spirito:volere o volare il luogo dove si nasce non si dimentica, talvolta con una conflittualità tra amore e odio,ma questa è un'altra storia.Purtroppo nella mia famiglia (pur essendo parenti del poeta Pompeo Calvia) non si parlava il "sassarese",ma avendo trascorso l'infanzia nel centro storico,abitavo al Corso, l'ho respirato a pieni polmoni!.Per tornare alla discussione in corso,se non sbaglio in Sardegna di lingua neo-latina c'è solo il sardo,mentre gli altri sono dialetti e il "sassarese" è uno di questi.Come particolarità posso dire che è ricco di parole onomatopeiche capaci cioé di ricordare suoni e rumori di cui si vuol parlare;quel suono di cui parlavate "SHH"lo troviamo nella parola che traduce l'italiano SPUTO, proprio per far sentire il rumore che il liquido salivare fa quando lo eliminiamo in maniera..... non proprio gentile.
Un saluto a tutti e a presto.... ciaccuttendi pà Tattari manna.


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 22/03/2008 20:03:29
Messaggio:

ecovip ha scritto:

Salve a tutti e...buona Pasqua visto che ormai ci siamo quasi.Ho letto con piacere i vostri interventi perchè da 0 a 22 anni sono stato sassarese anch'io e lo sono ancora nello spirito...

Salve Ecovip, benvenuto.
Ciaccuttemmu, ciaccuttemmu:
Eh, il sassarese… ha sempre Sassari nel cuore, è proprio vero.
Che il Sassarese sia un “dialetto”, ne son convinto anch’io, ma nel senso che sia una variante (seppure marginale) della Lingua Sarda.
Sì, giustissimo: è ricco di parole “onomatopeiche”, per esempio “triddria”. E’ il selciato di li carreri, fatto di pietre arrotondate di fiume che, quando ci passavano sopra i carri facevano quel tipico rumore: “tri-trid-tr…. Però la spiegazione che hai dato per descrivere il suono rappresentato con “sch” non mi trova del tutto d’accordo, per vari motivi. Prima di tutto, diciamo anche se non è una cosa molto elegante, qual’ è il corrispondente della parola “sputo” in sassarese: “ischarrasciu”, (più o meno come in altre zone del Logudorese Nordoccidentale), in effetti quella parola, col suo “sch” ricorda il suono che si fa emettendo aria con la gola molto stretta e con la lingua un po’ tirata indietro, ma non è così volgare come sembrerebbe da questa descrizione. In realtà e un suono caratteristico, impossibile da imitare da chi non è sassarese. Lo stesso suono esiste, ma più o meno leggero, nei paesi intorno a Sassari, fin quasi in tutta l’Anglona.
Ricambio gli auguri di Buona Pasqua
A videtzi sani
Turritano

P.S. per chi non lo sapesse, il poeta Pompeo Calvia è stao uno dei più grandi poeti in dialetto “sassarese” Credo che a Sassari gli hanno dedicato persino una via.


Autore Risposta: UtBlocc
Inserita il: 23/03/2008 05:38:06
Messaggio:

Detti sassaresi

"In camminu s'acconza ru barriu"

"Ga no codda parenti no codda nienti"

"Chi ti vegghiani oggi si e dumani no" (augurio)
che ti vedano oggi e non nei giorni futuri...

"Zi vidimmu alla Torres!"


"Ha pigliaddu cazzi pà frusci di trenu"

"L'occi che l'arenga e lu cabbu pendura pendura"
(in seguito ad un rutto del proprio interlocutore)
che ti possano diventare gli occhi a forma di aringa e la testa a penzoloni.

"La magnazzona a curu e ri mani che la cxxxxffa": (augurio)

"Masthiga brodu"
Uomo intelligentissimo, masticatore di liquidi.

"Farazzira finza all'isthazioni"

nace"Crabbaggiu"


"Tontu chi ca... d'Ainu"


"Alla ca... di ghani"


"Tontu che la nappa"


"A chi no t'innanndi a Rizzeddu"

"Ti si fozziani l'occi chi l'eba viscì" (augurio)


" Farazzi li vasi "

"Zimboina di Santa Maria"
Es. Và li titti chi la z..


"Curu di marassentu"

Es. Sei un c..

"Ancu ti pissighia l'eba di lu Vajont"

"Ancu ti pissighia la pallottola di Kennedy"
Augurio di buona fortuna ...

"Chi ti vegghiani currendi da un'incrocio all'althru a Saraievo"
Augurio di buona fortuna ...

"Chi ti vegghiani currendi curu triccia triccia"


“Assè Curruddu e affusthiggaddu”

"M'hai fattu dui cuglioni cummenti li mirinzani di Logulentu"

"Già no ti sei punti l'occi ……"



"a paracqua apertha e culu triccia triccia"

“A chi non ti soni in mezzu all'anchi di mamma doja...in chibi ja vinn'è di traffiggu”


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 23/03/2008 10:33:48
Messaggio:

miss diamante ha scritto:

Detti sassaresi

"In camminu s'acconza ru barriu"
ecc. ecc.
"

eih, Miss, ci sei andata giù pesante, questa volta!
e io che stavo aspettando il dopo Pasqua!
ma non fa nulla, ne rimane sempre qualche altro!

tanti cari AUGURI DI BUONA PASQUA a te e famiglia
Turritano


Autore Risposta: UtBlocc
Inserita il: 23/03/2008 11:17:06
Messaggio:

gazz
Buona Pasqua anche a te e famiglia


Autore Risposta: asia
Inserita il: 23/03/2008 16:37:23
Messaggio:

"Ga no codda parenti no codda nienti"

Ceeeeee....


Autore Risposta: UtBlocc
Inserita il: 23/03/2008 17:05:13
Messaggio:

Asia...hai ragione in pratica vuol dire:
Chi non conclude in famiglia non lo fa neanche al di fuori...
ovvero:
Diffidate dall' intraprendere operazioni commerciali con parenti.


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 23/03/2008 18:26:12
Messaggio:

Grazie degli auguri, Miss, graditissimi! Li ricambio di cuore

BUONA PASQUA


anche a te e alla tua famiglia.
Turritano


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 23/03/2008 18:31:07
Messaggio:

miss diamante ha scritto:

Asia...hai ragione in pratica vuol dire:
Chi non conclude in famiglia non lo fa neanche al di fuori...
ovvero:
Diffidate dall' intraprendere operazioni commerciali con parenti.

Oppure può essere interpretarlo: chi non conclude “affari” al di fuori è costretto a concluderli nella cerchia familiare. Gli “affari” possono essere di qualunque tipo (muratore, falegname ecc.) e anche quello letteralmente indicato dal verbo sassarese (che poi è anche un verbo logudorese e forse anche campidanese). Ma il senso, dice bene Miss, è sempre quello: “diffidate dall' intraprendere operazioni commerciali con parenti!”, sono quelli dei quali ti dovresti fidare di più, e invece (a volte) sono proprio quelli che ti “fregano”. La cosa è universale , ma il Sassarese, schietto e sincero, te lo dice papàle papàle!
Turritano


Autore Risposta: UtBlocc
Inserita il: 23/03/2008 19:31:02
Messaggio:

http://www.youtube.com/watch?v=H8CoIDUJ5r0

Turritanu abbaida ite appo agattadu

http://it.youtube.com/watch?v=4KBL0GKup38

http://www.youtube.com/watch?v=PPfwL4AII08
questa sotto poi...
http://tw.youtube.com/watch?v=2tOY9IjWgRY
Quello dei sassaresi/genovesi è troppo forte..


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 24/03/2008 21:48:00
Messaggio:

Nella se zione "Primi Piatti"
Campidano ha scritto: dovrebbe essere ....
pancreas sm.
primulatte, carrisàpida f. (L),
carresàpida f., carre sàpia f. (N),
carri sàpida f., carrelatti f. (C)
carrisàbidda f. (S),
carri sciàpida f., carri dulci f. (G) .
______
Trascurando il fatto che la parola italiana "carne", si traduce in sassarese "CARRI", mentre in logudorese (nuorese compreso e forse anche in campidanese) si traduce con "PETTA, PETZA o simili...
confermo che "carrisàbbidda corrisponde al termine italiano "pancreas".
Mentre la parola sassarese "lu primmalàtti”, in italiano vuol dire "il timo" (le "animelle).
Aggiungo che, sempre in sassarese, la prima parte dello stomaco dei ruminanti (cioè l'italiano "rumine"), si dice "lu ventri" (la lettera V nel parlato diventa una B, leggera leggera).
Infine, con il termine sassarese "zèntubizi" (in italiano letteralmente dovrebbe essere ”centopelli” o qualcosa di simile), il che rende bene l'idea di quel pezzo anatomico, in italiano si traduce con "omaso" (un'altra parte dello stomaco dei ruminanti).

Turritano


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 26/03/2008 15:38:19
Messaggio:

babborcu ha scritto:

Ho consultato dei miei parenti macellai logudoresi... e mi confermano che il timo è primulate... carrisapida, il pancreas... mattavuzos l'insieme dei rumini... uno dei quali si distingue coe entrepizzatile... è difficile capirsi.. perchè non si parla con veterinari

Babborcu, a ru bedi chi turremmu a noi:
Allora, considerando che lo stomaco dei ruminamti si divide in 4 parti che in italiano (termini veterinari) si chiamano: la prima parte Rumine, la 2^ Retticolo , la 3^ Omaso, la 4^ Obmaso
Io, in sassarese, ne conosco solo due: la prima (rumine) “lu bentri” e la terza (omaso) “ lu zentupizi” (Logud. “pizzatile”: con una o due zeta?), ma può darsi che i macellai lo dividano solo in due parti.
considerando che a Sassari tutte le interiora, coratella compresa, (ogni pezzo ha il suo nome in Sassarese) nell’insieme vengono comprese col termine “ZIMINU” e in Portotorrese (Sassarese di P.Torres) “”MATZAMMU”, si può concludere dicendo che la parola Logudorese “MATTAVUZZOS” (o “matuzos), indicata da te come “insieme dei rumini”, appurato che il “rumine” è uno solo, dovrebbe corrispondere alla parola Sassarese “ZIMINU” (l’insieme di tutte le interiora) da cui, sempre in Sassarese, "ZIMINADDA" significa TUTTE le interiora, ciascuna sempre indicata col suo nome, cotte alla brace “i la grabiglia” (= graticola), tagliate accuratamente, e servite calde in piatto comune, senza posate. Il tutto accompagnato da pane e fiaschi di binu, in atmosfera scherzosa e di allegria. Vi assicuro che ha un profumo gradevolissimo e un sapore altrettanto delizioso.
P.S. io riporto questo post anche nella discussione "Sassarese), poi i moderatori, se lo ritengono opportuno, possono cancellare o l'uno o l'altro, ne hanno facoltà.
Turritano


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 27/03/2008 13:41:15
Messaggio:

caro turritano: Emmo!!!! torramus a nois !!!! è molto bello questo rapporto. similitudine -differenze fra sassarese e logudorese...
quel che bisogna tener presente,.. è che le nostre popolazioni nel denominare le parti animali non avevano il cervello sistematico dell'anatomo- veterinario.. ma andavano secondo quello che vedevano e separavano per utilità e, sopratutto , mangiavano... comunque.. in logudorese esiste anche il termine mazzamine.. per le budella,, parte dello zimino.. ricordo la denominazione di su oltadu, sos ricciolos su cannac... e per l'insieme sa fressura.. un proverbio dice.. sa fressura s'idet in su furcalzu .... nel senso che quello che hanno dentro le persone si manifesta tardi .
( su furcalzu ) era un bastone biforcuto che usavano i pastori, CIAO COMPA'


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 27/03/2008 13:50:25
Messaggio:

babborcu ha scritto:

caro turritano: Emmo!!!! torramus a nois !!!! è molto bello questo rapporto. similitudine -differenze fra sassarese e logudorese...
quel che bisogna tener presente,.. è che le nostre popolazioni nel denominare le parti animali non avevano il cervello sistematico dell'anatomo- veterinario.. ma andavano secondo quello che vedevano e separavano per utilità e, sopratutto , mangiavano... comunque.. in logudorese esiste anche il termine mazzamine.. per le budella,, parte dello zimino.. ricordo la denominazione di su oltadu, sos ricciolos su cannac... e per l'insieme sa fressura.. un proverbio dice.. sa fressura s'idet in su furcalzu .... nel senso che quello che hanno dentro le persone si manifesta tardi .
( su furcalzu ) era un bastone biforcuto che usavano i pastori, CIAO COMPA'

Quoto tutto, Babborcu. Solo che, come in tutte la cose, c'è confusione fra zona e zona: magari si usa lo stesso termine per indicare cose diverse o, viceversa, la stessa cosa viene indicata con due termini diversi. E' uno scotto da pagare per non avere un'"Accademia Sarda" e, magari una lingua ufficiale!
Ciau cuppà!
Turritano


Autore Risposta: Bobbore
Inserita il: 31/03/2008 13:02:37
Messaggio:

La mirinzana in forru, é bona e assai licchitta
é megliu di ra fava, piú bona di r'anghidda,
ma ssi é cundidda be, cun agliu e pebaroni
ti friggi umbé ra ganna la mirinzana la mirinzana
ti friggi umbé ra ganna la mirinzana la mirinzana, adirundudá
Mi-mirinzana,
mi-mirinzana,
mi-mirinzana, la mirinzana, adirundudá
In poshta sant'antoni, una discussioni a tre,
acchí ru coccoiddu nno era cundiddu be,
piglia ra mirinzana e poni menti a me,
ti friggi umbé ra ganna la mirinzana la mirinzana
ti friggi umbé ra ganna la mirinzana la mirinzana, adirundudá
Mi-mirinzana,
mi-mirinzana,
mi-mirinzana, la mirinzana, adirundudá
Si pponi menti a babbu, lassa r'ariva secca,
la ffava e ru coccoiddu é robba ghi nno teccia
piglia ra mirinzana e pponi menti a me,
ti friggi umbé ra ganna ra mirinzana ra mirinzana
ti friggi umbé ra ganna ra mirinzana, adirundudá.

a Turritano l'onere e l'onore di tradurre quello che per tutti è considerato l'inno sassarese.



Autore Risposta: Bobbore
Inserita il: 31/03/2008 13:12:09
Messaggio:

.... e sfido chiunque abbia fatto una ziminadda a trovare uno che non ha ha cantato questa canzone a squarciagola tra un cannaguru, una riccia un fiasco di vino!


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 31/03/2008 17:53:42
Messaggio:

Bobbore ha scritto:

.... e sfido chiunque abbia fatto una ziminadda a trovare uno che non ha ha cantato questa canzone a squarciagola tra un cannaguru, una riccia un fiasco di vino!

Ciao Bobbore
Po d'assè ru binu, ma gosa ni sani a Bergamo di mirinzani, ziminaddi e cannaguru... mì'e soggu brugliendi, mi!
Turritano


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 01/04/2008 08:47:59
Messaggio:

Vorrei che questo forum vivesse e fosse vitale. Sassari, la sua storia , la sua lingua e le sue tradizioni se lo meritano. Qui comincio a vedere i soliti luoghi comuni .. , per carità , sono l'immagine più conosciuta di sassari... ma approfondiamo... non solo la punta dell'icberg .. ma anche quello che sta sotto l'acqua...io cercherò di seguire questa linea... perchè altrimenti il forum si trasformerà in una autocelebrazione sterile delle solite cosema anche di scherzare!!!


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 01/04/2008 08:48:19
Messaggio:

Vorrei che questo forum vivesse e fosse vitale. Sassari, la sua storia , la sua lingua e le sue tradizioni se lo meritano. Qui comincio a vedere i soliti luoghi comuni .. , per carità , sono l'immagine più conosciuta di sassari... ma approfondiamo... non solo la punta dell'icberg .. ma anche quello che sta sotto l'acqua...io cercherò di seguire questa linea... perchè altrimenti il forum si trasformerà in una autocelebrazione sterile delle solite cosema anche di scherzare!!!


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 01/04/2008 09:43:09
Messaggio:

Babborcu, sono d'accordo con te. Non mi piacciono i luoghi comuni in genere figuriamoci quelli su Sassari. Ma qualche volta, si può scherzare, o no?
Vedrai che questa discussione, andrà avanti e vivrà, anche se noi Sassaresi siamo pochi, perché è vivace e interessante. Per adesso è emerso poco, hai ragione, neanche la punta dell'icesberg, ma piano piano verrà tutto a galla.
Ciao
Turritano


Autore Risposta: Bobbore
Inserita il: 01/04/2008 14:42:08
Messaggio:

babborcu ha scritto:

Vorrei che questo forum vivesse e fosse vitale. Sassari, la sua storia , la sua lingua e le sue tradizioni se lo meritano. Qui comincio a vedere i soliti luoghi comuni .. , per carità , sono l'immagine più conosciuta di sassari... ma approfondiamo... non solo la punta dell'icberg .. ma anche quello che sta sotto l'acqua...io cercherò di seguire questa linea... perchè altrimenti il forum si trasformerà in una autocelebrazione sterile delle solite cosema anche di scherzare!!!


Oh babbò, ti quoto di seguito un passaggio della discussione iniziale di Turritano:

Messaggio di Turritano

Chiunque può inserire altre canzoni, sempre in Sassarese, Gallurese, Corso e/o commentarle.


......non mi sembra di essere uscito fuori tema.... e soprattutto non mi dire che la milinzana e le ziminadde nelle quali si canta non fano parte di "Sassari, la sua storia , la sua lingua e le sue tradizioni"...... gaz!

LA CIONFRA E' VIVA E LOTTA INSIEME A NOI!


scritta qualche anno prima del "Clarinetto" di arboriana memoria.

Cant'eri bedda cull'areccini
e la faldhetta cur'a Paris
li pèri biondi a ricciurini,
cant'eri bedda og Caddarì!

I lu pusthari di zia Cicita
m'hai ischuttu un ciaffu o Caddarì,
eri pusadda i la banchitta
ed eu sunaba ... lu mandurì.
Accarizzabi un pizzoneddu
con affizioni da nò cridì!
Ed eu incataddu che lepareddu
mi soggu cottu, propriu cussì!
Candu pà jbbagliu t'aggiu tuccaddu
senza marizia ... lu trappadé!
Chissu pizzoni sizz'é buladdu
e sei rimastha sòra cun me.
Hai pientu un poggu... ma t'é passaddu
cund'una pressa ... da no cridì:
pà cunsulatti t'aggiu basgiaddu
e ti sei postha torra a ridì.
Abà chi sei tutta invicciadda,
lu trappadè torr'a disizzà ...
a lu baschoni ti sei acciaradda!
ma ... lu pizzoni nò pò turrà

p.s. e..... FOZZA TORRESE!


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 01/04/2008 20:28:21
Messaggio:

Bobbore ha scritto:

Oh babbò, ti quoto di seguito un passaggio della discussione iniziale di Turritano:

Messaggio di Turritano

Chiunque può inserire altre canzoni, sempre in Sassarese, Gallurese, Corso e/o commentarle.


......non mi sembra di essere uscito fuori tema.... e soprattutto non mi dire che la milinzana e le ziminadde nelle quali si canta non fano parte di "Sassari, la sua storia , la sua lingua e le sue tradizioni"...... gaz!

LA CIONFRA E' VIVA E LOTTA INSIEME A NOI!


scritta qualche anno prima del "Clarinetto" di arboriana memoria.

Cant'eri bedda cull'areccini
e la faldhetta cur'a Paris
li pèri biondi a ricciurini,
cant'eri bedda og Caddarì!
...

Chissà quanti l'avranno capita... bo! ma se qualcuno ce lo chiede faremo la traduzione.
P.S. Però Bobbò, no fazimmuzi cunniscì inogghi puru, e si no tzi dizini chi semmu sempri mariducaddi...


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 02/04/2008 09:43:54
Messaggio:

Oh Bobbo'... non cel'ho con te... forse non mi sono spiegato bene!!! non ho detto : basta con le Mirinzane e simili ( che sono espressioni della cultura sassarese.. sebbene "moderna") ho detto: mettiamo anche altre cose... magari meno consuete....


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 02/04/2008 09:52:26
Messaggio:

Bella la canzone di Caddari' ... ma più che Arbore???? la canzone ha un antecedente molto molto più antico ( che certamente chi l'ha scritta .. (chi l'Ha scritta si sa???) se aveva fatto le scuole, conosceva.. Catullo ed il passero di Lesbia...
La canzone a me non sembra così maraduccadda , come teme Turritano, ma piena di umore popopolare. e anche un po' di poesia nel rimpianto della gioventù.. a proposito : la fasdhetta cur'a paris ... data la canzone.. attorno al 1880.. quando si diffuse il cul de paris... una sorta di cuscinetto che aumentava il volume del sedere... sono saccente lo so.. sopportatemi!!!


Autore Risposta: Bobbore
Inserita il: 02/04/2008 12:12:29
Messaggio:

[/quote]
P.S. Però Bobbò, no fazimmuzi cunniscì inogghi puru, e si no tzi dizini chi semmu sempri mariducaddi...
[/quote]

.....turrità..... e mariduccaddi pa'cosa? ...gaz!


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 02/04/2008 15:06:17
Messaggio:

Forse non tutti sanno che nel repertorio del 2 coro di Bonnanaro, che, anche se non famoso è uno dei priù importanti, a livello etnografico, della sardegna, c'è un canto sassarese... La filugnana... i bonnanaresi l'appresero attorno al 1885 da Maestri di Sassari, ve ne trascrivo il testo.. per me di una grande bellezza, e, come al solito piena di doppi sensi.
Pobari filugnani
Semmu junti in bisognu
sempri in zescha di filognu
A ca zi ni po' dani.

La pobara baggiana
Istazi sempri pignendi
Acchì si n'è murendi
Di chiddu ch'a più in gana.

La pobara battia
piegni cun durori
Acchì no a l'amori
Commu primma l'abia.

In lu zeri una nui
La miria e tropp'astha
beddi so tutti e dui
una megliu di l'astrha...
( povere filatrici, ci siamo ridotte in miseria, cerchiamo continuamente da filare. da chi ce ne può dare.
La povera signorina è sempre in
lacrime, perchè se ne muore ( dalla voglia ) si quel che più desidera.. La povera vedova piange con dolore, perchè non ha l'amore, come prima aveva....nel cielo c'è una nuvola... la mira è troppo alta.. entrambe sono belle , una meglio dell'altra.) I sassaresi correggano grafia e traduzione...

A Sassari nell'800 i diversi mestieri avevano modi tipici di fare il coro ( lu cuncosdhu)

i maesti artigiani avevano una forma di cam
nto detta a la maesthalina alla quale b
venivano adattate diverse strofe .. come( abbastanza nota) Lu zappadori e naddu a lu revessu/battizzaddu a lu bugiu/ e senza sali/ megliu è cunsulà un animali/ ca no a eddu, ch'è ricattu pessu...
gli zappatori rispondevano con la zappadorina:
lagalu zappadori o maestrhali/ ca ancora no t'a posthu pedi in gola, no ti n'ammenti di santu niggola/ candu tiz'a lampaddu in l'alibari...
credo alluda ad una crisi di lavoro , conseguente ad una carestia quando gli artigiani si ridussero a lavorare negli uliveti anche il giorno del patrono....

Saluti a tutti quelli che amano Sassari...e a quelli che la ameranno...
ajo' a la Torrese



Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 02/04/2008 19:56:09
Messaggio:

Bobbore ha scritto:


Turritano ha scritto P.S. Però Bobbò, no fazimmuzi cunniscì inogghi puru, e si no tzi dizini chi semmu sempri mariducaddi...


.....turrità..... e mariduccaddi pa'cosa? ...gaz!


...gaz!

Turritano


Autore Risposta: Bobbore
Inserita il: 03/04/2008 09:08:05
Messaggio:


[/quote]

...gaz!

Turritano
[/quote]


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 03/04/2008 14:10:51
Messaggio:

gaz!! ( in italiano ohibò!! poffarbacco!!! Poppure con u per finale: virgola)... zi semmu fatti cunnisci'...


Autore Risposta: ecovip
Inserita il: 07/04/2008 00:54:43
Messaggio:

SASSARESU JFFASCIAGROZI

Lu sassarèsu è sempri un ciunfrajòru!
A li biddèzi di la sò ziddài
prifiri ziminàddi e lardhajòru,
è sempri in fèstha e nò si ciàgga mai.
Cument'è un "sassarèsu impiccabàbbu"
ha disthruttu un casthèddu,senza cabbu!
e.....invecci di l'antiggu monumèntu
v'è la casejmma di lu reggimèntu!
Pòbara Sassari antigga abbandunàdda
sei da la "pizzinnàglia" cazziggàdda!
T'hanni jffascàddu Torri e muragliòni:
da Pòstha Nòba a Pòstha Sant'Antoni
da lu Pianu a Pòstha di Mazzèddu
e....calch'è dì...t'jffasciani a Rusèddu....!


Non c'è bisogno che io dica che non è farina del mio sacco(magari!)bensì di Paolo Galleri poeta,pittore,caricaturista che con con l'arguzia delle sue battute e con la dolcezza di certe tipiche espressioni che sanno di cortesia e nobiltà di sentire, affida ai suoi versi la nostalgia di luoghi e momenti della nostra Sassari.


Autore Risposta: Petru2007
Inserita il: 07/04/2008 09:11:38
Messaggio:

[quote]ecovip ha scritto:

e....calch'è dì...t'jffasciani a Rusèddu....!


/quote]

Quello.... mai... Ruseddu no si tocca...

No v'è pududdu fa nudda mancu li sussinchi...


Autore Risposta: Ithokor
Inserita il: 07/04/2008 14:57:39
Messaggio:

Condivido quello che dici Turritano.
In ciò -nella compresione dell'origine del sassarese e del gallurese- a me ha aiutato molto la lettura dei libri del linguista di Perfugas Maxia!
La gettonatissima origine pisanesca non mi ha mai molto convinto, considerando anche che nel luogo sardo dove i pisani dimorarono più a lungo - Iglesias - tutto si parla tranne che un dialetto pisano...

Turritano ha scritto:

Nuragica ha scritto:

Turritano, hai parlato del logudorese e sassarese come di due lingue
facenti parte del gruppo sardo-corso.
Ci puoi delucidare in merito??
Qualche anno capitai per caso in un forum corso gallurese, ed ogni tanto mi affacciavo a sbirciare molto divertita del fatto che scrivevano quasi uguali.. Fino ad allora ero convinta che i corsi parlassero un dialetto derivato dal francese... Ma candu mai!! sardu schiettu
Mi pare di aver letto da qualche parte che i corsi siano oriundi galluresi.. è cosi'??
Non vorrei andare fuori tema ...
Voglio dire che la Lingua Sarda, come base è una ma suddivisa in tre varianti: Logudorese, Campidanese e Sassarese/Gallurese. Sassarese e Gallurese sono molto simili (però differiscono molto nella pronuncia) e fanno parte del Gruppo Sardo/Corso, cioè sono varianti "border line", di confine. piano piano spiegherò perché.
Turritano


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 07/04/2008 21:03:30
Messaggio:

Ithokor ha scritto:

Condivido quello che dici Turritano.....

Grazie Ithocor. Avremo modo di approfondire il discorso.
Turritano


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 08/04/2008 21:52:01
Messaggio:

Questa è una specie di "gobbura" a rima libera in stile prettamente sassarese. Si fa per scherzare, spero che nessuno si offenda...

MA A OCCI A ME?!
Una dì camminendi in via Li Cossi,
acciappu un pizzenneddu cant’a me
tuttuganto arrangiaddu e posthu mari
una paraula e l’ althra fabiddendi
e ciaccutèndi
a ra fini cuminzemmu a brià:
“Cosa sei fendi inogghi e gosa boi,
si no ti tz’andi unu ciaffu ti tz’ischudu
e ti ni mandu li musthatzi in chiddà sobra!”
Eu, càimmu càimmu, li ripòndu:
“e ga t’è tzischendi e gosa kizz boi ,
propriu cum meggu ti debisthia attaccà
propriu a occi a me tu oggi vir'hai?
Ma eu a ru sai gosa ti diggu?
si no tinn’esci da ri pedi in pressa in pressa,
eu li musthazzi chi no v’ hai,
a ru ciaffu ti li fozzu crescì abàni!”

Un’althra dì, all’’Universiddai
agatu un profissori chi mi dizi:
“Ma lo sa lei, che se tutti dovessero studiare,
i figli miei farebbero i tranvieri?!”
“ Kizz, li diggu, propriu a occi a me vi r’hai,
ma lu tranvieri acchì no lu fai ddu?!”

Una sera turrendi da trabagliu
tutt’isthraccu andendi a casa meja,
era tzischendi lu posteggiu chi no v’era.
Aggiu fattu dui o tre giru pa acciapallu,
cu lu trafficu chi v’era,
cum semafori, stop e balli vari,
aggiu pinsaddu:
kizz, inogghi continuendi di gussì,
a casa vi torru a mezzudì!
A ultimu arribendi lesthru lesthru a chissu stop
aggiu bisthu lu semaforo in chiddà
chi era diventendi ruju propriu abà.
Solu lu tempu pa abbaiddà:
lu loggu v’era e lu tempu puru
passaddu soggu chena vi pinsà!
Una macchina s’accostha che una freccia
e cum lu clacson ischuminza a mi sunà.
Kizz, ma propriu a occi a me vir’ani,
e foramari, ma gosa diauru ani di sonà!
Tutt’affuttàdddu lesthru lesthru cun la manu
lu signu li fozzu di passà.
Mancu a dillu, chiss’ erani caramba
chi tuttaunora, la paletta n’ani ‘uggàddu
e i lu marciapiede mi dìzini d’ azzà!
Trezent’ euro di contravinzioni mani daddu
e lu bigliettu pa torrà a casa era pagaddu!

Un'asthra dì in un Forum soggu itraddu.
Cant’era beddu:
ognunu podia dì lu ghi burìa
Giusthu o imbagliaddu chissisìa
e tuttiganti lu debìani rispettà!
Tuttu contentu cuminzaddu
a di la meja aggiu
ma tuttiganti mi tzi so attaccaddi
Cumenti tzintzuri giunti da ogni loggu!
Ischizzadda una n’aribiani dezi
Tutt’ affuttaddi e cun lu foggu in… cabu!
A ra fini si nn’è azzaddu unu
più affuttaddu di l’althri e dizi propriu a me:
“ognuno della sua vita può fare ciò che vuole,
i conti in tasca agli altri non si fanno!”
Eu li diggu ma avveru o abbufunendi sei
eu lu rispèttu pa l’althri già vir’aggiu
e li conti in busciacara no è cosa ghi fozz’eu”
Chissu era un printzipali e eu no lu sabìa
e nimmancu lu sassaresu cumprendia:
“abbufunèndi” la pigliaddu pa “bibèndi”
e affuttaddu cument’era
aggiummai minni bogga da lu forum!

Kizz, cant’è mannu lu mundu in giru in giru
Ma tuttiganti a me si debini attaccà!
Turritano


Autore Risposta: ecovip
Inserita il: 10/04/2008 01:14:36
Messaggio:

Turrità,mi sembri un pò affuttàddddu e come arlecchino scherzando,scherzando......

Non conosco i prodromi, nè li voglio sapere,ma la vita finchè dura (mi tocco io anche per te )serve a far esperienza,quindi.......


Autore Risposta: ziama
Inserita il: 11/04/2008 16:01:42
Messaggio:

Turritano,
era a questa discussione quella a cui ti riferivi?
Il mio problema e' che non capisco una parola di quello che viene scritto, se non si posta pure una traduzione!
E' un peccato....anche perche' la discussione e' limitata a pochi partecipanti!
Aiooooo.....una piccola traduzione per gli ignoranti (da IGNORARE = non conoscere!!) come me!!


Autore Risposta: UtBlocc
Inserita il: 11/04/2008 16:19:09
Messaggio:

ziama ha scritto:

Turritano,
era a questa discussione quella a cui ti riferivi?
Il mio problema e' che non capisco una parola di quello che viene scritto, se non si posta pure una traduzione!
E' un peccato....anche perche' la discussione e' limitata a pochi partecipanti!
Aiooooo.....una piccola traduzione per gli ignoranti (da IGNORARE = non conoscere!!) come me!!


Come fa altrimenti Ziama ad ambasciuare in USA?


Autore Risposta: ziama
Inserita il: 11/04/2008 16:21:12
Messaggio:

Vero Miss Diamante?
E che gli dico io a questi altrimenti???


Autore Risposta: UtBlocc
Inserita il: 11/04/2008 16:25:04
Messaggio:

Hai ragionissimaaaa ora posto qualcosa con traduzione...ma sai cos'è il brutto del sassarese ( Turritano non me ne voglia) è che ci sono tante parolacce e qui la censura è certa...però ci provo.


Autore Risposta: UtBlocc
Inserita il: 11/04/2008 16:32:26
Messaggio:

Dedicato a Ziama

In camminu s'acconza ru barriu"
ho fatto una cazzata. Ma andando avanti le cose s'aggiusteranno...

"Ga no codda parenti no codda nienti"
Chi non conclude in famiglia non lo fa neanche al di fuori...
ovvero:
Diffidate dall' intraprendere operazioni commerciali con parenti

"Chi ti vegghiani oggi si e dumani no" (augurio)
che ti vedano oggi e non nei giorni futuri...

"Zi vidimmu alla Torres!"
ci vediamo presto!

"Ha pigliaddu cazzi pà frusci di trenu"
Si è confuso (versione sassarede di "lucciole per lanterne")

"L'occi che l'arenga e lu cabbu pendura pendura"
(in seguito ad un rutto del proprio interlocutore)
che ti possano diventare gli occhi a forma di aringa e la testa a penzoloni.

"La magnazzona a curu e ri mani che la cxxxxffa": (augurio)
che possa soffrire di un irrefrenabile prurito al deretano e le mani
a forma di carciofo così da non poterti grattare.

"Masthiga brodu"
Uomo intelligentissimo, masticatore di liquidi.

"Farazzira finza all'isthazioni"
Tenace, molto tenace, troppo tenace

"Crabbaggiu"
Uomo fine o quasi.

"Tontu chi cazzu d'Ainu"
Persona un po dura di comprendonio

"Alla cazzu di ghani"
cosa fatta "non proprio in maniera idonea"

"Tontu che la nappa"
persona poco furba

"A chi no t'innanndi a Rizzeddu"
esoratazione normalmente rivolta a persone "stravaganti"

"Ti si fozziani l'occi chi l'eba viscì" (augurio)
la tua vista sia lunga quanto il durare di una bollicina d'acqua frizzante...

" Farazzi li vasi "
Abbr. vai a cagher, Portare giù il vaso da notte e svuotarlo nottetempo per la via.

"Zimboina di Santa Maria"
Es. Và li titti chi la z..
Cosa enorme di forma di cupola.

"Curu di marassentu"
Persona che non sta mai ferma. Rompiballe.
Es. Sei un c..

"Ancu ti pissighia l'eba di lu Vajont"
E' l'augurio, a volte affettuoso, di chi si augura che tu possa essere perseguitato da catastrofi, non necessariamente naturali

"Ancu ti pissighia la pallottola di Kennedy" (intonazione sussinca d'obbligo)
Augurio di buona fortuna ...

"Chi ti vegghiani currendi da un'incrocio all'althru a Saraievo"
Augurio di buona fortuna ...

"Chi ti vegghiani currendi curu triccia triccia"
Fuga con umidità nelle terga


Autore Risposta: ziama
Inserita il: 11/04/2008 16:37:24
Messaggio:

oiaa che ridere!
Ho notato che di alcune e' stata volutamente omessa la traduzione
Fortunatamente alcune parole sono comprensibili perche' molto simili alla traduzione italiana o anche campidanese!!
Grazie Miss....ne faro' tesoro.


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 11/04/2008 19:43:37
Messaggio:

miss diamante ha scritto:

Hai ragionissimaaaa ora posto qualcosa con traduzione...ma sai cos'è il brutto del sassarese ( Turritano non me ne voglia) è che ci sono tante parolacce e qui la censura è certa...però ci provo.

Ciao Miss,
finalmente ci si riincontra.
Tu che capisci e scrivi in Sassarese, ti pregherei di non denigrarlo . Jà basthani Babborcu e Bobbore, tu puru ti tzi poni? io faccio di tutto per sfatare un luogo comune e dabbòi tutt'e tre vi puniddi a iffascià duttu! Devi (dovette) sapere che le "parolacce" nel Sassarese letterario moderno, hanno fatto il loro ingresso trionfale in questi ultimi "anni". Prima le poesie e i racconti erano castigatissimi, al massimo c'era qualche doppio senso pieno di umorismo. Le donne erano rispettatissime e si facevano rispettare: guai se un uomo (o ragazzo) si permetteva di dire una "parolaccia" in presenza di donne: veniva subito guardato male da tutti, redarguito severamente e, se non la smetteva, veniva pestato per benino (cosa che i Sassaresi sanno fare discrettamente bene ancora oggi)! Ma abà chi ri tempi so ciambaddi...

Per Ziama: ho detto che la traduzione la faccio solo a GRANDE richiesta (basta una persona...) Quella della mia, diciamo, poesia cionfraiola, “A occi a me?” la farò al più presto.
Ciao Turritano


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 11/04/2008 21:09:11
Messaggio:

Prima Parte

MA A OCCI A ME?!
Una dì camminendi in via Li Cossi,
acciappu un pizzenneddu meu fidari
tuttuganto arrangiaddu e posthu mari
e una paraula e l’ althra ciaccutèndi
a ra fini cuminzemmu a brià:
“cosa sei fendi inogghi e gosa boi,
si no ti tz’andi unu ciaffu ti tz’ischudu
e ti ni mandu li musthatzi in chiddà sobra!”
Eu, càimmu càimmu li ripòndu:
“e ga t’è tzischendi e gosa kizz boi ,
propriu cum meggu ti debisthia attaccà
propriu a occi a me tu oggi virai?
Ma eu a ru sai gosa ti diggu?
si no tinn’esci da ri pedi in pressa in pressa,
eu li musthazzi chi no v’ hai,
a ru ciaffu ti li fozzu crescì abà!”

MA PROPRIO CON ME CE L'HAI?
Un giorno camminando in via dei Corsi
incontro un ragazzino della mia età
malvestito e messo male (insomma, una” *pilandra”!)
fra una parola e l’altra scherzando scherzando,
alla fine cominciamo a litigare:
“Cosa ci fai qui e cosa vuoi
se non te ne vai ti do uno schiaffo
da staccarti i baffi e li spedisco là sopra!”
Io, calmo calmo, gli rispondo:
"ma chi ti sta cercando, e cosa ca.volo vuoi,
proprio a me ti dovevi attaccare,
proprio con me ce l’hai?
Ma io lo sai cosa ti dico?
se non ti togli dai piedi alla svelta
io, i baffi che tu non hai,
con uno schiaffo te li faccio crescere all’istante!"

* "pilandra", ragazzaccio di strada.

Turritano


Autore Risposta: ziama
Inserita il: 11/04/2008 21:12:29
Messaggio:

Grrrraazzzzzzzzzzzzzzieee!!
Effettivamente leggendo la traduzione mi rendo conto di quanto sia piu facile di quanto sembri (a parte alcuni termini che sarebbero rimasti incomprensibili!).

Meda gratzias gopai Turritano!!


Autore Risposta: Incantos
Inserita il: 11/04/2008 21:19:47
Messaggio:

Turritanoooo quando ci traduci l'ultima parte???


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 11/04/2008 21:22:29
Messaggio:

Incantos ha scritto:

Turritanoooo quando ci traduci l'ultima parte???

Veramente ce ne sono altre tre parti Tempo al tempo!
Turritano


Autore Risposta: Incantos
Inserita il: 11/04/2008 21:25:08
Messaggio:

Turritano ha scritto:

Incantos ha scritto:

Turritanoooo quando ci traduci l'ultima parte???

Veramente ce ne sono altre tre parti Tempo al tempo!
Turritano


Ok aspettiamo fiduciosi...


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 11/04/2008 21:28:22
Messaggio:

ziama ha scritto:

Grrrraazzzzzzzzzzzzzzieee!!
Effettivamente leggendo la traduzione mi rendo conto di quanto sia piu facile di quanto sembri (a parte alcuni termini che sarebbero rimasti incomprensibili!).

Meda gratzias gopai Turritano!!

Ciao Ziama
vedrai che alla fine lo impari anche tu il Sassarese... la pronuncia però è tutt'altra cosa. Mia moglie, che non è Sassarese, ci ha messo un bel pò a capirlo parlato, le sembrava arabo, poi però col mio aiuto a cominciato a capirlo e, poi, a parlarlo discrettamente.
Turritano


Autore Risposta: Donovan
Inserita il: 11/04/2008 23:34:11
Messaggio:

Turritano ha scritto:

ziama ha scritto:

Grrrraazzzzzzzzzzzzzzieee!!
Effettivamente leggendo la traduzione mi rendo conto di quanto sia piu facile di quanto sembri (a parte alcuni termini che sarebbero rimasti incomprensibili!).

Meda gratzias gopai Turritano!!

Ciao Ziama
vedrai che alla fine lo impari anche tu il Sassarese... la pronuncia però è tutt'altra cosa. Mia moglie, che non è Sassarese, ci ha messo un bel pò a capirlo parlato, le sembrava arabo, poi però col mio aiuto a cominciato a capirlo e, poi, a parlarlo discrettamente.
Turritano


Anche per me all' inizio era olto difficile riuscire a capire il Sassarese, poi mi è capitato di avere un coinquilino di Sassari e qualcosa l' ho imparata, anche se la parte maggiore del mio apprendimento è dovuta senz' altro ai mitici filmati di Aspirina...n' aggiu passaddu di ori iffasciendimi da lu risu!


