Barumini: giornate letterarie
Invito alla lettura: è il titolo della manifestazione culturale articolata in tre distinte giornate. A organizzare l’evento è il Circolo del Partito Democratico di Barumini e Las Plassas, con il Gruppo consiliare regionale dello stesso partito. A ogni appuntamento sarà presentato un libro. Si comincia domenica alle 19 nel giardino del ristorante Sa Lolla con lo spettacolo Chiedo Scusa che nasce dall’omonimo libro di Francesco Abate e Saverio Mastrofranco edito da Einaudi. L’attore Giacomo Casti leggerà alcuni capitoli del libro accompagnato dalle musiche elaborate per lo spettacolo da Matteo Sau e Marco Noce. Il secondo appuntamento domenica 5 giugno alle 19 nella stessa struttura precedente, in cui sarà presentato il libro “Antonio Gramsci in Asia e Africa” che raccoglie gli atti di un convegno dedicato al grande pensatore di Ales, edito da Aipsa Edizioni. Interverrà Annamaria Baldussi, Patrizia Manduchi, Gianni Fresu e Giorgio Serra. La conclusione sabato 11 giugno alle 18,30 nei locali seicenteschi di Palazzo Zapata, col libro “La vera storia del caporale Giovanni Contu” scritto da Giuseppe Dodero edito da Aipsa. Fonte: Unione Sarda, giovedì 19 maggio 2011
Palau: mostra chiese campestri Gallura
la mostra sulle chiese campestri della Gallura si sposta a Palau, nella sala congressi di Palazzo Fresi, stesso stabile della biblioteca comunale e dell'ufficio turistico, da venerdì 20 a domenica 29 maggio
l'ingresso è sempre gratuito e gli orari mattutini sono dalle 10 alle 12.30 mentre quelli pomeridiani, dalle 16 alle 18.30
per informazioni contattatemi pure
inoltre è sempre valida la "promozione cultura" con interessante tariffa per i visitatori della mostra che soggiorneranno all'hotel Piccada di Palau
Evento eno-culturale - Cantina Trexenta
Sabato 28 maggio · 17.00 - 21.00
La cantina Trexenta è lieta di invitarvi alla presentazione del romanzo “ Per le mute vie” di Eliano Cau . L’evento sarà accompagnato da una degustazione di vini scelti tra le linee di qualità superiore. Per l’occasione il punto vendita resterà aperto per l’intera serata e su tutti i vini sarà effettuato uno sconto eccezionale del 15%.
Arcipelaghi a Sassari
Il Cada Die Teatro in scena sul palco del Teatro Ferroviario di Sassari con lo spettacolo “Arcipelaghi”, mercoledì 25 maggio 2011 ore 21.
Lo spettacolo, patrocinato dal comune di Sassari e con il contributo della Fondazione del Banco di Sardegna, si colloca all’interno delle attività della Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Sassari. In mattinata alle ore 11 nell'ateneo sassarese nell'Aula Verde della Facoltà in viale Mancini 5, i curatori dell'adattamento teatrale incontrano gli studenti del corso di “Laboratorio testi” per l'analisi del romanzo di Maria Giacobbe e delle sue trasposizioni cinematografica e teatrale. Oggetto della lezione analogie e differenze fra testo letterario e testo teatrale.
“Arcipelaghi” costituisce la terza tappa del progetto che Cada Die teatro porta avanti da alcuni anni sul teatro di narrazione e letteratura sarda. Il percorso avviato nel 1998 con “Quelli dalle labbra bianche” di Francesco Masala, e proseguito nel 2003 con “Cristolu” di Salvatore Niffoi (in coproduzione con Bocheteatro di Nuoro). Lo spettacolo, un adattamento teatrale del romanzo di Maria Giacobbe, racconta la vicenda di Giosuè, un bambino che viene ucciso perché “ha visto troppo”. Arcipelaghi, come già indica il titolo, racconta non una ma più vicende, non espone una verità ma, come fossero vere e proprie isole che man mano affiorano, porta a galla le diverse visioni di ognuno dei personaggi, fino a formare appunto un “arcipelago” di verità in cui decidere cos’è giusto e cosa no resta un compito del lettore o, nel nostro caso, dello spettatore.
Interpreti Alessandro Mascia e Pierpaolo Piludu, per la regia di Alessandro Lay. Alla parte tecnica Giovanni Schirru, disegno luci e illuminotecnica; Giampietro Guttuso, suono; Mario Madeddu e Marilena Pittiu, scene.
Per info: cada die teatro 070 5688072- 5655507 cdt@cadadieteatro.it
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DESULO alla Cineteca Sarda
Mercoledi 25 maggio presso il Salone della Società Umanitaria in Viale Trieste, 126 a Cagliari:
Aspetti della Sardegna DESULO Un documentario di Fiorenzo Serra
Ore 20.00 PRESENTAZIONE EDIZIONE RESTAURATA E DVD
Saluti: ELISABETTA GOLA, Università di Cagliari, presidente del Corso di Laurea della Facoltà di Scienze della Formazione
GIAN LUIGI LITTARRU, Sindaco di Desulo
Intervengono:
GIUSEPPE PILLERI, Conservatore Società Umanitaria – Cineteca Sarda
ANTIOCO FLORIS, Università di Cagliari, direttore del Master di Restauro
Proiezione film:
DESULO di Fiorenzo Serra (1957), edizione non restaurata DESULO di Fiorenzo Serra (1957), edizione restaurata
Seguono interventi:
SIMONE VENTURINI e GIANANDREA SASSO, Università di Udine, curatori del restauro
NICOLA ZUDDAS, allievo del master: “Un confronto dopo il restauro”
MARTINA MULAS, allieva del master: “L’esperienza del master”
PAOLO LABIENI, allievo del corso: “Presentazione del dvd”
Coordina: ANTONELLO ZANDA
Direttore Società Umanitaria - Cineteca Sarda di Cagliari
Sinossi: Desulo è un paese quasi fermo nel tempo. Ce lo presenta una panoramica in campo lungo sulle case e sui monti. Il commento informa sul paese: la campagna con la raccolta delle castagne, il legnatico, la lavorazione del legno ancora manuale. La maggior parte della popolazione maschile si dedica alla pastorizia, ed è quindi costretta, per le particolari condizioni climatiche, a trascorrere otto mesi su dodici lontano da casa, nel Campidano. Questo fatto comporta che per la maggior parte dell’anno il “villaggio” sia abitato quasi esclusivamente da donne. È su di loro che si regge la vita quotidiana ed economica del paese, e sono sempre loro che custodiscono i valori della comunità. Non solo la casa è nelle loro mani, ma anche alcuni momenti della realtà produttiva, fra i quali la tessitura e la lavorazione dell’orbace, con la preparazione collettiva dell’ordito che sembra quasi un ballo. Ma se è vero che Desulo è un paese isolato, qualcosa appare a indicare una condizione di transizione: la nuova strada in fase di costruzione sembra poter aprire nuove prospettive di sviluppo sociale ed economico.
