Forum Sardegna - la pecora sarda
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Nota Bene: Seulo - Su disterru de Addolì. E' impostato su un incrocio di strette diaclasi verticali che, con due salti, raggiungono la profondità di 43 metri. Camminando sul fondo, verso Nord si sbuca all'aperto a metà di una parete verticale. Verso Sud diventa impercorribile per la ristrettezza dopo 128 metri. Data la genesi della cavità sono del tutto assenti concrezioni.



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 Evento: la pecora sarda
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Autore Discussione  

maurizio feo
Salottino
Utente Master



Inserito il - 22/03/2012 : 13:33:17  Link diretto a questa discussione  Rispondi Quotando
Pecora Sarda : è un argomento di cui so niente. Non me ne sono mai occupato e non lo conosco.
Leggo che si tratta di una "razza" originaria della Sardegna e probabilmente discendente dal muflone (ovis musimon).

Oltre che nella propria terra d'origine (dove conta una popolazione di circa due milioni e mezzo di capi) è allevata in diverse zone della penisola (Toscana, lazio, Marche Umbria). E' apprezzata perché rustica, di taglio medio-piccola (le femmine adulte raggiungono i 40-50kg). ed i maschi adulti gli 80-90Kg. E'allevata sia a livello estensivo sia semi - intensivo (ma personalmente non ho la più pallida idea che cosa significa. Ma soprattutto perché è un animale molto produttivo: produce circa 250 - 300 litri di latte con punte di 450 - 500 litri a lattazione.

Sono sicuro che molti, qui nel Forum ne sanno di più: il loro intervento è benvenuto.
In più, avrei una domanda - da cittadino che (purtroppo) non ha alcuna dimestichezza con le cose della campagna: è vero che le pecore sono meno "sveglie" delle capre? (lo ho letto su un libro, ma non mi fido).
Grazie a tutti!








 Firma di maurizio feo 
Beni: ti naru unu contu...

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Lessa
Salottino
Utente Attivo



Inserito il - 22/03/2012 : 14:27:29  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Lessa Invia a Lessa un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Intensivo: ovvero ottenere la massima resa con poco costo. Solitamente gli allevamenti intensivi sono quelli in cui gli animali passano la maggior parte del tempo al chiuso (come i polli). Le condizioni di vita non sono il massimo.
Estensivo indica un maggior legame con il territorio. L'animale soffre di meno e ha una vita più "sana" con una buona ricaduta sulla qualità del prodotto che determina (uova, latte, carne). Però richiede maggiori spazi (senza parlare dei costi).







  Firma di Lessa 
"La storia scritta dai vincitori non può dire cose giuste"

Il mio Blog sulla rievocazione storica, il combattimento, e la ricostruzione Nuragica: http://sardinianwarrior.blogspot.com

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maurizio feo
Salottino
Utente Master



Inserito il - 22/03/2012 : 15:28:46  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
Grazie, Alessandro.
Leggo ancora (in un sito di agraria):
Origine e diffusione
Razza italiana a prevalente attitudine alla produzione di latte. Razza autoctona della Sardegna, si è diffusa in tutta l'Italia centrale al seguito della migrazione dei pastori sardi che negli anni 60 lasciavano la Sardegna e andavano a valorizzare vaste zone dell’Italia ormai abbandonate dai produttori locali per trasformarle in vere isole “felici”.
A dispetto di tutti coloro che erroneamente ritenevano improduttive queste zone del nostro territorio, grazie ad una concreta capacità di sacrificio e gestione imprenditoriale degli allevamenti, lanciano il prodotto toscano e riescono, con questa pecora, a creare aziende modello lontanissime anni luce dalle precedenti gestioni. La razza in un primo tempo non viene accettata dai produttori locali che in un secondo momento si trovano costretti a riconoscere le qualità insuperabili della piccola pecora isolana e così agli allevatori tradizionali si aggiungono altri produttori soprattutto in Provincia di Grosseto, Pisa e naturalmente Siena. Nuclei consistenti sono altresì presenti in altri paesi del bacino mediterraneo ed in particolare in Tunisia. Si ritiene che derivi dal muflone che vive allo stato selvatico sui monti del Gennargentu. La razza Sarda rappresenta circa il 40% della popolazione ovina nazionale a cui andrebbero aggiunti almeno altri 500.000 soggetti derivati. E' una razza rustica e molto produttiva. Meno adatta alla produzione di carne e di lana, questa ultima di modeste quantità e poco pregiata. Pochi sanno che il primo libro genealogico italiano e i successivi controlli funzionali nella specie ovina si hanno proprio in Sardegna su questa razza, che anticipa di decenni le altre anche se allevate in zone meno svantaggiate e ritenute tecnicamente più evolute. Così nel 1926 inizia una selezione seria di questa piccola pecora che, insieme alla severità dell’ambiente e alla tenacia dei suoi allevatori, si trasforma in un grande produttore di latte che annovera pochi rivali nel mondo.

Consistenza
La consistenza è stimata oltre 4.700.000 di capi [quindi maggiore ancora dei dati che avevo riportato in origine].

Mi resta la curiosità circa il fatto che la capra sia più "intelligente" e la pecora più "stupida": ho letto che i pastori danno nomi propri alle loro bestie e che le uniche a "rispondere" al richiamo per nome proprio sono le capre... sarà vero?








  Firma di maurizio feo 
Beni: ti naru unu contu...

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