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Nota Bene: Monte Arci - è un massiccio isolato che si erge nella piana di Uras nella pianura del Campidano in Sardegna. L'altitudine massima è di metri 812.
Le sue vette sono tre torrioni basaltici di origine vulcanica "Sa Trebina Longa" (m.812) , "Sa Trebina Lada" (m.703) e "Su Corongiu de Sizoa" (m.463). Queste tre vette rocciose formano una specie di treppiede da cui deriva il nome di "Sa trebina".
Il Monte Arci è stato importantissimo nella storia della Sardegna e specificamente nella sua storia mineraria preistorica per via dell'ossidiana, molto abbondante nelle sue falde.



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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
.machiavelli. Inserito il - 04/12/2011 : 20:12:55
L'Associazione Italia Nostra Onlus è lieta di invitare tutti gli amici di Paradisola alla presentazione del libro "Antichi Popoli del Mediterraneo" di Pierluigi Montalbano.
Appuntamento per Martedì 13 Dicembre a Cagliari, alle ore 17.30 presso la sala convegni di Villa Muscas, in Via Sant'Alenixedda, nel complesso annesso al Conservatorio, fra il Teatro Lirico e il Mercato di San Benedetto.
L'autore racconterà le vicende storiche con l'ausilio di immagini e filmati.
Ingresso libero.


Sunto del libro:

Il mare, fin dall’alba dei tempi, rappresenta una risorsa vitale per l’umanità. Le più floride civiltà si svilupparono in prossimità delle coste, laddove le risorse ittiche ampliavano la scelta dei prodotti commestibili e le foci dei grandi fiumi regalavano acqua dolce, terreni fertili e possibilità di trasporto su zattere.
Circa 15.000 anni fa lo scioglimento dei ghiacci provocò l’innalzamento del livello del mare di 150 metri costringendo l’uomo ad abbandonare le zone precedentemente occupate e sfruttate; uomo che, allo stesso tempo, affrontava la necessità di un rinnovamento delle tecniche di caccia, dovendo adattarsi all’estinzione dei grandi animali conseguente ad un profondo cambiamento climatico.

Sfruttando le conoscenze nautiche, acquisite in millenni di navigazione sottocosta, i più audaci si spinsero verso luoghi con clima mite, approdando in quei territori dove l’agricoltura poteva diffondersi.
In mancanza di testi scritti, le testimonianze archeologiche portate alla luce lasciano molti dubbi sull’origine dell’uomo neolitico. Conosciamo il suo “stile di vita” ma non riusciamo a capire a fondo i meccanismi che hanno comportato il più grande salto evolutivo della storia dell’uomo.
Uno degli indizi più efficaci per capire l’evoluzione degli antichi popoli del Mediterraneo è costituito dalle rotte navali dell’ossidiana, percorse almeno dal 10.000 a.C.

La capacità di addomesticare piante e animali, il culto dei defunti, le tracce architettoniche e la religiosità basata sulla Dea Madre arricchiscono il quadro d’indagine di questo lavoro.

Curiosamente, la civiltà più evoluta della storia marinara, la minoica, non aveva necessità di costruire fortezze difensive per proteggere i porti: i minoici dominavano il mare e nessuno osava aggredirli. Solo una catastrofe naturale, l’eruzione del vulcano Santorini, che colpì il centro nevralgico del loro impero, oscurò quella stella.
Il libro si chiude con un approfondimento su una delle più antiche e misteriose civiltà occidentali, quella nuragica. Porti e approdi della Sardegna, sono descritti minuziosamente, così da proporre al lettore un esempio di civiltà costiera dell’epoca, capace di edificare oltre 8000 torri per il controllo del territorio e per altre funzioni.


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