La pellicola 35mm è stata restaurata a partire dai negativi originali conservati presso la Società Umanitaria - Cineteca Sarda di Cagliari in occasione del Master per Esperto in gestione , conservazione, restauro dei prodotti audiovisivi e multimediali dell’Università di Cagliari. Le lavorazioni sono state effettuate nel 2010 presso i laboaratori La Camera Ottica e CREA dell’Università di Udine - Corso di laurea DAMS di Gorizia e presso l’Österreichisches Filmmuseum di Vienna.
Ulteriori informazioni e aggiornamenti sono disponibili nel sito www.lacinetecasarda.it
Ruggiamo con il Coniglio a Villamassargia!
In occasione della Fiera del Libro del Sulcis-Iglesiente, la nota trasmissione radiofonica "Il Ruggito del Coniglio" sarà in onda in diretta da Villamassargia il 26 maggio!
http://www.libriasudovest.it/
http://www.radio.rai.it/radio2/coniglio/index.cfm
Occhio a cosa vi mettete in tasca...
Emergency a Serrenti
Sabato 28 e domenica 29 maggio a Serrenti ci saranno due giornate di Festa per Emergency, l'associazione fondata da Gino Strada che cura le vittime delle guerre.
Saranno due giorni di festa, iniziative e giochi per promuovere Emergency, le sue attività e raccogliere fondi da destinare al Centro pediatrico di Bangui nella Repubblica Centrafricana. Tutte le attività sono state organizzate con il contributo gratuito e volontario degli amici di Emergency. Mi piacerebbe incontrarti durante la Festa, insieme a tanti altri amici e sostenitori di Emergency.
Ti ricordo che sabato alle ore 19 al Teatro di Serrenti si terrà la conferenza con Marco Garatti (il chirurgo di Emergency rapito in Afganistan) e Maso Notarianni e a seguire, presso Ex Mattatoio alle ore 21, ci sarà il concerto dei CORDAS ET CANNAS. Domenica alle ore 18 presentiamo il libro "Incontro all'Afganistan" di Giuseppe Villarusso e alle 21.30 concludiamo la festa con i canti e le musiche di LINO TALLORU e CLARA MURTAS Invita i tuoi amici e contatti a partecipare a questa straordinario evento in favore di Emergency. Ti aspetto sabato e domenica e ti mando un caro saluto, Luca
INIZIATIVE PERMANENTI SOTTOSCRIZIONE A PREMI IMMAGINI DI PACE ritratti del fotografo Giorgio Baldini LUNA PARK per bambini con Coop Koinos KABUL BAR punto ristoro e bar YOGURTERIA BATTAMBANG con Giorgia FACCIAMO LE SCARPE ALLA GUERRA allestimento di scarpe-giardino
LA FESTA PER EMERGENCY I due giorni di Festa per Emergency si terranno presso l'Ex Mattatoio in Via Nazionale 280, fatta eccezione per la conferenza-incontro che vedrà presenti, sabato 28 alle ore 19 al Teatro di Serrenti, due protagonisti straordinari delle attività di Emergency: Marco Garatti (chirurgo, a suo tempo rapito in Afganistan) e Maso Notarianni (condirettore di "E" il mensile di Emergency), moderati dal giornalista di Videolina Giacomo Serreli. La conferenza sarà aperta da alcuni canti del Coro di Isili. Le attività della Festa hanno avuto un simpatico prologo sabato 14 maggio con la preparazione delle scarpe-giardino dentro le quali sono stati seminati lo zenzero e le lenticchie e che saranno poi radunate in uno spazio apposito per i giorni della Festa. La Festa inizierà sabato 28 quando, oltre alla conferenza in Teatro, è prevista una caccia al tesoro per bambini (a partire dalle ore 16) e alle 22 il concerto dei Cordas et Cannas, uno dei più apprezzati gruppi sardi, storicamente vicini a Emergency e alle sue attività. La giornata di domenica 29 inizia alle ore 9.30 con un momento di yoga, relax e benessere e alle ore 11 i Fogli volanti presentano lo spettacolo "Circo distratto". Durante la sera si alterneranno numerose manifestazioni: si terranno dei giochi (per tutto il pomeriggio) alle ore 18 ci sarà la presentazione libro "Incontro all'Afganistan" di Giuseppe Villarusso e alle 19 uno spettacolo di arti circensi. La serata si concluderà alle 21. 30 con canti e musiche di Lino Talloru e Clara Murtas e in conclusione si terrà l'estrazione dei biglietti vincenti della sottoscrizione a premi. Tutte le iniziative sono state realizzate con il contributo volontario e gratuito di amici e sostenitori di Emergency. Le somme raccolte nelle giornate di Festa verranno destinate alle attività del Centro Pediatrico di EMERGENCY a Bangui, nella Repubblica Centrafricana. EMERGENCY è un’associazione italiana indipendente e neutrale, nata per offrire cure medico-chirurgiche gratuite e di elevata qualità alle vittime delle guerre, delle mine antiuomo e della povertà.
