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Nota Bene: A Villacidro aveva sede il comando della X Brigata Aerea Marte, composta da due stormi da bombardamento l'8° che stazionava al campo di Trunconi e il 32° di stanza a Decimomannu, per un totale di 70 Trimotori Savoia Marchetti SM 79, detti SPARVIERI.
Comandante della Marte era il generale Cagna, che morì proprio nel 1940.
Il campo di Trunconi era il più vasto campo di aviazione in Sardegna durante la II guerra mondiale, tanto che una rivista specializzata dell'epoca ("Le vie dell'aria") ebbe a definirlo: "un campo che ha le dimensioni dell'orizzonte".



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Eventi per
sabato 4 agosto 2007

Sagra de sos Ciciones e sa Mendula Belinda
Sagra de sos Cicciones e sa Mendula Belinda
il 4 agosto a Bessude (SS)

Occasione eccezionale per poter assaggiare i ciciones e sa mendula belina due specialità preparate a mano dalle signore del paesino di Bessude.

ore 17.00 nella chiesa di San Leonardo ci sarà la presentazione del libro " Grandi eclesiastici di Bessude del '700 e '800"

ore 19.30 Saluto, presentazione del programma e dimostrazione della preparazione de " sos ciciones" .

ore 20.00 Inizio della degustazione

ore 22.00 Canti e musica al vivo

In serata apertura della mostra allestita in " sa domo de sasa damas"

La degustazione (€ 6,00 per persona) comprende:
Ciciones con ghisadu
Carne di pecora in ghisadu
acqua, vino e pane
mendula belinda







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IX° Rassegna del canto corale



Si svolgerà a Villanova Monteleone il 4 Agosto 2007 la IX° RASSEGNA DEL CANTO CORALE organizzato dal Coro “Iddanoa Monteleone” in collaborazione con l’Amministrazione Comunale secondo il seguente programma:

Ore 21,30 Piazza Mons. Salvatore Idda Esibizione dei Cori
Coro di Terralba
Coro di Ittiri
Coro di Abbasanta
Gruppo Folk “Les P’Tiouts della Francia (Alta Savoia)
Gruppo Folk “Les trombes des alpes” della Francia (Alta Savoia)
Coro de “Iddanoa Monteleone”

Inserito da Paradisola Rispondi

Matrimonio Mauritano - Santadi
Esiste un paese nel basso sulcis, ovvero la zona più a sud della Sardegna che si affaccia verso il continente africano, in cui da 39 anni si ripropone il più antico rito religioso per eccellenza, il matrimonio, secondo le tradizioni rurali della gente sulcitana.

Dal 1968 la celebrazione del Matrimonio definito Mauritano, si svolge a Santadi, piccolo centro di circa 4000 abitanti. Ma perché tra tutti i paesi del Sulcis, è stato scelto proprio Santadi? Numerosi documenti curiali attestano l’importanza che il paese rivestiva in passato, in quanto la Villa di Santadi costituiva una delle due Cappellanìe del Sulcis. La Cappellania era un territorio abbastanza vasto, che veniva affidato ad un Cappellano, il quale vi si recava regolarmente per officiare le funzioni religiose nella chiesa parrocchiale della Villa, tra le quali ovviamente, il matrimonio.

Ogni anno la prima domenica d’Agosto, Santadi ripropone questo rito che viene celebrato secondo i canoni della Chiesa Cattolica Apostolica Romana, definito come detto in precedenza, Matrimonio Mauritano. Il termine non deve trarre in inganno in quanto non si tratta di un rito pagano, ma il riferimento è relativo alle genti africane che probabilmente in passato, sono sbarcate nei lidi sulcitani e sono state ospiti delle terre santadesi.

I preparativi che sono antecedenti al giorno di festa sono tanti, sicuramente l’allestimento delle traccas degli sposi, è tra le cose che fanno risvegliare l’orgoglio contadino della gente. Le traccas sono i carri trainati dai buoi, addobbati con gli arazzi più belli, le spighe di grano, tralci di mirto, fiori e tappeti, con i quali verranno accompagnati i futuri sposi, ad unirsi in matrimonio. Un carro dovrà accompagnare la sposa, assieme ai genitori e ai testimoni, mentre un altro verrà utilizzato dallo sposo e dai suoi familiari. Gli sposi, i rispettivi genitori e tutti coloro che ne hanno la possibilità, indosseranno il costume tradizionale, quello del giorno di festa. Avvenuta la vestizione dello sposo, egli verrà accompagnato a prendere la sposa; le traccas serviranno per condurre i futuri sposi nel corteo nuziale, al quale partecipano anche vari gruppi folckloristici provenienti da tutta l’isola.
La celebrazione del rito religioso avviene nella piazza principale, in un apposito palco allestito per l’occasione, di fronte all’intero paese che si rende testimone della promessa nuziale.

