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Nota Bene: Domus de Janas Il nome popolare significa letteralmente "case delle fate" ma in realtà esse sono delle tombe scavate nella roccia dalle popolazioni che vissero in Sardegna nel Neolitico, prime fra tutte quelle della cosiddetta "cultura di Ozieri", che fiorisce nel periodo compreso fra il 4000 e il 3000 a.C.



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 Nivola a Palazzo Regio - Cagliari

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
Agresti Inserito il - 26/06/2008 : 18:30:42
Mostra delle opere di Nivola
a Palazzo Regio
da lunedì 23 giugno fino al 31 agosto 2008


La traiettoria inedita dell’artista nomade
Al Palazzo Regio di Cagliari una mostra dedicata alle opere di Costantino Nivola


Dee madri dal respiro cosmico e infernali piscine debordanti di corpi, totem dei nativi americani e letti sfatti da eros convulso. Pitture, sculture, ceramiche. Marmo, legno, lamiera, sand casting. Legami profondi con la propria terra e coraggio di partire; lasciare il paese, cercarsi è perdersi nelle folle formicolanti della metropoli.

Ottantacinque opere (fra cui molti inediti recuperati nelle case di collezionisti di New York, Pirri, Orani, Nuoro) esposte nelle sale del Palazzo Regio di Cagliari per tirare le somme, a ventanni dalla morte dell' artista; sul mondo di Costantino Nivola; “nomade per elezione”, come lo definisce il curatore Carlo Pirovano.

La mostra, presentata ieri alla stampa sarda in anteprima, aprirà domani e resterà allestita fino al 31 agosto, con l'auspicio di una proroga per settembre così, magari, potrà essere visitata dalle scolaresche e di una replica (forse a Oristano). A volerla, con forza, l'amministrazione provinciale di Cagliari. A organizzarla, la Fondazione Costantino Nivola. A cofinanziarla, con uno stanziamento di 70 mila euro andato ad aggiungersi a quello di 300 mila della Provincia (la somma è servita a coprire le spese di trasporto e di assicurazione delle opere), la Fondazione Banco di Sardegna.

Un atto dovuto: non solo per ricordare la ricorrenza della scomparsa di Nivola (avvenuta il 5 maggio 1988: era nato li 5 luglio 1911) ma per onorare la sua compagna, Ruth Guggenheim, morta pochi mesi fa dopo aver partecipato al concepimento dell'esposizione cagliaritana (che per rispetto non avrà l’inaugurazione ufficiale). Una sfida ambiziosa: “Realizzare in Sardegna - scandisce Ugo Collu, presidente della fondazione intitolata all'artista di Orani - dopo quelle di Milano nel 1999 e di Firenze nel 2004, una mostra antologica che desse conto, con rigore filologico, della complessità della traiettoria estetica di Nivola”. Una scommessa audace: “Un' amministrazione pubblica -afferma il presidente della Provincia, Graziano Milia - ha il dovere di pensare prima ai sardi che alla Sardegna. E i sardi hanno bisogno di cultura. Anzitutto per definire una propria identità senza ricadere nel localismo protezionistico” .

Qui sta il punto. Per i sardi, confrontarsi con le opere di Nivola significa trovarsi faccia a faccia con una tradizione non chiusa ma aperta, assorbita e rilanciata, mescolata e messa alla prova, guardata a distanza e ritrovata solo dopo l'esperienza del totalmente altro: prima (grazie al compaesano Mario Delitala, il pittore che fu suo primo maestro) Sassari; poi (grazie a una borsa di studio della Camera di Commercio di Nuoro) Monza, con il suo Istituto d'arte, dove studiò fra gli altri con Marino Marini e conobbe Ruth Guggenheim, sua compagna di una vita; poi Milano, dove espose alla Triennale e conquistò il posto da art director all'Olivetti; ancora Parigi, dove conobbe De Chirico; infine New York, le sue strade su cui incombono le moli vertiginose dei grattacieli, asfissiate da auto, pedoni, insegne pubblicitarie, capitale dell'impero del capitale (ma anche provvidenziale asilo per gli esuli da un Italia in cui vigevano le leggi razziali e I’ebrea Ruth non poteva più vivere). Il nomade viaggia leggero: il bimbo che a otto anni, a Orani, lavorava come manovale accanto al babbo muratore, cresciuto, non può permettersi bagagli ingombranti. Mettendosi in viaggio per il Nuovo Mondo, della tradizione porta con se l'essenziale, non la buccia, per quanto spettacolare, e sgargiante. Profondamente radicato e modernamente sradicato, antico e moderno, astratto e figurativo, diviso fra ragioni degli dei e degli uomini: nel mondo di Nivola convivono gli opposti.