Autore Risposta: UtBlocc
Inserita il: 12/04/2008 04:49:56
Messaggio:

Turritano?Figuriamoci se denigro il sassarese, ma non puoi non dire che parlato non è volgare, ogni tre parole un gazzz...e non aggiungo altro. A me è simpatico( non l'uomo sassarese) il dialetto a tal punto che se mi parlano il limba sassarese rido a crepapelle. Il fatto di non dire parolacce o non rispondere male agli adulti ,non rientra solo nella cultura sassarese ma, questa per me è educazione e ovunque e specialmente ai ragazzi/e era vietato rispondere male. da ragazzina ho detto a mio padre " Ma foste est maccu". non ho mai dimenticato...la "sussa", adiosu Turrità e forza Torrese.


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 14/04/2008 09:22:50
Messaggio:

Turritano ha detto. "gia basthani babborcu e bobbore..."
mai pensato, da parte mia, di denigrare il sassarese.... torna indietro e leggi cosa ho scritto tempo fa. :non vero che è una lingua volgare.. diventa volgare se parlata volgarmente.... " si ho scritto una volta gaz!! per scherzare e ho trascritto la Filugnana ( con doppi senzi) ma...
comunque... che il sassarese , lingua e abitante,in genere abbia un po' (e più di un po' di pepe.)... è innegabile... per questo è simpatico..... concordo con quanto dici.... tempo fa si era più educati..( non solo a sassari) adesso ci stiamo allargando comenti la maccia di l'ozu!!


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 14/04/2008 22:53:23
Messaggio:

babborcu ha scritto:

Turritano ha detto. "gia basthani babborcu e bobbore..."
mai pensato, da parte mia, di denigrare il sassarese.... torna indietro e leggi cosa ho scritto tempo fa. :non vero che è una lingua volgare.. diventa volgare se parlata volgarmente.... " di l'ozu!!

Babborcu, ajò no t'affuttà, vi ho citato solo per dare una risposta a Miss Diamante, ma era chiaro che la mia era solo, come dire, un'abbuffunaddura (come sempre però, con un fondo di serietà)!
Ciao
Turritano


Autore Risposta: ecovip
Inserita il: 16/04/2008 00:25:45
Messaggio:

Mi sembra che il poeta sassarese Paolo Galleri sia molto presente in questo forum:ha iniziato Bobbore con Caddarìna e lu pizzòni (antecedente sì al clarinetto di Arbore!) poi io con Sassaresu jffasciacrozi e ora vorrei continuare con una un pò nostalgica,ma scritta con lu còri isthrintu:

Turrendi da campagna

Turrendi da campàgna,ischurighèndi,
candu lu còri ti s'isthrigni e piegni,
e lu zèru è in culòri di misthéru,
Sassari mea tu mi fabéddi avvéru
e sei la sòla chi mi cumprèndi!
Mi vèni incòntru cun Santu Nigòra,
cu la zimbòina di Santa Maria,
.....intòna un'òraziàni lèbia e sòra
la campanèdda di Sant'Andrìa!
Fabéddani li vécci cabisthùri
cuntèndimi di fòli assài passàddi:
"....Li bèddi tèmpi sini so' già andàddi
e noi risthèmmu in mézzu a li tristhuri!
E z'è rimasthu l'ultimu cunsòru
di li rùndini chi arrìbini dugn'annu!"
Rundini amàddi,chi arribìddi a fiòtti
e allégri zi tinìddi cumpagnià,
cantéddi fendi milli inghiriòtti,
lu càntu di la nòsthra pizzinnìa!


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 16/04/2008 10:27:29
Messaggio:

E' volgare questa poesia???? è un'altra faccia dell'anima sassarese... grazie!!


Autore Risposta: ecovip
Inserita il: 16/04/2008 14:51:12
Messaggio:



Miss Diamante ha scritto:
A me è simpatico( non l'uomo sassarese)......ogni tre parole un gazz...



Sono veramente OFFESO,in quanto sassarese per la prima affermazione,e NON ACCETTO SCUSE!! (a scanso di equivoci naturalmente scherzo),mentre per la seconda, a meno che qualcuno più qualificato non mi smentisca devo dire che "gazz" per noi è la virgola di ogni discorso e quindi perde il suo significato letterale,così come qui in Toscana il "porco xio" che bestemmia è,ma non per chi lo dice.Mi ricordo di quando molti anni fa arrivò al teatro Verdi di Sassari la compagnia teatrale che presentava lo spettacolo Hair trasgressivo perchè ricco di tanti gazz... e fu fischiata,specie dal loggione, perchè come ho detto per noi......è la virgola.


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 17/04/2008 19:13:21
Messaggio:

miss diamante ha scritto:

Turritano?Figuriamoci se denigro il sassarese, ma non puoi non dire che parlato non è volgare, ogni tre parole un gazzz...e non aggiungo altro. A me è simpatico( non l'uomo sassarese) il dialetto ...
di non dire parolacce o non rispondere male agli adulti ,non rientra solo nella cultura sassarese ma, questa per me è educazione e ovunque e specialmente ai ragazzi/e era vietato rispondere male.

Dipende da chi lo parla! Se vai nelle bettole, se vai a Latte dolce (non me ne vogliano i Lattedolcini!) o comunque in riunioni con soli uomini (come spesso succedeva nelle ziminate) ecc. ecc. parlato è un po’, diciamo, “piccantino”. Ma quando c’erano donne, anche una sola, non si usavano parolacce, lasciatelo dire! Adesso è diverso, donne o non donne… anzi “qualche volta”, le donne sono più sboccate degli uomini! In quanto ai ragazzi, …poi: si diceva "Catta" e si poteva dire anche a casa, non era parolaccia! poi si passava al “Gazz." Con l’aggiunta magari di “diauru”, quando si era affuttaddi avveru, verso i 14/15 anni cioè nelle Scuole medie superiori. Adesso si comincia direttamente col C.... già alle elementari… è il progresso, l’istruzione, cosa ci vuoi fare!
Ma scusa, perché non ti è simpatico “l’uomo sassarese” ? cosa ti hanno fatto? Io, per esempio, credo di non averti mai fatto niente di male!
Con tanta simpatia
Turritano


Autore Risposta: MarcelloS
Inserita il: 19/04/2008 17:54:34
Messaggio:

Ora vi posto uno scritto divertentissimo dal titolo "Decalogo del sassarese al mare". Sarà pieno di stereotipi e di esagerazioni (però nella comicità ci sta) ma rispecchia, più o meno, realtà che molti di noi sassaresi hanno vissuto durante l'infanzia. A me ha divertito molto e mi ricorda i bei momenti di "cionfra" passati con la "greffa".

Decalogo del sassarese al mare

1) Il vero sassarese non va al mare, ma "fara a Platamona", che non é la semplice spiaggia dei sassaresi, ma un vero e proprio microcosmo, un concetto filosofico, un alto ideale, uno stile di vita esclusivo che solo un sassarese doc si può permettere.

2) Se maggiorenne e dotato di mezzo proprio il sassarese percorre la strada statale Buddi Buddi per raggiungere la sua località balneare preferita. La scelta cade su questo percorso poichè un sassarese che si rispetti fa tappa al bar Graziella, dove, dopo aver parcheggiato sgommando, entra gioioso e schiamazzante e chiede una bottiglia di
birra e tre bicchieri (anche se é da solo, ma dire "una bottiglia di birra e tre bicchieri mascì" fa più ommu).

3) Il sassarese minorenne non dotato di mezzo proprio si reca a Platamona con il mezzo di trasporto per eccellenza, "l' EMMEPI'", nelle due varianti "via Buddi Buddi" e "via Ottava". La scelta dell'una o dell'altra opzione é del tutto indifferente per il minorenne, perchè l'importante é trovare posto dietro "pa fà barracca". Essenziale un coro tipo "zi poni la faccia in culu lu controllò lu controllò" all'ingresso del controllore sul mezzo.

4) Un sassarese "come si tocca" (epiteto dato a persona che si rispetti) va al mare con costume slip aderente, zocculi e maglia della Torres. Il perchè di questi tre capi d'abbigliamento é spiegato di seguito:

a) Gli slip: intanto i boxer é "robba di frosci", e poi lo slip permette al sassarese di mostrare, tutto tronfio e pieno di sè, la propria attrezzatura sessuale (spesso sovradimensionata da una melanzana di dimensioni medie apposta all'interno degli slip stessi).
Lo slip, accuratamente rinforzato, permette inoltre di sostare nel bagnasciuga della spiaggia (meglio se "lu terzo", terzo pettine per i blasfemi) per mostrare alle gentili donzelle che passeggiano la propria virilità , accompagnando l'esposizione artistica con frasi del tipo "Ebbbè mascì, ma robba così mai visto ne hai?" o con 'intramontabile "Meee mascì, abaidda ogna pizzona dell'anglona", seguito da un sonoro verso del maiale.

b) Li zocculi (zoccoli per i profani): intanto le
infradito é "robba di frosci". Questo pittoresco quanto elegantissimo capo d'abbigliamento, consente al vero sassarese di espletare due funzioni fondamentali: innanzitutto il passo con trascinamento del piede risulta molto rumoroso e cadenzato e può ricordare il rullare dei tamburi dei candelieri; in secondo luogo, se inserito in una mano e non nel piede, lu zocculu può diventare l'arma vincente in un sano "affarratorio" con qualcuno che sta guardando male.

c) Maglia della Torres: intanto chi non tifa Torres é "un bè frosciu". Qui c'é poco da commentare, la maglia della Torres é la seconda pelle di qualsiasi sassarese che si rispetti.

5) Almeno ¾ del tempo che un vero sassarese dedica alla sua gita al mare, vanno trascorsi a "lu chiosco" (per i trogloditi non sassaresi si legge ghiosco), in modo tale da potersi dedicare all'attività nella quale ciascun sassarese che si consideri tale deve eccellere: bere birra. L'attività madre deve essere svolta possibilmente in chiassosa compagnia e comporta l'ingurgitamento di un minimo di 12 litri di birra a ora di permanenza a "lu chiosco".
Vietato rigorosamente sedersi: il sassarese puro beve in piedi vicino al bancone e appoggia il bicchiere solo se per trastullarsi le parti intime in caso di eccessiva "magnazzona" (prurito per gli stranieri).
Inutile dirlo perchè ovvio: sempre e comunque rutto libero!!!

6) Il pranzo in pineta non é la semplice soddisfazione di un bisogno primario (l'alimentazione), ma é n'istituzione sacra, una filosofia di vita, un percorso mistico trascendentale che in certi casi può portare al raggiungimento del nirvana. Non esiste che un sassarese si porti il panino da casa o compri un tramezzino a lu ghiosco (tutta robba di frosci); il pranzo in pineta deve essere consumato in compagnia numerosissima e deve prevedere come minimo una decina di portate: dallo zimino alla cordula, dalle favette alle lumachine, dai coccoi alla carne di cavallo e così via. Immancabile la presenza dei "cigioni" (gnocchi) e della sindria (anguria) messa a raffreddare sul bagnasciuga insieme ai boccioni di vino. E' essenziale che il pasto venga accompagnato da fiumi di vino rosso (rigorosamente in boccione) e si concluda con un assaggio di acquavite o mirto rosso, possibilmente fatto in casa, ma un Zedda Piras (santi subito!!!) va bene uguale.
Per il dopo pranzo al sassarese doc si presentano diverse opzioni ludico-culturali tra cui segnaliamo:

a) Una bella cantata in compagnia, rigorosamente cun la ghitterra (con aggiunta di mandulinu per i puristi) spaziando tra i pezzi storici di Ginetto Ruzzetta eGiovannino Giordo ai più commerciali e psichedelici Sonos de Mano, il cui pezzo storico "la notti" ha di gran lunga surclassato la ormai obsoleta canzone del sole.

b) Il mangiare può provocare in alcuni degli combussolamenti intestinali tali da richiedere un'immediata evacuazione. Il sassarese doc, da gran signore, segnala ai presenti la sua impellente necessità fisiologica innanzitutto "truddiendi cumenti un cani" (petando come un essere vivente di razza canina, sempre per i profani) e rivolgendosi ai commensali con francesismi e frasi culturalmente elevate quali: "Teee fiaggadilu abà " oppure "Teeee coloralu". Dopo il gustosissimo siparietto un vero sassarese si alza dalla sedia (dopo tre ore di pranzo) e dichiara ad alta voce "Bé, guasi guasi andu a fammi una bedda caggadda" e tra gli applausi commossi della gente si avvia con passo svelto verso i pini interni che gli consentono di dedicarsi alla tanto agognata defecatio.

c) I più colti e cosmopoliti dei sassaresi si dedicano invece allo scambio interculturale. Già dal primo pomeriggio é infatti possibile scambiare opinioni sulla geopolitica internazionale con delle simpaticissime signorine nigeriane che sostano nelle strade adiacenti ai pettini.

d) E' concessa la pennichella post-pranzo da consumarsi all'ombra di un pino, evitando accuratamente di posizionarsi su quelli un po' più interni per non incorrere in spiacevoli discussioni con i sassaresi che si stanno dedicando all'attività descritta nel punto b.

7) Il telo da mare é un accessorio del tutto opzionale. In passato, il dibattito tra puristi e modernisti sull'utilità dell'oggetto in questione é stato anche molto aspro. Da un lato c'era chi sosteneva l'inutilità di un simile pezzo di stoffa e dall'altro chi invece spingeva per il suo utilizzo; l'avvento del bidet nelle case ha comunque spostato l'attenzione dell'intellighentia sassarese sulla possibilità o meno di utilizzare il sanitario in questione per piantare peddrusimmula (prezzemolo per gli ignoranti). Alla fine chi proprio non può farne a meno può utilizzare l'asciugamano, purchè sia ben visibile la scritta Birra Ichnusa su un lato e Bionda Sardegna sull'altro.

8) Durante la permanenza in spiaggia un vero sassarese non può a fare a meno di costruire di suo pugno e ovviamente con il talento ingegneristico che lo contraddistingue un "trampolinu" (trampolino per i blasfemi) adatto per l'attività fisica nota come "Tuffà ". Utilizzando vario materiale che la spiaggia di Platamona mette generosamente a disposizione il sassarese doc costruisce così "lu trampolinu" e si mette ordinatamente in fila per poter usufruire del medesimo. Correndo il più veloce possibile e con urlo sovraumano il degno sassarese si avvicina a lu trampolinu posizionato nel bagnasciuga, poggia un piede sulla pedana e spicca un atletico balzo che lo porta ad immergersi in acqua a "cabuzzoni" o nel più classico tuffo a "bbbomba"."


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 19/04/2008 19:30:26
Messaggio:

MarcelloS ha scritto:

Ora vi posto uno scritto divertentissimo dal titolo "Decalogo del sassarese al mare". Sarà pieno di stereotipi e di esagerazioni (però nella comicità ci sta) ma rispecchia, più o meno, realtà che molti di noi sassaresi hanno vissuto durante l'infanzia. A me ha divertito molto e mi ricorda i bei momenti di "cionfra" passati con la "greffa".

Decalogo del sassarese al mare

1) Il vero sassarese non va al mare, ma "fara a Platamona",
::::::::


Ciao Marcè, benvenuto
Come presentazione non c’è male, con quel “decalogo”!
E’ un po’ datato, ma sempre valido… solo che io (il solito perbenista rompiballe), pur trovandolo molto veritiero, in qualche sua parte è… come dire… esagerato, troppo generalizzato (come dl resto tu stesso hai riconosciuto)…. ajò, mì chi no sò tutti chi fazini tzerthi gosi, foramari! Sinnò inogghi vi ponini poggu a dì chi semmu tuttiganti poschacioni!
Turritano


Platamona Ovest (verso P. Torres) in Inverno. Potrei dire in "Primavera", ma la data mi smentirebbe!


Autore Risposta: UtBlocc
Inserita il: 20/04/2008 06:37:35
Messaggio:

Turritano ha scritto:

MarcelloS ha scritto:

Ora vi posto uno scritto divertentissimo dal titolo "Decalogo del sassarese al mare". Sarà pieno di stereotipi e di esagerazioni (però nella comicità ci sta) ma rispecchia, più o meno, realtà che molti di noi sassaresi hanno vissuto durante l'infanzia. A me ha divertito molto e mi ricorda i bei momenti di "cionfra" passati con la "greffa".

Decalogo del sassarese al mare

1) Il vero sassarese non va al mare, ma "fara a Platamona",
::::::::


Ciao Marcè, benvenuto
Come presentazione non c’è male, con quel “decalogo”!
E’ un po’ datato, ma sempre valido… solo che io (il solito perbenista rompiballe), pur trovandolo molto veritiero, in qualche sua parte è… come dire… esagerato, troppo generalizzato (come dl resto tu stesso hai riconosciuto)…. ajò, mì chi no sò tutti chi fazini tzerthi gosi, foramari! Sinnò inogghi vi ponini poggu a dì chi semmu tuttiganti poschacioni!
Turritano


Platamona Ovest (verso P. Torres) in Inverno. Potrei dire in "Primavera", ma la data mi smentirebbe!

Presa dalla rrotonda


Autore Risposta: UtBlocc
Inserita il: 20/04/2008 07:02:16
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Turrità unico sei!!!!!! Però quel quartiere e be....a una certa ora non ci si può transitare latte dozzi...ma ogni città penso abbia un quartiere in cui non è permesso passeggiare liberamente. Ho conosciuto un signore...ora è morto..io le avevo dato il sopranome di " cinque dita di violenza"....ogni volta che picchiava perdeva un dito..e via ricoveri...era simpatico.
Caro Turritano i tuoi racconti mi divertono...troppo forte...continua...ieri con Incantos ne abbiamo parlato anche lei divertita aspetta le puntate successive...Si, riconfermo la lingua sassarese mi è simpatica ma non il sassarese....troppo pieno di se....loro sono cittadini e noi paesani....loro più intelligenti i paesani tonti...poi c'è l'eccezione...anche se il vero sassarese si stà estinguendo...e sai perchè?...Ca bos atzisi isposadu sas paesanas...e già bos piaghene sas paesanas!.Leggi questa poesia di anonimo. Censura? Boh! Però è troppo forte. Ciao Turrità.

Tutti li giobani l'iffuttiani
ciamendiri a immusgi,
lu chi s'affuttaba
era soru Trappadè:
«Trappadè Trappadè»;
«Figliolu di cooperativa»,
ripundia azzendi lu baccuru.
«Trappadè Trappadè»;
«Babbu toiu è un curruddoni
e mamma toia una signora».
«Trappadè Trappadè»;
«Si mi dai a tò suredda
ti l'acconzu bè».
«Trappadè Trappadè»;
«Vai e arregami li sigaretti
ch'aggiu lagaddu innantu
a lu cumudinu arinotti
cand'era cuschaddu cun mamma toia,
e prigontari si l'è piazudda
la mugnecca cu li musthazzi».



Autore Risposta: MarcelloS
Inserita il: 20/04/2008 15:04:55
Messaggio:

Cara miss diamante il sassarese è una persona come tante altre. è solamente sassarese in quanto abitante di Sassari. Non so a me queste catalogazioni non mi son mai piaciute, anche perchè, nel mondo d'oggi, una persona si trova ad essere altezzosa, snob o umile e modesta in base all'educazione dei propri genitori ed in base alla propria morale... Così un sassarese è orgoglioso d'essere sassarese non in quanto "cittadino" ma perchè si riconosce in una serie di tradizioni e realtà che sin da piccolo ha conosciuto e che col tempo ha imparato ad amare.

Quindi non tutti i "cittadini" sono altezzosi verso i "paesani" ne tutti i sassaresi sono "impicca babbu" ne "magna caura".
Detto questo son sicuro che sai già benissimo da te che seguendo i luoghi comuni si finisce per passare per bacchettoni...

Cercato su internet ho trovato questo interessantissimo blog sulla "grammatica" sassarese:
http://ilsassarese.blogspot.com/sea...abel/Bazzoni

Ritornadno al "Decalogo...", Turritano, come ho scritto è un po' esagerato ma non puoi negare che alcune di quelle esperienze sono radicate in ogni sassarese:
Le domeniche in famiglia, in pineta... con tavolate lunghe lunghe, con la "ziminadda", la pasta portata da casa, il vino in boccioni portati direttamente da casa, gli schiamazzi, i "peti" di qualche parente porco ortodosso, le pennicchelle all'ombra del pino; ma anche le corse in tram da ragazzini, quando ancora non si aveva ne motorino ne macchina. Ah, bei ricordi...


Autore Risposta: UtBlocc
Inserita il: 20/04/2008 15:59:33
Messaggio:

Marcello non piacciono neanche a me.che sono paesanotta ma purtroppo questo era una volta se adesso vi siete...aperti...embè...ben venga.....una votla ero piccola ora son cresciuta e mi difendo mancu sas ballas mi frimmana...e ite permalosu chi ses però!..Idu asa finzas a cando si faeddada bene de su tattaresu tottu anda bè....ma si nde faeddamos male (si fa per dire...) nostra Signora de su Chelu!!!


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 20/04/2008 21:13:36
Messaggio:

MarcelloS ha scritto:
:::
Ritornadno al "Decalogo...", Turritano, come ho scritto è un po' esagerato ma non puoi negare che alcune di quelle esperienze sono radicate in ogni sassarese:
Le domeniche in famiglia, in pineta... con tavolate lunghe lunghe, con la "ziminadda", la pasta portata da casa, il vino in boccioni portati direttamente da casa, gli schiamazzi, i "peti" di qualche parente porco ortodosso, le pennicchelle all'ombra del pino; ma anche le corse in tram da ragazzini, quando ancora non si aveva ne motorino ne macchina. Ah, bei ricordi...

Ma infatti, mi sembrava di essere stato chiaro con la mia risposta, che ripropongo:
"E’ un po’ datato, ma sempre valido… solo che io (il solito perbenista rompiballe), pur trovandolo molto veritiero, in qualche sua parte è… come dire… esagerato, troppo generalizzato (come dl resto tu stesso hai riconosciuto)…. ajò, mì chi no sò tutti chi fazini tzerthi gosi, foramari! Sinnò inogghi vi ponini poggu a dì chi semmu tuttiganti poschacioni!"
Turritano


Autore Risposta: UtBlocc
Inserita il: 20/04/2008 22:03:12
Messaggio:

Turritano ha scritto:

MarcelloS ha scritto:
:::
Ritornadno al "Decalogo...", Turritano, come ho scritto è un po' esagerato ma non puoi negare che alcune di quelle esperienze sono radicate in ogni sassarese:
Le domeniche in famiglia, in pineta... con tavolate lunghe lunghe, con la "ziminadda", la pasta portata da casa, il vino in boccioni portati direttamente da casa, gli schiamazzi, i "peti" di qualche parente porco ortodosso, le pennicchelle all'ombra del pino; ma anche le corse in tram da ragazzini, quando ancora non si aveva ne motorino ne macchina. Ah, bei ricordi...

Ma infatti, mi sembrava di essere stato chiaro con la mia risposta, che ripropongo:
"E’ un po’ datato, ma sempre valido… solo che io (il solito perbenista rompiballe), pur trovandolo molto veritiero, in qualche sua parte è… come dire… esagerato, troppo generalizzato (come dl resto tu stesso hai riconosciuto)…. ajò, mì chi no sò tutti chi fazini tzerthi gosi, foramari! Sinnò inogghi vi ponini poggu a dì chi semmu tuttiganti poschacioni!"
Turritano


Autore Risposta: MarcelloS
Inserita il: 20/04/2008 22:21:09
Messaggio:

Siamo d'accordo allora "gaz"


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 20/04/2008 22:28:57
Messaggio:

miss diamante ha scritto:

Turrità unico sei!!!!!! Però quel quartiere e be....a una certa ora non ci si può transitare latte dozzi...ma ogni città penso abbia un quartiere in cui non è permesso passeggiare liberamente. Ho conosciuto un signore...ora è morto..io le avevo dato il sopranome di " cinque dita di violenza"....ogni volta che picchiava perdeva un dito..e via ricoveri...era simpatico.
Caro Turritano i tuoi racconti mi divertono...troppo forte...continua...ieri con Incantos ne abbiamo parlato anche lei divertita aspetta le puntate successive...Si, riconfermo la lingua sassarese mi è simpatica ma non il sassarese....troppo pieno di se....loro sono cittadini e noi paesani....loro più intelligenti i paesani tonti...poi c'è l'eccezione...anche se il vero sassarese si stà estinguendo...e sai perchè?...Ca bos atzisi isposadu sas paesanas...e già bos piaghene sas paesanas!.Leggi questa poesia di anonimo. Censura? Boh! Però è troppo forte. Ciao Turrità.

Tutti li giobani l'iffuttiani
ciamendiri a immusgi,
lu chi s'affuttaba
era soru Trappadè:
«Trappadè Trappadè»;
«Figliolu di cooperativa»,
ripundia azzendi lu baccuru.
«Trappadè Trappadè»;
«Babbu toiu è un curruddoni
e mamma toia una signora».
«Trappadè Trappadè»;
«Si mi dai a tò suredda
ti l'acconzu bè».
«Trappadè Trappadè»;
«Vai e arregami li sigaretti
ch'aggiu lagaddu innantu
a lu cumudinu arinotti
cand'era cuschaddu cun mamma toia,
e prigontari si l'è piazudda
la mugnecca cu li musthazzi».

Nessuna censura Miss, Trappadé era un personaggio realmente esistito (anni 50!) e il suo linguaggio era proprio quello, ma, poveraccio, non lo lasciavano mai in pace: ovunque andasse ad ogni angolo, tutti gli gridavano: "Trappadè - Trappadè!". Per forza che si affuttava!
Non tutti i Sassaresi sono come dici tu, ma miei figli (e figlie, specialmente una, irriducibile) sono proprio come li dipingi tu, nonostante la madre sia “bidduncula”, secondo loro!
A proposito di Sassaresi “barrosi”, senti questa:
Un Sassarese partecipava ha una trasmissione televisiva dove venivano presentati personaggi che eccellevano in qualcosa. Il sassarese lo hanno presentato così:
“Ecco a voi l’uomo più forte della Sardegna, più forte d’Italia, PIU’ FORTE DEL MONDOOO!!!”
E lui, alzando fieramente il pugno, ha aggiunto:
“ E, guasi guasi, puru DI SASSARI!”.
Non so se afferrate l’autoironia… ma a me fa troppo ridere, perché in qualche modo rispecchia una certa mentalità, quella a cui tu accennavi!
Turritano

P.S. prossimamente invierò la altre parti di “A occi a me!”.


Autore Risposta: UtBlocc
Inserita il: 21/04/2008 05:12:04
Messaggio:

Turritano ha scritto:

:



Nessuna censura Miss, Trappadé era un personaggio realmente esistito (anni 50!) e il suo linguaggio era proprio quello, ma, poveraccio, non lo lasciavano mai in pace: ovunque andasse ad ogni angolo, tutti gli gridavano: "Trappadè - Trappadè!". Per forza che si affuttava!
Non tutti i Sassaresi sono come dici tu, ma miei figli (e figlie, specialmente una, irriducibile) sono proprio come li dipingi tu, nonostante la madre sia “bidduncula”, secondo loro!
A proposito di Sassaresi “barrosi”, senti questa:
Un Sassarese partecipava ha una trasmissione televisiva dove venivano presentati personaggi che eccellevano in qualcosa. Il sassarese lo hanno presentato così:
“Ecco a voi l’uomo più forte della Sardegna, più forte d’Italia, PIU’ FORTE DEL MONDOOO!!!”
E lui, alzando fieramente il pugno, ha aggiunto:
“ E, guasi guasi, puru DI SASSARI!”.
Non so se afferrate l’autoironia… ma a me fa troppo ridere, perché in qualche modo rispecchia una certa mentalità, quella a cui tu accennavi!
Turritano

P.S. prossimamente invierò la altre parti di “A occi a me!”.


Simpaticissima


Autore Risposta: MarcelloS
Inserita il: 21/04/2008 12:08:02
Messaggio:

Turritano, non è che hai (o ti ricordi) anche il testo di "Lu Mandroni" del mitico Giovannino Giordo? Che risate


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 21/04/2008 15:34:44
Messaggio:

MarcelloS ha scritto:

Turritano, non è che hai (o ti ricordi) anche il testo di "Lu Mandroni" del mitico Giovannino Giordo? Che risate

E cali, chissu di ra chedda?


Autore Risposta: MarcelloS
Inserita il: 21/04/2008 15:44:22
Messaggio:

"Lu luni mi besu e in cabbu aggiu ru cecciu"


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 21/04/2008 17:00:49
Messaggio:

MarcelloS ha scritto:

"Lu luni mi besu e in cabbu aggiu ru cecciu"

Ei, ghissa. Jà ra soggu: candu aggiu un poggareddu di tempu la mandu.
Turritano


Autore Risposta: ecovip
Inserita il: 22/04/2008 02:19:06
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Trappadè,da non confondere con "lu trappadè" era, come giustamente ha ricordato Turritano, uno dei tanti personaggi-macchietta che alla fine degli anni '50 e primi '60 caratterizzavano la Sassari vecchia diventando soggetti di poesie dialettali,quadri e purtroppo di scherno talvolta eccessivo.Il povero Trappadè era un invalido di guerra che esasperato dai continui sberleffi,usava il suo bastone come clava e...povero chi capitava a tiro;i modi con cui veniva "sfottuto", andavano dal picchiare per tre volte il pugno sulla serranda chiusa dell'Upim (vecchio) trà-ppà-dè sino ai tre colpi di clackson non solo delle macchine,ma persino dell'autobus (detto impropriamente tram di Pani,quello del primo stabilimento balneare,bagno Iride di Platamona quando la Buddi-buddi ancora non esisteva!!).Oltre a Trappadè in quel tempo c'erano anche "troiani"(grande musico-rumorista), "il monello" e "coscibianchi",quest'ultima vecchina dai capelli bianchissimi raccattava le cicche di sigaretta per recuperare il tabacco da vendere ai clienti delle signorine che esercitavano il "mestiere" in via dei Corsi e alle Demolizioni,l'odierna piazza Colonna Mariana o Arcivescovo Mazzotti.In quei tempi non esistevano i NAS e in via Rosello le donne "vestite in dialetto" (come le chiamavano li pizzìnni-pizzò) con le corbule in testa vendevano li pedi d'agnoni o l'aranzi di milis-i e Mario lu franzesu, non ancora imprenditore,vendeva le caramelle con la ruota della fortuna in versione artigianale.Erano tempi belli quelli? Non saprei rispondere perchè, se è vero che per farà a Pratamona si socializzava nell'uso del pullman,la 500 e la 600 ancora non c'erano,è anche vero che a casa non avendo il frigidaire = frigo eri costretto a conservare il burro nella bacinella con l'acqua! Per finire questa mia chiaccherata lunga, cumenti la quaresima,vorrei chiedere a Turritano se conosce le vecchie litanie del tipo "...e masthru Pettinaddu s'è fattu carruzzìeri,gl'è mosthu lu cabaddu va posthu la muglieri......(scusate l'imperfetta ortografia) .


Autore Risposta: UtBlocc
Inserita il: 22/04/2008 06:50:00
Messaggio:

Vorrei sapere qualche nome d'autore sassarese....che abbia scritto poesie o racconti in sassarese...appunto. Scusate il rigiro di parole ma so attontada
p.s entro oggi o domani...dopo no.....mi rubano il pc


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 22/04/2008 08:28:01
Messaggio:

miss diamante ha scritto:

Vorrei sapere qualche nome d'autore sassarese....che abbia scritto poesie o racconti in sassarese...appunto. Scusate il rigiro di parole ma so attontada
p.s entro oggi o domani...dopo no.....mi rubano il pc

Uscito recentemente (l’anno scorso) di Fabrizio Dettori c'è "Conti pa pitzinni) ma credo che sia in commercio solo a Sassari, Sorso P. Torres (il traduttore è Turritano). Costo, non ricordo bene, credo intorno a 15 euro.
Ciao
Turritano
P.S. adesso che ci penso, ne è uscita una, recentissima (quest'anno) di Tonino Grindi: "I Lu gori di Sassari" Ci sono molti riccordi, in poesia e in prosa.


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 22/04/2008 08:31:25
Messaggio:

ecovip ha scritto:

... vorrei chiedere a Turritano se conosce le vecchie litanie del tipo "...e masthru Pettinaddu s'è fattu carruzzìeri,gl'è mosthu lu cabaddu va posthu la muglieri......(scusate l'imperfetta ortografia) .

Certo che le so. Appena possibile ne mando qualcuna
Turritano


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 22/04/2008 11:38:14
Messaggio:

Ne so anch'io di ziu matru pittinaddu... e ne so analoghe sarde... ma lascio inizire turritano,,, per diritto di primogenitura e per ... non fammi cunniscì... si no mi cunnisciddi...


Autore Risposta: UtBlocc
Inserita il: 22/04/2008 13:37:07
Messaggio:

Turritano ha scritto:

miss diamante ha scritto:

Vorrei sapere qualche nome d'autore sassarese....che abbia scritto poesie o racconti in sassarese...appunto. Scusate il rigiro di parole ma so attontada
p.s entro oggi o domani...dopo no.....mi rubano il pc

Uscito recentemente (l’anno scorso) di Fabrizio Dettori c'è "Conti pa pitzinni) ma credo che sia in commercio solo a Sassari, Sorso P. Torres (il traduttore è Turritano). Costo, non ricordo bene, credo intorno a 15 euro.
Ciao
Turritano
P.S. adesso che ci penso, ne è uscita una, recentissima (quest'anno) di Tonino Grindi: "I Lu gori di Sassari" Ci sono molti riccordi, in poesia e in prosa.

Non ho problemi a Sassari ci sono di....casa


Autore Risposta: ecovip
Inserita il: 22/04/2008 23:36:56
Messaggio:

miss diamante ha scritto:

Vorrei sapere qualche nome d'autore sassarese....che abbia scritto poesie o racconti in sassarese...appunto. Scusate il rigiro di parole ma so attontada
p.s entro oggi o domani...dopo no.....mi rubano il pc


No era mancu fea chidda cianchetta
chi mi dubia punì a dugna inverru
e cumprindia tuttu l'assaccarru
cund'una iscejpa a righi e una maglietta.

Era di pannu ciaru a quadrettini,
ma propriu sobbra a tutt'e dui cuiddi
pusthaba dui gran zappuri cusgiddi
innantu,cu li trammi,a punti fini.

Mancarri veccia,già pudìa passà
e cu lu freddu era megliu di nienti;
ma mi paria chi l'occi di la jenti
no abùssiani asthra cosa d'abbaiddà.

N'abia vagogna e m'era cundannaddu
a passà dugna dì,cand'era a ischora,
cu li brazzi cuaddi tutta l'ora
sott'a lu bancu cument'e isciumpiaddu.

L'insegna era d'un tempu tribburaddu,
di seri longhi,tutt'affiagnaddi a pari,
magnendi pani cu l'ozzu e lu sari,
ingiru ad un brasgieri già isthudaddu.

Canti vosthi vidia lu disipperu
e li lagrimi chi mamma si cuaba
turrendinni da gesgia,indì zischaba
un aggiuddu da chiddi di lu zeru.

E la cianchetta ancora mi l'ammentu
cu li cuiddi zappuraddi a tondu,
acchì tutti li sogni di lu mundu
e li sujpiri aggiu lassaddu drentu.


Il titolo di queste righe è " LA CIANCHETTA ZAPPURADDA" ed è il titolo anche della raccolta di poesie di un mio collega, Aldo Salis,edizione Quattromori,con introduzione di Frumentario= Aldo Cesaraccio.
Altre poesie della vecchia Sassari le puoi trovare in "SASSARI MANNU"di Pompeo Calvia,edizione Chiarella oppure in "CIACCUTTENDI PA' SASSARI" di Paolo Galleri edito da Gallizzi.


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 13/05/2008 20:26:52
Messaggio:

Adesso dopo tanto tempo mando la traduzione in italiano
della 2^ e 3^ parte della mia poesia (mio sfogo personale) “A occi a me?!” (= ma proprio con me?!)

II Parte
Un’althra dì, all’’Universiddai
agatu un profissori chi mi dizi:
“Ma lo sa lei, che se tutti dovessero studiare,
i figli miei farebbero i tranvieri?!”
“ Kizz, li diggu, propriu a occi a me vi r’hai,
ma lu tranvieri acchì no lu fai ddu?!”

Traduzione:
Un altro giorno, all’Università
Trovo (ad un esame) un professore che mi dice:
“ma lo sa lei, che se tutti dovessero studiare,
i miei figli farebbero i tranvieri?”
Kizz, gli dico, proprio con me ce l’hai,
ma il tranviere, perché non lo fai tu?


III Parte
Una sera turrendi da trabagliu
tutt’isthraccu andendi a casa meja,
era tzischendi lu posteggiu chi no v’era.
Aggiu fattu dui o tre giru pa acciapallu,
cu lu trafficu chi v’era,
cum semafori, stop e balli vari,
aggiu pinsaddu:
kizz, inogghi continuendi di gussì,
a casa vi torru a mezzudì!
A ultimu arribendi lesthru lesthru a chissu stop
aggiu bisthu lu semaforo in chiddà
chi era diventendi ruju propriu abà.
Solu lu tempu pa abbaiddà:
lu loggu v’era e lu tempu puru
passaddu soggu chena vi pinsà!
Una macchina s’accostha che una freccia
e cum lu clacson ischuminza a mi sunà.
Kizz, ma propriu a occi a me vir’ani,
e foramari, ma gosa diauru ani di sonà!
Tutt’affuttàdddu lesthru lesthru cun la manu
lu signu li fozzu di passà.
Mancu a dillu, chiss’ erani caramba
chi tuttaunora, la paletta n’ani ‘uggàddu
e i lu marciapiede mi dìzini d’ azzà!
Trezent’ euro di contravinzioni mani daddu
e lu bigliettu pa torrà a casa era pagaddu

Traduz.
Una sera, ritornando dal lavoro
Molto stanco andavo a casa mia
Stavo cercando un posteggio, ma posto non ce n’era.
Ho fatto due o tre giri dell’isolato per trovarlo (ma senza sucesso).
Con il traffico che c’era, i semafori, gli stop e cose simili
ho pensato:
”Kizz, qua, se continuo così,
a casa arrivo a mezzogiorno (di domani).
E quindi, accelerando, sono arrivato ad uno Stop
da dove ho visto il semaforo dell’incrocio vicino
che diventava rosso proprio in quel momento,
solo il tempo di rendermene conto:
il posto (per passare) c’era ,e anche il tempo
e così sono passato senza pensarci due volte,
ma una macchina si affianca (alla mia) veloce come una freccia
e col clacson comincia a suonare.
Kizz, ma proprio con me ce l’ hanno,
e * “foramari”, ma cosa diavolo hanno da suonare così!
**“Tutt’affuttaddu, svelto svelto con la mano
faccio segno ***di passare.
Manco a dirlo erano carabinieri,
che allora tolgono la paletta dal finestrino
e mi fanno cenno di salire sul marciapiede!
Trecento Euro di multa mi hanno affibbiato
E il biglietto per tornare a casa era pagato!

* Foramari, esclamazione intraducibile in italiano, ma che letteralmente vuol dire: “fuori dal male”
** tutt’affuttaddu = Molto arrabbiato:
***” Faccio segno di passare”: evidentemente quel segno è stato male interpretato (oltraggio a “Pubblico Ufficiale”!
Domani manderò la 4^ e ultima parte.
Turritano


Autore Risposta: ziama
Inserita il: 13/05/2008 20:29:18
Messaggio:

ceee che togo!!
Ho capito un sacco (non tutto...pero' sono a buon punto!) ancora prima di leggere la traduzione!!!
Vuoi vedere che questo sassarese ...se non imparo a pararlo....imparo almeno a capirlo?
Grazzzieee Turri.....ho imparato qualcosa in piu anche oggi!


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 13/05/2008 21:03:52
Messaggio:

ziama ha scritto:

ceee che togo!!
Ho capito un sacco (non tutto...pero' sono a buon punto!) ancora prima di leggere la traduzione!!!
Vuoi vedere che questo sassarese ...se non imparo a pararlo....imparo almeno a capirlo?
Grazzzieee Turri.....ho imparato qualcosa in piu anche oggi!

Ziama, sono sicuro che imparerai presto (lo scritto, perchè parlato è un'altra cosa) queste tue parole, sono incoraggianti e, lasciamelo dire, mi riempiono d'orgoglio.
Grazie, ZIAMA!
Turritano


Autore Risposta: ziama
Inserita il: 13/05/2008 21:13:07
Messaggio:

Turri...
Sin da bambina ho sempre avuto una passione per le lingue (ps....daiiii evitiamo pero' battutaccie che sorgerebbero spontanee!) e ho sempre sognato di poterne imparare il piu possibile....
Mi sono fermata all'inglese purtroppo a causa della mia pigrizia congenita.....
Ma trovero' il modo di rifarmi!!
Cominciando dal sassarese!!


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 14/05/2008 23:32:55
Messaggio:

IV (e ultima) Parte
Un'asthra dì in un Forum soggu in.traddu.
Cant’era beddu:
ognunu podia dì lu ghi burìa
Giusthu o imbagliaddu chissisìa
e tuttiganti lu debìani rispettà!
Tuttu contentu cuminzaddu
a di la meja aggiu
ma tuttiganti mi tzi so attaccaddi
Cumenti tzintzuri giunti da ogni loggu!
Ischizzadda una n’aribiani dezi
Tutt’ affuttaddi e cun lu foggu in… cabu!
A ra fini si nn’è azzaddu unu
più affuttaddu di l’althri e dizi a occi a me:
“ognuno della sua vita può fare ciò che vuole,
i conti in tasca agli altri non si fanno!”
Eu li diggu ma avveru o abbufunendi sei
eu lu rispèttu pa l’althri già vir’aggiu
e li conti in busciacara no è cosa ghi fozz’eu”
Chissu era un printzipali e eu no lu sabìa
e nimmancu lu sassaresu cumprendia:
“abbufunèndi” la pigliaddu pa “bibèndi”
e affuttaddu cument’era
aggiummai minni bogga da lu forum!