A fine cerimonia, si consuma il rito pagano per eccellenza, che è ancora in uso nella tradizione isolana, ovvero sia la benedizione degli sposi da parte delle rispettive madri, che seguono il rito dell’acqua; gli sposi vengono fatti inginocchiare su un cuscino bianco, successivamente la madre della sposa fa il segno della croce con un bicchiere d’acqua, benedicendo in questo modo prima la figlia, alla quale farà poi bere l’acqua, dopodichè al genero; il tutto viene ripetuto anche dalla madre dello sposo.

Infine, la madre della sposa prima, la madre dello sposo poi, cospargono il capo dei figli con “sa gratzia”, impartendo in questo modo la benedizione anche ad elementi come chicchi di grano, petali di rose, sale e monetine, sinonimo rispettivamente di, abbondanza, felicità, ricchezza e saggezza. Dopodichè avviene la rottura del piatto, quasi per scaramanzia, con l’augurio di un futuro ricco di felicità, serenità e prosperità. A questo punto, gli sposi omaggiano la gente che si è stretta a loro, col pane nuziale, preparato appositamente per essere offerto dopo la cerimonia. Al termine, i novelli sposi vengono lasciati liberi di festeggiare con parenti ed amici e la sera rientrano nella piazza principale, per ricevere auguri ed essere accolti festosamente dal paese stretto attorno a loro.
La serata termina poi con balli e canti da parte dei gruppi folkloristici provenienti dalle varie zone dell’isola e con il ricevimento nuziale, durante il quale gli sposi offrono al pubblico, dopo il famoso taglio della torta, i dolci tipici della tradizione e l’ottimo vino che in paese si produce.


Programma:

Sabato 4 Agosto:

22.00
Concerto di Musica Etnica "NUR"

Domenica 5 Agosto

9.30
Apertura della manifestazione con la sfilata del Corteo Nuziale con li Tamburini e i Trombettieri di Oristano, i Suonatori di Launeddas di Maracalagonis e i gruppi folk di : Santadi, Iglesias, Nuoro, Quartu S. Elena, Orune, Nuxis, Ploaghe, Seneghe, Masainas, Busachi, Monserrato, Samugheo, Arzana, S.Antioco, Tonara, Ovodda, Siurgus Donigala, Isili, Fluminimaggiore, Maracalagonis e i Cavallieri.
11.00
Celebrazione della Santa Messa, cantata dal Coro Ortobene di Nuoro, al termine della quale verrà officiato il rito de "Sa Gratzia "
ore 19.00
Festa del Ballo Popolare, esibizione spontanea dei Grupppi Folklorostici del Sulcis
ore 21.00
"Su Cumbiru" (ricevimento nuziale ): gli sposi faranno gli onori di casa offrendo una degustazione dei prodotti tipici locali e la torta nuziale
ore 22.00
Concerto di Musica Etnica "Cordas et Cannas"

Testo del comune di Santadi
http://www.comune.santadi.ca.it/

Le foto dell'edizione 2006 le trovate qui
http://www.paradisola.it/foto-sarde...asp?iCat=147

Inserito da Paradisola (3 Risposte) Rispondi

Festa dell'emigrato - Bauladu
Sabato 4 agosto a Bauladu 'festa dell'emigrato' con sagra di prodotti tipici locali.

La 'festa dell'emigrato', organizzata dalla Proloco locale e dal Comune di Bauladu, si terrà sabato 4 agosto con inizio intorno alle 18. La serata inizierà con le suggestive maschere del carnevale barbaricino con i Mamuthones di Mamoiada e i Merdules di Ottana che sfileranno per le vie del centro storico accompagnati dai ragazzi del paese nei caratteristici costumi tipici; la sfilata prosegue nella piazza dell'anfiteatro dove si potranno gustare prodotti tipici come il porchetto sardo, la pecora in umido e le deliziose sebadas al miele.
La serata sarà animata dall'organetto e dai balli sardi particolarmente sentiti dalla gente del posto che sempre
numerosissimi si esibiscono nelle danze locali.

La festa è particolarmente interessante per la bellezza del paese, piccolo ma ben curato e molto accogliente e perchè si potrà avere l'occasione di visitare le antiche chiese del posto come la bellissima chiesa parrocchiale dedicata a San Gregorio e l'importante chiesetta di San Lorenzo del 1200, costruita dai frati camaldolesi che per primi abitarono il borgo di Badu Ladu, oggi Bauladu.

Info tel: 3401530150

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