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domenica 1 agosto 2010

Matrimonio Mauritano 2010 - Santadi
Matrimonio Mauritano
Domenica 1 agosto 2010

Esiste un paese nel basso sulcis, ovvero la zona più a sud della Sardegna che si affaccia verso il continente africano, dove dal 1968 si ripropone il più antico rito religioso per eccellenza, il matrimonio, secondo le tradizioni rurali della gente sulcitana.

Dal 1968 la celebrazione del Matrimonio definito Mauritano, si svolge a Santadi, piccolo centro di circa 4000 abitanti. Ma perché tra tutti i paesi del Sulcis, è stato scelto proprio Santadi?
Numerosi documenti curiali attestano l’importanza che il paese rivestiva in passato, in quanto la Villa di Santadi costituiva una delle due Cappellanìe del Sulcis. La Cappellania era un territorio abbastanza vasto, che veniva affidato ad un Cappellano, il quale vi si recava regolarmente per officiare le funzioni religiose nella chiesa parrocchiale della Villa, tra le quali ovviamente, il matrimonio.

Ogni anno la prima domenica d’Agosto, Santadi ripropone questo rito che viene celebrato secondo i canoni della Chiesa Cattolica Apostolica Romana, definito come detto in precedenza, Matrimonio Mauritano. Il termine non deve trarre in inganno in quanto non si tratta di un rito
pagano, ma il riferimento è relativo alle genti africane che probabilmente in passato, sono sbarcate nei lidi sulcitani e sono state ospiti delle terre santadesi.

I preparativi che sono antecedenti al giorno di festa sono tanti, sicuramente l’allestimento delle traccas degli sposi, è tra le cose che fanno risvegliare l’orgoglio contadino della gente.
Le traccas sono i carri trainati dai buoi, addobbati con gli arazzi più belli, le spighe di grano, tralci di mirto, fiori e tappeti, con i quali verranno accompagnati i futuri sposi, ad unirsi in matrimonio. Un carro dovrà accompagnare la sposa, assieme ai genitori e ai testimoni, mentre un
altro verrà utilizzato dallo sposo e dai suoi familiari.

Gli sposi, i rispettivi genitori e tutti coloro che ne hanno la possibilità, indosseranno il costume tradizionale, quello del giorno di festa.
Avvenuta la vestizione dello sposo, egli verrà accompagnato a prendere la sposa; le traccas, serviranno per condurre i futuri sposi nel corteo nuziale, al quale partecipano anche vari gruppi folckloristici provenienti da tutta l’isola.

La celebrazione del rito religioso avviene nella piazza principale, in un apposito palco allestito per l’occasione, di fronte all’intero paese che si rende testimone della promessa nuziale.

A fine cerimonia, si consuma il rito pagano per eccellenza, che è ancora in uso nella tradizione isolana, ovvero sia la benedizione degli sposi da parte delle rispettive madri, che seguono il rito dell’acqua; gli sposi vengono fatti inginocchiare su un cuscino bianco, successivamente la madre della sposa fa il segno della croce con un bicchiere d’acqua, benedicendo in questo modo prima la figlia, alla quale farà poi bere l’acqua, dopodichè al genero; il tutto viene ripetuto anche dalla madre dello sposo.

Infine, la madre della sposa prima, la madre dello sposo poi, cospargono il capo dei figli con “sa gratzia”, impartendo in questo modo la benedizione anche ad elementi come chicchi di grano, petali di rose, sale e monetine, sinonimo rispettivamente di, abbondanza, felicità, ricchezza e
saggezza. Dopodichè avviene la rottura del piatto, quasi per scaramanzia, con l’augurio di un futuro ricco di felicità, serenità e prosperità.

A questo punto, gli sposi omaggiano la gente che si è stretta a loro, col pane nuziale, preparato appositamente per essere offerto dopo la cerimonia.

Al termine, i novelli sposi vengono lasciati liberi di festeggiare con parenti ed amici e la serarientrano nella piazza principale, per ricevere auguri ed essere accolti festosamente dal paese stretto attorno a loro.

La serata termina poi con balli e canti da parte dei gruppi folckloristici provenienti dalle varie zone dell’isola e con il ricevimento nuziale, durante il quale gli sposi offrono al pubblico, dopo il famoso taglio della torta, i dolci tipici della tradizione e l’ottimo vino che in paese si produce.
(P.S.: “Sa Gratzia” è uno dei momenti più importanti della cerimonia.)

Inserito da Paradisola (7 Risposte) Rispondi

Festa di San Platano e Sant'Antioco
Dal 24 al 30 agosto a Villaspeciosa si terranno i festeggiamenti di San Platano e Sant'Antioco.
Questo è il programma:
Martedì 24 ore 22 "Su Martis de su Pani" balli sardi, lisci e di gruppo in piazza;
Mercoledì 25 ore 18 intrattenimento con "Gli Amici del Ghana"
ore 22 "Non solo Barritas"
Giovedì 26 ore 22 serata con il comico "Giuseppe Masia"
Venerdì 27 "Sa di de s'Abiu" ore 10,30 sfilata di carri e trattori per le vie del paese con canti e balli;
ore 13 tradizionale "Macarronada" nel Parco Comunale San Platano;
ore 22 intrattenimento con "Giuliano Marongiu"
Sabato 28 ore 22 Serata di Balli con "Quelli del Sabato"
Domenica ore 8 e 10,30 Santa Messa
ore 18,30 processione a seguire Santa Messa Solenne
ore 22 Spettacolo Pirotecnico
ore 22,30 "Silvia Mezzanotte in concerto"
Lunedì 30 ore 10,30 Santa Messa
ore 18,30 Processione e a seguire Santa Messa
ore 22 "Antonino in concerto"

Inserito da zigarru de ottu Rispondi

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