Kizz, cant’è mannu lu mundu in giru in giru
Ma tuttiganti a me si debini attaccà!
Turritano

Traduz.
Un altro giorno in un Forum sono entrato.
Che cosa bella:
ognuno poteva dire ciò che voleva,
giusto o sbagliato non era importante
e tutti dovevano rispettarlo!
Tutto contento ho cominciato
a dire la mia,
ma tutti quanti mi si sono attaccati
come zanzare arrivate da ogni dove:
schiacciata una ne arrivavano dieci
tutte arrabbiate e con il fuoco in… testa!
Alla fine se n’è alzato uno
Più arrabbiato degli altri e dice proprio a me:
“ognuno della sua vita può fare ciò che vuole,
i conti in tasca agli altri non si fanno!”
Io gli dico *“ma avveru o abbufunendi sei
Io il rispetto per gli altri già ce l’ho
e i conti in tasca non è cosa che faccio io”.
Quello era un “principale” (moderatore) ma io non lo sapevo
e non capiva neanche il Sassarese:
“abbuffunendi” l’ha tradotto con “bevendo”
e, adirato com’era,
per poco non mi caccia via dal Forum!

Kizz, per quanto sia grande il mondo
tutti a me si devono attaccare!

Turritano

* “ma avveru o abbufunendi sei?” = “ma davvero o scherzando stai?”


Autore Risposta: UtBlocc
Inserita il: 17/05/2008 12:07:25
Messaggio:

Oc'anno sos tattaresos si sun cumportados male......po custu est pioinde....come sono felice....gai lunis tottu in domo in maladia


Autore Risposta: Ciunfraiora
Inserita il: 03/06/2008 15:49:18
Messaggio:

Ceeee ru sassaresu è troppu beddu!!!!! no vi nè....Pa no fabiddà di ri ganzoni!! Oi gantu so beddi,ghissi allegri ti vazzini divisthì, ghissi tristhi t' ammentani tanti gosi... Achì i ri ganzoni sassaresi, acciappi sempri gaschè cosa ghi t' appastheni!!!!.... E si nò ri modi di dì in sassaresu!!!
Mi piace troppo il sassareseeeee!!!!


Autore Risposta: Lu Sassaresu
Inserita il: 03/06/2008 16:03:52
Messaggio:

Ciunfraiora ha scritto:

Ceeee ru sassaresu è troppu beddu!!!!! no vi nè....Pa no fabiddà di ri ganzoni!! Oi gantu so beddi,ghissi allegri ti vazzini divisthì, ghissi tristhi t' ammentani tanti gosi... Achì i ri ganzoni sassaresi, acciappi sempri gaschè cosa ghi t' appastheni!!!!.... E si nò ri modi di dì in sassaresu!!!
Mi piace troppo il sassareseeeee!!!!



Onore a Ginetto Ruzzetta, Tony del Drò, Gavino Soro e Giovannino Giordo!

"Troiani, Monello e Trappadè fazziani un coro tutti e tre, Troiani in chissa cantunadda cantaba una bedda sirinadda".


Autore Risposta: Ciunfraiora
Inserita il: 03/06/2008 16:45:05
Messaggio:

Di brutto!!! Lu zuddu mi fazzini vinì gandu r' intendu!!! Troppu ni sanni!! Poi Giovannino Giordo è il mio Idolo!!!

Cosa ni vozzu, ni vozzu, ni vozzu, di un ommu ghi surragheggia i ru rettu... m' attambaineggia cun' un fiaggu di vezza e poi mi tratta cumenti una istrhazza!!!.... Ma si una dì eu mi n' andu mi zeschi, ma no m acciappi mancu a chi l ha visto!!!! Ceeesssss troppo bravoooooo!!!!


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 03/06/2008 20:28:32
Messaggio:

Bè, tantu pa ciambà:

ELISABETTA CANALIS

"Nota al grande pubblico da quasi un decennio, Elisabetta Canalis, bellezza sassarese (classe 1978) quest'anno si appresta a compiere trent'anni. Figlia di un radiologo e di un'insegnata di lettere in pensione si diploma al liceo classico Azuni di Sassari e poi si trasferisce a Milano dove nel 1999 viene scelta come velina per la trasmissione "Striscia la notizia", ricoprendo questo ruolo fino al 2002 insieme alla bionda Maddalena Corvaglia (sua grande amica). Nel 2003 realizza un calendario per la rivista "Max" ed ottiene un grande successo di vendite! Partecipa a due edizioni del programma "Controcampo" e recita nella terza e quarta serie della fiction "Carabinieri". Nel 2005 è protagonista insieme a Fabio De Luigi della sit-com "Love Bugs 2". Nel 2006 partecipa al cine-panettone "Natale a New York", dove interpreta la figlia di Christian De Sica. Torna ad affiancare Sandro Piccinini in "Controcampo Ultimo Minuto" con l'inizio della stagione 2006/07. Sempre nel 2007 ha condotto il "Festivalbar" insieme a G.Golia ed E.Silvestrin ed è ospite fissa al programma "Mai dire Martedi" assistendo nella conduzione il Mago Forest. Elisabetta Canalis è una ragazza sportiva, ama il calcio ed è tifosa dell'Inter, inoltre pratica la kickboxing."

Peccato che si siano dimenticati di dire la cosa più importante:
prima di tutto è tifosa di ra TORRESE!
Turritano


Autore Risposta: Lu Sassaresu
Inserita il: 03/06/2008 20:57:35
Messaggio:

Turritano ha scritto:

Bè, tantu pa ciambà:

ELISABETTA CANALIS

"Nota al grande pubblico da quasi un decennio, Elisabetta Canalis, bellezza sassarese (classe 1978) quest'anno si appresta a compiere trent'anni. Figlia di un radiologo e di un'insegnata di lettere in pensione si diploma al liceo classico Azuni di Sassari e poi si trasferisce a Milano dove nel 1999 viene scelta come velina per la trasmissione "Striscia la notizia", ricoprendo questo ruolo fino al 2002 insieme alla bionda Maddalena Corvaglia (sua grande amica). Nel 2003 realizza un calendario per la rivista "Max" ed ottiene un grande successo di vendite! Partecipa a due edizioni del programma "Controcampo" e recita nella terza e quarta serie della fiction "Carabinieri". Nel 2005 è protagonista insieme a Fabio De Luigi della sit-com "Love Bugs 2". Nel 2006 partecipa al cine-panettone "Natale a New York", dove interpreta la figlia di Christian De Sica. Torna ad affiancare Sandro Piccinini in "Controcampo Ultimo Minuto" con l'inizio della stagione 2006/07. Sempre nel 2007 ha condotto il "Festivalbar" insieme a G.Golia ed E.Silvestrin ed è ospite fissa al programma "Mai dire Martedi" assistendo nella conduzione il Mago Forest. Elisabetta Canalis è una ragazza sportiva, ama il calcio ed è tifosa dell'Inter, inoltre pratica la kickboxing."

Peccato che si siano dimenticati di dire la cosa più importante:
prima di tutto è tifosa di ra TORRESE!
Turritano



Tutte le bonazze di Sassari sono Torresine! Era sottinteso che lo fosse...


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 03/06/2008 21:20:09
Messaggio:

Lu Sassaresu ha scritto:
Tutte le bonazze di Sassari sono Torresine! Era sottinteso che lo fosse...

Mì no ischummintzemmu, a poggu mì. Elesabetta Canalis è parenti meja.

Turritano


Autore Risposta: Ciunfraiora
Inserita il: 07/06/2008 16:47:42
Messaggio:

E ghidda ganzona ghi fazzi:

"Semmu sempri sassaresi ciunfraiori...
In dugnia roggu noi zi vemmu cunniscì...
Semmu dugnia fini ghedda sempri in festha,ri gambiali ghissi ri femmu aisità...
Strhigni, Strhigni zi tiremmu a fini mesi...
Cun dui citti ghi zi vazzini gampà...
Ru gucciucciu no zi manca drentu gasa,ne ru binu ne ra gana di magnà...
Semmu cridigadori, tramposi affarradori, una cionfra a ciarameddu,semmu vatti gussì...Zi dizzini ghi semmu dragoni e prepotenti, ma è faura di ra jenti semmu vatti gussì...
Sintimentu vi bunimmu i ri ganzoni,la varadda a mezz' aosthu è tradizioni...
Vindiori a d' ugnia istrhinta jà n' acciappi, e vi voni a chi zi vazzini vrasià...
Ciogga grossa binu nieddu o una fafadda,Semmu in sassari ve poggu d' imbaglià...
Semmu trabagliadori ma femmu ri signori, la notti no si drommi binsendi a ga futtì, Si semmu griticadi ma gosa zi n' affutti campemmu a ra zurradda noi sthemmu bè gussì... Sant' arrangiadi pa fazzi ra zurradda...
ghistha bidda z' ha insignaddu di gussì, di bratesi no n' abemmu jà si sa...di bon cori ghissu no si bò nigà...
Finzè in gherra semmu sthaddi ri biù fosthi,femmu isthoria no bisogna immintigà...Si gaschunu no vi gredi o no ha cumpresu...Stha siguru no è naddu sassaresu"

Cessss propio gussì è ru Sassaresu doc!!!!

Oooo comunque non è vero che chi parla il sassarese è grezzo!!! Assolutamente, ci sono più persone grezze che parlano in italiano


Autore Risposta: Lu Sassaresu
Inserita il: 07/06/2008 17:03:47
Messaggio:

bei versi ciufraiora!


Autore Risposta: Ciunfraiora
Inserita il: 07/06/2008 17:12:58
Messaggio:

Eh si... Rispecchiano propio i modi di fare del sassarese... A chi lu sassaresu è gussì!!Ed eu soggu guntenta d' assè sassaresa!!! e puru voi di Sassari siguramenti!!!

SEMMU DI SASSARI E SEMMU RI BIù FOSTHI!!!


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 07/06/2008 19:20:01
Messaggio:

Ciunfraiora ha scritto:

E ghidda ganzona ghi fazzi:

"Semmu sempri sassaresi ciunfraiori...
In dugnia roggu noi zi vemmu cunniscì...
.......
Semmu cridigadori, tramposi affarradori, una cionfra a ciarameddu,semmu vatti gussì...Zi dizzini ghi semmu dragoni e prepotenti, ma è faura di ra jenti semmu vatti gussì...
Sintimentu vi bunimmu i ri ganzoni,la varadda a mezz' aosthu è tradizioni...
....
Ciogga grossa binu nieddu o una fafadda,Semmu in sassari ve poggu d' imbaglià...
....
ghistha bidda z' ha insignaddu di gussì, di bratesi no n' abemmu jà si sa...di bon cori ghissu no si bò nigà...
Finzè in gherra semmu sthaddi ri biù fosthi,femmu isthoria no bisogna immintigà...Si gaschunu no vi gredi o no ha cumpresu...Stha siguru no è naddu sassaresu"

Cessss propio gussì è ru Sassaresu doc!!!!

Oooo comunque non è vero che chi parla il sassarese è grezzo!!! Assolutamente, ci sono più persone grezze che parlano in italiano

Tuttu giusthu, Ciunfraiò.... un ritratto perfetto!
e si tzi crittigheggiani... e ga no si nn'affutti!
SEMMU DI SASSARI E SEMMU RI BIù FOSTHI!!!
Turritano


Autore Risposta: Ciunfraiora
Inserita il: 08/06/2008 11:35:07
Messaggio:

Giusto, Turità!!! Si no zi boni vidè si nì gaviani r' occi!!!!


Autore Risposta: UtBlocc
Inserita il: 08/06/2008 15:48:23
Messaggio:

Per tutti i sassaresi


Autore Risposta: bakkiseddu
Inserita il: 08/06/2008 16:23:39
Messaggio:

anche se l'ho già inserito in un altro forum, ve lo invio lo stesso.
semmu li più fosthi!!!
FOZZA SOSSU.
(mi soggu abbuffunendi mi)


Autore Risposta: Ciunfraiora
Inserita il: 14/06/2008 15:35:24
Messaggio:

Catta è questa canzone dei candelieri a vi piace??? Cessss troppo vera è...

Lu guattoddizi(14) d' aosthu z' acciappemmu in turritana, cu ra dazza di ra birra e ru sudori vara vara, aisittendi cun pazienzia di varà ru gandareri, priparemmu bora bora e puru ri banderi, è addobbaddu ru gandareri fra un dazza e l' astrha fazzi biazeri e gun passioni semmu baddendi e vè ra jenti ghi zè applaudendi... Schuminzemmu ra varadda cun cori e cun amori e ru gabbu gandareri già si imbiodda ru buccioni, furistheri e sassaresi a noi zi so abbaiddendi cu ru ritmo di ra banda noi già semmu baddendi... Femu baddà ru gandareri dugna sudadda triccia triccia lu tamburinaggiu si nè ridendi a chi sudori no nè bugghendi... Semmu già a S. Maria e in Gescja semmu intrendi bianu bianu al' asthari noi zi semmu avizinendi e gument' è tutti r' anni a noi vazzi biazeri aisittemmu l' anu nobu pa farà ru gandareri...

Bedda puru ghistha ed è propiu vera pa noi Sassaresi, a chi Ri Gandareri pa noi sò troppu impusthanti!!!! (bella pure questa ed è propio vera per noi sassaresi, perchè i Candelieri per noi sono troppo importanti)


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 15/06/2008 10:23:26
Messaggio:

bakkiseddu ha scritto:

anche se l'ho già inserito in un altro forum, ve lo invio lo stesso.
semmu li più fosthi!!!
FOZZA SOSSU.
(mi soggu abbuffunendi mi)


Ischuia Bakise', abbuffunendi abbuffunendi, ma no aggiu cumpresu be' lu sensu. A mi l'ispieghi? Gosa v'entrani Sossu e li sussinchi?
Turritano


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 15/06/2008 10:29:48
Messaggio:

Non tutte le canzoni sassaresi erano allegre, ce ne sono di molto tristi, altroché. Eccone una, del gande poeta Sassarese Pompeo Calvia

La veggia di lu morthu

La notti è longa. Canta lamintosu,
lu ghi n’accogli l’algha i li carretti,
isthriscia l’ischuboni tirriosu,
i l’aria niedda passani saetti.

Ululeggia lu cani pibiosu,
fora di gasa sott’a li pultheddii,
ch’a Peppe Serra l’è morthu l’isposu:
a pedi a janna è l’isthirridu in calzetti.

In giru so tre lampani murendi;
babbu e mamma chi pregani cagliaddi;
passa la barabattula runzendi.
Dizi babbu: Era meglio no assè naddi.
Dizi mamma: Si nasci suffarendi.
Dizi Peppa: Palchi tzi semmu amaddi?

Pompeo Calvia


Autore Risposta: Ciunfraiora
Inserita il: 12/07/2008 17:06:57
Messaggio:

Pogga ienti vè parò inoghi fabidendi sassaresu eh!!!!!! No anda bè gussì
...Mi una ganzona da ziminadda, ghi abà è tempu mi!!!!! Ajò tutti a cuzì ziminu i ra grabiglia!!!!!!

L' astrha dìni i ra gampa di Gavinu erami in greffa pa magnazzi ru ziminu, e fra ghitterra buccioni e canna guru cantabami ri ganzoni pa pigliazzi pa ru guru... In un guzzoru jà è casdhu ru brasjeri, fiaggu d' arrusthu ghi zi vazzi assai biazzeri, e gu ra vammi ghi zè abrendi ra bittora, gu ra ghitterra trallallera ad anda e torra... Vè Giacomino battagliendi a faccia a foggu è un veru mastrhu e cuzineggia in dugnia roggu, e fra ziminu bisthecchi e sasthizzoni, no sì n' abbizza ha imbiudaddu ru buccioni!! E vè Fabrizio pa fusthuna è sempre attentue biù lestrhu di ru bentu è isciddu a piglià ru binu i ra terrazza e impressa impressa si nà posthu un' astrha dazza! Ma Samuele Giovanni e Signor Lino, marasosthi ri biazi ru vermentino e fabiddendi di buritiga e palloni so già più cotti di ru sasthizoni! Gandu Gavinu imbriaggu e cuntentu gu rua ghiterra no anda mai a tempu e fra una rima una strofa ed un solista eddu si gredi d' assè un veru artista...


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 14/07/2008 09:39:54
Messaggio:

sono contento che questo post abbia ripreso vigore...
turrità bellissima, davvero!!!, la poesia della veglia... ma forse non era peppe... ma peppa... allora non c'erano i dico!!! ciao!!


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 14/07/2008 14:02:45
Messaggio:

babborcu ha scritto:

sono contento che questo post abbia ripreso vigore...
turrità bellissima, davvero!!!, la poesia della veglia... ma forse non era peppe... ma peppa... allora non c'erano i dico!!! ciao!!

Sì, hai ragione Babbò, ovviamente è stato un'errore di battitura. Era Peppa e non Peppe: "ch’a Peppe Serra l’è morthu l’isposu..."
Turritano


Autore Risposta: Joanna
Inserita il: 14/07/2008 14:08:15
Messaggio:

Scusaimì..ma innoi..si chistionada scetti in Sassaresu ? o faidi a scrì in atrusu idiomasa ?....


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 14/07/2008 14:24:03
Messaggio:

Joanna ha scritto:

Scusaimì..ma innoi..si chistionada scetti in Sassaresu ? o faidi a scrì in atrusu idiomasa ?....

Ciau Joanna
Bè, be prupriu "sceti", no. Ti l'ischribu in Logudoresu, gussì pod'assè ki lu comprendi più bè:
D'onzunu iscriede comente keret, finza in italianu, piusapresthu si faedhada de su limbalzu tatharesu e bia.
E va be', adesso lo traducco in ltaliano, così lo capiscono tutti (e poi dice che non ci vuole la LSC!).
A videtzi
Turritano


Autore Risposta: Joanna
Inserita il: 14/07/2008 16:20:09
Messaggio:

Gratzias Turritano..happu cumprendiu tottu....su ki hasi scrittu....mi praxidi ca' imparu cosas nobasa...


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 17/07/2008 21:29:26
Messaggio:

Joanna ha scritto:

Gratzias Turritano..happu cumprendiu tottu....su ki hasi scrittu....mi praxidi ca' imparu cosas nobasa...

Bropiu ghussì, no si fini mai d'imparà!, ma si debi di fà calchi prigonta, fai, no aisettà!
Daboi ni mandu una cantzoni in Sassaresu un be' bedda: "La Binnennera", di ru miticu Giovannino Giordo.
Turritano


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 21/08/2008 20:31:15
Messaggio:

Ragazzi, ora che sono meno impegnato in polemiche e ciarameddi di alta e bassa corte, riprendo la discussione sul “Sassarese” sperando di far cosa gradita ai più: partecipate numerosi, accudìddi, accudiddi…
Ecco una canzone del mitico Giovannino Giordo, tutta intrisa di cionfra, umorismo tipico Sassarese che descrive bene la settimana di un “lavoratore sfaticato”, personaggio universale, esistente in tutte le contrade del pianeta, che ci ricorda che “tutto il mondo è paese”!
La grafia che ho usato non è quella più “classica”, ma una grafia che imita il più possibile la pronunzia sassarese
La canzone l’ho scritta a memoria, per cui chiedo scusa in anticipo, s’è c’è qualche parola che non combacia esattamente con quella originale.
Per adesso posto la prima parte, in seguito vdremo di mandare la seconda.
Turritano


Lu trabagliadori
1^ Parte

Un annu i la tziddai
chilschendi so trabagliu
abà mani pigliaddu
una chedda a trabaglià.

Lu lunì mi nni bbesu
ma in cabbu aggiu lu cecciu
si minn'atzu isthhampateggiu
no mi bbossu affatiggà.

Lu malthi è ancora bbeggiu
mi s’iffascia li marteddu
soggu isthraccu di tzelbeddu
si aggiu a trabaglià

Lu melchuri è desthinu
è maradda mea muglieri,
avvisu lu cantieri
chi no vi bbossu andà.

Lu jobi so dulori,
escini li servidori:
oggi fotzu furori
e minn’andu a innamurà!

Lu veneri mi fremmu
addinanti a Santu Sistu
oggi è morthu Gesù Cristhu
no si debi trabaglià.

Lu sabbaddu a manzanu
minni bbesu di bonora
pa una zurradda sora
no mi cumbeni andà.

Giovannino Giordo


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 27/08/2008 22:34:28
Messaggio:

A grande richiesta, come insistemente richiestomi da tutti i forumisti ([:I) ]) invio la seconda parte della canzone di Giovannino Giordo.

Lu trabagliadori
2^ Parte


Seconda Parte:

La dumenigga jambàddu
acciappu lu brinzipari
“Buon giorno masthru Zuniari
dogghiami li dinà”.

“Esciminni d’addinanti
mandroni buccallottu,
t’ischudu unu ischaffiotu
chi ti fotzu rutulà”.

“E no s’atzia assai assai
in cabbu di lu foggu
intanto jà ru soggu
chi no minni vo dà.”

So ischusi beddi e bboni,
li mari pagadori
s’inventani di dduttu
pa no ddati li dinà!

Pa ghissu attintzioni
o jobani d’abà,
prima di trabaglià
feddibi pagà!

Giovannino Giordo


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 28/08/2008 21:41:25
Messaggio:

Voglio riportare su questa discussione, che mi sembra la più appropriata, tutti i post rela tivi al Sassarese/Gallurese inviati nell'altra discussione di questo stesso forum ""Dove sei":

Turritano ha scritto:

loulunes ha scritto:

In Anglona:
inue sese (dove si parla il Logudorese);
undi sei (dove si parla il Gallurese).


In Logudorese, Anglona compresa, si scrive "Inue ses" e si pronuncia "inue sese" Come già detto
In Sassare (molto simile al Gallurese) si può dire sia "indì sei" che "undì sei"
Turritano
___
loulunes ha scritto:
Turrità grazie per le precisazioni, ora sò qualcosa in più , io non sono esperta di "scrittura Sarda" come te (senza polemica, ehhhhhhhhh). Comunque non sono d'accordo quando dici che il Sassarese è molto simile al Gallurese.
Ciao “
___



Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 28/08/2008 21:42:21
Messaggio:

Loulunes ha sritto:

Turrità grazie per le precisazioni, ora sò qualcosa in più , io non sono esperta di "scrittura Sarda" come te (senza polemica, ehhhhhhhhh). Comunque non sono d'accordo quando dici che il Sassarese è molto simile al Gallurese.

Ciao Loulunes
Non sei d’accordo che il Sassarese sia simile al Gallurese? Ma se è di una ovvietà lapalissiana?
“Inogghi minni bogliu”. Sarei lieto di approfondire il discorso in una discussione specifica, già esistente su questo stesso forum: “Il Sassarese”. A presto
Turritano

PS: scusa, ma di dove sei esattamente tu? Spero che la domanda non sia impertinente.


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 28/08/2008 21:43:37
Messaggio:

Petru ha scritto:
Turrita', forse Loulunes non ha tutti i torti... la cosa non è così lapalissiana...
Anche se in alcune zone della Gallura, e mi riferisco alla Bassa Valle del Coghinas, si parlano idiomi più vicini al sassarese di quanto lo siano gli altri parlati nel resto dell'area gallurese...
Il maddalenino e il lungunesu, p.e., non hanno molta affinità con il sassarese... sicuramente ne hanno di più con il castellanese di Castelsardo...

Per esempio, in Gallura non si dice "indi sei?", e anche "undi sei?" è praticamente quasi sconosciuto; al massimo "undi se'?"; la forma più corretta è "undi ni se'?"...
"Sei", come terza persona del verbo essere, in pratica si pronuncia e si scrive "se'"...


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 28/08/2008 21:44:15
Messaggio:

Petru, permetti alcune precisazioni.
Da quello che hai scritto, le differenze non mi sembrano così macroscopiche (v. i miei post precedenti: undì/indì ecc.. Anche sul “sei” o “se’ ” non c’è questa grande differenza).
La bassa valle del Coghinas, come quella di una buona parte del fiume verso la foce, a sinistra (est) non è Gallura, ma Anglona, cioè prov. di Sassari. Il Castellanese (Castelsardo/Anglona) appartiene alla variante Sassarese, anche se sul sito di Internet, su Castelsardo non lo ammettono. Per finire, io ho detto che “Sassarese e Gallurese sono molto simili” non uguali. Il Sassarese inoltre, come dialetto, è più “compatto” del Gallurese, dove le sottovarianti sono molteplici. Insomma a me sembra che, fra Sassarese e Gallurese (in tutte le sue sottovarianti) ci siano meno differenze che fra le sottovarianti del Campidanese.
L’argomento, come già detto, è degno di un approfondimento maggiore in una discussione più appropriata (“Sassarese” di questo stesso Forum), dove invito tutti a partecipare.
Turritano
PS. Riporterò questi ultimi post nella suddetta discussione.


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 28/08/2008 21:45:35
Messaggio:

28.08.08
Petru ha scritto:
Turrità i limiti amministrativi non corrispondono ai limiti storici e geografici... e tantomeno linguistici...
Secondo te in paesi come Buddusò, Alà e dintorni, pur facendo parte della provincia cosidetta Gallura (in realtà non si chiama così) parlano il gallurese? Non mi pare proprio... allo stesso modo ci sono paesi in provincia di Sassari, dove parlano un gallurese, come è il caso dei paesi intorno alla foce del Coghinas... questo ovviamente dipende dalle vicende storiche succedutesi nei secoli e dalla provenienza dei pionieri che hanno ripopolato quelle terre nei secoli scorsi: per cui succede che a Santa Maria Coghinas si parla una variante di tipo bortigiadese, a Valledoria un misto tra aggese e bortigiadese, a La Muddizza (fraz. d Valledoria, si parla un misto tra castellanese e sedinese e infine a Viddalba dove si parla come ad Aggius... andando verso l'interno, ad Erula si parla una variante tempiese, in alcune suoi frazioni però si usa il logudorese, così come a Perfugas dove i ruoli però si invertono: in paese si parla un logudorese, anche se i perfughesi riescono generalmente ad esprimersi bene anche in gallurese, parlato in alcune sue frazioni;
niente a che vedere con il sassarese in ogni caso...

Il fiume Coghinas rappresenta, per molta parte del suo corso, il naturale limite geografico tra Anglona e Gallura, che si trova proprio sul lato orientale, mentre l'Anglona è sul lato occidentale; in confini linguistici però sono un poco più sfumati come ho spiegato più sopra...

Non entro in merito alle sottovarianti del campidanese perché non lo conosco proprio... però per quanto riguarda il castellanese e vero che ha molte affinità con il sassarese ma ne anche diverse con idiomi parlati nella vicina Corsica... non so se per quanto riguarda il sassarese si possa dire altrettanto... il sedinese è sicuramente più simile al sassarese di quanto lo sia il castellanese...

In ogni caso l'argomento è interessante... molto interessante...


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 29/08/2008 00:27:57
Messaggio:

Caro Petru, osservazioni più che giuste, ma non mi risulta che io abbia mai detto il contrario. Vediamo brevemente nello specifico:
Io non ho parlato dei confini della attuale provincia di Sassari, che grosso modo corrispondono a quelli dei vecchi Giudicati di Torres (o Logudoro) e Gallura, se non per la parte riguardante il fiume Coghinas, che almeno da Tula e Perfugas e sino alla foce (attuale Valledoria, ex Codaruina – SS)) segnano e segnavano il confine. Più a Sud Est il confine dei Giudicati non è certo. Ma è certo che il Giudicato di Gallura si estendeva Sud Est nel Nuorese. La lingua era anche in Gallura il Logudorese.
Il “Gallurese” (Corso), si è infiltrato progressivamente in Gallura (come da te accennato), e poi nel Sassarese, a partire (comunque non prima) dal 1600. E’ ovvio, quindi, che l’attuale provincia di Gallura (OT) comprenda a Sud, paesi di Lingua Logudorese (Oschiri, Berchidda, Monti, Padru e via dicendo, per non parlare di Luras, proprio al centro della Gallura, che ha conservato il Logudorese. Perfugas ha fatto a suo tempo parte del Giudicato di Torres ed attualmente fa parte integrante della provincia di Sassari (è a sinistra del fiume Coghinas). I perfughesi (del paese) riescono ad esprimersi anche in Gallurese perché ormai una parte dei perfughesi è, per così dire, inurbata dalle frazioni in cui si parla il Gallurese (Su Sassu ecc.). A Sedini, come Castelsardo, la Mudditza ecc. si parla Sassarese (o perlomeno una sua variante). Il Sassarese, comunque, è di origine più recente del Gallurese, ma sempre di forte influenza Corsa e non, come sostengono alcuni (molti!), di lontana (1200) ma diretta origine pisana e genovese. Per concludere, Sassarese e Gallurese hanno la stessa origine, anche se con influenze diverse (sp. nella pronunzia). Quindi, tenendo conto del fatto che anche nel Gallurese vero e proprio ci sono molte disomogeneità, analizzando grammatica, terminologia ecc. non si può negare che siano sotto varianti di un’unica Variante: il “Sassarese/Gallurese”, appunto.
Turritano


Autore Risposta: loulunes
Inserita il: 29/08/2008 11:42:13
Messaggio:

Turrità ciao, ti avevo già risposto nell'altro topic ma ora vedo che hai trasferito la discussione qui e ti copio-incollo la mia risposta.

Turritano ha scritto:
PS: scusa, ma di dove sei esattamente tu? Spero che la domanda non sia impertinente.



Non considero la tua domanda assolutamente fuori luogo, vista la discussione....io sono di Perfugas (nessun segreto) e come giustamente ha detto Petru in una risposta precedente, parlo il "Logudorese" ma mi esprimo anche in "Gallurese", mentre, per quanto riguarda il Sassarese, nonostante lo capisca abbastanza bene, provo difficoltà ad esprimermi, evidentemente le due cose non sono poi così simili.
Stò parlano logicamente di lingua parlata, per quella scritta sorvoliamo, come ho già detto in precedenza non sono all'altezza , non ho mai approfondito la materia, mi limito a scrivere come parlo, non vogliatemene .





Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 29/08/2008 19:39:58
Messaggio:

Ciao Loulunes. Ah, sei di Perfugas quindi ? Conosco bene il paese, la zona e il suo dialetto. Ma sei di Perfugas-Perfugas o delle campagne? Il perfughese (anglonese) è tra le varianti logudoresi che preferisco. Assomiglia molto, anche al Logudorese parlato nell’interland di Sassari (Muros, Ossi, Tissi, Usini, Ittiri, Uri ecc), specialmente nella pronuncia. Pronuncia che si riflette notevolmente nel dialetto Sassarese (“sth”, “sch” e altro), che non esiste nel Gallurese. Guarda un po’, a Perfugas ho amici/he (non più giovincelli, purtroppo ) e anche qualche parente.
Per quanto riguarda il Sassarese/Gallurese le due varianti differiscono soprattutto nella pronuncia. Per intenderci con un esempio terra-terra: il Gallurese ha una pronunzia più dolce e (permettete) più “toscana”, il Sassarese è più aspro e, come dicevo, ha dei suoni particolari che si riscontrano anche in certe varianti del Logudoerese, ma ancora più accentuati. Per questo risulta (sopratutto nel parlato) incomprensibile a chi non è avvezzo a questi suoni, quasi impossibili da imparare per i non sassaresi. Mia moglie è bosana (quindi Logudorese), dove la pronuncia è più “italiana” e non ha quei suoni particolari (sth, sch ecc.) e ha impiegato anni per capire il Sassarese, spec. parlato.
La similitudine fra Sassarese e Gallurese, sta nella grammatica (verbi quasi identici nei termini e nella coniugazione, avverbi pressoché simili, articoli semplicemente uguali e così via). Insomma si tratta di due sotto varianti della stessa variante. Per adesso finisco qui, ma vorrei continuare la discussione, c’è ancora qualcosa da dire e vedrai che la dirò...
Saludos
Turritano

PS: salutami Perfugas. È sempre nel mio cuore


Autore Risposta: antas
Inserita il: 31/08/2008 12:45:44
Messaggio:

AJUDU

Mi bisonzan sas paraulas e sos acordos po chiterra de custas canthones:

Thatharesas: Drommi drommi, la mirinzana, A santu Balsthianu (su presone)

Aligaresas: Oh Alguer, Alguer, Anem anem anant, cuatra kironz.

Chie mi podet azudare?
Antas


Autore Risposta: UtBlocc
Inserita il: 01/09/2008 13:58:31
Messaggio:

antas ha scritto:

AJUDU

Mi bisonzan sas paraulas e sos acordos po chiterra de custas canthones:

Thatharesas: Drommi drommi, la mirinzana, A santu Balsthianu (su presone)

Aligaresas: Oh Alguer, Alguer, Anem anem anant, cuatra kironz.

Chie mi podet azudare?
Antas


Eccoti la mirinzana

La mirinzana in forru, é bona e assai licchitta
é megliu di la fava, piú bona di l'anghidda,
ma si é cundidda be, cun agliu e pebaroni
ti friggi umbé la canna la mirinzana, la mirinzana
ti friggi umbé la canna la mirinzana la mirinzana, adirundudá

Mi-mirinzana,
mi-mirinzana,
mi-mirinzana, la mirinzana, adirundudá

In portha Sant'Antoni, una discussioni a tre,
acchí lu coccoiddu no era cundiddu bè,
piglia la mirinzana e poni menti a me,
ti friggi umbé la canna la mirinzana, la mirinzana
ti friggi umbé la canna la mirinzana, la mirinzana, adirundudá

Mi-mirinzana,
mi-mirinzana,
mi-mirinzana, la mirinzana, adirundudá


Si poni menti a babbu, lassa l'ariba secca,
la fava e lu coccoiddu é robba chi no teccia
piglia la mirinzana e poni menti a me,
ti friggi umbé la canna la mirinzana, la mirinzana
ti friggi umbé la canna la mirinzana, adirundudá.


Autore Risposta: UtBlocc
Inserita il: 01/09/2008 14:00:41
Messaggio:

Drommi drommi

Drommi drommi Ciccita drommi
ravanella e trullalà
fiaschi di vinu, ziminu e ciogga
la chiterra no po sunà.

Eu m'ammentu di li tempi antigghi
di candu si fazzia la ziminadda
farendi lungu Turritana
cu lu profumu di lu tattareu
abà chi li tempi so' ciambaddi e no si fazzini più di chisthi cosi.

Drommi drommi Ciccita drommi
ravanella e trullalà
fiaschi di vinu ziminu e ciogga
la chiterra no po sunà.

M'ammentu chi mi soggu innamuraddu
di Franzischina femmina assai bedda
ma eu pa tinimmi più impurthanti
mi l'aggiu dichiaradda in italiano
e l'aggiu dittu ascoltami o bel fiore io t'amo forte quanto è grande il cuore.

Drommi drommi Ciccita drommi
ravanella e trullalà
fiaschi di vinu ziminu e ciogga
la chiterra no po sunà.

Faravami a lu mari in tumbarella
pa fa currenti e rinfrischazzi un poggu
puniami lu vinu i li vizziri
e li cigioni drentu a la padedda
dabboi giovanotti e signorini fazziani un coru a bozzaredda.

Drommi drommi Ciccita drommi
ravanella e trullalà
fiaschi di vinu ziminu e ciogga
la chiterra no po sunà.


Autore Risposta: UtBlocc
Inserita il: 01/09/2008 14:06:35
Messaggio:

Le altre non le conosco Ciao da miss.


Autore Risposta: Jana87
Inserita il: 01/09/2008 14:32:33
Messaggio:

Da oggi cercherò di partecipare anche io a questa discussione...anche se mi sembra un pò complicata per me.. ... ma mi impegnerò..anche perchè mi piace molto l'argomento..


Autore Risposta: bakkiseddu
Inserita il: 01/09/2008 16:17:58
Messaggio:

per Turritano:
già che si è nominata la canzone "LA MIRINZANA" cosa ne pensi della polemica sorta sulla paternità della stessa?
è sassarese o senese?
mi piacerebbe sapere cosa ne pensi.
intanto , per i paradisolani , cliccando qui avrete la possibilità di ascoltare il confronto tra le due versioni.

http://it.youtube.com/watch?v=H8CoIDUJ5r0


Autore Risposta: acquarius
Inserita il: 01/09/2008 22:39:43
Messaggio:

sono arrivata anch'io....e sto ancora aspettando che turritano mi spieghi cosa sono le triddie e xké si chiamano così!!!!
o in questa discussione si può parlare solo di canzoni?????


Autore Risposta: bakkiseddu
Inserita il: 02/09/2008 21:07:09
Messaggio:

acquarius ha scritto:

sono arrivata anch'io....e sto ancora aspettando che turritano mi spieghi cosa sono le triddie e xké si chiamano così!!!!
o in questa discussione si può parlare solo di canzoni?????


la "triddia" in sassarese , e non solo, sono i ciotoli di fiume o di mare.
usati fino a qualche tempo fa per acciotolare le strade.
il perchè si chiamino così ce lo potra spiegare esclusivamente turritano.


Autore Risposta: acquarius
Inserita il: 02/09/2008 21:34:35
Messaggio:

bakkiseddu ha scritto:



la "triddia" in sassarese , e non solo, sono i ciotoli di fiume o di mare.
usati fino a qualche tempo fa per acciotolare le strade.
il perchè si chiamino così ce lo potra spiegare esclusivamente turritano.



grazie bakkiseddu, in realtà cosa fosse una "triddia" me lo aveva già spiegato turritano xké avevo chiesto cosa fossero "sas codulas"( parola sarda che si riferisce alla stessa cosa )....quello che sto aspettando è che turritano, come promesso mi spieghi xké si chiamano così


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 02/09/2008 22:50:27
Messaggio:

acquarius ha scritto:

sono arrivata anch'io....e sto ancora aspettando che turritano mi spieghi cosa sono le triddie e xké si chiamano così!!!!
o in questa discussione si può parlare solo di canzoni?????

Ma no, Acquarius, in questa di discussione si può parlare “anche” di canzoni ma non solo. Anzi, la discussione è stata aperta per parlare del Sassarese nel suo complesso.
Adesso che me lo chiedi, ti spiego cosa sono le “triddie”, anche se a dire la verità l’abbiamo già detto precedentemente. Le “triddie” in Sassarese sono quelle pietre che in Logudorese (sp. bosano) chiamano “codule”, cioè pietre arrotondate dal trascinamento dall’acqua di fiume o di mare, molto usate ben incastrate fra loro nella Sassari antica per pavimentare le strade. Perché si chiamano “triddie” ? è presto detto: è un nome onomatopeico, cioè un nome che riproduce nel pronunziarlo il suono dell’oggetto che rappresenta. Le triddie che pavimentano le strade, quando ci passavano sopra le ruote dei carri o delle carrozze, producevano il tipico suono “tri-trid” “tri-trid, da cui il nome.
Turritano


Autore Risposta: antas
Inserita il: 02/09/2008 23:22:01
Messaggio:

Ciao Miss

spero che tu abbia trascorso una buona estate.

Grazie di avermi mandato i testi, spero che qualcuno mi mandi anche gli accordi per chitarra. queste canzoni le cantavamo all'università a sassari, così come quelle algheresi durante le trasferte ad alghero. Per me rappresentano il felice periodo da studente a sassari.

a presto Antas


Autore Risposta: acquarius
Inserita il: 03/09/2008 12:03:33
Messaggio:

grazie turritano, ora so qualcosa in più

io troverei gentile ed educato,sopratutto nei confronti di chi nn capisce il sassarese( e mi riferisco anche a quelli che nn sono sardi, ma che frequentano questo forum), fare la traduzione delle canzoni, come hai proposto all'inizio con " farendi in turritana"...
io trovo che sia un'ottima idea(anche quella di inserire un tuo commento!!!)....quindi ti chiedo gentilmente se ti va, di farlo..... un po' x me che come già detto alcuni termini nn li conosco , e un po' x chi invece di sassarese...nn capisce una sola parola

grazie


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 03/09/2008 21:37:44
Messaggio:

Hai pienamente ragione ,Acquarius. Ma il fatto è che nessuno me lo chiede. Allora vuol dire che: o tutti capiscono quello che c'è scritto, oppure di questa discussione no lini futti nudda a nisciunu, allora perché dovrei tradurre, per me stesso?
Ciao
Turritano
PS: comunque, visto che almeno tu me lo chiedi, appena possibile posterò la traduzione.


Autore Risposta: acquarius
Inserita il: 03/09/2008 22:01:36
Messaggio:

ok grazie, può anche essere che di questa discussione no lini futti nudda a nisciunu visto che il forum è frequentato prevalentemente da gente che parla il sardo....

e in effetti troverei gentile ed educato che anche loro traducessero quello che dicono...così possiamo capirci tutti...


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 03/09/2008 23:13:45
Messaggio:

Io il "Sardo" Logudorese lo capisco benissimo e anche lo parlo e scrivo decentemente. Qualche problemino in più l'avrei col Campidanese

Ciao
Turritano


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 04/09/2008 20:17:15
Messaggio:

bakkiseddu ha scritto:

per Turritano:
già che si è nominata la canzone "LA MIRINZANA" cosa ne pensi della polemica sorta sulla paternità della stessa?
è sassarese o senese?
.......

Ma, non son riuscito a sentire le due versioni, quindi non posso dare un parere preciso. Posso dire solo che la "versione sassarese" è piena di humor ed espressioni tipiche sassaresi che, anche se ha preso lo spunto da qualche altra, è come se fosse originale.
Turritano


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 04/09/2008 21:23:34
Messaggio:

Lu trabagliadori
1^ Parte

Un annu i la tziddai
chilschendi so trabagliu
abà mani pigliaddu
una chedda a trabaglià.