LA FESTA PER EMERGENCY, SOTTOSCRIZIONE A PREMI Acquistare uno o più biglietti della sottoscrizione a premi sarà un modo concreto per sostenere emergency e le sue attività. Per tutto il mese di maggio i volontari del Gruppo Emergency di serrenti venderanno i tagliandi che danno la possibilità di vincere uno dei tanti premi offerti dagli amici di Emergency. Tra i premi della sottoscrizione: un quadro di Bob Marongiu, un'opera di Rosanna Rossi, una cena per due all’Agriturismo Su Stai (Sanluri Stato), una cena per due alla Pizzeria da Ada (San Sperate), un tagliere artistico in ciliegio, un cesto di prodotti alimentari ed elisir alcolici, un giardino pensile “Due cuori e una capanna”, un pallone del Sud del Mondo di Augustine Namatsi Okubo (FOUDU DIA), una ceramica di Ester Marras. L'estrazione dei biglietti vincenti avverrà domenica 29 maggio, alle ore 23 circa, al termine del concerto di Lino Talloru e Clara Murtas, presso l’Ex Mattatoio Via Nazionale 280 a Serrenti.
INFORMAZIONI E CONTATTI Telefono: 347 1411284 (Nicola) e-mail: emergency.serrenti@gmail.com facebook “Serrenti, Festa per Emergency” http://www.facebook.com/event.php?e...79969&ref=ts facebook "Sottoscrizione a premi per Emergency" http://www.facebook.com/event.php?e...904764890370 facebook "Facciamo le scarpe alla guerra!" http://www.facebook.com/event.php?e...083666382272 www.emergency.it
COSA E’ EMERGENCY Nei conflitti di oggi, più del novanta per cento delle vittime sono civili. Migliaia di donne, di bambini, di uomini inermi sono uccisi ogni anno nel mondo. Molti di più sono i feriti e i mutilati. L’associazione umanitaria Emergency ong onlus nasce nel 1994 a Milano per portare soccorso a queste vittime, per iniziativa di un piccolo gruppo di persone, tra le quali Gino Strada e Teresa Sarti. Emergency è: - un’organizzazione italiana privata e indipendente. È aperta senza alcuna discriminazione politica, ideologica o religiosa a tutti coloro che ne condividono i principi e gli obiettivi e ne sostengono le attività umanitarie; - un’organizzazione non politica e completamente neutrale, che fornisce assistenza sanitaria in base a principi esclusivamente umanitari; - un’organizzazione umanitaria che porta assistenza medica chirurgica alle vittime dei conflitti armati e a chi soffre le conseguenze sociali di guerre, fame, povertà, emarginazione. Emergency crede che praticare i diritti umani - in particolare il diritto ad essere curati quando si è feriti o ammalati - sia l’unico modo per stabilire relazioni di rispetto reciproco e solidarietà. Emergency promuove una cultura di pace e solidarietà. Interviene costruendo e gestendo: - Centri chirurgici per i feriti di guerra, le emergenze, la traumatologia e l’ortopedia; - Ospedali per l’assistenza specialistica; - Centri per la riabilitazione fisica e sociale delle vittime delle mine antiuomo e di altri traumi; - Posti di primo soccorso (FAP, First Aid Post) per il trattamento immediato dei feriti; - Centri sanitari per l’assistenza medica di base. Inoltre: - forma il personale locale secondo criteri e standard di alto livello professionale, allo scopo di rendere autosufficiente la struttura in cui opera e di trasferirla alle autorità locali; - attua interventi umanitari di assistenza ai prigionieri in contesti connessi a situazioni di conflitto; - realizza progetti di sviluppo nei paesi in cui opera. Proprio perché cura gli effetti della guerra, Emergency è impegnata sin dalla sua costituzione nella promozione di valori di pace, di solidarietà e di rispetto dei diritti umani. Emergency è o è stata presente con le sue attività in Afganistan, Algeria, Angola, Cambogia, Eritrea, Iraq, Nicaragua, Palestina, Ruanda, Sierra Leone, Sri-Lanka, Sudan, Repubblica Centrafricana. Dal 2006 Emergency ha aperto a Palermo un poliambulatorio che offre assistenza socio-sanitaria e servizi di medicina di base, pediatria, dermatologia, odontoiatria, oculistica e otorinolaringoiatria, ostetricia e ginecologia, cardiologia, psichiatria e psicologia, ai migranti con o senza permesso di soggiorno. Dai primi di dicembre 2010 anche a Marghera è stato attivato un poliambulatorio con competenze analoghe, rispondendo alla progressiva e sistematica demolizione di ogni principio civile a cui si sta assistendo nel nostro paese. Fin dall’avvio delle proprie attività nel 1994, Emergency ha assunto l’impegno di mantenere i costi amministrativi dell’organizzazione al di sotto del 10% del bilancio totale, per ottimizzare l’impiego delle risorse finanziarie negli obiettivi statutari, infatti Emergency ritiene essere quella la quantità massima di fondi utilizzabili per il sostentamento dell’organizzazione stessa, per poter rispondere in modo concreto agli obiettivi che si è posta. La bassa incidenza dei costi di gestione è dovuto anche al prezioso lavoro svolto gratuitamente da parte di circa quattromila volontarie/i sparsi nel territorio italiano (ma non solo) e organizzati in 190 gruppi territoriali. Le risorse finanziarie di Emergency derivano per la quasi totalità da donazioni e iniziative di privati e sono il frutto della convinzione e della volontà delle persone di sostenere i progetti umanitari della ong. Dal 1994 ad oggi, negli ospedali, cliniche e centri di riabilitazione di Emergency sono state curate gratuitamente oltre quattro milioni di persone. Le cifre non bastano a render conto dell’immenso lavoro svolto dalla ong: è importante anche spiegare dove – in sedici diversi paesi, martoriati dalla guerra e dalla povertà – e come Emergency quelle persone le abbia curate, con passione e professionalità, costruendo e gestendo ospedali, Centri chirurgici e Centri pediatrici, Posti di primo soccorso, Centri di riabilitazione… Il perché, invece, non ha bisogno di spiegazioni: semplicemente, queste persone ne avevano bisogno. È tutto qui, il senso del lavoro dei medici e infermieri in giro per il mondo: curare chi soffre, senza distinzione di razza, ideologia, sesso, religione. (Nicola Pisu, coordinatore del gruppo Emergency di Serrenti)
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Expop Teatro
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Miniere Aperte 28 maggio 2011
MINIERE APERTE 28 MAGGIO 2011
Galleria Villamarina - Miniera di Monteponi – Comune di Iglesias (CI) La Galleria Villamarina, intitolata al Viceré del Regno di Sardegna Marchese di Villamarina, scavata a quota +174 m slm, è dotata di due imbocchi, distanti tra loro circa 70 metri, denominati Asilo, e Suore. Le denominazioni derivano dalla presenza in prossimità della galleria dell'Asilo edificato negli anni '20 e dedicato a Renzo Sartori, e dei locali abitati dalle Suore della Carità che curavano l'assistenza nel vicino ospedale della miniera. Lo scavo della galleria Villamarina iniziò nel 1852. Essa incontra i due Pozzi più importanti della Miniera di Monteponi: il Pozzo Vittorio Emanuele ed il Pozzo Sella. Il Pozzo Vittorio Emanuele, scavato nel 1863, giungeva fino a quota -100 m. slm, era adibito al trasporto dei minatori e del minerale estratto dalle gallerie. Il Pozzo Sella, dedicato al parlamentare Quintino Sella, scavato nel 1874 su progetto dell'ing. Adolfo Pellegrini, era destinato ad ospitare le grandi pompe a vapore, utilizzate per l'eduzione delle acque sotterranee.