E proprio la dualità, sottolinea ancora Milia, ispira l'esposizione: “Il palazzo, questo palazzo che è stato sede sia del potere venuto da fuori sia della nascita dell'autonomia regionale, è letteralmente tagliato in due”. In pratica, all'interno delle sale così caratterizzate dai soffitti affrescati, dai pesanti tendaggi, dai ritratti dei notabili, sono stati ricavati dei gusci candidi: contro pareti bianche che salgono fino a circa due metri e 70 centimetri d'altezza, lasciando scorgere, al di sopra, stucchi, affreschi e decorazioni ottocentesche e lasciandosi invadere; dall'alto, dai sontuosi lampadari di cristallo. Anziché neutralizzare la personalità del contesto espositivo, insomma, la scelta è stata di esaltarla, esasperando un conflitto, che è anche quello fra contenente e contenuto, locale e globale, potere e arte, mostra e attività amministrativa (che proseguirà regolarmente, con l'assemblea che si riunirà nella sala consiliare, rimasta pienamente disponibile.
“Avremmo potuto puntare sulla spettacolarità” - ammette Ugo Collu –
“Invece abbiamo optato per sobrietà e rigore. Fino allo scorso novembre abbiamo lavorato per questa mostra insieme a Ruth Guggenheim. La sua morte, in gennaio, ha interrotto la ricerca di opere nelle collezioni private a New York, ma il lutto, come conseguenza, ha portato a un'intensificazione delle ricerche in Sardegna: ed è così che siamo arrivati a localizzare e a esporre diversi inediti della cui esistenza non eravamo a conoscenza”.

Il principio cui si ispira la mostra e la documentazione dei vari periodi, tecniche e temi dell'avventura artistica di Nivola. Si parte da un bozzetto del 1934 per il "Popolo d'Italia ", attraversando il primo periodo, caratterizzato da una pittura di impianto figurativo: il pezzo forte è una straordinaria tempera di sapore surrealista firmata a quattro mani col suo amico, e compagno di corso a Monza, Salvatore Fancello. Ma spiccano anche un ritratto della sorella Paola sul cui retro si può ammirare uno studio di testa femminile e un ritratto di Emilio Lussu, conosciuto a Parigi. Poi è NewYork, ritratta in quadri via via più fitti di segni e claustrofobici. Ed è sand casting, tecnica inventata da Nivola per scolpire con la sabbia. È l'inizio del periodo della maturità, delle grandi sculture che vivono, cubisticamente, dell'incastro conflittuale fra volumi diversi: ne emergono, via via più lisce, sintetiche, eleganti e primitive a un tempo, figure monumentali. Sono pastori e madri, inseguiti anche con la modellazione della lamiera e approdate, negli ultimi anni, alle Dee madri (gravide del “bambino meraviglioso”, simbolo profondamente religioso di una natura tenera, di un cosmo accogliente e contrapposte al Maschile, identificato con razionalità e cultura) realizzati in marmo e travertino di cui sono esempio le sculture del palazzo del Consiglio regionale, a Cagliari, realizzate negli anni Ottanta. Più intimo il linguaggio delle terrecotte, con l'incantevole serie dei Letti (teatri portatili di amori, intime complicità, assenze incolmabili,solitudini affiancate: quasi un romanzo, meglio un trattato sui rapporti fra uomo e donna), le Spiagge, le Piscine.
Nel catalogo, bilingue ed edito da Ilisso, testi critici di Carlo Pirovano ("Nivola o il paradosso dell'utopia ") e Fred Licht ("Il mondo e la “parrocchia”").

Marco Noce

(tratto da L'Unione Sarda 24/06/2008)

Museo Costantino Nivola.....Orani (Barbaricina)

Mostra Fotografica Costantino Nivola fino a martedì 29 luglio 2008 (Segnalato da Marialuisa)

ruth guggenheim nivola
(Carol)






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Agresti Inserito il - 11/09/2008 : 21:50:20
ah si? Beh, ne approfitterò
CostaDelSud Inserito il - 11/09/2008 : 19:08:40

...ho visto la mostra a fine luglio...c'era anche la guida...non l'ho voluta perdere e ho fatto benissimo!!!ma ...potete farlo anche voi...visto che ho sentito parlare di proroga...
Orani71 Inserito il - 09/08/2008 : 23:06:15
Ragazzi l'ho visitata! Se non lo avete ancora fatto, visitatela anche Voi! Un'artista di cui la Sardegna deve andare fiera di averne dato le origini!
Agresti Inserito il - 29/06/2008 : 22:14:35
Poi ci racconti
Orani71 Inserito il - 29/06/2008 : 21:13:24
Il 10 luglio parto per la Sardegna, e sicuramente durante la mia permanenza per le ferie, una capatina per questa mostra, cercherò di farla!
CostaDelSud Inserito il - 26/06/2008 : 18:48:32

...decisamente imperdibile!!!...

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