Lu lunì mi nni bbesu
ma in cabbu aggiu lu cecciu
si minn'atzu isthhampateggiu
no mi bbossu affatiggà.

Lu malthi è ancora bbeggiu
mi s’iffascia li marteddu
soggu isthraccu di tzelbeddu
si aggiu a trabaglià

Lu melchuri è desthinu
è maradda mea muglieri,
avvisu lu cantieri
chi no vi bbossu andà.

Lu jobi so dulori,
escini li servidori:
oggi fotzu furori
e minn’andu a innamurà!

Lu veneri mi fremmu
addinanti a Santu Sistu
oggi è morthu Gesù Cristhu
no si debi trabaglià.

Lu sabbaddu a manzanu
minni bbesu di bonora
pa una zurradda sora
no mi cumbeni andà.

Giovannino Giordo

Ecco, come promesso ad Acquarius, la traduzione della prima parte, con un breve commento personale:

IL “LAVORATORE”
Prima parte

Per un anno nella città
stavo cercando lavoro,
adesso mi hanno preso
a lavorare per una settimana.

Il lunedì mi alzo,
ma ho il *cerchio in testa,
se mi metto in piedi inciampo
Non mi posso affaticare.

Il martedì è ancora peggio:
si rompe il martello,
sarei toppo stressato
se andassi a lavorare.

Il mercoledì è destino:
è malata mia moglie,
avverto il cantiere
che non ci posso andare.

Giovedì sono dolori:
escono le servette,
oggi faccio furore
e me ne vado a fare l’amore.

Il venerdì mi fermo
davanti a *San Sisto,
oggi è morto Gesù Cristo:
non si deve lavorare!

Il sabato mattina
mi alzo di buon’ora
ma per una giornata sola
non mi conviene andare.

Note:

* cecciu (gecciu) può significare sia “cerchio” che il tipico copricapo sassarese.
** “Santu Sisthu” antica chiesa nel cuore di Sassari (per la cronaca: io sono stato battezzato proprio lì)
La poesia rappresenta un “lavoratore sui generis”: prima impiega tanto per trovare lavoro (evidentemente lo conoscevano bene), poi quando finalmente lo ingaggiano, è sfortunato: gli capita di tutto e non può lavorare neanche per un giorno. Si dimostra particolarmente religioso: il venerdì “è morthu Gesù Cristhu” e, per rispetto, non si deve lavorare. Quindi ogni giorno gli succede qualcosa, eccetto il sabato. Proprio quel giorno non gli capita nessun imprevisto, ma siccome “il nostro”, oltre che religioso, è anche una persona saggia, capisce che per un solo giorno, che cosa ci va a fare?
Turritano


Autore Risposta: acquarius
Inserita il: 04/09/2008 22:11:45
Messaggio:

Turritano ha scritto:


Ecco, come promesso ad Acquarius, la traduzione della prima parte, con un breve commento personale:



Grazie Turritano, sono certa che la cosa nn è stata gradita solo da me...


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 04/09/2008 22:31:22
Messaggio:

acquarius ha scritto:

Turritano ha scritto:


Ecco, come promesso ad Acquarius, la traduzione della prima parte, con un breve commento personale:



Grazie Turritano, sono certa che la cosa nn è stata gradita solo da me...

Ma, io non la penso così: nessuno chiede nulla, nessuno dice nulla... qui sono quasi tutti del sud o, per andar bene, Logudoresi. Noi Sassaresi siamo troppo pochi, che cosa ci vuoi fare .
Comunque, già il sapere di averti fatto cosa gradita, è confortevole. Prossimamente ti posterò la traduzione della seconda parte, sempre con un breve commento personale .
Ciao
Turritano


Autore Risposta: acquarius
Inserita il: 05/09/2008 22:01:53
Messaggio:

Turritano ha scritto:

acquarius ha scritto:


Grazie Turritano, sono certa che la cosa nn è stata gradita solo da me...

Ma, io non la penso così: nessuno chiede nulla, nessuno dice nulla... qui sono quasi tutti del sud o, per andar bene, Logudoresi. Noi Sassaresi siamo troppo pochi, che cosa ci vuoi fare .
Comunque, già il sapere di averti fatto cosa gradita, è confortevole. Prossimamente ti posterò la traduzione della seconda parte, sempre con un breve commento personale .
Ciao
Turritano


hai ragione pochi sassaresi...ma ti destreggi bene anche con quelli del sud, che spesso si lamentano di nn capire il nostro dialetto...credo che questa sia una buona opportunità che permatte loro di farlo, e personalmente a me avrebbe fatto piacere anche il contraio.....che quando scrivono in sardo, traducessero x chi come me, nn lo capisce benissimo....ma forse è pretendere troppo


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 05/09/2008 22:42:37
Messaggio:

acquarius ha scritto:

Turritano ha scritto:

acquarius ha scritto:


Grazie Turritano, sono certa che la cosa nn è stata gradita solo da me...

Ma, io non la penso così: nessuno chiede nulla, nessuno dice nulla... qui sono quasi tutti del sud o, per andar bene, Logudoresi. Noi Sassaresi siamo troppo pochi, che cosa ci vuoi fare .
Comunque, già il sapere di averti fatto cosa gradita, è confortevole. Prossimamente ti posterò la traduzione della seconda parte, sempre con un breve commento personale .
Ciao
Turritano


hai ragione pochi sassaresi...ma ti destreggi bene anche con quelli del sud, che spesso si lamentano di nn capire il nostro dialetto...credo che questa sia una buona opportunità che permatte loro di farlo, e personalmente a me avrebbe fatto piacere anche il contraio.....che quando scrivono in sardo, traducessero x chi come me, nn lo capisce benissimo....ma forse è pretendere troppo

Questa discussione, come vedi, prima era molto partecipata (infatti è arrivata a ben 12 pagine) poi, forse perché qualcuno "l'ha buttata in cionfra", non interessa più a nessuno: è vuota come un nido di rondine in inverno!. Ma non fa niente, finché interessa a te e a pochi altri, andiamo avanti!
ciao
Turritano


Autore Risposta: kigula
Inserita il: 06/09/2008 16:57:37
Messaggio:

Ma non è vero che non interessa, la gente secondo me entra, da un'occhiata ed esce.
Magari non sanno cosa dire ma gli piace curiosare, io per esempio lo faccio spesso e quando entro trovo sempre qualcun'altro.


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 06/09/2008 23:06:05
Messaggio:

kigula ha scritto:

Ma non è vero che non interessa, la gente secondo me entra, da un'occhiata ed esce.
Magari non sanno cosa dire ma gli piace curiosare, io per esempio lo faccio spesso e quando entro trovo sempre qualcun'altro.

Grazie , Kigula, questo m'incoraggia a continuare
Turritano


Autore Risposta: Titti
Inserita il: 06/09/2008 23:34:22
Messaggio:

heiiiiiiiiiiiiii turritano io da campidanese ti dico grazie la canzone mi è piaciuta molto,
anche se avevo capito qualche frase ,ma la traduzione e stat graditissima ...bravo


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 07/09/2008 08:42:55
Messaggio:

Grazie Titti,
appena possibile manderò la traduzione della seconda parte
Ciao
Turritano


Autore Risposta: acquarius
Inserita il: 07/09/2008 11:37:27
Messaggio:

Ciao Turritano, hai visto che l'argomento nn interessa solo a noi due????

alcune volte se nessuno chiede....è solo xkè si !!!

in ogni caso la gentilezza è sempre gradita da tutti(o quasi).....

ciao
Acquarius


Autore Risposta: Folletta
Inserita il: 07/09/2008 23:50:38
Messaggio:

ciao a tutti...a me interessa la discussione,visto k ho un nonno logudorese,.una di lingua k è bello sapere,ankè se nn so parlarla
ciao a tutti...


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 08/09/2008 12:17:58
Messaggio:

Folletta ha scritto:

ciao a tutti...a me interessa la discussione,visto k ho un nonno logudorese,.una di lingua k è bello sapere,ankè se nn so parlarla
ciao a tutti...


Folletta, attenta: il Sassarese non è né Logudorese né Campidanese ...
Turritano


Autore Risposta: Ciunfraiora
Inserita il: 04/10/2008 17:06:30
Messaggio:

Il Sassarese è troppo bello, poi le parolacce ne fanno parte, ma dette nel contesto giusto, o in una battuta ci stanno e fanno troppo ridere... E sono sicura che negli altri dialetti si dicono lo stesso le parolacce :)...
Il Sassarese grezzo secondo me è quello parlato da ragazzi e ragazzine(no si vedini in terra) di 13 - 14 anni che stanno a voci a parolacce, quello si che non vuole sentito, anche perchè poi non lo sanno neanche parlare lo fanno per farsi vedere... Ma una donna o un uomo che parlano in sassarese io non li trovo volgari, anzi a me piacciono e starei ore ad ascoltarli... Io lo parlo sempre in famiglia, ma non solo anche tra amici... E mi biazi un bè!!!
Eu gandu intengu passoni fabiddendi ru sassaresi sthoggu bè mi bonini alligria, ed eu ru vabeddu achì mi biazi un bè!!!!

P.s Turrità parò veggu gaschè imbagliu i ra ganzona di Giovannino Giordo eh!
A videzzi sani!!!!!!!!


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 04/10/2008 23:36:16
Messaggio:

Ciunfraiora ha scritto:

Il Sassarese è troppo bello, ...... Ma una donna o un uomo che parlano in sassarese io non li trovo volgari, anzi a me piacciono e starei ore ad ascoltarli... Io lo parlo sempre in famiglia, ma non solo anche tra amici... E mi biazi un bè!!!
Eu gandu intengu passoni fabiddendi ru sassaresi sthoggu bè mi bonini alligria, ed eu ru vabeddu achì mi biazi un bè!!!!

P.s Turrità parò veggu gaschè imbagliu i ra ganzona di Giovannino Giordo eh!
A videzzi sani!!!!!!!!

Jà v'hai rasjioni, Cionfraiò, minni soggu abbizaddu eu puru... e mi r'ha dittu finza meu figlioru
Turritano


Autore Risposta: Tizi
Inserita il: 05/10/2008 19:58:35
Messaggio:

Ciao io sono entrata solo adesso in questo post e devo dire che è molto interessante, il Sassarese parlato per me è sempre stato difficilissimo da capire, invece leggendolo devo dire che qualcosa capisco (poco), sono parole tottalmente diverse da quello che parlo io, Campidanese, quindi per me è interessante vedere la differenza dei termini.
Ho anche visto che sono state postate foto di platamona, io non ci sono mai stata, ma ne ho sempre sentito parlare da mio padre che ama tantissimo Sassari e dintorni.


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 05/10/2008 20:33:30
Messaggio:

Effettivamente il sassarese parlato è praticamente incomprensibile per chi non lo conosce bene. Mia moglie ha imparato anni prima di capirlo, naturalmente aiutata da me...
Grazie, Tizi, da parte di tutti i sassaresi
Turritano


Autore Risposta: Ciunfraiora
Inserita il: 06/10/2008 16:28:42
Messaggio:

Turritano ha scritto:

Ciunfraiora ha scritto:

Il Sassarese è troppo bello, ...... Ma una donna o un uomo che parlano in sassarese io non li trovo volgari, anzi a me piacciono e starei ore ad ascoltarli... Io lo parlo sempre in famiglia, ma non solo anche tra amici... E mi biazi un bè!!!
Eu gandu intengu passoni fabiddendi ru sassaresi sthoggu bè mi bonini alligria, ed eu ru vabeddu achì mi biazi un bè!!!!

P.s Turrità parò veggu gaschè imbagliu i ra ganzona di Giovannino Giordo eh!
A videzzi sani!!!!!!!!

Jà v'hai rasjioni, Cionfraiò, minni soggu abbizaddu eu puru... e mi r'ha dittu finza meu figlioru
Turritano

E si turrità, no anda bè eh no mi imbaglià ri ganzoni di Giovannino achì so troppu beddiiiii!!! e pieni di sintimentu!!! E attentu gandu ischribi a no imbaglià... Vai soggu abbuffunendi mi, capitteggia d' imbaglià a tutti :)

Bè a videzzi sani e pieni di bidda!!!


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 06/10/2008 16:37:43
Messaggio:

sono le persone che rendono volgare quel che dicono ,in ogni lingua del mondo, e non è mai la lingiua ad essere volgare 8 egià la lingua la fanno le persone!!) i sassaresi, comunque solitamente hanno molto spirito e sono molto simpatici e pungent,, alcuni sono puscaccioni.. ma ho conosciuto qualche vecchio che parlando aveva la solennità e la classe di un gran signore!!1 ciunfraio'... forse , invece di sgridare turritano, che si impegna tanto per il sassarese , senza polemiche eh!, faresti bene a decidere se scrivere ganzoni con la c o capiteggia con la g!! ( io direi tutto con la c... ma non so bene .. soggu accudiddu!!) mih chi soggu abbuffunendi mih! a tutti capiteggia di imbaglià.. ciao


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 06/10/2008 19:01:34
Messaggio:

Ciunfraiora ha scritto:
E si turrità, no anda bè eh no mi imbaglià ri ganzoni di Giovannino achì so troppu beddiiiii!!! e pieni di sintimentu!!! E attentu gandu ischribi a no imbaglià... Vai soggu abbuffunendi mi, capitteggia d' imbaglià a tutti :)

Bè a videzzi sani e pieni di bidda!!!

Pa imbaglià e imbaglià, a dì la veriddai... "sì" no è sassaresu, ma italianu. Abarìsthi dubuddu di "emmu"
Turritano
Ps: candu imbaglieggiu, acchì no l'ischibi tu, li parauli giusthi, cussì imparemmu tutti e a me mi fai un piazeri: li canzoni un bè di borthi eu l'iscribu a memoria, pa ghissu calchi imbagliu po capità...
A videtzi sani


Autore Risposta: Tizi
Inserita il: 06/10/2008 22:20:33
Messaggio:

Turritano scrive:

Pa imbaglià e imbaglià, a dì la veriddai... "sì" no è sassaresu, ma italianu. Abarìsthi dubuddu di "emmu"
Turritano
Ps: candu imbaglieggiu, acchì no l'ischibi tu, li parauli giusthi, cussì imparemmu tutti e a me mi fai un piazeri: li canzoni un bè di borthi eu l'iscribu a memoria, pa ghissu calchi imbagliu po capità...
A videtzi sani


Ciao Turritano provo a tradurre....vediamo se ho capito!!!

per sbagliare è sbagliato, a dire la verità "si" non è sassarese, ma italiano.
Avevi qualche dubbio su di me.
quando sbaglio, qui ci sei tu, le parole giuste, così impariamo tutti e a me mi fai un piacere: la canzone un bè di borthi io l'ho scritta a memoria, per questo qualche sbaglio puo capitare
A si bì sausu
come sono andata, non oso leggere la risposta...


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 06/10/2008 23:31:06
Messaggio:

Ciao Tizi, come traduzione non posso dire che sei andata molto bene, ma neanche troppo male e, siccome sei “imparadditza”, ti do 5 per la traduzione e Dieci! per la buona volontà.
Adesso passiamo alla correzione:
Questa è la tua
“per sbagliare è sbagliato, a dire la verità "si" non è sassarese, ma italiano.
Avevi qualche dubbio su di me.
quando sbaglio, qui ci sei tu, le parole giuste, così impariamo tutti e a me mi fai un piacere: la canzone un bè di borthi io l'ho scritta a memoria, per questo qualche sbaglio puo capitare
A si bì sausu
E questa è quella corretta:

“Per sbagliare e sbagliare (cioè: "non sono solo io a sbagliare"), a dire la verità… “sì” non è sassarese ma italiano…
Invece avresti dovuto dire “emmu”
Quando sbaglio, perché non le scrivi (“ischrìbi” : l’ ”ischibi” del post precedente è un errore di battitura!) tu le parole giuste
così impariamo tutti e a me mi fai un piacere: le canzoni molte volte io le scrivo a memoria, per quello (perciò) qualche sbaglio può capitare
Arrivederci sani"
Turritano

PS: è chiaro che Cionfraiola si riferiva agli sbagli delle parole nella canzone, non di errori di sassarese, per esempio, io avevo scritto:
“aggiu ru cecciu in cabbu”, invece la canzone originale dice: “in cabbu aggiu ru cecciu” e cose di questo genere.


Autore Risposta: Tizi
Inserita il: 06/10/2008 23:44:07
Messaggio:

bhè, per dire che è la prima volta che, cerco, di tradurre il Sassarese, posso ritenermi soddisfatta....
il 5 d'incoraggiamento và più che bene


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 06/10/2008 23:47:18
Messaggio:

Credo proprio di sì.
Le "lezioni" continuano, avrai più di una occasione per imparare
Ciao
Turritano


Autore Risposta: Tizi
Inserita il: 06/10/2008 23:55:52
Messaggio:

Grazie, allora alla prossima...


Autore Risposta: Ciunfraiora
Inserita il: 13/10/2008 16:09:38
Messaggio:

Turritano ha scritto:

Ciunfraiora ha scritto:
E si turrità, no anda bè eh no mi imbaglià ri ganzoni di Giovannino achì so troppu beddiiiii!!! e pieni di sintimentu!!! E attentu gandu ischribi a no imbaglià... Vai soggu abbuffunendi mi, capitteggia d' imbaglià a tutti :)

Bè a videzzi sani e pieni di bidda!!!

Pa imbaglià e imbaglià, a dì la veriddai... "sì" no è sassaresu, ma italianu. Abarìsthi dubuddu di "emmu"
Turritano
Ps: candu imbaglieggiu, acchì no l'ischibi tu, li parauli giusthi, cussì imparemmu tutti e a me mi fai un piazeri: li canzoni un bè di borthi eu l'iscribu a memoria, pa ghissu calchi imbagliu po capità...
A videtzi sani


Si voi ru vozzu... A me no mi gostha nudda turrità :) ... Ah comunque il si l' ho scritto perchè stavo iniziando in italiano:D

A videzzi sani giauuuuu


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 27/10/2008 18:02:12
Messaggio:

Petru ha scritto (v. discussione LSC)
"l'Accademia della lingua Gallurese, devo dire che esiste già da un bel po di anni, e prima di essa esiste l'A.C.D. (Associazione di Cultura Dialettale) divenuta in seguito C.I.G. (Consulta Intercomunale Gallura) alla quale aderiscono tutti i Comuni e singoli cittadini che si riconoscono in quella specifica area linguistica...

Turrità, non capisco perchè continui a mescolare, in un unico calderone, il Sassarese con il Gallurese... non sono la stessa cosa... oltretutto dal punto di vista geografico non sono nemmeno confinanti..."

Differenze e similitudini fra Sassarese e Gallurese.
Intanto diciamo subito, come detto altre volte, che il “sassarese” e il “gallurese” sono sottovarianti (peraltro molto simili) di un’unica variante, alla quale si può aggiungere anche il “Corso”, dal quale entrambe derivano. Le differenze sono più che altro di pronuncia e, soprattutto campanilistiche, avendo entrambe pressoché un’unica grammatica, sintassi e lessico, con minime differenze (forse anche meno di quanto non ce ne siano, per esempio, fra il “campidanese cagliaritano” e il “campidanese sulcitano”). C’è anche, fra le due, una innegabile continuità geografica lungo la costa del Golfo dell’Asinara, con un punto ben definito, più o meno all’altezza di Valledoria-Santa Maria Coghinas.
Quindi riassumendo:
1) differenze minime, più che altro di pronunzia;
2) una continuità geografica;
3) un’origine comune (il “Corso”).

Sempre disponibile ad approfondire l’argomento
Turritano


Autore Risposta: aries75
Inserita il: 27/10/2008 20:24:18
Messaggio:

oooh finalmente una lingua che capisco ....


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 27/10/2008 20:49:53
Messaggio:

aries75 ha scritto:

oooh finalmente una lingua che capisco ....

E poi dicono che una LSC non serve a nulla...
Turritano


Autore Risposta: aries75
Inserita il: 27/10/2008 21:18:26
Messaggio:

Turritano ha scritto:

aries75 ha scritto:

oooh finalmente una lingua che capisco ....

E poi dicono che una LSC non serve a nulla...
Turritano


Autore Risposta: aries75
Inserita il: 27/10/2008 21:33:46
Messaggio:

turrità eu soggu aisittendi. scrivi un'altra canzone.


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 28/10/2008 22:40:02
Messaggio:

Petru ha scritto (vedi discussione sulla LSC):
"Hai sollevato un problema a prima vista poco importante, ma credo invece sia interessante dedicare un minimo di approfondimento

Sassari = Zentu
Aggius = Zentu
Tempio = Centu

Da rilevare che la pronuncia della "Z" sassarese non è proprio perfettamente uguale a quella aggese, ma la differenza è trascurabile...
Inoltre bisogna aggiungere che centu a Tempio e zentu ad Aggius si scrivono così come si pronunciano...
Zentu si usa non solo ad Aggius ma anche in una schiera di paesi che arriva fino alla piana della Bassa Valle del Coghinas...
Quindi si può concludere che ci si trova in una zona di transizione tra sassarese e gallurese di matrice tempiese...
Il discorso filerebbe perfettamente... se non ci fosse di mezzo Castelsardo, il cui dialetto ha molto in comune con il sassarese, però ha anche diversi elementi in comune con il corso, talvolta anche più del gallurese di Tempio... oltre naturalmente a elementi comuni allo stesso gallurese...

Infatti:
Castelsardo = Centu
con una pronuncia leggera della "C", praticamente quasi una "G"....

Per cui il castellanese potrebbe essere considerato un idioma a se stante, pur facendo parte di quelli di tipo sardo-corso come il tempiese, l'aggese, il sedinese e, in misura leggermente inferiore, il sassarese..."
___
Sì, ma non dimentichiamo che sia il castellanese che il sedinese sono sotto varianti del Sassarese, infatti il "Sassarese" occupa tutta la zona costiera del golfo dell'Asinara, sconfinando nel Mar di Sardegna Nord occidentale: Stintino ("Mare di Fuori"), Argentiera e Porto Ferro, comprendendo pressoché tutta la Nurra e, ad Est, fino, pressapoco a Valledoria, zona di transizione tra Gallurese e Sassarese. Il castellanese (Castelsardo) e il sedinese (Sedini) sono vicini alla zona di transizione fra Sassarese e Gallurese ma le diferenze col resto del Sassarese sono trascurabili, pur avendo conservato qualcosa in più della "lingua" (o dialetto) comune al Sassarese e al Gallurese: il Corso. Sono comunque varianti "border line" della Lingua Sarda, di cui un tempo faceva parte a pieno titolo anche il Corso.
Turritano


Autore Risposta: abbruscenti
Inserita il: 02/03/2009 19:26:58
Messaggio:

salve, sono appena entrato nel forum in quanto ho letto le parole di una canzone che ritengo siano state in parte modificate da quelle che tramanda la tradizione sassarese.
Trattasi di una cantilena che si cantava anticamente per le strade di sassari vecchia e di cui riporto le parole:
Fiaschi di binu, ziminu e ciògga

Eu m’ammentu di ri tempi antigghi, gandu si fazìa ra ziminàdda,
S'intindia pa tutta Turritana, lu prufùmmu di ru tataréu.
Poi magnaddu erami un poggu gotti, e andabami a bi l'eba di Ruseddu
Chisthi tempi abàni so ciambàddi e no si fàzi più di ghissi ghosi…

*Fiaschi di binu, ziminu e ciògga, rabanella e trullallà!

Faràbami a ru mari in tumbarélla, a Abbacurrenti a *rinfrischàtzi un poggu.
Pusthabami ru binu in li mizzìni e li giggiòni drentu a ra padédda
Poi tutti ganti masci e signorini, fazìani un beddu coru a boizarédda
Abà semmu divintaddi signori, e andemmu conil pullman a Pratamona

*Fiaschi di binu, ziminu e ciògga, rabanella e trullallà!

M’amméntu chi mi soggu innamuraddu, di *Frantzischina femmina assai bedda,
e pa intindìmmi un poggu piu impusthànti, eu r’aggiu dicchiaràdda in italianu
e l’àggiu dittu: “ascolta mio ber fiore, io t’amo tanto quant’ è grande il cuore!”
ri giobani d'abà so' più moderni, e no dizzini più di chisthi ghosi

*Fiaschi di binu, ziminu e ciògga, rabanella e trullallà!

Premesso che non sono un sassarese in "chiave" e penso di non aver azzeccato alcuni termini, questa era una cantilena che nel lontano 1964, mentre suonavo in un gruppo, con un nostro concittadino avevamo cantato nella sua originalità così come riportato sopra, ma con un motivo leggermente diverso da quello che sento cantare oggi.

Non so se il termine "vizzini" esista nel dialetto sassarese; senz'altro esiste il termine "mizzini" che rappresenta le botticelle di sezione ovale nelle quali si portava il vino sugli asinelli per essere venduto nelle strade o nei mercati.


Autore Risposta: Ciogghina
Inserita il: 02/03/2009 20:17:01
Messaggio:

abbruscenti ha scritto:

salve, sono appena entrato nel forum in quanto ho letto le parole di una canzone che ritengo siano state in parte modificate da quelle che tramanda la tradizione sassarese.
.......

Benvenuto Abbruscenti (abà è ru tempu di ra fainè)
Peccato che Turritano al momento non possa rispondere, però è stato già detto che "vizzini" era un "errore di tastiera"... in realtà si voleva scrivere "mizzini". Pero "li mizzini" erano si botticelle dove si metteva acqua o vino, ma non da portare sugli asinelli, per vendere. Quelli erano "li cubi", molto più grandi, come dice un'altra classica e bellissima canzone sassarese:

"L'ebaiolu di Ruseddu"

Carraiolu di Ruseddu
cu li cubi e l'aineddu
trotta trotta i la carrera
a vindì eba
......

Il resto non me lo ricordo, bisogna che lo chieda a Turritano, poi vi farò sapere


Autore Risposta: robur.q
Inserita il: 06/06/2009 10:44:09
Messaggio:

ciao a tutti sono Mauro, nuovo iscritto volevo dare il mio contributo a questa discussione, precisando che classificare le lingue è sempre un po' una forzatura utile per capire ma che talvolta deforma la realtà,
questo per dire che dal punto di vista della stretta classificazione linguistica, il sassarese, il castellanese e il gallurese, pur essendo molto influenzati nel lessico e nella fonetica dal sardo, non fanno parte del sistema linguistico sardo (meglio usare questa espressione neutra piuttosto che "lingua")
essi fanno parte del sistema linguistico corso (di cui sono originari nel tardo medioevo, vedi studi di Mauro Maxia), il quale a sua volta fa parte del macro-sistema linguistico italiano.
Il che non vuol certo dire che i Sassaresi sono Corsi e non Sardi, tanto più che a Sassari la lingua storica più antica nonchè quella parlata dalla nobiltà fino all'ottocento inoltrato era il logudorese; il sassarese era una varietà sociale (si dice diastratica) relativa alle classi popolari e della nascente borghesia
tutti gli altri dialetti sardi (eccetto l'algherese e il carlofortino) fanno parte del sistema linguistico sardo, autonomo da tutti gli altri pur nell'ambito delle lingue derivate dal latino


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 24/06/2009 19:44:53
Messaggio:

Ciao Mauro, benvenuto.
È vero. Classificare le lingue, o meglio, inquadrare un linguaggio fra una lingua o un’altra o definirlo tout court una “lingua” è spesso una forzatura. Però ci sono dei criteri sensati e verificabili che permettono questa inquadratura. Il fatto è che questi criteri sono spesso opinabili e da qui derivano le difficoltà e contrasti fra i vari “esperti”.
Nello specifico del Sassarese, bisogna dire e ribadire innanzitututto che Sassarese e Gallurese fanno parte di una unica entità, quella Sardo Corsa. Il “castellanese” è solo una variante del Sassarese (altrimenti si dovrebbe parlare di “nurrese”,“portotorrese”,”sorsese”, “sedinese” ecc. ecc.)
A Sassari prevale l’opinione che il “Sassarese” derivi direttamente dal “pisano” e, un po’ come dici tu (“il sassarese era una varietà sociale (si dice diastratica) relativa alle classi popolari e della nascente borghesia”). Ma su quali basi poggia questa opinione? Su presupposti sbagliati e contraddetti dalla logica e da documenti antichi (mi riservo di citarli in seguito)
Come già detto, c’è d’altra parte,una scuola di pensiero che colloca il Sassarese/Gallurese nella Lingua Sarda (chiamarla “sistema linguistico” può essere fuorviante, anche perché tutte le lingue del mondo possono essere definite “sistemi linguistici”) come terza variante. Opinione da parte mia condivisibile, per vari motivi:
Il Sassarese/Gallurese sono una variante “border line”, cioè di confine tra il Sardo e l’Italiano attraverso il “Corso”. Fatto sta che i Corsi, nella loro pacifica invasione (cominciata diversi secoli fa) di una Gallura ormai pressoché desertica, hanno portato con loro il proprio linguaggio, che nel tempo, man mano che continuava a “conquistare” nuove zone, si “sardizzava” sempre di più, sia nel lessico, che nella grammatica e nella pronuncia. Ecco perché è fondato sostenere che il Sassarese/Gallurese appartengano di diritto al “sistema linguistico sardo”, seppure, appunto, come variante “border line”.
Turritano


Autore Risposta: robur.q
Inserita il: 25/06/2009 09:45:28
Messaggio:

ciao Turritano, premetto che non sono un esperto in Sassarese, le mie considerazioni si rifanno agli studi di Mauro Maxia, cui rimando per conferma alle mie affermazioni.
Una cosa posso però affermare: nonostante i dialetti sardo-corsi abbiano convissuto al lato, e anche "sopra"come superstrati col sardo, e pertanto ne abbiano assunte alcune caratteristiche soprattutto fonetiche e lessicali (è avvenuto anche il contrario naturalmente), rimangono nelle loro basi morfologiche fondamentali, estranee al sistema linguistico sardo (io continuo a preferire tale definizione). Stiamo sempre parlando di idiomi neolatini, fratelli quindi, ma il sardo ha delle caratteritiche fonetiche, morfologiche sintattiche uniche, a cui i suddetti dialetti sostanzialmente non partecipano.
Dal punto di vista diastratico, la questione è complessa naturalmente, e fonti dell'inizio dell'epoca moderna confermano che Sassari, ma anche Cagliari e le altre città sarde, erano sostanzialmente plurilingui. Non dimentichiamo che la classe dirigente di allora aveva origine quasi esclusivamente iberica, il catalano era la lingua di maggior prestigio, il sardo perdeva terreno ovunque sia come lingua parlata che soprattutto come lingua scritta. Del perchè le varietà corse si siano imposte così saldamente nella Sardegna settentrionale è questione aperta, e non sottovaluterei ipotesi legate alla "language loialty" dei corso-parlanti; ma la situazione attuale del sassarese, anche il suo stesso scarso prestigio presso gli stessi sassaresi, può significare solo che tale prestigio quest'idioma mai lo ha avuto, stante la concorrenza delle lingue ufficiali come del sardo logudorese. Comunque è plausibile pensare che l'immigrazione corsa, che ha portato l'Ajaccino (così sostiene Maxia) a Sassari fosse, per ovvie ragioni demografiche, popolar-borghese, non andasse cioè ad occupare quegli spazi sociali occupati principalmente da iberici, con legami feudali fortissimi con l'entroterra sardo-parlante.
Sarei felice e curioso ovviamente, di conoscere le fonti che citi, poiche la questione della definizione del sassarese è anche cruciale per lo sviluppo di una lingua sarda del futuro.
grazie
mauro
p.s. non confonderei il castellanese col sassarese, non tanto dal punto di vista prettamente linguistico, quando da quello storico, essendo due città (regie) che hanno avuto nel medioevo e nell'età moderna, vicende separate ed autonome.


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 25/06/2009 21:12:02
Messaggio:

Ciao Mauro, la mia risposta, per questione di spazio, è in due tempi, a cui eventualmente, se ne aggiungeranno altre.
Prima parte

Sugli studi di Mauro Maxia, preferisco non entrare in merito, se non per dire che in varie parti sono opinabili.
Già il fatto che i dialetti Sardo/Corsi (in altre parole Sassarese/Gallurese) abbiano assunto “alcune caratteristiche soprattutto fonetiche e lessicali” del sardo
giustificano il diritto che possano essere considerati facenti parte della lingua Sarda, come il veneto o il lombardo fanno parte del sistema linguistico italiano (io preferisco, più modestamente, chiamarla Lingua Italiana). Se poi aggiungiamo, precisando meglio, che queste caratteristiche assorbite dal SARDO non sono né poche né di scarsa consistenza, se assumiamo che il lessico del “Sassarese” (e anche del Gallurese) è per oltre l’80% comune al “Sardo”, che gran parte della sintassi e pressoché tutte le frasi idiomatiche tipiche sono prese pari pari dalla lingua Sarda, sarebbe senz’altro una forzatura ancora maggiore considerarle come parte di un sistema diverso dalla Lingua Sarda o, comunque, collocarle al di fuori di essa. Questo, in breve e per conoscenza personale, la sostanza del discorso.
Scusa l’ignoranza, ma sarei curioso di conoscere le “fonti” dell’inizio dell’epoca moderna che confermerebbero che Sassari era una città “plurilingue” (addirittura!). Che la classe dirigente di allora fosse in parte di origine iberica è fuor di dubbio, come in misura molto maggiore lo era durante la dominazione “piemontese”, ma ciò in pratica non significa nulla: il Sardo (come lingua) continuava tranquillamente ad esistere, mantenendo integra la sua struttura, subendo soltanto, come naturale, alcune infiltrazioni delle lingue del dominatore di turno. Posso affermare che è completamente infondato e fuori della realtà affermare che il Sardo “perdeva terreno ovunque come lingua parlata”. Altretanto , purtroppo, non si può dire per il Sardo scritto perché, come oggi, non era considerato lingua ufficiale.
Perché il Corso si è imposto nella Sardegna settentrionale? Ciò è dipeso da diversi fattori, alcuni facilmente spiegabili, atri meno. È innegabile che la Gallura, specialmente quella costiera, almeno dopo la caduta dei giudicati, fosse poco popolata, per cui i Corsi che decisero di stabilirsi in Sardegna, non trovarono nessuna opposizione né dagli scarsi abitanti, né dai governi di allora. Ovviamente i Corsi, una volta stabilitisi in Sardegna (e ciò avvenne per secoli, ad ondate successive), conservarono il loro linguaggio. Più difficilmente spiegabile è invece come mai si sia pian piano imposto anche in luoghi abitati fisicamente da “sardi” sostituendosi in qualche generazione alla lingua del posto (variante Logudorese). A questo punto, sostenere che la lingua Sarda abbia perso terreno per “scarso prestigio”, mi sembra un pochino fuori luogo.
Per il “Sassarese” il discorso è alquanto diverso. Sulla sua origine c’è più confusione e teorie nettamente contrastanti. Per alcuni (è questa è la teoria che attualmente fra gli intellettuali sassaresi va per la maggiore) il “Sassarese” deriva in linea diretta dal “Pisano”. Una teoria questa che si scontra grossolanamente con alcuni dati di fatto. Infatti tutti gli antichi documenti ufficiali della città di Sassari (per esempio gli Statuti Sassaresi, insieme di leggi scritte dalle autorità del Libero Comune di Sassari, 13° sec.) sono scritti in pura Lingua Sarda/Logudorese. Come mai? I fautori della suddetta teoria (“derivazione pisana”) risolvono brillantemente il problema: il sassarese/pisano era parlato solo “dal popolino”, quindi non era una lingua nobile, non godeva di prestigio e di conseguenza, non poteva essere usato come lingua ufficiale Un po’ il ragionamento che fai tu. Ciò è in contrasto col forte senso di orgoglio e appartenenza da sempre vivo e presente nella gente sassarese (e non solo nel “popolino”): non avrebbe accettato come ufficiale una lingua estranea, anche se “nobile”. Peccato che nelle campagne del “sassarese” ci siano ancora molti toponimi chiaramente logudoresi. Come mai? Nessun mistero: quei toponimi sono stati affibbiati in piena area sassarese da pastori logudoresi (anche “barbaricini”) nelle loro transumanze. Anche questa spiegazione non regge molto, oltretutto i “sassaresi” non avrebbero mai dato seguito a nomi non “sassaresi”. Allora, come e quando la variante “Sassarese”, estesa dalla Nurra fino alla foce del fiume Coghinas, che da sempre ne costituisce il confine naturale e storico con la Gallura, è arrivato a Sassari? Un bel problema. Non è registrato in alcun documento questa sovraposizione col Sardo. Escludendo quindi la diretta discendenza dal Pisano/Genovese, considerando che Sassari e il suo territorio” è stata sempre relativamente molto popolata, la cosa, a mio parere, è spiegabile solo in un modo: la peste. Sassari ha subito diverse epidemie alcune delle quali ne hanno più che decimato la popolazione. Alcune di queste sono avvenute nel ‘700 e nei primi dell’800. È quindi in questo periodo che dovrebbe essere avvenuta la sostituzione di una lingua parlata con altra. Altra domanda: ma da dove veniva questa gente “corsophona”? Direttamente dalla Corsica o da qualche altra zona del Sassarese già “colonizzata”, Sorso o Castelsardo per esempio? Mistero.
Sta di fatto che una delle vie più importante del Centro Storico di Sassari si chiama proprio “Via dei Corsi”. Sta di fatto che la chiesa di Sant’Andrea, situata di fronte alla suddetta via, è stata costruita (o meglio, finanziata) da un facoltoso Corso/Sassarese nel 1700.
Turritano


Autore Risposta: Petru2007
Inserita il: 25/06/2009 22:37:43
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robur.q ha scritto:

Del perchè le varietà corse si siano imposte così saldamente nella Sardegna settentrionale è questione aperta,


Forse sono gli stessi motivi per i quali le cosidette "varietà corse" non si sono minimamente imposte nella Sardegna meridionale.


l'immigrazione corsa, che ha portato l'Ajaccino (così sostiene Maxia) a Sassari ....


Certo che il triangoliere ne ha di fantasia....


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 26/06/2009 21:04:49
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Seconda Parte
Per finire, parliamo di Castelsardo. Il castellanese fa parte sicuramente della variante linguistica “Sassarese”. Il punto di vista storico da te citato è ininfluente o comunque non connesso a quello linguistico. Infatti, Castelsardo (già Castelgenovese e poi Castelaragonese), storicamente è stato fondato (o quantomeno fortificato) dai Doria in tarda epoca giudicale, concesso a questa facoltosa famiglia genovese, dal Giudice di Torres. Questa potente famiglia genovese ben presto si “sardizzò”, mediante matrimoni con elementi sardi ripetuti per generazioni. Non Dimentichiamo che la stessa Eleonora d’Arborea era sposata a un Doria e, sino alla morte del fratello Ugone, abitava proprio a Castelsardo, rocca formidabile e capoluogo del territorio dei Doria. È doveroso ricordare che la famiglia dei Doria, anche mediante questi matrimoni, estese enormemente il suo territorio, approfittando della crisi irreversibile del Giudicato di Torres, occupando gran parte del territorio del suddetto Giudicato, arrivando sino a S’Alighera (oggi Alghero) e alla vicina Villanova Monteleone, ai confini con Bosa, tutti (S’Alighera compresa) in un’area ancora oggi (esclusa Alghero, sottratta ai Doria, deportati i sardi e ripopolata con elementi catalani) di lingua Logudorese. Quindi, come volevasi dimostrare, la questione storica, in questo caso, è completamente scissa da quella linguistica.
Turritano


Autore Risposta: robur.q
Inserita il: 27/06/2009 08:57:12
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Dunque Turritano, molta, moltissima carne al fuoco
cominciamo dall'ultima: il Castellanese fa parte certamente dal punto di vista linguistico del gruppo "Sassarese"; la mia puntualizzazione voleva semplicemente sottolineare l'esigenza di non sottovalutare la coscienza linguistica dei parlanti, corroborata da qualche leggera differenza, per cui per evitare inutili contese, chiamiamo ambedue le varietà "sardo-corso occidentale, che dici?
la citazione, Baldassarre Pinyes, Rettore del Collegio dei Gesuiti di Sassari, credo intorno al 1560:"En lo de la lengua sarda, sepa vuestra paternidad que en esta ciudad (Sassari) no lo hablan, ni en el Alguer ni en Caller; ma solo lo hablan en las villas. En esta ciudad se hablan quatro o cinco lenguas, quien catalan, quien castellano, quien italiano, quien corso, quien sardo; de modo que no hay lengua cierta sobre que el hombre puede hazer fundamento; todavia se pone algun cuydado en que se hable sardo.....aunque, como digo, en esta ciudad no le hablan, mas tiene lengua por si quasi como corçesca"
e inoltre" Los lectores muy mejor seria que entendiessen y sapiessen hablar italiano, porque es la lengua mas entendida de los ninos por ser la propria lengua d'esta ciudad, la qual tien peculiar lengua, muy conforme a la italiana, aunque los ciudadanos dessean desterrar esta lengua de la ciudad por ser apezadisa de Corçega y entroducir la espanola"
credo non necessiti di traduzione
riguardo poi alla classificazione del Sassarese, per la stragrande maggioranza dei linguisti non basta che il Sassarese sia fortemente influenzato nel lessico e, parzialmente, nella fonetica, dal Sardo, nè che i due idiomi abbiano in comune l'80 % del lessico (ciò è normale essendo due lingue neolatine, la stessa percentuale la troviamo tra sardo e italiano); ciò che è importante sono alcune caratteristiche fonetiche, il vocalismo per esempio, profondamente divrso tra sardo e sassarese, ma soprattutto la morfologia, che è la struttura di base del codice linguistico; e dal punto di vista morfologico, esemplificativamente la coniugazione verbale, il numero dei sostantivi e gli articoli soprattutto, il sardo, da Sennori a Villasimius è, sia pure con qualche differenza, sostanzialmente unitario, il Sassarese e il Gallurese ne sono estranei, sono "corsi", cioè "italiani"; naturalmente queste sulla base della tradizione linguistica classica; ma anche sulla base di studi più moderni di tipologia linguistica.
Infine le ragioni del radicamento del Corso: la peste ha agito a Sassari come nel resto della Sardegna e della Corsica; credo che sia stata uno degli elementi che hanno acuito gli esiti disastrosi, vicini al genocidio, della guerra tra Arborea e Aragona; ma ciò non basta; per esempio noi sappiamo che ad Alghero ci fu una vera pulizia etnica con l'espulsione dei sardi, dei genovesi dei corsi ecc. a favore di una colonia catalana; ma se noi ci prendiamo con pazienza l'elenco telefonico di Alghero, ti sfido a trovare cognomi catalani: uno, forse due tra l'altro ampiamente diffusi in tutta la Sardegna; allora semplicemente col passare dei secoli i sardi, silenziosamente sono tornati ad Alghero fino a ridiventare l'assoluta maggiornza della popolazione, ma hanno mantenuto il codice linguistico più prestigioso della città, il catalano; è stato un processo naturale, certamente non pianificato; altrettanto deve essere avvenuto a Sassari e in Gallura; solo bisogna capire meglio cosa significa "lingua di prestigio" in una comunità: può avere significati culturali o più probabilmente sociali e di identità; la questione della "language loyalty" va sicuramente approfondita e studiata meglio; notoriamente i sardofoni non hanno una grande lealtà linguistica al contrario dei corsi, ma questa è solo un'opinione a pelle.


