Forum Sardegna - Pittau: rivalutate le sue posizioni?
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Nota Bene: Fortezza Fenicio-Punica Monte Sirai - Abitato dalle epoche più antiche per la sua particolare posizione dominante. Nuragici, Fenici e quindi Punici, occuparono in tempi diversi questo sito di particolare interesse essendo l’unico che non sia stato occupato, dopo i Punici, da altri popoli. Abbandonato improvvisamente forse a causa di mancanza d'acqua è arrivato fino ai giorni nostri come loro lo hanno lasciato.



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maurizio feo
Salottino
Utente Master



Inserito il - 09/02/2008 : 11:09:43  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
kigula ha scritto:

La calibrazione con dendrocronologia in Sardegna non si fa o meglio si fa poco perchè mancano tabelle o curve dendrocronologiche locali,

Credo che con tutte le tecniche di datazione che esistono oggi è il caso di non basarci più solo sul C14,
Termoluminescenza in Sardegna è quasi sconosciuta,

Finalmente potremmo datare anche le ceramiche.


Mi risulta, però, che tali tabelle di riferimento si possono costruire, studiando (laboriosamente, faticosamente, con moltissima pazienza) le piante adatte del luogo. Non certo l'olivo, che tende a cavitare, pur essendo longevo. Non certa la palma, che non possiede anelli d'accrescimento. Ma in Sardegna resistono ancora diversi patriarchi, i cui anelli possono essere utili alla bisogna. Io non sono addentro a queste cose, (anzi, ti prego di correggermi nei miei involontari errori) ma mi sono sempre chiesto perché questo non si faccia, in Sardegna.
Tra l'altro, gli studiosi stranieri sono tutti concordi nell'affermare che una più precisa datazione assoluta della Sardegna sarebbe utilissima anche fuori della stessa!
E' anche curioso che nessuno abbia avuto la curiosità di utilizzare l'idratazione dell'ossidiana, visto che buona parte di questa è di origine sarda, essendo l'isola una delle quattro fonti d'ossidiana nel mediterraneo.
Sono molto curioso di avere risultati (quando ci saranno) sulla datazione della ceramica con la t.luminescenza e mi domando in quale modo influenzeranno gli schemi approssimativi che possediamo oggi.
Lo stesso studio dei metalli - puri oppure in lega - di provenienza archeologica è prevalentemente appannaggio straniero, ma vedo che è di interesse anche per la gente comune, se perfino in questo forum se ne parla tanto e riscuote tanto interesse: gli unici a trascurarlo sembrano essere proprio gli addetti ai lavori...
In ogni caso, i nuovi risultati faranno del bene: spero che si smetterà così di formulare ipotesi parzialmente o completamente campate in aria, sfruttando leggende metropolitane antiche e moderne.
Ciao!
MF





  Firma di maurizio feo 
Beni: ti naru unu contu...

 Regione Emilia Romagna  ~ Città: Roma  ~  Messaggi: 2962  ~  Membro dal: 11/01/2008  ~  Ultima visita: 23/03/2012 Torna all'inizio della Pagina

kigula

Moderatore



Inserito il - 09/02/2008 : 16:22:39  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di kigula Invia a kigula un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Agli addetti ai lavori interessano molto più di te analisi e datazioni di tutti i tipi, dubito che se ne avessero la possibilità non le userebbero.
Il problema, lo ripeto, è il solito: i soldi.
Non si fanno, o si fanno poco, analisi perchè non le finanzia nessuno. E l'Italia in questo senso non ha nessuna voglia di spendere, le università hanno pochi fondi e quelle sarde in particolare.
Tutto si può fare, comprese le curve dendrocronologiche, ma per farlo servono quei fondi che non ci sono.
Magari presto le faranno le università straniere, molto più finanziate delle nostre. So che un'università australiana, che ha un gruppo di ricerca in Sardegna, sta facendo analisi palinologiche (dei pollini antichi) per ricostruire i paleoambienti sardi. Appena finiranno e pubblicheranno avremo i dati di seconda mano.
Io vorrei poter fare tutti i tipi di analisi possibili per avere qualche datazione più sicura e belle ricostruzioni, ma in primo luogo non riesco neppure a riuscire a entrare nella realtà archeologica di università e soprintendenze sarde (per questo ho scelto di farlo all'estero) e poi in ogni caso non ci sono i soldi per farlo.
Le analisi richiedono strumentazioni, personale, collaborazioni esterne, tutte cose che costano care, perciò in mancanza dei fondi spesso si deve rinunciare.
Facile parlare dall'esterno e pensare che i vecchi archeologi non vogliano fare le cose per evitare che le loro teorie perdano valore, la realtà è ben diversa e molto più banale.
Le ipotesi campate in aria (più che altro di esterni) e la fantarcheologia continueranno comunque ad esistere, l'archeologia romanzata o fantastica vende sempre.
Ma non credo sia un problema.




