Ammutadori
Salottino
Utente Senior
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Inserito il - 02/09/2009 : 13:23:43
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Posto da parte di Pierpaolo che nn riesce ad inserire l'articolo. Se ritenete opportuno, spostatelo in altre sezioni. ciao
Agli appassionati lettori un caro saluto ed un invito a ponderate riflessioni.
Vista l’insistenza a voler sostenere imperterritamente un'unica versione, tra l’altro anacronistica, non credete davvero che sfatare le versioni imposteci fin ora non sia un dovere,sia di cronaca che come invito ad ulteriori approfondimenti?
Buona lettura.
Lo Tsunami che travolse Atlantide. Nuovi studi
Le mie risposte
Questo è il titolo dell’articolo che è comparso sulla pagina dedicata alla cultura Sabato 29 Agosto 2009, sull’ottava pagina dell’ L’Unione Sarda, la maggior testata giornalistica isolana, che ci elargisce una notizia davvero “strabiliante” riportata con grande risalto da due studiosi tedeschi che rispondono al nome di Rainer Kuehne e Werner Wickboldt a seguito delle ricerche e scavi sulle coste Andaluse e nell’Egeo, ispirate dalla misteriosa Tartessos, la città già citata dagli egizi e successivamente dai greci sulla scia del mito di Atlantide raccontato da Platone.
Il motivo della presente è dato dalla volontà di puntualizzare alcuni importantissimi dettagli, necessari ed indispensabili, al fine di ricordare che in origine fu Solone, cento anni prima di Platone, a portare per la prima volta dell’esistenza della mitica Atlantide in Grecia. Tutto iniziò quando Solone si recò a Sais la capitale amministrativa egiziana, occasione che gli permise di scoprire che gli stessi egizi avessero antiche radici Atlantidee. Insomma erano i lontani pronipoti di queste genti provenienti da una terra lontana posta nel Gran Mare oceanico oltre le Colonne d’Ercole. Quale studioso indipendente appassionato della materia in tema, il sottoscritto Pier Paolo Saba, già autore di un testo dal titolo: Atlantide - Dopo la catastrofe - Nuove ipotesi scientifiche - edito dalla PTM (OR), vuole dimostrare l’incongruenza delle versioni rilasciate dagli studiosi citati, compreso l’esimio prof. Marinatos Spyridon, secondo cui la grande eruzione vulcanica che distrusse Santorini sarebbe stata all’origine sia del collasso della civiltà minoica che della leggenda di Atlantide.
Il motivo primario che nega una simile affermazione è che non si sia tenuto in considerazione il fatto che lo stesso Mar Egeo non avrebbe, mai e poi mai, contenere una terra cosi grande come l’Atlantide così come era stata descritta a Solone dal sommo Sacerdote Sokis. Atlantide, infatti, era talmente grande tanto è vero che posta in comparazione con l’estensione del Mar Egeo, in esso non poteva essere contenuta. Era talmente smisurata perché comprendeva un estensione di terra pari alla Libia, terra che, allora, non aveva certamente i confini orografici e politici attuali. Ovviamente comprendeva anche il Marocco, ed insieme l’Egitto tutta l’Asia di allora. Com’è possibile, quindi, che ci si ostini ancora una volta a negare l’evidente incongruenza della capacità di contenere una simile estensione di terra in un catino d’acqua, in proporzione, come nel caso dell’Egeo?, errore sul quale hanno insistito altri studiosi e lo stesso Sergio Frau in: Le Colonne d’Ercole - Un inchiesta., il quale pone Atlantide nel Mediterraneo, ed anzi in Sardegna, considerando che codesta terra, quasi un continente, innanzi tutto avesse già un nome, Tirrenide o Poseidonia, nome già attribuito a suo tempo dai greci.
Inoltre si è trascurato il fatto che l’attuale tecnologia scientifica permette attraverso la batimetria degli esami molto più accurati di quanto non si potesse fare nel lontano 1950, si vuole insistere ancora una volta sulla versione Santorini per misticheggiare ancora speculativamente su Atlantide?, per dovere di informazione mi riferisco agli esami batimetrici effettuati nel Mar Caraibico dove sono emerse delle immagini sconcertanti e fantastiche che riportano presumibilmente molto più vicino alla possibilità che la “mistichegiata” Atlantide avesse un ubicazione proprio in quel tratto oceanico, esattamente di fronte al Golfo del Messico. Le immagini mostrano alcune Piramidi, un immensa strada lastricata da blocchi enormi di pietra, resti di costruzioni e numerosi altri elementi che richiamano all’Atlantide di Solone prima, di Platone poi ed inizialmente degli Egizi che ne parlarono per la primissima volta… anche se è vero che antichissime leggende Mesoamericane ricordano una terra immensa posta li, ad oriente dell’attuale Messico. La mitica Tartesso ricercata dai prof tedeschi su citati, non poteva essere quindi la “nostra Atlantide. Il sito indagato, Donana, sulla costa atlantica spagnola non era altro che uno degli empori posti sulla terra conquistata dagli Atlantidei dove venivano stivate le merci importate dalla terra natia, Atlantide, per poter essere ridistribuita poi nelle altre terre. Allora, ai primordi delle attività commerciali, eravamo ancora nel Wurmiano, nel periodo finale, intorno a 50mila anni fa. Un esempio classico è riportato dall’eccezionale rinvenimento casuale di Glozel, in Francia, dove sono stati rinvenuti numerosissimi reperti datati ad oltre trentamila anni. E’ sconcertante e meraviglioso il fatto di poter osservare che tali reperti sono per la maggiore scritti. Incredibilmente tali segni sono identici a quelli, per esempio, riportati su un infinità di reperti provenienti dall’intera Sardegna ed un caso eclatante è dato dalla famosissima ciottola di Orani (NU) a dimostrazione che gli autoctoni, allora, sapessero già comunicare con la scrittura, fato fin ora negato dalla detta scienza ufficiale, l’archeologia, che recentemente è stata smentita confermando l’autenticità dei reperti francesi e soprattutto, dal riconoscimento ufficiale che i reperti in causa sono riferiti ad una data che va oltre i 30mila anni. Innanzi a tali prove, non è forse il caso di rivedere quanto è stato scritto sin’ora?. La mitica Atlantide non era la Sardegna, tanto meno si trovava nell’Egeo, pertanto vogliamo riflettere ancora una volta insieme nell’intento di sfatare miti e leggende legati campanilisticamente a versioni che distorcono ancora una volta la verità.
Con vero piacere ed un grande saluto.
Pier Paolo Saba.
Olbia: Lunedì 31 Agosto 2009
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