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 28/06/2009 01:09:16
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Del “Sassarese” fanno parte tutte le varietà che rientrano in certo gruppo linguistico per avere molte caratteristiche in comune. Ma secondo il tuo ragionamento, allora, a Sassari si parla Sassarese, a Porto Torres il portotorrese, a Sorso il sorsese, nella Nurra il nurrese, a Sedini il sedinese a Tergu il terghese e così via. Per lo stesso motivo,sempre secondo il tuo ragionamento, non esisterebbe nemmeno il Gallurese, ma il tempiese, l’aggese, il calangianese e così via.
La stessa cosa vale per il “sardo” propriamente detto, sia nella sua variante Logudorese che il quella Campidanese: semplicemente non esiste, solo l’ittirese, il thiesino, l’ozierese, il bonorvese, il perfughese da una parte e oristanese, milese, il sanlurese, l’arborese e cagliaritano dall’altra.
Il bello è che stiracchiando per benino questo discorso, si arriva al paradosso che non esiste alcuna lingua al mondo, se non quelle ufficiali, peraltro anch’esse con le loro innegabili varianti. Questione di punti di vista.
Per concludere, la tua proposta di chiamare il sassarese (e, dici tu, il castellanese) “sardo corso occidentale, non mi pare che risolva granché. La “coscienza (?) linguistica dei parlanti”, forse è meglio lasciarla perdere: può avere benissimo basi fantasiose (a Sassari, come già detto, è diffusa l’opinione che il Sassarese derivi direttamente dai Pisani e Genovesi!).
“La citazione, Baldassarre Pinyes, Rettore del Collegio dei Gesuiti di Sassari, credo intorno al 1560”
Pisani e Genovesi!). non trova riscontro nell’interessantissima opera del Fara , grande erudito Sassarese, sulla Sardegna di quel periodo, che verso la fine del’500 non diceva esattamente la stessa cosa. Al contrario.
Tu dici: “riguardo poi alla classificazione del Sassarese, per la stragrande maggioranza dei linguisti non basta che il Sassarese sia fortemente … “
Che sia la “stragrande maggioranza” lo dici tu. Ma anche se fosse non significa niente: nelle scienze non valgono le stesse regole della democrazia. Anche Galileo era “vittima” della “stragrande maggioranza degli studiosi”, “eppur si muove”!
“non basta che il Sassarese sia fortemente influenzato nel lessico e, parzialmente, nella fonetica, dal Sardo, nè che i due idiomi abbiano in comune l'80 % del lessico (ciò è normale essendo due lingue neolatine, la stessa percentuale la troviamo tra sardo e italiano) ……”
Qui cominciamo a sconfinare, ad arrampicarci sugli specchi. Allora, secondo il tuo ragionamento, un italiano dovrebbe capire senza grande difficoltà, il catalano, il francese, lo spagnolo e via dicendo. Tutti sappiamo che non è così. La fonetica pressoché simile non basta?, l’80 % (e oltre) del lessico in comune è normale per tutte le lingue neo latine? (se il sardo ha l’80 per cento del lessico italiano e chissà cosaìaltro ancora, vuol dire che il sardo come lingua non esiste, sarebbe una semplice variante dell’italiano!)
Il vocalismo fra il Logudorese del Nord Ovest e il Sassarese, contrariamente a quanto dici tu, sono molto simili. Se vieni da queste parti facciamo un giro insieme e te lo dimostro.
I verbi, la coniugazione verbale è la caratteristica del sassarese più diversa dal sardo logudorese e campidanese, ma tutto il resto, compresa la sintassi, è accomunabile con le altre due varianti sarde.
La peste: io non sto parlando della peste del ‘300,’400 o ‘500 ma di quella dei secoli successivi (dal ‘600 in poi)
L’Algherese: argomento interessante ma fuori tema. Se vuoi ne parliamo un’altra volta. Per ora ti dico solo che S’Alighera era SARDA (non un miscuglio di sardo, genovese o addirittura corso?!). Su una cosa siamo però d’accordo: non ci sono catalani ad Alghero! Lo so benissimo anch’io e non da ora (è inutile che mi vuoi far dire cose che non ho mai pensato!), ma per un motivo certamente diverso, molto diverso dall’affermazione del corso nel Nord Sardegna.
Per concludere, in base a quanto sopra, ribadisco che il Sassarese/Gallurese, fa parte a pieno titolo del sistema linguistico sardo, seppure come una variante “border line”.
Cari saluti
Turritano


Autore Risposta: robur.q
Inserita il: 29/06/2009 12:41:29
Messaggio:

Caro Turritano, io non mi arrampico affatto sugli specchi
non so se ho toccato un argomento per te particolarmente sensibile, che accende la tua passione, non voglio iniziare discussioni senza rispetto reciproco.
la passione non è tutto, e non sottovaluterei in maniera cosi tranchant tutte le argomentazioni che io, modestamente, ho portato avanti, che tra l'altro sono largamente condivise da tutti i maggiori studiosi di linguistica sarda, del passato e del presente, di ambedue le università e non universitari. La scienza è una cosa, l'opinione un'altra.
Ebbene si, per i linguisti (i moderni intendo) ogni idioma è lingua, anche il portotorrese, poi si possono fare delle aggregazioni per facilitare la classificazione, ma senza prescindere da questa verità; poi per nominare le aggregazioni, o si sceglie il nome della varietà che ha maggior prestigio culturale o sociale, oppure si fa una scelta politically correct (come quella che ti ho proposto io).
La lingua è fattore di comunicazione ma forse, soprattutto, di identità, per questo non è da sottovalutare la coscienza identitaria dei parlanti. Se la lingua fosse un mezzo di comunicazione soltanto, al mondo ci sarebbe una lingua sola, forse due o tre al massimo.
Invece, un castellanese non dirà mai di parlare sassarese, nè un ogliastrino di parlare campidanese.
Tornando al Sassarese, la lingua non è solo un insieme di parole messe in fila, è un codice complesso, fatto di regole fonetiche, sintattiche, di declinazione, di coniugazione ecc.
Ognuno ha le idee che vuole, questo è un paese libero, ma da che mondo e mondo, i linguisti si sono dati delle regole di base di classificazione, basate soprattutto sulla morfologia; è questa che differenzia il sardo-corso (meglio sarebbe corso di Sardegna) dal sardo; è talmente evidente e sotto gli occhi di tutti che mi sembra perfino strana questa tua ostinazione, poi, ripeto, ognuno ha le idee che vuole.
Che poi il Sassarese e il Gallurese abbiano avuti contatti storici profondissimi col sardo (di sostrato, di superstrato, di prestiti linguistici ecc) e anche con catalano e spagnolo, tanto da non permettere un'agilissima comprensione col corso di Corsica, non ne mette però in discussione la struttura di base, che è di tipo italiano (che non vuol dire affatto che è lingua italiana, come non lo è il napoletano o il bergamasco)
Saluti, e spero in futuro in una discussione dai toni sempre amichevoli
ciao
mauro


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 29/06/2009 20:41:55
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Tranquillo Mauro, per quanto mi riguarda, il rispetto reciproco c’è e la nostra discussione avrà sempre toni amichevoli, tanto più che non si può fare altrimenti con una persona garbata, rispettosa e documentata come te. Mi dispiace che tu abbia avuto una sensazione diversa anche se, a volte, mi sfugge qualche battuta che può essere male interpretata.
“la scienza è una cosa , l’opinione un’altra”: lo so benissimo anch’io e a questo principio mi son sempre attenuto in tutte le discussioni, comprese quelle del forum. Tuttavia, e qui cominciano le dolenti note, a volte anche gli scienziati sono in disaccordo fra di loro, figuriamoci se ciò non può succedere in questioni come la/le lingue, scienza che non può essere definita non una “scienza esatta”, per cui è normale che si abbiano opinioni contrastanti, pur partendo da informazioni e dati di fatto comuni. E anche vero che “la passione non è tutto” e non bisogna confondere la passione con l’informazione, ma per questo non è detto che una non possa convivere con l’altra, anzi. Io credo, al riguardo, di avere sia la passione che la conoscenza, ciò non mi impedisce di essere in equilibrio e non credo che in me prevalga la prima a discapito della seconda.
Fatto questo doveroso chiarimento, tornando all’argomento in discussione, la lingua sarda e il sassarese in particolare, è evidente che siamo comunque su posizioni molto diverse, direi inconciliabili. A questo punto credo che abbiam detto tutto quello che c’era da dire ed esposto per benino le nostre opinioni. Si potrebbe approfondire il discorso ma forse nessuno di noi cambierebbe di una virgola il suo pensiero in proposito.
Per “i linguisti moderni ogni idioma è una lingua”,ohi ohi: cosa non si fa per essere moderni!. Insomma una bella confusione:e tutti gli studi precedenti? Spazzatura! E no, lì non ci siamo.
Tu puoi chiamarla “sistema linguistico” .. io, più terra terra, la chiamo “lingua” ma qualcosa che riunisce un gruppo di dialetti aventi in comune tante cose, deve pur esserci.
Tornando al Sassarese, devo ripetermi: a prescindere dalla sua origine, può essere considerata a tutti gli effetti, una variante “border –line “del Sardo, proprio per il fatto che è di gran lunga più simile al Sardo che a qualsivoglia dialetto italiano. Questo in base alle mie conoscenze dirette ed approfondite sia del Logudorese che del Sassarese. È una mia opinione, al di fuori di ogni “passione” ma basata esclusivamente sui fatti. È una scuola di pensiero e, stanne certo, non sono l’unico a pensarla così.
Adesso, se vuoi, passiamo ai “fatti”, cioè agli esempi pratici, anche se sono sicuro che non ti sposterai mai di un millimetro dal concetto che hai espresso.
Con tutto il rispetto
Turritano


Autore Risposta: robur.q
Inserita il: 29/06/2009 22:35:23
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Caro Turritano, permettimi di contraddirti, perche mai non dovrei spostarmi di un millimetro? Ho le mie idee e le mie conoscenze ma non ho la presunzione di possedere la verità assoluta, tantopiù in una materia, come la linguistica, che, come tutte le scienze umane, non è esatta. , come dici giustamente.
Naturalmente a questo punto è d'uopo scendere nei dettagli, non tanto per discutere sulle caratteristiche del Sassarese (anche se ti ringrazio degli eventuali esempi ed argomentazioni), quanto sulle basi teoriche della tua tesi che, mi riconoscerai, è quantomeno eretica nel panorama della linguistica romanza. Ma non è detto che le eresie non siano le idee vincenti del domani. I principi di classificazione linguistica si vanno modificando dalle basi genetiche a basi più pratiche di tipologia linguistica: pertanto..... fuori le idee e si dia via libera al confronto!!!
Quanto alla definizione di lingua, tu lo saprai, varia a seconda del punto di vista: dal punto di vista linguistico vi sono idiomi che sono lingue per...distanziazione, ma che dal punto di vista della sociolinguistica (io, come forse ti sarai accorto, ho una formazione di questo tipo) o della storia culturale sono vernacoli, come si usava dire un tempo, e lingue ufficiali di alcuni paesi che sono, dal punto di vista linguistico, varietà di una "lingua" affine, ma che hanno avuto una storia politica differente e non possono non considerasi lingue a tutti gli effetti. Dunque basta mettersi d'accordo della materia di cui si discute. Il sardo è lingua per distanziazione, perchè è sufficientemente diverso da tutte le altre lingue , ha una discreta tradizione culturale soprattutto medioevale di cultura "alta", ma dal punto di vista sociolinguistico è un dialetto, nonostante i nobili tentativi (tra i quali il modesto mio peraltro).


Autore Risposta: robur.q
Inserita il: 30/06/2009 10:24:38
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MarcelloS ha scritto:

Ora vi posto uno scritto divertentissimo dal titolo "Decalogo del sassarese al mare". Sarà pieno di stereotipi e di esagerazioni (però nella comicità ci sta) ma rispecchia, più o meno, realtà che molti di noi sassaresi hanno vissuto durante l'infanzia. A me ha divertito molto e mi ricorda i bei momenti di "cionfra" passati con la "greffa".

Decalogo del sassarese al mare

1) Il vero sassarese non va al mare, ma "fara a Platamona", che non é la semplice spiaggia dei sassaresi, ma un vero e proprio microcosmo, un concetto filosofico, un alto ideale, uno stile di vita esclusivo che solo un sassarese doc si può permettere.

2) Se maggiorenne e dotato di mezzo proprio il sassarese percorre la strada statale Buddi Buddi per raggiungere la sua località balneare preferita. La scelta cade su questo percorso poichè un sassarese che si rispetti fa tappa al bar Graziella, dove, dopo aver parcheggiato sgommando, entra gioioso e schiamazzante e chiede una bottiglia di
birra e tre bicchieri (anche se é da solo, ma dire "una bottiglia di birra e tre bicchieri mascì" fa più ommu).

3) Il sassarese minorenne non dotato di mezzo proprio si reca a Platamona con il mezzo di trasporto per eccellenza, "l' EMMEPI'", nelle due varianti "via Buddi Buddi" e "via Ottava". La scelta dell'una o dell'altra opzione é del tutto indifferente per il minorenne, perchè l'importante é trovare posto dietro "pa fà barracca". Essenziale un coro tipo "zi poni la faccia in culu lu controllò lu controllò" all'ingresso del controllore sul mezzo.

4) Un sassarese "come si tocca" (epiteto dato a persona che si rispetti) va al mare con costume slip aderente, zocculi e maglia della Torres. Il perchè di questi tre capi d'abbigliamento é spiegato di seguito:

a) Gli slip: intanto i boxer é "robba di frosci", e poi lo slip permette al sassarese di mostrare, tutto tronfio e pieno di sè, la propria attrezzatura sessuale (spesso sovradimensionata da una melanzana di dimensioni medie apposta all'interno degli slip stessi).
Lo slip, accuratamente rinforzato, permette inoltre di sostare nel bagnasciuga della spiaggia (meglio se "lu terzo", terzo pettine per i blasfemi) per mostrare alle gentili donzelle che passeggiano la propria virilità , accompagnando l'esposizione artistica con frasi del tipo "Ebbbè mascì, ma robba così mai visto ne hai?" o con 'intramontabile "Meee mascì, abaidda ogna pizzona dell'anglona", seguito da un sonoro verso del maiale.

b) Li zocculi (zoccoli per i profani): intanto le
infradito é "robba di frosci". Questo pittoresco quanto elegantissimo capo d'abbigliamento, consente al vero sassarese di espletare due funzioni fondamentali: innanzitutto il passo con trascinamento del piede risulta molto rumoroso e cadenzato e può ricordare il rullare dei tamburi dei candelieri; in secondo luogo, se inserito in una mano e non nel piede, lu zocculu può diventare l'arma vincente in un sano "affarratorio" con qualcuno che sta guardando male.

c) Maglia della Torres: intanto chi non tifa Torres é "un bè frosciu". Qui c'é poco da commentare, la maglia della Torres é la seconda pelle di qualsiasi sassarese che si rispetti.

5) Almeno ¾ del tempo che un vero sassarese dedica alla sua gita al mare, vanno trascorsi a "lu chiosco" (per i trogloditi non sassaresi si legge ghiosco), in modo tale da potersi dedicare all'attività nella quale ciascun sassarese che si consideri tale deve eccellere: bere birra. L'attività madre deve essere svolta possibilmente in chiassosa compagnia e comporta l'ingurgitamento di un minimo di 12 litri di birra a ora di permanenza a "lu chiosco".
Vietato rigorosamente sedersi: il sassarese puro beve in piedi vicino al bancone e appoggia il bicchiere solo se per trastullarsi le parti intime in caso di eccessiva "magnazzona" (prurito per gli stranieri).
Inutile dirlo perchè ovvio: sempre e comunque rutto libero!!!

6) Il pranzo in pineta non é la semplice soddisfazione di un bisogno primario (l'alimentazione), ma é n'istituzione sacra, una filosofia di vita, un percorso mistico trascendentale che in certi casi può portare al raggiungimento del nirvana. Non esiste che un sassarese si porti il panino da casa o compri un tramezzino a lu ghiosco (tutta robba di frosci); il pranzo in pineta deve essere consumato in compagnia numerosissima e deve prevedere come minimo una decina di portate: dallo zimino alla cordula, dalle favette alle lumachine, dai coccoi alla carne di cavallo e così via. Immancabile la presenza dei "cigioni" (gnocchi) e della sindria (anguria) messa a raffreddare sul bagnasciuga insieme ai boccioni di vino. E' essenziale che il pasto venga accompagnato da fiumi di vino rosso (rigorosamente in boccione) e si concluda con un assaggio di acquavite o mirto rosso, possibilmente fatto in casa, ma un Zedda Piras (santi subito!!!) va bene uguale.
Per il dopo pranzo al sassarese doc si presentano diverse opzioni ludico-culturali tra cui segnaliamo:

a) Una bella cantata in compagnia, rigorosamente cun la ghitterra (con aggiunta di mandulinu per i puristi) spaziando tra i pezzi storici di Ginetto Ruzzetta eGiovannino Giordo ai più commerciali e psichedelici Sonos de Mano, il cui pezzo storico "la notti" ha di gran lunga surclassato la ormai obsoleta canzone del sole.

b) Il mangiare può provocare in alcuni degli combussolamenti intestinali tali da richiedere un'immediata evacuazione. Il sassarese doc, da gran signore, segnala ai presenti la sua impellente necessità fisiologica innanzitutto "truddiendi cumenti un cani" (petando come un essere vivente di razza canina, sempre per i profani) e rivolgendosi ai commensali con francesismi e frasi culturalmente elevate quali: "Teee fiaggadilu abà " oppure "Teeee coloralu". Dopo il gustosissimo siparietto un vero sassarese si alza dalla sedia (dopo tre ore di pranzo) e dichiara ad alta voce "Bé, guasi guasi andu a fammi una bedda caggadda" e tra gli applausi commossi della gente si avvia con passo svelto verso i pini interni che gli consentono di dedicarsi alla tanto agognata defecatio.

c) I più colti e cosmopoliti dei sassaresi si dedicano invece allo scambio interculturale. Già dal primo pomeriggio é infatti possibile scambiare opinioni sulla geopolitica internazionale con delle simpaticissime signorine nigeriane che sostano nelle strade adiacenti ai pettini.

d) E' concessa la pennichella post-pranzo da consumarsi all'ombra di un pino, evitando accuratamente di posizionarsi su quelli un po' più interni per non incorrere in spiacevoli discussioni con i sassaresi che si stanno dedicando all'attività descritta nel punto b.

7) Il telo da mare é un accessorio del tutto opzionale. In passato, il dibattito tra puristi e modernisti sull'utilità dell'oggetto in questione é stato anche molto aspro. Da un lato c'era chi sosteneva l'inutilità di un simile pezzo di stoffa e dall'altro chi invece spingeva per il suo utilizzo; l'avvento del bidet nelle case ha comunque spostato l'attenzione dell'intellighentia sassarese sulla possibilità o meno di utilizzare il sanitario in questione per piantare peddrusimmula (prezzemolo per gli ignoranti). Alla fine chi proprio non può farne a meno può utilizzare l'asciugamano, purchè sia ben visibile la scritta Birra Ichnusa su un lato e Bionda Sardegna sull'altro.

8) Durante la permanenza in spiaggia un vero sassarese non può a fare a meno di costruire di suo pugno e ovviamente con il talento ingegneristico che lo contraddistingue un "trampolinu" (trampolino per i blasfemi) adatto per l'attività fisica nota come "Tuffà ". Utilizzando vario materiale che la spiaggia di Platamona mette generosamente a disposizione il sassarese doc costruisce così "lu trampolinu" e si mette ordinatamente in fila per poter usufruire del medesimo. Correndo il più veloce possibile e con urlo sovraumano il degno sassarese si avvicina a lu trampolinu posizionato nel bagnasciuga, poggia un piede sulla pedana e spicca un atletico balzo che lo porta ad immergersi in acqua a "cabuzzoni" o nel più classico tuffo a "bbbomba"."

Bellissimo, complimenti, mi ricorda certe spedizioni al Poetto da Is Mirrionis con furore
Tutto il mondo è.....spiaggia


Autore Risposta: Donovan
Inserita il: 01/07/2009 01:36:37
Messaggio:

Turritano ha scritto:

Tranquillo Mauro, per quanto mi riguarda, il rispetto reciproco c’è e la nostra discussione avrà sempre toni amichevoli, tanto più che non si può fare altrimenti con una persona garbata, rispettosa e documentata come te. Mi dispiace che tu abbia avuto una sensazione diversa anche se, a volte, mi sfugge qualche battuta che può essere male interpretata.
“la scienza è una cosa , l’opinione un’altra”: lo so benissimo anch’io e a questo principio mi son sempre attenuto in tutte le discussioni, comprese quelle del forum. Tuttavia, e qui cominciano le dolenti note, a volte anche gli scienziati sono in disaccordo fra di loro, figuriamoci se ciò non può succedere in questioni come la/le lingue, scienza che non può essere definita non una “scienza esatta”, per cui è normale che si abbiano opinioni contrastanti, pur partendo da informazioni e dati di fatto comuni. E anche vero che “la passione non è tutto” e non bisogna confondere la passione con l’informazione, ma per questo non è detto che una non possa convivere con l’altra, anzi. Io credo, al riguardo, di avere sia la passione che la conoscenza, ciò non mi impedisce di essere in equilibrio e non credo che in me prevalga la prima a discapito della seconda.
Fatto questo doveroso chiarimento, tornando all’argomento in discussione, la lingua sarda e il sassarese in particolare, è evidente che siamo comunque su posizioni molto diverse, direi inconciliabili. A questo punto credo che abbiam detto tutto quello che c’era da dire ed esposto per benino le nostre opinioni. Si potrebbe approfondire il discorso ma forse nessuno di noi cambierebbe di una virgola il suo pensiero in proposito.
Per “i linguisti moderni ogni idioma è una lingua”,ohi ohi: cosa non si fa per essere moderni!. Insomma una bella confusione:e tutti gli studi precedenti? Spazzatura! E no, lì non ci siamo.
Tu puoi chiamarla “sistema linguistico” .. io, più terra terra, la chiamo “lingua” ma qualcosa che riunisce un gruppo di dialetti aventi in comune tante cose, deve pur esserci.
Tornando al Sassarese, devo ripetermi: a prescindere dalla sua origine, può essere considerata a tutti gli effetti, una variante “border –line “del Sardo, proprio per il fatto che è di gran lunga più simile al Sardo che a qualsivoglia dialetto italiano. Questo in base alle mie conoscenze dirette ed approfondite sia del Logudorese che del Sassarese. È una mia opinione, al di fuori di ogni “passione” ma basata esclusivamente sui fatti. È una scuola di pensiero e, stanne certo, non sono l’unico a pensarla così.
Adesso, se vuoi, passiamo ai “fatti”, cioè agli esempi pratici, anche se sono sicuro che non ti sposterai mai di un millimetro dal concetto che hai espresso.
Con tutto il rispetto
Turritano




Salude Turrità, e bene torradu!

Custa cosa de su border-line no cheret narrer nudda, ite ses timinde chi a un' ala bi sian sos sardos beros e a un' ala sos burdos? No est gai, su chi nos cunfundet sas bideas e su de creer chi bidu chi a una limba lis namos "sardu" sas àteras automaticamente sian cosa anzena.
Faghimos gai tando: in Sardigna si chistionan, postu a un' ala s' italianu, 4 limbas diferentes, totu sos chi las faeddan sun sardos e cadauna de custas limbas tenet sa matessi dinnidade. Sa diferèntzia la podet fagher su nùmeru de faeddadores ebia.


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 02/07/2009 22:35:29
Messaggio:

Saludu a tie, Donovan, ben agattadu

Ma no as a ponner a paris su Thatharesu cun su aligaresu e su tabarchinu?!


Per Robur.q: lqtua cittazione del "Decalogo del Sassaresu al Mare", per quanto da me già conosciuta, ha fatto scompisciare dalle risa tente mie colleghe, che non fini vano di dire: "è vero, è vero! proprio così!"
Ciao
Turritano


Autore Risposta: robur.q
Inserita il: 06/07/2009 21:05:57
Messaggio:

eh no is carlofortinus no funt sardus, ddu narant issus e tottu: "annemo in Sardegna" quando prendono il traghetto per Portovesme
a parte gli scherzi, secondo me è sardo chi vive in Sardegna, anche se è nato altrove, ma ha fatto la scelta di vivere tra noi, punto e basta.
Poi, in Sardegna si parlano molte lingue, la prima è l'italiano: e che? la mia lingua madre è l'italiano e dunque non sono sardo?
Storicamente si parlano molte lingue, di cui una autoctona (per modo di dire perchè sempre neolatino è) ed è il sardo, poi altre lingue con cui per complesse vicende storiche siamo venuti in contatto. Io credo che tutte le lingue "sarde" abbiano dignità, certo il sardo è la lingua propria della Sardegna, e secondo me dovrebbe avere un ruolo sociale maggiore, sempre che ci mettiamo d'accordo su una forma o varietà ufficiale da adottare.
Comunque anche l'algherese ha lessico, fonetica e sintassi profondamente influenzati dal sardo, e perfino il tabarchino di Calasetta, mentre Carloforte, per la sua insularità, non ha mai avuto una consistente popolazione sardofona.


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 06/07/2009 21:32:01
Messaggio:

Ci sono differenze enormi, prendendo il Sardo come pietra di paragone, tra Tabarchino e Algherese (seppure si puo' dire che abbiano avuto influenze "Sarde") e il Sassarese/Gallurese
In quanto alla lingua dei sardi, all'italiano e a chi è sardo e chi non lo è in parte condovido in parte e in parte no, ma qui stiamo uscendo parecchio fuori topic, ti faccio osservare, visto che sei nuovo del forum, che ci sono diverse discussioni apposite in proposito.
Ciao
Turritano


Autore Risposta: giuserra95
Inserita il: 05/03/2010 18:31:21
Messaggio:

ciao, io non sono di sassari o castelsardo ma ho notato che hanno una parlata non so come dire molto logudorese , poi l'accento è mooolto sardo .
vabbe torniamo ai fatti, sono stato pochi giorni fa a castelsardo e li ho sentito parlare lu caltiddanu è assomiglia moltissimo al sardo altro ke lingua corsa !!!!
ho visitato sassari e ho notato che castelsardo e sassari hanno quasi la stessa parlata, però leggendo su wikipedia dicono che è una lingua corsa influenzata dal sardo simile al gallurese, ma conosco bene il gallurese che è tutt'altra cosa.
secondo me tutte le somiglianze che ci sono tra castellanese sassarese e sardo non sono spiegabili come prestiti esmpio : inoghi castelsardo , chichi gallurese, quindi tottalmente diverso , quello è solo un esempio ma potrei continuare all'infinito.
quindi secondo voi il sassarese e castellanese sono più sardi o più corsi??????? poi un altra cosa , il trittongo castellanese , quello di agghju chjodu , potrebbe essere la conservazione o un residuo delle velari latine davanti a i ed e??????


Autore Risposta: giuserra95
Inserita il: 05/03/2010 18:35:54
Messaggio:

ancora esempi pe le differenze sassaresi-galluresi : ss muccu gall. mucciu. ss andadu gall andatu castell. agina gall uva ss piccinnu gall steddu e altri ancora...


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 07/03/2010 21:24:52
Messaggio:

Caro Giuserra, il tuo è un argomento molto interessante (almeno per me).
Ti informo, però, che esiste già in questo Forum la discussione "Il Sassarese", dove potremmo approfondire l'argomento senza inutili doppioni
A presto
Turritano


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 07/03/2010 22:45:23
Messaggio:

Riporto qui il post di Giuserra:
"ciao, io non sono di sassari o castelsardo ma ho notato che hanno una parlata non so come dire molto logudorese , poi l'accento è mooolto sardo .
vabbe torniamo ai fatti, sono stato pochi giorni fa a castelsardo e li ho sentito parlare lu caltiddanu è assomiglia moltissimo al sardo altro ke lingua corsa !!!!
ho visitato sassari e ho notato che castelsardo e sassari hanno quasi la stessa parlata, però leggendo su wikipedia dicono che è una lingua corsa influenzata dal sardo simile al gallurese, ma conosco bene il gallurese che è tutt'altra cosa.
secondo me tutte le somiglianze che ci sono tra castellanese sassarese e sardo non sono spiegabili come prestiti esmpio : inoghi castelsardo , chichi gallurese, quindi tottalmente diverso , quello è solo un esempio ma potrei continuare all'infinito.
quindi secondo voi il sassarese e castellanese sono più sardi o più corsi??????? poi un altra cosa , il trittongo castellanese , quello di agghju chjodu , potrebbe essere la conservazione o un residuo delle velari latine davanti a i ed e??????
"

Sono in parte d'accordo con te. Infatti il "Sassarese" (che si parla lungo la costa, dall'Argentiera a Stintino, Portotorres fino a Valledoria (e quindi è compreso anche Castelsardo) è una variante della Lingua Sarda. Così come il Gallurese (che si parla ad est di Valledoria), molto simile al Sassarese, se non per qualche piccola differenza, peraltro variabile da luogo a luogo della stessa Gallura.
Turritano


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 07/03/2010 23:15:52
Messaggio:

Adesso scendiamo più in particolare.
Sì, la "parlata" Sassarese è, sotto molti aspetti, molto simile al Logudorese :il lessico è all’80/90 % logudorese, la grammatica si avvicina all’italiano ma in molti punti è simile al logudorese, la sintassi è pressoché logudorese, e così le frasi idiomatiche, i modi di dire, le leggende, la fonetica e l’accento. Anzi, per certi aspetti noto che sia "più sardo” del “sardo” : pronunzia e l'accento sono molto simili a quella del circostante Logudorese, ma più accentuata. Parole, avverbi ecc. che nel Logudorese hanno la “o”, in Sassarese hanno la “u” , per esempio: “cumenti” (Logudorese “comente”), “tandu” (Logudorese “tando”) e così via.
Gradisco risposta
Alla prossima
Turritano


Autore Risposta: giuserra95
Inserita il: 08/03/2010 14:58:13
Messaggio:

grazie per la risposta mi hai tolto un dubbio, io non sono del logudoro, il logudorese l'ho sentito solo alcune volte però per quello che ho sentito si assomiglia tanto al sardo il gallurese lo sento molto toscano.
a una pprecis azionequi a castelsardo dove sono ora dicono anche , cumente davanti ai nomi e cumenti solo davanti ai verbi .
comunque grazie , bella risposta


Autore Risposta: Su foristeri
Inserita il: 19/03/2010 18:56:23
Messaggio:

giuserra95 ha scritto:

grazie per la risposta mi hai tolto un dubbio, io non sono del logudoro, il logudorese l'ho sentito solo alcune volte però per quello che ho sentito si assomiglia tanto al sardo il gallurese lo sento molto toscano.
a una pprecis azionequi a castelsardo dove sono ora dicono anche , cumente davanti ai nomi e cumenti solo davanti ai verbi .
comunque grazie , bella risposta


Buongiorno Giuseppe,

Se vuoi ascoltare le 377 parlate della Sardegna, vai al sito :

http://www.sardegnadigitallibrary.it/video/

e bisogna cliccare su "Memorie in lingua sarda" (313 parlate).

No so che cosa hanno fatto alla Regione ultimamente, ma le 64 parlate che mancano possono essere ascoltate cliccando su "Interviste".

Hanno incominciato a mettere queste video nel novembre 2008, i sotto titoli sono stati messi nel maggio 2009 e personalmente ho già ascoltato buona parte di queste interviste.

L'altro giorno, ho ascoltato per la seconda volta il vecchio signore orgolese e ho capito quasi tutto.

Per il Logudorese Settentrionale, ti raccomando per esempio :

MORES :

http://www.sardegnadigitallibrary.i...n=20&urlrif=http://www.sardegnadigitallibrary.it/xml/datidl.php?idtipo=2%26n=24%26p=0%26xctl=1%26cerca=Memorie+in+lingua+sarda%26mtd=67%26mtdi=15%26lettera=m%26iniz=1%26noempty=1%26order=15

NUGHEDU SAN NICOLO :

http://www.sardegnadigitallibrary.i...n=14&urlrif=http://www.sardegnadigitallibrary.it/xml/datidl.php?idtipo=2%26n=24%26p=0%26xctl=1%26cerca=Memorie+in+lingua+sarda%26mtd=67%26mtdi=15%26lettera=n%26iniz=1%26noempty=1%26order=15

ITTIRI :

http://www.sardegnadigitallibrary.i...&n=8&urlrif=http://www.sardegnadigitallibrary.it/xml/datidl.php?idtipo=2%26n=24%26p=0%26xctl=1%26cerca=interviste%26mtd=79%26mtdi=15%26lettera=i%26iniz=1%26noempty=1%26order=15

Sono 34 i comuni del "Logudoro Settentrionale".

Unu saludu mannu.




Autore Risposta: Petru2007
Inserita il: 21/03/2010 14:30:56
Messaggio:

I siti citati da SuForisteri non sono molto attendibili.

A parte le inesattezze contenute nei sottotitoli che a volte stravolgono quello che dice l'intervistato, vi è da dire che diversi intervistati non sono del paese che dicono di essere e, di conseguenza, parlano un linguaggio che non è quello del paese in questione.


Autore Risposta: Su foristeri
Inserita il: 21/03/2010 19:43:58
Messaggio:

Petru2007 ha scritto:

I siti citati da SuForisteri non sono molto attendibili.

A parte le inesattezze contenute nei sottotitoli che a volte stravolgono quello che dice l'intervistato, vi è da dire che diversi intervistati non sono del paese che dicono di essere e, di conseguenza, parlano un linguaggio che non è quello del paese in questione.



Buongiorno Petru,

E vero che ci sono cose che non vanno bene in queste interviste e ho scritto almeno 3-4 volte alla Regione.

Esempio per il Signore di Montresta (località che risulta nella zona del Logudorese comune Occidentale) che è infatti originario di Villanova Monteleone (zona del Logudorese Settentrionale).

Altro esempio l'intervista del Signor RUBATTU di SENNORI dove c'è veramente un problema con i sottotitoli.

Le 3 persone citate (Mores, Nughedu e Ittiri) sono pero del luogo.

Unu saludu mannu.


Autore Risposta: Su foristeri
Inserita il: 12/05/2010 23:07:25
Messaggio:

Turritano ha scritto:

Adesso scendiamo più in particolare.
Sì, la "parlata" Sassarese è, sotto molti aspetti, molto simile al Logudorese :il lessico è all’80/90 % logudorese, la grammatica si avvicina all’italiano ma in molti punti è simile al logudorese, la sintassi è pressoché logudorese, e così le frasi idiomatiche, i modi di dire, le leggende, la fonetica e l’accento. Anzi, per certi aspetti noto che sia "più sardo” del “sardo” : pronunzia e l'accento sono molto simili a quella del circostante Logudorese, ma più accentuata. Parole, avverbi ecc. che nel Logudorese hanno la “o”, in Sassarese hanno la “u” , per esempio: “cumenti” (Logudorese “comente”), “tandu” (Logudorese “tando”) e così via.
Gradisco risposta
Alla prossima
Turritano


Buongiorno Turritanu,

Io capisco allora che l'intercomprensibilità tra il corso suttanacciu di Sartene e il Sassarese non deve essere alta.

L'anno scorso frequentavo spesso un forum corso dove ho fatto conoscere le interviste in Sassarese e in Gallurese della DIGITAL LIBRARY. Nessuno mi ha mai risposto...

Bae a faghede isfolzos tue !...

Non ci sono più tornato.

Unu saludu mannu.


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 14/05/2010 23:20:47
Messaggio:

Su foristeri ha scritto:


Buongiorno Turritanu,
Io capisco allora che l'intercomprensibilità tra il corso suttanacciu di Sartene e il Sassarese non deve essere alta.
L'anno scorso frequentavo spesso un forum corso dove ho fatto conoscere le interviste in Sassarese e in Gallurese della DIGITAL LIBRARY. Nessuno mi ha mai risposto...

Anche in Corsica, come in Sardegna (la cosa è universale ) il dialetto cambia da un posto all'altro. Sartene è meridionale ma all'interno della Corsica, credo che il Corso che è arrivato in Gallura e nel Sassarese sia quello di Bonifacio.
Una volta, a Milano, ho conosciuto una ragazza Corsa, dell'interno, abbiamo cercato di comunicare io in Sassarese e lei in Corso. Ci capivamo abbastanza bene, ma avevamo dificoltà a capirci quando il discorso si faceva più preciso (sull'indipendenza delle nostre due Isole)
Bisogna dire che che ormai il Sassarese (di per se molto vicino al Sardo) è italianizzato, mentre il Corso è francesizzato. Resta il fatto che le due lingue (o varietà linguistiche) hanno ancora molto in comune nei termini ma, sopratutto nella grammatica.

x Giuserra95:
Tu dici: "...io non sono del logudoro, il logudorese l'ho sentito solo alcune volte però per quello che ho sentito si assomiglia tanto al sardo il gallurese lo sento molto toscano"
Per forza ti sembra che il Logudorese assomigli al Sardo: il Logudorese (come il Campidanese) è Sardo
Turritano


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 14/05/2010 23:36:10
Messaggio:

giuserra95 ha scritto:

ancora esempi pe le differenze sassaresi-galluresi : ss muccu gall. mucciu. ss andadu gall andatu castell. agina gall uva ss piccinnu gall steddu e altri ancora...

Be, veramente in Sassarese per "bambino", "ragazzo" si dice "pitzinnu" e non "piccinnu". Per "andato" in Sassarese si dice "andaddu" (doppia d) e non "andadu". Fra Sassarese e Gallurese le differenze ci sono, ma non diversamente da tutte le varietà linguistiche appartenenti allo stesso gruppo. Quello che però non bisogna trascurare sono le similitudini, che indubbiamente sono molto più numerose delle differenze.
Turritano


Autore Risposta: Su foristeri
Inserita il: 15/05/2010 19:02:22
Messaggio:

Turritano ha scritto:

Su foristeri ha scritto:


Buongiorno Turritanu,
Io capisco allora che l'intercomprensibilità tra il corso suttanacciu di Sartene e il Sassarese non deve essere alta.
L'anno scorso frequentavo spesso un forum corso dove ho fatto conoscere le interviste in Sassarese e in Gallurese della DIGITAL LIBRARY. Nessuno mi ha mai risposto...

Anche in Corsica, come in Sardegna (la cosa è universale ) il dialetto cambia da un posto all'altro. Sartene è meridionale ma all'interno della Corsica, credo che il Corso che è arrivato in Gallura e nel Sassarese sia quello di Bonifacio.
Una volta, a Milano, ho conosciuto una ragazza Corsa, dell'interno, abbiamo cercato di comunicare io in Sassarese e lei in Corso. Ci capivamo abbastanza bene, ma avevamo dificoltà a capirci quando il discorso si faceva più preciso (sull'indipendenza delle nostre due Isole)
Bisogna dire che che ormai il Sassarese (di per se molto vicino al Sardo) è italianizzato, mentre il Corso è francesizzato. Resta il fatto che le due lingue (o varietà linguistiche) hanno ancora molto in comune nei termini ma, sopratutto nella grammatica.

x Giuserra95:
Tu dici: "...io non sono del logudoro, il logudorese l'ho sentito solo alcune volte però per quello che ho sentito si assomiglia tanto al sardo il gallurese lo sento molto toscano"
Per forza ti sembra che il Logudorese assomigli al Sardo: il Logudorese (come il Campidanese) è Sardo
Turritano



Turritano buongiorno,

Infatti, la popolazione che parla ancora "la lingua locale" a Bonifacio parla principalmente il genovese di Bonifacio.

Puoi vedere questa cartina :

http://it.wikipedia.org/wiki/File:D...ti_corsi.gif

Io ho sempre letto che il gallurese si è formato su base di Oltremontano Sartenese.

Anche per il Sassarese sarebbe "l'ingrediente principale". Vedere : http://it.wikipedia.org/wiki/Lingua_corsa

Una delle differenze tra gallurese e corso risiede nell'articolo rispettivo lu e u.

