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Nota Bene: Capoterra Durante il periodo dell’Impero Romano, il territorio di Capoterra, vive momenti di grande splendore e di importanza strategico- militare e commerciale. Lo dimostrano tracce di antiche ville romane, di fabbriche di vetro e terra cotta, che sicuramente primi sfruttamenti delle miniere sulle montagne. Dopo la caduta dell’Impero Romano e le prime invasioni barbariche, soprattutto ad opera dei Vandali la zona di Capoterra, come tutta la costa sarda, si spopola e il territorio di Capoterra perde l’antica importanza.



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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
ampuriesu Inserito il - 22/05/2011 : 16:37:44
Come consueto dopo ogni evento iniziamo una discussione su come è andata una manifestazione; impressioni, consigli, complimentie perchè no anche critiche se servono per costruire e migliorare le nostre grandi manifestazioni e soprattto preservare il nostro abbigliamento tradizionale da qualunque tipo di cambiamento dovuto alla leggerezza di chi li confeziona, dall'estro di chi apporta modifiche, dal tipo di stoffe utilizzate ecc.
Ho visto la manifstazione stamattina e devo dire che parecchie cose sono state difficili da digerire ma molte altre sono state uno spetacolo per la vista come il gruppo folk San Basilio di Sennori che per sfoggiare tutto quel ben di Dio sicuramente hanno profanato le tombe del cimitero alla richerca di cimeli e pezzi originali. Nonostante qualche cosa da correggere come un bambino con la catenina portata fuori, erano composti e ben ordinati, i costumi impeccabili e non paragonare a quelli dell'anno scorso interamente pitturati o con balze applicate anzichè essere ricamate. Osilo impeccabile come sempre ha messo in evidenza la sua eleganza a parte un costume che mi è sembrato ricamato a macchina, Ittiri come sempre numerosissimi ed eleganti, tintinnanti dal suono dei bottoni e degli ori anche se mancavano le bellissime telette, Busachi splendidamente vestiti con molta eleganza hanno sfoggiato i loro abiti; Cabras belli a parte l'essere scalzi e qualche costume inventato simile a quello di Oristano (i pezzi originali erano splendidi); Quartu anche se poco numerosi hanno sfoggiato il meglio del meglio così come Villanova Samugheo, Ploaghe, Cagliari, Villanova strisaili se non sbaglio con il suo costume austero ma molto molto curato; Orgosolo almeno per me possiedono il meglio del meglio che si possa trovare in Sardegna... mi sono commosso al vederli.
Male i costrumi ricostruiti con stoffe dozzinali, indossati male o storpiati nell'aggiungere chincaglieria di ogni genere come Olbia con capitte e gonne di plastica, Tempio con sogolo sintetico e camisgjole fatte in modo dozzinale, Usini con busti mal sistemati e ricamati che non vi dico come, Uri sembravano la brutta copia di Ittiri per il portamento, Nulvi con i capelli al vento senza crocchia e con le frange che cadevano sugli occhi, Villanova Monteleone con un sacco di tndine adattate a veli e grembiuli, Oristano che ha sfoggiato questi grembiuli e veli in tulle comprati ametri che tra l'altro oltre che ad essere inventato il costume ora hanno anche aggiunto questi pezzi. Questi sono quelli che più mi hanno colpito sia in positivo che in negativo ma c'era ancora molto di bello da descrivere così come altrettanto di negativo ma lascio a voi la parola per esprimerele vostre considerazioni. Da Togliere nel modo più assoluto quella sorta di maschera che raffigura un uomo e una donna mentre si accingono a dare sfogo ai propri sensi... vedere ragazzini che camminano e si atteggiano in quel modo è veramente una cosa oscena, é stato superato il limite del pudore, poco piacevoli da vedere, poco morali e sopratutto non idonei per una manifestazione di tale portata anche perchè il pubblico è composto da adulti ragazzini e bambini.
7   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
milly73 Inserito il - 23/05/2011 : 21:33:28
babborcu ha scritto:

milly! si: eravamo tutti ricchi hahahaha!


eiaaaa, pagu bei
sai che non faccio altro che pensare agli abiti esposti da te ?
mi sono pentita di non averli fotografati ma avevo paura di essere rimproverata , in quel momento ho pensato, se i tuoi abiti potessero essere indossati per una sfilata che gran bella soddisfazione, non farci caso ma io lavoro di fantasia Comunque Ittiri ha fatto una bella figura
babborcu Inserito il - 23/05/2011 : 19:56:02
milly! si: eravamo tutti ricchi hahahaha!
milly73 Inserito il - 23/05/2011 : 18:22:01
babborcu ha scritto:

uno dei quali porno e inadatto ad un pubblico in cui stanno bambini..


ho capito a quale gruppo ti riferisci dovevi sentire i commenti dei presenti, a meno che tu non li abbia sentiti.