Orario di Accesso Alle ore 9,00 - 10,30 – 12,00 - 15,30 – 17,00 (ultimo ingresso) Prezzo ridotto : 4,50 per tutti - gratuità per bambini.
Galleria di Porto Flavia – Miniera di Masua - Comune di Iglesias (CI) Una ardita ed avvenieristica soluzione tecnica ai trasporti marittimi dei minerali prodotti nella zona.
Il sito minerario è situato lungo la costa sud-occidentale della Sardegna, presso la Località di Masua (Iglesias) Porto Flavia, che prese il nome dalla figlia primogenita del suo progettista Ing. Cesare Vecelli, fu realizzato nel 1924 scavando la montagna per circa 600 metri; alla base di due gallerie sovrapposte un nastro trasportatore riceveva i minerali dai depositi sotterranei per trasferirli, con il suo ingegnoso braccio mobile, direttamente nella stiva delle navi di carico alla fonda. Questa ingegnosa soluzione che allora fu capace di rivoluzionare il sistema di imbarco dei minerali, sino a tale data praticato con il carico a mezzo coffe trasportate a spalla dai “galanze” carlofortini sulle loro barche a vela di 20-30 tonn., è ora illustrato ai visitatori perché insieme al fascino di un luogo meraviglioso possano ammirare anche un esempio di ingegno e di tecnica realizzatrice.
Orario di Accesso Alle ore 9,00 – 10,30 – 12,00 – 14,00 – 15,30 – 17,00 (ultimo ingresso) Prezzo ridotto : 4,50 per tutti - gratuità per bambini.
Mostra Permanente delle Macchine da Miniera - Miniera di Masua Comune di Iglesias (CI) Dopo il 1850 è iniziata l’era industriale delle miniere iglesienti che, tra l’altro, ha portato all’utilizzo di mezzi meccanici sempre più aggiornati tecnologicamente che hanno, di fatto, dato il via alla meccanizzazione delle miniere. Dal 1980 per la necessità di dare forte impulso alle produzioni, è avvenuta l’introduzione delle grandi macchine che hanno permesso la rapida “coltivazione” di grandi aree mineralizzate e il trattamento di quantitativi notevoli di tout-venant . In considerazione della necessità di adattare costantemente le macchine e renderle sempre più specifiche alle varie esigenze, le miniere di piombo e zinco sarde sono state banco di prova e fucina per tante aziende costruttrici che, grazie all’adozione di soluzioni tecniche sperimentate nelle officine minerarie, hanno portato a miglioramenti nei rendimenti e nelle prestazioni delle macchine poi costruite. Per questi motivi è stato ritenuto importante allestire il “Mostra Permanente delle Macchine da Miniera” che, con le sue oltre 70 macchine e le sue attrezzature specifiche per lavori minerari, rappresenta la testimonianza di una evoluzione industriale di grande prestigio, cresciuta nel sottosuolo e fuori dai clamori esterni, così come, da sempre, sono abituati a fare i veri minatori.
Orario di Accesso Alle ore 9,00 alle 17,00 (ultimo ingresso) Prezzo ridotto: 1 euro per tutti - gratuità per i bambini
Galleria Henry - Miniera di Planu Sartu - Comune di Buggerru (CI) E' questa la più importante struttura della miniera di Planu Sartu (1865). Consentiva il trasporto dei minerali su rotaia dalle fronti di produzione alle laverie. E' ubicata alla quota di m. 50 slm, appena al di sopra dell'abitato di Buggerru, e attraversa per circa un Km l'altipiano di Planu Sartu. Le sue imponenti dimensioni furono determinate dall'impiego (1892) di una locomotiva a vapore che, grazie ad una rete ferroviaria, soppiantò in breve tempo i lenti ed onerosi trasporti con i muli. La sua unicità è costituita dal ripetuto rapporto con la falesia sul mare, attraverso piccole gallerie e camminamenti scolpiti nella roccia che consentono viste suggestive della costa a strapiombo e panorami mozzafiato.
Orario di Accesso Alle ore 9,00 – 10,30 – 12,00 – 14,00 – 15,30 – 17,00 (ultimo ingresso) Prezzo ridotto : 4,50 per tutti - gratuità per bambini.