 Regione Estero  ~ Città: Cordoba  ~  Messaggi: 1738  ~  Membro dal: 07/05/2007  ~  Ultima visita: 15/01/2014 Torna all'inizio della Pagina

maurizio feo
Salottino
Utente Master



Inserito il - 09/02/2008 : 17:46:12  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
kigula ha scritto:


Il problema, lo ripeto, è il solito: i soldi.

Facile parlare dall'esterno

Le ipotesi campate in aria (più che altro di esterni) e la fantarcheologia continueranno comunque ad esistere, l'archeologia romanzata o fantastica vende sempre.
Ma non credo sia un problema.

Ti do ragione su tutto, naturalmente.
Certo, ammetto anche sia molto più facile parlare da fuori: è poi sempre facile criticare chi fa, piuttosto che non fare. Ma spero che tu comprenda che non lo faccio solo per criticare e basta, bensì perché mi dispiace della situazione attuale. (Anche negli altri campi, la situazione economica ed organizzativa è paragonabile a quella che tu descrivi per l'Archeologia: nel mio - quello medico - è addirittura drammatica. data l'urgenza di cui è investita la sanità).
Intanto, trovo che sia un bene parlarne, se questo ci aiuta a pensare e a cercare di trovare una soluzione.
Intanto (dico così per dire, per esempio e per assurdo) in questo forum ci sono più di 2000 persone. E' già un buon numero di persone, per dare un primo impulso ad una proposta, magari dopo averla discussa tutti insieme, no?

Però ti faccio notare che adesso, se entri in una libreria sarda (non dico della penisola, perché lì quel tipo di libri va ordinato e molte librerie si rifiutano di farlo), la fantarcheologia è quella messa in evidenza. I libri con qualche fondamento scientifico sono rari e in genere riposti in fondo a qualche scaffale nascosto, dove devi andartelo a cercare. Questo, io credo, costituisce già un problema, perché significa che anche i librai - con un atteggiamento anti scientifico - danno la preferenza a chi vende e non alla cultura.

E in fondo in fondo, credo, gli addetti ai lavori hanno qualche colpa, in realtà. Pensaci bene: se no tu stessa non saresti stata costretta ad andare all'estero, come altri che valgono, prima di te...

Con affetto,
MF





  Firma di maurizio feo 
Beni: ti naru unu contu...

 Regione Emilia Romagna  ~ Città: Roma  ~  Messaggi: 2962  ~  Membro dal: 11/01/2008  ~  Ultima visita: 23/03/2012 Torna all'inizio della Pagina

falkittu

Utente Normale



Inserito il - 10/06/2008 : 23:41:44  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di falkittu Invia a falkittu un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ho appena concluso la lettura della riedizione del libro di Massimo Pittau - Sardegna Nuragica. Lo trovato interessante, con diversi spunti che lasciano pensare. La sua tesi, fortemente antimilitarista, si contrappone a quelle di archeologi del passato, che hanno fatto davvero degli errori madornali. Credo comunque alle nuove tesi che prevedono un uso misto del nuraghe. Prima tempio, poi fortezza, oppure si può ipotizzare (come ha fatto Franco Laner nel libro Accabadora, tecnologia dele costruzioni nuragiche) che ogni nuraghe fosse stato costruito per un determinato tipo di utilizzo. Che ne so, Santu Antine Fortezza; Is paras tempio, ecc.
Sta di fatto che se i nuraghi sono dei templi; i pozzi sacri sono dei templi; le tombe dei giganti sono legate al culto dei morti; le domus idem, c'è qualche costruzione nuragica non legata alla religione? Verrebbe da pensare che i nuragici fossero dei fanatici religiosi, tutto casa e chiesa. In realtà i bronzetti dei guerrieri, le navicelle nuragiche, l'epopea degli shardana, sono la prova che anche l'aspetto della guerra aveva la sua importanza nel mondo nuragico (e Pittau nel suo libro non ne parla minimamente).
Chissà se un giorno riusciremo a svelare il mistero che avvolge i nostri illustri antenati.... chissa!