E questo fà dire a certi linguisti (Mauro MAXIA de Peifugas in particolare) che il gallurese è molto più anziano in Sardegna di quanto si creda.

In due-tre secoli di dominio genovese in Corsica, l'articolo è diventato "u".

So istadu unu pagu fora tema ancora una oltha ma m'asa a iscujade.

Unu saludu mannu.


Autore Risposta: robur.q
Inserita il: 15/05/2010 20:39:43
Messaggio:

Sassarese e Gallurese hanno un origine corsa, ma..... sono in Sardegna non in Corsica, e ci sono da molti secoli, forse più di 5 secoli!
Questo vuol dire molte cose:
- sostrato sardo: quando i corsi arrivarono nel nord-sardegna, il territorio mica era spopolato, c'erano i sardi che parlavano sardo!
Del perchè, tra la concorrenza dei i due idiomi abbia quasi dappertutto prevalso il corso è un mistero; le spiegazioni su epidemie, saraceni e cose così non sono convincenti. Si è notato però che i corsofoni mostrano una maggiore fedeltà linguistica dei sardofoni, ma è un'ipotesi antropologica che va approfondita.
La sostanza è che le due lingue hanno convissuto una accanto all'altra per secoli, influenzandosi reciprocamente e profondamente, dal punto di vista fonetico, morfologico, sintattico e lessicale.
- superstrati catalano e spagnolo: sono totalmente assenti in Corsica ma importantissimi in tutte le varietà della Sardegna, dove invece è molto meno importante il superstrato genovese.
Il risultato è che la comprensione reciproca tra sardo-corsi e corsi non è così facile: troppa acqua è passata sotto i ponti!
Della coesistenza di sardo e corso in molti centri del nord sardegna si hanno varie segnalazioni nel corso dei secoli; in particolare è interessante la situazione di Sassari, dove risulta che il sardo era parlato dalla nobiltà fino a metà ottocento; questa è una cosa molto interessante: le due lingue si erano ritagliati degli spazi sociali differenti; a Cagliari ci fu una situazione simile: per molti secoli la nobiltà parlava catalano (anche perchè era in gran parte originaria di lì) ma poi è subentrata una varietà del casteddaio, quasi estinto, con caratteristiche fonetiche proprie, ben diverse da quel casteddaio che si sente oggi, che è la varietà popolare. I nobili non parlavano certo con quell'orrendo accento, la lingua era più curata, non sbocacciata; il concetto delle varietà diastratiche, cioè delle varietà legate agli strati sociali, oggi è misconosciuta, semplicemente perchè la varietà sociale elevata oggi è dappertutto l'italiano.


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 15/05/2010 23:23:42
Messaggio:

Su foristeri ha scritto:


Turritano buongiorno,
Infatti, la popolazione che parla ancora "la lingua locale" a Bonifacio parla principalmente il genovese di Bonifacio
......
Io ho sempre letto che il gallurese si è formato su base di Oltremontano Sartenese.
Anche per il Sassarese sarebbe "l'ingrediente principale". Vedere : http://it.wikipedia.org/wiki/Lingua_corsa

Una delle differenze tra gallurese e corso risiede nell'articolo rispettivo lu e u.
E questo fà dire a certi linguisti (Mauro MAXIA de Peifugas in particolare) che il gallurese è molto più anziano in Sardegna di quanto si creda.
In due-tre secoli di dominio genovese in Corsica, l'articolo è diventato "u".
.........
Unu saludu mannu.

Saludos a tie, su Foristè
Guardando la cartina nel sito wikipedia, è evidentemente che il dialetto di Bonifacio (se è davvero genovese) ha poco a che fare con la colonizzazione Corsa in Sardegna. Io intendevo riferirirmi, dicendo “il dialetto di Bonifaccio”, al Corso Meridionale, che invece è il Sertenese. Chiedo venia.
Ripeto ancora una volta che tra Sassarese e Gallurese le differenze, linguisticamente parlando, sono minime: un po’ come voler fare due varianti diverse fra Logudorese Orientale e Logudorese Settentrionale. Un po’ come dire che il Sulcitano non fa parte del gruppo Campidanese. Ripeto anche che le differenze fra le due varianti sono più storico-geografico-campanilistiche che linguistiche e ricordo che il Gallurese non è affatto uguale in tutta la Gallura ma, tra un paese e l’altro, anche vicini, ci sono notevoli differenze . Perciò trovo (e non solo io) che per affinità non si può fare del Castellanese (dialetto di Castelsardo), del Sedinese e di qualche frazione di Valledoria, una variante a se, ma si devono considerare, a tutti gli effetti, la variante orientale del Sassarese.
Bisogna anche dire che il Corso antico era una variante del Sardo, poi notevolmente influenzato dai dialetti italiani Pisano e Genovese.
Lasciami anche dire, con tutto il rispetto, che Mauro Maxia (Anglonese de Peifugas ma de babbu Campidanese), non è un linguista ma soltanto un appassionato. Comunque le sue sono soltanto ipotesi.
Per quanto riguarda ll’articolo determinativo maschile plurale Corso “u”, il sardo “su” e il Sassarese/Gallurese “lu”, non saprei con certezza i motivi e le origini della differenza. Direi che “lu” è qualcosa di italianeggiante mentre l’articolo “u” può rifarsi al sardo “su” come all’italianeggiante “lu”. In mancanza di documenti scritti, tutto rimane nel vago.
Posso dire solo che, se l’articolo Corso è diventato “u” dopo 2-3 secoli di dominio Genovese, com’è che nel Sassarese/Gallurese (certamente più recenti del Corso) sia rimasto “lu”? mi sbaglierò, ma sembra un non senso, qualcosa privo di logica.
Turritanu


Autore Risposta: robur.q
Inserita il: 16/05/2010 08:31:56
Messaggio:

Per la verità Mauro Maxia è docente di Linguistica Sarda nell'Università di Sassari


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 16/05/2010 10:11:55
Messaggio:

Strano, non lo sapevo. Evidentemente sono rimasto arretrato a quando faceva tutt’altro mestiere (sempre che io non stia confondendo con qualche suo cugino, non tanti anni fa era un mio collega, vedrò di informarmi). Mi limito a ribadire quanto detto, sempre con tutto il rispetto per la persona di Mauro Maxia (e per la sua passione per le cose Sarde, non solo per la lingua ma anche per l'archeologia): le sue sono soltanto supposizioni, rispettabili ma criticabili, perché (almeno a questo riguardo) contraddittorie e non provate.
Turritano


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 16/05/2010 10:18:31
Messaggio:

robur.q ha scritto:

Sassarese e Gallurese hanno un origine corsa, ma..... sono in Sardegna non in Corsica, e ci sono da molti secoli, forse più di 5 secoli!
Questo vuol dire molte cose:
- sostrato sardo: quando i corsi arrivarono nel nord-sardegna, il territorio mica era spopolato, c'erano i sardi che parlavano sardo!
..........................

E no Robur, almeno in parte qui ti sbagli: i Corsi, pastori e pescatori, arrivarono nel Nord Sardegna in ondate successive (per secoli) perché il territorio costiero Gallurese era effettivamente spopolato. Per questo i Corsi ebbero modo di insediarsi e di formare colonie senza trovare ostacoli o resistenze, anzi erano incoraggiati dai vari regnanti perché, con l’aumento della popolazione, si incrementavano le attività produttive e quindi la ricchezza del territorio, con maggiori introiti per i sovrani. Non erano del tutto spopolati invece i territori interni della Gallura, ed qui che non si capisce com’è che, anche in queste zone, abbia dappertutto (con la sola eccezione di Luras) prevalso il Corso. Sta di fatto che, mentre la lingua Sarda retrocede il Gallurese avanza: paesi ai margini della Gallura, che ancora all’inizio dell’ ‘800 parlavano Sardo, oggi parlano “Corso”.
la comprensione reciproca tra sardo-corsi e corsi non è così facile: troppa acqua è passata sotto i ponti!”: non portiamo le cose all’eccesso, la intercomprensione fra Corsi e Sardo Corsi, può non essere immediata, ma dire che è difficile (o “non facile") è senz’altro una esagerazione. Te lo può dire qualunque Sassarese o Gallurese che abbia avuto in proposito esperienze personali, e io sono fra quelli. C’è molto in comune fra loro.
Sassarese: a Sassari si parlava Logudorese almeno fino al ‘600. E lo parlavano tutti, anche quelli dei ceti più bassi, non solo i membri delle classi più elevate (molte fonti, esplicitamente o implicitamente lo dimostrano). Non si sa però quando il Sardo, a Sassari, è stato sostituito dal Corso. Probabilmente dopo che la popolazione sassarese era stata falcidiata da una o più delle tante epidemie che si sono succedute fino all’ottocento. Di fatto i Corsi a Sassari, a un certo punto acquistarono una notevole influenza, tant’è vero che ancor oggi una delle vie più importanti della città antica si chiama “Via dei Corsi”. A un certo punto molti Sassaresi colti ed abbienti erano di origine Corsa. Non sono perciò d’accordo, o perlomeno o forti dubbi, quando dici : “le due lingue si erano ritagliati degli spazi sociali differenti”
Turritano


Autore Risposta: robur.q
Inserita il: 16/05/2010 10:32:51
Messaggio:

non sto mica esagerando Turri
anch'io quando vado in Corsica e parlo italiano, i corsi mi capiscono benissimo! (perdona l'orrenda sintassi)
la lingua e il lessico di base tra sardo-corso e corso è identico o quasi!
io non mi fido molto delle ipotesi di epidemie devastanti solo per un gruppo linguistico anzichè per un altro: purtroppo la documentazione è scarsa e seguire le fasi di una sostituzione linguistica estremamente difficile.
Riguardo a Sassari, che vi fossero classi abbienti corsofone è indubbio, però non bisogna dimenticare che, anche in una città reale come Sassari, le classi maggiormente prestigiose e in cima alla piramide sociale erano quelle aristocratiche; era una società rigidamente strutturata, ed era difficile fare la "scalata sociale": tutti i "borghesi" ambivano ad avere il titolo almeno di Cavaliere; questo non significa però che non avessero la grana anzi


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 16/05/2010 12:01:00
Messaggio:

robur.q ha scritto:

non sto mica esagerando Turri
anch'io quando vado in Corsica e parlo italiano, i corsi mi capiscono benissimo! (perdona l'orrenda sintassi
)
..........
io non mi fido molto delle ipotesi di epidemie devastanti solo per un gruppo linguistico anzichè per un altro …
........
Riguardo a Sassari, che vi fossero classi abbienti corsofone è indubbio ….

Tutti i Corsi capiscono l’ italiano: lo studiano a scuola, come noi studiamo il francese e l’inglese. Quindi, e per la vicinanza geografica e linguistica, grazie anche alla televisione, lo conoscono abbastanza bene. È ovvio, quindi, che quando si va in Corsica e si parla italiano quasi tutti ti capiscano e magari rispondano in italiano. Ma io dicevo un’altra cosa: un Sassarese o un Gallurese che va in Corsica, non ha bisogno di parlare in italiano, è capito almeno altrettanto bene se parlasse in Sassarese/Gallurese. Invece il Sardo (Logudorese o Campidanese) risulta del tutto incomprensibile ai Corsi.

Dire “corsofone” è limitativo, infatti si trattava di persone Corse o di recentissima origine Corsa. I Corsi devono essere arrivati con certezza a Sassari dopo il ‘500, forse dopo il ‘600 o il ‘700, ma sicuramente sono arrivati in massa o in rapide ondate successive, riempiendo i vuoti creati dalle devastanti epidemie dei secoli scorsi (alcune di queste hanno ridotto la popolazione sassarese da 30/40mila a 5mila persone), ma Sassari si riprendeva subito. Chi riempiva questi vuoti? Popolazioni dei villaggi vicini e poi, evidentemente anche i Corsi. Pare che i Corsi abbiano prima colonizzato Castel Sardo e Sorso e poi, da Sorso, al momento opportuno sono arrivati a Sassari, rimpiazzando i Sassaresi scomparsi nelle epidemie.
Molti Corsi a Sassari erano persone non solo “danarose” ma di prestigio: medici, notai ecc. Erano così importanti che una delle vie (mi ripeto) più importanti della Sassari antica si chiama ancora oggi “Via dei Corsi”.
Permettimi un aneddoto personale: quando io ero ragazzo avevo un amico carissimo, Sassarese purosangue (o “in ciabi”) che faceva di cognome “Sabellini”. Un giorno gli chiesi se il padre fosse italiano. Lui rispose di no, che era sassarese. “E tuo nonno?” “Sassarese, tutti Sassaresi! “ma come mai hai questo cognome?” e lui: “boh!”
È facile pensare che il suo capostipite fosse di origine Corsa. I nomi di origine Corsa, che sembrano “italiani” sono abbastanza frequenti nel Nord Sardegna. Mio nonno materno si chiamava “Leoni”, cognome molto diffuso in Corsica.
Ricordiamo (che dopo la conquista Aragonese) lingua ufficiale era il Catalano, poi sostituita dallo Spagnolo e infine dall’Italiano. Ciononstante sia la gente colta e di prestigio di origine Sarda sia i ceti più bassi, a Sassari, continuavano a parlare il Sardo Logudorese, poi improvvisamente sostituito dal Corso (in tutti gli strati sociali), elaborato ed evoluto nel tempo, a contato col Logudorese, in quello che è oggi il dialetto (o variante) Sassarese.
Turritano

PS: scusate se mi sono dilungato, io ho cercato di essere il più breve possibile. Vuol dire che aggiungerò atre informazioni alle prossime occasioni

PPS: per la sintassi non preoccuparti, altrimenti, cosa dovrei dire io?


Autore Risposta: Su foristeri
Inserita il: 16/05/2010 16:27:30
Messaggio:

Turritano ha scritto:

robur.q ha scritto:

non sto mica esagerando Turri
anch'io quando vado in Corsica e parlo italiano, i corsi mi capiscono benissimo! (perdona l'orrenda sintassi
)
..........
io non mi fido molto delle ipotesi di epidemie devastanti solo per un gruppo linguistico anzichè per un altro …
........
Riguardo a Sassari, che vi fossero classi abbienti corsofone è indubbio ….

Tutti i Corsi capiscono l’ italiano: lo studiano a scuola, come noi studiamo il francese e l’inglese. Quindi, e per la vicinanza geografica e linguistica, grazie anche alla televisione, lo conoscono abbastanza bene. È ovvio, quindi, che quando si va in Corsica e si parla italiano quasi tutti ti capiscano e magari rispondano in italiano. Ma io dicevo un’altra cosa: un Sassarese o un Gallurese che va in Corsica, non ha bisogno di parlare in italiano, è capito almeno altrettanto bene se parlasse in Sassarese/Gallurese. Invece il Sardo (Logudorese o Campidanese) risulta del tutto incomprensibile ai Corsi.

Dire “corsofone” è limitativo, infatti si trattava di persone Corse o di recentissima origine Corsa. I Corsi devono essere arrivati con certezza a Sassari dopo il ‘500, forse dopo il ‘600 o il ‘700, ma sicuramente sono arrivati in massa o in rapide ondate successive, riempiendo i vuoti creati dalle devastanti epidemie dei secoli scorsi (alcune di queste hanno ridotto la popolazione sassarese da 30/40mila a 5mila persone), ma Sassari si riprendeva subito. Chi riempiva questi vuoti? Popolazioni dei villaggi vicini e poi, evidentemente anche i Corsi. Pare che i Corsi abbiano prima colonizzato Castel Sardo e Sorso e poi, da Sorso, al momento opportuno sono arrivati a Sassari, rimpiazzando i Sassaresi scomparsi nelle epidemie.
Molti Corsi a Sassari erano persone non solo “danarose” ma di prestigio: medici, notai ecc. Erano così importanti che una delle vie (mi ripeto) più importanti della Sassari antica si chiama ancora oggi “Via dei Corsi”.
Permettimi un aneddoto personale: quando io ero ragazzo avevo un amico carissimo, Sassarese purosangue (o “in ciabi”) che faceva di cognome “Sabellini”. Un giorno gli chiesi se il padre fosse italiano. Lui rispose di no, che era sassarese. “E tuo nonno?” “Sassarese, tutti Sassaresi! “ma come mai hai questo cognome?” e lui: “boh!”
È facile pensare che il suo capostipite fosse di origine Corsa. I nomi di origine Corsa, che sembrano “italiani” sono abbastanza frequenti nel Nord Sardegna. Mio nonno materno si chiamava “Leoni”, cognome molto diffuso in Corsica.
Ricordiamo (che dopo la conquista Aragonese) lingua ufficiale era il Catalano, poi sostituita dallo Spagnolo e infine dall’Italiano. Ciononstante sia la gente colta e di prestigio di origine Sarda sia i ceti più bassi, a Sassari, continuavano a parlare il Sardo Logudorese, poi improvvisamente sostituito dal Corso (in tutti gli strati sociali), elaborato ed evoluto nel tempo, a contato col Logudorese, in quello che è oggi il dialetto (o variante) Sassarese.
Turritano

PS: scusate se mi sono dilungato, io ho cercato di essere il più breve possibile. Vuol dire che aggiungerò atre informazioni alle prossime occasioni

PPS: per la sintassi non preoccuparti, altrimenti, cosa dovrei dire io?


Buongiorno Turritano,

Ecco il nome del libbro di MAXIA che avevo trovato su Internet :

Studi storici sui dialetti della Sardegna Settentrionale.

Io l'ho letto un po "in diagonale"...

Ho il documento in .pdf ma è impossible metterlo nel forum.

Dunque se sei interessato : faghemilu ischide.

Unu saludu mannu.


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 16/05/2010 18:47:19
Messaggio:

Gratzias Su Foristè, emmo ki soe interessadu, faghemilu ischire. Eo connoscho su ki narat Maxia pro aer legidu calki "recensione" de su liberu, ma mi paret giusthu ischire sos particulares.
Turritanu
NB: s' ischritura impitada no est LSC, ma Logudoresu Settentrionale


Autore Risposta: Su foristeri
Inserita il: 16/05/2010 19:46:56
Messaggio:

Turritano ha scritto:

Gratzias Su Foristè, emmo ki soe interessadu, faghemilu ischire. Eo connoscho su ki narat Maxia pro aer legidu calki "recensione" de su liberu, ma mi paret giusthu ischire sos particulares.
Turritanu
NB: s' ischritura impitada no est LSC, ma Logudoresu Settentrionale


Turritanu,

Su documentu faghede 195 pagines.

Este in .pdf (506 Ko) e bi cheret ACROBAT READER (in dogni modu già l'ischis) e mi paret chi no si podede mandade via su forum.

Si no bi resesso e chi no bides arrivide nudda, tando mandami in brivadu un indirizzu email e ti l'attacco a su messaggiu.

Forse qualcuno mi potrà aiutare nel forum ma mi sembra veramente che la possibilità non esiste.

Peccato perchè mi sembra che altri utenti come Robur per esempio possono essere interessati.

Il problema è che oggi il sito dove l'avevo trovato sembra bloccato.

Unu saludu mannu.






Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 16/05/2010 20:58:17
Messaggio:

robur.q ha scritto:

non sto mica esagerando Turri
..............
la lingua e il lessico di base tra sardo-corso e corso è identico o quasi!
..............
..............

Scusa Robur, questo particolare mi era sfuggito
perciò, anche se in ritardo, lasciami fare un' obiezione: tenendo presente che una lingua è composta non solo dal lessico (le parole) ma anche da grammatica, sintassi, frasi idiomatiche ecc.ecc, possiamo dire che c’è una indubbia affinità fra il Corso della Corsica e il Sardo/Corso della Sardegna (Sassarese/Gallurese). Bisognerebbe fare una comparazione precisa ed accurata fra questi due gruppi. Per far questo sarebbe necessario conoscere bene il Sassarese/Gallurese e il Corso in tutte le sue varianti. Io francamente non sono in grado di andare oltre a cognizioni di base per fare questo raffronto. L’ideale sarebbe andare in Corsica e studiare sul campo tutte le varianti del posto. Io sono stato solo a Sertene, Propriano ed Ajaccio, ho parlato in Sassarese con i locali, ma non ho fatto uno studio vero su queste varianti.
Però conosco molto bene il Sassarese e il Logudorese e posso dire, con assoluta tranquillità, che il Sassarese ha un lessico pressoché identico al Logudorese, ha in comune le frasi idiomatiche, la sintassi e la pronuncia (molto simile al Logudorese della zona di Sassari e dell’Anglona). Del Gallurese si può dire la stessa cosa con qualche eccezione, per esempio la pronunzia è più simile al Corso che al Sassarese.
Mi riservo, nell’ambito di questa discussione, di precisare meglio le affinità tra Sassarese, Gallurese e Sardo Logudorese
Turritano


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 16/05/2010 23:14:19
Messaggio:

Turritano ha scritto:


....................
.................... il Sassarese ha un lessico pressoché identico al Logudorese, ha in comune le frasi idiomatiche, la sintassi e la pronuncia (molto simile al Logudorese della zona di Sassari e dell’Anglona). Del Gallurese si può dire la stessa cosa con qualche eccezione, per esempio la pronunzia è più simile al Corso che al Sassarese.
.....................

ma allora in che cosa consiste la differenza fra Sassarese e Logudorese? Essenzialmente nella grammatica, ma non nella sintassi e non nel lessico. Vale a dire: le parole sono (per circa l’85/95%) simili, la costruzione delle frasi è simile, le frasi idiomatiche sono simili ma … allora, dov’è la differenza? nella grammatica: essenzialmente negli articoli determinativi e nella coniugazione dei verbi e nella desinenza dei sostantivi
Turritano


Autore Risposta: Turre
Inserita il: 19/05/2010 15:55:51
Messaggio:

Posso dire la mia?
Io non credo che il Sassarese derivi dal Corso, perchè i motivi qui ricordati mi sembrano molto aleatori.
1) Ondata di immigrati a Sassari città nel 600....
tenuto conto che la Corsica è stata sempre meno popolata della Sardegna....quante migliaia di persone possono essere arrivate quando, anche attualmente, i centri storici della Corsica, sopratutto quelli vicini alla Sardegna, hanno poche migliaia di abitanti: Sartene, Bonifacio, Ghisoni; e poi la lingua immigrata che predomina su quella locale..
2) La storiella dei cognomi...ad es. Leoni è un cognome sardo che si ritrova già in docunenti del 600; Tavera che dicono corso...ha più legami alla Castiglia...
3) Sassari come città fortificata e libero Comune, prima della conquista catalana, aveva un ceto sociale molto radicato di origine ligure e toscana, non certamente corso. I Malaspina e i Doria,nei loro territori di proprietà che interessavano quasi tutte le contrade nelle vicinanze di Sassari, si portarono appresso con le loro corti ed eserciti, moltissimi abitanti provenienti dai loro possedimenti in Italia.


Autore Risposta: robur.q
Inserita il: 19/05/2010 20:56:30
Messaggio:

Turre ha scritto:

Posso dire la mia?
Io non credo che il Sassarese derivi dal Corso, perchè i motivi qui ricordati mi sembrano molto aleatori.
1) Ondata di immigrati a Sassari città nel 600....
tenuto conto che la Corsica è stata sempre meno popolata della Sardegna....quante migliaia di persone possono essere arrivate quando, anche attualmente, i centri storici della Corsica, sopratutto quelli vicini alla Sardegna, hanno poche migliaia di abitanti: Sartene, Bonifacio, Ghisoni; e poi la lingua immigrata che predomina su quella locale..
2) La storiella dei cognomi...ad es. Leoni è un cognome sardo che si ritrova già in docunenti del 600; Tavera che dicono corso...ha più legami alla Castiglia...
3) Sassari come città fortificata e libero Comune, prima della conquista catalana, aveva un ceto sociale molto radicato di origine ligure e toscana, non certamente corso. I Malaspina e i Doria,nei loro territori di proprietà che interessavano quasi tutte le contrade nelle vicinanze di Sassari, si portarono appresso con le loro corti ed eserciti, moltissimi abitanti provenienti dai loro possedimenti in Italia.

I motivi non sono aleatori, ma prettamente linguistici.
Sul come e perchè una o più varietà corse si sono diffuse in Sardegna, ci sono poche notizie ma ormai sufficienti a chiarire il quadro: a parte lo scambio umano che è sempre avvenuto tra le due sponde dello stretto in ambedue i sensi (e non dimenticare che una delle popolazione antiche della Sardegna erano proprio i Corsi), il grosso dell'immigrazione corsa sembra sia avvenuta nel corso del quattrocento, quando la situazione politica in Sardegna si andò stabilizzando dopo un secolo di guerre, mentre in Corsica continuò ad essere turbolenta tra pretese aragonesi, genovesi e della locale nobiltà.
Quanto all'entità della popolazione, non farti distrarre dal numero attuale degli abitanti corsi: oggi ci sono più corsi a Marsiglia che in Corsica; i Corsi hanno sempre avuto una propensione all'emigrazione assai più elevata dei sardi e, contestualmente, una maggiore fedeltà linguistica.
Infine, non dimenticare cosa significano i cognomi "sardissimi" Cossu e Còssiga (e non Cossìga)!


Autore Risposta: Donovan
Inserita il: 19/05/2010 23:16:16
Messaggio:

Su foristeri ha scritto:

Turritano ha scritto:

Gratzias Su Foristè, emmo ki soe interessadu, faghemilu ischire. Eo connoscho su ki narat Maxia pro aer legidu calki "recensione" de su liberu, ma mi paret giusthu ischire sos particulares.
Turritanu
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Turritanu,

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Unu saludu mannu.



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Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 20/05/2010 01:05:52
Messaggio:

Turre ha scritto:

Posso dire la mia?
Io non credo che il Sassarese derivi dal Corso, perchè ............................

Come no? Ci mancherebbe, anzi ti ringrazio per l’intervento
Rispondo
1 non ho detto che a Sassari c’è stata un ondata di “immigrati” (Corsi) nel ‘600, ma ho detto "non prima del ‘600". Quando non è dato saperlo. Ciò non significa che già nel ‘500 singoli gruppi di Corsi non si siano stabiliti a Sassari. Non si sa nemmeno quando il SardoLogudorese che si parlava a Sassari sia stato soppiantato dal Corso. Di sicuro (lo affermano affidabilissime testimonianze dell’epoca, fonti storiche sicure) fino all’inizio del ‘500/inizio ‘600, a Sassari (anche da parte dei bassi ceti sociali) si parlava Logudorese.
2 La Gallura (specialmente quella costiera) nei secoli scorsi era pressoché disabitata, La Corsica meridionale no.
3 I cognomi: evidentemente non hai idea di quanti cognomi “Sardi” sono di origine Corsa. Non hai idea di quanti “Leoni” (che non è certamente una “voce” Sarda) ci siano in Corsica.
4 Che Sassari, nel medioevo quando era Libero Comune, avesse qualche elemento ligure o toscano non vuol dire nulla. Gli Statuti Sassaresi erano scritti in puro Logudorese e non solo, anche gli editi letti dai pubblici banditori per far conoscere le nuove ordinanze ai sassaresi erano in Sardo Logudorese (ciò significa che il popolo sassarese parlava quella lingua)
5 I Doria e i Malaspina. Non ti sembra esagerato dire che “ si portarono appresso con le loro corti ed eserciti, moltissimi abitanti provenienti dai loro possedimenti in Italia”
Loro in Sardegna non vennero come “conquistatori”, ma semplicemente dopo aver ottenuto dei territori da parte dei Giudici di Torres, quindi non avevano bisogno di portarsi dietro eserciti e coorti (che fra l’altro sarebbero costati sacchi di soldi, né popolazione dall’ Italia: in Sardegna (Logudoro) c’era abbastanza gente da formare nuovi villaggi
6 Doria, alla caduta del Giudicato di Torres presero possesso di quasi tutto il territorio ad eccezione di quello sotto dominio del Comune di Sassari. In tutto il loro territorio si parlava Logudorese, compresa Alghero (S’Alighera) fondata dagli stessi Doria. Anche i Doria, ormai “sardizzati” dopo che per generazioni avevano sposato membri dell’aristocrazia sarda, parlavano Sardo.
7 Anche nei (pochi) territori dei Malaspina, come Osilo e Bosa si parlava e si parla Logudorese.

Turritano


Via dei Corsi angolo C. Vitt Em II


chiesa di S. Andrea, in Corso Vitt. Em., proprio davanti a Via dei Corsi

PS: perché ho pubblicato, oltre Via dei Corsi, anche la Chiesa di Sant’Andrea? C’è un motivo e te lo dirò una prossima volta


Autore Risposta: Su foristeri
Inserita il: 20/05/2010 18:12:28
Messaggio:

Donovan ha scritto:

Su foristeri ha scritto:

Turritano ha scritto:

Gratzias Su Foristè, emmo ki soe interessadu, faghemilu ischire. Eo connoscho su ki narat Maxia pro aer legidu calki "recensione" de su liberu, ma mi paret giusthu ischire sos particulares.
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Turritanu,

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Unu saludu mannu.



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Bongiorno Donovan,

Ecco su link :

http://www.interromania.com/media/p...sardegna.pdf

chi finalmente s'este potidu abberrere solu oe !

Unu saludu mannu.


Autore Risposta: Su foristeri
Inserita il: 20/05/2010 22:01:47
Messaggio:

Donovan ha scritto:

Su foristeri ha scritto:

Turritano ha scritto:

Gratzias Su Foristè, emmo ki soe interessadu, faghemilu ischire. Eo connoscho su ki narat Maxia pro aer legidu calki "recensione" de su liberu, ma mi paret giusthu ischire sos particulares.
Turritanu
NB: s' ischritura impitada no est LSC, ma Logudoresu Settentrionale


Turritanu,

Su documentu faghede 195 pagines.

Este in .pdf (506 Ko) e bi cheret ACROBAT READER (in dogni modu già l'ischis) e mi paret chi no si podede mandade via su forum.

Si no bi resesso e chi no bides arrivide nudda, tando mandami in brivadu un indirizzu email e ti l'attacco a su messaggiu.

Forse qualcuno mi potrà aiutare nel forum ma mi sembra veramente che la possibilità non esiste.

Peccato perchè mi sembra che altri utenti come Robur per esempio possono essere interessati.

Il problema è che oggi il sito dove l'avevo trovato sembra bloccato.

Unu saludu mannu.



Foristè, si lu tenes in su computer tuo certu chi faghet!


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Sèbera su file .pdf e imbia·lu. A pustis còpia su link chi ti dat e apìtziga·lu inoghe.



In dogni modu grazie Donovan,

Su situ mi l'appo postu i sos "favorites" appena rientradu a domo.

E gai si nd'appo bisonzu, già l'impito seguramente.

Como azis a essede paritzos a podere iscriere de custu libberu de Mauro MAXIA.

Unu saludu mannu.


Autore Risposta: Turre
Inserita il: 22/05/2010 12:00:46
Messaggio:

Con un pò di ritardo, ringraziando per tutti gli interventi precedenti, dico ancora la mia, non avendomi convinto le risposte.
Sui reciproci flussi immigratori sardo/corsi siamo tutti d'accordo, sopratutto nelle coste spopolate della Gallura; per me è però improbabile un consistente flusso di corsi a Sassari, così importante da averne modificato la lingua; la ritengo, piuttosto una evoluzione del sardo effettuata da elementi non sardofoni di provenienza italiana, come succede attualmente agli italiani che cercano di imparare il sardo.
1) via dei Corsi, capisco l'importanza del nucleo, ma che arrivi a cambiare completamente la lingua della città..., anche a Cagliari c'è via dei Genovesi... ma non mi sembra che il cagliaritano gliassomigli.
2) Esiste qualche seria pubblicazione che studi in modo approfondito i collegamenti Sassarese/Corso/Logudorese/Italiano? grazie per le eventuali notizie.


Autore Risposta: Turre
Inserita il: 22/05/2010 12:08:47
Messaggio:

Un esempio, forse calzante..
In questi giorni è in programmazione la commedia in sassarese
" Preddu Masciu", sapete cosa significa? I corsi sicuramente no; noi logudoresi invece si...


Autore Risposta: robur.q
Inserita il: 22/05/2010 12:21:03
Messaggio:

Turre ha scritto:

Un esempio, forse calzante..
In questi giorni è in programmazione la commedia in sassarese
" Preddu Masciu", sapete cosa significa? I corsi sicuramente no; noi logudoresi invece si...

io, sardo meridionale invece, non ho idea di cosa voglia dire: Pietro maschio?


Autore Risposta: robur.q
Inserita il: 22/05/2010 12:28:37
Messaggio:

Turre ha scritto:

Con un pò di ritardo, ringraziando per tutti gli interventi precedenti, dico ancora la mia, non avendomi convinto le risposte.
Sui reciproci flussi immigratori sardo/corsi siamo tutti d'accordo, sopratutto nelle coste spopolate della Gallura; per me è però improbabile un consistente flusso di corsi a Sassari, così importante da averne modificato la lingua; la ritengo, piuttosto una evoluzione del sardo effettuata da elementi non sardofoni di provenienza italiana, come succede attualmente agli italiani che cercano di imparare il sardo.
1) via dei Corsi, capisco l'importanza del nucleo, ma che arrivi a cambiare completamente la lingua della città..., anche a Cagliari c'è via dei Genovesi... ma non mi sembra che il cagliaritano gliassomigli.
2) Esiste qualche seria pubblicazione che studi in modo approfondito i collegamenti Sassarese/Corso/Logudorese/Italiano? grazie per le eventuali notizie.

ti posso consigliare questi:
Mauro Maxia, Tra sardo e corso, Magnum edizioni, Sassari 2003
Mauro Maxia, I Corsi in Sardegna, Edizioni della Torre, Cagliari, 2006
ho visto che Maxia ha pubblicato anche questo, che però non conosco, forse perchè la casa editrice ha poca diffusione:
Mauro Maxia, Studi Sardo-Corsi, dialettologia e storia della lingua tra le due isole; Taphros editrice, 2008


Autore Risposta: robur.q
Inserita il: 22/05/2010 13:28:46
Messaggio:

un gesuita spagnolo scriveva nel 1561:
"(en Sacer)....los mochachos ninguna lengua hablan sino es corça"
da Raimondo Turtas, La questione linguistica nei collegi gesuitici sardi nella seconda metà del cinquecento;


Autore Risposta: Turre
Inserita il: 25/05/2010 09:33:46
Messaggio:

In Logudorese Pedru Masciu: termine per indicare una bambina/ragazza molto vivace, con comportamenti tipicamente maschili.

grazie per le informazioni bibliografiche!


Autore Risposta: gallosu
Inserita il: 26/05/2010 08:47:16
Messaggio:

Turre ha scritto:

In Logudorese Pedru Masciu: termine per indicare una bambina/ragazza molto vivace, con comportamenti tipicamente maschili.

grazie per le informazioni bibliografiche!


Questo modo di dire è presente anche da noi in Trexenta "pedru mascu" (senza la "i") con l'identico significato.


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 27/05/2010 00:37:06
Messaggio:

Turre ha scritto:

Con un pò di ritardo, ringraziando per tutti gli interventi precedenti, dico ancora la mia, non avendomi convinto le risposte.
Sui reciproci flussi immigratori sardo/corsi siamo tutti d'accordo, sopratutto nelle coste spopolate della Gallura; per me è però improbabile un consistente flusso di corsi a Sassari, così importante da averne modificato la lingua; la ritengo, piuttosto una evoluzione del sardo effettuata da elementi non sardofoni di provenienza italiana, come succede attualmente agli italiani che cercano di imparare il sardo.
1) via dei Corsi, capisco l'importanza del nucleo, ma che arrivi a cambiare completamente la lingua della città..., anche a Cagliari c'è via dei Genovesi... ma non mi sembra che il cagliaritano gliassomigli.
2) Esiste qualche seria pubblicazione che studi in modo approfondito i collegamenti Sassarese/Corso/Logudorese/Italiano? grazie per le eventuali notizie.



Se non ti hanno convinto le risposte, come pretendi di portare avanti la tua opinione senza nessuna documentazione e in base a dicerie campate in aria, ma ancora abbastanza diffuse e sostenute da alcuni ultracampanilisti sassaresi?
Prima del ‘600 a Sassari si parlava Logudorese puro (non influenzato dal pisano o genovese): lo provano senza alcun dubbio alcuni documenti dell’epoca scritti da eruditi sassaresi (il Fara ed altri), alcune leggi bandite in Logudorese e, nel medioevo, gli “Statuti Sassaresi”. Tutto questo, al di là delle opinioni personali, non si può ignorare.
Poi dopo il ‘600, guarda caso dopo l’arrivo di consistenti (è documentato) flussi di immigrati Corsi, il Sassarese divenne simile al Corso. Simile, non uguale perché ovviamente il Logudorese di base si mischiò al Corso . Se ne vedono tracce nella pronuncia e nell’accento, nelle frasi idiomatiche, nella sintassi e in gran parte del lessico. Dire che il Sassarese attuale deriva dal Corso, non significa affatto che le due lingue siano perfettamente uguali, ma sono indubbiamente sovrapponibili. Consideriamo anche la continuità geografica, senza soluzione di continuità, del Sassarese con la Gallura.
Per quanto riguarda l’epiteto “Preddu Masciu” (“Pietro il Maschio”) rivolto a bambine e ragazze che hanno atteggiamenti mascolini) da cui si è ricavata una nota commedia sassarese, è un frase idiomatica comune al Sardo Logudorese (e magari anche al Campidanese) di cui, come più sopra accennato, è ricco il dialetto Sassarese. Ma io non posso escludere che anche in Corsica si usi un simile epitetto o, tanto meno, che i due termini siano del tutto estranei al dialetto (o lingua) Corso.
Mi riprometto di fare un confronto fra parole, verbi, avverbi, frasi Sassaresi e le corrispondenti Logudoresi per rimarcare la appartenenza, a buon diritto, del Sassarese alla Lingua Sarda
Turritano

PS "Via dei Genovesi" di Cagliari non può essere paragonata a "Via dei Corsi" di Sassari: non risulta che a Cagliari si siano avuti consistenti flussi migratori di genovesi. A Sassari, questo è sicuro, l'importanza dei corsi, numerica e sociale, dopo il '500, era notevole


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 07/06/2010 21:00:19
Messaggio:

Dalla discussione "Nomi degli animali in Sardo"
Giorgia di Torres:
però...boh...questo "sassarese di porto torres" o " di sorso" non mi suona bene ....eu fabeddhu posthudurresu...e a sossu no fabeddhani sussincu???!!!!
________

Cara Giorgia, ecco, lo sapevo che saresti arrivata a questo, e qui ti aspettavo (anche se, il posto più adatto per un discorso come questo, sarebbe la discussione "Il Sassarese" a cui ti invito a partecipare. In ogni modo, come ho detto tante altre volte in altre discussioni, si va per gruppi: c'è il Campidanese (che non è limitato al solo Campidano ma si spinge, con le sue sottovarianti fino in Ogliastra e nel Sulcis). C'è il Logudorese, che, sempre con le sue sottovarianti, si spinge fino nel nuorese, alto-oristanese e, perfino, in Gallura. V'è finza lu Sassaresi (dello stesso gruppo del Gallurese), che comprende oltreché il Sassarese fabiddaddu a Sassari, i dialetti pressoché simili di P.Torres, Stintino (ex Asinara), tutta la Nurra e, ad est, il dialetto di Sorso (lu sussincu), di Castelsardo, di Valledoria (almeno qualche sua frazione) e, più all'interno, il dialetto di Sedini.
Attenta, non è campanilismo: questa classificazione no mi l'aggiu inventadda eu. Io mi attengo strettamente gli schemi linguistici della lingua Sarda. Se tu prendi qualsiasi cartina linguistica della Sardegna, troverai sempre "Sassarese" nella zona da me specificata, e mai "Portotorrese", "Sorsese", "Castellanese" e via dicendo. Come mai? semplice, l'ho gia detto: si va per gruppi e il "Sassarese" è appunto un "gruppo" che comprende le suddette microvarianti.
Perché si chiama Sassarese?, perché Sassari era nei secoli scorsi (e forse lo è ancora ) il centro di gran lunga più importante del Nord Sardegna. La città di Torres non esisteva più, era ridotta a poche case di pescatori o operatori del porto (per questo oggi si chiama P.Torres) e faceva parte del comune di Sassari, così come l'Asinara e gran parte della Nurra.
Soddisfatta? aspetta ... ho altro da aggiungere, e lo farò una prossima volta, preferibilmente nella discussione più consona già citata
Turritano
________________________
Giorgia di Torres:
Caro turritano, anch'io sapevo che saresti arrivato a questo e ci siamo trovati a metà strada non metto in dubbio la classificazione per macro-gruppi che semplifica tutte le varianti dei dialetti, ma permettimi che mi prema specificare che nessun portotorrese dice di parlare in sassarese, anzi, ti dirò di più, i miei genitori, che a casa parlano solo ed esclusivamente in dialetto, mi correggono continuamente la pronuncia dicendomi "chissu è sassaresu, no posthudurresu", da quì ti accorgi che le differenze esistono eccome! che torres fosse una frazione di sassari è vero, ma in realtà ti stai dimenticando un buon pezzo di storia e cioè che le borgate erano due, una al porto e l'altra attorno alla basilica,che non erano così spopolate come certe"leggende" narrano e che hanno per diverso tempo chiesto l'indipendenza a sassari ( perchè non ci si sentiva un quartiere della stessa) che ha sempre rifiutato fino a che non ci fu concessa dal re......ecco perchè io sono contraria alle province, perchè, al di là del campanilismo, è lo strumento che le grandi città hanno per "controllare", e non sempre in modo benevolo, i centri più piccoli...e scusate l'OT
________________________________

nessun portotorrese dice di parlare in sassarese”? se sia esatto dire “nessuno” non lo so. Però la cosa non ha molta importanza e non è solo di P.Torres
Facciamo degli esempi: sino a non molto tempo fa c’era la tendenza a dire: io parlo “perfughese”, “bosano” , “ozierese”, “bittese”, “fonnese”, ecc, ecc, a secondo del paese. La stessa cosa vale per i dialetti campidanesi. Era difficile sentir dire: “io parlo Logudorese”, io parlo “campidanese”

Tua madre dice:"chissu è sassaresu, no posthudurresu"? Pensa che, guardando bene, a Sassari c’è qualche leggera differenza persino tra quartieri
Quindi è logico! Che il “sassarese” parlato a Sassari e quello parlato a P.Torres non siano perfettamente uguali, nessuno lo ha mai negato, ma sono differenze talmente esigue che non sempre un sassarese sa se l’interlocutore è sassarese o portotorrese, finché non si arriva a qualche parola chiave, un esempio? “inògghi”, che a P.Torres e a Sorso si dice “inògga”

Allora come la mettiamo? Dire Sassarese non va bene, come chiameresti questo gruppo di dialetti che fanno capo logicamente a Sassari? “sassarese” per il dialetto di Sassari; “portotorrese” per quello di P.Torres; “sussincu” per quello di Sorso, “sedinese” per quello di Sedini e via dicendo. Allora dovremmo fare la stessa cosa per le altre varianti del Sardo: niente Gallurese, niente Logudorese e, tantomeno niente Campidanese.
Ma sì, per tagliare la testa al toro, chiamiamolo “Sardo/Corso-Occidentale”. Suona bene vero? Oh, ma allora, sempreché siano d’accordo tutti i parlanti di questo gruppo, si dovrebbero correggere tutti i libri di linguistica, tutti gli schemi, schede, cartine e tutti i testi che ad essi fanno riferimento … io non avrei niente in contrario, però non credo che la cosa sia fattibile


che torres fosse una frazione di sassari è vero, ma in realtà ti stai dimenticando un buon pezzo di storia e cioè che le borgate erano due, una al porto e l'altra attorno alla basilica
che le frazioni fossero una o due è irrilevante.
Che Torres a un certo punto si ridusse ad un esiguo numero di case vicino al porto è cosa certa (tutti, o quasi, gli abitanti di Torres intorno al mille d.C. si trasferirono a Sassari, “Thàthari manna”). La città di Torres cessò di esistere. Rimase a malapena un gruppo di persone legate alle attività del porto, da cui il nome “Porto Torres”. Inoltre il porto di Torres perse la sua importanza nel lungo periodo di dominazione spagnola. Infatti la Spagna aveva dato dei “privilegi” a Cagliari e ad Alghero: solo da quei due porti si poteva arrivare e partire per l’estero, solo attraverso quei due porti poteva avvenire il commercio d’oltremare.
P. Torres crebbe pian piano d’importanza e cominciò a ripopolarsi solo dopo la caduta del dominio spagnolo e l’avvento di quello piemontese: quel privilegio, per Cagliari ed Alghero, venne abolito e Porto Torres, essendo il porto più comodo verso il Nord Italia, acquisto importanza e la popolazione aumentò di conseguenza. Quindi fu solo all’inizio dell’ ‘800 che gli abitanti di P. Torres cominciarono a chiedere l’autonomia dal comune di Sassari.
Turritano

PS
E sì. l’OT c’è ed è anche grossolano: vai addirittura a toccare la necessità o meno delle province …. Di questo passo dove andiamo a finire, a “Roma Ladrona”? all’ora non hai mai sentito parlare del “cagliari-centrismo”? Per farla breve ti dirò che il campanilismo fine a se stesso è una brutta bestia: pensa che già da decenni Olbia si lamentava che Sassari privilegiava il Porto di P.Torres a discapito di quello di Olbia, vero o falso che fosse, quello è stata la molla che ha fatto nascere l’idea della provincia di Olbia. Pensavano di risolvere tutti i problemi, ma mi sa che abbiano più o meno gli stessi problemi di quando facevano parte della provincia di Sassari.