Galleria Anglosarda – Pozzo Sant’antonio – Miniera di Montevecchio Comune di Guspini (MC) Lo sfruttamento delle mineralizzazioni del grande Filone dell’Arburese – Guspinese, che da Montevecchio si estende sino ad Ovest di Ingurtosu per circa 12 km, risale ad epoche antiche; è sicuramente riferito all’epoca romana, come testimoniato da diversi reperti, ma probabilmente è stato interessato da qualche lavoro anche in tempi precedenti. L’attività estrattiva ebbe un efficace impulso nel XIII e XIV secolo, durante la dominazione pisana ed aragonese ma ebbe il suo definitivo ed importante sviluppo quando, dopo alterne vicende, nel 1848 il re Carlo Alberto rilasciò a titolo perpetuo, la concessione della miniera di Montevecchio al sassarese Giovanni Antonio Sanna. Da quel momento inizia lo sfruttamento industriale della miniera che si protrarrà ininterrottamente e con profitto sino agli anni sessanta per poi declinare e finire del tutto nel 1991. Nella zona di Levante, cioè nella porzione di giacimento a levante di Montevecchio, una delle prime ad essere interessata da ricerche minerarie, è la ben nota galleria Anglosarda che prende il nome dalla compagnia La Piemontese - Compagnia Reale Anglosarda - alla quale la Società di Montevecchio appaltò lo scavo per accelerare i lavori e migliorare gli introiti. Lo scavo della galleria iniziò nel 1852 alla estremità levante del grande giacimento, sul filone S. Antonio che rappresenta una diramazione del filone principale, e venne spinto con grande rapidità perchè subito furono incontrate concentrazioni eccezionali di galena. Per razionalizzare il trattamento del minerale prodotto, in prossimità dell’imbocco fu costruito, nel 1867, un impianto meccanizzato per trattare sia il grezzo proveniente dalla galleria Anglosarda, che quelli di altre gallerie come Scala, Colombi, S. Barbara e S. Antonio. Nel 1871 l’ing. Asproni incentivò notevolmente i lavori di ricerca, sopratutto nei livelli Anglosarda e S.Antonio che dettero ottimi risultati tanto che nel 1872 fu intestato il pozzo S.Antonio, che nel 1874 raggiunse la quota di -63 metri dalla quota del piazzale di partenza, portando sino a tale profondità i lavori di coltivazione. Il filone Sant’Antonio è risultato forse il più ricco e generoso, a parità di sviluppo longitudinale, di tutto il sistema filoniano Arburese, ed è stato seguito nel senso dell’altezza per circa 600 m, dagli affioramenti a quota +420 sin oltre il livello –180. Tutta la fascia filoniana del sistema Arburese – Guspinese è inserita in un contesto naturalistico eccezionale, con boschi di notevole bellezza e paesaggi che in vari punti, lasciano intravedere il magnifico mare occidentale fra Funtanazza, la mirabile colonia per i figli della Montevecchio ora vandalizzata, e la costa spettacolosa che passando per Piscinas, si spinge sino a Capo Pecora.
Orario di Accesso Alle ore 9,00 – 10,30 – 12,00 – 14,00 – 15,30 – 17,00 (ultimo ingresso) Prezzo ridotto : 4,50 per tutti - gratuità per bambini.
Miniera di Funtana Raminosa - Comune di Gadoni (NU) La miniera di Funtana Raminosa è situata nel Comune di Gadoni (Sardegna centrale) in posizione intermedia tra la Barbagia di Belvì e quella di Seulo. Il patrimonio archeo-industriale presente in questa miniera, rappresenta oggi uno dei massimi esempi di recupero e valorizzazione di strutture minerarie per scopi turistici-culturali. Gli impianti minerari, risalenti agli inizi del '900, sono stati costruiti sulla sponda sinistra del Rio Saraxinus, a circa 2 Km dalla confluenza col Flumendosa, mentre sulla stessa sponda, a qualche centinaio di metri verso valle, sono ubicati i cantieri minerari più antichi che siano stati coltivati a livello industriale durante la prima metà del secolo scorso. La coltivazione più antica dei minerali di rame risale probabilmente all'età del bronzo; infatti già verso la fine dell'ottocento si scoprirono i segni di un'antica attività estrattiva, databile sulla base dei reperti ritrovati, all'epoca nuragica. I giacimenti cupriferi sono stati sicuramente interessati da attività estrattive anche in epoche successive (700 d.C.), lo stesso nome del torrente che attraversa la miniera, il Rio Saraxinus, è sicuramente una testimonianza che anche i Saraceni erano interessati all'estrazione dei metalli locali. L'attività mineraria ha lasciato profondi segni della passata attività, quali discariche, scavi, imbocchi di gallerie, che assieme alle diverse strutture impiantistiche costituiscono un patrimonio di alto pregio storico e industriale che si fonde nell'ambiente naturale circostante e che ne rafforza la singolarità e la suggestività. Allo stato attuale il processo di recupero e valorizzazione delle strutture minerarie consente di riscoprire l'intero patrimonio impiantistico e di addentrarsi nelle antiche gallerie che conservano ancora oggi il fascino della passata attività, dove si potranno ammirare le macchine sapientemente restaurate che rievocano i tempi passati. Infine la natura stessa, col suo verde dominante e la presenza dell'acqua nelle sue varie forme, è protagonista principale dell'intero paesaggio che contribuisce pienamente al recupero di un ambiente minerario e naturalistico ineguagliabile.
