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Nota Bene: Is Fassõis - ossia "I fascioni (di giunchi)", è il nome sardo di origine latina che si assegna alle straordinarie imbarcazioni degli stagni di Santa Giusta.
Il "Fassõis", lungo quattro metri e largo, al massimo, un metro, è composto, come dice il nome, da "fascioni" di giunchi che crescono sulle rive lacustri, detti "su fenu" e "sa spadua", legati in modo da rendere appuntita la prua e tronca la poppa.



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 Museo Aligi Sassu - Thiesi

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
Paradisola Inserito il - 28/04/2010 : 19:06:34
Museo Aligi Sassu
Collezione Permanente

a cura di Alfredo Paglione e Silvia Pegoraro

Thiesi (Sassari) - 23 maggio 2010

Thiesi (SS) 28, aprile. Si inaugura a Thiesi, domenica 23 maggio alle 17.30, il nuovo museo dedicato ad Aligi Sassu. Il Comune di Thiesi, nel rispetto dell’impegno preso a novembre in occasione della mostra Sassu Futurista, celebra con la nascita del nuovo Museo il legame del Maestro con la città.

Il Comune di Thiesi ricorda Aligi Sassu con 120 opere grafiche generosamente donate da Helenita Olivares Sassu e Vicente Sassu Urbina, vedova e figlio adottivo dell’artista, da Alfredo Paglione, cognato dell’artista, noto gallerista e collezionista milanese e da Antonio Serra di Thiesi, parente e amico dell’artista.

Le opere grafiche esposte sono state elaborate dal Maestro fra il 1929 e il 1995 con diverse tecniche: acquaforte, acquatinta, puntasecca, litografia.

La collezione permanente è curata da Alfredo Paglione e Silvia Pegoraro, con la collaborazione di Elsa Betti. Oltre a questa si potranno ammirare I Moti Angioini e La Vita e la Natura opere murali realizzate da Sassu a Thiesi negli anni ’60 che formeranno il nucleo centrale del nuovo Museo Sassu.

Di origine thiesina per parte di padre, Aligi Sassu trascorse a Thiesi diversi anni dell’infanzia, ricevendo dai luoghi, dai paesaggi e dalle usanze di questo territorio impressioni e suggestioni che ne hanno segnato la vita e l’arte.

La produzione grafica di Sassu può dirsi parallela a quella pittorica: nelle incisioni ritornano gli stessi temi che si trovano nella pittura, dalla realtà sociale al mito, dal soggetto sacro a quello profano e provocatorio della Maison Tellier. Dal punto di vista del linguaggio si nota un’immediatezza espressiva estremamente pungente come nei 35 lavori, presenti in mostra, della cartella Aligi Sassu. Opera grafica del 1963, presentata con l’introduzione di Salvatore Quasimodo e il saggio critico di Giorgio Mascherpa. In questo gruppo di opere le Crocefissioni del 1930 e del 1942 convivono con i vari Ciclisti, Musici e Giocatori di dadi del 1931, con La ruffiana e Le modelle del 1939, e con altri lavori che denotano il profondo legame di Sassu con la letteratura. La sua straordinaria capacità di “estrarre” immagini di grande intensità emotiva e narrativa raggiunge il suo apice tra il 1980 e il 1986, anni in cui realizza 113 tavole ad acrilico che illustrano con potenza coloristica altrettanti passi della Divina Commedia.

Le opere “letterarie” che troviamo nella cartella presentata da Quasimodo ed esposta al Museo Sassu di Thiesi sono Orlando, del 1938, e Scendeva dalla soglia d’ uno di quegli usci…, del 1943, ispirato alla celebre pagina dei Promessi Sposi, che Sassu illustra nello stesso anno con 58 tavole ad acquerello.

Quanto all’Orlando, ispirato all’Orlando Furioso, Sassu vi ritorna nel 1974, creando 15 incisioni a colori che illustrano il poema ariostesco - tutte esposte al Museo Sassu di Thiesi – raccolte nella cartella Fantasie d’amore e di guerra dell’Orlando Furioso. Il mondo ariostesco, con il suo infinito dinamismo e la sua ricchezza cromatica, è quello più vicino al mondo poetico di Sassu, come lo stesso artista ci dice: La poetica di messer Ludovico è forse quella che mi è più congeniale: il poema, fin da quando ero giovane, mi sembrò aperto a tutte le espressioni del colore e della forma, come un luogo deputato, dove la suggestione del movimento si dipana, corre e tutto travolge nella passione di una fantasia che travalica le cadenze temporali. (…) immagini indomabili, che imposero alla mia mano il segno.