Autore Risposta: giorgia di torres
Inserita il: 08/06/2010 14:28:42
Messaggio:

Insisti con l'esiguo numero di case vicino al porto....ricordo quì che il borgo di Santu Bainzu non si è mai spopolato del tutto( a questp proposito ti invito a leggere il libro"porto torres, le mostre radici nella storia" di Norma Fais che sfata numerosi miti sulla storia turritana), ed era quello legato alle tradizioni logudoresi, dove vivevano agricoltori e pastori, a differenza del borgo del porto dove abitavano pescatori in prevalenza continentali...sul dialetto comunque ti do ragione, sono pressochè identici, ci mancherebbe, ma quelle differenze di pronuncia fra le varie località esistono e non vanno appiattite come invece si sta cercando di fare (anche col sardo).....mi scuso di nuovo per l'OT sulle provincie, ma non è così fuori luogo, perchè i grossi centri esercitano la loro egemonia innanzitutto in ambito culturale, ed il mio non è campanilismo fine a se stesso, ma è solo stanchezza nel sentir dire da anni tante stupidaggini sulla storia di Porto Torres anche vere e proprie leggende, e stanchezza anche di dover lottare per affermare che non siamo nati negli anni 60 col petrolchimico, anzi, con quello ahnno cercato di dare un netto colpo di spugna alla nostra cultura e tradizioni...


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 08/06/2010 23:53:50
Messaggio:

Non capisco il tuo sdegno per certe affermazioni assolutamente scontate e non certo offensive.

Be, se non “scarso” o “esiguo”, definiscilo come vuoi, ma nessuno potrà mai dire, con un minimo di affidabilità, che la città di Torres si ridusse a poche anime tanto da scomparire come città e rimase solo un “non rimarchevole” gruppo di case in prossimità del porto (mettiamoci pure il borgo di pastori e contadini di Santu Bainzu, ma la cosa è ininfluente e la sostanza non cambia granché). Non è un “mito” (mi ripeto) che Torres, come nome della città, cessò di esistere e prese il nome di Porto Torres. Prova evidente che, in pratica, tutta la città come tale scomparve e la sua importanza si ridusse al porto. Stiamo parlando del periodo medievale (poco dopo il 1000). Che non fu del tutto disabitata è ovvio, e da me mai negato, ma la stragrande maggioranza degli abitanti si trasferì a Sassari, come quella di altri paesi e Thathari crebbe rapidamente (“Thathari Manna”), prendendo il ruolo della ormai ex città di Torres. Tutte le autorità e anche la Curia Arcivescovile si spostarono a Sassari. A Torres rimase appunto, solo il porto. Il porto di Torres divenne una appendice naturale del “Libero Comune di Sassari”. Queste non sono leggende, non sono miti da sfatare, ma è Storia. E se tu hai qualcosa in contrario … provalo. “Turritana” non è solo P. Torres ma anche Sassari e tutto il territorio che unisce le due città, si chiama ( modestamente ) “Turritano”. Vuoi qualche prova o qualche esempio? non hai che chiedere …..
Appiattire le “varietà dei dialetti”? no no, cara la mia Bainzina, nessuno lo ha mai proposto, figurati io: non è neanche nei miei sogni segreti. Ma pa cariddai, nessuno vuole appiattire niente, ognuno si tenga il suo: sassaresi, stintinesi, portotorresi, sussinchi, castellanesi, sedinesi e via dicendo, anche se tutti rientrano nel “Gruppo del Sassarese”. Ma, se parli di “lingua ufficiale” per tutta la Sardegna, discorso cambia completamente: negli atti ufficiali ci vuole, è indispensabile un codice comune… e questo codice esiste già: la LSC (c’è già una apposita discussione nel forum) che non vuole appiattire proprio niente, anzi valorizzare tutte le varietà locali. La alternativa ad una Lingua Ufficiale (Comune) a tutta la Sardegna? L’estinzione sicura della Lingua Sarda, come tale e in tutte le sue varietà.
Le province.
I “grossi centri” , che siano “province” o no, da quando mondo è mondo hanno sempre esercitato la loro egemonia, mi sembra ovvio. Sono poli catalizzatori anche in senso culturale.
La alternativa? Un solo centro (politicamente) egemone in tutta la Sardegna, che poi fra l’altro esiste già, con gli squilibri, il centralismo e le preferenze che tutti conosciamo. Ma scusa, che si dicano “stupidaggini” sulla storia di P. Torres, non dipende sicuramente dall’esistenza delle province. Comunque tu dimmi quali stupidaggini avrei detto io in proposito? Ho detto che P. Torres è nata negli anni ’60 col discusso polo petrolchimico? Tranquilla, non l’ho mai detto né pensato. Anzi, ti faccio una confidenza (ma che resti fra noi ): io, se dovessi trasferirmi da Sassari, andrei soltanto a Porto Torres, una città che amo e, mi dispiace per te, quando vado a Porto Torres (sarebbe dire molto spesso), mi sento come a Sassari: stessa lingua, stessa mentalità, stesse faccie, stessa gente: tutto familiare, e questo non da ora, ma fin da quando ero bambino e non conoscevo niente di storia né di Sassari, né di P. Torres. Comunque sappi che hai tutta la mia solidarietà per il tuo attaccamento alla città, alla sua storia e alle sue tradizioni. Un ultima cosa: da tempo mi frulla in mente di aprire una nuova discussione: “Sassari e Porto Torres, città gemelle”. E prima o poi lo farò. Chissà quante cose interessanti avremmo da dire
Turritano


Autore Risposta: giorgia di torres
Inserita il: 09/06/2010 16:27:48
Messaggio:

Turritano, non ho mai detto che le stupidaggini le hai dette tu, ma molti atri si!!!! anch'io a sassari mi sento come solo un pò fuori casa, perchè ci studio ed ho lì diverse amicizie, con le quali è piacevolissimo parlare anche degli stessi argomenti che sto affrontando con te, anche con ironia ed un pizzico di campanilismo!!!! città gemelle...mmmmh....diciamo cugine!!!!


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 11/06/2010 19:30:12
Messaggio:

Io a P. Torres mi sento a casa. Ho imparato a nuotare a Balai, che ho sempre frequentato sino a 25 anni.
Andavo la mattina, col mio "pranzo a sacco" e me ne tornavo a casa la sera … cu “lu trenu di Polthudorra … anda e torra, anda e torra”. Devo dire che mi piaceva (e mi piace) tutto: la chiesetta di Balai, il porto (quante volte sono andato a pescare pisari nella “banchina ad alto fondale”), la Basilica di Santu Bainzu …
“Città gemelle” no t’anda be’? ma cugine? no! li cugini semmu noi, li figliori di Sassari e li figliori di Polthudorra, achì semmu li figliori di dui gemelli.
A tutu malandà pudimmu dì: "Mamma e figliora". La mamma è Polthudorra e la figliora è Sassari, chi abà è più manna di ra mamma
Adesso, Giorgia, sono curioso: traduci nel “sassarese di P.Torres”, quello che io ho scritto nel “sassarese di Sassari”, credo che anche chi ci segue senza intervenire, avrà la mia stessa “curiosità”
Turritano

PS la mia è una “curiosità” per modo di dire, perché credo che non ci sia nessuna differenza, se non irrisoria


Autore Risposta: zeneize
Inserita il: 17/06/2010 12:35:55
Messaggio:

Buongiorno a tutti, mi presento: sono nato e vissuto a Genova, e sono molto interessato a tutto ciò che concerne i dialetti e le minoranze linguistiche... dal mio canto, sono uno dei pochi giovani che ancora mantiene viva, nel parlato e nella scrittura, la lingua ligure nella sua versione principe, che è il genovese. Effettuando qualche ricerca, ho letto e verificato che la lingua sassarese mostra alcune influenze da parte del genovese stesso, non solo nel lessico (ad es. barbouto, rondone; fainà, farinata, che da voi è fainè) ma anche nella trasformazione delle parole dalla base latina... Non so se siano solo coincidenze, sarei comunque felice di poter instaurare con voi un piacevole scambio culturale.
Se qualcuno puù darmi informazioni a riguardo, è tutto ben accetto. Si potrebbe anche instaurare una conversazione non biunivoca (io scrivere in genovese, voi in sassarese) per verificare le somiglianze o meno, ma non posso prendere da solo questa iniziativa senza il vostro benestare. Spero di non aver arrecato disturbo e di poter mettere in pratica con la vostra collaborazione la mia idea... Grazie a tutti e saluti!


Autore Risposta: giorgia di torres
Inserita il: 17/06/2010 15:30:56
Messaggio:

Turritano ha scritto:

Io a P. Torres mi sento a casa. Ho imparato a nuotare a Balai, che ho sempre frequentato sino a 25 anni.
Andavo la mattina, col mio "pranzo a sacco" e me ne tornavo a casa la sera … cu “lu trenu di Polthudorra … anda e torra, anda e torra”. Devo dire che mi piaceva (e mi piace) tutto: la chiesetta di Balai, il porto (quante volte sono andato a pescare pisari nella “banchina ad alto fondale”), la Basilica di Santu Bainzu …
“Città gemelle” no t’anda be’? ma cugine? no! li cugini semmu noi, li figliori di Sassari e li figliori di Polthudorra, achì semmu li figliori di dui gemelli.
A tutu malandà pudimmu dì: "Mamma e figliora". La mamma è Polthudorra e la figliora è Sassari, chi abà è più manna di ra mamma
Adesso, Giorgia, sono curioso: traduci nel “sassarese di P.Torres”, quello che io ho scritto nel “sassarese di Sassari”, credo che anche chi ci segue senza intervenire, avrà la mia stessa “curiosità”
Turritano

PS la mia è una “curiosità” per modo di dire, perché credo che non ci sia nessuna differenza, se non irrisoria



^___^ chi ti vegghiani!!!!! hahaahah, già ru sai chi sò prizzisi!!!! comuque, gashe cosa no mi guadra pa gumenti r'hai ischrittu....ancora no s'è arribiddhi a una manera justha pa punì pa ischrittu nè lu posthuddurresu/sassaresu/sussincu/ casthiddhanesu ( tu, come molti lo scrivi POLTHudorra)....


Autore Risposta: zeneize
Inserita il: 17/06/2010 15:57:14
Messaggio:

Se permettete a questo punto mi inserisco... vorrei segnalare, ad esempio, come ci siano notevoli differenze tra la lingua parlata a sassari o dintorni (perdonatemi il pressapochismo, sarete voi a correggermi e precisarmi) e il resto dell'isola sulla base di un'influenza, magari presunta, del genovese... Ad esempio, io trovo (e confermatemelo): PESCIU in luogo di un sardo più meridionale che oscilla tra bisci, bischi e pische (cfr. genov. pesciu); EBA (o eva?), voce singolare nell'area sarda, che con quella e aperta mi fa pensare di nuovo al genov. EGUA; GIAVI mentre il sardo ha grai/grae (genov. CIAVE)... se ne potrebbero segnalare altre... In ogni modo mi pare di desumere che l'idioma sassarese (o turritano? scusatemi se sono impreciso) si scosti, anche se non di molto, dal resto dell'isola. Bisognerebbe capire in quale percentuale abbiano influito il corso, il pisano e il genovese... Sono argomenti per voi forse ovvi, ma sarei lieto se qualcuno mi desse qualche ulteriore spiegazione a riguardo... Grazie, saluti!


Autore Risposta: zeneize
Inserita il: 17/06/2010 16:01:12
Messaggio:

Turritano ha scritto:
PS "Via dei Genovesi" di Cagliari non può essere paragonata a "Via dei Corsi" di Sassari: non risulta che a Cagliari si siano avuti consistenti flussi migratori di genovesi.


E' vero, Turritano, ma non potrebbe avere influito la seppur relativa vicinanza con Carloforte e Calasetta?


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 17/06/2010 20:09:39
Messaggio:

zeneize ha scritto:

Se permettete a questo punto mi inserisco...

Benvenuto Zeneize, grazie del tuo contributo.
Le tue osservazioni non sono prive di logica, ma poggiano su basi discutibili:

L’influenza del genovese (e pisano) in Sardegna è stata minima e limitata nel tempo, mentre in Corsica ha avuto una influenza massiccia, prolungata e capillare tanto da modificarne la lingua in tutta l’isola.
Tutti i documenti sassaresi (dal Condaghe di Silki a quello di S.Gavino agli Statuti del Libero Comune di Sassari, ai più recenti edìti e bandi di legge rivolti al popolo di Sassari, sono sempre scritti in puro Logudorese.

“la lingua parlata a sassari o dintorni”: precisiamo ancora una volta, anche per i molti Sardi che non lo sanno, che il “Sassarese” (come gruppo linguistico) comprende tutta la fascia costiera della Sardegna Settentrionale, dall’Argentiera sino a Valledoria, dove si mischia al consimile Gallurese: il Nurrese (della Nurra, per altro quasi tutta rientrante nel territorio comunale di Sassari), lo Stintinese (ex Asinarotto), il Portotorrese e poi prosegue verso Est, come già detto, fino nei pressi di a Valledoria.
I paesi più all’interno, anche vicinissimi a Sassari (Sennori, Osilo, Cargeghe, Muros, Ossi, Tissi, Usini, tanto per fare qualche nome, distano da Sassari non più di una decina di km, e in qualche caso, anche meno) sono tutti di pura lingua Sardo/Logudorese.

Adesso, sorvolando sulla pronuncia sassarese, prettamente “sarda”, discutiamo sulle parole di presunta origine Genovese da te citate (attento a non confondere il Sardo Settentrionale, “Logudorese”, col Sardo Meridionale, “Campidanese”, io limito il confronto al solo Logudorese):

PESCIU in luogo di un sardo più meridionale che oscilla tra bisci, bischi e pische (cfr. genov. pesciu); EBA (o eva?), voce singolare nell'area sarda, che con quella e aperta mi fa pensare di nuovo al genov. EGUA; GIAVI mentre il sardo ha grai/grae (genov. CIAVE)... se ne potrebbero segnalare altre...

Pesce: sassarese “pesciu”: logudorese “pische”, genovese “pesciu

Acqua: sassarese “eba” (e non “eva”), logudorese “abba”, gallurese “ea”, genovese “egua” ,

Chiave: sassarese “giabi”, logudorese “giae”, genovese “ciave”

In queste tre parole da te citate, si riscontra una più o meno evidente somiglianza fra sassarese e genovese o, anche, un "compromesso" fra logudorese e genovese. Ma … mi ripeto, siccome a Sassari si è sempre scritto e parlato almeno fino al 1600 (piena epoca spagnola) in sardo Logudorese, siccome la sostituzione a Sassari del Logudorese con l’attuale “sassarese” è avvenuta dopo il 1500, cioè proprio nel periodo di forti epidemie e dell’ ”invasione” Corsa del Nord Sardegna, se ne deduce che diverse parole (relativamente poche, non più del 15 %) possono avere una derivazione genovese, ma non “diretta, bensì “indiretta” attraverso il Corso
Saluti
Turritano


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 17/06/2010 20:13:41
Messaggio:

zeneize ha scritto:

Turritano ha scritto:
PS "Via dei Genovesi" di Cagliari non può essere paragonata a "Via dei Corsi" di Sassari: non risulta che a Cagliari si siano avuti consistenti flussi migratori di genovesi.


E' vero, Turritano, ma non potrebbe avere influito la seppur relativa vicinanza con Carloforte e Calasetta?

Non mi sembra credibile, le due cose non sono paragonabili:
1 Cagliari dista dall’isola di S.Pietro (Carloforte e Calasetta) qualcosa come un centinaio di km (la vicinanza sarebbe “relativa” se conferita ad un ambiente continentale)
2 I liguri dell’isola di Tabarca (Nord Africa) e non genovesi, non ebbero nessuna influenza linguistica o colturale sulle vicine genti Sarde, figuriamoci su Cagliari
3 A Sassari i Corsi (perlomeno dal1600/700) erano di casa e c’è tutt’ora un “continuum” senza soluzione di continuità (geograficamente e linguisticamente) con la Gallura e con la stessa Corsica.
4 La espansione del “Corso” nel Nord Sardegna è ancora in atto, a discapito dei confinanti sardofoni logudoresi
5 Tutto questo non è solo un’ipotesi, ma è qualcosa di più concreto confortata da innumerevoli testimonianze e dati storici e documentali diretti e indiretti

Forse per ora può bastare ma, per i Corsi di Sassari, ci sarebbe ancora qualche altra piccola considerazione da fare
Turritano


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 17/06/2010 20:28:17
Messaggio:

giorgia di torres ha scritto:


^___^ chi ti vegghiani!!!!! hahaahah, già ru sai chi sò prizzisi!!!! comuque, gashe cosa no mi guadra pa gumenti r'hai ischrittu....ancora no s'è arribiddhi a una manera justha pa punì pa ischrittu nè lu posthuddurresu/sassaresu/sussincu/ casthiddhanesu ( tu, come molti lo scrivi POLTHudorra)....

Giorgia, jà ru sai chi la ischrittura no conta assai, achì lu "sassaresu" no è mai isthaddu "fabeddu ufitziali", quindi non è codificata e, perciò, non può essere univoca. Ognuno lo scrive a modo suo, cercando di riflettere il più possibile la pronuncia e i suoni tipici. Possiamo dire tuttavia che tutto dipende dal buon senso: a volte, nel sassarese scritto, si possono notare delle vere e proprie ridicole assurdità.
Turritano


Autore Risposta: zeneize
Inserita il: 17/06/2010 22:54:55
Messaggio:

Grazie Turritano, non potevi essere più esauriente... in effetti l'influenza genovese si ebbe tramite la Corsica, che è rimasta possedimento della Repubblica fino al 1768, tuttavia al giorno d'oggi quest'influenza è piuttosto limitata e un dialetto ligure, ormai quasi estinto, sopravvive a Bonifacio. Nel corso provengono dal genovese parole come ufficio e sedia (in genovese scagnu e carega), e non mi stupirei se ci fossero corrispondenze in sassarese. Un'ultima curiosità: in giro si trovano molte discussioni su chi abbia il diritto di rivendicare la paternità di quella che voi chiamate "fainè". Se la maggior parte ne riconosce l'origine prettamente genovese (a fainà de çeixai il suo nome completo), qualcuno la fa invece provenire proprio da Sassari. Ora, il nome fainè è una "sassarizzazione" del termine originario genovese o per coincidenza il suono è simile ma il termine si è sviluppato autonomamente e traduce esattamente la parola "farinata"? Se così non fosse, si porrebbe fine alla questione... Grazie per il contributo, saluti!!


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 18/06/2010 00:15:03
Messaggio:

Come già detto altre volte, il lessico “sassarese” è in gran parte uguale al sardo Logudorese (circa 85/90%), il quale essendo una lingua neolatina evoluta autonomamente dalle altre lingue romanze. Quindi diverse parole possono essere simili a quelle delle altre lingue, perché derivate dal tardo latino.
Ufficio: sassarese “uffitziu, logudorese “uffitziu”, genovese “scagnu”;
Sedia: sassarese “cadrea”, logudorese “cadrea”, genovese “carega”.
Per quanto riguarda la “Fainè”, in Sardegna tipica di Sassari, mi risulta che sia stata introdotta da genovesi in tempi “recenti” (inizio anni ‘40) immediatamente recepita dai sassaresi e fatta propria. All’inizio ne esistevano solo due tipi: “classica” e “con le cipolline”, condita a piacere col pepe. Attualmente le varianti sono numerose, compresa quella con la salciccia.
Turritano


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 21/06/2010 20:04:07
Messaggio:

Turritano ha scritto:

Come già detto altre volte, il lessico “sassarese” è in gran parte uguale al sardo Logudorese (circa 85/90%), il quale essendo una lingua neolatina evoluta autonomamente dalle altre lingue romanze. Quindi diverse parole possono essere simili a quelle delle altre lingue, perché derivate dal tardo latino.
......................

Scusate , solo ora mi sono accorto di una svista: nel post precedente avevo avevo omesso qualcosa. Ripporto il testo corretto qui sotto (in rosso i pezzi dimenticati)

"Come già detto altre volte, il lessico “sassarese” è in gran parte uguale al Sardo Logudorese (circa 85/90%), il quale è una variante della Lingua Sarda che, essendo una lingua neolatina, si è evoluta autonomamente dalle altre lingue romanze. Quindi diverse parole possono essere simili a quelle delle altre lingue, perché derivate tutte dal tardo latino"
Turritano


Autore Risposta: zeneize
Inserita il: 25/06/2010 14:29:28
Messaggio:

Da un sito che tratta di lingua sarda: "Il sassarese zea riprende il genovese gea (bietola)" In questo caso, Turritano, l'influenza pare un dato di fatto, concordi?


Autore Risposta: zeneize
Inserita il: 25/06/2010 18:44:11
Messaggio:

E non è tutto: non avete forse un vocabolo "lantora" o simile? Se sì, cosa significa?


Autore Risposta: giorgia di torres
Inserita il: 25/06/2010 20:57:46
Messaggio:

E' normale che si abbiano delle influenze nei dialetti e non solo ( lu "cecciu" tipico dell'abito tradizionale di porto torres e sassari è di origini genovesi) genova e porto torres, come sassari e tutti i dintorni erano il centro di una continua e fitta rete di scambi commerciali e di contatti, anche di immigrazione....è certo che si siano influenzati a vicenda, anzi sarebbe assurdo il contrario, ma ha fatto bene turritano a ricordare la forte somiglianza col logudorese, dato che i nostri dialetti vengono snobbati e non considerati una variante del sardo!!!!!


Autore Risposta: zeneize
Inserita il: 25/06/2010 22:23:31
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Certamente cara Giorgia... lungi dallo snobbare il sassarese, esso ha suscitato il mio interesse proprio perché, tra le parlate sarde, mi permette di fare interessantissimi confronti col mio dialetto, il genovese appunto, per via delle reciproche (non so quanto reciproche in verità: sarebbe bello che qualcuno mi segnalasse parole sassaresi entrate nel lessico genovese) influenze, anche se non esagerate, come ha fatto bene a ricordare lo stesso Turritano. Altrove ho letto addirittura che il suffisso etnico da voi usato "-incu" (sossincu) sarebbe di origini genovesi... su questo sono un po' scettico dal momento che non ve n'è praticamente traccia visibile in Liguria... a meno che non accettiamo la tesi che sia una corruzione del germanico "-engo", e in tal caso sarebbe plausibile, anche se comunque discutibile, che l'abbiano introdotto i genovesi nel sassarese, non so cosa ne pensiate voi...
Ad ogni modo, il "lantora" di cui parlavo è da ricollegarsi senz'altro (ammesso che abbia questo significato, chiedo conferma) al genovese "ALANTUA" o "ALANTU'", che indica un concetto di "una volta", "tempo addietro", "nel passato".
Saluti a tutti


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 25/06/2010 23:37:38
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Il sassarese “Zea” (italiano “bietola”, logudorese "eda", latino "beta"), è innegabilmente simile al genovese “gea”, tuttavia personalmente ritengo che, molto probabilmente, non derivi direttamente dal “genovese” ma, indirettamente attraverso il “corso”, da cui il “sassarese” ha origine.
“lantora” (ma l’accento dove cade?) non esiste proprio, né in sassarese né in logudorese.
Invece la parola genovese “alantu” mi riccorda il sassarese “innàntu”, però il significato non è precisamente “una volta”, come in genovese, ma “sopra”.
“Alantua” non esiste in sassarese, ma mi ricorda l’avverbio “anzòra” (o anzorèdda) che però vuol dire “poco tempo fa”. Anche qui sarebbe interessante sapere come si dice “tempo fa” nelle varianti corse. Intanto Petru potrebbe illuminarci sulla versione gallurese.
Il suffisso “…engo” genovese e “…incu” non solo sassarese ma anche logudorese: “Lurisincu” (abitante di Luras), “Sussincu” (abitante di Sorso), Bosincu (abitante di Bosa), quindi il suo uso, limitato ad indicare gli abitanti di pochi paesi (o città), ma usato anche nel senso di “simile”: “pruna limuninca”, sia in logudorese (e forse anche in campidanese) che in sassarese sta a significare “susina simile al limone”. Deriva dal germanico/genovese "...engo"? Non saprei, anche se ne dubito perché troppo diffuso in Sardegna e, comunque, sarebbe sempre interessante un confronto col corso
Saluti
Turritano


Autore Risposta: zeneize
Inserita il: 26/06/2010 11:29:56
Messaggio:

Grazie Turritano, molto interessante. Riguardo alla bietola, ricordo che il genovese gea (nella scrittura non semplificata GIAEA), sia pure passato nel sassarese con la mediazione del corso, è dal latino "glaria" che ha dato in italiano ghiaia (che in genovese si dice per l'appunto GEA, termine che indica anche il letto del fiume).
Per quanto riguarda il "lantòra" non è farina del mio sacco, in quanto veniva citato proprio in uno studio sulle parlate sassaresi che ho reperito sul web. In merito però alle parole da te citate "innantu" e "anzora" noto, più che una somiglianza stretta col genovese, una ripresa di un elemento latino "ante", che possiamo trovare, volendo, anche nel genovese, sebbene ci sia chi sostenga che avverbi come "alantù", "arente" (di fianco), "appreuvu" (leggi eu come in francese, "di seguito") siano di derivazione protoligure.
Sul suffisso "-incu" rimango nell'incertezza, perché, come già detto, se accettiamo che sia una corruzione del germanico "-engo", che si trova del resto in tutto il norditalia, si potrebbe ritenere possibile un'importazione da parte dei genovesi, se non fosse che ha decisamente troppa diffusione nel resto dell'isola. A questo punto sarei più propenso a valutarlo come un elemento autoctono, nonostante la somiglianza con il suffisso germanico (più precisamente longobardo), anche se resta un'ultima ipotesi. Osservando i toponimi liguri, notiamo una frequenza davvero significativa di "-ego" (Mignànego, Sessàrego, Vigànego, Nozàrego ecc.), probabilmente corruzione di un antico "-ico"... Sarebbe tuttavia forzato, anche se non impossibile, pensare che sia stato effettivamente introdotto in Sardegna dai genovesi, o da questi tramite i corsi, per poi subire l'aggiunta di un infisso... Ipotesi che comunque mi convince assai poco.
Saluti


Autore Risposta: Petru2007
Inserita il: 26/06/2010 11:41:54
Messaggio:

Turritano ha scritto:
...mi ricorda l’avverbio “anzòra” (o anzorèdda) che però vuol dire “poco tempo fa”. Anche qui sarebbe interessante sapere come si dice “tempo fa” nelle varianti corse. Intanto Petru potrebbe illuminarci sulla versione gallurese.



Sia in Gallura che in Corsica di dice "anzora", con l'accento sulla O che ha suono chiuso.


Autore Risposta: Donovan
Inserita il: 26/06/2010 17:01:20
Messaggio:

zeneize ha scritto:

Certamente cara Giorgia... lungi dallo snobbare il sassarese, esso ha suscitato il mio interesse proprio perché, tra le parlate sarde, mi permette di fare interessantissimi confronti col mio dialetto, il genovese appunto, per via delle reciproche (non so quanto reciproche in verità: sarebbe bello che qualcuno mi segnalasse parole sassaresi entrate nel lessico genovese) influenze, anche se non esagerate, come ha fatto bene a ricordare lo stesso Turritano. Altrove ho letto addirittura che il suffisso etnico da voi usato "-incu" (sossincu) sarebbe di origini genovesi... su questo sono un po' scettico dal momento che non ve n'è praticamente traccia visibile in Liguria... a meno che non accettiamo la tesi che sia una corruzione del germanico "-engo", e in tal caso sarebbe plausibile, anche se comunque discutibile, che l'abbiano introdotto i genovesi nel sassarese, non so cosa ne pensiate voi...
Ad ogni modo, il "lantora" di cui parlavo è da ricollegarsi senz'altro (ammesso che abbia questo significato, chiedo conferma) al genovese "ALANTUA" o "ALANTU'", che indica un concetto di "una volta", "tempo addietro", "nel passato".
Saluti a tutti


Anch' io non credo che il suffisso -incu sia di origine genovese ma da ricondurre alla lingua sarda (vedasi l' aggettivo "BOSINCU" per indicare gli abitanti di Bosa) o al limite al comune strato sardo-corso dei primi secoli di latinizzazione.


Autore Risposta: Donovan
Inserita il: 26/06/2010 17:13:48
Messaggio:

Turritano ha scritto:

zeneize ha scritto:

Se permettete a questo punto mi inserisco...

Benvenuto Zeneize, grazie del tuo contributo.
Le tue osservazioni non sono prive di logica, ma poggiano su basi discutibili:

L’influenza del genovese (e pisano) in Sardegna è stata minima e limitata nel tempo, mentre in Corsica ha avuto una influenza massiccia, prolungata e capillare tanto da modificarne la lingua in tutta l’isola.
Tutti i documenti sassaresi (dal Condaghe di Silki a quello di S.Gavino agli Statuti del Libero Comune di Sassari, ai più recenti edìti e bandi di legge rivolti al popolo di Sassari, sono sempre scritti in puro Logudorese.

“la lingua parlata a sassari o dintorni”: precisiamo ancora una volta, anche per i molti Sardi che non lo sanno, che il “Sassarese” (come gruppo linguistico) comprende tutta la fascia costiera della Sardegna Settentrionale, dall’Argentiera sino a Valledoria, dove si mischia al consimile Gallurese: il Nurrese (della Nurra, per altro quasi tutta rientrante nel territorio comunale di Sassari), lo Stintinese (ex Asinarotto), il Portotorrese e poi prosegue verso Est, come già detto, fino nei pressi di a Valledoria.
I paesi più all’interno, anche vicinissimi a Sassari (Sennori, Osilo, Cargeghe, Muros, Ossi, Tissi, Usini, tanto per fare qualche nome, distano da Sassari non più di una decina di km, e in qualche caso, anche meno) sono tutti di pura lingua Sardo/Logudorese.

Adesso, sorvolando sulla pronuncia sassarese, prettamente “sarda”, discutiamo sulle parole di presunta origine Genovese da te citate (attento a non confondere il Sardo Settentrionale, “Logudorese”, col Sardo Meridionale, “Campidanese”, io limito il confronto al solo Logudorese):

PESCIU in luogo di un sardo più meridionale che oscilla tra bisci, bischi e pische (cfr. genov. pesciu); EBA (o eva?), voce singolare nell'area sarda, che con quella e aperta mi fa pensare di nuovo al genov. EGUA; GIAVI mentre il sardo ha grai/grae (genov. CIAVE)... se ne potrebbero segnalare altre...

Pesce: sassarese “pesciu”: logudorese “pische”, genovese “pesciu

Acqua: sassarese “eba” (e non “eva”), logudorese “abba”, gallurese “ea”, genovese “egua” ,

Chiave: sassarese “giabi”, logudorese “giae”, genovese “ciave”

In queste tre parole da te citate, si riscontra una più o meno evidente somiglianza fra sassarese e genovese o, anche, un "compromesso" fra logudorese e genovese. Ma … mi ripeto, siccome a Sassari si è sempre scritto e parlato almeno fino al 1600 (piena epoca spagnola) in sardo Logudorese, siccome la sostituzione a Sassari del Logudorese con l’attuale “sassarese” è avvenuta dopo il 1500, cioè proprio nel periodo di forti epidemie e dell’ ”invasione” Corsa del Nord Sardegna, se ne deduce che diverse parole (relativamente poche, non più del 15 %) possono avere una derivazione genovese, ma non “diretta, bensì “indiretta” attraverso il Corso
Saluti
Turritano



C'è un sistema più proficuo da questo punto di vista: per avere un' idea di quali possano essere le parole provenienti da altre lingue ci si deve concentrare sul periodo storico nel quale le lingue sono entrate in contatto.
Generalmente il lessico base, quello della vita di tutti i giorni, è molto più resistente alle influenze esterne, perciò è molto più probabile che le parole che entrano in una determinata lingua siano quelle relative a oggetti o idee contemporanee al contatto esterno.
Questo lo vediamo accadere oggigiorno anche nella lingua sarda rispetto all' italiano, nonostante la pressione esterna sia infinitamente più massiccia rispetto a quella che poteva il genovese nella Sassari di allora.

Perciò, a mio avviso, è molto difficile che "eba" derivi dall' equivalente genovese, mentre ad esempio "carruggiu" è praticamente sicuro.


Autore Risposta: zeneize
Inserita il: 26/06/2010 19:16:53
Messaggio:

Donovan ha scritto:

Turritano ha scritto:

zeneize ha scritto:

Se permettete a questo punto mi inserisco...

Benvenuto Zeneize, grazie del tuo contributo.
Le tue osservazioni non sono prive di logica, ma poggiano su basi discutibili:

L’influenza del genovese (e pisano) in Sardegna è stata minima e limitata nel tempo, mentre in Corsica ha avuto una influenza massiccia, prolungata e capillare tanto da modificarne la lingua in tutta l’isola.
Tutti i documenti sassaresi (dal Condaghe di Silki a quello di S.Gavino agli Statuti del Libero Comune di Sassari, ai più recenti edìti e bandi di legge rivolti al popolo di Sassari, sono sempre scritti in puro Logudorese.

“la lingua parlata a sassari o dintorni”: precisiamo ancora una volta, anche per i molti Sardi che non lo sanno, che il “Sassarese” (come gruppo linguistico) comprende tutta la fascia costiera della Sardegna Settentrionale, dall’Argentiera sino a Valledoria, dove si mischia al consimile Gallurese: il Nurrese (della Nurra, per altro quasi tutta rientrante nel territorio comunale di Sassari), lo Stintinese (ex Asinarotto), il Portotorrese e poi prosegue verso Est, come già detto, fino nei pressi di a Valledoria.
I paesi più all’interno, anche vicinissimi a Sassari (Sennori, Osilo, Cargeghe, Muros, Ossi, Tissi, Usini, tanto per fare qualche nome, distano da Sassari non più di una decina di km, e in qualche caso, anche meno) sono tutti di pura lingua Sardo/Logudorese.

Adesso, sorvolando sulla pronuncia sassarese, prettamente “sarda”, discutiamo sulle parole di presunta origine Genovese da te citate (attento a non confondere il Sardo Settentrionale, “Logudorese”, col Sardo Meridionale, “Campidanese”, io limito il confronto al solo Logudorese):

PESCIU in luogo di un sardo più meridionale che oscilla tra bisci, bischi e pische (cfr. genov. pesciu); EBA (o eva?), voce singolare nell'area sarda, che con quella e aperta mi fa pensare di nuovo al genov. EGUA; GIAVI mentre il sardo ha grai/grae (genov. CIAVE)... se ne potrebbero segnalare altre...

Pesce: sassarese “pesciu”: logudorese “pische”, genovese “pesciu

Acqua: sassarese “eba” (e non “eva”), logudorese “abba”, gallurese “ea”, genovese “egua” ,

Chiave: sassarese “giabi”, logudorese “giae”, genovese “ciave”

In queste tre parole da te citate, si riscontra una più o meno evidente somiglianza fra sassarese e genovese o, anche, un "compromesso" fra logudorese e genovese. Ma … mi ripeto, siccome a Sassari si è sempre scritto e parlato almeno fino al 1600 (piena epoca spagnola) in sardo Logudorese, siccome la sostituzione a Sassari del Logudorese con l’attuale “sassarese” è avvenuta dopo il 1500, cioè proprio nel periodo di forti epidemie e dell’ ”invasione” Corsa del Nord Sardegna, se ne deduce che diverse parole (relativamente poche, non più del 15 %) possono avere una derivazione genovese, ma non “diretta, bensì “indiretta” attraverso il Corso
Saluti
Turritano



C'è un sistema più proficuo da questo punto di vista: per avere un' idea di quali possano essere le parole provenienti da altre lingue ci si deve concentrare sul periodo storico nel quale le lingue sono entrate in contatto.
Generalmente il lessico base, quello della vita di tutti i giorni, è molto più resistente alle influenze esterne, perciò è molto più probabile che le parole che entrano in una determinata lingua siano quelle relative a oggetti o idee contemporanee al contatto esterno.
Questo lo vediamo accadere oggigiorno anche nella lingua sarda rispetto all' italiano, nonostante la pressione esterna sia infinitamente più massiccia rispetto a quella che poteva il genovese nella Sassari di allora.

Perciò, a mio avviso, è molto difficile che "eba" derivi dall' equivalente genovese, mentre ad esempio "carruggiu" è praticamente sicuro.


Più che giusto, tuttavia sarebbe molto utile cercare anche di capire l'etimo di determinati termini, e le trasformazioni che lo portano ad avere un certo suono in quella lingua... Ciò si ottiene facendo dei paralleli: se ad esempio prendo le parole genovesi "lète" e "fètu" (rispettivamente latte e fatto) mi accorgo subito della similitudine e le riconduco direttamente al latino "lacte(m)" e "factu(m)", anch'esse simili nel suono della desinenza... Non so se è chiaro il discorso.


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 27/06/2010 08:39:22
Messaggio:

Riporto qui gli ultimi interventi della discussione “Nomi di Animali in Sardo”, prendendo spunto dal post di Robur di seguito citato:
Robur q

perdonate la risposta OT, ma non saprei come spostarla in "Sassarese".