Orario di Accesso Alle ore 9,00 – 10,30 – 12,00 – 14,00 – 15,30 – 17,00 (ultimo ingresso) Prezzo ridotto : 4,50 per tutti - gratuità per bambini. Miniera di Sos Enattos - Comune di Lula (NU) La miniera di Sos Enattos è ubicata nel territorio del Comune di Lula, in provincia di Nuoro, in un contesto paesaggistico di notevole attrattiva per una natura in parte ancora incontaminata che la catena del Monte Albo contribuisce a rendere di eccezionale bellezza. Cenni di storia della miniera di Sos Enattos si ritrovano in documenti redatti dal La Marmora e dal Sella nei loro importanti lavori sulle miniere sarde e sono testimoniati dalle evidenti tracce di antichi lavori (pozzi romani) osservabili fino al 1960 quando, per esigenze derivanti dall’attività di produzione sempre più intensiva, si giunse alla distruzione di queste testimonianze che presumono la presenza in epoca Romana, di schiavi condannati “ad metalla”. E’ comunque certa nel territorio, nell’XI secolo d.c., la presenza di una colonia di schiavi ebrei gestita da un ricco possidente di nome Nabat o Nabatha come soprintendente. Per un periodo di tempo abbastanza lungo non si hanno notizie certe; solo nel 1864 risulta una “dichiarazione di scoperta del giacimento” con successiva concessione mineraria che, dopo alterne vicende in mano a privati, nel 1905 viene trasferita ad una società mineraria franco-belga, la “Societè Anonyme des Mines de Malfidano”. Dopo una successiva rinuncia ed un conseguente periodo di stasi nell’area della miniera viene concesso un permesso di ricerca a privati, poi trasferito nel 1951 alla RIMISA SpA. Questa società, dopo una intensa campagna di ricerca, coronata da risultati incoraggianti, chiede una “concessione mineraria” che viene accordata nel 1962. Nasce così la miniera di Sos Enattos che, modernamente attrezzata con tecnologie di avanguardia ed operante con metodologie della più avanzata “arte Mineraria”, dà inizio ad un fecondo periodo produttivo. Nel 1971 però, proprio durante un periodo di forte attività, mentre viene ultimato il pozzo Rolandi per meglio estrarre il minerale prodotto in profondità, si manifesta una forte crisi dell'attività mineraria, specie nel settore piombo-zincifero, che costringe gli azionisti privati a rinunciare alla proprietà. Per salvare l'occupazione l'Ente Minerario Sardo subentra quale unico azionista e cerca, con imponenti ristrutturazioni, di migliorare produzioni e rendimenti. Nell’intervallo di tempo che va dal 1979 al 1983, l’attività di produzione viene temporaneamente sospesa e si procede anche ad un ridimensionamento dell’organico con esodi e sostituzioni che ringiovaniscono il personale ma , portano l’organico a circa 48 unità con le quali si operano altre trasformazioni della struttura produttiva cercando di ottimizzarla al massimo e di migliorare il conto economico. Malgrado tutti gli sforzi, nel 1996 anche la miniera di Sos Enattos è costretta alla chiusura produttiva come la quasi totalità delle altre miniere sarde del settore e la Società RIMISA viene comunque incaricata di procedere subito alla messa in sicurezza degli impianti nonché dei luoghi già interessati dall'attività minerarie. Nel 2003 la Società RIMISA S.p.A. viene assorbita dalla Società IGEA S.p.A. (Società per gli interventi geo-ambientali) della Regione Autonoma della Sardegna, e continua sotto la nuova ragione sociale il suo cammino volto, ora, a completare nella sua miniera, ormai non più produttiva, tutti i lavori che possano legittimare, nel modo più completo, il suo inserimento fra i siti di interesse del Parco Geominerario della Sardegna sorto sotto il patrocinio dell'UNESCO che ha riconosciuto tali siti come patrimonio universale.
Orario di Accesso Dalle ore 9,00 alle 13,00 Prezzo ridotto : 4,50 per tutti - gratuità per bambini.
Museo dell’Ossidiana – Comune di Pau (OR) Il percorso espositivo della struttura museale è organizzato secondo il principio della fruizione diretta e partecipata agli aspetti scientifici naturalistici, tecnologici, sociologici e storici dell'ossidiana, intesi nella loro dimensione più generale ed in quella che attiene più specificamente alle caratteristiche regionali, del Monte Arci e del territorio di Pau. Il visitatore è condotto, contestualmente, attraverso una fruizione ternaria del messaggio culturale, rispettivamente a livello cognitivo razionale, sensoriale e sperimentale. Il primo livello è gestito con l'impiego di supporti documentari fissi quali complementi cartografici e fotografici, schede didascaliche monotematiche, supporti audiovisivi dinamici a proiezione continua, supporti audiovisivi interattivi. Il secondo livello è affidato alla percezione autogestita, visiva e tattile, delle caratteristiche fisiche, accompagnata da videoclip e da basi sonore diffuse negli ambienti, atte ad evocare le caratteristiche sonorità dell'ossidiana allo stato naturale e di quelle prodotte dalla lavorazione individuale e di gruppo attraverso la pratica sperimentale.
Sito in Via San Giorgio n. 8 - Pau (OR)
sito web: http://www.museossidiana.it/
Orario di apertura: 10.00/ 12.00 --- 16.00/ 18.00 Biglietto adulti € 2.00 bambini € 1.00 GeoMuseo Monte Arci “Stefano Incani” – Comune di Masullas (OR) Oggi, le Collezioni Naturalistiche sono riconosciute dallo Stato Italiano fra i Beni Culturali da tutelare e valorizzare, al pari di quelli artistici ed archeologici, non solo ai fini di conservazione della nostre identità biogeologiche e pre-istoriche, ma anche come importante mezzo di attrazione turistico-culturale. Acquisire alla collettività un patrimonio di inestimabile valore come quello formato dalle Collezioni Mineralogiche e Paleontologiche, raccolte in decenni di silenziosa operosità dal Cav. Vincenzo Incani nei terreni di Masullas e della Marmilla, era un dovere ed un omaggio alla nostra identità. Peraltro, in questo Museo, per la prima volta in Sardegna, si è voluta ricostruire la storia più antica della nostra Isola - quella geologica -, dalla quale, non possiamo scordarlo, derivano le bellezza naturalistiche e paesaggistiche che tutti ci invidiano. Non di meno, senza il divenire lento di “questa” storia - la “nostra” storia geologica -, i popoli nuragici non avrebbero avuto l’ossidiana, il rame, l’argento e forse noi non avremmo avuto la Storia come oggi la conosciamo.