 Regione Sardegna  ~ Prov.: Cagliari  ~ Città: un luogo immaginario tra Cagliari ed Orroli  ~  Messaggi: 74  ~  Membro dal: 03/06/2008  ~  Ultima visita: 20/05/2013 Torna all'inizio della Pagina

EdoSardo

Utente Medio


Inserito il - 11/06/2008 : 07:06:07  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di EdoSardo Invia a EdoSardo un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Per quanto riguarda il discorso delle datazioni posso dire che, a mio parere, il C14 basta e avanza, ed è un metodo affidabilissimo. Più dell' idratazione dell' ossidiana e più della termoluminescenza. A patto che le datazioni siano calibrate. E' verissimo che non abbiamo curve di correzione per la Sardegna, ma è sempre meglio sbagliare di 50 anni che non di 500. Eravamo abituati ad un neolitico antico che durava 2000 anni, in realtà non sembra duri più di 1000 - 1200 anni, come dimostrano gli ultimi studi e le ultime datazioni. Hai ragione Kigula quando dici che mancano i fondi, ma ha ragione anche Maurizio quando dice che ancora oggi molti archeologi non usano il C14 a priori. In questo caso non è mancanza di fondi, spesso ci sono appalti da centinaia di migliaia di euro per gli scavi, ma nelle domande di finanziamento non compare la voce "analisi al C14"...eppure il prezzo si è abbassato notevolmente. Con 1000 euro o poco più si possono fare 3 datazioni, sarebbe una voce non molto consistente nell' economia di uno scavo, soprattutto se paragonata ai risultati.



 Regione Sardegna  ~ Prov.: Cagliari  ~  Messaggi: 371  ~  Membro dal: 28/12/2006  ~  Ultima visita: 02/03/2011 Torna all'inizio della Pagina

.machiavelli.

Utente Senior


Inserito il - 11/06/2008 : 12:59:34  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di .machiavelli. Invia a .machiavelli. un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ahi ahi!, ho la sensazione che si stia commettendo un errore imperdonabile: usar la calcolatrice per eseguire compiti di matematica è conodo...ma la logica e il cervellino sono più affidabili. Con la calcolatrice non si ha la percezione degli errori perchè funziona in automatico...senza ragionare. Non mi piace. Diciamo che preferisco utilizzare il C 14 per verifiche e non per formulare ipotesi!



 Regione Sardegna  ~ Prov.: Cagliari  ~ Città: Cagliari  ~  Messaggi: 1141  ~  Membro dal: 20/03/2008  ~  Ultima visita: 11/11/2013 Torna all'inizio della Pagina

EdoSardo

Utente Medio


Inserito il - 11/06/2008 : 21:37:11  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di EdoSardo Invia a EdoSardo un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Sì Mak, infatti non si usa il C14 per fare ipotesi! di certo va usato bene e non a casaccio, una sola datazione non dice molto, si rischia di fare la fine delle datazioni (poco affidabili) di Su Nuraxi di Barumini o del Bruncu Maduli di Gesturi, che da sole non dicono niente e anzi traggono in inganno, su ciò siamo perfettamente d' accordo. In diversi scavi ai quali ho partecipato, in siti dell' Oristanese ed in ambiti puramente neolitici, sono state eseguite diverse datazioni, alcune ancora inedite. Le datazioni si relazionano perfettamente non solo tra loro, ma anche con datazioni di contesti similari effettuate fuori Sardegna. Se in una unità stratigrafica esegui 3 datazioni, per esempio, e tali datazioni ricadono tra il 5200 ed il 5300 A.C. (semplificando le cose), si può star tranquilli che la datazione dello strato è quella. Certo il lavoro del nostro cervellino è importante, ma non dimentichiamoci che la cultura di Ozieri, prima del C14, era datata tra il 2500 ed il 2000 a.C.!



 Regione Sardegna  ~ Prov.: Cagliari  ~  Messaggi: 371  ~  Membro dal: 28/12/2006  ~  Ultima visita: 02/03/2011 Torna all'inizio della Pagina
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