26.06.12
Osil
in sorsense:


tzirighestha

biddisò

Condivido la tesi di turritano il sassarese ha avuto influenza del genovese tramite il corso e fa parte de sardo a tutti gli effetti .Bisogna ancora stabilire se il sassarese ha come sostrato il logudorese e come superstrato il corso o viceversa ,questo ancora è un quesito da dipanare.

saluti
____________
Robur qHa scritto:
perdonate la risposta OT, ma non saprei come spostarla in "Sassarese".
gli unici dubbi da dipanare sono le esatte modalità e tempi del radicamento di una varietà sostanzialmente corsa su territorio sardo, in cui il sardo ha agito sia come sostrato che come superstrato, tenendo anche conto che nella maggior parte dei centri i due idiomi hanno convissuto uno accanto all'altro per secoli, mentre inevitabilmente i contatti con la Corsica sono andati sempre più diminuendo fino ad oggi che sono quasi nulli. Le parole di origine genovese saranno passate nel sassrese più attraverso il corso ma non è detto che qualcosa non sia arrivata tramite le famiglie genovesi che nel medioevo divennero padrone di buona parte del nord-sardegna. Il tragitto inverso, sardo - genovese lo trovo piuttosto difficile ma non impossibile.
________________


____________
Robur q
zeneize ha scritto:

Ho letto che c'è chi ipotizza che questo prefisso/suffisso (tha, the, thi, tzi) possa corrispondere a un articolo di matrice nuragica o comunque preromana... E' un'ipotesi attendibile secondo voi?

mah Zeneise, francamente non credo ci siano gli elementi per confermare questa teoria, che poi, è di Massimo Pittau; questa sua idea è strettamente legata ai suoi studi sulla lingua etrusca, che lui ritiene indo-europea e legata alla lingua sardo-nuragica; io non ho le conoscenze per dubitare delle ipotesi di Pittau, c'è però da dire che la sua teoria non è stata accettata dalla maggior parte degli etruscologi!
________________
Robur q ha scritto:
osil ha scritto:

in sorsense:


tzirighestha

biddisò

Condivido la tesi di turritano il sassarese ha avuto influenza del genovese tramite il corso e fa parte de sardo a tutti gli effetti .Bisogna ancora stabilire se il sassarese ha come sostrato il logudorese e come superstrato il corso o viceversa ,questo ancora è un quesito da dipanare.saluti

perdonate la risposta OT, ma non saprei come spostarla in "Sassarese".
gli unici dubbi da dipanare sono le esatte modalità e tempi del radicamento di una varietà sostanzialmente corsa su territorio sardo, in cui il sardo ha agito sia come sostrato che come superstrato, tenendo anche conto che nella maggior parte dei centri i due idiomi hanno convissuto uno accanto all'altro per secoli, mentre inevitabilmente i contatti con la Corsica sono andati sempre più diminuendo fino ad oggi che sono quasi nulli. Le parole di origine genovese saranno passate nel sassrese più attraverso il corso ma non è detto che qualcosa non sia arrivata tramite le famiglie genovesi che nel medioevo divennero padrone di buona parte del nord-sardegna. Il tragitto inverso, sardo - genovese lo trovo piuttosto difficile ma non impossibile.
_________________
Zeneize
Concordo pienamente, mi risulta difficile pensare a contaminazioni del sardo nel genovese, questo perché

1) Il genovese ha avuto influenza sul corso e sul sassarese per via della dominazione. E' difficile che un popolo sottomesso passi al proprio dominatore elementi della propria lingua, casomai può avvenire il contrario

2) Il genovese è stato influenzato dalle lingue con le quali ha avuto rapporti di natura prevalentemente commerciale (turco, portoghese, spagnolo), o ancora, a confermare la mia tesi precedente, da popoli dominatori (francesi, ma non si può dire lo stesso degli austriaci, che non hanno lasciato traccia di sé nel ligure)
Saluti
______
Bene, siccome ho notato alcune opinioni (o affermazioni?) che non mi quadrano, risponderò più tardi, quando avrò un minimo di tempo
Saruddi
Turritano


Autore Risposta: robur.q
Inserita il: 27/06/2010 11:37:15
Messaggio:

attenzione Zeneise, in Sardegna non c'è stata alcuna diretta dominazione genovese!!!!
Alcune potenti famiglie liguri (non solo di Genova) strinsero forti legami con l'autorità locale, i Giudici di Torres, ed in cambio ebbero il possesso di terre, ma mai mettendo in discussione la sovranità dei giudici. Solo quando, per ragioni soprattutto dinastiche, il Giudicato collassò, i Doria e i Malaspina divennero "de facto" sovrani dei territori che possedevano, che peraltro amministravano secondo le leggi indigene (vedi statuto di Castelsardo). Per queste ragioni si scontreranno prima coi Giudici di Arborea e poi cogli Aragonesi.
La città di Sassari si erse a libero comune "pazionato" cioè alleato in posizione subalterna, prima con Genova ma poi con Pisa! Quindi faceva le scelte che più gli convenivano, e questo non è comportamento da dominati!!
Dal punto di vista linguistico il genovese lasciò tracce in tutte le parlate mediterranee, perchè Genova era una grande potenza economica e commerciale, ma la Corsica era il suo "giardino di casa".
Riguardo all'affermazione di scambi linguistici unidirezionali tra Dominatori e dominati, ti invito a riflettere sull'influenza delle lingue amerindie su spagnolo e portoghese, dell'italiano rinascimentale su francese e spagnolo, del greco sul latino ecc. ecc.: gli scambi non sono mai a senso unico!!


Autore Risposta: Donovan
Inserita il: 27/06/2010 12:54:03
Messaggio:

zeneize ha scritto:

Più che giusto, tuttavia sarebbe molto utile cercare anche di capire l'etimo di determinati termini, e le trasformazioni che lo portano ad avere un certo suono in quella lingua... Ciò si ottiene facendo dei paralleli: se ad esempio prendo le parole genovesi "lète" e "fètu" (rispettivamente latte e fatto) mi accorgo subito della similitudine e le riconduco direttamente al latino "lacte(m)" e "factu(m)", anch'esse simili nel suono della desinenza... Non so se è chiaro il discorso.


Si, è chiaro ma il problema è che non si possono trovare le ragioni, dato che questo fenomeno è totalmente casuale. Gli esseri umani sono portati a cambiare il suono delle parole, questo è quanto.

Nel caso specifico anche in francese e spagnolo si ha lo stesso identico parallelismo:

Lait - Fait
Leche - Hecho


Autore Risposta: zeneize
Inserita il: 27/06/2010 14:10:34
Messaggio:

robur.q ha scritto:

attenzione Zeneise, in Sardegna non c'è stata alcuna diretta dominazione genovese!!!!
Alcune potenti famiglie liguri (non solo di Genova) strinsero forti legami con l'autorità locale, i Giudici di Torres, ed in cambio ebbero il possesso di terre, ma mai mettendo in discussione la sovranità dei giudici. Solo quando, per ragioni soprattutto dinastiche, il Giudicato collassò, i Doria e i Malaspina divennero "de facto" sovrani dei territori che possedevano, che peraltro amministravano secondo le leggi indigene (vedi statuto di Castelsardo). Per queste ragioni si scontreranno prima coi Giudici di Arborea e poi cogli Aragonesi.
La città di Sassari si erse a libero comune "pazionato" cioè alleato in posizione subalterna, prima con Genova ma poi con Pisa! Quindi faceva le scelte che più gli convenivano, e questo non è comportamento da dominati!!
Dal punto di vista linguistico il genovese lasciò tracce in tutte le parlate mediterranee, perchè Genova era una grande potenza economica e commerciale, ma la Corsica era il suo "giardino di casa".
Riguardo all'affermazione di scambi linguistici unidirezionali tra Dominatori e dominati, ti invito a riflettere sull'influenza delle lingue amerindie su spagnolo e portoghese, dell'italiano rinascimentale su francese e spagnolo, del greco sul latino ecc. ecc.: gli scambi non sono mai a senso unico!!


Pienamente d'accordo, per dominazione intendevo strettamente quella sulla Corsica che ha fatto da tramite tra Genova e Sassari... Tuttavia bisogna riconoscere che i genovesi non avrebbero di fatto avuto alcun interesse a importare parole provenienti dal sassarese di allora, tant'è vero che non ne risulta traccia, perlomeno nella lingua corrente. In genere le importazioni si ebbero dal punto di vista COMMERCIALE o CULTURALE; in questo caso mi pare che la cultura sarda non abbia praticamente influenzato quella ligure, così come non è avvenuto il contrario, pur assistendo a "contaminazioni" dovute, se non a dominazione, perlomeno a una forte influenza politica (anche se non culturale) sul territorio. Non ci sarebbe altrimenti ragione alcuna che spiegherebbe l'uso della parola "caruggiu", strettamente ligure (da "caru", carro") nel sassarese, che non ne avrebbe probabilmente avuto bisogno se non per "imposizione" di qualcuno. Allo stesso modo, il genovese non avrebbe probabilmente mai assunto, se non per influenza forzata straniera, vocaboli come "xambùn", prosciutto, dal francese jambon, quando esisteva ed esiste tuttoggi tranquillamente "prusciütu"... Saluti


Autore Risposta: zeneize
Inserita il: 27/06/2010 23:04:44
Messaggio:

Ad ogni modo, ritornando al precedente dibattito sul suffisso -incu segnalo quanto riportato dalla "Grammatica del genovese" di Fiorenzo Toso:

"-enco: più diffuso nei dialetti liguri del Ponente, viene sporadicamente usato per indicare provenienza geografica: mainenco, 'della marina' "
"-engo: forma in particolare aggettivi derivati da nomi dei mesi: luggengo, 'lugliatico', mazzengo, 'di maggio' "

Non so se le due cose siano collegabili, ad ogni modo non è vero che non c'è traccia di questo elemento in Liguria, come da me invece erroneamente affermato in precedenza


Autore Risposta: robur.q
Inserita il: 28/06/2010 21:43:35
Messaggio:

zeneize ha scritto:

robur.q ha scritto:

attenzione Zeneise, in Sardegna non c'è stata alcuna diretta dominazione genovese!!!!
Alcune potenti famiglie liguri (non solo di Genova) strinsero forti legami con l'autorità locale, i Giudici di Torres, ed in cambio ebbero il possesso di terre, ma mai mettendo in discussione la sovranità dei giudici. Solo quando, per ragioni soprattutto dinastiche, il Giudicato collassò, i Doria e i Malaspina divennero "de facto" sovrani dei territori che possedevano, che peraltro amministravano secondo le leggi indigene (vedi statuto di Castelsardo). Per queste ragioni si scontreranno prima coi Giudici di Arborea e poi cogli Aragonesi.
La città di Sassari si erse a libero comune "pazionato" cioè alleato in posizione subalterna, prima con Genova ma poi con Pisa! Quindi faceva le scelte che più gli convenivano, e questo non è comportamento da dominati!!
Dal punto di vista linguistico il genovese lasciò tracce in tutte le parlate mediterranee, perchè Genova era una grande potenza economica e commerciale, ma la Corsica era il suo "giardino di casa".
Riguardo all'affermazione di scambi linguistici unidirezionali tra Dominatori e dominati, ti invito a riflettere sull'influenza delle lingue amerindie su spagnolo e portoghese, dell'italiano rinascimentale su francese e spagnolo, del greco sul latino ecc. ecc.: gli scambi non sono mai a senso unico!!


Pienamente d'accordo, per dominazione intendevo strettamente quella sulla Corsica che ha fatto da tramite tra Genova e Sassari... Tuttavia bisogna riconoscere che i genovesi non avrebbero di fatto avuto alcun interesse a importare parole provenienti dal sassarese di allora, tant'è vero che non ne risulta traccia, perlomeno nella lingua corrente. In genere le importazioni si ebbero dal punto di vista COMMERCIALE o CULTURALE; in questo caso mi pare che la cultura sarda non abbia praticamente influenzato quella ligure, così come non è avvenuto il contrario, pur assistendo a "contaminazioni" dovute, se non a dominazione, perlomeno a una forte influenza politica (anche se non culturale) sul territorio. Non ci sarebbe altrimenti ragione alcuna che spiegherebbe l'uso della parola "caruggiu", strettamente ligure (da "caru", carro") nel sassarese, che non ne avrebbe probabilmente avuto bisogno se non per "imposizione" di qualcuno. Allo stesso modo, il genovese non avrebbe probabilmente mai assunto, se non per influenza forzata straniera, vocaboli come "xambùn", prosciutto, dal francese jambon, quando esisteva ed esiste tuttoggi tranquillamente "prusciütu"... Saluti

è evidente che la lingua di una superpotenza come era Genova nel Medioevo ha lasciato tracce diffuse anche laddove la repubblica non aveva un controllo diretto. Come è altrettanto evidente che il genovese ha preso prestiti linguistici da tutte le lingue del mediterraneo e del suo entroterra. Questo accade in genere alle potenze commerciali ed in genere alle società aperte. Per ciò che riguarda i rapporti tra genovese e sardo (tralasciando la situazione particolare del sassarese per i suoi legami col corso) non mi stuperei che in qualche piega della tua lingua non emergesse qualche prestito dal sardo, magari in settori specifici dove i sardi sono sempre stati maestri come la pastorizia e il formaggio.
Chissà.....


Autore Risposta: zeneize
Inserita il: 28/06/2010 23:30:39
Messaggio:

robur.q ha scritto:

zeneize ha scritto:

robur.q ha scritto:

attenzione Zeneise, in Sardegna non c'è stata alcuna diretta dominazione genovese!!!!
Alcune potenti famiglie liguri (non solo di Genova) strinsero forti legami con l'autorità locale, i Giudici di Torres, ed in cambio ebbero il possesso di terre, ma mai mettendo in discussione la sovranità dei giudici. Solo quando, per ragioni soprattutto dinastiche, il Giudicato collassò, i Doria e i Malaspina divennero "de facto" sovrani dei territori che possedevano, che peraltro amministravano secondo le leggi indigene (vedi statuto di Castelsardo). Per queste ragioni si scontreranno prima coi Giudici di Arborea e poi cogli Aragonesi.
La città di Sassari si erse a libero comune "pazionato" cioè alleato in posizione subalterna, prima con Genova ma poi con Pisa! Quindi faceva le scelte che più gli convenivano, e questo non è comportamento da dominati!!
Dal punto di vista linguistico il genovese lasciò tracce in tutte le parlate mediterranee, perchè Genova era una grande potenza economica e commerciale, ma la Corsica era il suo "giardino di casa".
Riguardo all'affermazione di scambi linguistici unidirezionali tra Dominatori e dominati, ti invito a riflettere sull'influenza delle lingue amerindie su spagnolo e portoghese, dell'italiano rinascimentale su francese e spagnolo, del greco sul latino ecc. ecc.: gli scambi non sono mai a senso unico!!


Pienamente d'accordo, per dominazione intendevo strettamente quella sulla Corsica che ha fatto da tramite tra Genova e Sassari... Tuttavia bisogna riconoscere che i genovesi non avrebbero di fatto avuto alcun interesse a importare parole provenienti dal sassarese di allora, tant'è vero che non ne risulta traccia, perlomeno nella lingua corrente. In genere le importazioni si ebbero dal punto di vista COMMERCIALE o CULTURALE; in questo caso mi pare che la cultura sarda non abbia praticamente influenzato quella ligure, così come non è avvenuto il contrario, pur assistendo a "contaminazioni" dovute, se non a dominazione, perlomeno a una forte influenza politica (anche se non culturale) sul territorio. Non ci sarebbe altrimenti ragione alcuna che spiegherebbe l'uso della parola "caruggiu", strettamente ligure (da "caru", carro") nel sassarese, che non ne avrebbe probabilmente avuto bisogno se non per "imposizione" di qualcuno. Allo stesso modo, il genovese non avrebbe probabilmente mai assunto, se non per influenza forzata straniera, vocaboli come "xambùn", prosciutto, dal francese jambon, quando esisteva ed esiste tuttoggi tranquillamente "prusciütu"... Saluti

è evidente che la lingua di una superpotenza come era Genova nel Medioevo ha lasciato tracce diffuse anche laddove la repubblica non aveva un controllo diretto. Come è altrettanto evidente che il genovese ha preso prestiti linguistici da tutte le lingue del mediterraneo e del suo entroterra. Questo accade in genere alle potenze commerciali ed in genere alle società aperte. Per ciò che riguarda i rapporti tra genovese e sardo (tralasciando la situazione particolare del sassarese per i suoi legami col corso) non mi stuperei che in qualche piega della tua lingua non emergesse qualche prestito dal sardo, magari in settori specifici dove i sardi sono sempre stati maestri come la pastorizia e il formaggio.
Chissà.....


Non è da esculdere, ma qui bisognerebbe conoscere il lessico tecnico e francamente non sono così ferrato... anche perché per quanto riguarda la pastorizia i sardi in liguria sono sempre stati piuttosto indipendenti e non so quanto abbiano influito sulla lingua locale...


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 29/06/2010 13:45:34
Messaggio:

zeneize ha scritto:
Non è da escludere, ma qui bisognerebbe conoscere il lessico tecnico e francamente non sono così ferrato... anche perché per quanto riguarda la pastorizia i sardi in liguria sono sempre stati piuttosto indipendenti e non so quanto abbiano influito sulla lingua locale...

Non è da escludere ... visto che è accaduto altre volte nella storia, che "grandi potenze" abbiano non solo esportato alcuni loro termini, a anche importato quelli delle popolazioni con cui avevano rapporti.
Credo comunque che tu abbia interpretato male le parole di Robur, infatti l'esempio sulla "pastorizia ecc." non mi sembra riferito agli immigrati sardi in tempi recenti, ma ai tempi antichi, quando i genovesi (della Reppubblica Marinara) avevano frequenti contatti commerciali e politici con i sardi.
Saluti
Turritano


Autore Risposta: robur.q
Inserita il: 29/06/2010 16:48:45
Messaggio:

Turritano ha scritto:

zeneize ha scritto:
Non è da escludere, ma qui bisognerebbe conoscere il lessico tecnico e francamente non sono così ferrato... anche perché per quanto riguarda la pastorizia i sardi in liguria sono sempre stati piuttosto indipendenti e non so quanto abbiano influito sulla lingua locale...

Non è da escludere ... visto che è accaduto altre volte nella storia, che "grandi potenze" abbiano non solo esportato alcuni loro termini, a anche importato quelli delle popolazioni con cui avevano rapporti.
Credo comunque che tu abbia interpretato male le parole di Robur, infatti l'esempio sulla "pastorizia ecc." non mi sembra riferito agli immigrati sardi in tempi recenti, ma ai tempi antichi, quando i genovesi (della Reppubblica Marinara) avevano frequenti contatti commerciali e politici con i sardi.
Saluti
Turritano


Autore Risposta: zeneize
Inserita il: 29/06/2010 20:16:40
Messaggio:

Turritano ha scritto:

zeneize ha scritto:
Non è da escludere, ma qui bisognerebbe conoscere il lessico tecnico e francamente non sono così ferrato... anche perché per quanto riguarda la pastorizia i sardi in liguria sono sempre stati piuttosto indipendenti e non so quanto abbiano influito sulla lingua locale...

Non è da escludere ... visto che è accaduto altre volte nella storia, che "grandi potenze" abbiano non solo esportato alcuni loro termini, a anche importato quelli delle popolazioni con cui avevano rapporti.
Credo comunque che tu abbia interpretato male le parole di Robur, infatti l'esempio sulla "pastorizia ecc." non mi sembra riferito agli immigrati sardi in tempi recenti, ma ai tempi antichi, quando i genovesi (della Reppubblica Marinara) avevano frequenti contatti commerciali e politici con i sardi.
Saluti
Turritano


Certo, ma, ripeto, da parte mia non posso accertare nulla... Del resto se andiamo a vedere la pastorizia non è un'attività così intensamente praticata in Liguria... E' più tipica dell'entroterra ove, però, i termini importati da Genova, città marittima, non hanno avuto una capillare diffusione.
Per quanto riguarda il formaggio, mi risulta difficile pensare a contatti linguistici poiché le produzioni, come pure i paesaggi, sono piuttosto differenti rispetto alla Sardegna. Si produce, per esempio, un pecorino ligure che però risulta essere assai lontano dal molto più famoso formaggio sardo... un formaggio degno di nota è la "prescinseua", un formaggio molle simile allo stracchino che non saprei come tradurre in italiano
Saluti


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 29/06/2010 23:30:23
Messaggio:

Qualche altra informazione sulla inflluenza del genovese in Sardegna. Ampliando quanto già detto da Robur, aggiungo:
sulle “le esatte modalità e tempi del radicamento di una varietà sostanzialmente corsa su territorio sardo”, è vero che non si hanno molti documenti, ma abbastanza da chiarire qualche dubbio. Infatti è accertato che i Corsi formarono delle colonie nelle vicine coste sarde (Gallura) praticamente deserte, già nel periodo spagnolo e continuarono (per secoli) anche nel periodo sabaudo, senza che nessuno li ostacolasse, anzi, i governanti di allora li favorirono in tutti i modi perché, è ovvio, un territorio spopolato non produce e quindi lo Stato non ne ricava introiti (tasse).
È certo anche che il “corso” (come lingua) ha una capaciità di prevalere e di “invadere” il vicino territorio sardofono sostituendosi al Sardo logudorese preesistente. Fenomeno ancora in atto, dalla Gallura alla vicina Anglona. Quindi i due idiomi non hanno vissuto affatto uno accanto all’altro per secoli, perlomeno non in maniera statica, data la già tendenza a prevalere del Corso rispetto al Sardo.
Nel particolare, per quanto riguarda Sassari, si può senz’altro dire che il “genovese” non ha avuto nessuna influenza diretta sul Sassarese perché i contatti con Genova di questo territorio, già non massivi, si sono interrotti completamente verso il 1300, presumibilmente senza lasciare traccia . Infatti tutti i documenti della città di Sassari, che ancora si trovano (compresi gli Statuti Sassaresi del Libero Comune di Sassari, sono sempre scritti in puro Sardo Logudorese. Attendibilissimi testimoni (scrittori) Sassaresi della fine del 16° secolo, ci hanno tramandato chiaramente che a Sassari, in quel periodo, si parlava Sardo (Logudorese), anche se già i ragazzi sassaresi, alla fine di que secolo, cominciavano ad utilizzare il Corso.
Altrettanto certo è il fatto che i Corsi (spesso persone colte ed abbienti) sempre in quel periodo, avevano una notevole influenza nella città turritana, al punto che una delle più importanti vie del Centro Storico è stata dedicata a loro (via dei Corsi). Altro dato storico accertato è che in quel periodo le epidemie erano molto frequenti, epidemie che eliminavano anche i 3/4 della popolazione Sassarese, presumibilmente sostituiti in gran parte da elementi di origine corsa.
Infine, è da sfatare completamente il luogo comune secondo il quale “famiglie genovesi che nel medioevo divennero padrone di buona parte del nord-sardegna. Per essere precisi si tratta di una unica famiglia: i Doria, arrivati in Sardegna al tempo dei Giudicati col beneplacito dei Giudici di Torres. Le altre famiglie, per esempio i Malaspina, ebbero un ruolo molto limitato, pressoché marginale e ininfluente. Comunque anch’esse fondarono qualche borgo (con abitanti sardi) o preseero possesso di borghi già esistenti, fortificandoli.
È certo che i Doria, l’unica delle famiglie “non Sarde” che ebbero una vera importanza sulla storia e sulle vicende sarde, si “sardizarono” rapidamente, con frequenti matrimoni con personaggi sardi (per esempio un Doria era sposato con Eleonora D’Arborea). Come ben dice Robur, ebbero un ruolo subalterno all’interno del Giudicato di Torres, avendo per concessione dei Giudici, il diritto a governare sul territorio Nord Occidentale dello stesso Giudicato, col compito di difenderlo dai frequenti tentativi di conquista da parte del Giudicato di Gallura. Essi ebbero per capitale Castelgenovese (oggi CastelSardo) che fortificarono con una impredibile rocca (tutt’ora esistente). Fra l’altro, per difendere il territorio costruirono un castello su un’altura della sponda orientale del fiume Coghinas, confine storico del Logudoro (o Torres) con la Gallura.
Soltanto col declino del Giudicato di Torres, acquisendone gran parte del territorio settentrionale, Alghero compresa, escluso il territorio del Libero Comune di Sassari, già affrancatosi dal Giudicato di Torres, troppo forte e organizzato, per subire una dominazione esterna. Territorio che non comprendeva solo la città di Sassari, ma anche P. Torres, l’Argentiera e, pressoché tutta la Nurra.
In conclusione, le “grandi” famiglie di origine italica, ebbero pochissima influenza sulla Lingua Sarda, allora parlata anche a Sassari, quindi decisamente nulla, fu l'influenza diretta del genovese sul sassarese ormai corsizzato, fenomeno avvenuto durante il periodo spagnolo e nella successiva dominazione italico/savoiarda
Turritano


Autore Risposta: zeneize
Inserita il: 30/06/2010 14:35:31
Messaggio:

Turritano ha scritto:

Qualche altra informazione sulla inflluenza del genovese in Sardegna. Ampliando quanto già detto da Robur, aggiungo:
sulle “le esatte modalità e tempi del radicamento di una varietà sostanzialmente corsa su territorio sardo”, è vero che non si hanno molti documenti, ma abbastanza da chiarire qualche dubbio. Infatti è accertato che i Corsi formarono delle colonie nelle vicine coste sarde (Gallura) praticamente deserte, già nel periodo spagnolo e continuarono (per secoli) anche nel periodo sabaudo, senza che nessuno li ostacolasse, anzi, i governanti di allora li favorirono in tutti i modi perché, è ovvio, un territorio spopolato non produce e quindi lo Stato non ne ricava introiti (tasse).
È certo anche che il “corso” (come lingua) ha una capaciità di prevalere e di “invadere” il vicino territorio sardofono sostituendosi al Sardo logudorese preesistente. Fenomeno ancora in atto, dalla Gallura alla vicina Anglona. Quindi i due idiomi non hanno vissuto affatto uno accanto all’altro per secoli, perlomeno non in maniera statica, data la già tendenza a prevalere del Corso rispetto al Sardo.
Nel particolare, per quanto riguarda Sassari, si può senz’altro dire che il “genovese” non ha avuto nessuna influenza diretta sul Sassarese perché i contatti con Genova di questo territorio, già non massivi, si sono interrotti completamente verso il 1300, presumibilmente senza lasciare traccia . Infatti tutti i documenti della città di Sassari, che ancora si trovano (compresi gli Statuti Sassaresi del Libero Comune di Sassari, sono sempre scritti in puro Sardo Logudorese. Attendibilissimi testimoni (scrittori) Sassaresi della fine del 16° secolo, ci hanno tramandato chiaramente che a Sassari, in quel periodo, si parlava Sardo (Logudorese), anche se già i ragazzi sassaresi, alla fine di que secolo, cominciavano ad utilizzare il Corso.
Altrettanto certo è il fatto che i Corsi (spesso persone colte ed abbienti) sempre in quel periodo, avevano una notevole influenza nella città turritana, al punto che una delle più importanti vie del Centro Storico è stata dedicata a loro (via dei Corsi). Altro dato storico accertato è che in quel periodo le epidemie erano molto frequenti, epidemie che eliminavano anche i 3/4 della popolazione Sassarese, presumibilmente sostituiti in gran parte da elementi di origine corsa.
Infine, è da sfatare completamente il luogo comune secondo il quale “famiglie genovesi che nel medioevo divennero padrone di buona parte del nord-sardegna. Per essere precisi si tratta di una unica famiglia: i Doria, arrivati in Sardegna al tempo dei Giudicati col beneplacito dei Giudici di Torres. Le altre famiglie, per esempio i Malaspina, ebbero un ruolo molto limitato, pressoché marginale e ininfluente. Comunque anch’esse fondarono qualche borgo (con abitanti sardi) o preseero possesso di borghi già esistenti, fortificandoli.
È certo che i Doria, l’unica delle famiglie “non Sarde” che ebbero una vera importanza sulla storia e sulle vicende sarde, si “sardizarono” rapidamente, con frequenti matrimoni con personaggi sardi (per esempio un Doria era sposato con Eleonora D’Arborea). Come ben dice Robur, ebbero un ruolo subalterno all’interno del Giudicato di Torres, avendo per concessione dei Giudici, il diritto a governare sul territorio Nord Occidentale dello stesso Giudicato, col compito di difenderlo dai frequenti tentativi di conquista da parte del Giudicato di Gallura. Essi ebbero per capitale Castelgenovese (oggi CastelSardo) che fortificarono con una impredibile rocca (tutt’ora esistente). Fra l’altro, per difendere il territorio costruirono un castello su un’altura della sponda orientale del fiume Coghinas, confine storico del Logudoro (o Torres) con la Gallura.
Soltanto col declino del Giudicato di Torres, acquisendone gran parte del territorio settentrionale, Alghero compresa, escluso il territorio del Libero Comune di Sassari, già affrancatosi dal Giudicato di Torres, troppo forte e organizzato, per subire una dominazione esterna. Territorio che non comprendeva solo la città di Sassari, ma anche P. Torres, l’Argentiera e, pressoché tutta la Nurra.
In conclusione, le “grandi” famiglie di origine italica, ebbero pochissima influenza sulla Lingua Sarda, allora parlata anche a Sassari, quindi decisamente nulla, fu l'influenza diretta del genovese sul sassarese ormai corsizzato, fenomeno avvenuto durante il periodo spagnolo e nella successiva dominazione italico/savoiarda
Turritano


Trovo il discorso estremamente interessante, tuttavia non vorrei che venisse equivocato qualche punto dei miei discorsi. E' chiaro, e non si è mai messo in dubbio, che l'influenza corsa sia stata assai più massiccia di quella genovese, che è stata al contrario breve e abbastanza blanda. Come detto già da me e da voi, se qualche importazione c'è stata è avvenuta in gran parte tramite il corso... Posso da questo punto di vista accertare che il Corso, pur mantenendo una struttura molto più simile a quella di un idioma dell'Italia centro-meridionale, conserva diversi elementi derivati dal genovese, limitatamente al lessico. Il mio intento non è quello di assimilare il Sassarese al Genovese (ci mancherebbe ), ma di andare a scandagliare per trovare quei pochi elementi che ivi lo riconducono.
Un'ultima cosa: ho notato che scrivi genovese tra virgolette. Senza voler entrare in merito alla disquisizione lingue/dialetti, che non ci porterebbe da nessuna parte, vorrei precisare che nell'uso comune per "genovese" si intende il Ligure in generale, che ha nell'idioma parlato a Genova e dintorni la sua parlata principe. Ovviamente all'interno della stessa Liguria si hanno differenze da zona a zona ma l'intero insieme delle parlate liguri costituisce un gruppo piuttosto omogeneo. L'equivoco tra genovese (in senso stretto) e ligure è dato dal fatto che Genova, ai tempi della Repubblica, aveva sottomesso le Riviere e l'entroterra in maniera tale che tutto facesse ovviamente capo alla "metropoli". Mi pare comunque evidente che quando parliamo di influenza del genovese ci riferiamo alla lingua propria di un'area che va da Principe (appena fuori le mura occidentali di Genova) a Sestri Levante, entroterra più o meno compreso.
Saluti


Autore Risposta: Bidus
Inserita il: 01/07/2010 14:41:19
Messaggio:

Turrita', ti sei immintigaddu la cosa più bona chi z'hanni lassaddu li ginuvesi: La fainèe!


Autore Risposta: zeneize
Inserita il: 01/07/2010 22:05:54
Messaggio:

Bidus ha scritto:

Turrita', ti sei immintigaddu la cosa più bona chi z'hanni lassaddu li ginuvesi: La fainèe!




A nostra cäa fainâ…


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 01/07/2010 22:53:11
Messaggio:

zeneize ha scritto:
A nostra cäa fainâ…

Ecco, questo lo trovo più simile al corso che al sassarese ...
Turritano


Autore Risposta: Turritano
Inserita il: 01/07/2010 22:57:21
Messaggio:

Bidus ha scritto:

Turrita', ti sei immintigaddu la cosa più bona chi z'hanni lassaddu li ginuvesi: La fainèe!

"Bedda caldha, abrusjienti ...", Bidus, no mi soggu immentiggaddu nudda ma lu leggi o no lu leggi lu ghi ischriimmu? abbaidda a pg 19 la dì 26.06.10.
Abà lu torru a ischribì inogghi a sottu:

Come già detto altre volte, il lessico “sassarese” è in gran parte uguale al sardo Logudorese (circa 85/90%), ...................
"Per quanto riguarda la “Fainè”, in Sardegna tipica di Sassari, mi risulta che sia stata introdotta da genovesi in tempi “recenti” (inizio anni ‘40) immediatamente recepita dai sassaresi e fatta propria. All’inizio ne esistevano solo due tipi: “classica” e “con le cipolline”, condita a piacere col pepe. Attualmente le varianti sono numerose, compresa quella con la salciccia.

Turritano”


Autore Risposta: zeneize
Inserita il: 01/07/2010 22:57:59
Messaggio:

Turritano ha scritto:

zeneize ha scritto:
A nostra cäa fainâ…

Ecco, questo lo trovo più simile al corso che al sassarese ...
Turritano




Mïa che se viätri ve demoæ a lëze o zeneize (che tanto o no se pronunçia pægio che comm’o l’é scrïto) mi son ben contento, coscì comme o son de çercâ d’accapî quarcösa in sardo, ch’o segge sassareize o ätro…


Autore Risposta: Bidus
Inserita il: 04/07/2010 13:28:18
Messaggio:

zeneize ha scritto:

Bidus ha scritto:

Turrita', ti sei immintigaddu la cosa più bona chi z'hanni lassaddu li ginuvesi: La fainèe!




A nostra cäa fainâ…
Come si pronuncia quella strana A finale?


Autore Risposta: Bidus
Inserita il: 04/07/2010 13:33:27
Messaggio:

Turritano ha scritto:

Bidus ha scritto:

Turrita', ti sei immintigaddu la cosa più bona chi z'hanni lassaddu li ginuvesi: La fainèe!

"Bedda caldha, abrusjienti ...", Bidus, no mi soggu immentiggaddu nudda ma lu leggi o no lu leggi lu ghi ischriimmu? abbaidda a pg 19 la dì 26.06.10.
Abà lu torru a ischribì inogghi a sottu:

Come già detto altre volte, il lessico “sassarese” è in gran parte uguale al sardo Logudorese (circa 85/90%), ...................
"Per quanto riguarda la “Fainè”, in Sardegna tipica di Sassari, mi risulta che sia stata introdotta da genovesi in tempi “recenti” (inizio anni ‘40) immediatamente recepita dai sassaresi e fatta propria. All’inizio ne esistevano solo due tipi: “classica” e “con le cipolline”, condita a piacere col pepe. Attualmente le varianti sono numerose, compresa quella con la salciccia.

Turritano”

Anch'io ricordavo che fu introdotta in tempi relativamente recenti, Wikipedia però dice dal medioevo

Comunque è bona e a me mi piazi un be' puru fredda


Autore Risposta: zeneize
Inserita il: 04/07/2010 16:22:59
Messaggio:

Bidus ha scritto:

zeneize ha scritto:

Bidus ha scritto:

Turrita', ti sei immintigaddu la cosa più bona chi z'hanni lassaddu li ginuvesi: La fainèe!




A nostra cäa fainâ…
Come si pronuncia quella strana A finale?


E' semplicemente una a accentata più lunga... Come se dicessi fainàa... A scrivere il genovese in maniera corretta (fermo restando che ad oggi non esiste ancora una grafia ufficiale che accontenti tutti) alcuni suoni necessitano di essere rappresentati in una maniera che non corrisponde alla normale lettura italiana... Un punto di collegamento interessante con quella che mi pare essere la grafia standard del sardo è l'uso della X per rappresentare il suono della j francese...


Autore Risposta: Su foristeri
Inserita il: 20/06/2016 16:43:52
Messaggio:

Turritano ha scritto:

Questa è una specie di "gobbura" a rima libera in stile prettamente sassarese. Si fa per scherzare, spero che nessuno si offenda...

MA A OCCI A ME?!
Una dì camminendi in via Li Cossi,
acciappu un pizzenneddu cant’a me
tuttuganto arrangiaddu e posthu mari
una paraula e l’ althra fabiddendi
e ciaccutèndi
a ra fini cuminzemmu a brià:
“Cosa sei fendi inogghi e gosa boi,
si no ti tz’andi unu ciaffu ti tz’ischudu
e ti ni mandu li musthatzi in chiddà sobra!”
Eu, càimmu càimmu, li ripòndu:
“e ga t’è tzischendi e gosa kizz boi ,
propriu cum meggu ti debisthia attaccà
propriu a occi a me tu oggi vir'hai?
Ma eu a ru sai gosa ti diggu?
si no tinn’esci da ri pedi in pressa in pressa,
eu li musthazzi chi no v’ hai,
a ru ciaffu ti li fozzu crescì abàni!”

Un’althra dì, all’’Universiddai
agatu un profissori chi mi dizi:
“Ma lo sa lei, che se tutti dovessero studiare,
i figli miei farebbero i tranvieri?!”
“ Kizz, li diggu, propriu a occi a me vi r’hai,
ma lu tranvieri acchì no lu fai ddu?!”

Una sera turrendi da trabagliu
tutt’isthraccu andendi a casa meja,
era tzischendi lu posteggiu chi no v’era.
Aggiu fattu dui o tre giru pa acciapallu,
cu lu trafficu chi v’era,
cum semafori, stop e balli vari,
aggiu pinsaddu:
kizz, inogghi continuendi di gussì,
a casa vi torru a mezzudì!
A ultimu arribendi lesthru lesthru a chissu stop
aggiu bisthu lu semaforo in chiddà
chi era diventendi ruju propriu abà.
Solu lu tempu pa abbaiddà:
lu loggu v’era e lu tempu puru
passaddu soggu chena vi pinsà!
Una macchina s’accostha che una freccia
e cum lu clacson ischuminza a mi sunà.
Kizz, ma propriu a occi a me vir’ani,
e foramari, ma gosa diauru ani di sonà!
Tutt’affuttàdddu lesthru lesthru cun la manu
lu signu li fozzu di passà.
Mancu a dillu, chiss’ erani caramba
chi tuttaunora, la paletta n’ani ‘uggàddu
e i lu marciapiede mi dìzini d’ azzà!
Trezent’ euro di contravinzioni mani daddu
e lu bigliettu pa torrà a casa era pagaddu!

Un'asthra dì in un Forum soggu itraddu.
Cant’era beddu:
ognunu podia dì lu ghi burìa
Giusthu o imbagliaddu chissisìa
e tuttiganti lu debìani rispettà!
Tuttu contentu cuminzaddu
a di la meja aggiu
ma tuttiganti mi tzi so attaccaddi
Cumenti tzintzuri giunti da ogni loggu!
Ischizzadda una n’aribiani dezi
Tutt’ affuttaddi e cun lu foggu in… cabu!
A ra fini si nn’è azzaddu unu
più affuttaddu di l’althri e dizi propriu a me:
“ognuno della sua vita può fare ciò che vuole,
i conti in tasca agli altri non si fanno!”
Eu li diggu ma avveru o abbufunendi sei
eu lu rispèttu pa l’althri già vir’aggiu
e li conti in busciacara no è cosa ghi fozz’eu”
Chissu era un printzipali e eu no lu sabìa
e nimmancu lu sassaresu cumprendia:
“abbufunèndi” la pigliaddu pa “bibèndi”
e affuttaddu cument’era
aggiummai minni bogga da lu forum!

Kizz, cant’è mannu lu mundu in giru in giru
Ma tuttiganti a me si debini attaccà!
Turritano


Il Sassarese è talmente mischiato col sardo logudorese che penso ne diventi notevolmente incomprensibile da parte di un abitante della Corsica meridionale !!!!!


Autore Risposta: Folkettara Dilettante
Inserita il: 21/06/2016 10:08:15
Messaggio:

@turritano: scusa Turritano se m'intrometto in questa discussione sulla lingua sassarese, che m'incuriosisce non poco anche se c'entra poco con le varianti che studio per imparare i canti "a chitterra". In questo mio post vorrei chiederti se puoi tradurre una canzone rock in sassarese datata primi anni '60 dal titolo "caddarina e lu pizzoni". Ogni tanto io l'ascolto su Youtube quando ho il morale un po' a terra, anche se il testo non lo capisco benissimo. In rete, infatti avevo trovato solo il testo, a differenza di quanto è successo in altre due canzoni sassaresi straconosciute ("faccia di trudda" e "lu zarrettu".
Tornando alla canzone in questione, l'unica cosa che ho capito è che il fidanzato di questa Caddarina inavvertitamente fà volare via un uccellino al quale lei è particolarmente affezionata, ma molti punti non mi sono chiari.
Un'ultima cosa: grazie per la traduzione integrale di "drommi, drommi"; se tu non l'avessi postata, avrei fatto fatica a capire soprattutto l'ultima strofa.
Saludos a tie dae sa f*lkettara


Autore Risposta: Folkettara Dilettante
Inserita il: 23/06/2016 15:55:00
Messaggio:

Folkettara Dilettante ha scritto:

@turritano: scusa Turritano se m'intrometto in questa discussione sulla lingua sassarese, che m'incuriosisce non poco anche se c'entra poco con le varianti che studio per imparare i canti "a chitterra". In questo mio post vorrei chiederti se puoi tradurre una canzone rock in sassarese datata primi anni '60 dal titolo "caddarina e lu pizzoni". Ogni tanto io l'ascolto su Youtube quando ho il morale un po' a terra, anche se il testo non lo capisco benissimo. In rete, infatti avevo trovato solo il testo, a differenza di quanto è successo in altre due canzoni sassaresi straconosciute ("faccia di trudda" e "lu zarrettu".
Tornando alla canzone in questione, l'unica cosa che ho capito è che il fidanzato di questa Caddarina inavvertitamente fà volare via un uccellino al quale lei è particolarmente affezionata, ma molti punti non mi sono chiari.
Un'ultima cosa: grazie per la traduzione integrale di "drommi, drommi"; se tu non l'avessi postata, avrei fatto fatica a capire soprattutto l'ultima strofa.
Saludos a tie dae sa f*lkettara
@turritano: iscusa Turritanu deo cheria iscriere "folkettara", ma sa tastiera mia a bortas est unu pagu macca... si che isbagliat calche littera.


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