la mia è un opinione da persona non competente sull'argomento
ho visto troppo "lusso" negli abiti, troppi gioielli, quasi che una persona voglia mostare tutti i suoi gioielli in un solo giorno, non penso propio che i nostri avi vestissero così.
Salvaguardare la tradizione, secondo me, significa tutelare il passato non inventando cose mai esistite.
Mi viene in mente una frase di mia nonna quando le mostrai delle foto di abiti tradizionali:
" stuppaminceddusu tocca"
sartinocchja Inserito il - 23/05/2011 : 17:52:21
Ah Babbo, io sono dubbiosa! non so se ho centrato il problema … ci ragiono … solo che questa distinzione fra paradiso e inferno mi sembra non aiuti a capire “l’entusiasmo sordo”.
Io ho la sensazione che questa spettacolarizzazione riguardi sia l’anima di chi sta in paradiso sia di chi sta all’inferno. Forse bisogna pensare un purgatorio comune, una zona di decontaminazione per tutti. Mi domando se sono da salvare proprio quelli che non hanno mai sfilato per queste manifestazioni????????????
ampuriesu Inserito il - 23/05/2011 : 13:40:20
Errata corrige post precedente.... Villagrande e non villanova
babborcu Inserito il - 23/05/2011 : 13:20:12
sarti.. hai centrato il problema e la storia.. la prima spettacolarizzazione nota e' la grande cavalcata del 1899 e successive manifestazioni sporadiche per le venute dei reali... l'industria turistica ha preso in mano le sfilate ai tempi della prima cavalcata sarda nel 1951...

aldià di orrori, pasticci, falsi, gruppi inutilmente ripetitivi e insignificanti .. vi erano gruppi magnifici: a me sono piaciuti: sennori ( ritornato agl isplendori antichi dopo la pessima prova dello scorso anno) osilo, ittiri, ploaghe, ossi, oliena, orgosolo,bitti, cagliari,samugheo, atzara, b
usachi, selargius, quartu sant'elena, villagrande, dorgali... per me troppi carnevali ... uno dei quali porno e inadatto ad un pubblico in cui stanno bambini..
ovviamente; solita orgia di stoffe di plastica, tendine da bagno, chiancaglieria impropria, trucchi pesanti e degli (odiatissimi )coni gelato sulla zucca che stanno conquistando una quantità impressionante di donne sarde
sartinocchja Inserito il - 22/05/2011 : 21:13:52
Oggi ho seguito, con mio dispiacere, parte della sfilata in tv, aah! non poter essere lì … che dire bella non bella, bene o male, pro/contro … ???????? … so che l’argomento è così spinoso, di non facile digestione che ogni volta mi astengo … oggi ipotizzo!
Mi chiedo quando è finito il tempo in cui ci si vestiva solo per i propri paesani o al massimo per quelli dei paesi vicini (dove regnava la discrezione) e quando si è cominciato a vestire per “gli altri”, per quelli che venivano da fuori “i viaggiatori/turisti” (sicuramente più teatrale, più attenta “all’effetto”). O se vogliamo quando è iniziato il processo di spettacolarizzazione a discapito della moderazione?
Forse per un periodo queste due anime hanno camminato assieme senza che l’una dovesse o volesse prevalere sull’altra, ma a un certo punto sembra che il procedere “in sintonia” si sia interrotto e la prima ha lasciato il passo alla seconda, forse piegando alla sua logica anche “il ruolo della comunità che vigila”.
C’è da chiedersi a questo punto, se in realtà, ultimamente (forse possiamo parlare di 150-200 anni????) non sia andata in scena solo questa seconda anima???? Rappresentazione dopo rappresentazione (processione dopo processione, così sagre/feste/matrimoni), generazione dopo generazione, sino ai giorni nostri. Mi sembra riduttivo voler tagliare l’albero senza occuparsi delle radici ormai profonde che germogliano non solo nel mese di maggio ma in ogni mese dell’anno in tutti i centri dell’isola.
Come far germogliare nuovamente, dopo tutto questo tempo i fiori della discrezione, della specificità, “la vera anima del vestire tradizionale”, se manca “l’entusiasmo” (molto spesso anche la materia prima), perché com’è evidente il monopolio oggi, lo detiene la parte folkloristica.
A questa forse bisogna riconoscere il merito di aver portato avanti “la tradizione”, l’entusiasmo/interesse. Tutto questo fermento/spettacolarizzazione/teatralità che caratterizzano il mondo dei costumi se da un lato hanno creato delle cose “poco tradizionali”, dall’altro hanno fatto partire la caccia al costume (non solo) in quasi tutta l’isola. Abiti che altrimenti non avrebbero mai visto la luce del sole (o di toglierli per tempo prima di venir messi al rogo), così di foto, scritti, testimonianze.
Che cosa fare dunque di tutto ciò che è ricostruito senza troppo rigore … come gestire “l’entusiasmo sordo”.
Gibran dice “Alcuni sentono con le orecchie, altri con lo stomaco ed altri ancora con le tasche; ce ne sono poi altri che non sentono affatto” … mi chiedo se non sia conseguenza di questa “disabituazione al sentire” la parte più discreta, specifica, insomma “la vera anima del vestire tradizionale” ????????
È un tentativo per capire …


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