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mercoledì 27 gennaio 2010

Paramecio Ciliato Riccio Madrepora - Cagliari

La vita marina nelle sculture in acciaio inossidabile di Andrea Forges Davanzati


Paramecio Ciliato Riccio Madrepora

Andrea Forges Davanzati

Cagliari, Villa Satta
23 gennaio – 23 febbraio


Acciaio inossidabile che diventa forme vive. In bilico, immobili, oscillatorie al minimo tocco.

È l’arte di Andrea Forges Davanzati, che sabato 23 gennaio alle 17 inaugura a Cagliari la mostra “Paramecio Ciliato Riccio Madrepora”. Organizzata dall’Associazione Villa Satta, l’esposizione si potrà visitare per un mese, sino al 23 febbraio, nel parco e negli spazi interni di Villa Satta, sede dello IED, in viale Trento 39.

“Paramecio Ciliato Riccio Madrepora” deve il titolo alle quattro opere che costituiscono i punti cardine del percorso proposto dall’artista milanese Andrea Forges Davanzati. Sono lavori monumentali cui si legano, per ognuno, quattro pannelli di dimensioni minori, sulla stessa tematica. Le sculture ambientali, realizzate in acciaio inossidabile, sono studi di forme viventi realmente esistenti, in particolare forme marine e acquatiche.

Sabato 23 gennaio, all’imbrunire, ad aggiungere vita alle opere di Forges Davanzati, sarà la performance del musicista giapponese Gak Sato, nome ben noto nel panorama della musica contemporanea internazionale. Al theremin, il particolare strumento musicale elettronico inventato dal fisico sovietico Leon Thérémin nel 1919 che si suona senza il tocco, Gak Sato proporrà le sue originali contaminazioni sonore.

La mostra di Andrea Forges Davanzati patrocinata dal Comune di Cagliari, è il secondo appuntamento che l’Associazione Villa Satta firma insieme all’Istituto Europeo di Design, e in particolare il tema è un omaggio alla lunga tradizione di arte, design e innovazione, uno dei pilastri della filosofia IED

La mostra si può visitare dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 19 e il sabato e la domenica dalle 16 alle 19. L’ingresso è gratuito.


Andrea Forges Davanzati è nato a Milano nel 1963, dove vive e lavora. Ha sviluppato i suoi primi studi con Bruno Munari, Carlo Mo, Kengiro Azuma e Giancarlo Marchese.

La sua ricerca si concentra maggiormente sulla scultura in acciaio inossidabile. I suoi studi sono direzionati verso l'analisi delle strutture naturali, spesso in movimento, sia per le piccole sculture, sia per le grandi strutture pubbliche visibili a Milano.

La sua prima mostra personale è nel 1991 a Milano in una galleria privata.
Nello stesso anno inizia a partecipare alle mostre collettive con il gruppo "Venature" a Milano, Sondrio, Bergamo e più tardi, nel 1995, nella struttura AEG a Berlino.

Testo di Thom Loree

La strana bellezza di larve, parameci, alghe microscopiche e altri esseri del profondo assumono nuove forme splendenti nelle mani dello scultore e designer italiano Andrea Forges Davanzati.

Queste opere astratte vivono e si muovono ancora grazie al solido e aggraziato utilizzo di acciaio inossidabile. La sua ricerca artistica si orienta prevalentemente verso lo studio delle forme naturali marine quali conchiglie, spugne, madrepore, alghe e la moltitudine delle piante e animali del mare. Attraverso l’analisi e il disegno trasforma queste delicate forme di vita in opere d’arte, spesso in acciaio inossidabile, lavorato con insolite moderne tecnologie ottenendo lamelle riflettenti e superfici specchianti.

“Lavoro con l’acciaio inossidabile per la sua resistenza agli agenti atmosferici, ma anche per il suo modo di riflettere la luce,” spiega:

“Mi piace come la superficie satinata o lucidata progressivamente a specchio rifletta una luminosità cangiante che consente di disegnare i volumi quasi come con carboncino sfumato su carta. L’acciaio inossidabile può essere tagliato forgiato e modellato e si comporta meglio di altri metalli nella realizzazione delle mie forme. Quando piego del tondino di acciaio con le mani, ma vale anche col processo meccanico, posso mantenere una curvatura regolare e progressiva perchè il metallo è composto da molecole orientate nella stessa direzione. Non è il caso del ferro che, privo di “nerbo”, cede in un punto e crea un angolo anziché un arco. L’acciaio inossidabile è come se fosse in uno stato continuo di tensione”.

L’opera forse più spettacolare, mobile e zoomorfa, è Paramecio. “In questa, come in quasi tutte le mie sculture, cerco di ottenere un movimento naturale attraverso il tocco dell’osservatore.” L’opera, che ha vinto il primo premio per il Mueo di Arte Moderna della città di Pavia è composta da diversi tubi di acciaio inossidabile appesantiti all’interno per il baricentro e può essere ogni volta assemblata in dimensioni differenti a seconda della collocazione ambientale.

Un'altra opera suggestiva è Ciliato, nome di minuscoli esseri acquatici, rappresentato da una rarefatta figura mobile composta da tubi di diametro decrescente contrappesati internamente. Anche le Diatomee, microscopiche alghe marine, sono rappresentate creando complesse strutture lamellari sotto coperchi dall’aspetto morbido e acquoso.

Info:
Associazione Villa Satta, presso IED, Istituto Europeo di Design:
tel. 070. 273505 – mail: eventi.villasatta@tiscali.it

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