Il rapporto con la letteratura si evince da molti altri lavori grafici esposti in permanenza a Thiesi, come nel caso del sodalizio con l’amico poeta Raffaele Carrieri, autore delle poesie che accompagnano le 20 litografie, acqueforti e acquetinte della celebre cartella I cavalli innamorati, edita nel ’73 dalla milanese Galleria Trentadue di Alfredo Paglione.

Cinque grandi litografie Omaggio alla Sardegna, con i versi del poeta sardo Sebastiano Satta (1867-1914), restituiscono il mito di una Sardegna arcaica e maestosa.

Lo stesso legame, questa volta con la narrazione sacra, pervade le sette opere grafiche (sei litografie e un‘acquaforte) che illustrano l’Apocalisse. L’”espressionismo” di Sassu raggiunge qui alti vertici sorretto dal soggetto drammatico e misterico del Libro, ma anche dal clima di profonda rivalutazione della “sensualità” della pittura che l’arte europea viveva all’inizio degli anni ’80 .

I cavalli sono protagonisti di un’altra splendida raccolta di 10 litografie presentate a Thiesi, I cavalli dell’imperatore creati nel 1989 sotto l’ispirazione di una serie di tavolette votive giapponesi, ed Ettore e Achille III e Achille e Xanto, due delle cinque acqueforti della cartella Nelle nuvole i miei cavalli. La potenza e la vitalità dello splendido animale si diffondono anche da una cartella di nove incisioni a colori all’acquatinta e puntasecca, con introduzione di Werner Spies, dove troviamo lavori come Il grande cavallo rosso e I cavalli di Poseidone: Il Mito del Mediterraneo del 1989-90.

Questo titolo anticipa quello dell’imponente murale in ceramica realizzato presso il Parlamento Europeo di Bruxelles nel 1992-93 I Miti del Mediterraneo, nel quale i soggetti riconducono alle radici più profonde e affascinanti dell’immaginario visivo di Sassu: il paesaggio di Mallorca e quello della Sardegna si richiamano continuamente nei loro colori vivaci e nel rinvio ai miti classici della civiltà mediterranea greco-latina in un tripudio di movimento.

Completano la raccolta di grafica del Museo Sassu di Thiesi 17 fogli sciolti di grande formato, degli anni ’80: da Cavalli verdi (1987) a Ettore e Achille (1987), da I due soli I (1987) ad Andromeda (1989), ancora una volta mito e realtà, immaginazione visionaria e potenza della natura s’intrecciano nell’universo di Sassu, dove il colore non abbandona mai il suo ruolo di generatore della forma e non cessa mai di essere il veicolo di profonde emozioni.

MUSEO ALIGI SASSU
indirizzo: via Grau, Thiesi (Ss)
ingresso: gratuito nel mese di giugno
giorni di apertura: dal martedi alla domenica
orari: dalle 10 alle 13 e dalle 16.30 alle 19.30.
info: Comune di Thiesi tel. 079/885583 E-mail segreteria@comunethiesi.it
inaugurazione: domenica 23 maggio ore 17.30
catalogo: Silvana Editoriale
3   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
Nuragica Inserito il - 26/05/2010 : 20:11:13
Asinella80 ha scritto:

Interessante.. avevo visitato tempo fa una mostra del grande Aligi Sassu.. ma sono contenta che Thiesi lo valorizzi..
Nuragica.. che dici ci facciamo un salto insieme???
d'estate Asinè.... ricordamelo
Asinella80 Inserito il - 26/05/2010 : 19:49:58
Interessante.. avevo visitato tempo fa una mostra del grande Aligi Sassu.. ma sono contenta che Thiesi lo valorizzi..
Nuragica.. che dici ci facciamo un salto insieme???
Nuragica Inserito il - 28/04/2010 : 22:02:50
Era ora che la Sardegna dedicasse un museo all'abilissimo pittore-scultore sardo-milanese.
Riscuotera' sicuramente un grandissimo successo...
ed io mi metto gia' in lista per visitarlo..

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