Sito presso l'ex Convento dei Cappuccini - Piazza Convento Tel.: 0783991866 0783 990251 3891777100 Sito web: www.geomuseomontearci.it e-mail: coopilchiostro@tiscali.it
Orario di apertura 10-12; 16-19 In occasione della manifestazione “Giornata nazionale sulle miniere” il biglietto d’ingresso è di € 1 (ridotto) EcoMuseo Villaggio minerario di Rosas - Comune di Narcao (CI)
Scoperta nel 1832, Rosas venne riconosciuta come area mineraria nel 1849 ed ottenne nel 1851 dal re Vittorio Emanuele II la concessione per l’estrazione della galena come Società Anonima dell’Unione Miniere del Sulcis e del Sarrabus. Dalle sue gallerie si estrassero piombo, zinco e ferro. Restò attiva sino al 1980 quando venne chiusa definitivamente. Il complesso degli edifici e delle strutture minerarie è stato recuperato e ristrutturato a fini museali e ricettivi, dando vita al Museo – Villaggio minerario di Rosas, oggi tra i beni tutelati dall’Unesco e grande museo a cielo aperto immerso in un contesto ambientale di assoluto valore naturalistico. La laveria è il vero cuore pulsante della miniera, in cui è possibile ammirare i grandi mulini per la lavorazione del minerale perfettamente funzionanti. Al piano superiore dello stesso edificio, le sale multimediali con schermi e “pozzetti” ripercorrono l’epopea mineraria sarda e, in particolare, la storia e le vicende di Rosas e delle miniere di Narcao raccontata dalla voce dei protagonisti, i vecchi minatori. Un altro spazio espositivo si apre nel grande piazzale al centro del villaggio. Al suo interno, tra pannelli illustrativi, documenti e attrezzature da lavoro, si possono ripercorrere le vicende di Rosas, dal momento della scoperta al declino, fino alla rinascita come grande compendio museale e naturalistico. Visitabile è anche la galleria Santa Barbara dove è possibile osservare i sistemi e le condizioni di lavoro all’interno di una miniera di piombo e zinco. E’ inoltre possibile ammirare l’ex ufficio postale e centro direzionale (oggi ristorante), il forno di calcinazione, i depositi di stoccaggio (oggi bar), la fucina del fabbro (oggi esposizione museale polifunzionale), la foresteria e gli alloggi dei minatori. Questi ultimi, ristrutturati, costituiscono oggi un particolare esempio di case-vacanza dove trascorrere soggiorni all’insegna del relax immersi in un contesto storico e naturale di particolare pregio.
Sito in loc. Rosas, fraz. Terrubia - Comune di Narcao (CI) Tel. 0781.1855139 (reception) Sito web: www.villaggiominerariorosas.it e www.comune.narcao.ci.it/minierarosas/ mail: info@villaggiominerariorosas.it e minieradirosas@libero.it
Orari Apertura: Durante la manifestazione “Giornata nazionale sulle miniere” l’EcoMuseo osserverà i seguenti orari: Mattina 9 - 13; pomeriggio 15.30 -20.
In occasione della manifestazione “Giornata nazionale sulle miniere” il biglietto d’ingresso è di € 1 (ridotto)
Grotte Is Zuddas – Santadi (CI) La Grotta di Is Zuddas è una cavità carsica della Sardegna sud-occidentale che si apre nelle dolomiepiù antiche d’Italia, datate circa 530 milioni di anni. È costituita da una successione di cunicoli e sale che, assieme alla testimonianza di antichi fenomeni di crollo, evidenziano l’azioneerosiva e corrosiva delle acque sotterranee. Ma la vera ricchezza della grotta è rappresentata da una straordinaria varietà di concrezioni. Oltre alle comuni stalattiti, stalagmiti, colate e colonne, è infatti possibile osservarne di più rare, come i sottili “capelli d’angelo”, le concrezioni coralloidi, i frostworks e le eccentriche d’aragonite. Queste ultime sono costituite da un indescrivibile intreccio di tubicini che senza seguire la forza di gravità, sono cresciuti nel più totale disordine, generando candide matasse di pietra.
Sito in Loc. Is Zuddas Santadi (CI)
Come arrivare: le grotte si trovano nel comune di Santadi a circa 6 km. dal paese, sulla strada per Teulada, e sono segnalate da numerosi cartelli. Sono gestite dalla Cooperativa “Monte Meana”. La Trattoria “Is Zuddas” situata a poche decine di metri dall’ingresso della grotta offre al visitatore l’opportunità di gustare i prodotti tipici della cucina sulcitana e santadese.
Telefono: 0781 955741/ 340 061 62 33 sito web: http://www.grotteiszuddas.com
Orari di visita: 9,30-12 e 14,30-17,30.
Biglietto Adulti: € 6,00 Ridotti. € 3,50 (6-12 anni)
Istituto Tecnico Industriale Minerario “Giorgio Asproni” con annessi Licei Tecnologico e delle Scienze Applicate - Comune di Iglesias (CI) La “Scuola per Capi Minatori e Capi Officina” di Iglesias sorse nel 1871 per iniziativa di Quintino Sella, che ne sottolineò la necessità in alcune pagine della sua Relazione del deputato Sella alla Commissione d’ inchiesta composta dai deputati Depretis, Ferracciu, Macchi, Mantegazza, Sella, Tenani sulle condizioni dell’ industria mineraria nell’Isola di Sardegna, pubblicata negli Atti della Camera, XI legislatura in data 3 maggio 1871, in occasione della sua partecipazione alla commissione parlamentare d’inchiesta del Depretis nel 1869. “Annesso alla scuola mineraria - così proseguiva il Sella- dovrebbe essere , non solo per le esercitazioni degli scolari ma anche per il pubblico servizio, un laboratorio chimico. Per i contratti di minerali non solo, ma anche per le opportune nozioni sul valore dei minerali che si trovano nelle esplorazioni, o si ritraggono dalle lavorazioni, è necessario fare almeno i saggi docimastici dei minerali stessi. La galena ha caratteri fisici così distinti, che ad occhi si può avere un idea della ricchezza in piombo del minerale, ma il tenore in argento senza un saggio docimastico non si conosce... Scrive il Sella: “Colla scuola sorgerebbe da sè in Iglesias un museo mineralogico altamente istruttivo ed interessante, e si avrebbe così in Iglesias un centro scientifico i cui effetti sarebbero altamente benefici” Egli offri inoltre al museo, che volle all’ atto d’istituzione annesso alla scuola, diversi campioni di minerale, dando il via alla raccolta di importanti pezzi da collezione.” L'edificio inaugurato nel 1911, oggi utilizzato dall'Istituto tecnico Minerario e dalle scuola media, era definito all'epoca uno degli istituti più belli e meglio attrezzati del Regno. Riesce ancor oggi, grazie alla sua maestosità , l'eleganza dei fregi e l'accuratezza delle finiture, insieme alla ricchezza del Museo mineralogico e dei diversi laboratori, ad evocare il glorioso passato dell'Istituto Minerario" Giorgio Asproni". La costruzione venne realizzata dall'impresa Giuseppe Pinna Sirigu, su progetto dell'architetto Francesco Sappia e dell'ingegnere Telesforo Tarchioni, la direzioine dei lavori affidata all'ing. Dionigi Scano.
