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Nota Bene: Seulo - Sa Stiddiosa. Dall'alto di una parete calcarea a picco sul Flumendosa, coperta da delicati Capelvenere, le acque di una sorgente cadono a pioggia, creando ai primi raggi solari un suggestivo fenomeno di iridescenza.



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 lunedì 5 febbraio 2007

Sagra del Mirto
SANTADI
10/11 febbraio 2007
L'Associazione operatori per il Turismo "Sa Murta"

col patrocinio del Comune di Santadi ed in contemporanea con la manifestazionesportiva di atletica "Gran Fondo del Sulcis"

E' lieta di invitarvi alla 2° Edizione della

"Sagra del Mirto"


Sabato ore 9.30 Aula Magna Seminario: "dal bosco in poi." sulla conoscenza delle piante spontanee e loro utilizzo in fitoterapia.
Dalle 9.30 alle 11.00 saranno esposti lavori di natura didattico - educativa.

Dalle 11.15 alle 12.30 sarà dedicato agli imprenditori ed ai commercianti.
Relatori: Dott. Iser Sanna, Presidente del Consorzio Piante Officinali Regione Sardegna, "Conversazione sulle piante aromatiche" Dott. Casti, Piante spontanee delle zone della Sardegna.
Dott. Riccardo Laconi, Biologo ed esperto in piante officinali, "Impianto, coltura e commercializzazione delle piante aromatiche".
Moderatore: Dott. Alberto Ibba, Farmacista Galenico.

Ore 17.30 Aula Magna Il teatro oratoriale "Sa Lantia" di Rio Murtas presenta la commedia dialettale: "Su Dottoreddu"

DomenicaOre 10.00: Bosco di Pantaleo Vetrina del SulcisEsposizione dei prodotti artigianali, artistici e agro-alimentari: "Antichi e nuovi mestieri esprimono con i colori e le forme della creatività, la storia e la cultura del territorio"

Mostra del Bisso Oro del Mare
Ore 11.00 esercitazione pratica: trasferimento del colore dalla pianta alla fibra di lana (mirto coloritura a caldo, inula coloritura a freddo per ossidazione), tenuta dal maestro di bisso Vigo Chiara.

Ore 12.00 "Degustazione dei prodotti tipici locali"Ore

15.00 "Giochi nel bosco"Sfide simpatiche e divertenti coinvolgeranno adulti e bambini in una ricerca appassionata di un tesoro nascosto fra i sassi, le foglie e gli alberi del bosco.

Telefono = 338/4565958
Mail= samurta@tiscali.it

Incontro con Marcello Fois
rassegna Verba volant scripta manent

Incontro con Marcello Fois

9 febbraio 2007, ore 18, Villagrande Strisaili

Proseguono a Villagrande Strisaili gli appuntamenti con la rassegna Verba volant scripta manent, organizzata dalla Biblioteca Comunale di Santa Barbara in collaborazione con Il crogiuolo: venerdì 9 febbraio 2007 alle ore 18 nei locali del salone parrocchiale Marcello Fois incontrerà i suoi lettori.

Due i testi presentati nel corso della serata coordinata dalla giornalista Paola Pilia, il romanzo “Memoria del vuoto” e la raccolta di poesia “L'ultima volta che sono rinato”, entrambi editi da Einaudi.

In “Memoria del vuoto” Marcello Fois racconta la vita di uno dei banditi sardi più spietati ­ l'uomo su cui Mussolini mise la taglia più alta ­ e attraverso la storia di una vita che in molti modi fu eroica, racconta anche il sacrificio di una terra che negli stessi anni era in cerca un'identità. Da bambino Samuele Stocchino sa molte cose, anche della sua vita futura; ma le ha dentro, senza una lingua per esprimerle. Da soldato in trincea recita silenzioso l'eroe senza macchia e torna in patria italiano e decorato. Dopo aver disertato a Caporetto è rispedito a morire: ritorna cambiato. I compaesani si sono spartiti i suoi averi e la sua vita: nasce il bandito, l'ultima deriva di un morto vivente.

Nei poemetti di “L'ultima volta che sono rinato” Fois rievoca alcuni grandi poeti e scrittori da lui particolarmente amati: Esenin, Withman, Eliot, Nouveau, Delfini, Atzeni. Le loro vite e le loro morti, le loro ossessioni e il loro stile.

Di entrambe le opere una selezione di brani sarà letta dagli attori Rita Atzeri e Stefano Ledda.

carnevale massargese

Villamassargia 11 febbraio 2007
ore 16.00 sfilata dei Mammutzones di Samugheo per le vie del paese con partenza dal Centro di aggregazione sociale;
ore 17.00 Raduno maschere e Zippolata per tutti in piazza Pilar

ruggero

Carnevale Cagliaritano
Eccezionale apertura domenica per il Carnevale cagliaritano che per la prima volta ospita le più famose maschere tradizionali di tutta la Sardegna. Oltre 600 componenti dei gruppi che da sempre rappresentano in tutto il mondo la più genuina tradizione de su carrasegare sardo, sfileranno domenica tra il Largo Carlo Felice e la via Roma, cioè nel palcoscenico più prestigioso del capoluogo, che per un giorno sarà capitale del carnevale di tutta l’isola. “Seicento sardi, che non possono definirsi figuranti - sottolineano gli organizzatori del Comune – perché sono sempre autentici protagonisti e non soltanto attori per un giorno, di una tradizione arcaica che da sempre affascina lo spettatore in ogni angolo della Sardegna e nel mondo ovunque si esibiscono.”

Ora da questi paesi di tutta l’isola questi eccezionali protagonisti arrivano per la prima volta, tutti insieme, a Cagliari, città dove vivono e lavorano migliaia di sardi loro concittadini che rivivranno per una sera le più autentiche emozioni del carnevale della loro comunità d’origine.

Domenica ci saranno tutti. Dai più famosi a quelli meno noti ma altrettanto significativi ed affascinanti, che molti cagliaritani non hanno mai visto neanche nelle tradizionali sagre e feste pagane e forse neanche in televisione. Saranno infatti ben ventitre i gruppi delle maschere etniche che sfileranno domenica a Cagliari, messi insieme dalla amministrazione comunale come una grande spettacolo ma anche un grande omaggio a tutta l’isola. Un elenco da fare invidia a qualsiasi carnevale italiano e a qualsiasi festival etnico. Ci saranno i Mamuthones di Mamoiada che apriranno la sfilata (prevista per le ore 18 con partenza dal Largo Carlo Felice, seguiranno Sos Thurpos di Orotelli, i Mamutzones di Samugheo, i Merdules e i Boes di Ottana, Sos Thumbarinos di Gavoi, i Urthu e Buttuddos di Fonni, i S’Urzu e sos Bardianos di Ulatirso, i Maimones e i Murronarzos di Olzai, i Maimone ‘e Carrasecare di Lodine, Su Bundu di Orani, Sos Colonganos di Austis, Su Thurcu e sa Maritzola di Ollolai, Is Mustaionis e s’Orcu Foresu di Sestu, sos Xrebus di Sinnai, Sa Maschera a Gattu di Sarule, Su Coligori di Tonara, Sa Maschera ‘e Cuaddu di Neoneli, sas Mascheras Nettas e Mascheras Bruttas di Lodè, Sos Maimones di Oniferi, sos Mumutzones di Aritzo, Sa Cointrozza di Aidomaggiore e i Sonaggios e s’Urtzu di Ortueri. Tutti seguiti dai suonatori dei più noti e originali strumenti musicali della tradizione sarda: launeddas, organetto, fisarmonica e sulittu. E ancora tenores e cantori accompagnati da chitarra e fisarmonica.

Come è facile capire da questa eccezionale partecipazione si tratta, per la prima volta, di una straordinaria vetrina per il carnevale sardo più autentico, che Cagliari vuole riscoprire e presentare a tutta la città, non dimenticando di essere capitale di un’isola dove la tradizione del carnevale è anche un notevole patrimonio culturale oltre che occasione di grande spettacolo. Un patrimonio ancestrale che sopravvive nei paesi di tutte le regioni dell’isola e che – come ha scritto la studiosa Dolores Turchi, - propone un eccezionale tuffo nella nostra preistoria. “Osservare le arcaiche maschere dell’interno della Sardegna, vestite di pelli, cariche di campanacci o di ossi animali, col volto annerito dal sughero bruciato o coperto da una maschera nera, - ha scritto la Turchi - significa fare un tuffo nella preistoria. Le maschere mimano la passione e la morte di Dioniso Mainoles, il cui nome in Sardegna si è corrotto in Maimone, nome dato genericamente a tutte le maschere.”

Ora questo tuffo nella nostra storia è proposto domenica da un carnevale davvero eccezionale sul lungo palcoscenico del centro storico di Cagliari, con una sfilata originale che poi si concluderà con una grande festa tra il Largo e la via Roma con tutti i ventitre gruppi in maschera.

Per i più piccoli il carnevale si inaugura alle 16, sempre domenica tra il Largo e la via Roma all’insegna invece del puro divertimento con il famoso gruppo dei Colombaioni, clowns famosi in tutto il mondo per la loro tradizione circense. È una grande e numerosa famiglia di artisti circensi e clowns che si ricollega a quella dei Taravaglia e dei Dell’Acqua, in spirito del teatro Elisabettiano e della Commedia dell’Arte. Niente trucco e niente inganno, come si dice, ma solo una presenza scenica scritta nei secoli. Hanno al loro attivo diverse importanti collaborazioni, tra le quali quelle per i film di Federico Fellini “Amarcord”, “La strada” e soprattutto, “I clowns”, come pure nell’opera “I Pagliacci” di Franco Zeffirelli. Partecipazioni che hanno aggiunto notorietà e prestigio alla loro origine circense.
 

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