Sito in Via Roma, 45 09016 - tel. centralino: 078122304/22502 E-mail: catf02000d@istruzione.it sito web: http://www.asproni.it Orari Apertura: 09.00-12.00---- 17.00-20.00 L'ingresso in occasione della manifestazione è gratuito
Museo dell'Arte Mineraria - Comune di Iglesias (CI) Il Museo dell'Arte Mineraria fu creato nel 1998 da alcuni "uomini di miniera", con lo scopo di conservare e far conoscere molte di quelle cose che hanno permesso al minatore di dominare la roccia e, studiando e creando cose nuove, diventare l'artefice di una cultura mineraria che per secoli è stata il centro della vita sociale ed economica di molta parte della nostra isola e non solo. In questo museo è possibile vedere macchine che già alla fine del 1800 erano usate in miniera (vedi la perforatrice BBR 13 della Ingersol) o celle di flottazione ancora oggi impiegate negli impianti di arricchimento dei minerali, nonchè circa 400 m di gallerie che, iniziate nel 1934 come laboratorio per gli studenti, diventarono sicuro rifugio antiaereo negli ultimi anni della 2° guerra mondiale. Sito presso Istituto Tecnico Industriale Minerario “Giorgio Asproni”, Iglesias (CI) in Via Roma, 47. Telefono/fax: 0781 350037, 328 8094091 346 7526003 sito web:http://www.museoartemineraria.it E-mail: apimmg@tiscali.it Orari Apertura: 09.00-12.00---- 17.00-20.00 L'ingresso in occasione della manifestazione è gratuito
Archeosperimentare in Sardegna
ARCHEOSPERIMENTARE IN SARDEGNA: UN MODO ALTERNATIVO DI VIVERE L’ARCHEOLOGIA TERZA GIORNATA DELL’ARCHEOLOGIA SPERIMENTALE ARDAULI, S’IRIGHINZU, 29 MAGGIO 2011
Paleoworking Sardegna, associazione culturale attiva nella valorizzazione del patrimonio storico, archeologico ed etnico della Sardegna, con particolare riferimento all’Area del Barigadu, organizza la terza edizione di ARCHEOSPERIMENTARE IN SARDEGNA, III Giornata dell’Archeologia Sperimentale. Unica associazione sarda impegnata nel settore dell’Archeologia Sperimentale, Paleoworking Sardegna propone un approccio attivo e interdisciplinare alle problematiche dello studio e della salvaguardia del patrimonio culturale isolano: archeologico, storico, etnico. Con un approccio rigorosamente scientifico, garantito dal gruppo di lavoro guidato da archeologi professionisti e da collaborazioni con Università ed Enti Pubblici di ricerca e salvaguardia del patrimonio culturale, Paleoworking Sardegna conduce progetti di ricerca indirizzati allo studio della preistoria e protostoria sarda, ma anche – e soprattutto – alla divulgazione della conoscenza del passato come rivalutazione del presente e come proposta di sviluppo culturale ed economico del territorio. Il 29 maggio, a S’Irighinzu (Ardauli), gli appassionati di archeologia potranno ascoltare i professionisti della ricerca archeologica mentre parlano di nuragico al di fuori delle aule universitarie e sale convegni, razzolando per i sentieri del Barigadu assieme all’uditorio e mostrando, con occhi da archeologo, ciò che videro, presumibilmente, i sardi che abitarono quei luoghi tremila anni fa. Oppure un famoso botanico, che lascia l’abito formale del cattedratico per raccogliere piante e fiori assieme agli appassionati, illustrando sul campo le tecniche di raccolta e sfruttamento tipiche dell’età del bronzo. Per i più piccoli (ma anche per i più grandi) i laboratori di archeologia sperimentale, che mostreranno la scheggiatura dell’ossidiana, l’intreccio dei canestri, l’uso di un arco realizzato con tecniche aderenti a quelle neolitiche, ma, soprattutto, un saggio di scavo stratigrafico per illustrare, sperimentalmente, cosa sia davvero la pratica archeologica. Insomma un modo diretto per entrare in contatto con l’archeologia attraverso gli scienziati che se ne occupano e senza l’intermediazione di difficili letture: chi si reca a S’Irighinzu, può toccare l’archeologia con mano! Ultimo, ma non ultimo, un esperimento particolarmente intrigante: il cartoonist Enzo Marciante disegna libri a fumetti per illustrare ai più piccoli lo studio della nostra storia millenaria, senza la minima concessione alla fantascienza e con totale rigore scientifico: sì alla fantasia e al rigore, no all’invenzione! Un nuovo modo di ascoltare, ma soprattutto vivere, l’archeologia: per appassionati e non.
Per informazioni: dr.ssa Cinzia Loi e-mail: loic@tiscali.it sito web: www.paleoworkingsardegna.org tel: 329 1840635
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